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Storia della Sardegna. Dalla preistoria ad oggi
Questo libro racconta in 382 pagine tutta la storia della Sardegna, dalle misteriose pietre del Paleolitico all'autonomia regionale e alle prospettive per il Duemila. La raccontano, in maniera piana e con un'impostazione divulgativa ma con l'abituale rigore scientifico, otto docenti dell'Università di Sassari, che ricostruiscono le vicende dei periodi di cui sono riconosciuti specialisti: Giuseppa Tanda (ora all'Università di Cagliari) racconta la preistoria e l'età nuragica; Attilio Mastino la storia della Sardegna romana; Laura Galoppini (ora all'Università di Pisa) la storia dei Giudicati e della Sardegna catalano-aragonese; Antonello Mattone la Sardegna spagnola; Piero Sanna la Sardegna sabauda; Giuseppina Fois la storia della Sardegna ""italiana"""" dal 1848 al 1948; Manlio Brigaglia e Guido Melis analizzano gli ultimi settant'anni. Una densa cronologia, che sintetizza oltre 200 avvenimenti della storia sarda, e oltre 300 suggerimenti di lettura arricchiscono il volume e lo offrono al lettore come uno strumento essenziale per farsi quella che Manlio Brigaglia chiama, nell'introduzione, """"un'idea della Sardegna""""."" -
Cagliari. Nuova ediz.
Edizione rivista e aggiornata nei contenuti, rinnovata nella grafica e arricchita di nuove immagini a colori. La guida riporta notizie, itinerari, consigli per il turista che vuole conoscere Cagliari e il suo hinterland, ma anche per il cagliaritano che ama appassionatamente la sua città e vuole scoprirla anche nei particolari, perché, pur abitandovi da sempre, la sente in qualche aspetto ancora sconosciuta. -
L' olivastro e l'innesto L'incontro con un uomo, la sua isola antica e la sua gente
"Joyce Lussu vide la Sardegna per la prima volta nel settembre del '44, mentre ancora durava il conflitto europeo e Cagliari non aveva neppure iniziato a rinascere dalle sue rovine: una Sardegna, come dice Joyce, umiliata e immiserita dal fascismo e dalla guerra. Joyce girò quella Sardegna per conoscerla ma anche per farci - come ha raccontato in altre pagine - del lavoro politico: avendo occhio soprattutto al mondo delle donne, che bisognava far uscire dalle loro cucine e dal chiuso ruolo di casalinghe. «Dove sono le vostre mogli? - chiedeva Joyce quando andava, paese per paese, nelle sezioni dei partiti - Andate a casa e fate venire anche loro». Quel mondo Joyce lo descrive nei 'racconti' di questo libro. 'Racconti' nei quali di fantasia c'è forse soltanto qualche trama, qualche elemento della narrazione: ma dove è puro reportage - se così si può dire - quanto riguarda la condizione dei paesi, la miseria diffusa, le malattie inestirpabili, la lotta per il pane, la durezza dell'esistenza, la difficoltà di ribellarsi agli abusi dei padroni e dei potenti."""" (dalla prefazione di Manlio Brigaglia)" -
San Salvatore da Horta, il santo delle grandi sorprese
Padre Arcangelo offre un nuovo contributo alla conoscenza della vita di san Salvatore, suo illustre confratello, del quale ha avuto modo di ""innamorarsi"""" durante gli anni trascorsi nel convento di Santa Rosalia a Cagliari. In questo periodo ha potuto conoscere e approfondire la storia del Santo, ma anche toccare con mano la devozione popolare, sempre viva nonostante il trascorrere del tempo, e soprattutto assistere alla ricognizione sulle spoglie di san Salvatore effettuata nel novembre del 2016, occasione unica e toccante che lo ha, infine, convinto ad aggiungere un prezioso tassello alla ricostruzione della vita e della santità dell'umile frate morto a Cagliari nel 1567."" -
Souvenirs di un soggiorno in Sardegna
