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Diego Novelli e il cinema
La vita e la carriera politica di Diego Novelli, sindaco di Torino dal 1975 al 1985, sono state caratterizzate dal suo rapporto con il cinema. Dai primi film visti da bambino al cinema Eliseo alle collaborazioni con Ettore Scola; dalla nascita del Cinema Giovani, poi Torino Film Festival, alla tragedia del cinema Statuto. Questa è la storia di un ""primo cittadino"""" che ha saputo farsi rispettare a prescindere dal credo politico, e che comprese prima di molti altri quanto il cinema potesse essere veicolo di un messaggio sociale, non solo artistico; una biografia insolita attraverso la chiave di una passione in parte nascosta, finalmente rivelata."" -
Torino città illuminata. Alla scoperta dei suoi lampioni storici
Un'inedita guida di Torino, per turisti e per gli stessi torinesi, che si snoda attraverso i più bei lampioni della nostrana Ville Lumière e che vi condurrà in angoli suggestivi della città da conoscere per la prima volta o da rivedere con occhi diversi e più consapevoli. Una pubblicazione ricca di fotografie, di notizie curiose e di spunti all'approfondimento che vi farà guardare Torino ""dall'alto in basso"""", ma senza presunzione o superbia. Lasciatevi allora sedurre dalla bellezza, mai ostentata, di questa città """"illuminata"""" che ha saputo nel tempo adattarsi ai cambiamenti imposti dagli eventi storici senza mai """"brillare di luce riflessa"""", ma al contrario conquistando primati per meriti propri in ogni campo come in quello dell'illuminazione."" -
Urban art. L'evoluzione dell'arte nelle strade di Torino. Ediz. illustrata
«I murales rappresentano per me la speranza di un'arte ormai prigioniera delle convenzioni e della massificazione. Un'arte annebbiata dall'appiattimento e dal predominio di mostre mercato con l'A maiuscola (gestite esclusivamente da mercanti) e dalle manifestazioni minori che le scimmiottano. I murales potrebbero e dovrebbero essere il manifesto con cui l'essere umano dialoga con la propria anima mostrandola a un pubblico attento al cambiamento dei tempi. Un tripudio di colori volto ad allietare il cuore e la mente di chi abita città sempre più inclini alla spersonalizzazione dell'individuo [...]. Abbiamo dato visibilità agli artisti più conosciuti e a quelli che lo sono un po' meno e, in qualche caso, anche a quelli sconosciuti: poiché ognuno di essi si è adoperato secondo le proprie capacità e inventive. L'arte, però, non sempre è ciò che vorremmo che fosse: questa è la ragione per cui non condivido il pensiero di chi professa che le ""tag"""" selvagge su qualunque tipo di muro siano motivo di orgoglio. Edifici vecchi e nuovi sono presi d'assalto e vengono ricoperti di scritte che, comprensibili o meno, deturpano il lavoro di architetti che, vogliamo ricordare artisti anch'essi, hanno operato per il bene della comunità e che in moltissimi casi sono stati promotori di una realtà artistica nonché storica.» (dall'introduzione di Roberto Cortese)"" -
Diabolic Diabolich Diabolik. Tre storie vere ispirate dal «Re del terrore»
Un misterioso assassino grafomane nell'operosa e popolare Torino degli anni Cinquanta. Un rapitore-violentatore nella grigia Torino degli anni Settanta. Un rapinatore di banche nel Biellese sempre nello stesso decennio. Tre criminali legati dal «filo nero» d'un nome fortemente evocativo di malvage forze oscure: «Diabolic», «Diabolich», «Diabolik». -
Con una finta d'animo
Roberto Grandi è un calciatore di talento che dopo l'esordio in Nazionale e la parentesi nel calcio inglese, a poco più di 28 anni, decide inaspettatamente e senza alcuna motivazione apparente di smettere e di ricostruirsi un futuro fuori da quel mondo che per oltre 20 anni era stato il suo. Ma quali sono le reali motivazioni che hanno dettato la scelta di quel ragazzo pacato, riflessivo e amante dei libri? La risposta a questo interrogativo emerge all'improvviso tra le pagine del testo, insieme a vicende personali, personaggi pittoreschi e il casuale incontro tra il protagonista e ""Azzurro Tenebra"""", il miglior romanzo che solo Arpino poteva scrivere sul mondo del Pallone. Proprio l'incontro con questo straordinario affresco di un calcio d'altri tempi dà a Roberto la chiave per inventarsi un nuovo ed inedito percorso di vita."" -
