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Elogio di un incontro. Armando De Stefano
"Quello che mi colpisce è che le opere, le scene, gli scorci, i gruppi, le posture, i personaggi, i volti di De Stefano hanno un'energia evocativa, trascinante e irresistibile. Se è legittimo - come penso sia legittimo e giusto - a uno spettatore travalicare con la sua fantasia i progetti e le intenzioni di un artista, è irresistibile la tentazione di svincolarsi dall'ambientazione e dal contesto creati, perfino dai titoli posti dall'autore, figurarsi altri scenari e immaginare altri titoli per collocare figure, costumi e visi in ambientazioni suggerite allo spettatore stesso dalle sue letture preferite. Quante figure create da De Stefano potrebbero stare a loro perfetto agio tra le pagine del Don Chisciotte o nei versi, per esempio, di Ariosto e soprattutto di Dante! Tra i personaggi di De Stefano mi è parso di scorgere l'accidioso come Ciacco, lo spavaldo come Farinata degli Uberti, il sanguinario come il conte Ugolino, gli amanti sfortunati come Paolo e Francesca, il prelato intrigante come l'arcivescovo Ruggieri, il furente assatanato come Caronte demonio con gli occhi di brace, il nobile, sfortunato ed esangue, come Manfredi d'Altavilla, il bestemmiatore come Capanno"""". Un piccolo elogio dedicato al Maestro Armando De Stefano." -
I figli del vulcano
L'amore tra Modesto e Sofia, che riescono a coronare il loro sogno pur tra mille difficoltà; le vicende dei loro figli, seguiti dalla nascita fin dopo il matrimonio. La mitica Oplonti sullo sfondo, a colorare di immagini un mondo fatto di tradizioni e antiche credenze. All'interno del romanzo un'attenzione particolare è data dall'autrice al carteggio intercorso tra lo zio Attilio e il fratello Giovanni durante la prima guerra mondiale, figurando quasi come un romanzo nel romanzo. -
L' intruso
Settembre 2007. In una Napoli frenetica, tra violenze e incomprensioni familiari, un giovane neolaureato in Giurisprudenza, Stefano De Santis, riesce finalmente a coronare il suo sogno, entrando in un importante studio legale del centro storico per dare inizio alla tanto agognata attività forense. Tra collaborazioni, udienze in tribunale e giornate fitte di impegni, Stefano sentirà crescere una forte attrazione per la bella Virginia, figlia del dominus. Il corso della sua vita sarà sconvolto d'improvviso da segreti che non tarderanno a coinvolgerlo e da un'inaspettata amicizia che lo proietterà in una lotta contro il tempo, a caccia della sua verità. Lo studio sarà al centro di numerosi delitti, che sembrano portare a un unico colpevole, mentre colpi di scena e un passato mai sopito cambieranno gli eventi, mettendo a dura prova i nervi dei protagonisti. Tra indagini di polizia e attività investigative, tra truffe finanziarie e imprenditori e banchieri collusi, un detective, Rodriguez, ispettore della squadra omicidi della Questura di Napoli, lavorerà senza sosta, voltando le spalle alla Procura, mettendo finanche a rischio la sua credibilità, per far luce sul mistero che si nasconde dietro quegli efferati crimini, in una lunga corsa contro il tempo. Un investigatore privato, esperto di computer, e uno psichiatra, spuntato dal passato, aiuteranno Rodriguez a ricostruire il rebus. -
Elogio della malaparola
Divertissement, provocazione, insegnamenti, curiosità. ""L'elogio della malaparola"""" è questo, e molto altro. È una finestra spalancata all'improvviso su un panorama spesso dimenticato, è uno scavo nelle radici della lingua napoletana che porta alla luce reperti sorprendenti, è una lezione di equilibrio e raffinatezza che non rinuncia a un tocco di colore, grazie a esempi vivi, celeberrimi e meno noti, tanto in versi che in prosa. L'elogio ha il fine, dichiaratamente espresso, di rivalutare e nobilitare non solo il dialetto napoletano, spesso oggetto di critiche denigratorie, riportandolo a un dignitoso status culturale, etnico, addirittura antropologico, piegando in direzioni ora didascaliche, ora burlesche; ma soprattutto quello di ridar lustro alla sua forma apparentemente più infima, la malaparola, l'offesa, l'imprecazione, rivelandone tutta la carica espressiva cui è sottesa consapevolezza e ironia."" -
