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Come un polittico che si apre
Più che un'intervista, un bilancio. Un riandare al passato remoto e prossimo, senza dimenticare il presente, né il futuro, sul filo teso di una memoria lucida, analitica e schietta. Conversazioni a tutto campo, che trovano sponda nei terreni di poesia, narrativa, diritto, filosofia, teoria della traduzione, ma anche arte, cinema, società, costume, mai dimenticando l'intenso impegno che Franco Buffoni ha profuso, nell'arco ormai di un cinquantennio, non solo in campo letterario, ma anche politico e civile. Una battaglia per l'affermazione del nuovo, come ben testimoniano queste pagine, ricche di nomi che vanno da W.H. Auden e Allen Mandelbaum, da Mario Mieli a Seamus Heaney. E poi Raboni, Sereni, Giudici, Fortini, Zanzotto... A raccogliere questa testimonianza è stato il più giovane Marco Corsi: un passaggio di testimone, una consegna, un'eredità intellettuale che arriva oggi al pubblico in tutta la sua disarmante, e spesso ironica, sincerità. -
Sempre altrove. Poesie scelte 1971-2012
Una raccolta ampia e ragionata per rendere conto dell'originalità e della forza di una poesia che ""nasce dall'esperienza e dalla vita""""rnrnL'ombra gemelladel corpo vivo, dissolto e cenere,cova la fiamma d'una nuova stella.rnrnFederico Hindermann appartiene a quella famiglia di poeti per i quali la poesia non è né valore assoluto e autoreferenziale né fine ultimo; al contrario, la poesia nasce dall'esperienza e dalla vita, ne elabora i dati, le percezioni, le ferite e le gioie, e restituisce all'autore e al lettore una sorta di viatico modesto e insieme magistrale, un invito a non cedere, continuando sul difficile cammino. Un cammino lungo il quale la gioia e il terrore, per riprendere i due termini che ho scelto di indicare come bussola iniziale di questa introduzione, andranno in un certo senso relativizzati, come ogni altra cosa; a contare davvero, forse, è solo il cammino, come nei celeberrimi versi di Antonio Machado: “Caminante, son tus huellas / el camino, y nada más; / caminante, no hay camino, / se hace camino al andar”. (Dall'introduzione di Fabio Pusterla)"" -
L' immagine dell'artista nel mondo moderno
Che cosa ammira il pubblico in un autore che reputa ""importante""""? La sua opera? La sua vita? La sua opera e la sua vita? E che relazione si immagina che esista fra le due?rnrnOggi il valore attribuito a un'opera letteraria e artistica dipende sempre meno da criteri estetici, e sempre più da una serie di fattori che si condensano proprio nella figura pubblica che ciascun artista interpreta. Del resto, nella società dell'immagine è prevedibile che sia così. Si può venire incontro alle aspettative del pubblico solo incarnando certe idee di """"scrittore"""" e """"artista"""" sedimentate nell'immaginario collettivo da duecento anni a questa parte. Alla loro realizzazione individuale contribuiscono l'immagine di sé che l'autore produce attraverso le sue opere, quella con cui si presenta al pubblico attraverso i mass media e gli incontri dal vivo, quella prodotta dalla critica, quella che i suoi ammiratori fanno circolare, e il rapporto di tutte queste con la sua vita reale. L'immagine pubblica è una costruzione a cui gli autori lavorano con grande attenzione, enfatizzando ciò che serve al proprio scopo e occultando ciò che lo contraddice. Per essere fruitori consapevoli dell'arte e della letteratura occorre mettere a confronto queste fiction, alcune presentate dai loro autori come tali, altre no. Lo scopo dell'indagine non è produrre del gossip biografico, né tornare sulla vecchia questione del rapporto arte-vita, né fare del moralismo sui lati di sé che gli scrittori hanno voluto occultare o falsificare, quanto piuttosto cogliere le ragioni di tali manipolazioni e dei meccanismi che regolano la fortuna in campo artistico, influendo in modo decisivo sulla valutazione e il senso delle opere."" -