Stasera Liboni. Viaggio in musica lungo cinquant'anni di carriera
Batterista e music maker, è uno dei personaggi storici della musica leggera italiana. Figlio d'arte (il padre, Gianni, è stato spalla di Erminio Macario), ha fondato la Strana Società e militato nei Ragazzi del Sole e nei Nuovi Angeli. Come solista ha pubblicato svariati album e quarantacinque giri. Ha collaborato in qualità di autore, musicista e produttore con Fiorella Mannoia, Umberto Tozzi, Little Tony, Donatella Rettore, Mal, Wilma Goich, i New Trolls e molti altri. Con Silvano Borgatta ha composto Ancora Toro, inno del Torino. -
Delitto al mercato dei fiori
Il pubblico ministero Bruno Ferretti, sentendo avvicinarsi il 'mal di vivere' si rivolge a uno psicanalista e inizia un percorso che lo porterà a fare conti con una passione travolgente per una giovane donna. Nel frattempo dovrà confrontarsi con il sequestro e la morte di una moglie rapita. Un colpo di scena finale sconvolgerà la sua vita privata mentre l'esito del processo lo metterà di fronte allo spettro della disillusione. Come reagirà il magistrato, in questa lunga battaglia fra memoria e desiderio fra verità e giustizia? -
Care medicine. Quando la salute finisce in tribunale
Cosa succede nel mondo delle medicine? Negli ultimi anni il rapporto di fiducia con i pazienti si è incrinato. Il susseguirsi di scandali sulla pericolosità di farmaci regolarmente in commercio, la scarsa trasparenza delle case produttrici sulle conoscenze in loro possesso, il ripetersi di notizie su episodi di corruzione hanno creato un diffuso clima di diffidenza. Si è determinato uno stravolgimento delle finalità della ricerca, ormai quasi esclusivamente commerciali e non mediche. Questo comporta la diminuzione di farmaci innovativi, perché è più conveniente immettere sul mercato nuovi farmaci equivalenti a quelli esistenti, ma più cari, invece che sviluppare ricerche per il trattamento di quelle malattie che sono ancora senza terapia. -
Ronconi. Gli anni della Scala-The Scala years
Per più di trent'anni, a partire da una storica Valchiria nel 1974, Luca Ronconi (1933-2015) ha legato il suo nome al Teatro alla Scala, in una serie di spettacoli indimenticabili che hanno segnato un'epoca. Ronconi si è misurato con ogni repertorio: con il barocco, il classicismo e il melodramma italiano, con Wagner e Strauss, con la contemporaneità di Stockhausen. Ha investigato i testi traendone creatività, voglia di sperimentare, forme immaginifiche, spirito del gioco. Le sue celebri macchine si sono accompagnate a un concetto nuovo del tempo e dello spazio sul palcoscenico, a una straordinaria capacità di ""guardare oltre"""" la tradizione, a un senso del teatro come propulsione e avventura. A un anno dalla scomparsa del regista, questo libro ne rievoca, attraverso testi e immagini, un percorso creativo che non può dirsi concluso."" -
Kokkos alla Scala. Ediz. italiana e inglese
Scenografo, costumista e regista, Yannis Kokkos è uno dei grandi protagonisti del teatro contemporaneo. Greco di nascita e parigino d'adozione, ha sviluppato un'idea drammaturgica di grande originalità partendo dal disegno, matrice del pensiero creativo: il disegno attraverso il quale l'azione teatrale si sviluppa, nelle sue prospettive, come un flusso continuo. Essenziale e non decorativo, il palcoscenico secondo Kokkos ha incantato gli spettatori della Scala in uno storico Pelléas et Mélisande di Debussy (1986), ultima produzione di Claudio Abbado per il teatro milanese, e nei capolavori di Wagner, Gluck e Pizzetti. Eleganza e semplicità vi si caricano di un'intensità simbolica quale memoria del teatro greco antico. -
Oppo alla Scala. Ediz. italiana e inglese
Potentissimo, temuto e rispettato durante il regime fascista, Cipriano Efisio Oppo (1891-1962) è stato quasi dimenticato nel dopoguerra, e oggi in pochi conoscono il suo nome e la sua opera. Gli ha nuociuto la fede politica, che lo portò in Parlamento come deputato, e a capo della Quadriennale romana di cui fu infaticabile organizzatore. Ma Oppo è una figura complessa e sfaccettata, capace di promuovere artisti ""ribelli"""" e di elaborare una poetica di cui il lavoro in teatro, come scenografo e costumista, resta un'eredità meritevole di attenzione. I suoi allestimenti alla Scala, a Roma, a Firenze, si confrontano con la tradizione della pittura italiana e ne testimoniano un'olimpica serenità, imperturbata dinanzi ai drammi della storia."" -
