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Black metal. Il sangue nero di satana
Che cos'è il Black Metal, genere nato in Norvegia nei primi anni '90? Un viaggio tra quei gruppi che ne hanno segnato indelebilmente la storia, scrivendone a chiare lettere la sua genesi e la sua stessa morte. Crimini, omicidi, satanismo e musica in un libro che vuole offrire una panoramica su un movimento che si è consumato in pochi anni, ardendo sulle sue stesse ceneri. Che fine hanno fatto quei ragazzi che all'epoca, poco più che maggiorenni, hanno incendiato la Norvegia con una brutalità non solo sonora, sconosciuta fino ad allora? -
Rumore di cicale
Nella vana speranza di catturare dell'ipotetico venticello, tutte le finestre del paese erano state spalancate e da queste si diffondeva un suono misto di parole, musica, rumori e urla. Era la televisione. La televisione che con le sue parabole e le antenne aveva infilzato le vecchie tegole dei tetti ed era penetrata nei soggiorni, nelle cucine, nei bagni, nei letti, nei sogni. La televisione - accesa e guardata in silenzio o lasciata in sottofondo a fare compagnia - che adesso aveva lanciato la sua voce oltre le finestre, aveva invaso gli archi, le scale, i sampietrini, le cicale, i panni stesi, i gatti, le madonnine e i vicoli del paese. Ne era diventata padrona. -
This is Shane. Il cinema di Shane Meadows
Shane Meadows (1972), regista e sceneggiatore inglese, vanta al suo attivo decine di cortometraggi, sette lungometraggi e due serie televisive per la rete britannica Channel 4. Nel 2006 vince il Gran Premio della Giuria al Festival Internazionale del Film di Roma con la pellicola - divenuta cult ""This in England"""". Working class, le Midlands e i controversi anni Ottanta. Dalla prima opera """"Ventiquattrosette"""" ai serial dedicati a """"This Is England"""". Shane Meadows è uno dei registi più apprezzati nel variegato panorama inglese e fra i migliori della sua generazione. Uno dei più importanti registi del cinema britannico del nuovo millennio. Questo libro è un interessante percorso di approfondimento che si snoda all'interno della sua filmografia."" -
Se avessi previsto tutto questo. In cerca d'amore nella Catania di fine millennio
Carlo Piras, studente all'Università di Catania, vive i suoi diciotto anni incastonati nella metà degli anni '90, in un paese dove da pochi mesi è crollato il primo governo Berlusconi e tutto sembra finalmente andare per il verso giusto. Soprattutto in una città che sembra vivere la sua rinascita. È qui che Carlo spera di trovare nuovi amici e - forse, magari - il grande amore. Attorno a lui il mondo si muove contromano, però. Le lezioni lo lasciano perplesso, le notti sembrano stordirlo e le ragazze sono enigmi che si muovono su gambe bellissime. Il primo vero scacco coincide col mancato conseguimento della patente, ma è la cugina installata in casa a destabilizzare Carlo, che comincia a fare i conti col proprio passato di ragazzo e col futuro da uomo. L'insonnia morde, la solitudine divora. I tentativi di conquistare le ragazze di cui si innamora rivelano la sua inadeguatezza alla vita. -
A proposito di Jane Austen. Orgoglio e pregiudizio compie 200 anni
A tutt'oggi nessuna scrittrice di epoca e nazionalità è osannata e celebrata come Jane Austen. Al suo pari, forse solo personaggi (e non persone realmente esistite) come Dracula, Sherlock Holmes, in minor misura Don Giovanni, Frankenstein, madame Bovary e pochi altri hanno lasciato dietro di sé una scia di cultori e fantasiosi prosecutori che ancora oggi ne narrano le rinnovate gesta. Sulla vita di Jane Austen e sui suoi personaggi esiste una nutrita letteratura (soprattutto anglosassone) accompagnata da ancor più variegata filmografia che riproduce i suoi scritti e le sue vicende biografiche senza risparmiarci qualche volo di fantasia con episodi aggiunti e appositamente creati per cercare di non deludere l'attesa anche di coloro che conoscono a menadito ogni dettaglio raccontato (forse anche alla ricerca di uno scoop). -
Come di solo andata