Il matrimonio del signor Mississippi
Tre uomini, due ideologie e una canaglia nella commedia che ha rivelato il genio di Dürrenmatt.rnrn“Anastasia: Tu vuoi dunque abusare di me. rn“No. Voglio solo utilizzarti nel settore per cui sei più adatta. Che cosa sei? Una donna il cui consumo d’uomini è enorme. D’ora in poi vivrai alle spalle di coloro contro cui son dirette le rivoluzioni di tutti i tempi: dei ricchi. Come angelo delle prigioni eri una bestemmia, nel tuo nuovo impiego sarai uno dei mezzi più adatti per ottenere dalle classi abbienti il denaro con cui finanziare la loro distruzione. Questa è l’unica possibilità di utilizzarti per il bene, e non per lo sfruttamento, dell’umanità.” rnrnrnLa commedia che ha rivelato il genio teatrale di Dürrenmatt ribalta tutto: comincia dalla scena finale, dove sono tutti morti (per toglierci il pensiero della parte più penosa); spiazza il pubblico, chiamandolo in causa, quando i personaggi commentano se stessi e la messa in scena.rnAl centro, un matrimonio degli orrori, fondato sull’omicidio e sul ricatto.rnIntorno, ideologie che franano e il mulino schiacciante del capitalismo catastrofico. -
La parabola degli eterni paesani
Sul tavolo davanti alla casera, tra canti anarchici e bicchieri di vino, alcuni paesani scanagòti - il filantropico patriarca Saia, l'impaziente e burlone Zinto, il sagace pensatore Zènte, l'austero e inflessibile Donta, il socievole e sentenziante Tacacucagne e il semplice e confuso Magnabùtole - coltivano un sogno antico: raddrizzare le cose storte, cambiare il loro pezzo di mondo. Sono rivendicazioni semplici, nate sui monti; rivendicazioni che fatalmente si arenano nell'esercizio politico, che pare destinato a oscillare in eterno tra realtà e utopia, tra buona fede e mala fede. E quando l'intesa comunitaria si sfilaccia, i buoni paesani si ripiegano, e ai loro danni si consuma persino una vergognosa (e molto comica) beffa. Ma la loro vicenda non è stata invano, se chi la conoscerà potrà sentire, come un amore mancato, il richiamo dell'ideale; ""perché non solo nel male, ma anche nel bene, non si potranno più chiudere gli occhi che hanno cominciato a vedere""""."" -
Anime perse
Enrico ha tagliato la gola a un pescatore per un commento fuori luogo; Mario ha sparato al vicino perché gli rubava la terra. Claudia doveva porre fine alle sofferenze di Lucia; Luisa aveva tutte le ragioni per brindare con la madre, alla morte del padre. Un tempo si chiamavano manicomi criminali, ora sono centri di recupero: ci arrivano persone che non hanno ucciso per interesse o per calcolo, ma in preda alla follia. Da dove vengono, cos'è scattato nella loro testa, e cosa pensano ora, come vivono, al riparo dal mondo? Con delicatezza e immaginazione poetica, senza facili morali e senza mai giudicare, Umberto Piersanti ha condensato in queste pagine le loro storie. -
Notte inquieta
È una sera di ottobre del 1942. La locanda di Proskurov è gremita di militari in trasferta. Il pastore venuto ad assistere un condannato a morte deve dividere la stanza con un capitano in partenza per il fronte di Stalingrado. È la guerra, la guerra di Hitler. La notte è nera e tempestosa, la follia nazista e la morte ammorbano l'aria, eppure in quella stanza trionfa la vita. La bella Melanie sale le scale di nascosto e viene ad abbracciare per l'ultima volta il suo capitano. In tre dividono pane e miele, un sorso di caffè vero. Poi, mentre gli amanti si appartano in un angolo, il pastore si immerge nella storia dell'uomo che verrà fucilato per diserzione: negli atti del processo trova la strada per giungere al suo cuore. E in carcere, più tardi, pastore e condannato si dicono addio come fratelli. All'alba il plotone d'esecuzione si metterà in marcia, l'aereo del capitano decollerà per Stalingrado. Ma in quella notte inquieta sguardi, abbracci, voci e parole uniscono per sempre, e rendono giustizia assoluta. -