Strehler e i suoi scenografi. Ediz. italiana e inglese
Il Teatro di Giorgio Strehler ha interrogato la cultura moderna dal dopoguerra a oggi. Gli sono stati dedicati innumerevoli studi, analisi e riflessioni, ma non lo si è mai indagato sistematicamente in un aspetto fondamentale: il rapporto tra il regista e i suoi scenografi. Eppure è questo un nodo critico decisivo, ripercorrerlo attraverso la carriera di Strehler porta a scoprire cose nuove e a sfatare pregiudizi. È un percorso non sempre lineare, nel quale entrano grandi nomi della pittura del Novecento, da Guttuso a Clerici, da Savinio a Casorati e Leonor Fini, fino a quando si raddensa intorno a tre personalità: Gianni Ratto, all'epoca del debutto del Piccolo Teatro, e poi Luciano Damiani ed Ezio Frigerio, scenografi dei più memorabili spettacoli strehleriani. -
Poesie
Tranne la celeberrima Ballata del carcere di Reading (1898), quasi tutta la produzione poetica di Oscar Wilde risale all'età giovanile. Benché decisamente eterogenea nei temi, nei motivi e nello stile, questa raccolta costituisce indubbiamente un prezioso documento del gusto dell'età vittoriana. D'altro canto, questo ""canzoniere"""" lieve e raffinatissimo, ora ispirato al Medioevo preraffaellita, ora classicheggiante, ora impressionista, presenta tutte le matrici originarie dei caratteri tipici che contraddistinguono le opere più note dello scrittore dublinese, e in particolare le sue superbe opere teatrali."" -
Angeli sulla punta di uno spillo
Mosca, fine degli anni '60. Makartsev, caporedattore della Pravda, è colpito da un infarto vicino al palazzo del Comitato centrale del partito comunista, dove ha partecipato a una importante riunione. Il suo cuore è ormai debole e in un continuo stato d'ansia per il tentativo costante di seguire fedelmente la linea del partito, di fare propaganda ortodossa, di apparire un comunista senza macchia. E la misteriosa comparsa sulla sua scrivania di un manoscritto clandestino - e sovversivo - è il colpo di grazia. Da dove viene? Chi l'ha visto? Che fare? Il romanzo satirico ha venduto 250.000 copie nella sua prima edizione ed è stato prescelto dall'Unesco come il migliore romanzo contemporaneo in traduzione. Nel 2001 Druzhnikov è stato candidato al Nobel. -
Jerome diventa un genio. Il segreto dell'intelligenza
"Jerome diventa un genio"""" è la divertente storia di tre amici: Eran Katz, docente in tecniche di memoria, che da qualche tempo si interessa al mito costruito intorno alla presunta superiore intelligenza degli ebrei; Jerome Zomer, studente assai poco brillante (nonché titolare di una scalcinata attività di decoratore di magliette), alla perenne ricerca del successo negli affari e con le donne; e Itamar Forman, giovane professore universitario, che suggerisce un esperimento mai tentato prima: trasformare Jerome in un vero e proprio fenomeno di intelligenza, tale da consentirgli di guadagnare 50 milioni di dollari e un dottorato all'università! In che modo? Semplice: ricorrendo ad antiche e segrete tecniche ebraiche per sviluppare l'intelligenza, gelosamente custodite e tramandate di generazione in generazione." -
Là non è qua
Trentatré storie che valgono ciascuna un romanzo. Là (in America) c'è chi, per farsi passare la sbornia, vorrebbe chiamare un medico ma si ritrova a subire gli ordini di un'inquietante segreteria telefonica; o chi, invitato a testare un software di ultimissima generazione, assiste al surreale stravolgimento di una celebre poesia di Puskin. Qua (in Russia) c'è chi non sopporta più i coinquilini dell'alloggio collettivo e cerca rifugio su un'isola deserta ma finisce in un kolchoz, c'è chi progetta in gran segreto il dispositivo per impedire a una cornacchia di imbrattare il monumento di Lenin o per rendere più agile il compagno Breznev. Inoltre c'è chi, dopo aver fatto di tutto per arrivare Là, una volta in America non sa neanche più perché ci è voluto andare e si ritrova piccolo, annoiato, ""prigioniero"""" proprio come quando si trovava Qua. In ogni caso, sia negli Stati Uniti sia in Russia, passato e presente sono per il """"dissidente"""" Druznikov fonte inesauribile di parodie, considerazioni tra il serio e il faceto, aneddoti, narrazioni sempre sarcastiche e pungenti, che in molti casi assumono carattere universale."" -
