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Promenade (2017-2019)
"Un flusso ininterrotto di versi sul bordo di confini inesistenti, territoriali e sociali. Migrazione, guerra e sfruttamento in una continuità senza tempo, sospesa da frammenti d'umano che torna.""""" -
Destino de la Garisenda
"Trucillo adopera parole come fossero frammenti da ricomporre, lo fa negli spazi, nei versi spezzati, nei trattini che separano; le sue poesie ricercano quiete, vogliono essere punti di ristoro (...)"""" (Davide Morganti)" -
Boris Pahor. Scrittore senza frontiere. Studi, interviste e testimonianze
Il volume nasce come omaggio allo scrittore Boris Pahor in occasione del suo 108° compleanno (Trieste, 26 agosto 1913). L'opera si compone di due parti principali. La prima raccoglie saggi e studi di diversi autori italiani e sloveni su singole opere narrative di Boris Pahor, la seconda comprende interviste e testimonianze personali; seguono la cronologia della vita di Boris Pahor, i cenni biografici sugli autori che hanno collaborato al volume e l’indice dei nomi. Il volume raccoglie i contributi di: Cristina Battocletti, Cristina Benussi, Martin Brecelj, Francesco Carbone, Riccardo Cepach, Walter Chiereghin, Gianni Cimador, Martina Clerici, Marij Čuk, Roberto Dedenaro, Poljanka Dolhar, Elvio Guagnini, Fabienne Issartel, Dušan Jelinčič, Marija Kacin, Miran Košuta, Alessandro Mezzena Lona, Marija Pirjevec, Vilma Purič, Ligi Roberto, Tatjana Rojc, Paolo Rumiz, Fulvio Senardi, Maja Smotlak, Pietro Spirito, Mary B. Tolusso. -
Un pezzo di luna. Note, memoria e immagini della Sardegna
"Italia, Inghilterra, Francia, Austria, Svezia stanno sullo stesso piano storico, mentre la Sardegna si muove in un tempo preistorico, ed è come un pezzo di luna caduto nel Mediterraneo"""". Da questa frase di un suo elzeviro deriva il titolo scelto per il libro che raccoglie le parole più importanti e più belle che Giuseppe Dessì ha scritto sulla Sardegna. Parole preparate per riviste e per giornali: un lavoro fatto a fianco dell'altro, quello del narratore, dello scrittore di novelle e di romanzi." -
Il vocabolario logudorese campidanese. Sardo italiano-italiano sardo
Il vocabolario logudorese campidanese di Valentino Martelli è un'opera di rapida consultazione che fornisce le nozioni linguistiche indispensabili per un primo approccio con la lingua sarda. -
Carloforte e l'isola di San Pietro
Un viaggio alla scoperta dell'isola di San Pietro, delle sue coste che alternano falesie scoscese a cale dorate e spiagge silenziose, della sua natura incontaminata tra endemismi vegetali unici e rare specie animali, del centro urbano di Carloforte, della storia della sua colonizzazione, delle sue radici liguri-africane ancora vive nelle tradizioni e nell'ottima cucina. -
Storia della nobiltà in Sardegna. Genealogia e araldica delle famiglie nobili sarde
La ""Storia della nobiltà in Sardegna"""" rappresenta un contributo importante alla conoscenza della storia dell'Isola dall'età giudicale ai giorni nostri. Infatti a partire dal Medioevo permette di seguire nel periodo catalano-aragonese, in quello spagnolo e infine nel periodo sabaudo, per oltre mezzo millennio, le vicende di quasi mille famiglie, sarde o """"sardizzate"""", che diedero vita al corpo della nobiltà isolana e che hanno esercitato nel corso dei secoli un influsso spesso decisivo sugli eventi della storia sarda."" -
Emilio Lussu e «giustizia e libertà». Dall'evasione di Lipari al ritorno in Italia
Questo libro fu, nel 1976, il primo tentativo di definire una delle tante tessere di quel grande mosaico di eroismo, di azione politica e (anche) di utopie libertarie che fu la vita di Emilio Lussu: in particolare il tentativo di legare insieme un materiale come le notizie attinte dai documenti della polizia fascista, le informazioni giornalistiche sull'attività del ""fuoruscito"""" Lussu, le tracce biografiche che emergono dai suoi scritti pubblicistici e dai suoi grandi libri dell'esilio (Marcia su Roma e dintorni, Un anno sull'Altipiano), le memorie che lo stesso Lussu (e insieme con lui la compagna di tante lotte, Joyce Salvadori che tutti, però, hanno poi conosciuto come Joyce Lussu) hanno lasciato di quel periodo. Sullo sfondo, l'attività di """"Giustizia e Libertà"""", certo uno dei più originali movimenti politici della storia italiana del Novecento, e la grande crisi europea del ventennio 1922-1945."" -
