Sfoglia il Catalogo ibs019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 21-40 di 10000 Articoli:
-
Il taccuino italiano di Nikolaj L'vov
Di Nikolaj L’vov (1753-1803), l’architetto russo, che assieme a Charles Cameron e a Giacomo Quarenghi è alle origini della fortuna di Palladio nella Russia di Caterina II, si conserva un taccuino in parte inedito, che raccoglie note e disegni del viaggio in Italia del 1781. Visitando Roma, Napoli, Livorno, Firenze, Pisa, Bologna, Venezia, commenta monumenti e opere d’arte, e incontra personalità significative della cultura dell’epoca. Il diario offre spunti originali sul fenomeno dei viaggiatori russi in Italia - tra i Grand Tourists meno noti del secolo dei Lumi – e getta luce sulla nascente criti-ca d’arte russa, legata al mondo del collezionismo e del viaggio. -
Parlamento e storia d'Italia
Gli argomenti trattati in questo volume – frutto di due cicli di seminari organizzati dalla Scuola Normale e dalla Scuola Superiore Sant’Anna – sono due, entrambi strettamente connessi alla storia nazionale italiana: il rapporto tra società civile e società politica; il dibattito politico-istituzionale analizzato attraverso alcuni casi esemplari. Muovendosi secondo una prospettiva interdisciplinare e dando notevole rilievo alla storia della storiografia, l’obiettivo dei saggi qui raccolti è quello di lumeggiare il passaggio dalla concezione liberale ottocentesca a quella dei moderni partiti di massa e ai nuovi orizzonti politici e teorici apertisi negli ultimi decenni. -
Le incantazioni
Uno degli aspetti centrali della cultura rinascimentale, riscoperto nel Novecento, è costituito dalla magia e, in questo ambito, dal problema degli incantesimi. Pietro Pomponazzi intervenne in questa amplissima discussione con un testo memorabile nel quale si sforzava di dare, su basi naturali, una spiegazione scientifica degli eventi di carattere soprannaturale. Testo 'maledetto', anche per i corrosivi elementi di critica religiosa, è rimasto lungamente clandestino fino agli ultimi decenni del Novecento, quando ha riconquistato il ruolo centrale che gli spetta se si vuole comprendere la cultura rinascimentale nella pluralità dei suoi elementi costitutivi. In questo volume Vittoria Perrone Compagni ne presenta una traduzione accuratissima corredandola di tutte le notizie necessarie al lettore per entrare in un testo tanto complesso quanto profondamente affascinante. -
Eugenio Garin-Ugo Spirito. Carteggio (1942-1978)
Si è cominciato a studiare la filosofia italiana della seconda metà del XX secolo da nuovi punti di vista, emancipandosi dalle ricostruzioni dei protagonisti nelle quali vibrava, comprensibilmente, una forte nota di carattere autobiografico. Questo lavoro - che ha già dato notevoli risultati, dissolvendo miti storiografici assai resistenti - è stato reso possibile, oltre che dall'accrescersi della distanza storica, dalla possibilità di disporre di nuovi documenti, sia pubblici che privati. Fra questi ultimi spiccano i carteggi che permettono in molti casi di vedere cosa si agitava dietro le quinte delle discussioni e dei rapporti pubblici, consentendo di individuare la genesi complessa, talvolta tormentata, di lavori che oggi ci appaiono nella veste di classici, quasi estranei al tempo in cui nacquero e in cui vollero invece collocarsi anche come momenti di una battaglia filosofica e culturale, di cui oggi si sono perse le tracce. Il carteggio tra Eugenio Garin e Ugo Spirito è, in questo senso, uno strumento prezioso per la capacità che ha di gettare luce su una lunga, intensa stagione della cultura filosofica italiana attraverso le lettere di due dei suoi principali protagonisti. -
Ritratto di Tocqueville
