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Viaggio nell'Abruzzo dannunziano
"Alfredo Panzini ha scritto romanzi 'tra l'antico e il moderno'; Amedeo Maiuri ha ritrovato l'uomo d'oggi nelle dimore e lungo le vie delle antiche città dissepolte, rifacendo l'uomo antico ad immagine di quello d'oggi. Sia l'uno che l'altro avrebbero potuto scrivere questo Viaggio nell'Abruzzo dannunziano invece di Donatello d'Orazio: il quale, tuttavia, ha trovato nell'Abruzzo una sostanza che non l'ha costretto a 'immaginare', come Maiuri, né, come Panzini, a farsi uno stato di spirito tra la storia e la fantasia. L'Abruzzo è, non tra l'antico e il moderno, bensì antico e moderno: nel suo giorno d'oggi implica il giorno remoto, come nella Basilica di San Giovanni in Venere, presso Fossacesia prospiciente la Dalmazia, nella quale il Cristianesimo fiorisce dal paganesimo; come nel bove che segue San Zopito nella processione di Loreto Aprutino, seguitando il toro egizio Apis; come nel Vocero di Civitaluparella, che perpetua intorno ai defunti quello dei romani, dei greci e dei giudei di duemil'anni addietro""""." -
La pietra dell'alchimista
Narra la leggenda che il 25 marzo 421 d.C. un singolare villaggio di pescatori sorse sulle acque di alcune lagune dell'alto Adriatico. Nel corso dei secoli fu chiamato Venetia, Vinegia, Venexia, fino all'attuale Venezia. Trasformare un villaggio - in quel luogo e con la tecnologia di allora - in una città diventata Serenissima Repubblica e Regina dell'Adriatico fa pensare che quell'idea e la tenacia di portarla avanti nei secoli appartengano più all'immaginazione che alla realtà storica. Ecco perché certi accadimenti che vi si verificarono sfumano nella zona vaga che si colloca tra storia e fantasia dove possono realizzarsi eventi straordinari. Qui viene narrata la storia di Aloisio Vignali, alchimista del XVI secolo. La sua vita si intreccia con quella di Geo Dalvise, giovane ricercatore del XXI secolo, in un intreccio convulso e affascinante dove il giallo si combina con l'horror, la magia con la fisica nucleare, l'amore con il feticismo, l'utopia con l'ignoranza e la ragion di stato. Ma non solo. Altre forze entrano nel gioco rimbalzando nel tempo. E tutto ciò avviene in una città che, secondo coerenza e razionalità, non potrebbe esistere. -
Dario Fo. Un giullare nell'età contemporanea
Questo volume si occupa dei metodi della rappresentazione teatrale popolare, con particolare riferimento alla rivisitazione delle tecniche della ""giullarata"""" medievale, della commedia dell'arte cinquecentesca e delle """"conte"""" dei """"fabulatori"""" del suo paese, compiuta nelle sue opere da Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997. L'obiettivo è quello di contribuire al superamento della visione riduttiva che del teatro e della cultura popolare è stata data nei secoli. L'autore si sofferma dettagliatamente sulle tecniche teatrali, ma non sottovaluta, prendendo esempio dallo stesso Fo, la loro funzione ideologica, né le """"strategie comunicative"""" da esse sottese. Approfondisce, inoltre, il concetto di testo come """"testo fisico"""", che va al di là del """"testo scritto"""", il quale trova il proprio completamento nell'apparato gestuale e linguistico di chi lo recita, divenendo, dunque, testo in fieri. Completa lo studio un'analisi storico-filologica del """"Contrasto"""" di Cielo d'Alcamo (oggetto d'attenzione anche da parte di Dario Fo, in apertura del suo Mistero buffo), volta a dimostrare che si tratta di una """"giullarata"""" medievale e non di un testo della letteratura """"colta""""."" -
I cultural studies. Cosa sono e come funzionano