Quale storico o viaggiatore nella Sardegna del primo ottocento vi racconterà mai delle due dozzine di grossi ratti che infestavano la dispensa del Viceré o delle feste di quella piccola corte in Castello, allietate da leziosi balletti a tema e da un'ottima orchestra da camera stabile? Troppo rigoroso il grande La Marmora, indifferente il Mimaut e anche il Capitano Smyth, della real marina britannica, regala al massimo qualche spiritoso aneddoto, proprio come il Valery. Non resta allora che l'unico altro lavoro, rarissimo, datato a quel prolifico decennio degli anni venti del diciannovesimo secolo, i ""Souvenirs d'un séjour en Sardaigne, pendant les années 1821 et 1822"""" del marchese Charles de Saint-Severin, capitano di cavalleria, sotto-aiutante generale e attaché allo stato maggiore del Marchese d'Yenne, Viceré di Sardegna. Eccolo qui..."" -
Peppe Bonu Su bannidu. L'avvincente ricostruzione storica di una faida bonorvese
Sembrerebbe un romanzo con un pretendente respinto, morti ammazzati o impiccati, agguati e tradimenti. Invece è la vicenda documentata di Peppe Bonu, il più famoso bandito sardo degli anni Trenta del XIX secolo, e della sua ostinata lotta contro la rivale famiglia dei Piu Boe di Bonorva. -
La stele di Nora. Storia di un testo archeologico
Il libro di Roberto Casti affronta lo studio della stele di Nora, uno dei reperti archeologici più significativi tra quelli rinvenuti in Sardegna, sulla cui superficie troviamo incisa la più antica iscrizione fenicia completa rinvenuta sinora nel Mediterraneo occidentale. Tante - forse troppe - cose sono state dette e scritte su questa iscrizione, soprattutto negli ultimi anni, lasciando il lettore in balia delle interpretazioni proposte. Era dunque necessario affrontare l'argomento con il rigore scientifico che questo testo sa proporre. -
L' acqua nelle varie culture e nella leggenda. Simbolismi e tradizioni popolari in Sardegna
Questo libro propone al lettore un percorso simbolico esoterico sul culto dell'acqua, in parte storico ed in parte tematico, incentrato sul folklore popolare e contadino della Sardegna, dove tutto ha inizio con l'Età della pietra, non intesa semplicemente nel suo comune senso cronologico, ma in uno più specifico legato a questa prima materia, poiché proprio nel monumentalismo prenuragico e nuragico risiedono molti misteri dell'Isola. Il popolo sardo, che ha costruito quei monumenti, ha depositato una sorta di germe culturale vivo ancora oggi e determinante per il folklore locale. Partendo da questa premessa, l'Autore ha articolato il testo del libro, anche per una maggiore facilità di consultazione, in due parti strutturalmente articolate in capitoli e paragrafi. Nella prima parte, dopo aver esposto le caratteristiche chimiche e fisiche dell'acqua, le sue proprietà e anomalie, e tutti i fenomeni che la rendono misteriosa e inconsueta, questo fluido viene analizzato con i suoi Universi simbolici e le sue qualità sacrali, nel fantastico complessivo di tutti i tempi e delle varie culture, non solo quelle occidentali. Nella seconda parte si entra definitivamente nell'argomento preminente del libro, indagando sull'intenso rapporto che l'ambiente tradizionale della Sardegna ha avuto con l'acqua dove il suo culto ha avuto un ruolo di grande rilievo ed è stato uno degli aspetti più caratterizzanti della spiritualità isolana. E poiché dall'esame degli studi prodotti da diversi esponenti del mondo scientifico, oltre che dalla numerosa schiera di appassionati che si sono occupati del culto delle acque in Sardegna, prendono corpo tante leggende legate a questo argomento, abbiamo pensato di estrarre da queste una sintesi su quanto allora succedeva durante i riti e quindi fare nascere qualche riflessione su quel che l'acqua ha rappresentato e rappresenta tuttora nella storia del popolo sardo. -
Bollettino di studi sardi (2018). Vol. 11
