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Presidenti. Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma
Raffaele Jaffe, l'uomo che regalò a Casale un incredibile scudetto alla vigilia della Grande Guerra. Giorgio Ascarelli, il fondatore del Napoli in una stagione contraddistinta da tante felici intuizioni. Renato Sacerdoti, il presidente che per primo fece assaporare ai tifosi della Roma il sogno tricolore. Tre protagonisti del nostro calcio, oggi quasi del tutto dimenticati. Fu il fascismo, e più precisamente furono le leggi razziali, a renderli degli indesiderati. Ascarelli era già morto da tempo quando le leggi entrarono in vigore. Ma ciò non gli evitò una feroce ritorsione postuma. Jaffe e Sacerdoti, pur convertiti al cristianesimo da tempo, furono messi ai margini della società. Il preludio a quello che sarebbe successo di lì a poco. Il fascistissimo Sacerdoti, in clandestinità, riuscì a scamparla. Jaffe invece, arrestato da militi in camicia nera, terminò la sua vita ad Auschwitz. Questo libro vuole ricostruire le loro storie, non accontentandosi di ripercorrere cronologicamente fatti e situazioni. È uno sguardo d'insieme a una stagione di scelte e responsabilità, in ogni senso. Perché l'orrenda pagina del pregiudizio e della violenza fascista riguarda un po' tutti. Rileggerla attraverso lo sport, linguaggio universale per eccellenza, può forse aiutare a fare chiarezza. E al tempo stesso contribuire ad aprire nuove strade, a rafforzare la sfida di una memoria realmente consapevole. -
Rete! 11 racconti sul calcio
Le città parlano, basta ascoltarne le voci, i suoni, i rumori. Ma le città comunicano anche tra loro, se le fai raccontare dagli scrittori. Quelli con la passione per il calcio, per esempio: hanno una lingua in comune, con cui dribblare le distanze e smarcarsi da confini e incomprensioni. Perché condividono una piccola ma preziosa prospettiva fatta di gioco e di parole, che parte da un rettangolo di prato con le porte e finisce chissà dove. Magari sul palco di un teatro, in mezzo agli studenti oppure tra le pagine di un libro. E oltre ancora. """"""Roma-Tel Aviv: Letteratura Football Club"""" è una partita giocata prima al Maxxi, cinque racconti per parte, poi sul campo di Cinecittà, 11 contro 11. Nel mezzo, l'incontro con le ragazze e i ragazzi di una scuola media superiore del Prenestino, coinvolta per sensibilità e affinità, perché qualcosa rimanga e possa essere anche declinato al futuro. Oltre i gol e le letture, gli applausi e i sorrisi. Fino a questo libro, con le città che si parlano, Roma e Tel Aviv, usando la lingua del calcio"""". (Dalla premessa di Marco Mathieu)."" -
Gli otto capitoli. La dottrina etica
In quest'opera Maimonide enuncia la dottrina etica dell'ebraismo. Sentendo l'intimo legame fra l'uomo e Dio e respingendo il concetto di una morale autonoma e utilitaristica, egli rivolge la sua attenzione ai moventi spirituali che determinano l'azione morale, arrivando ad affermare che la vera moralità si attua nel fare il bene per il bene, senza attendersi da ciò altra conseguenza che non sia quella derivante dalla stessa esecuzione dell'azione morale. Attraverso vere e proprie dissertazioni sui diversi temi di etica che danno il titolo agli otto capitoli, Maimonide sottolinea la necessità che l'uomo conosca il proprio io più intimo per poter accedere alla vera dimensione etica, in cui le azioni sono strumenti di elevazione spirituale. In questo sforzo di innalzamento, l'uomo, armonizzando le proprie energie spirituali, sarà in grado di vivere lontano da qualsiasi eccesso e riuscirà ad acquisire una percezione di Dio adeguata al proprio potenziale spirituale. -
Da Primo Levi alla generazione dei «salvati». Incursioni critiche nella letteratura italiana della Shoah dal dopoguerra ai giorni nostri