I cultural studies sono considerati a seconda dei casi una geniale innovazione metodologica, o un transitorio (e pericoloso) fenomeno di moda. Come disciplina ermeneutica di non sempre agevole identificazione possono essere definiti essi stessi un ""discorso"""" sulla realtà dei fenomeni sociali. Frutto delle elaborazioni del Centro di Studi Culturali Contemporanei di Birmingham nel dopoguerra e nati dall'esigenza di rispondere alla crisi delle humanities in Gran Bretagna, i cultural studies si affermano soprattutto nelle università americane, dove conoscono un notevole sviluppo in parallelo con la diffusione del pensiero decostruzionistico e semiotico di provenienza europea. Attualmente, anche in Italia, i cultural studies si presentano come un plesso di aree """"interconnesse"""" (un """"rizoma"""", secondo Michele Cometa), cui fanno riferimento non solo gli studi post-coloniali e di genere, ma tutti i saperi che si sviluppano dall'incontro tra antropologia, sociologia e comunicazioni di massa."" -
Letteratura e cultura dei ceti subalterni in Italia
Il presente volume si occupa del rapporto dialettico realizzatosi in Italia, nei secoli, tra ""letteratura colta"""" e """"letteratura popolare"""", e, specificatamente, della configurazione originale che quest'ultima ha assunto. Antonio Catalfamo si sofferma su alcuni casi emblematici: da """"Cielo d'Alcamo"""", riguardo al quale viene analizzata l'ipotesi di una sua appartenenza o meno alla Scuola poetica siciliana, qui vista dallo studioso nella sua multiformità, con la valorizzazione della produzione in versi dello stesso imperatore Federico II, al caso singolare di Antonio Cammelli, detto il Pistoia, che, pur essendo legato da dura catena all'ambiente della corte, ne denuncia i vizi e si fa portavoce del malessere popolare; dal teatro di Ruzzante, che rappresenta con spirito di viva partecipazione la miseria del mondo contadino """"pavano"""", ai romanzi di Emilio Salgari, che, in alternativa agli scrittori per l'infanzia di fine Ottocento (Collodi, De Amicis), non trasmette al popolo i valori della borghesia post-risorgimentale, ma un autentico spirito anticoloniale."" -
L'avventura del testo
Il presente volume viene ripubblicato, con una nuova ""Premessa"""", come nacque nel 1978, senza ritocchi bibliografici che l'avrebbero alterato. L'intento dell'autore era stato allora di fissare i criteri con cui proponeva una """"critica della ragion critica"""", mettendo in guardia il lettore di poeti contemporanei nei confronti di preconcetti di vario genere. Come ogni """"avventura"""", anche l'interpretazione dei testi poetici comporta un margine di """"rischio"""": in questo caso rischio di fraintendimento. L'incontro col testo è difatti un incontro esemplare con l'alterità. Il testo è quasi """"persona"""" che rivive in noi, e che ci interpella per chiederci il massimo rispetto per ciò che volle essere e volle dire. Sulla centralità del testo, del suo perentorio """"esserci"""", Emerico Giachery ha fondato tutta la sua attività di studioso. Fra gli autori cui ha rivolto l'attenzione in queste pagine primeggia Montale, il quale ha aiutato il lettore, in un prezioso carteggio, a dissipare dubbi sorti su alcuni suoi versi più sibillini."" -
Storia dell'A.L.B.A. Un tentativo autarchico di politica petrolifera nell'Italia dei primi anni Quaranta
Nel corso del 1941, nel pieno della drammatica partecipazione dell'Italia al secondo conflitto mondiale, IRI e AGIP furono incaricati dal regime fascista di installare un impianto di estrazione di oli combustibili sulla Maiella, nel cuore del bacino minerario asfaltifero abruzzese. L'apparato logistico delle forze armate reclamava un urgente bisogno di carburante dal momento che gli allineamenti strategici della guerra avevano tagliato fuori l'Italia dal greggio di provenienza mediorientale. Si decise allora di investire denaro pubblico nella costituzione dell'ALBA (Azienda lavorazione bitumi asfalti), una specifica struttura aziendale, controllata dai due enti cardine dell'interventismo economico statale, cui si conferì la difficile missione di sperimentare una nuova tecnologia di trattamento delle rocce asfaltiche per l'estrazione di oli. L'ambizioso tentativo, nel breve volgere di un biennio, fu bruscamente arrestato dal deflagrare inarrestabile delle operazioni belliche sul suolo nazionale e dall'occupazione tedesca degli impianti in costruzione. Nel dopoguerra, il sito individuato sarebbe stato lasciato nel più completo abbandono. -