Paolo Maninchedda «Caldi caldi mandali alla forca». Guerra e contatto linguistico in alcune lettere di Mariano IV d'Arborea Franca Maria Mele Prime considerazioni sul Codice della Legislazione Marittima per i Porti di S. M. di Domenico Alberto Azuni Annamari Nieddu Sviluppi e consolidamento dell'Audiencia sarda (1564-1651) Raffaella Sau La rappresentanza prima del governo rappresentativo. Brevi note sul Comune medievale Giovanni Lupinu Il Vangelo di San Matteo voltato in gallurese di Tempio. La traduzione ottocentesca di Giovanni Maria Mundula. -
Il Breve Portus Kallaretani e gli ordinamenti pisani trecenteschi per il porto di Cagliari. Ediz. critica
Il ""Breve Portus Kallaretani"""", emanato dal Comune di Pisa per regolamentare le attività del porto di Cagliari, è uno dei più antichi e importanti statuti portuali del Mediterraneo. L'unico testimone medievale che lo tramanda - il manoscritto Roncioni 322, conservato presso l'Archivio di Stato di Pisa - offre una redazione del testo scritta in volgare pisano e datata al 1318, che rappresenta probabilmente il risultato della progressiva stratificazione di disposizioni normative succedutesi nel tempo. Il Breve si compone di 68 capitoli, nei quali vengono definiti i compiti dei consoli, dei mercanti, dei sensali e degli operatori che gravitavano intorno allo scalo cagliaritano all'inizio del Trecento. Lo stesso manoscritto accoglie poi altre disposizioni emanate tra il 1319 e il 1321, nonché alcuni capitoli provenienti dallo statuto cittadino, il Breve dei Castellani di Cagliari. Si tratta dunque di un corpus di testi normativi che costituisce una fonte preziosa tanto per la ricostruzione della storia della Sardegna medievale - e in particolare di quella del porto della città di Cagliari - quanto per la conoscenza degli impieghi del volgare pisano nell'isola. La nuova edizione critica che qui si propone è corredata di un approfondito studio linguistico e di un nutrito glossario, utile a comprendere le peculiarità del lessico del commercio e della marineria in uso nel vivace ambiente di uno scalo portuale medievale."" -
La signora della seta. La straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis
Vissuta nel Settecento tra Muravera, Quartucciu e Cagliari, donna Francesca riuscì a coniugare famiglia e affari e a stare al passo con uomini di potere come il milanese conte Giulini e il temuto ministro Bogino. Nelle sue aziende agricole e tessili, nella Sardegna sud orientale, si produceva una seta perfetta, famosa in tutta Europa. Divenne una stilista, creò corsi di formazione professionale per le persone che lavoravano per lei e fondò scuole e asili per i meno abbienti. Era convinta che l'istruzione e la cultura fossero l'unica soluzione per fondare una società prospera e giusta. Visse quasi un secolo. Purtroppo vicende legate all'eredità fecero scivolare il suo nome nel buco nero delle storie dimenticate, ma grazie alla trentennale ricerca di Lucio Spiga, e ora grazie al romanzo biografico di Ada Lai, donna Francesca è stata riscoperta. A Muravera, dove nacque l'11 giugno 1716, il Museo dell'Imprenditoria femminile è dedicato a lei. Sono passati cinque anni dalla prima edizione di questo romanzo, sicuramente c'è ancora tanto da scoprire e da studiare, le ricerche continuano e potrebbero riservare altre sorprese, sempre basate su fonti storiche documentate. A questa nuova edizione, corredata di immagini, è affidata la missione di far conoscere, a chi ancora non l'avesse fatto, la straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis, donna di Sardegna e signora della seta. (Alberta Zancudi) -
I minatori raccontano. Storie di vita e di fatica
