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Osvaldo Licini. Con USB Flash Drive
Al volume è allegato un supporto USB con una intervista di Mattia Patti a Giuliano Gori, regia di Nicola Trabucco. -
Voci. Un coro a Peccioli per un progetto di Vittorio Corsini
Storie narrate di Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Fabio Genovesi, Ferruccio Parazzoli, Laura Pugno con il racconto di Tiziano Scarpa della sua esperienza di Voci. Testo critico di Pietro Gaglianò. -
La trilogia del malinteso
Identità, Dio e Libertà sono probabilmente le tre parole che la cultura occidentale, a partire dall'Umanesimo, ha maggiormente malinteso e strumentalizzato. Puccetto e Olopierno, Studio perimetrale intorno all'incertezza e Strafàust - i testi teatrali raccolti in questa trilogia - esplorano, ciascuno a suo modo, le conseguenze del valore attribuito a queste tre parole/guida. Puccetto e Olopierno (un'antifavola) ci inoltra nella caverna di un Orco che, per cercare di diventare qualcosa, alla ne s'ammala di nullitudine e distrazione, per poi ridare vita a un altro possibile se stesso capace d'ascoltare le voci delle cose, dopo avere abbandonato ogni forma di possesso. Studio perimetrale intorno all'incertezza comincia quando ormai ogni possibile disastro è già avvenuto. Ma cosa accade se a un certo punto, esperita ogni possibile catastrofe, si provi ad abitare il vuoto lasciato dal crollo di ogni certezza? Resta lo scavo archeologico intorno a un'area di macerie di una civiltà che forse non è mai esistita e che forse un giorno, liberati dal bisogno di certezza, si potrà dedicare, tra uomini e divinità, parimenti, corresponsabilmente. -
Quarantore
Nota per gli integralisti cattolici e gli atei militanti: le tante espressioni apparentemente eretiche (quando addirittura non blasfeme) messe in bocca al Padre sono un artificio retorico per rappresentare lo sconvolgimento universale causato dalla morte violenta del Figlio-Uomo-Dio. Il testo non ha alcuna pretesa di ortodossia o eresia teologica. -
Racconti calabri
L'idea narrativa di base è orientata ad abbattere il luogo comune che vede determinati temi ancorati a precise realtà geografiche. Per cui parlare, ad esempio, di Aspromonte equivale a tirare fuori una serie di macchiette narrative che altro non fanno se non ribadire e amplificare uno stereotipo già presente. Questi racconti combattono tale pregiudizio, sia a livello stilistico che di contenuti. -
Perdersi o ritrovarsi? Navigare (serenamente) nella nostra angoscia quotidiana
Per Kierkegaard l'angoscia è la vertigine che proviamo di fronte all'abisso delle possibilità e alla responsabilità che ci spetta di dover scegliere fra alternative di cui non siamo in grado di prevedere le conseguenze; essa deriverebbe dal peccato originale, e quindi sarebbe parte del destino di tutte le generazioni. Il libro ricostruisce, con un approccio fenomenologico radicale, gli sforzi compiuti nel passato in occidente per tenerla sotto controllo; e l'itinerario si conclude affrontandone la fenomenologia nell'attuale società globalizzata, in cui risultano inefficaci gli antidoti già conosciuti (religione, politica, scienza e tecnica, benessere economico). -
Il grande amore
Tommaso Neri è un giovane giornalista che, dopo anni di gavetta, vuole cambiare vita. Decide così di lavorare come PR, e si rivolge al suo vecchio amico Leonardo, che incarna l'essenza stessa della movida romana: brillante, dongiovanni e schiavo del sistema. Tommaso comincerà perciò a lavorare, occupando il prestigioso ruolo di PR degli eventi di Palazzo Brancaccio. Una location da fiaba, nonché classico punto di ritrovo per tutti coloro che vogliono vivere lo sballo del sabato sera. Alcol, donne, discoteche, deejay, vip e feste a tema: c'è tutto quel che serve per stordire Tommaso, completamente perso nei meandri delle proprie incertezze, verso un futuro intriso di indecisioni e di scelte da prendere. E poi c'è lei, Simona. Non una delle solite sirene... -
L' irripetibile cercare
"Scorrendo le tre sezioni in cui Monica Matticoli organizza la sua produzione degli ultimi anni, l'immagine che affiora alla mente è quella di un'ininterrotta lotta con l'angelo della lingua. Una lotta corpo a corpo, vigorosa e sfuggente, che ha i tratti della teomachia."""" (V. Tinacci)" -
Inno selvaggio
[...] Mi domando perché, quando la tristezza o il dolore ti stanno squarciando il petto, la tua pelle rimane sempre pallida, dello stesso colore, non c'è vena che minacci di scoppiare, non c'è niente che mostri ai sensi il dolore, questa strana cosa, che loro percepiscono. [...] -