Elogio della parola e della poesia
Joan Maragall nacque nel 1860 a Barcellona da una ricca famiglia della borghesia imprenditoriale. Dopo gli studi in Giurisprudenza, si dedicò esclusivamente alla scrittura, dividendo il suo impegno tra giornalismo, poesia e prosa letteraria. Collaborò sin dalla sua fondazione al Diari de Barcelona, contribuendo all'affermazione di una identità catalana disegnata da confini linguistici e ideali all'interno di una auspicata tensione paniberica che condivise con autori importanti di lingua castigliana della sua generazione, come Miguel de Unamuno e Francisco Giner de los Rìos. La sua opera infatti concorse, al di là di ogni appartenenza a scuola o temperie storica, alla fondazione di un immaginario mitico e collettivo di lingua e nazionalità catalane. La produzione poetica si compone di cinque raccolte: ""Poesies"""" (1895), """"Visions i Cants"""" (1900), """"Les Disperses"""" (1904), """"Enllà"""" (1906), """"Seqüències"""" (1911), e numerose traduzioni di poeti, sia classici che contemporanei. Tra gli scritti in prosa si ricordano diversi epistolari di gran valore letterario e gli """"Elogi"""", di cui si propongono oggi in traduzione i due che meglio esprimono la sua poetica civile, irrazionale, cristiana e redenzionista: l'""""Elogio della parola"""" (1903), l'""""Elogio della poesia"""" (1909). Il poeta, poco tradotto, e noto in Italia solo a un esiguo numero di lettori non ingenui, si spense nel 1911 nella città natale. Contiene il """"Canto spirituale"""" tradotto da Lello Voce e un'introduzione di Francesco Ardolino."" -
Elogio del nullafacente
Manuale di istruzione dedicato a tutti coloro che nella vita hanno avuto a che fare con l'inerte inoperosità: quelli che l'hanno praticata, quelli che l'hanno giudicata, dedicato perfino a quelli che l'hanno evitata. Chi è il nullafacente? Dove possiamo incontrarlo? Quanti tipi ne esistono? Risponde a queste domande e ne insinua delle altre l'Elogio del nullafacente, il pamphlet che si dedica all'analisi di quel nulla che nulla non è, dimostrando come e quanto siano pieni gli spazi vuoti creati da chi si crogiola nel mestiere del relax. Tra un sorriso non troppo indulgente sui tempi recenti e una riflessione sui vizi inammissibili del genere umano occidentale, Luigi Piazza ripassa anche per i luoghi della sua memoria, cultore sempre in erba di una materia cui verranno negati tanti attributi, molti più di quelli che si crede, ma mai quello della serietà. Occhio attento, mirino cinico, questo piccolo volumetto si presenta, in fin dei conti, anche come un manuale di istruzione: la nullafacenza non si deve praticarla a oltranza, non si deve giudicarla, e soprattutto non si deve dimenticare di cercarla. -
L' anello stregato di Mozart. Divertissement
Un divertente carosello che indaga, attraverso l'epistolario della famiglia e le opere di Mozart, la personalità del genio di Salisburgo in relazione alla società del suo tempo. La formula è quella del divertissement, declinato in tutte le sue varianti, giocando tra ironia e comicità, sensualità e trasgressività. Tanto è stato detto sull'enfant prodige, che a quattro anni già suonava e a cinque componeva; ma c'è dell'altro, riconducibile forse all'anello stregato del titolo, di cui già scrisse Stendhal in un'appassionata monografia. Il volume, che ripercorre in maniera umoristica e introspettiva insieme la vita di uno tra i più grandi geni di tutti i tempi, si connota per il parallelismo con il mondo musicale: molti capitoli, infatti, sono aperti da introduzioni che richiamano le varie forme dell'arte dei suoni: si va dall'ouverture al tema e variazioni, passando per un delizioso minuetto, il tutto scandito da un intermezzo. Uno zibaldone, sillabato da un afflato amoroso per il salisburghese, che squaderna al lettore drappi e cortine, in un teatrino di uomini e cose, figurini e figurine del Settecento, al ritmo delle danze dell'epoca. Con flair e allure. -