Incontri nella Terra di mezzo. Profili del pensiero differente
Convocati in una ideale ""Terra di Mezzo"""" l'autore incontra quindici esponenti del """"pensiero differente"""" del secolo XX, sui quali egli s'è formato intellettualmente e spiritualmente. Dieci di essi, italiani (Giovanni Gentile, Marino Gentile, Julius Evola, Guido Manacorda, Attilio Mordini, Silvano Panunzio, Michele Federico Sciacca, Giovanni Papini, Ferdinando Tirinnanzi, Emilio Bodrero); e cinque stranieri (Vintila Horia, Russell Kirk, Romano Guardini, Charles Maurras, Carlos Alberto Disandro). Si tratta di una minoranza di pensatori che hanno saputo concepire intellettualmente e testimoniare nei fatti una visione metapolitica del mondo e della vita: confessori di un """"pensiero forte"""" che, in tempi dominati dal """"pensiero debole"""", riscatta il vigore essenziale di una cultura """"politicamente scorretta"""". L'itinerario intellettuale dei pensatori qui ritratti, ripropone gli aspetti plurimi di un """"realismo metafisico"""" che, affrontando il kaos della nostra epoca inquieta, cerca di riaprire la via del kosmos sulla quale incamminare nuovamente la società attuale per ricondurla ad un modello sapiente di civiltà, nel solco della tradizione perenne."" -
Lilith
La delicata ed intensa descrizione di una storia d'amore, mai dimenticata, tra il protagonista ed una donna che in tutte le sue espressioni di vita ricorda ""Lilith"""" (di qui il titolo) la prima moglie di Adamo (Genesi 1.27). Una donna decisa a vivere la propria vita in assoluta libertà ed autonomia: dalla esuberanza dei sensi, alla gestione della rinuncia fino all'accettazione del dolore più grande... affrontato con dignità e rassegnazione. Una figura femminile contrapposta ad un'altra (la moglie del protagonista) tradizionalmente dedita e sottomessa fin quasi a divenire ombra armonica e fluttuante nei confronti del proprio marito, così come ogni """"brava"""" compagna deve essere secondo la figura della più nota moglie di Adamo: """"Eva"""" (Genesi 2.18)."" -
Il valore del diritto
Il tema del valore del diritto è scelto per evidenziare come sul presupposto di una convinzione filosofica e di teoria generale si possa elaborare una legge scientifica del diritto che travalichi il momento puramente empirico del diritto positivo. L'indagine muove dalla definizione del valore come rapporto tra fasi di tempo e conseguentemente del diritto come strumento, con la successiva distinzione tra fisiologia e patologia del diritto e della società, a seconda che sia normale o meno il giudizio di valore che le condiziona. Su queste premesse si considerano varie problematiche che, pur se fra loro apparentemente estranee, sono tutte analizzate nella medesima ottica del giudizio di valore che lo condiziona. In breve, ci si propone di dimostrare la validità del teorema iniziale in base alla sua idoneità a risolvere i vari problemi presi in considerazione. La conferma delle tesi svolte con metodo deduttivo va poi data risalendo con metodo induttivo dal problema particolare ai principi. -
L'ordinamento internazionale del sistema monetario
L'indagine che ci siamo proposti, oltre a colmare una lacuna della dottrina di diritto internazionale, presenta la novità di una ricerca di scienza monetaria svolta da un giurista anziché da un economista. Al fine di prevenire l'accusa di superficialità o di invasione di un campo di indagine di altra disciplina, teniamo a precisare che non è possibile spiegarsi la struttura, la funzione e l'essenza stessa dello strumento monetario, senza muovere da considerazioni strettamente giuridiche. Come è noto, le definizioni finora proposte della moneta sono riconducibili tutte alle due ipotesi di ""valore creditizio"""" e """"valore convenzionale"""". Poiché, sia il credito che la convenzione sono delle fattispecie giuridiche, è ovvio che sfugge al controllo scientifico dell'economista ogni possibilità di una analisi approfondita della fattispecie."" -
