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Sentieri interiori
Questi sentieri interiori seguono una via tanto silenziosa quanto ricca di echi, come fa la buona musica quando rimane sospesa nello spirito, per riproporsi alla mente senza preavviso. Dante Di Martino muove il proprio pensiero in poesia con la discrezione e al tempo stesso la fermezza di un direttore d'orchestra, presentando un testo fortemente strutturato, dove le sezioni si configurano in ""movimenti"""" che indicano la scia da seguire, tra affetti e riflessioni, all'interno di un singolare e personale viaggio in versi."" -
Emilio Salgari. Il padre degli eroi
La biografia affettuosa e documentata del grande scrittore, di cui nel 1911 ricorre il centenario della morte. Questa edizione è arricchita dalla nuova, succosa nota introduttiva di Roberto Antonetto; la sezione di Giuseppe Turcato dedicata agli illustratori è stata abbellita dall'inserimento delle immagini a colori delle copertine. sono una trentina le pagine di cronologia / bibliografia di e su Salgari che compaiono in appendice, cospicuo l'indice dei nomi, numerose le illustrazioni tra cui alcuni schizzi di mano dello scrittore. Con una cronologia/bibliografia a cura di Felice Pozzo e Franca Viglongo. -
Escursioni in Val Grande Parco Nazionale alla scoperta della wilderness fra il lago Maggiore e l'Ossola
Il Parco nazionale della Val Grande, istituito nel 1992, è compreso tra il Lago Maggiore e l'Ossola, a pochi chilometri dal confine svizzero. Dopo sette secoli di intenso sfruttamento degli alpeggi e dei boschi, con l'ultimo dopo guerra questa valle si è quasi completamente spopolata. Da allora il paesaggio ha subito una profonda trasformazione fino a riprendere la ""selvaggità"""" perduta nel medioevo. Rimangono le tracce degli antichi sentieri e4 le palpitanti testimonianze del lavori e delle fatiche incorniciate da un paesaggio grandioso. Questa guida descrive 15 itinerari di trekking da uno a quattro giorni, con una serie di varianti, in un ambiente prealpino di grande fascino."" -
Un sogno luminoso. La regina Vittoria a Baveno 1879
Nella primavera del 1879 la Regina Vittoria d'Inghilterra, il più potente monarca d'epoca, passò una vacanza a Baveno sul Lago Maggiore.Perchè questa vedova sconsolata scelse questa località? Dove dimorò? Chi fu il suo ospite? Chi l'accompagnò? Come passò le giornate? Dove andò? Chi l'accompagnò? Come passò le giornate? Dove andò? Chi incontrò? Cosa pensò di Baveno e dei suoi abitanti? Dopo lunghe e meticolose ricerche in numerosi archivi storici, l'autrice risponde a queste domande e completa il volume con il contenuto del diario della regina, la sua corrispondenza personale, quella del suo segretario e i carteggi diplomatici fra Gran Bretagna e Italia. Il libro è illustrato con acquarelli inediti della zona, dipinti dalla regina Vittoria e da altri artisti contemporanei. -
Il colore per me è come un delirio. Carteggi di Innocente Salvini con Siro Penagini e con Emilio Zanzi
Innocente Salvini (Trevisago 1889-Cocquio Trevisago 1979) è considerato nell'ambito della pittura del '900 italiano come uno degli artisti più originali, moderni ed europei. Di lui, soprattutto dopo la rivalutazione del dopoguerra, si sono occupati critici come Emilio Zanzi, Paride Accetti, Raffaele De Grada, Giovanni Testori, Sebastiano Grasso,... Nato in un mulino sul torrente Viganella, al confine con Gemonio, scoperto, ai primi del '900 da Siro Penagini, che egli considererà poi suo maestro, lì vive tutta la sua vita familiare ed artistica, facendo della famiglia, della natura, del lavoro agreste e della fede cristiana i temi delle sue opere che si caratterizzano per la ricerca coloristica singolare e personale. Alla sua morte la famiglia trasforma il mulino in casa museo. -