Elogio della «bella cosa»
Nella collana ""elogi"""" scrittori e intellettuali italiani si divertono a elogiare con sincerità o sarcasmo, ma sempre con leggerezza, fatti, idee, personaggi."" -
Elogio del professor Bellamore. La parola ai fatti
La breve vita dell'uomo che inventò il farmaco dell'amore. -
L' enigma del sarcofago
Un architetto romano squattrinato, la sua nobile moglie e la sua amante ebrea, un sarcofago, un'eminenza della Chiesa, un principe, un testamento, un notaio con suo figlio psicologo, la massoneria, un barone e un professore tedeschi, il giovane nipote del barone, un commissario di polizia e un restauratore romani. Sono questi i protagonisti del giallo di Maria Rocca-salva, che si snoda tra l'Italia e la Germania. A dare il titolo al romanzo è un sarcofago appartenente al Vaticano, intorno al quale si intrecciano eventi e morti misteriose. È stato restaurato perché trasporti a Eichstätt qualcosa di importante: non si sa se documenti segreti della Chiesa o dei nazisti, denaro, atti processuali o una salma. Chiunque avanzi un'ipotesi si ritrova assassinato. Il barone Von Strohenberg arriva a Roma e, subito dopo aver stilato un testamento in cui nomina erede dei suoi beni la Santa Sede, salta in aria con l'autista nella sua Mercedes. L'architetto Sallusti, al quale il barone aveva commissionato la realizzazione di un imponente monumento ideato da Albert Speer, si ritrova protagonista di un misterioso intrigo. Il commissario Spinelli, dai piccoli casi di routine, si trasforma in un rocambolesco investigatore ""fuorilegge"""". Manfred, il nipote del barone, apparente diseredato e protagonista marginale, diventa la chiave di volta per sciogliere gli intrecci."" -
Elogio di Francesco. Il papa della rivoluzione
"Era la buona, meravigliosa, irripetibile sera del 13 marzo 2013. Il pontefice appena eletto, un argentino di sangue italiano, aveva scelto il nome di Francesco. Primo Francesco, primo Papa gesuita e primo Papa del continente americano. Venuto dalle Ande, dalla terra della Patagonia e del Fuoco. """"Habemus Pampa"""", titolano spiritosacci i senza dio di Liberation. """"Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo..."""" dice lui di sé e, nel dirlo, è già uno di noi. Venuto dalla fine del mondo, per mostrarci l'inizio di un nuovo mondo. Qualcosa che ha a che fare con la notte dei tempi? Forse l'abolizione stessa del tempo? La carezza incarnata di un Dio finalmente possibile?""""." -
La donna ardente
Si chiama Amara e la sua storia si svolge oggi, un po' domani, appena ieri: dopo l'estate della grande canicola, le stagioni dell'influenza aviaria, in un mondo di flagelli e di caos. Un idillio che volge al melodramma sessuale, fino a una tragica parodia: prima tra un uomo perbene, Gennaro, devoto alla comunità, e una giovanissima donna senza importanza, in apparenza poco intelligente ma in realtà iperdotata, e con un corpo sensualmente fatale; poi tra questa donna-fontana, frizzante e ardente, e un manipolo di vigili del fuoco. La materia narrativa è quella dei fatti di cronaca, dei ritagli di giornale, dei processi: tutto, nella realtà collettiva universale nella quale si inscrive questo romanzo d'amore - perché proprio di un passionale romanzo d'amore si tratta -, è presentato oggettivamente: omicidi, incidenti, stupri, epidemie, con la psichiatria a far sparire tutto ciò, e i racconti eroici o vittimari - è tutt'uno - per travestirlo. Lo sguardo è di un romanziere dalla scrittura minuziosa e allucinata, primitiva come quella degli artisti che hanno scelto di abbattere i limiti del buon gusto, dei divieti morali, e l'oppressione del non detto. -