Come si evince sin dal titolo - ""Da Primo Levi alla generazione dei «salvati». Incursioni critiche nella letteratura italiana della Shoah dal dopoguerra ai giorni nostri"""" - il presente volume si propone di esplorare il tema della deportazione italiana in un'ottica il più possibile inclusiva, che permetta di offrire una lettura critica dell'insieme delle testimonianze della letteratura genocidiaria a firma maschile e femminile, entro e oltre la memorialistica. Dal corpus testimoniale, composto degli scritti degli uomini e delle donne sopravvissuti alla Shoah, passando dalle rappresentazioni dei grandi poeti del novecento e arrivando, infine, alle """"disseminazioni"""" cinematografiche e musicali della Shoah nella cultura di massa del nuovo millennio, il volume ambisce a fornire una panoramica delle modalità di rappresentazione e di indagine critica di un evento che scardina i presupposti etici, politici e antropologici dell'Europa moderna, e le cui ombre si allungano fino alla contemporaneità più vicina. Premessa di Tatiana Crivelli."" -
La mia Torah. Bereshìt, Genesi per ragazzi
viene letta una parte, parashàh. Bereshìt - Genesi: il racconto della creazione del mondo e le vicende che si susseguono da questo evento fino alla morte di Yosef. Il volume propone a bambini e ragazzi la lettura del testo biblico con un riadattamento che resta rigorosamente fedele al testo originale. Con il metodo dell'ipertesto si sono inseriti note, chiarimenti, glosse. Al termine di ogni parashàh sono riportati approfondimenti tratti dai commenti degli antichi maestri, dalle interpretazioni dei saggi e dalla letteratura midrashica. A seguire viene proposta ai lettori una serie di attività e giochi che servono ad arricchire la materia trattata, invitando alla rilettura, alla rielaborazione e all'interpretazione personale. I richiami all'interno del testo, nelle loro varie forme, gli approfondimenti, i giochi, le attività, sono tesi a raggiungere l'obiettivo di far sentire il lettore soggetto attivo nel racconto biblico, orientandosi nello spazio e nel tempo della narrazione, di stimolarne lo spirito critico, di indirizzarlo a cercare più risposte possibili per la spiegazione di un evento o di un comportamento, guardando gli eventi da vari punti di vista. L'intento è quello non solo di insegnare la storia biblica, ma di educare al gusto di saperne di più, scoprendo i valori universali della Torah. Età di lettura: da 9 anni. -
Gli occhiali del sentimento. Ida Bonfiglioli: un secolo di storia nella memoria di un'ebrea ferrarese
Ida Bonfiglioli, ebrea antifascista ferrarese, a novantanove anni festeggia la visita del nipote con un gesto guascone: una gita a tutta velocità sulla sua spider. Ha ancora lo stesso spirito anticonformista e battagliero della gioventù quando il 21 settembre 1941 corre al tempio israelitico della sua città per fotografare lo scempio operato dai fascisti che distruggono arredi e oggetti sacri. Suo marito è già stato mandato al confino per la sua opposizione al regime e i due figli cacciati dalla scuola. In un racconto-intervista, la protagonista, ripercorrendo le vicende drammatiche della sua famiglia, narra un secolo di storia italiana, dal padre irredentista che si lascia morire a Vienna pur di non combattere per l'Austria, alle leggi razziali, alla strage della lunga notte del '43 e alla fuga in Svizzera durante la quale la madre viene catturata dalle SS. E lo fa infilando gli occhiali nelle cui stanghette è celato l'apparecchio acustico, gli ""occhiali del sentimento"""" come li chiama, giocando sul doppio senso fra udito e cuore. Ne emerge il ritratto di una donna lucida e dalla grande umanità che sopporta lutti e dolori con un'arma formidabile: quella dell'ironia. Profonda conoscitrice della musica classica, lettrice vorace di gialli, Ida accanto al ricordo dei parenti mai più tornati dai lager descrive i giorni spensierati delle partite di tennis in casa dello zio Silvio Finzi-Magrini, alla cui figura si ispira Giorgio Bassani nel romanzo """"II giardino dei Finzi-Contini"""". E ancora rievoca la ricostruzione postbellica attraverso aneddoti e curiosità sui concerti organizzati a palazzo Bonfiglioli con grandi pianisti come Benedetti Michelangeli e Dallapiccola. Un libro che parla di passione politica e coraggio, di processi della vergogna e gesti di altruismo. E del piccolo segreto che Ida nella sua lunga vita non ha mai svelato."" -
Melodie ebraiche