E tutti i mostri saranno uccisi
Torna finalmente in libreria, dopo più dieci anni di assenza, uno dei romanzi più significativi del grande autore francese.rnrn«Oh, uffa» dice Jef. «Credete che mi diverta a passare la vita in questa clinica di pazzoidi, facendo finta di trovare la cosa divertente? Per una volta che ho visite, comportatevi almeno come se tutto questo vi interessasse... Sentite, ho ancora qualcosa da mostrarvi... Non volevo, perché è uno spettacolo che considero, personalmente, per così dire, estenuante... ma c’è ancora una ragazza là sopra, che sta per... ma vi lascerò la sorpresa»rnrnCi sono donne bellissime e disponibili, inseguimenti in macchina lungo le strade di Los Angeles, poliziotti corrotti e bistecche alte un dito: tutti gli ingredienti di un romanzo hard boiled, o polar; di quelli che in Francia spopolavano negli anni Cinquanta.rnBoris Vian era abbastanza folle e avventuroso da decidere di scriverne quattro con lo pseudonimo di Vernon Sullivan, fingendo di esserne il traduttore dall’americano.rnIl primo; Sputerò sulle vostre tombe, gli è valso un processo per oltraggio alla morale e un balzo ai primi posti tra i libri più venduti.rnE tutti i mostri saranno uccisi è il terzo: la critica francese l’ha sempre considerato il più bello.rnForse perché è meravigliosamente vianesco nella narrazione onirica e spumeggiante; e perché l’argomento del narrare è bruciante.rnCosa ne sarà di noi, prigionieri della bellezza, della perfezione, della giovinezza?rnLa risposta di Vian lascia sperare. -
Beautiful music
Come sgusciare dall’adolescenza e conquistarsi un posto al sole in America, tra bulli, droghe e casini razziali? Dedicato a tutti quelli che almeno una volta sono stati salvati dalla musica.rnrn«Una storia di rinascita e salvezza. Sullo sfondo, il rock'n'roll della Grande Ballroom e le sommosse sociali della fine degli anni Sessanta.» - Marco Rossari, Vanity Fairrnrn«Il mondo si divide in chi conosce gli effetti mirabolanti della prosa di Michael Zadoorian e chi ha ancora modo di recuperare.» - Michele Neri, GQ Italiarnrn«Una bellissima storia di crescita, solitudine, perdita e sopravvivenza scandita a ritmo di rock and roll.» - Manuel Graziani, RumorernrnDanny non ha i vestiti giusti, non è sportivo, non è abbastanza figo. Per le ragazze è trasparente, per i bulli del liceo un bersaglio mobile. Suo padre gli ha insegnato a non scappare, a guardare negli occhi l’avversario. Lui ha un’arma che lo rende invulnerabile: il rock fantastico delle radio indipendenti, dei dischi comprati con i suoi risparmi; la musica che lo accompagna sempre nella testa, che gli dà la carica a ogni passo. Danny è sempre triste quando la musica finisce, perché altre cose brutali lo assordano. Una notizia che non vuole ascoltare. Le urla degli scontri razziali che forse a Detroit non finiranno mai. La televisione sempre accesa, il frigorifero vuoto, il perenne mal di testa di sua madre. Ma la professoressa Floyd è così bella che sembra una santa. Gli offre l’occasione che sta aspettando: lavorare alla radio della scuola. Leggerà gli annunci meglio di chiunque al mondo, farà ascoltare Jimi Hendrix, i Led Zeppelin, gli Sly and the Family Stone... Finalmente la sua vita è a una svolta. -
L' inferno è vuoto