L'inconscio letterario
Seguendo l'osservazione di Michael Polanyi in ""La conoscenza inespressa"""" (1966), """"conosciamo più di quanto possiamo dire"""", Eric S. Rabkin, noto per i suoi studi sul fantastico, s'interroga sulla conoscenza profonda e sui linguaggi naturali dell'uomo attraverso un originale excursus che coinvolge i testi biblici. """"La discendenza della fantasia"""" dimostra come il linguaggio sia valutato, pur inconsciamente, dalla sua efficacia sociale. In """"Il frutto proibito"""" è il cibo a essere analizzato nella sua valenza simbolica. E infine """"La città inconscia"""" in daga sul significato di un simbolo artificiale come la città, il più socialmente connotato: infatti, per Aristotele, umano è colui che vive nella polis. Questi tre saggi si offrono come punti chiave sulla via dell'esplorazione dell'inconscio letterario."" -
Vita di sant'Halvard
"Ritengo che la mia comprensione del tempo in cui viviamo provenga dal fatto che, sin dall'infanzia, ho avuto un ricordo vivo di tempi precedenti,"""" scrisse la Undset a un'amica. Infatti appare quasi incredibile: la """"Vita di sant'Halvard"""", ambientata nella Norvegia dell'anno Mille, può schiudere una visione profondamente folgorante anche negli animi d'oggi. Di colui che diverrà il santo patrono di Oslo ci vengono illustrate le prove a cui dovette sottoporsi la sua passionalità umana - prima fra tutte, quand'era bambino, quella offerta dal rapporto con il padre Vebjörn. Impari la lotta contro l'ingiustizia e le sopraffazioni? Eppure lo spirito di una presenza divina, nella natura attorno, non resta certo indifferente... Per la Undset, convertitasi al cattolicesimo un anno prima della pubblicazione di Sant'Halvard, lo spirito, il mondo di Dio, è essenzialmente realismo, percezione non dimidiata della complessità e della pienezza della vita, trepidante ascolto del mistero e intrepido rifiuto delle rimozioni. È bagnata da una luce di grazia, la scrittura vichinga della Undset: quella letteratura e quel popolo, finalmente sono redenti..." -
Il paese dell'utopia. La risposta alle cinque domande di Ezra Pound
Ezra Pound e Giacinto Auriti, il Poeta e il Giurista contadino. Personaggi apparentemente diversi, per origine e cultura, ma uniti da un legame indissolubile: la ricerca della verità a tutti i costi. Ezra Pound pone cinque domande alle quali non aveva mai risposto nessuno: moneta, credito, interesse, usura e circolazione; Giacinto Auriti dà, in questo saggio, risposte precise. Una continuità ideale che li unisce nella scuola degli economisti eretici. Giacinto Auriti, elabora la nuova teoria del valore ""come rapporto tra fasi di tempo"""" che lo condurrà alla scoperta del """"valore indotto"""" della moneta. """"Chi crea il valore della moneta - dice Giacinto Auriti - non è chi la stampa ma il popolo che l'accetta come mezzo di pagamento"""", sono però i banchieri, i grandi usurai, che si appropriano del valore monetario, usandolo come strumento di dominazione ed imponendo all'umanità il signoraggio del debito. Ed ecco allora la geniale soluzione del problema: la proprietà popolare della moneta, che restituisca al popolo il maltolto dei valori monetari che esso crea."" -
Nodi. Il tempo sospeso