Le ""Melodìe ebraiche"""", scritte da Heinrich Heine (1797-1856) quando era ormai prostrato dalla malattia, concludono il """"Romanzero"""", la sua ultima raccolta poetica, e rappresentano per certi versi il suo testamento spirituale nonché l'omaggio alla religione dei padri. In quest'opera il poeta cerca di far rivivere il mondo, che tanto lo affascinava, degli ebrei spagnoli nell'epoca aurea della cultura ebraica entro la sfera intellettuale araba. Le """"Melodie ebraiche"""" rappresentano pertanto una sorta di approdo spirituale dopo i tentativi di sganciarsi, attraverso la conversione, dal mondo ebraico, sentito come ostacolo alla piena integrazione nella società e nella cultura tedesca. Cantando i poeti ebrei di Spagna Heine riesce a ridare voce a una tradizione millenaria. Sarà dunque proprio il linguaggio della poesia il luogo privilegiato in cui l'ebraismo di Heine troverà una """"patria"""" e un rifugio. Il saggio introduttivo di Liliana Giacoponi si sofferma in particolare su un'identità scissa tra ebraismo e germanesimo, mostrando come il rapporto complesso con l'ebraismo, a partire dall'opera giovanile """"Almansor"""" del 1820 e dal """"Rabbi di Bacharach"""" (già iniziato negli anni fra il 1824 e il 1826 ma pubblicato solo nel 1840), caratterizzi comunque l'opera di Heine. La traduzione di Giorgio Calabresi qui utilizzata è accompagnata da un apparato di note che permette di ricostruire, in maniera meticolosa, il contesto in cui si muove l'autore."" -
Adamo risorto
Un libro rivoluzionario, un’opera che ha cambiato il modo in cui la Shoah poteva essere rappresentata nella letteratura israelianarnrnIl protagonista Adam Stein è sopravvissuto alla guerra grazie al suo talento di clown: il suo ruolo nel campo di concentramento era quello di ingannare le persone che andavano incontro alla morte e di fare la parte del cane per il comandante. Un testo duro, che ha come scenario un avveniristico Centro di riabilitazione e terapia situato nel cuore del deserto del Neghev e che alterna momenti tragici ad altri comici, un testo che può apparire sconcertante per il suo anticonformismo. Eppure, a dimostrazione del suo valore, Adamo risorto è stato tradotto in numerose lingue, ristampato più volte in tutto il mondo, e ridotto in versioni teatrali e cinematografiche. Kaniuk compie in questo romanzo un difficile esperimento, quello di raggiungere, anche attraverso il grottesco e l’assurdo, la radice della follia che incombe su chi ha vissuto l’esperienza della Shoah, raccontando la perdita, il crollo delle prospettive e della lucidità, il terrore e lo sradicamento, come anche gli ultimi barlumi di luce che tengono a galla i sopravvissuti. -
Corrispondenza
«Tra Parigi e Stoccolma passa il meridiano del dolore e della consolazione» scrive Nelly Sachs nel 1959, all'inizio di questo cruciale e rarefatto carteggio che coinvolge due ebrei protagonisti del Novecento, il poeta romeno Paul Celan (1920-1970) che vive a Parigi e la poetessa e premio Nobel Nelly Sachs (1891-1970) fuggita a Stoccolma dal nazismo. Qualche anno più tardi Celan intitolerà Il Meridiano il suo discorso per il conferimento del premio Büchner. Lo scambio epistolare qui pubblicato in una edizione rivista e aggiornata è qualcosa di più di un carteggio, è una vera ancora: si affrontano due esseri umani segnati da un analogo destino di sopravvissuti, due «fratelli nello spirito» che si parlano in versi e con ostinazione cercano, fino alla soglia della morte, una dimora nella parola. -
L' ultimo discorso di Mosè
Prima di morire Mosè pronuncia il suo discorso più importante, che contiene una riflessione politica rivoluzionaria, incentrata sul rapporto tra religione, potere e forza. L'ultimo discorso è l'eredità che lascia al popolo d'Israele per affrontare il futuro in assenza della sua voce profetica; un messaggio etico che indica la via per gestire quelle responsabilità politiche di cui un leader e un popolo dovranno farsi carico. Sulla scia di grandi pensatori come Freud e Buber, Micah Goodman affronta il personaggio Mosè da una prospettiva inedita, basata su una sorprendente conoscenza delle fonti e un'ispirata vicinanza emotiva, costruendo così un testo originale e profondo nel quale l'esegesi biblica diventa un messaggio politico, un monito quanto mai attuale. -
L' anima
