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Il genio precario. Per un ritratto di Walter Benjamin
Walter Benjamin è uno di quei casi - tutt'altro che rari - di pensatori che il tempo trascorso dalla sua scomparsa ha riscattato. Un riscatto dalle difficoltà vissute: ad accedere all'insegnamento universitario, difficoltà economiche, perfino di sopravvivenza (negli anni Trenta dell'esilio parigino), vagabondaggi in mezza Europa, la rinuncia alla via di fuga in Palestina, la delusione sovietica. Eppure si tratta di una vita ricchissima di esperienze e scritture, interessi e libri, passioni intellettuali e politiche, culturali e sentimentali, quattro sfere scelte in questo volume (il metodo micrologico, le città, l'infanzia, l'università) possono rappresentare altrettante tracce per cogliere un pensiero che continua ad esercitare profonda influenza in campi vasti ed eterogenei: lettereratura, filosofia, sociologia, cinema, fotografia, teatro, architettura, urbanistica, storia, poesia, politica. In mondo sofferente e frammentato come l'odierno, Benjamin aiuta leggere e vivere lucidamente le tante geografie del dominio e della speranza. -
La democrazia deliberativa. Una ricostruzione critica
La crisi delle forme tradizionali della rappresentanza democratica ha suscitato una vasta discussione su come attivare e mettere in circolo nuove forme di partecipazione politica dei cittadini. Le teorie della ""democrazia deliberativa"""", di cui il volume traccia una mappa completa ed esauriente, rimettono al centro della riflessione sulla politica il tema della formazione dell'opinione pubblica e della qualità del confronto tra i cittadini. La notevole diffusione che l'approccio deliberativo ha conosciuto negli ultimi vent'anni corrisponde alla necessità di elaborare una teoria democratica capace di tenere realisticamente assieme la più ampia partecipazione politica e la qualità, anche cognitiva, delle decisioni prodotte. Il volume presenta criticamente i risultati di questa ricchissima discussione, nella quale si sono confrontati gli esponenti di punta del liberalismo, della teoria critica e della scienza politica empirica."" -
La deliberazione pubblica. Pluralismo, complessità e democrazia
Questo volume di James Bohman è uno dei testi di riferimento nel dibattito sulla democrazia deliberativa che è al centro della odierna riflessione di teoria politica. Bohman offre una presentazione chiara ed esauriente del tema della ""discussione pubblica"""", dialogando criticamente con le tesi di John Rawls e di Jürgen Habermas. In una fase in cui la sfiducia nelle istituzioni tradizionali della democrazia rappresentativa ha assunto dimensioni eclatanti, il rilancio del tema della """"deliberazione pubblica"""" appare come una via per riattivare delle pratiche di cittadinanza attiva che siano in grado di contrastare il discredito che è caduto sulla politica e le tentazioni del populismo reazionario. Tra i molti temi toccati nel volume ci sono la questione delle crescenti ineguaglianze, quella dei limiti della sovranità popolare, le sfide del pluralismo e del multiculturalismo."" -
Recinti urbani. Roma e i luoghi dell'abitare
Spazio e vita: la riflessione su questo rapporto è il nodo centrale del volume, che apre la collana ""Territori"""". Due urbanisti, un antropologo e un sociologo descrivono le loro decennali ricerche sulle periferie romane attingendo non solo alle esperienze disciplinari ma anche ai ricordi della loro adolescenza. Ne viene fuori il racconto di un lungo viaggio che attraversa Roma dalla Serpentara al Mandrione, dalla Borgata Finocchio all'Idroscalo, dalla Borghesiana a San Basilio fino a giungere a Trastevere considerata la prima periferia storica della città. Al centro di questo viaggio c'è l'interesse per il territorio come costruzione culturale che non si pone se non in relazione all'attività umana: non c'è territorio senza società, senza comunità, senza memoria, senza la presenza dell'essere umano."" -
La rivoluzione nel tardocapitalismo. L'agenda critica di Hans Jürgen Krahl
Il rapporto teoria-prassi tocca l'essenza stessa della filosofia e la prevalenza del primo o del secondo termine di tale binomio condiziona inevitabilmente lo spirito di un determinato frangente storico-sociale. Questo libro cala il complesso rapporto teoria-prassi all'interno del movimento del Sessantotto tedesco e, in particolare, all'interno del pensiero del giovane filosofo Hans Jürgen Krahl, che in quel movimento ebbe un ruolo centrale. La ricostruzione del rapporto teoria-prassi nel pensiero di Krahl procede attraverso un ""dialogo"""" del filosofo con alcuni """"maestri"""": Marx, Marcuse, Lukàcs e Adorno. Attraverso tale """"dialogo"""" emerge la tesi fondamentale del giovane filosofo tedesco, che intendeva rompere la fissità delle teorie, il loro assurgere a dogmi cristallizzati in un'acritica validità fuori dal tempo. Dal momento che Krahl visse in un frangente storico in cui la lotta sembrava imminente e non più procrastinabile, la sua elaborazione teorica si presenta straordinariamente efficace e lucida, in quanto l'ideologia doveva necessariamente ricevere validità dai fatti."" -
Scritti e interventi. Vol. 5: Filosofia e politica.