Pietro Prini filosofo e uomo
Pietro Prini (1915-2008) uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento e fra le personalità più autorevoli dell'esistenzialismo cristiano. Il suo pensiero, che ha esplorato con passione e rigore i temi dell'esistenza alla luce della fede. delle problematiche connesse alla dialettica del bisogno e del desiderio, del rapporto con le più avanzate conquiste delle scienze. è tutt'oggi di grande attualità e contiene spunti di estremo interesse, anticipatori di temi al centro dell'attenzione non solo in ambito prettamente filosofico. -
In mountain bike nel Verbano. 30 itinerari tra il lago Maggiore, le valli e i monti del Verbano
Il libro è una guida che illustra 30 itinerari tra il Lago Maggiore, le valli e i monti del Verbano, tutti corredati da fotografie degli scorci più suggestivi e da schede tecniche. -
Cava grande. Fogli di carta, blocchi di granito, storie d'uomini
Fogli di carta, blocchi di granito, storie d'uomini trae spunto dal ""Carteggio Cardini"""": raccolta di missive che l'assistente della Cava Grande del Monte Orfano Pasquale Cardini invia al proprietario, il Cavalier Luigi Donna, residente .1 Milano. Scritte tra il gennaio 1927 e l'agosto 1938, unitamente ad altri documenti, raccontano di """"picozzi"""", mine, massi, licenziamenti, vagoni ferroviari, """"camioni"""" e molto altro. Gli scritti, che non scaturiscono dall'illustre penna di un erudito, ma piuttosto dall'inchiostro di uno scalpellino ben più abile nel maneggiare punta e mazzetta, hanno il grande pregio d'essere testimonianza di un'epoca passata e soprattutto di offrire """"un dietro le quinte"""" che consente di sbirciare là dove i protagonisti, tolti gli abiti di scena, si svelano."" -
In mountain bike nel Cusio. 20 itinerari intorno al lago d'Orta
Dopo ""In mountain bike nel Verbano"""", Amedeo Liguori ha voluto esplorare, sempre in sella alla sua mountain bike, i sentieri di un territorio limitrofo del Verbano: il Cusio. Una selezione di 20 itinerari percorribili in mountain bike, che si sviluppano lungo il territorio del Lago d'Orta, in piemonte. Per ogni itinerario: una breve descrizione seguita dalle caratteristiche tecniche (la distanza, il tempo di percorrenza, il dislivello, ecc.), l'elenco dei siti di interesse e delle località attraversate. Il libro è arricchito da tante fotografie a colori che illustrano gli scorci più suggestivi dei vari percorsi. L'intento dell'autore è quello di dare al biker tutte le informazioni necessarie già in partenza, così che questi abbia come unico impegno quello di pedalare e, soprattutto, di godersi il panorama."" -
Maria prendi il fucile
Dalle parole dell'autore: ""Inventando questo racconto, basato solamente su poche testimonianze scritte e orali, avevo più di una scelta, nel tentativo di dare una risposta alla mia domanda iniziale. Perché una donna si portava appresso un fucile, tanto da passare agli onori delle memorie dei suoi compaesani con quello strano e intraducibile soprannome, la Sciopeta, evidentemente una storpiatura di schioppo, il tipico fucile dei cacciatori? Mi è sembrato logico pensare a una scelta dettata da qualcosa di violento che a quella donna, che viveva da sola in uno degli alpeggi più romiti della Val Grande, doveva essere capitato e che doveva averla traumatizzata al punto da doversi sentire sicura solo con un fucile sempre a portata di mano. Non me ne vogliano i Trontanesi, il mio è solo un racconto di pura invenzione."""""" -
Il dolce suono del tramonto. Storia di un pianista del Lago Maggiore