Calata nelle esperienze che accomunano, Come di solo andata ascolta la sofferenza di una umanità sempre più smarrita, dove tutto, persone, spazi, muri, voci, odori, portano addosso il segno della pena. Ma qualcosa ""gratta alla finestra"""". La luce dell'alba, o l'ombra leggera di un volo di storni e la caparbietà di """"esserci nonostante""""."" -
Fuera del juego-fuori dal gioco (1968). Testo originale a fronte
"Fuera del juego"""" è il simbolo della disillusione rivoluzionaria. Heberto Padilla è uno dei poeti contemporanei più importanti in lingua castigliana. Nel 1967 si trova al centro di una polemica ideologica a causa del suo libro """"Fuera del juego"""". Nella primavera del 1971 il mondo conosce il Caso Padilla, una grande farsa montata dalle autorità culturali cubane che ricorda i processi sovietici, durante i quali gli intellettuali di prestigio, principalmente poeti e scrittori, venivano costretti a ritrattare le loro opere in una sorta di autocritica pubblica. Il Caso Padilla è la prima ferita aperta della Rivoluzione Cubana e la prima vera crisi attraversata dal """"paradiso comunista"""". Le opinioni internazionali sul Caso Padilla si dividono. Il caso Padilla provoca una rottura tra gli intellettuali della sinistra mondiale e la Cuba castrista. Ci sono proteste e pressioni da parte di intellettuali come Jean-Paul Sarte, Carlos Fuente e Mario Vargas Llosa. Padilla chiede a Castro il permesso di lasciare il paese, ma gli viene negato. È soltanto grazie alla pressione di Sartre, Simone de Beauvoir, Alberto Moravia, Mario Vargas Llosa, che, nel 1980, Padilla viene liberato e autorizzato a lasciare il paese. In questo stesso anno conclude il romanzo En mi jardín pastan los heroes, che viene tradotto in sette lingue, persino in italiano (Nel mio giardino pascolano gli eroi, Mondadori - purtroppo fuori catalogo). Nel settembre del 2000, Padilla muore negli Stati Uniti." -
La coda sotto il banco. Scuola di gatti a Piombino
"Davanti alla surreale scuola per gatti di questo libro, impossibile non pensare alle grandi favole greche dell'antichità: questo filone metaforico è qui rilanciato proiettando alcuni temi al di là del tempo - le relazioni personali e generazionali, le dinamiche dell'educazione, la crescita e la formazione dell'adolescenza - sull'orizzonte contemporaneo, mettendo in scena tutti i riferimenti della contemporaneità. È il qui&ora moltiplicato per l'aldilà del qui&ora. È per questo che il suo tono paradossale riesce a essere tanto spiazzante quanto centratissimo, e che la sua scelta di giocarsi su un tono da commedia divertente alcune questioni tutt'altro che superficiali funziona così alla grande."""" (Dalla prefazione di Franco Bolelli)." -
Il mio supereroe preferito
Questa storia inizia con un uomo di quasi quarantasette anni che ha perso il lavoro. È lì che rimugina, pieno di vergogna. Per ora si chiama Ermanno, Ermanno Nistri e basta. Si sente un pezzettino di nulla. Dunque? - C'era una volta... - Un disoccupato che prima va in depressione e poi si suicida! diranno subito i miei lettori. - Eh no, signori miei, avete sbagliato. C'era una volta l'uomo lucciola! -
Lucio Fulci. Le origini dell'horror
Dal '66 al '78 è un periodo di sperimentalismo puro, di frenesia espositiva, di passaggio da un genere all'altro come se niente fosse. Fulci approdò nel western, nel giallo, nell'erotico e nel thriller sino ad un'ultima svolta, quella definitiva. L'incontro con l'horror nel '79. -
Avana killing
A Cuba ci sono due mondi che si sfiorano: i turisti che ostentano i loro dollari e la popolazione che sopravvive con fatica e dignità. In mezzo, un variopinto brulichio di attività illecite. In questa terra di confine agisce un feroce killer che non sceglie le sue vittime: le lascia scegliere dal demone che c'è in lui. Un killer inedito nella letteratura thriller, un demone - giustiziere. Suo avversario un ispettore di polizia che non si sente all'altezza del compito, non ha né la preparazione né la cattiveria per risolvere l'enigma. Un giallo che si tinge di noir. Teatro della vicenda è la Cuba di oggi, in cui convivono aspirazioni di modernità e il culto di una strana religione che mescola santi e demoni nei suoi riti di magia nera. -
Storia del cinema horror italiano. Da Mario Bava a Stefano Simone. Vol. 4: Horror anni ottanta.