La cucina sarda. Le ricette e i grandi sapori dell'autentica tradizione gastronomica della Sardegna
Il libro è arricchito da un'ampia introduzione sulle materie prime a partire dal pane e la pasta, per continuare con i formaggi, i salumi, i vini e i liquori, comprende più di 250 ricette, dall'antipasto al dolce, accompagnate da numerose schede di approfondimento e un piccolo vocabolario gastronomico sardo. -
Ricette di Sardegna
Tutte le ricette dell'autentica tradizione sarda, dall'antipasto al dolce con numerose schede di approfondimento. -
Cucina di Sardegna
Una selezione delle migliori ricette isolane dall'antipasto al dolce accompagnate da numerose foto. -
Dolci di Sardegna
Tutte le ricette per preparare sebadas, gueffus, amaretti, mostaccioli e tantissimi altri dolci della più autentica tradizione sarda. -
La madre del Signore nella Chiesa e nel magistero dei vescovi in Sardegna
"La dissertazione dottorale di Tiberio Meloni è definibile come un vasto affresco storico, sociale, teologico, ecclesiale e mariologico mariano della Sardegna, sua terra natale. Nella sua articolazione, in sei estesi e congrui capitoli, l'autore non si limita solo ad illustrare l'incidenza della Chiesa e dei suoi Pastori nell'Isola, ma sa sapientemente coniugare il dato civile con quello religioso; ne scaturisce uno studio originale e solido che ora pubblicato rappresenta senz'altro un'ottima e densa monografia di storia, di civiltà e religiosità locale, a molti sconosciuta."""" (dalla Prefazione del prof. Salvatore M. Perrella)." -
Sa domu de s'orcu. Fiabe della tradizione sarda in lingua campidanese con traduzione in italiano
Orchi, giganti, streghe, fate, re, regine e molti altri sono i protagonisti di queste fiabe tramandate per secoli oralmente in Sardegna. Francesco Carlini, dopo una lunga ricerca sul campo, ne ha curato la trascrizione in sardo e la traduzione in italiano contribuendo a preservare un aspetto della cultura sarda a molti sconosciuto. La lettura di questi racconti è consigliata ai ragazzi di ogni età e cultura, dai sette ai cent'anni. -
I luoghi della vita. Paesaggi, territori, culture
La Convenzione Europea del Paesaggio (2000) ha interpretato il nesso profondo che lega una società ai suoi luoghi: una ricchezza umana ed etica dei paesaggi intesi come ""luoghi della vita"""". Sul paesaggio inteso come """"realtà vivente"""" influiscono in modo rilevante, trasformandolo, gli eventi fisico-naturali, ma anche quelli tecnologici, quelli sociali ed economico-produttivi che si susseguono nel tempo; prestare attenzione a questi aspetti è fondamentale per non rischiare di rimanere intrappolati in concetti astratti o in rappresentazioni identitarie dei luoghi, fissate una volte per tutte come in un panorama da depliant turistico-pubblicitario. Obiettivo del convegno """"I luoghi della vita. Paesaggi territori culture"""" - che l'associazione Amici del Giardino di Sardegna ha organizzato a Cagliari nel 2011 e di cui presenta con questo volume gli esiti - è stato quello di analizzare il paesaggio e il territorio a partire dal concetto di """"luogo"""", inteso come punto di intersezione tra natura e cultura, come """"spazio che contiene il tempo""""."" -
Féminas. La donna nei versi popolari di 51 poeti sardi. Testo sardo e italiano
Parlare della donna nella poesia in lingua sarda significa pensare alla figura femminile come al più affascinante romanzo nella vita dell'uomo. I nostri poeti si ispirano alla Bibbia e alla mitologia, alla letteratura classica e alla poesia italiana, soprattutto a quella arcadica e a quella più recente, interpretando la complessa personalità della donna in maniera esemplare e descrivendola come oggetto d'amore, ma anche della passione che l'amore e l'odio per la donna scatenano nell'animo dell'amante e dei poeti. Matteo Porru ha selezionato per questo volume i testi di 51 poeti sardi, che delineano con i loro componimenti un ritratto a tutto tondo della donna nei suoi molteplici aspetti. -
Montanaru, Boghes, cantos e cantigos. Le liriche di Antioco Casula il miglior poeta di metà Novecento. Testo sardo e italiano