Chi è il cantante e pianista, Francesco Maria Dogliotti? Questo nome di pura fantasia è il personaggio principale di un romanzo ambientato sulle splendide rive del Lago Maggiore. Il nostro protagonista conoscerà fama e successo, che si alterneranno però a periodi bui e delicati. Quante persone incontrerà? Quanti dischi venderà? E soprattutto: quanto gli costerà la sua vita di artista in termini di amore e amicizie? -
Una vita fra le cime nei racconti di un alpinista
Dodici avventure di un'esistenza non comune dedicata alla montagna. Vissuta insieme ad altri grandi scalatori e raccontata come fosse oggi, al presente, con vivezza, senza giri di parole. -
Partigiani di Valgrande. Ricostruzione critica del rastrellamento del giugno 1944. Contesto storico, fatti, protagonisti
Le pagine di questo libro ricostruiscono fedelmente, giorno per giorno, il tragico rastrellamento nazifascista che ha insanguinato la Val Grande nel giugno 1944. Esse forniscono un contributo fondamentale alla verità storica, restituendo a caduti e superstiti di quell'evento il ruolo di costruttori di storie, e di Storia, che spetta loro di diritto. Le testimonianze dei protagonisti, molte delle quali inedite, si integrano nella narrazione ""ufficiale"""" in un reciproco riscontro e arricchimento, facendo di questo libro un racconto corale che, sviluppandosi oltre l'arco temporale del rastrellamento, abbraccia tutta l'epopea resistenziale del Verbano e dell'Ossola."" -
Parulàri dul dialètt da Intra. Racòlta sénza prété? da un pó da paròl intré?
«Dopo i quattro libri pubblicati dall'editore Alberti, questo ""Parolario"""" rappresenta la conclusione (forse) di un ciclo di ricerca che mi ha tenuto impegnato per una quindicina d'anni e oltre. Gli ho dato questo nome perché si tratta di un elenco di termini con relativa traduzione che sarebbe eccessivo catalogare come vocabolario o dizionario dato che non comprende tutte le informazioni tipiche di questo genere. L'unica eccezione riguarda alcuni termini dialettali per i quali sono riportati anche dei sinonimi pittoreschi che la fantasia popolare ha ideato e che meritano di essere conservati. Ho affrontato questo lavoro di raccolta semplicemente perché nessuno l'aveva mai fatto prima e non volevo rassegnarmi alla perdita di una copiosa e inedita terminologia che caratterizza lo """"storico"""" linguaggio dialettale del Borgo intrese, dove sono nato, e che è parte del nostro ricco fermento culturale.» (Dalla Prefazione)"" -
La leggenda del Coda Rossa. Liberamente ispirato a una storia vera di Val Grande
«Chissà chi era veramente questo fantomatico Coda Rossa, al quale gli storici hanno dato nome, cognome e una data di nascita. Di lui non se ne parla più, in nessun borgo della Val Grande, nemmeno in quelli in cui si dice sia nato e vissuto. Solamente un paio di grandi vecchi di quella valle impervia ne conservavano ancora un vago ricordo, ormai solamente per tramandata memoria. Tuttavia la sua figura è, per molti versi, affascinante, circondata com'è da un alone di mistero che non potrà più essere diradato. Ho cercato di dargli una storia, lavorando essenzialmente di fantasia, troppo pochi sono i riscontri che ho trovato per poter fare diversamente. Spero di aver onorato la sua memoria, di essere riuscito a dargli una dimensione consona per quei tempi, di avergli dato il posto che meritava e che ora non ricordiamo più.» (dalla prefazione dell'autore) -
La manifattura Valserchio. Storia di una fabbrica e di una comunità
Il volume affronta un tema che risulta di particolare attualità: quello del mondo del lavoro. In un'epoca in cui precarietà e difficoltà occupazionali sono all'ordine del giorno, ricostruire le vicende che in passato hanno interessato la principale azienda del capoluogo ci è sembrato importante anche come chiave di lettura per il prossimo futuro. Dall'analisi delle vicende che hanno coinvolto la Valserchio, emerge con forza come la Garfagnana, in certi periodi storici, sia stata all'avanguardia, come dimostrato, in primis, dall'utilizzo dell'energia elettrica in notevole anticipo rispetto ad altre realtà molto più industrializzate. -