Il volume 4 della ""Storia del cinema horror italiano"""" prende in considerazione gli anni Ottanta, per certi versi critici, ma comunque capaci di produrre autori interessanti come Lamberto Bava, Alberto De Martino, Sergio Martino, Luigi Cozzi, Corrado Farina, Michele Soavi ed Enzo G. Castellari. Il libro dedica una buona attenzione anche ad alcune figure minori come: Aldo Lado, Riccardo Ghione, Luigi Batzella, Marcello Andrei, Francesco Barilli, Mario Gariazzo, Armando Crispino, Rino Di Silvestro, Ovidio Assonitis, Gianfranco Parolini, Tonino Ricci, Ugo Liberatore, Raniero Di Giovanbattista, Pier Carpi. La Storia del cinema horrior italiano si pone all'attenzione degli appassionati per capire storicamente il nostro cinema di genere. Interviste a cura di Emanuele Mattana: Luigi Cozzi, Sergio Martino, Riccardo Serventi Longhi."" -
Touch & Splat. Il fumetto
"Touch & Splat è la prima graphic novel della Electric Sheep Comics Collection, Edizioni Il Foglio. Il fumetto, tratto da un romanzo di A. Cascio con disegni di A. Buffa, è un pulp con una spiccata propensione al genere western. Quella che sembrava essere una rimpatriata tra amici di scuola, diventa prima una guerra simulata, poi un gioco di morte che non lascerà scampo. Touch & Splat è arricchito dalla prefazione di Ernesto Gastaldi, sceneggiatore, regista e scrittore, soprattutto padre dello spaghetti western." -
Bruno Mattei. L'ultimo artigiano
Bruno Mattei è stato per anni l'ultimo artigiano, un sopravvissuto, un regista che è andato oltre la crisi del cinema di genere. Mattei non si cura della scomparsa delle sale di terza visione, supera la fine delle salette a luci rosse, evita la televisione e continua a fare il cinema di genere che ama. Usa il digitale e i nuovi ritrovati della tecnica, produce film d'azione, cannibalici, horror, tonaca movie, women in prison. Merita di essere ricordato, pure se molti dei suoi film non sono capolavori: spesso tirati via, sceneggiati con disinvoltura, montati con lentezza, girati in pochi giorni e con mezzi insufficienti. È insopportabile che un regista come Mattei non venga nominato in nessuna enciclopedia cinematografica e che i più importanti dizionari (Mereghetti, Morandini e Farinotti) non prestino alcuna attenzione ai suoi film, omettendoli sistematicamente. -
La saga di Razzino
C'è Chiesanuova, dove tutti hanno un soprannome; c'è Lapide, uno zio di cui non aveva mai conosciuto l'esistenza; c'è un rottame di autobus in mezzo ai campi del podere di famiglia che nessuno sa come sia capitato lì. C'è il Duro, l'amico del cuore, e c'è Chiara Rizzi, la ragazzina che gli fa battere il cuore. C'è il torneo di calcio del paese e uno zio un po' strano che però quando gioca a calcio diventa bravissimo; c'è la mamma siciliana e tutti i parenti che sono ancora in Sicilia; c'è la nonna che considera il segno della croce un rimedio universale a tutti i mali. Ma c'è soprattutto Razzino, che nell'estate di passaggio tra le elementari e le medie apre gli occhi sul mondo. Una storia che gioca - ma soprattutto riflette - sulla contrapposizione tra verità apparente e verità di sostanza. -