La democrazia in America di Alexis de Tocqueville rappresenta uno dei grandi classici della democrazia e, per la novità del suo approccio e del suo argomento – gli Stati Uniti d’America –, essa fu oggetto di discussioni assai vivaci fin dal primo apparire, nel 1835 del primo libro, nel 1840 del secondo. Fra i critici più attenti si distingue senza alcun dubbio Charles-Augustin Sainte-Beuve che interviene a più riprese sull’opera di Tocqueville in maniera assai acuta estendendo l’analisi, secondo il suo metodo, anche alla personalità dell’autore della Democrazia, presentata in pagine nelle quali si intrecciano ammirazione, da un lato, distacco, e anche disincanto critico, dall’altro. Tradotte per la prima volta in italiano, queste pagine contribuiscono a gettare luce su due dei massimi protagonisti della cultura europea del XIX secolo capaci, con i loro scritti, di parlare anche al nostro tempo storico. -
Vita di Pascal
Sulla vita di Blaise Pascal, semplice e al tempo stesso tormentata e complessa, sono state scritte molte opere cercando di gettare luce sul singolarissimo intreccio di scienza matematica e di profondissima fede cristiana che fu il sigillo di tutta la sua esperienza umana. Già i contemporanei, e perfino i parenti più stretti, furono turbati e colpiti da una vicenda così singolare e sua sorella, Madame Périer, nella Vita cercò di sciogliere il nodo di questa esistenza presentandone in modo feriale i momenti principali. -
Trattato sul governo di Firenze
Il Trattato sul governo di Firenze di Girolamo Savonarola è uno dei testi più importanti e significativi del pensiero italiano del Quattrocento. Paragonato addirittura alla Repubblica di Platone, esso presenta pagine folgoranti contro il tiranno – storicamente Cosimo il Vecchio de’ Medici – e sviluppa una delle concezioni più interessanti della democrazia moderna, incentrandola su un rapporto vitale tra ben vivere civile e vivere cristiano. Destinato ad una vasta fortuna, e ad essere ripreso e riproposto lungo i secoli moderni, esso si impone – oltre che per la profondissima dottrina imperniata su una salda conoscenza di Tommaso –, per il vigore dello stile e la capacità di coinvolgere il lettore in un discorso lucido e appassionante. -
Contro il libero pensiero
Non tutti sanno che l’autore dei Viaggi di Gulliver fu uno straordinario polemista e che, in questa sua attività, mise la sua penna al servizio del partito conservatore. Queste pagine sono una spettacolare conferma delle capacità critiche e della abilità stilistica che Swift dispiegò svolgendo questa parte, tanto importante quanto spesso sottovalutata, della sua attività. In questo godibilissimo pamphlet se la prende, senza fargli alcuno sconto, con Anthony Collins, mettendo alla berlina, attraverso di lui, temi e motivi significativi del ‘libero pensiero’ e prendendo posizione su alcuni punti centrali del dibattito politico e culturale del Settecento inglese. Il testo è curato da Rosanna Camerlingo che vi premette una vivace e acuta introduzione. -
Emporium II. Parole e figure tra il 1895 e il 1964
In questo volume, frutto di un convegno di studi svoltosi alla Scuola Normale, è analizzato lo spazio dedicato dalla rivista Emporium alla pubblicità mostrando l'estensione e l'importanza dei collaboratori a questo speciale settore della sua attività, e l'apertura internazionale che la distingue con un'impronta fortemente interdisciplinare. Il lettore potrà così constatare il rapporto della rivista con sfere fondamentali della cultura contemporanea dall'arte all'architettura, dalla letteratura alla fotografia all'illustrazione -, individuandone anche la complessità dei rapporti con il fascismo. -
Filosofia, storiografia e vita civile. L'eclettismo francese tra Cousin e Bergson
Renzo Ragghianti è noto per i suoi studi sulla filosofia francese alla quale ha dedicato contributi notevoli, con particolare riferimento sia alla figura di Cousin che a quella di Bergson. In questo volume riprende e sviluppa le linee fondamentali della sua ricerca assumendo come chiave interpretativa la categoria di eclettismo, mettendola alla prova in uno spazio storico e storiografico che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primi anni del XX secolo. Ne scaturisce una interpretazione originale di un’esperienza centrale della filosofia europea contemporanea fondata su una salda informazione e un forte rigore critico. -