La storia della Miniera di Rosas è fatta di tante piccole storie che solo gli ultimi minatori potevano raccontare. Dalle loro parole emerge la fatica, la stessa che si legge nei volti segnati dal tempo e dai sacrifici, ma anche la gioia, che traspare dai loro occhi quando ricordano che grazie a quella fatica hanno potuto costruirsi una vita e una famiglia. Il villaggio di Rosas era un piccolo mondo, fatto di fame e di miseria, di sofferenze e di tragedie, ma anche di lotte per i diritti, di passione, di orgoglio, di solidarietà e di speranza. Una speranza che oggi continua a vivere grazie all'impegno di quanti con ogni sforzo vogliono conservare la memoria preziosa di un passato sul quale costruire il futuro di Rosas. -
I sardi della Brigata Reggio. Storia del 46° Reggimento Fanteria nella guerra del 1915-1918
Durante la guerra del 1915-1918 furono diverse le unità del Regio Esercito in cui gli effetti di un reclutamento «semi-territoriale» furono evidenti. Tra gli esempi più importanti rientra la Brigata Reggio, che attinse i propri uomini prevalentemente dai distretti militari sardi. Le sue vicende belliche, svoltesi perlopiù in un settore considerato d'importanza ""secondaria"""", quello dolomitico, sono state piuttosto trascurate dalla storiografia. Tutto ciò ha contribuito alla relegazione dell'unità sarda in uno sfondo indistinto della memoria collettiva isolana, relegazione accentuata da una massiccia opera di propaganda che esaltò le virtù della Brigata Sassari (diretta filiazione della Reggio), diventata soggetto unico nella narrazione del coinvolgimento dei sardi nella Grande Guerra. Attorno a essa si sono consolidati non pochi luoghi comuni, ancora oggi saldamente ancorati nell'immaginario popolare isolano e non solo. Nonostante la più volte rimarcata «straordinarietà» dei combattenti sardi, la Reggio non ebbe particolare visibilità, anzi, fu considerata alla stregua di qualsiasi altra brigata. Il suo impiego si ebbe soprattutto in impervie zone d'alta quota, con condizioni climatiche proibitive, a cui si aggiunse la tenace resistenza avversaria. Una situazione simile causò perdite piuttosto elevate. Malgrado le difficoltà notevoli, non mancarono episodi di valore sia umano, sia militare, così come le manifestazioni più tipiche di debolezza, talvolta pienamente comprensibili in tale contesto. Si è cercato qui di ripercorrere le vicende vissute dai Reggimenti «Bianco-verdi», in particolare del 46°, caratterizzate da tanti episodi che, con luci e ombre, sono parte integrante della storia della Sardegna."" -
Bollettino di studi sardi (2020). Vol. 13
Giovanni Lupinu e Sara Ravani. Gli Statuti di Castelsardo (Castelgenovese): saggio di una nuova edizione critica Giuseppe Mele. L'Amministrazione delle torri del regno di Sardegna (1583-1842). Istruzioni Generali di Sua Eccellenza il Signor Viceré Conte Valperga di Masino. -
Su pisittu Efis. Il gatto Efis. Ediz. sarda e italiana
Sa vida de unu pisittu podit èssiri benturosa meda, pruschetotu cussa de unu pisittu speziali comenti a Efis. Ddu scit e beni puru Conchimurru, chi at connotu a Efis candu fiat ancora unu cacciucciu, in domu de Basili, a pustis dd'at accasaggiau in su giardinu suu e s'est apegau a issu, dd'at scabulliu de àterus pisittus, dd'at bistu sezziu a giostra e bolendi in d'un'aeriu. Ma cantu àteras cosas si podit contai Efis chi Conchimurru no scit! La vita di un gatto può essere molto avventurosa, soprattutto quella di un gatto speciale come Efis. Lo sa bene Conchimurru, che Efis lo ha conosciuto quando era ancora cucciolo, a casa di Basili, poi lo ha ospitato nel suo giardino e ci si è affezionato, lo ha difeso dagli altri gatti, l'ha visto andare sulla giostra e volare in aeroplano. Ma quante altre cose Efis ci può raccontare che Conchimurru non sa! Età di lettura: da 6 anni. -
Dove... e con chi? Consigli ai promessi sposi