Leggiamo insieme gli scrittori lucchesi
Nel libro sono analizzate alcune opere dei maggiori narratori Lucchesi, sia lucchesi in senso stretto che versiliesi. Come ricorda l'autore, Lucca è conosciuta come città della musica per aver dato i natali a musicisti di grande talento e fama, primo fra tutti Giacomo Puccini. Si deve riconoscere, tuttavia, che Lucca è stata anche una città di grandi narratori. Il libro di Bartolomeo Di Monaco, che pazientemente ha ricercato opere scomparse dalla circolazione, è lì a testimoniarlo. -
Il mobile lucchese. Ediz. illustrata
Dopo gli esempi eccelsi della mobilia prodotta a Lucca durante i primi due decenni dell'Ottocento per la corte dei Baciocchi e per quella di Maria Luisa di Borbone, il presente volume vuol essere un primo contributo ad una più estesa catalogazione degli arredi creati nel corso di più di tre secoli all'interno della Repubblica lucchese con il preciso intento di gareggiare con quelli progettati con le dimore dei sovrani deglia altri Stati italiani. Analizzati in tutte le loro molteplici componenti stilistiche, i mobili lucchesi appaiono, infatti, dopo le ricerche di Enrico Colle, il frutto di una felice unione tra il genio inventivo di archietti e ornatisti in continuo movimento tra Roma e Bologna e la grande abilità esecutiva di artigiani educatisi nell'ambito della tradizione artistica cittadina. Il volume si suddivide in due parti, una incentrata sull'evoluzione degli stili e sulla promozione artistica attuata dalle principali famiglie lucchesi, e una interamente dedicata a illustrare cronologicamente i mobili prodotti da vari artigiani a partire dalla fine del Cinquecento fino all'Ottocento. -
Il giardino di pietra della cattedrale di Lucca. Piante e fiori scolpiti sulla facciata di Guidetto (1204)
A chi osserverà la facciata di S.Martino con l'ausilio di questo testo, sarà possibile - indulgendovi con pazienza - rilevare la straordinaria varietà dei fregi, dei decori, delle figure che pur richiamando archetipi stilistici di base si svolge con sequenze inaspettate, con varianti di moto, di verso e di simmetrie che possono suggerire lo sviluppo di un campo polifonico raccolto in una partitura comune. Per descrivere adeguatamente queste differenze nell'unitarietà dell'opera, sono ostate usate le espressioni, le locuzioni e soprattutto i termini che le scienze naturali, e la botanica in particolare, hanno fatto propri, definiti in modo univoco e codificati. -
La «jerosolomitana peregrinatione» del mercante milanese Bernardino Dinali (1492)
Il manoscritto membranaceo 1301 della Biblioteca Statale di Lucca tramanda la relazione del pellegrinaggio compiuto nel 1492 dal mercante milanese Bernardino Dinali nominata dall'autore ""jerosolomitana peregrinatione"""". A differenza della maggior parte dei diari conservati da codici compositi o miscellanei, il testo di Bernardino Dinali occupa da solo il piccolo manoscritto che a tutt'oggi risulta l'unico testimone del memoriale cui è interamente dedicato. Conosciamo il nome e l'attività di Bernardino Dinali solo perché si autonomina al principio del racconto. Dal breve discorso dell'incipit appare chiaro che il mercante milanese svolgeva la sua attività in Venezia, città da cui partiva nel 1492 per compiere il pellegrinaggio a Gerusalemme. La presenza di uno stemma araldico a c. 1r ha reso possibile formulare un'ipotesi relativa all'appartenenza del codice e all'ambiente nel quale è stato realizzato. In base alla caratteristiche dell'arma lo stemma sembra attribuibile, pur con le dovute cautele, alla famiglia Tibaldeschi di Ferentino, originaria di Roma.""