Il papa si tuffa nel vuoto e a Roma scoppia l’apocalisse: crimini, passioni, personaggi bestiali e una Rossa da sognare. Un romanzo on the rocks che scorre a perdifiato.rnrn«Cosa ti aspettavi?» chiede il Beccamorto. «Il lieto fine? Quello esiste solo nelle favole. La vita è una merda; e poi si muore».rnrnÈ domenica e tutto va storto. Il papa si butta dal balcone e Roma affonda nel caos. A Milano, Fabio Acerbi, agli ordini di un editore molto grande, corre a prendere il treno. Sogna di scrivere un best seller, ha già appuntamento con un cardinale. Ma chi è questa rossa, sul sedile di fronte, con le iridi così verdi da mettere a disagio? Poi c’è Alberto Gasman, che si sveglia in una saletta dell’Hype Club: alle prese con visioni fluorescenti, il cadavere di un presentatore stroncato dalla coca e una minorenne in cerca di guai. Il Cobra non lo paga certo per questo, ed è la volta che lo punirà. Se impalandolo, bruciandolo vivo o affidandogli una missione suicida, Alberto Gasman lo scoprirà presto, perché il Cobra lo aspetta alle tre. Ma chi è questa bella che sale le scale? Capelli rossi, collo leggero e fragile, un neo sulla guancia da baciare. Cosa ci fa nel bordello da cui il Cobra manovra la città? È martedì e tutto gira a mulinello. La nipote del prefetto è scomparsa, e spuntano cadaveri in ogni angolo. Il commissario De Santis balza da un verbale all’altro, spiritato: i misteri danno senso all’esistenza, e a lui è scoccata la scintilla. Qualcosa lega Fabio Acerbi, il Cobra e Alberto Gasman. Ma chi era quella donna di rara bellezza, al Grand Hotel Semiramide? Gli occhi verdi, ferini: i capelli che cadono sulla schiena come lava incandescente. -
Ragazzo coraggioso
C'è uno scrittore squattrinato, a San Francisco: scrive in una mansarda fredda la notte, poi esce nell'aria tiepida, con gli occhi bene aperti. Dà voce alla città, agli amanti e ai ribelli, detesta la violenza e la mediocrità. L'autore della Commedia umana ci prende per mano e ci regala storie d'incanti e immensità.rnrnUn pezzetto di banjo in otto ottavi, uno due tre quattro cinque sei sette otto, scandisce un amore nato nell'ufficio del telegrafo, nutre il sogno di una casa, nel calore del sole, la speranza di un'eternità che non sia soltanto fantasia. Harry era fatto per vendere: sapeva cavar soldi praticamente da tutto. Anche sul letto di morte cercava di appioppare agli amici assicurazioni sulla vita. Poi un bambino costretto a ridere per punizione, una vecchia piegata ad angolo retto, settantamila assiri, l'America, il concerto pomeridiano della banda, un pugno alla cabina telefonica, andare a Chinatown per avere una donna... Ritmo, energia, pienezza: il libro che ha imposto agli occhi del mondo il genio armeno della letteratura americana è travolgente. La sua scrittura ha un impeto che è sete, stupore, sonno, pianto, risata: le sue immagini pulsano, hanno il battito della vita. -
Repertorio dei matti della città di Prato
"Uno stava passeggiando per le vie di Prato, quando si ferma una macchina con quattro ragazzi giovani dentro e uno di loro abbassa il finestrino e gli fa 'Scusa, un tu c'hai mica una cartina?' """"Una cartina?!' chiede lui, poi si picchia con la mano sulla fronte e dice orgoglioso 'io ce l'ho tutta qui Prato!""""'" -
Sulla punta della lingua
«L’autore francese legittima la sua parola praticando una sorta di “abrasione”: a metà strada tra chi, nel suo Paese, nutre una fede incondizionata nell’io poetico e chi, invece, lo abolisce» - La LetturaC'è l'esperienza, alla base della scrittura di Antoine Emaz; eppure di questa esperienza, che il lettore sente fondativa e pulsante nei versi, poco rimane visibile, pochissimo è narrato, perché la trasformazione dell'esperienza in parola poetica ha portato con sé un allontanamento, una voluta dispersione, in fondo alla quale la parola scopre, nella sua povertà e nudità, una nuova dimensione espressiva, la possibilità di prendere distanza dall'io e di farsi comune, riconoscibile non più a partire dall'esperienza dell'autore ma da quella di ogni lettore. -
L' indifferenza naturale