La vita di Chiara rallenta il suo passo alla partenza di Matteo, con il quale ha condiviso praticamente tutto fin dalla nascita. La ragione del suo repentino allontanamento le è sconosciuta, ma resta sempre a pungere dentro il cuore, quasi lei ne sia stata la causa. La sua vita tuttavia continua, riprende la leggerezza della gioventù e s'incanala nella maturità, ma proprio quando Chiara è ormai pronta a dimenticare il suo primo vissuto, una lettera le stuzzica il desiderio di sondare i motivi di quell'improvvisa separazione. -
Siria. La guerra segreta dell'intelligence
La guerra civile siriana è un conflitto del quale si crede di sapere oramai tutto. È proprio così? Che ruolo hanno ricoperto i servizi segreti di tutto il mondo nella concreta destabilizzazione politico-sociale che ha colpito la Siria e il regime di Assad? Questo libro vi condurrà alla scoperta dei segreti più reconditi, che si celano dietro al conflitto civile più lungo e cruento degli ultimi anni. -
Economia fenice. Dalla crisi alla rinascenza
A distanza di diversi anni dallo scoppio della più grave crisi economica del secondo dopoguerra, il mondo politico-economico è ancora alla ricerca di una soluzione che non appare dietro l'angolo. ""Economica fenice"""" è il tentativo di dare una spiegazione globale alla grande crisi di cui il mondo occidentale sta facendo esperienza sin dal 2007. La crisi è stata spiegata, di volta in volta, come un fenomeno finanziario, legato al debito o alla valuta. Tuttavia, l'autore spiega come noi dovremmo guardare alla crisi come ad un globale fenomeno di natura più generalmente economica. Gli aspetti finanziario, debitorio e valutario sono tutti correlati l'un l'altro, ma da soli non bastano a spiegare le radici di uno sviluppo economico che procede con moto ondulatorio, alternando crescita e depressioni. Attraverso una profonda analisi di natura metodologica, l'autore chiarisce perché gli economisti contemporanei non siano in grado di capire la reale natura della crisi, limitandosi a coglierne solo alcuni aspetti marginali."" -
L'Europa al bivio
L'Europa è ferma di fronte al dilemma: unione puramente monetaria oppure autentica comunità politica? Questo libro spiega che il dilemma viene da lontano e costituisce il peccato originale dell'Unione europea. L'Europa ha ceduto e fino ad oggi è rimasta legata alla concezione del generale de Gaulle di una ""Europa delle patrie"""", unita sola dalla moneta unica. Ma una moneta sovrana senza sovrano non basta. È una moneta orfana, vittima designata della predatoria speculazione internazionale. Il primo saggio, che dà il titolo a questo libro, affronta questo tema, oggi decisivo per l'avvenire dell'Europa."" -
Un treno nella notte filosofante. Cronaca d'un viaggio tra incubo e teologia
Il romanzo è il resoconto di un viaggio satirico/nostalgico nella realtà delle organizzazioni confusionarie e velleitarie, vincenti o perdenti, dalle quali ha origine il potere esercitato dalla filosofia bicamerale, dal circolo degli invertiti e dalla banca politicante. Nelle sferzanti caricature, il lettore attento non avrà difficoltà a riconoscere i protagonisti italiani del concorde delirio in atto tra il fantasma della rivoluzione e la parodia della reazione. -
I fondamenti della filosofia politica di Luigi Sturzo
Il laico che opera in politica non lo fa in quanto cristiano, ma da cristiano. Egli non agisce alle dipendenze della Gerarchia ma nella propria responsabilità; non compie azione cattolica di evangelizzazione, ma azione politica in base alle proprie convinzioni religiose e morali; non si propone di costruire la Città di Dio, compito della Chiesa e della comunità religiosa, ma di contribuire alla costruzione della città dell'uomo. Il laico elabora programmi politici e compie azioni politiche tenendo conto dei principi cristiani, ispirandosi a essi, ma lo fa in piena autonomia, sotto la propria responsabilità, operando scelte opinabili perché frutto, alla luce di quei principi immutabili, della propria interpretazione, della mutevole e varia congiuntura storica, e non derivanti direttamente dai contenuti della fede religiosa, né imponibili come verità di fede.