"""""Oggi comincio"""", dev'essere lo slogan del vostro matrimonio. Se ci sarà quest'impegno a ricominciare ogni giorno, l'espressione """"Ti amo"""" sfiderà l'eternità!"""" (padre Lorenzo Montecalvo)" -
Archeologie della formazione occidentale
Il lungo tragitto della formazione dell'uomo occidentale nel corso dei secoli della storia dell'Occidente rappresenta l'essenza di questo libro. La sua sostanza è dunque riposta in quel complesso intreccio di fatti storici, visioni del mondo, eventi politici, contesti economici, condizioni sociali, codificazioni giuridiche, sensibilità artistiche, sviluppi scientifici e linguaggi culturali nella cui tramatura compare costantemente anche la componente della formazione umana. L'archeologia qui tentata si propone di penetrare nella cultura materiale, nella storia delle idee e nell'articolazione delle conoscenze attraverso una tecnica di prospezione e una di scavo. Con ""prospezione"""" s'intende l'indagine preliminare allo scavo, e cioè quel sondaggio operato sulle forme di vita che dal mondo antico a quello moderno sono venute emergendo nel quadro di tutte le realtà umane. Con """"scavo"""" si vuole evocare un'operazione tipicamente archeologica mirata al recupero della sostanza profonda del passato, affinché le testimonianze più originarie e più originali non subiscano il peso dell'obsolescenza."" -
La danza delle volpi e altri racconti
In che modo leggere i cinque racconti brevi raccolti in questo libro unico senza confonderli tra loro e mischiare storie e personaggi? È facile, basta seguire alcune semplici ma efficaci istruzioni. Ti sdrai sul letto e fai finta di leggere distrattamente, poi lasci cadere il libro sul naso e ti concentri al massimo aspettando di veder arrivare i personaggi delle storie... Eccoli! Li vedi? C'è un cane che indossa le pantofole, ci sono delle volpi che ballano, c'è un bambino che gioca in giardino e c'è una mamma piccola come una bambola... Devi prendere un personaggio per mano e zac! Sei dentro la storia! Età di lettura: da 7 anni. -
La formazione professionale. Appunti teorici su dispositivi didattici, pratiche sociali e politiche formative
Nel presente saggio si tenta un inquadramento teorico generale della formazione professionale, alla luce di quindici anni di militanza e per dissodare un terreno reso arido da mancanza di decisioni (in Italia) o dalla debolezza delle politiche educative (Europa). La riflessione categoriale sull'educativo, intesa a chiarire l'atteggiarsi della formazione professionale come categoria paidetica, ispira il tentativo di precisare alcuni usi terminologici di merito - possibile phàrmacon contro la vigente babele nomenclatoria. La formazione professionale, letta in chiave sistemica, riveste un ruolo centrale nei conflitti che segnano la contemporaneità e, assieme al mercato del lavoro, è interfaccia tra sistema produttivo e sistema formativo. Da qui la rielaborazione del principio dell'eguaglianza delle opportunità come eguaglianza di risultato, e il ripensamento dei segmenti tecnico-professionali dell'offerta formativa e le specifiche ricadute didattiche. Lo scavo non conduce naturalmente a risultati definitivi. Apre però a dubbi e inserisce nel dibattito pedagogico un tema troppo a lungo trascurato. -
Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell'espressione
Rendersi simile nella voce e/o nel gesto a qualcuno o a qualcosa è fare la mímesis di quel qualcuno o di quel qualcosa. Cosa succede se l'azione formativa, educativa, terapeutica insiste su questo esercizio? Anoressia, bulimia, malattia psichiatrica, ma anche bambini della scuola dell'infanzia, adulti che vogliono imparare a scrivere, e un'antropologa compongono l'eterogenea umanità coinvolta in questa ricerca.