Finalista Premio Dessì 2019 – sezione poesia.rnIn un paesaggio aperto, luminosamente prossimo e distante, la vita ignota fermenta dai fossi; ma è vita in bilico tra costruzione e sottrazione, tra abbandono e desolazione. Nulla, nella luce che irradia dal cuore di questo libro, luce d’acqua e di neve, luce selvatica d’ailanto e di barena, nulla parla di idillio: tutto è stupendamente indifferente, sordo al turbamento umano, alla fatica dell’essere che in quel paesaggio si muove a tentoni, ammirato e annichilito. Così un grande fondale naturale accoglie senza neppure avvedersene il desiderio di felicità dell’esistenza, il suo tentennare tra pieno e vuoto. Come un grande linguaggio segreto e perturbante, sommosso tuttavia dalla tensione dello sguardo che lo fruga: tensione che sarà di parola mai ovvia e di ritmo costantemente sperimentato, tensione appena dissimulata dietro la conquistata trasparenza, che a tratti rasenta il gelido nitore, del verso. A questo splendore muto / che m’allontana / a questo terrore / che mi richiama: così, nella lucida coscienza di una preda, rintoccano le forze oppositive da cui L’indifferenza naturale di Italo Testa è felicemente attraversata. -
Donne che parlano
«Donne che parlano di Miriam Toews è un’opera d’arte impeccabile e feroce. Non ho mai letto un’accusa più aspra della violenza patriarcale, o un più illuminante tentativo di comprendere gli aspetti più vitali dell'esperienza umana. È il tipo di romanzo che ti cambia.» Laura van den Bergrn«Un’opera d’arte perfetta che vi lascerà sbalorditi.» Catherine LaceyrnVenivano narcotizzate con lo spray per le mucche, e poi stuprate nel sonno. Si svegliavano doloranti, sanguinanti. E si sentivano dire che era tutto frutto della loro sfrenata immaginazione, o eventualmente del diavolo. Invece i colpevoli erano uomini della comunità: zii, fratelli, vicini, cugini. Che fare adesso, con questi uomini, che sono in carcere, ma presto usciranno su cauzione e torneranno a casa? Perdonare, come vorrebbe il pastore Peters? Rispondere con la violenza alla violenza? O andare via, per sempre, per affermare una vita diversa, di rispetto, amore e libertà? Il romanzo parte da qui: dal momento in cui le donne devono decidere cosa fare. Sono donne sottomesse, abituate a obbedire. Nascoste in un fienile, prendono in mano, per la prima volta, il proprio destino. La loro ribellione incandescente risana. E linfa vitale anche per August Epp, l'uomo amorevole e giusto che aveva perso la speranza, e che le donne chiamano a testimone della loro cospirazione di pace, perché possa raccontarla. -
Cenere, o terra
"Dormivo accanto al fiume silenzioso e il fiume dormiva con me"""". Si apre con la preghiera della rondine, si chiude con lo sguardo di un bambino, questo libro che ha gli antichissimi quattro elementi - terra, aria, acqua e fuoco - come poli attrattivi, e non """"secondo il calcolo di un progetto, piuttosto attraverso un agguato dell'immaginazione"""". Procede lungo sentieri di silenzio, luce sprecata, """"torsioni e torture senza grida / slogamenti della crosta della terra"""", per un cammino accidentato, per la sua esplorazione crudele; poiché non si può """"restare, lasciarsi / cadere e farsi pietra / tra le pietre"""". Incontra fantasmi a un concerto, stelle di calcite dentro il buio; e capre sopra i bordi della luna. Trova """"l'acqua che ha rotto il cristallo / lo specchio il bicchiere"""". """"L'acqua che spolpa / cavallo e cavaliere"""". E come il Custode delle acque, le si addormenta accanto, si fida di lei: """"anche quando minacci, e ti gonfi / anche quando porti via / tutto con te. // I giorni, i ponti, i tetti. / E anche me"""". In questo abbandono senza resa, giungendo infine in un """"luogo che dice fermati, respira"""", """"La strada che prosegue fa un po' meno paura""""." -
Pepi Mirino e l'invasione dei P.N.G. ostili