Questo quinto e ultimo volume degli Scritti e interventi di Herbert Marcuse raccoglie un'ampia selezione di contributi filosofici e filosofico-politici inediti, introvabili o mai tradotti in italiano, fondamentali per una piena comprensione anche di opere più note come Eros e civiltà e L'uomo a una dimensione. Come lo stesso Marcuse ha spiegato negli ultimi anni della sua vita, guardando retrospettivamente al suo percorso intellettuale, il confronto con la filosofia, l'intenso studio di Marx e Hegel, rispondeva per lui non solo a un bisogno teorico, ma anche a una precisa esigenza politica: capire le ragioni della sconfitta dell'ondata rivoluzionaria che aveva attraversato l'Europa e, in particolare, la Germania dopo la Rivoluzione d'ottobre; e al tempo stesso fornire nuove e più solide fondamenta a una prospettiva di emancipazione da svilupparsi su una strada completamente diversa da quella sovietica. Questi scritti costituiscono un presupposto fondamentale di quella filosofia della politica come movimento che il curatore Raffaele Laudani individua come la cifra complessiva dell'opera di Herbert Marcuse. -
Spazi (s)confinati. Puritanesimo e frontiera nell'immaginario americano
Se si legge la sterminata saggistica che ha scandagliato da ogni parte la cultura degli Stati Uniti d'America si rischia ai diventare schizofrenici. L'America sembra essere tutto e il contrario di tutto: progressiva e reazionaria, pacifista e imperialista, libertaria e autoritaria, ottimista e paranoica. Come è possibile? La tesi di questo libro è che una simile identità si fonda sullo spazio (non sul tempo, come in Europa) e, soprattutto, su due rappresentazioni opposte di esso: la prima, derivante dalla matrice della frontiera, vive sul a continua necessità di invenzione di nuove dimensioni spaziali allo scopo di risolvere i conflitti; la seconda invece, basata sulla matrice puritana, percepisce lo spazio vuoto come fonte del male e dunque opera ossessivamente per controllarlo, catalogarlo, misurarlo. È dall'incontro-scontro di questi due mondi che si concretizza quell'inconfondibile ed eccezionale immaginario che tutti oggi sappiamo immediatamente riconoscere, solo guardando un film o una serie televisiva, sfogliando le pagine di un fumetto o giocando con un videogame. Esso permea la politica (interna ed estera), le relazioni sociali, lo sviluppo tecnologico, la strategia economica, persino i nuovi media e il mondo del web. -
Mi fai specie. Manuale di zoologia sociale
Un libro con un messaggio serio può nascere per gioco? Immaginate un uomo davanti alla schermata di un famoso social network blu che improvvisamente ha un'intuizione: parlare di animali è l'unico modo per parlare di futuro. La specie umana, se continua ad autocompiacersi, non ne ha. E inizia a digitare un elogio alla furbizia della lumaca nell'essersi incorporata la casa così da non doversi preoccupare né del mutuo ne' dell'IMU. Immaginate un altro uomo, un appassionato ricco di conoscenze e spirito scientifico, un Piero Angela nel tempo libero, che gli risponde raccontando aneddoti sulla stranezza, la genialità e la bellezza dell'evoluzione. Nascono così, per scherzo, Sequoia Rossa e Nuvola Blu, alter ego di Carmelo Albanese e Alessandro Borgogno, che ci conducono alla scoperta del mondo animale. Il loro dialogo semiserio sopra i massimi sistemi zoologici non è altro che un modo per spiegare che l'essere umano è solo una specie tra le altre. E se non ci credete, provate a chiederlo ai dinosauri. -
Al mercato delle illusioni. Lo sfruttamento del lavoro gratuito