Corso di sopravvivenza per aspiranti kamikaze
Gli affari non vanno bene per Uri Rosman, agente turistico specializzato in pellegrinaggi cristiani in Terra Santa. Le violenze e gli attentati suicidi non invogliano i turisti. Per Riad Abu-Aziz, piccolo tour operator arabo-israeliano, concorrente naturale di Uri, la situazione non è meno critica: anche lui è a terra perché il Medio Oriente non attrae più i turisti per la sua pericolosità. Ed ecco il colpo di genio di Uri e Riad: se il ""punto di forza"""" di Israele e Palestina è la violenza, perché non pubblicizzare un pacchetto di sopravvivenza fra campi d'addestramento dell'esercito israeliano, kibbutz e presidi terroristici? I turisti vivranno l'emozione estrema di un training estenuante fra i ranghi di uno degli eserciti più agguerriti al mondo... Nei campi terroristici invece apprenderanno come terrorizzare il mondo con minacce sul web, ma anche come attraversare un checkpoint imbottiti di esplosivo senza farsi massacrare e, ovviamente, come confezionare bombe... Un'idea assurda? Eppure le migliaia di dollari che piovono sugli organizzatori sono accolte gioiosamente da israeliani e palestinesi, coloni e membri del jihad. E nonostante i contrasti, gli odi e gli interessi opposti, alla fine tutti saranno costretti a smettere di sparare e a parlarsi..."" -
Due giorni alla fine
Blip Korterly è un ottimo professore. Insegna sociologia. Peccato che abbia deciso di impazzire. Vede complotti dappertutto e finisce per farsi arrestare per dimostrare che ha ragione. Flake Fountain, genetista e amico fraterno di Blip, viene contattato da una strana organizzazione per un misterioso quanto remunerativo progetto di ricerca. Deve lavorare alla messa a punto di un virus di ultima generazione dal nome quanto mai profetico: II Pifferaio Magico, un'arma di ""distrazione"""" di massa capace di mettere in ginocchio le più importanti potenze mondiali. Un virus il cui primo sintomo è una risata fragorosa e prorompente. Con suo grande disappunto Flake scopre però che il suo amico Blip è stato inserito nel programma di sperimentazione dell'inafferrabile bacillo. E che in breve la situazione è sfuggita al controllo e l'intero paese è contagiato. Generali boriosi, scienziati viscidi e personaggi surreali a fare da contorno all'imprevedibile carosello di vicende che questo romanzo porta con sé. Una satira della società contemporanea che spazia dai paradossi filosofici al grottesco più feroce."" -
Filosofia portatile per manager
Gestire, organizzare, motivare sono operazioni complesse. Tenere a bada i malumori, le invidie e i rapporti nello staff è impresa assai più ardua. Come fare a non rovinarsi il fegato continuando a svolgere i propri compiti? Questo volume è un vero e proprio prontuario per i momenti difficili e le situazioni più intricate, che aperto a caso fornisce la parola giusta, il pensiero giusto al momento giusto: i fondamenti del mestiere del manager, il lessico, le strategie, le tattiche, gli insegnamenti di Sun Tzu, le riflessioni, il senso delle cose. -
La setta delle catacombe
Roma 1772. Heinrich Füssli, giovane e promettente artista svizzero desideroso di visitare i misteriosi sotterranei della città, vi si avventura accompagnato da una guida che ne conosce gli oscuri labirinti. Si dice che questi meandri siano abitati da una folla di mendicanti, delinquenti, zingari che emergono dal sottosuolo a compiere i loro crimini alla luce del sole, per poi scomparirvi di nuovo alla ricerca di un rifugio. Questa corte dei miracoli si è unita in una vera e propria setta che ubbidisce agli ordini di una misteriosa signora, colpendo inesorabilmente gli sventurati che la donna vuole morti. In un susseguirsi di violenze, umiliazioni, in totale balia della setta, disperando di rivedere mai la luce, Füssli cade nel peggiore degli incubi possibili. Ridotto all'impotenza, legato, trascinato nei cunicoli fra catacombe e rovine, torturato col racconto della persecuzione e dell'assassinio subiti dal suo maestro, il famoso archeologo e storico dell'arte Johann Joachim Winckelmann, dovrà lottare disperatamente per non cedere al delirio del terrore e tornare nel mondo dei vivi.