Le arti a dialogo. Medaglie e medaglisti tra Quattro e Settecento
Duttile e poliedrica, ma spesso valorizzata negli studi solo in una chiave seriale, la medaglia è una creazione dell’età moderna perfettamente integrata nel sistema delle arti e costantemente impegnata in un vivace dialogo con pittura, scultura ed architettura. Il presente volume intende mettere a fuoco in alcuni dei suoi episodi più significativi questo aspetto della produzione medaglistica, ponendo in risalto tanto l’eterogeneità dei suoi artefici, quanto la molteplicità delle sue valenze tra Quattro e Settecento: strumento di comunicazione privilegiato, in grado di diffondere temi e immagini anche prima dell’affermazione della stampa; oggetto citato in contesti monumentali, sia nei suoi contenuti figurativi che nella sua più astratta valenza tipologica; banco di prova nelle botteghe degli artisti per l’adozione di tecniche e la valorizzazione di materiali; veicolo versatile nelle mani dei committenti, pronto ad accogliere concetti letterari, politici e religiosi; prodotto moderno per eccellenza, ma sempre alla ricerca di un confronto con l’Antico. -
La Scuola Normale Superiore
Claudio Cesa è stato uno dei più eminenti storici della filosofia nell’ultimo mezzo secolo sia in Italia che a livello europeo. Sono ben noti i suoi studi su Feuerbach, Hegel, Fichte, al quale ha dedicato lavori che sono ormai veri e propri classici; e altrettanto conosciute ed importanti sono le sue ricerche sul pensiero italiano del Novecento fra cui spiccano quelle su Giovanni Gentile, studiato in presa diretta e, come al solito, controcorrente, mettendone a fuoco i ‘nemici’ nelle fila del regime fascista, non il ‘consenso’ di cui pure aveva goduto. In questo volume Cesa raccoglie un saggio di Gentile sulla Scuola Normale, corredandolo di una intensa introduzione, oltre che di un testo quasi sconosciuto di Fortunato Pintor. È stato il suo ultimo lavoro; ed è anche per ricordare, e onorare, un allievo della Scuola diventato maestro, che siamo particolarmente lieti di pubblicarlo. -
La barca di Neurath. Sette saggi brevi
Salvatore Veca raccoglie in questo libro sette brevi saggi, scritti e riscritti negli ultimi quattro anni. Nei primi tre capitoli espone gli esiti della sua ricerca sull'idea di incompletezza e ne saggia la validità, affrontando questioni filosofiche che hanno a che vedere con i rapporti fra impegni ontologici, impegni epistemologici e impegni normativi. Un certo rilievo ha qui la recente querelle fra postmodernismo e nuovo realismo. Nei successivi tre capitoli Veca esamina questioni di filosofia politica e morale, dall'idea di equità a quella di beni comuni, dall'idea di libertà a quella di qualità della vita. Nell'ultimo capitolo avanza alcune congetture di carattere metafilosofico, abbozzando una sorta di ritratto dell'indagine filosofica. Il titolo del libro è debitore nei confronti della celebre immagine di Otto Neurath della barca che i marinai devono riparare in navigazione, senza poter contare sul rifugio in cantieri ospitali. L'immagine di Neurath, che ricorre costantemente come un motivo di fondo in queste pagine, è il promemoria di uno stile analitico e di un metodo d'indagine filosofica coerenti con il retaggio dell'Illuminismo, in tempi difficili. -
Il «giocoliere d'idee». Malaparte e la filosofia
Curzio Malaparte sta godendo nei nostri tempi di una nuova e meritata fortuna, come dimostra la recente pubblicazione di alcune delle sue opere più importanti, comprese quelle fino ad ora meno note. In questa rinnovata attenzione per la sua opera questo volume si distingue per l’originalità con cui mette a fuoco uno degli aspetti meno conosciuti e pur molto interessanti del complesso cosmo intellettuale dello scrittore pratese: i suoi rapporti con la filosofia. -
Gli animali pensano meglio degli uomini?