Nelle nostre società alla progressiva contrazione del lavoro salariato e alla crescita dell'inoccupazione fa da contrappunto un aumento inarrestabile del lavoro gratuito. Tale che interi comparti quali l'università, i media, l'editoria andrebbero incontro a una paralisi se non vi potessero fare ricorso. Ma più in generale lo stesso processo di accumulazione e il funzionamento dei servizi e del settore pubblico entrerebbero in crisi se fossero privati di questa ""risorsa"""". Questo piccolo volume si propone di spiegare le diverse forme attraverso le quali il lavoro gratuito si è insediato al centro del sistema produttivo, di mettere in luce gli apparati ideologici, le narrazioni e i trabocchetti che accompagnano lo sfruttamento di queste attività senza retribuzione. Anche per cominciare a immaginare forme di organizzazione e di lotta in grado di contrastarlo."" -
Dreamland. I confini dell'immaginario. Le migrazioni nell'arte contemporanea
Il volume presenta una riflessione sul rapporto che intercorre tra arte e attivismo e una selezione di opere di artisti contemporanei che si sono cimentati con il tema delle migrazioni, della frontiera, della cittadinanza. Si propone di offrire strumenti concettuali e visuali per intendere la frontiera o il confine come luogo di produzione di significato, creazione di ""commons"""", rivendicazione di autodeterminazione e diritti. Uno spazio """"costituente"""", non più invisibile, tra sovranità e territori, stati e nazioni, che prescinde dai regimi tracciati arbitrariamente nel corso della storia, che diventa immateriale, ed allo stesso tempo produce narrazioni, fatti, atti, gesti, immagini, che in sé hanno la potenzialità del proprio superamento. Come è nelle intenzioni dei proponenti della """"Costituente Migrante"""" svoltasi nei mesi scorsi a Parigi, si tratta di dar volto ad un """"popolo che manca"""" attraverso i linguaggi poetici, filosofici e tecnici, dove """"il mare è la terra che manca di un paese migrante""""."" -
Europa identitaria
Una nave a caccia di Ong nel Mediterraneo centrale. Una gigantesca macchina di propaganda. Una galassia nera, pronta a cancellare i diritti e a sbarrare le frontiere. Il libro indaga lo sviluppo in Europa dell'ideologia e delle organizzazioni identitarie che crescono, conquistano consensi, condizionano governi. Organizzazioni impenetrabili, addestramenti riservati sulle Alpi, case editrici, think tank, società di comunicazione, centri di studio: il network identitarie europeo è una struttura in grado di alimentare di contenuti e strategie gruppi organizzati, canali sociali e governi. È la linfa ideologica di un asse che parte dall'Ungheria di Orban, per arrivare alla Lega di Matteo Salvini. Che ora punta alla conquista dell'Europa. -
Capitale disumano. La vita in alternanza scuola lavoro
Siamo tutti in alternanza scuola lavoro. Non solo il milione e mezzo di studenti delle scuole superiori, ma tutti coloro che cercano un lavoro e in questo trovano un'occupazione. Le politiche attive del lavoro, della formazione continua e del capitale umano ci obbligano ad auto-sfruttarci. Sin dalla scuola siamo a caccia di impieghi precari per diventare imprenditori di noi stessi. Questo libro è un risveglio dall'incubo. È un vertiginoso esercizio etico, racconta una contro-storia originale e capovolge il dispositivo che annulla la pratica dell'emancipazione politica. Loro dicono capitale umano, noi invece diciamo forza lavoro. Orientiamoci in base a questa nostra potenza e mettiamola a fuoco. Questo è il primo passo per nutrire la vita e liberarla. -
Sinistra. La crisi di una cultura