Lo spazio a 4 dimensioni nell'arte napoletana. La scoperta di una prospettiva spazio-tempo
"Il saggio di Adriana Dragoni [...] unisce all'originalità del suo impianto teorico un rigore scientifico sorprendente, in quanto molteplici sono i livelli di approfondimento del tema trattato. Una critica d'arte raggiata e multidirezionale, che significa non solo interdisciplinarietà e relazionismo scientifico, ma anche riconsiderazione del soggetto conoscente e della conoscenza come processo collettivo, come approfondimento critico dell'esistente. Amore dell'oggetto come oggetto simbolico, come forma di mediazione e riflessione sul reale, come realtà in movimento, come futuro ma anche come memoria storica."""" (dalla Prefazione di Giovanni Persico)" -
Vangelo e Costituzione
Se Gesù tornasse oggi, cosa direbbe, cosa farebbe? Predicherebbe il Vangelo e la Costituzione! È la tesi di un racconto, immaginato ma realistico. Il Messia rinasce e cresce nei quartieri più disagiati di Napoli, fa l'operaio metalmeccanico in Emilia, lotta per la giustizia economica e sociale, caccia i mercanti dal tempio della finanza, s'impegna per la pace. Nel suo cammino, permeato dall'incontro con gli apostoli contemporanei, affianca al Vangelo la Costituzione e ripropone il suo progetto originario: umano, terreno, laico non ecclesiale: il suo fine è la trasformazione del mondo reale in ""regno dei cieli"""", cioè in un villaggio globale in cui siano effettive l'uguaglianza, la libertà, la giustizia, la solidarietà. .. Attraverso la cronaca e il dialogo viene affrontato in maniera appassionata e coinvolgente il ruolo di donne e uomini, stati, borsa, banche, imprese, cittadini, lavoratori... e religioni, in gran parte attraversate da scandali e centri di potere, proprio come duemila anni fa. Il messaggio è l'equilibrio materiale e spirituale del genere umano attraverso un amore attivo che faccia dell'azione individuale e comunitaria lo strumento essenziale per l'attuazione dei """"diritti inviolabili"""" delle persone."" -
Elogio di De Laurentiis
"Ma chi credete di essere in questa città inconcludente che io saprei come organizzare, non solo il calcio. Qui si può costruire l'Eldorado. Napoli ha tutto e in quindici anni potrebbe diventare una locomotiva. Facciamo un'isola artificiale a forma di palma in mezzo al golfo, come ce n'è una a Dubai, e la chiamiamo Palma e ci facciamo un casinò, un albergo, villette a schiera e un approdo per 300 barche. Facciamo di via Caracciolo una promenade, come ce l'ha Nizza, come la Croisette di Cannes. Facciamo un tunnel sotterraneo dagli alberghi del lungomare a Mergellina e sopra facciamo 17 stabilimenti balneari. Creiamo 40mila posti barca da Bagnoli a Pozzuoli.""""" -
La verità sulla previdenza italiana. Dalla storia alla cronaca: un disastro organizzato
Cosa c'è di ""malato"""" nel nostro sistema pensionistico? Per quale enigma matematico i lavoratori italiani pagano più contributi di tutti e hanno le pensioni tra le più basse d'Europa? Perché, nonostante la legge, non si riesce a separare l'assistenza dalla previdenza? Questo libro, tra storia, cifre e dati economici, fa luce sui misteri della previdenza italiana e offre alcune soluzioni ad alcuni atavici problemi."" -
La meravigliosa storia del trapianto di cuore a Napoli
"Quella mattina si doveva andare a Positano con il tuo gozzo. Eravamo tutti pronti per partire quando arrivò la telefonata dal 'Monaldi'. C'era il cuore pronto per il trapianto. Fu una corsa a cambiarsi, lasciare il costume e infilarsi gli abiti d'ordinanza. Giacca in pieno agosto e borsa da lavoro; quella borsa che per il pittore diventa scrigno di cuori in mano al professore, sotto il sole cocente della banchina del porto di Capri in attesa dell'aliscafo. Una tempera a cui sono molto affezionato [...]. Era il 1988 e stavano chiamando dall'ospedale. C'era il cuore... 'C'è il cuore, c'è il cuore, c'è il cuore', questa era la frase sussurrata che ci passavamo l'un l'altro, dopo averla appresa. Maurizio doveva partire. Ciao Maurizio, buona fortuna [...]."""" (dalla Prefazione di Gianni Pisani)" -
