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Noi indoeuropei rotaliani
I Rotaliani parlano ancora oggi l’indo-europeo?rnSolo un’ipotesi o una sensazionale scoperta linguistica?rnL’autrice percorre un viaggio nell’evoluzione linguistica dell’umanità, soffermandosi ad esaminare il lessico locale, così come le affiora dai cassetti della memoria giovanile.rnDi certo è che il linguaggio di Mezzocorona, centro trentino della Piana Rotaliana, noto soprattutto per il vino Teroldego, risponde a quella logica della lingua indo europea che attribuisce alla parola un concetto più ampio, un senso, un’azione, piuttosto che un preciso significato per dare un nome alle cose.rnDallo studio comparato di vocaboli della lingua indo-europea e della sua più diretta derivazione, il sanscrito, con altre lingue, tra le quali il russo, l’autrice è riuscita a dare un inedito significato a molti vocaboli del dialetto locale, tra cui teroldego e rotaliano, secondo il linguaggio degli antichi poeti indoeuropei, il linguaggio che unisce il cielo alla terra, il linguaggio del sacro.rnAlma Maria Pedron, pur viaggiando nella memoria dei luoghi circoscritti dell’infanzia, conduce il lettore più curioso in un percorso del proprio DNA linguistico, portandolo molto lontano, oltre i confini, oltre i limiti di quello che poteva apparirgli noto. -
Palazzo Betta-Grillo a Rovereto. Storia di un'antica dimora e del suo patrimonio artistico
Quella di palazzo Betta-Grillo è una realtà sconosciuta ai più. Si tratta infatti di una residenza privata che non è mai stata accessibile alla cittadinanzarndi Rovereto. Ad esclusione di due tele di grande formato, realizzate da Gasparantonio Baroni Cavalcabò nella prima metà del XVIII secolo e studiate da Bruno Passamani in un saggio del 1958, le opere d’arte custodite all’interno dell’edificio non sono mai state documentate in precedenza. La pubblicazione di questo libro è stata possibile grazie alla disponibilità incondizionata di MariarnAngelica Grillo, che mi ha aperto le porte della sua dimora roveretana con grande generosità e mi ha incoraggiato e sostenuto sin dal principio. A lei va quindi il mio primo e più sentito ringraziamento.rnIl nucleo più vecchio di questa ricerca risale al 2007 e coincide con la mia tesi di laurea in ingegneria edile-architettura. Il tema progettuale che avevo affrontato era quello di inserire all’interno di palazzo Betta-Grillo la Quadreria comunale di Rovereto. In quel momento il mio obiettivo era quello di giungere ad un soddisfacente livello di conoscenza dell’edificio per compiere scelte progettuali consapevoli e rispettose nei confronti dell’organismo edilizio...rnrnAndrea Frisinghelli -
Dino Campana
Questo profilo di Dino Campana uscì nel 1955 nella prestigiosa «Biblioteca del Leonardo» dell’editore fiorentino Sansoni. Come scrive Sandro Gentili nell’introduzione, il libro di Gerola appare come opera conclusiva di un ciclo interpretativo che aveva visto come protagonisti alcuni dei maggiori critici italiani.rn«Nei primi dieci anni successivi all’ultimo conflitto mondiale, poveri nel complesso di studi campaniani anche perché ispirati all’idea della letteratura come militanza, a cui il poeta risultò inassoggettabile, la monografia di Gerola ha un posto di tutto rilievo: la sua medietas rappresenta un punto di equilibrio, l’onesto e intelligente compendio di quanto di meglio fino ad allora si fosse saputo raccogliere e dire sulla vita e sulla poesia di un personaggio isolato e controverso, a cui si era stentato a trovar posto nel casellario della nostra letteratura».rnUna sintesi superata da nuove prospettive critiche e da ulteriori scavi nella biografia di Campana, ma ancora capace di fornire al lettore stimoli e suggestioni. L’Accademia degli Agiati e l’editore Osiride avviano con questo volume una piccola collana dedicata alla rivisitazione dell’opera di Gino Gerola, in collaborazione con i Comuni cui è legato il suo lascito letterario (Folgaria, Terragnolo, Rovereto). -