Il leone e la sirena
Ma il sessantotto non era finito? Non era finito il tempo delle illusioni schiacciate dalle delusioni? Oppure è vero che nulla si distrugge. Ne abbiamo memoria perché siamo figli di quel periodo, ma poi? Oggi? Prendiamo Anna... -
Una palma
Il bagaglio diventa sempre più leggero e più sapido il respiro della libertà. -
La legge del buio
"Li ho visti sulle scale a bestemmiare su tornei di lancia, a tirarmi i dadi dell'esistere, fino a moltiplicarmi i punti sui dadi affinché non avessi pace. Le finestre parlano chiaro. Le finestre parlano scuro. Se mi ritiro per un giorno di dadi forse non cadrà nessun punto. Se la macchia sul foglio ha consumato ogni favola, non ha cancellato la leggenda.""""" -
Madri. Tre pièces
Per secoli e secoli, nella Chiesa, delle donne hanno parlato solo preti e teologi, abati e cardinali, monaci e predicatori. Fin dagli inizi dell'avventura di coloro che avevano creduto che il Nazareno crocifisso fosse risorto, in modo progressivo la tendenza è stata sempre la stessa: togliere loro la parola, soprattutto quella autorevole in ambito giuridico o liturgico e, in modo indirettamente proporzionale, costruire una retorica su di loro ad ampio spettro. Prefazione di Marinella Perroni. -
L' incoscienza del letargo
"Il libro di Mario Famularo esacerba, in un certo senso, l'immaginario della società borghese moraviana dello svuotamento dei valori e dell'alienazione assoluta, per intrecciarvi il problema del superamento di una propria impasse esistenziale in quanto uomo moderno; la sofferenza, l'ansia dell'io davanti alla morte, il nulla e il tempo, che percepisce unicamente come annientamento del sé. A questo consegue che la suddetta, per un occidentale viene a configurarsi come oblio perpetuo, la fine del sé, una morte definitiva: quello che Otto Lehto chiama zero. Questo è il problema fondamentale rilevato dalla scuola di Kyoto, ovvero il dualismo essere-non essere, vissuto come un conflitto che proietta l'io in una dimensione sofferente e senza via d'uscita, dove la morte viene interpretata dall'uomo moderno come un assoluto. La crisi che Famularo acuisce inizialmente è quella di un uomo che non può risolvere il sentimento della perdita nella salvezza divina, e si ritrova abbandonato all'ansia esistenziale."""" (dalla Pref. di Luca Cenacchi)" -
Tavole e stanze
Il viaggio quale metafora della stanzialità, della casa, la nostra casa: il linguaggio. La domesticazione al linguaggio l'atto fondativo del reale, la distanza da questo momento sorgivo la storicità del nostro essere nel mondo, in questa epoca in cui la fine delle identità favorisce il gioco delle culture nella costruzione di immaginari ibridi, nell'apertura di spazi simbolici nuovi. Uno spazio mappato con la consapevolezza che il cartografare modifica il cartografato, lo reinventa, realizzando il figurale attraverso paesaggio e alterità. -
Zodiaco
La classificazione più conosciuta dei segni zodiacali è certamente quella che li raggruppa in segni di fuoco, di terra, di aria e di acqua sulla scia della ricerca dell'archè con cui i filosofi presocratici tentarono di trovare il principio di tutte le cose. Di quest'archè scrive Luca Sartini in una contemporanea tempra narrativa. Attraversando i miti nella loro potenza originaria egli trasforma il tessuto esistenziale in quotidiana magia, ridando all'uomo la sfaccettata caratura di ogni possibile aspetto della personalità. (Dalla prefazione di Cetta Brancato) -
L' amore al tempo dei fenicotteri
Cadde sulle ginocchia e scoppiò in lacrime. Il cacciatore Inuit lo guardava sbalordito e perplesso. Nessuno di quei turisti scesi dalle grandi navi da crociera si era mai comportato così. Non capiva, ma si inginocchiò anche lui in segno di rispetto e lo salutò appoggiando due volte il naso al suo. Rimasero lì fra i ghiacci, abbracciati e infreddoliti. -
Taranta d'inchiostro
"Quale ragno mi ha morso? Prova col nastrino colorato / amore ma tanto già ne conosco il nome come già ne so l'antidoto tu il veleno / il contro veleno la mia terapia coreutica E abbracciati balliamo in pizzica lenta ad uccidere un ragno che non c'è.""""" -
La sistematica incertezza. Storie di quasi vent'anni di ventunesimo secolo
"Una sera all'improvviso mi accorsi della luna sotto l'insegna dell'Ins: cosa insolita dopo la solita insalata il solito saluto senza risposta alla cassiera. Eppure c'era. Allora mi è parso quasi di essere felice.""""" -
Salmi profani
"Nelle mie vesti strappate, le ossa mute, scarne e ancora vive, nulla sanno del doloroso cammino dell'anima. Povera è la mia sofferenza e senza storia."""""