Quando correvo su e giù per l'Italia dietro ai Litfiba. Diario di viaggio di una fan girovaga
"Non amo i libri autobiografici, li tollero unicamente di grandi personaggi e leggo solo quelli scritti dai miei beniamini, scrittori, musicisti e attori che amo e seguo. Non ho mai tenuto un diario né ho mai pensato di scrivere le mie memorie. Non sono un personaggio né persona così interessante da intrattenere con il racconto della mia vita. Niente di più banale e noioso. Sarebbe anche presuntuoso e questo non voglio che sia. Eppure c'è un periodo della mia vita che vorrei mettere nero su bianco, solo per ripensarlo con ironia e raccontarlo. Ora ho deciso che il momento di scrivere di quegli anni con affetto è arrivato e di rispondere all'insistente domanda che mi si rivolge da allora. 'Dai perché non scrivi qualcosa su quegli anni passati dietro ai Litfiba?'""""." -
Gualtiero Jacopetti. Graffi sul mondo
Biografia dedicata al giornalista e cineasta Gualtiero Jacopetti (1919-2011), autore di pellicole controverse quali Mondo cane (1962), Africa addio (1966) e Addio zio Tom (1971). Un figlio inquieto della provincia italiana, insofferente alle regole e refrattario alle mode. Il suo sguardo dissacrante ha divertito, offeso, indignato; i suoi film hanno diviso critica e pubblico, nazioni e parlamenti; la sua tecnica cinematografica ha aperto la strada a un nuovo modo di fare cinema, con proseliti e schiere di fan in tutto il mondo. Poi c'è la vita dell'uomo, le sue idee, il suo mondo. Come un cavaliere antico, Jacopetti è stato un uomo refrattario al compromesso, senza indulgenze né ripensamenti. Una sorta di Don Chisciotte del XX secolo. E come il cavaliere idealista di Miguel de Cervantes, il giornalista ha vissuto una vita ricca di avventure. Quasi sempre dal triste epilogo. Stefano Loparco (26/12/1968). Scrittore, lettore di storie e persone. Ama raccontare la ""gente di cinema"""", i suoi protagonisti. Storie di vita quotidiana tra il successo e l'oblio."" -
Vintage. Diciannove pezzi fuori catalogo
Ogni bambino, si sa, vive in un mondo a parte, isolato come in una bolla di sapone tenuta su da un incantesimo. Il difficile viene poi, nel corso degli anni, perché non lo dimentichi più. Ogni cosa si tinge di sogno e soltanto per questo diventa una cosa vera. Dunque immagina così anche la tua vita. -
L' undicesima e altre storie
Rosetta, nata in quel di Ramacca e poi cresciuta in vicoletti oscuri e maleodoranti, dove la luce del sole non poteva filtrare, troppo presto iniziata alla violenza e al sesso, prima dal padre, poi dal compare di cresima, fu lei, Rosetta, l'undicesima vittima del coltello da funghi d'Aspromonte. -
Accenni d'autunno
Piani paralleli, manipolazione, scarti di memoria; due universi distanti, quello dei Nerth così falso e corruttibile e l'altro, quello degli Elth, almeno in apparenza così bello e incontaminato; memorie, solo scarti di memorie per costruire un sogno a occhi aperti, e lui era il protagonista, pensava Isaac, mentre camminava sperando di arrivare incolume agli altopiani.