Unico
Unico, a dispetto del titolo, non è uno scritto narcisista, ma è piuttosto un romanzo di formazione, un piccolo Bildungsroman, scritto con prosa colta e attenta, volta a descrivere quasi entomologicamente l’Erlebnis del ricordo e la fisicità dei suoi fantasmi. La chiarezza e la trasparenza dell’espressione linguistica corrispondono ad una vera e propria cartina di tornasole dell’iniziazione alla vita del giovane protagonista. Una vita ricca di una normalità mai supina, pronta a mettersi in discussione e nello stesso tempo a cogliere ogni occasione di scoperta e di crescita, consapevole di diritti e doveri, alimentata da sogni e da speranze sempre in realistico per quanto dialettico e a volte aspro confronto con la realtà.rnLa penna di Enrico Toso si riscalda quando si misura con i profili dei personaggi amati; sono nel suo cuore e restano anche in quello del lettore.rnrnMario Cossali -
Solitudo
«Quando le sparse orme assumono un senso d’insieme, come in un puzzle in cui ciascuna tessera va improvvisamente al suo posto, allora abbiamo trovato ciò che la traccia disvela». Ciò che ha scritto Anna Foa a proposito del metodo di lavoro dello storico può servire anche per capire il senso di quest’ultima raccolta poetica di Annamaria Cielo. Ci confrontiamo veramente qui con la ricerca delle tracce di una vita e il disvelamento coinvolge chi legge proprio perché «è in ciò che fa paura che devi cercare – / dove i pensieri volano alla cieca e tutto / precipita e accade».rnSi tratta di una ricerca che avviene in solitudine, «salvandomi dal vuoto, / inudito / dagli sguardi senz’affetto / dalle sciabole dell’attesa / dal tracollo di certezze».rnLa «solitudo» della Cielo è quel sentimento nel quale, come sottolinea Giacomo Leopardi in un appunto dello Zibaldone, l’uomo «ricupera sé stesso, ripiglia quasi carne e lena». Si tratta di una ricerca che avviene attraverso una selezione freudiana dei ricordi, tra i quali spiccano quelli del padre: «Padre. Sorgente del mio andare. / Radice di rigore e vigore. / Pane della riflessione». Si tratta però anche di una sorta di svuotamento del sé, di un’opera di pulizia mentale, che non a caso corrisponde anche ad un’opera di pulizia linguistica, che non vuol dire certo semplificazione, bensì piuttosto accostamento quasi mistico all’essenza delle parole e delle immagini, come del resto all’uso concettuale della punteggiatura. Pensiamo versi come: «Rosario del silenzio. Rovereto». Oppure: «Santa preghiera. / Sudario per un arcobaleno».rnTracce e ricordi, svuotamento e disvelamento, parole e silenzio, questi sono i segnali del percorso poetico che oggi ci presenta Annamaria Cielo, sempre più autonomo nella costruzione e nell’approfondimento, come nave che affronta il largo senza incertezze e paure, con quel leggero disincanto che deriva dall’intreccio continuo con il pulsare del pensiero e del sangue, «ruggendo tra i rovi» e «salutando i desideri sepolti nel pianto».rnrnMario Cossali -
La dimora d'avorio
...Proprio attraverso la Parola i poeti indiani cercavano la Rivelazione di una verità nascosta; ed in questa tensione, quasi religiosa, si muove oggi Antonio, producendo immagini di grande intensità.rnQuale sia il senso della propria esistenza, verso quale meta stia dirigendosi, in quale modo si possa amare ed essere amati, sono le domande che accompagnano tutta la nostra vita: Antonio qui le raccoglie e le condivide con noi, evocando possibili risposte attraverso quelle «figure d’ombra» che sono ormai la cifra della sua poetica...rnrnDonata Loss -