Dopo Pinna Morsicata (Premio Laura Orvieto), la prima avventura della nuova serie di Cristiano Cavina dedicata ai lettori più giovani.rnrn“Il primo a sconfinare nel mondo reale furnun Mini P.E.K.K.A. di Clash Royale.rnUscì come una nebbiolina dal foro delle cuffie del tablet ancorarnacceso, lasciato a ricaricarsi sul bracciolo del divano.rnLa nebbiolina grigia, poco più densa del vapore e striatarndi azzurro, sembrò indugiare nel salotto appena rischiaratorndalle braci che andavano spegnendosi nel camino”rnrnE se una notte vi sbucasse dal tablet un Mini P.E.K.K.A.rndi Clash Royale? Capita a Pepi Mirino uno dei giorni inrncui dorme dal papà. Ed è solo l’inizio: presto è un T. rexrna travolgere gli alberi in giardino. Gli adulti pensano chernsia stato il vento, ma Pepi Mirino scopre la verità.rnConvoca d’urgenza il Club dei cecchini: Sofi, Giamma ernSantino sono gli unici di cui si può fidare. Di nascostorndai grandi, devono agire prima che succeda di peggio.rnAnche perché hanno scaricato giochi vietati come GTA. -
Manuale di sopravvivenza senza genitori
A Oliva, undici anni, tocca partire per il centro estivo. Non c'è piano di fuga che tenga. Per la prima volta starà lontana, per giorni e giorni, da genitori, nonni, gatto, cane e tutto il mondo conosciuto. Sopravvivere all'ignoto - divertendosi - è un'arte: con la sua cronaca irresistibile, Oliva ci racconta come si fa. Età di lettura: da 9 anni -
La collaborazione
"Ecco un libro aspro, tragico e necessario, tutto calato nel presente del lavoro e della civile o incivile convivenza, dove 'Non è davvero la vita in sé ad esser sconcia / ma la sua organizzazione sociale selvaggia'. 'La collaborazione', che funge da titolo e da motivo ricorrente, è qualcosa di acre, in bilico tra sarcasmo sdegnato e rassegnazione di fronte a una sconfitta poiché nella nuova situazione di asservimento che schiaccia o annulla i destini individuali il mondo si presenta quasi esclusivamente 'come impresa e sublimazione', in cui """"gli svariati sensi della collaborazione"""" precipitano in un verso infernale, che fotografa impietoso i nuovi lavoranti: 'spingendosi come porci collaborano'. Raccolta dunque politica, nel senso più alto e coraggioso, libro di crudo realismo e riflessione acuminata, in cui Fabrizio Bajec affronta di petto la generale proletarizzazione, e persino l'arretramento contemporaneo alle condizioni 'iniziali' del movimento operaio, all'epoca di Germinale, con tutte le conseguenze del caso. 'oh voi che ne respirate l'aria / lottate battetevi anche senza vittoria': così suonano gli ultimi versi di un poemetto, ed è un suono non privo di cupezza, soprattutto se l'epoca delle grandi lotte e delle grandi speranze è alle spalle di tutto questo. Il presente si staglia di fronte a noi come una prigione sconfinata e 'il mio avvenire si copre di nebbia e buche'."""" (Fabio Pusterla)" -
C'era il mare
Finalista Premio letterario LA PROVINCIA IN GIALLO - ottava edizione rnDopo il successo del film Finché c’è prosecco c’è speranza, con Giuseppe Battiston nei panni di Stucky, Fulvio Ervas torna in libreria con l’ottavo caso dell’ispettore più ironico e geniale che ci sia.rnDue insoliti omicidi, due indagini parallele che si alternano a ritmo serrato: Stucky indaga a Treviso; Luana Bertelli, acuta ispettrice che mette a dura prova criminali e colleghi, a Marghera. rnrnrnrnUn’ispettrice tosta che attira gli sguardi e al poligono insegnarnalle donne a sparare: Luana Bertelli, questura di Venezia.rnUn ispettore che ora pensiamo come Giuseppe Battiston, marnche conosciamo da anni: Stucky, questura di Treviso.rnDue morti ammazzati: un ex giornalista e un ex sindacalista.rnIl primo morto è a Treviso: unico indizio un foglio bianco.rnIl secondo è a Marghera: qui invece campeggia una scrittarnrossa.rnLe due indagini - e i due scenari - si alternano incantandocirncon immagini solari mentre realtà più oscure affiorano quarne là.rnFinché non si scopre un terzo corpo, a metà strada tra Trevisorne Marghera.rnQuesta volta è un avvocato e, come le precedenti vittime,rnanni prima, all’epoca delle ‘fabbriche tristi’, attaccava i colossirndella petrolchimica a Marghera, che in dialetto significarn‘c’era il mare’.