Antioco Casula, noto come Montanaru, considerato il maggior poeta in sardo del Novecento, sapeva prendere le distanze dalla produzione poetica del tempo in Sardegna, abbondante ma ripetitivamente ferma su moduli antiquati e logorati dall'uso. La sua personalità poetica è caratterizzata da un complesso di fattori quali l'ideologia che lo spinge a un impegno civile e morale per la sua regione; la lettura di un insieme di opere antiche e moderne, che lo orientano nella definizione di un immaginario poetico derivato dalla realtà sarda e barbaricina; l'apertura agli influssi delle poetiche contemporanee ed infine il rapporto attivo con un pubblico etnicamente connotato. Questa nuova antologia dell'opera poetica di Montanaru deriva da una scelta operata all'interno delle quattro raccolte uscite quando l'autore era in vita e delle due pubblicate postume. Le poesie sono accompagnate da una traduzione in lingua italiana del curatore. -
Carloforte. Storia di una colonizzazione
Pubblicato per la prima volta nel 1962 e in due edizioni aggiornate nel 1974 e nel 1988, ""Carloforte. Storia di una colonizzazione"""" merita oggi una ristampa perché è ancora l'opera più completa che possediamo sulla nascita della comunità di contadini e marinai che nell'aprile del 1738 fu insediata nell'isola di San Pietro e diede alla sua città il nome di Carloforte, in onore al re sabaudo che le aveva offerto rifugio contro le minacce dei pirati d'Africa. Il libro racconta, praticamente, solo i primi settant'anni della storia della comunità: perché furono i più aspri e i più travagliati, alle prese con l'avarizia dei feudatari, la diffidenza della burocrazia piemontese, le difficoltà del terreno e le fatiche della vita di ogni giorno. Un settantennio che si conclude con la tragica incursione dei barbareschi nel settembre del 1798, in cui quasi mille carolini furono rapiti e condotti schiavi al bey di Tunisi: un evento onnipresente nella memoria dei carolini, che Giuseppe Vallebona ha ricostruito in questo suo libro, il più conosciuto, un vero e proprio monumento alle memorie, ai sentimenti e alle speranze della sua città."" -
Nobili briganti. Banditismo politico in Sardegna tra Spagna e Savoia
Un titolo come ""Nobili e briganti"""" sarebbe stato forse più appetibile, per il lettore comune, di """"Nobili briganti"""". Ma il fatto è che i briganti più famosi e più temuti (nel piccolo universo dell'Anglona e del nord Sardegna) furono proprio, in prima primissima persona, i capi delle più potenti famiglie nobili, in particolare quelle di Nulvi, strettamente legate, anche per motivi di parentela, in forti alleanze politiche con i nobili di altri centri. Capi di bande che somigliavano in molti casi a veri e propri eserciti privati, entrarono spesso in conflitto, e talvolta in sanguinose battaglie, con le forze statali. La stessa situazione politica favorì questa contrapposizione che, proseguendo all'indomani della guerra di successione spagnola (1700-1713) la divisione della nobiltà del nord Sardegna in due partiti, schierati uno per Carlo d'Asburgo e l'altro per Filippo V, sembrava autorizzare l'esercizio della violenza sino a conferire a questa attività fuorilegge il colore di una forte opposizione politica al nuovo regime sabaudo. Andrea Piga si confronta qui con i misteri della storia, disegnando con sicurezza e plasticità i piccoli e grandi personaggi di questa tormentata vicenda."" -
L' accabadora immaginaria. Una rottamazione del mito
Il mito sardo della accabadora, la donna chiamata a dare la morte ai moribondi di difficile agonia, viene ancora oggi ritenuto storicamente fondato. Questo saggio pone però in rilievo come in letteratura emergano due forme soppressive, delle quali una è di natura magica. Individuati gli archetipi dei due tipi di soppressione, vengono sottoposte ad analisi critica tutte le fonti che, nell'ambito dei due filoni, si sono occupate dell'accabadura dall'inizio dell'Ottocento. Vengono così fatte emergere le numerose e fantasiose varianti che portano, nella attualità, alla sovrapposizione delle due forme, per cui l'accabadora maga diviene comunque una omicida umanitaria. Il fenomeno viene in tal modo alterato e dilatato, sulla spinta anche di risibili motivazioni identitarie. Fatto salvo il nucleo folklorico della usanza magica, viene evidenziato che l'accabadora omicida è una figura immaginaria, creata e alimentata da intellettuali e letterati, al di fuori di qualsiasi realtà storica. Il saggio analizza i testi di ogni singolo autore, procedendo, con matita rosso-sangue, alla rottamazione delle tesi del partito accabaduriale.