Victor de Sabata. Un profilo
La ricerca che qui di seguito si sviluppa intende concentrarsi ed articolarsi sulla enigmatica e sfingea figura di Victor De Sabata, compositore e direttore d’orchestra italiano riconosciuto dalla critica e dal pubblico internazionale tra i maggiori del Novecento ma , nondimeno, misteriosamente negletto da parte della maggioranza della storiografia musicologica e dalla cultura contemporanea in generale, almeno fino ad oggi, quando pare manifestarsi una doverosa e legittima riscoperta della sua unica personalità, soprattutto per quanto riguarda l’eredità compositiva. Egl8i fu direttore d’orchestra d’eccezione, dotato di strabilianti capacità tecniche e di prepotente magnetismo, in grado di rivaleggiare con (e secondo molti, addirittura sopravanzare) “l’avversario principale dellla sua epoca, il “mito” Arturo Toscanini. Alla carriera direttoriale, che lo ha portato a dirigere le più prestigiose orchestre internazionali ( e ad incidere nell’anno 1939 con l’orchestra dei Berliner Phiharmoniker nell’ Alte Jakobstrasse Studio di Berlino dei dischi che ancora oggi rimangono di riferimento), ha da sempre affiancato (anzi, ha iniziato soprattutto con ) la composizione, svolta con maniacale perfezionismo e finissima mano e improntata, almeno agli inizi, alle matrici del pensiero musicale, post-romantico di Richard Strauss, Busoni, Ravel e Debussy In tempi recenti il nome di de Sabata è tornato a circolare nella cultura contemporanea, non solo italiana, grazie al lavoro di riscoperta, parallelo a questo testo, volto a recuperare la produzione musicale del grande triestino, senza anche dimenticare, su un versante meno tecnico, l’ormai nota e pubblica vicenda che ha unito il direttore e l’attrice di Effetto Notte Valentina Cortese, acerbo fiore nella sua gioventù, con cui Victor ha profumato alcuni passi del suo cammino di vita. -
L' avvocato telematico
Un linguaggio semplice, informale e chiaro è la nota distintiva di questo indispensabile Vademecum che spiega i concetti e le funzionalità degli strumenti telematici a disposizione dell’avvocato. Posta elettronica certificata (PEC), firma digitale, ricezione delle comunicazioni di cancelleria, utilizzo degli strumenti di consultazione dei dati processuali via web, tablet o smartphone, notifiche in proprio telematiche e software utili: questi e altri gli argomenti di questo ebook, illustrati passo dopo passo, anche attraverso soluzioni open source o comunque gratuite, per sfatare la convinzione che per essere avvocati telematici sia necessario spendere un capitale...rnConsigliato a tutti gli avvocati, è un utile strumento per approcciarsi o approfondire le proprie abilità in materia, anche in considerazione dell’obbligatorietà del processo telematico entrato in vigore il 30 giugno 2014. -
Atiche posate e argenti da tavola in trentino. Alto Adige dal XIV al XX secolo
Posate. Un momento importante nel cambiamento della società umana, prestigio politico nelle grandi corti, peccaminoso lusso per alcuni santi, strumento raffinato di viaggio, regalo per lieti eventi di vita, ma anche qualificazione sociale per la nuova borghesia. -
L' urlo indifferente. Sui luoghi del diario di guerra di Giovanni Battista De Gasperi