Esiste ancora una differenza tra destra e sinistra. Questa differenza non si proietta più, secondo l'autore, nello scontro tra classi, non ha alle spalle una storia e una stagione di conflitti, ma si innesta su processi culturali generici e politicamente deboli (difesa dei diritti civili, questione morale, mito dell'Europa comunitaria, ecologia) e sull'affermazione di valori (sostenibilità, bene comune, uguaglianza, unità, umanità, democrazia) come disposizioni spirituali costruiti dalla tradizione. È dunque l'appartenenza mentale oltre che culturale, oggi, che determina la 'parte', che definisce l'essere di sinistra. Ma la cultura senza una decisione politica, senza una teoria, senza conflitti a cui far riferimento si trasforma in scelta etica, in moralismo, in valori che disciplinano il nostro io interiore, la nostra coscienza, il nostro senso di responsabilità. E così l'interpretazione del mondo secondo valori diventa un surrogato dell'antica interpretazione metafisica. -
Un' onda di plastica
Il nostro tempo può essere definito come «l'età della plastica». Dagli anni '50 la produzione della plastica caratterizza la nostra vita con 300 milioni di tonnellate ogni anno nel mondo. Di queste, tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate arrivano in mare sotto forma di 'marine litter' e sono il risultato dell'errata gestione dei rifiuti a terra. La troviamo sulla superficie del mare, sulle spiagge, sul fondo marino, a tutte le latitudini, anche in zone remote come l'Artico. L'emergenza plastica potrebbe provocare un impatto ambientale complessivo più grave degli stessi sversamenti petroliferi. Se consideriamo il nostro consumo spropositato. Se pensiamo che la ingeriscono i pesci, quindi noi. Se è stata creata per essere indistruttibile quindi non è biodegradabile. Silvestro Greco, biologo marino d'eccezione, insieme a l'esperta ambientale Raffaella Bullo ci spiegano come e perché siamo arrivati a questo punto. E se possiamo fare qualcosa per uscirne. -
Rileggere «Il Capitale»
Questo libro intende rileggere il lascito di Marx e in particolare ""Il Capitale"""" alla luce di questioni che oggi rendono particolarmente vive le analisi marxiane, facendo di quest'opera uno strumento irrinunciabile per comprendere le dinamiche del capitalismo contemporaneo. Gli autori e le autrici si interrogano su quelle categorie di Marx che ancora gettano luce sia sui rapporti di dominio odierni, sia sui conflitti e le lotte che sfidano i dispositivi e l'organizzazione dell'attuale capitalismo. Lo scopo del volume è quello di interrogare Il Capitale alla luce del presente, sulla base dell'assunto che quest'opera offra ancora una chiave per interpretare la contemporaneità e per pensare una trasformazione possibile. A poco più di un secolo e mezzo dalla prima edizione tedesca del testo marxiano, «leggere 'Il Capitale' è ancora all'ordine del giorno», come sostiene uno dei suoi massimi interpreti, Etienne Balibar, contro le interpretazioni evoluzionistiche, contro ogni forma di teleologia, in maniera non solo retrospettiva, ma soprattutto prospettica."" -
Contro il populismo di sinistra
Dall'Ungheria all'Italia, dopo la Brexit e l'avanzata dei partiti xenofobi, stiamo vivendo un «momento populista» che, lungi dall'essere un rimedio al neoliberismo, secondo Fassin, ne è un sintomo. Gli elettori di estrema destra, infatti, non sono vittime delle quali si debba ascoltare il disagio; il loro risentimento non si trasformerà in rivolta. Il populismo non è, dunque, l'antagonista ma lo strumento del neoliberismo: Wall Street applaude Trump; e, quanto all'Europa neoliberale, Macron non è l'anti-Salvini. In questo quadro l'autore sottolinea l'insensatezza per la sinistra di combattere il neoliberismo, sull'esempio di Podemos e della France insoumise, convertendosi al populismo. Meglio rivolgersi a quelli che rifiutano le sirene del neofascismo: gli astensionisti. E scegliere, in questa fase di democrazia precaria, di ricostruire una sinistra più che costruire un popolo. -