Cos'è l'anima? Come si manifesta? Com'è possibile sentire la sua flebile voce? Cosa le accade dopo la morte? Come influenza la nostra vita? E perché è importante compiere uno sforzo per prestarle ascolto? Lo scopo di questo libro è quello di evidenziarne natura e manifestazioni per stimolare riflessioni che conducano il lettore a un livello più alto, da cui sia possibile iniziare quel lungo e difficile cammino che impegna tutta la vita: essere in contatto con l'anima e averne cura. -
La famiglia Klopfer
Nella ""Famiglia Klopfer"""", Arnold Zweig affronta il tema dell'identità, cercandone nel succedersi delle generazioni il mistero delle affinità e delle discontinuità nei legami di sangue, ma anche influenzato dalla psicoanalisi che si affacciava in modo dirompente nella cultura europea. Centrale è il personaggio di Peter, intellettuale e scrittore di successo, in bilico tra la cultura tedesca e quella ebraica, che scrive le sue opere nella lingua di Goethe ed è affascinato dal mondo latino. È il figlio a tratteggiarne il carattere per cercare le motivazioni della frattura insanabile tra sé e il padre. Un figlio sradicato dall'Europa della Shoah e privato dal padre di un legame profondo con l'ebraismo, costretto quindi alla condizione esistenziale di tanti personaggi della narrativa ebraico-orientale, ormai assimilati e privi delle proprie radici. """"La famiglia Klopfer"""", pur nella sua brevità, rappresenta un eccezionale ritratto famigliare, sarcastico, originale e infine commovente."" -
Il sociologo eretico. Moses Dobruska e la sua «Philosophie sociale» (1793)
Quando apparve, la Philosophie sociale suscitò un notevole interesse, tanto da venir apprezzata nientemeno che da Immanuel Kant. Greco mostra come il lavoro di Dobruska abbia avuto anche altri lettori celebri, che per vari motivi omisero di menzionare, tra le loro fonti, un outsider di dubbia reputazione, su cui pesava una condanna tanto ingiusta quanto infamante. Dalla Philosophie sociale derivano alcuni concetti chiave delle discipline sociali, come le conosciamo oggi. Iniziatore entusiasta e sfortunato, talvolta brillante teorico, Moses Dobruska merita un ruolo a sé nella storia del pensiero sociologico.Silvana Greco propone, per la prima volta, un’analisi approfondita della Philosophie sociale, pubblicata a Parigi alla fine del giugno 1793 da Moses Dobruska (1753- 1794), uomo d’affari, letterato e filosofo sociale. Nato in Moravia da una famiglia ebraica, affiliata alla setta ereticale dei sabbatiani, Dobruska si convertì in giovane età al cattolicesimo, compì una notevole ascesa sociale alla corte asburgica di Vienna ed emigrò poi in Francia, per aderire alla Rivoluzione. Durante il soggiorno parigino prese il nome di Junius Frey, fu assai attivo tra le fila dei giacobini ma riuscì a sopravvivere solo di poco alla propria Philosophie. Accusato di cospirare per conto di potenze straniere, fu ghigliottinato il 5 aprile 1794, al culmine del Terrore, nello stesso giorno in cui anche Georges Jacques Danton saliva sulla forca. -
Da grande
Dall'autrice dei Middlestein, un romanzo divertente sulle vicende di una donna single trentanovenne che si ritrova a riesaminare la sua vita per decidere che cosa conta davvero.rnrn«Un romanzo meraviglioso da leggere tutto d'un fiato» – Newsweekrnrn«Vi farà ridere e piangere allo stesso tempo» – The New York Timesrnrn«Potente, con una grande capacità di osservazione» – Voguernrn«Un romanzo arguto e divertente che ti cattura fin dalla primarnpagina» – The Washington PostrnrnSu richiesta della sua analista, Andrea Bern si definisce: sono una donna, una designer, un'amica; sono tecnicamente ebrea, sono una figlia, una sorella, e vivo a New York. Ma quello che pensa davvero dentro di sé è: sono sola, sono un'ex artista, una bevitrice, un'urlatrice a letto, il capitano di una nave che affonda, e ci vuole un gran coraggio per vivere quando tutti intorno a te sembrano avere chiaro cosa significhi essere adulto, quando amici e parenti si sposano e mettono al mondo dei bambini e tu continui a lottare con l'esistenza, a voler vivere secondo le tue regole e sei pronta a qualsiasi espediente pur di trovare un po' di pace per il presente e un po' di riparo dal passato. A un certo momento però la vita ti costringe a riesaminare tutto e a decidere cosa conta davvero. Allora finalmente la compassione troverà la via per venire fuori e prevalere su tutto il resto. -