Lo sguardo di Cioffi, perso nella zona del Monte Croce Comelico (tra il Veneto e l’Alto Adige) e idealmente guidato dal diario di guerra del naturalista e geografo Giovanni De Gasperi (morto in battaglia nel 1916 sul Monte Maronia, vicino a Folgaria - TN), ha vagato, ha tentato di percepire e “sentire” l’orrore e l’insensatezza delle azioni umane, proprio in quei settori di confine, in quelle montagne, dove durante la prima guerra mondiale soldati italiani, provenienti da tutte le zone del paese, e austriaci si fronteggiarono in battaglie violentissime che provocarono centinaia di migliaia di morti.rnTrincee, fortificazioni, sentieri, pendii, foreste, altipiani pietrosi, radure improvvise.rnAncora oggi attraversando questi spazi si possono immaginare, sepolti sotto molti strati di silenzio, il rumore assordante delle esplosioni, la sofferenza dei corpi, le urla disperate. Sembra di poter udire il suono degli ordini militari che spingevano intere generazioni di giovani verso una morte certa. Questi ambienti si manifestano, dunque, come il risultato di una sovrapposizione di eventi destabilizzanti, come il contenitore di un universo di dolore che ha piantato le sue radici su quelle montagne indifferenti.rnStefano Cioffi, evitando l’esercizio prevedibile della sterile documentazione geografico-storicistica, ha tentato di mettere in comunicazione profonda la sua sensibilità umana e artistica con l’anima dei luoghi, ha peregrinato per sentieri, crinali e prati tentando un paradossale, quanto acuto, “esercizio filosofico”, ovvero immergersi nello spirito del posto cercando, attraverso la sua esperienza fisica e sensoriale, di coglierne la componente più autentica, cioè la sua anima.rnMa tale esercizio intellettuale non è stato, però, effettuato in un “parco” di tipo platonico e Cioffi non si è mosso predisponendosi placidamente ad assorbire (mentalmente) simboli armoniosi e naturali, quanto, piuttosto, comportandosi come un recettore vigile e rigoroso di echi mostruosi e nascosti; ed è così passato dalla possibilità dell’esperienza puramente simbolico-estetica a quella più concreta della memoria.rnIl suo atto di fabbricazione artistica è scaturito, dunque, dal procedimento di attualizzazione del passato, dall’emersione nel presente di sensazioni che sembravano ormai solo elementi di un ricordo storicizzato. Nel far ciò, non è andato semplicemente alla ricerca dei luoghi di battaglie per fotografarli, ma ha operato attraverso il meccanismo dell’evocazione, trasformando il dispositivo ottico e i propri occhi in filtri in grado di afferrare il peso fantasmatico di un passato tragico e straziante.rnMaurizio G. De Bonis -
Diario di amianto
“Non dare troppo spazio al pensiero. Fatti un luogo dove il cuore solo possa cantare.rnIl sollievo porterà buoni frutti anche alla sofferenza”.rnAnnamaria CielornrnL’Autrice decide di raccontare attraverso le pagine di un diario la sua esperienza di malattia, portando alla luce tutte le sue paure, le sue speranze e comunque la gioia di vivere e godere di ciò che la vita le ha donato. Riesce a parlare di un argomento così pesante sempre con leggerezza e poesia uniche. -
Le leonesse di Monteleone
Il 23 agosto 1942, Radio Londra diffuse la notizia del primo atto di aperta ribellione contro il regime fascista in Italia: a Monteleone di Puglia (FG), il comune più elevato della regione, situato sull'Appennino Dauno, le donne del paese erano state protagoniste di una rivolta che aveva portato all'occupazione del municipio e della caserma dei carabinieri per diverse ore prima dell'intervento massiccio della forza pubblica e delle camicie nere. Nei rastrellamenti dei giorni successivi, le donne di Monteleone insieme ai pochi uomini scampati alla leva, furono arrestate e rimasero incarcerate fino all'arrivo degli Alleati, alla fine di ottobre 1943. La loro vicenda giudiziaria, però, si protrasse fino al 1950, quando alla vicenda fu finalmente applicata l'amnistia promulgata nel novembre 1945. Su questo sfondo storico, emergono le figure di una ragazza monteleonese e di un giovane carabiniere, diversamente coinvolti negli eventi di quei giorni e nella temperie che ne seguì. -
Giardini spontanei
Dipinti di Greta Penacca. -
Insegnare (la) tecnologia