Pizzo della Monaca
Un eccidio in concomitanza con il funerale di un capobastone della mafia. Un picco roccioso più simile a un labirinto sotterraneo che a una vetta aerea. Un professore tignoso, intenzionato a non concedere un solo iota a quella che chiama ""Cosa Loro"""". Una caserma-presidio contro il malaffare. Un povero demente dall'intelligenza vivida e un prete incattivito dalla gratuita ottusità del male. Una ragazza innamorata, contro ogni logica culturale e sociale, del nemico più appetibile. Una lotta implacabile, che investe due continenti, senza risparmiare il luminoso Mare nostrum, più vorace dell'antico Moloch, e la perla in esso incastonata, Lampedusa. Donne audaci e umanissime o dall'anima votata all'inferno. Ma soprattutto lui, il maresciallo di colore dagli occhi incredibilmente azzurri, deciso a condurre sino in fondo una lotta senza quartiere all'acaro della società. Ignaro che da soggetto di un'inchiesta poliziesca si trasformerà, ben presto e suo malgrado, in oggetto di un'investigazione umana dai risvolti sconvolgenti."" -
Elogio dell'eros
"Tessere un elogio dell'eros, ai giorni nostri, è roba da dinosauri (nel senso di creature estinte). Con l'invasione di rotocalchi e televisioni che esibiscono tette e culi indifferentemente maschili e femminili, con chat e siti web d'ogni genere che favoriscono il soddisfacimento di senili pruderie e pulsioni adolescenziali, questa potenza magica e terrifica, un tempo connaturata all'essere umano, ha perso tutta la sua aura di mistero e di pathos, e da sacra che era è diventata laica"""". Con divertita ironia, l'autrice osserva i mutamenti di questa divinità, una e doppia, maschile e femminile, attraverso l'evolversi dei costumi e delle ere: dal mito eroico alle attuali mitologie virtuali. Passando per la storia, la filosofia, la letteratura, l'arte figurativa, i fumetti, i cartoon, Maria Roccasalva ci riprova e, dopo l'Elogio dell'adulterio, intende dimostrare che il desiderio erotico del sangue, nell'uomo, non è che un mezzo per raggiungere sì l'infinito, ma non quello platonico della carne divenuta spirito; semplicemente l'infinito della sua potenza di uomo. Ma poiché a ostacolarlo in questa sua aspirazione c'è il desiderio erotico della donna - che mira alla procreazione e conservazione della specie - l'eterna guerra tra i due sessi non si è mai risolta. Sennonché oggi, mentre su tutto il pianeta infuriano guerre spaventose, qualche mutamento sta accadendo anche all'eros... Ma, per saperlo, bisogna leggere l'Elogio." -
Hölderlin
Con quei suoi tratti delicati, gentili e miti, i biondi capelli e la pulizia accurata delle vesti, lo Hölderlin ritratto da Zweig è la figura in cui più violentemente contrasta l'oscurità del suo dèmone interiore, quell'irrequieto slancio poetico che, come una necessità, un ineluttabile destino, lo conduce via con sé, sempre più lontano dalla vita e dalla realtà, dalla loro dimensione umana. ""La legge della vita [...] non tollera che si resti al di fuori dei suoi eterni giri: chi si rifiuta di tuffarsi in quel caldo flutto, muore di sete a riva; la vita di colui che non partecipa è destinata a rimanere eternamente fuori, in solitudine tragica"""", scrive Stefan Zweig che, con un'appassionata e poetica analisi, traccia la parabola della """"caduta nell'infinito"""" di quest'eroe, grandiosamente tragico e triste. Ma la poesia sopravvive anche al disfacimento e alla dispersione della ragione, e Zweig pietosamente lo coglie, lui che fu profeta inquieto presso gli uomini delle idealità dell'umanesimo non meno di Hölderlin, e che ha fatto del biografismo e della follia gli ambiti di uno scandaglio profondo, sempre illuminando il valore dell'uomo in quanto tale.""