La discussione sugli animali, sul loro rapporto con gli uomini e anche sulle loro anime è stata centrale in tutta la filosofia moderna: nelle pagine di Alberti, come in quelle di Bruno, di Montaigne, di Cartesio, di Leibniz ci si interroga costantemente su questi problemi proponendo anche soluzioni radicali come quella cartesiana che nega l'anima alle bestie considerandole delle macchine. In questa lunga discussione, che coincide per molti aspetti con momenti salienti del pensiero moderno, spiccano la figura e il testo di Girolamo Rorario discusso in pagine assai acute, e come sempre tendenziose, da Pierre Bayle nel Dictionnaire historique et critique. In questo volume il testo di Rorario è presentano in una nuova traduzione che ne restituisce la ricchezza con uno stile vivace e accattivante. -
Pirandello
Tra la fine della guerra e i primi anni Venti si registra in Italia uno straordinario successo del teatro come uno dei principali mezzi di formazione e trasmissione delle idee e anche di organizzazione del 'consenso'. Accanto agli altri drammaturghi in quegli anni si impone la figura di Luigi Pirandello, uno dei massimi pensatori italiani del Novecento, al quale dedicano recensioni in presa diretta due personalità per molti aspetti opposte come Antonio Gramsci e Adriano Tilgher. In questo volume sono raccolti i loro contributi. -
Etica
È la prima traduzione italiana dell'Etica che si affianca all'edizione del testo latino pubblicata dalle Edizioni della Normale nella collana Opere di Tommaso Campanella. La riflessione morale del filosofo, seconda parte della Philosophia realis, si collega organicamente al suo sistema di pensiero delineando anche una rassegna vivace e originale delle virtù e dei vizi in pagine percorse da frequenti spunti autobiografici. In appendice è pubblicata la parte del giovanile Epilogo magno, primo abbozzo della più ampia e sistematica trattazione della maturità. -
Michele Rosi. Appunti personali 1901-0933
Michele Rosi, oltre che uno storico, è stato un insegnante e un maestro interessato a trasmettere ai suoi studenti valori, norme di comportamento e un patriottismo non privo di spirito critico. In questo volume viene pubblicato per la prima volta il diario privato cui affidò, fra il maggio del 1901 e il novembre del 1933, le sue riflessioni sul mestiere di storico, il Risorgimento, la vita accademica, la scuola, le vicende politiche del suo tempo. L'edizione offre un'ampia selezione dei luoghi più significativi del manoscritto, arricchita da un'introduzione critica e da un apparato di note, mettendo a disposizione del lettore un punto di osservazione inedito su un periodo cruciale della storia d'Italia. -
Un lapsus di Marx. Carteggio (1956-1990)
Il volume, curato da Luca Baranelli, riunisce la corrispondenza di Sebastiano Timpanaro e Cesare Cases: 128 lettere che il germanista Cases e il filologo classico Timpanaro si scambiarono fra il 1956 e il 1990 e che costituiscono una marcata testimonianza dei loro molteplici interessi e della loro duplice, intensa attività scientifica e intellettuale. In uno scambio epistolare a volte assai fitto, a volte distanziato da intervalli anche lunghi, essi discutono, con passione e rigore, di filologia, filosofia, linguistica, marxismo, materialismo, critica letteraria, psicoanalisi, politica, rendendo partecipe il lettore sia dei loro studi sia delle loro predilezioni letterarie e culturali - non sempre coincidenti - per autori come Manzoni e Leopardi, Marx e Freud, Lukács e Adorno, Brecht e Thomas Mann, o per grandi figure di studiosi meno noti come Graziadio Isaia Ascoli e Domenico Comparetti (al quale è dedicata l’Appendice). Un carteggio prezioso non solo per l’identità degli scriventi, ma per la natura stessa del rapporto che, dietro lo scambio delle impressioni e delle letture, lascia affiorare tratti di viva umanità, in cui l’ironia, l’umorismo, a volte il sarcasmo sferzante si alternano con il senso della fragilità umana e la pietas, con la speranza e il disincanto. -
Progresso
Concetto chiave della modernità fin dal XVII secolo, l'idea di progresso indica un processo continuo di accumulazione delle conoscenze. Integrando scienza, etica e politica è possibile realizzare il benessere umano con l'emancipazione dai pregiudizi, dalla superstizione, dalla servitù e dai poteri autoritari. Ma l'idea di progresso non è esente da ambiguità e contraddizioni. A partire da fine Ottocento l'ottimismo illuministico e positivistico cede gradualmente il passo a una visione critica della mitologia del progresso: l'esito della modernità sembra essere caratterizzato da una ragione calcolante che determina l'asservimento dell'essere umano alla tecnica, mostrando così i segni del declino e della decadenza dell'Europa, preludio di un tramonto che appare inevitabile e che ancora oggi incombe sullo spirito della civiltà occidentale.