La pubblicazione del nuovo documento ministeriale sulle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo e la sua entrata in vigore dall'a.s. 2012/2013 richiedono per una disciplina come tecnologia un commento che faccia luce sulla sua fondazione scientifica alla ricerca di una non sempre facile legittimazione sociale e professionale in campo scolastico. La stesura del documento rende infatti più organico il percorso della tecnologia negli otto anni del primo ciclo, è stato attualizzato (anche per merito di ANITEC) e reso più coerente, offre ai docenti un'opportunità di collaborazione utilizzando diverse professionalità nel settore, in continuità. -
Panorama di racconti
Ognuno di noi ha un percorso di vita diverso, a volte la vita ti segna in modo indelebile, eppure, sono quelli che sono stati bastonati più duramente e che hanno fatto degli sbagli che sono irrimediabili, ad essere di aiuto e insegnamento ad ognuno di noi. Questo libro può essere d'aiuto a tutti quei ragazzi che non credono più in un futuro da loro desiderato, rifugiandosi nell'alcool, nella droga, nel bullismo. -
Città in controluce vol. 26-27
Rivista sulla qualità della vita e il disagio sociale. -
Il consenso informato tra bioetica e diritto
Il consenso informato è un istituto che assegna alla persona la signoria circa il proprio corpo in relazione agli atti medici. Il volume presenta alcune riflessioni di carattere bioetico, giuridico e medico tese a illustrare la centralità del consenso informato nella pratica clinica. -
La via Postumia. Da Piacenza al mare
Escursioni a piedi e in bicicletta lungo i tracciati dell'antica via Postumia tra Piacenza e Genova. -
La libertà di (non) vaccinarsi
Il volume affronta in una prospettiva liberale il tema dell'obbligatorietà delle vaccinazioni. Nel suo complesso, non è stato concepito ""contro"""" qualcosa, bensì """"a favore"""" di qualcosa, e precisamente a favore della libertà.Una prima parte analizza la normativa vigente in tema di vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni e mostra come, in materia di politiche vaccinali, un modello basato sulla libertà di scelta sia preferibile e maggiormente conforme alla Costituzione rispetto a un modello basato su obblighi giuridici rigorosi; vengono inoltre indicate delle concrete modalità attraverso le quali realizzare un modello basato sulla libertà di scelta. Nella seconda parte si discute del vaccino contro il covid-19 con riferimento a quel dibattito pubblico sull'obbligatorietà di tale vaccino che si sta svolgendo da alcuni mesi nel nostro paese (e non solo). Il volume nel suo complesso non è stato concepito """"contro"""" qualcosa (vaccinazioni, medicina ecc.), bensì """"a favore"""" di qualcosa, e precisamente a favore della libertà."" -
L' inverno delle storie
Si prepara un inverno difficile per Riccardo, ispettore INPS in una città di provincia. La moglie, scoperto il suo nuovo tradimento, ha appena ottenuto la separazione, il trasloco lo ha separato dalla sua casa e dai suoi amati libri, e anche sul versante lavoro le prospettive non sono positive. Combattuto e desideroso di riprendere in mano la sua vita, da un lato vorrebbe tentare di ricostruire il rapporto con la moglie che ama ancora, dall'altro è attratto da altre esperienze, magari attraverso nuove conoscenze sui social network. Anche con la figlia Sara, affidata a lui a weekend alterni, il rapporto rischia di compromettersi fra incomprensioni e incomunicabilità. Così, una sera di inizio inverno, in un estremo quanto comico tentativo di distogliere l'adolescente dall'onnipresente smartphone, improvvisa una storia da raccontare... Questo inconsueto ruolo di narratore porterà Riccardo a riscoprire il suo mondo interiore, rivivendo e rivedendo le sue scelte e le sue esperienze di vita sotto una nuova luce.