1969. L'autunno operaio
Sull'Autunno Caldo del 1969 si è scritto molto, soprattutto nei primi decenni che lo seguirono, ma si trattava in prevalenza di opere narrative o memorialistiche. Oggi, a cinquant'anni di distanza, sono mature le condizioni per affrontare l'argomento in maniera critica. E per rispondere a domande come: quali furono le reali cause che determinarono il conflitto industriale più lungo e intenso del dopoguerra? E ancora: quali conseguenze ebbe un conflitto di tale portata sulla società, l'economia, le istituzioni? Sebbene quella stagione di lotte appaia lontana dagli assetti attuali del lavoro e del sistema economico, a ben vedere essa provocò in Italia una reazione a catena culminata nello stato di cose attuale; la sua importanza è poco visibile perché è stata tanto profonda quanto ""sotterranea"""": una sorta di fiume carsico che di tempo in tempo ha fatto sentire i suoi effetti fin sulla superficie."" -
Quando gli operai volevano tutto
Alla fine degli anni Sessanta del Novecento i lavoratori industriali e di altri comparti produttivi riconquistarono la scena pubblica con una serie di agitazioni nuove nei contenuti e nelle modalità organizzative della protesta. Quel ciclo di lotte, che coinvolse i lavoratori di diversi paesi del mondo, si affiancò e si intersecò con l'ondata di contestazione giovanile e studentesca che scuoteva le società industrialmente avanzate e non solo. Il volume presenta, in modo chiaro e rivolto anche ai giovani che non hanno vissuto quella stagione, alcune grandi questioni che caratterizzarono l'autunno caldo del 1969: le modalità della nuova conflittualità operaia (autonomia e radicalità); le forme di organizzazione; i temi alla ribalta (salario, tempi, nocività). Ma in Italia ci fu anche un altro 1969. La strage di Piazza Fontana, la ""madre"""" di tutte le stragi, proprio nel dicembre di quell'anno impresse una svolta drammatica alla storia del nostro paese."" -
Il cybercapitale. Dalla macchina per filare senza dita alla macchina per pensare senza cervello
Se già Marx aveva considerato «la scienza come potere del capitale sul lavoro», con l'avvento della cibernetica e la crescita esponenziale della calcolabiltà l'incremento della capacità scientifica si è tradotto in un rafforzamento del controllo capitalistico sul lavoro che, ben lungi dal comportare un'occasione di liberazione gratuita, ha rafforzato lo sfruttamento e la ricattabilità dei lavoratori. Determinando così le condizioni che hanno permesso l'affermazione del neoliberismo. Nel volume questi processi sono analizzati in tutte le loro articolazioni anche attraverso il confronto critico con le interpretazioni che ne hanno dato i principali teorici contemporanei. -
Lo sciopero delle donne. Lavoro # Trasformazioni del capitale # Lotte
Questo libro analizza l'impalcatura su cui si regge la struttura sociale del nostro paese: il lavoro, anzi i lavori, delle donne: tutti i lavori che, per una serie di circostanze storico/culturali e per necessità dovute a un welfare assente, sono da sempre attribuiti alle donne. Non si tratta solo del «lavoro domestico» ma di una serie di «lavori di riproduzione necessari» che rendono sostenibile il vivere sociale, siano essi salariati o gratuiti, comunque comandati dallo sviluppo capitalistico. Le autrici di questo volume riflettono sugli intrecci e sui complessi mutamenti di tutti quei fattori che attraversano storicamente il corpo delle donne e progressivamente, oggi, anche quello degli uomini.