Il romanzo incompiuto di Sofia Stern
A chi appartengono i gioielli ritrovati nella vecchia banca di Amburgo? Cosa nasconde l'enigmatico libro di memorie di Sofia Stern, ebrea tedesca emigrata in Brasile settant'anni prima? Quanti dei protagonisti di questa storia sono ancora vivi per raccontare la verità? Con una trama che ha tutte le componenti di un noir, descrivendo il clima di oppressione nella Germania nazista degli anni '30, Ronaldo Wrobel costruisce un racconto intessuto di una serie di misteri, che svelati potrebbero portare al possesso di una fortuna dimenticata e a ricomporre il mosaico di una vicenda di amori e tradimenti sopita dai tempi della guerra e improvvisamente riaperta. -
Come il camaleonte salvò l'arca di Noè. Ediz. a colori
Dall'Arca di Noè una storia sull'importanza di ogni essere vivente, grande o piccolo che sia, per l'esistenza del mondo. Età di lettura: da 5 anni. -
Schiudi le mie labbra. Le vie della preghiera ebraica
Pregare, nella cultura dell'Occidente, è considerato l'atto «religioso» per antonomasia, rivolto a un'entità divina in cui si ha fede. Nell'ebraismo, che è cultura più vicina al mondo orientale che a quello occidentale, la preghiera prende sfumature diverse. Il verbo «pregare» in ebraico significa letteralmente «autogiudicarsi», e la scelta dei testi liturgici è stata operata dai Maestri in modo da costruire un cammino di riflessione, contemplazione e costruzione dell'identità individuale e collettiva. Attraverso questo cammino è dato di «schiudere le proprie labbra», espressione dei Salmi che evoca la possibilità di trascendere i condizionamenti che rendono le creature ben lontane dal realizzare compiutamente le proprie potenzialità. Questo libro parla al cuore del lettore e ha il merito di aiutarlo a percorrere le strade della vita attraverso i diversi percorsi della preghiera. -
E la sposa chiuse la porta
«Non mi sposo, non mi sposo, non mi sposo!». Mancano poche ore al matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa sia successo e provano a convincerla a uscire, senza ottenere risposta. Il fldanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la vecchia nonna, il cugino Han - qualcuno di loro riuscirà a parlare al cuore della promessa sposa? ""E la sposa chiuse la porta"""" è una commedia sulla precarietà delle relazioni, sulla libertà di scelta e l'ereditarietà del destino. Leggera e intima allo stesso tempo, sembra suggerire l'idea che ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di ripararsi dietro una porta chiusa, lasciando fuori tutto e tutti. Ma è possibile?"" -
Maestri e leggende del Talmud
Per affrontare un'opera complessa e profonda come il Talmud si rende necessaria una guida sapiente che conosca bene la strada, una guida che sappia valorizzare le pagine più battute come quelle più inesplorate. In ""Maestri e leggende del Talmud"""" Elie Wiesel riesce a restituirci tutta la ricchezza dell'universo talmudico attraverso le vicende di alcuni personaggi emblematici. Incontriamo Shammai e Hillel, con i loro allievi contrapposti in un dibattito eterno, rabbì Shim'on bar Yochai e suo figlio El'azar, rabbì 'Aqivà, rabbì Meìr esua moglie Brurià, e tanti altri ancora. Con loro c'è la Storia: le persecuzioni, la rivolta di Bar Kokhbà, l'Impero romano, la caduta di Gerusalemme; ci sono i viaggi e i luoghi: Gerusalemme, ovviamente, e la Babilonia, ma anche Yavne, Roma e perfino il Pardès, il frutteto della conoscenza segreta; ci sono gli uomini, tutti: ebrei e pagani, vincitori e sconfitti, allievi e maestri, amabili o detestabili, scettici o mistici; e poi c'è Dio, onnipresente, a volte nascosto in un piccolo gesto quotidiano, altre volte nella gloria del miracolo, nella voce improvvisa del tuono o nella pioggia di rabbì Chiyà. Grazie a Wiesel, il Talmud, quest'opera maestosa, ci appare per quello che è in realtà: molto di più di un testo religioso. Una fucina inesauribile di saggezza, un laboratorio di forme espressive, un libro di avventure, uno scudo e un forziere, patrimonio dell'identità ebraica aperto al mondo. E soprattutto l'espressione «di una memoria collettiva che non si lascia mai sfuggire niente, perché niente ne resta al di fuori»."" -
Le diciotto frustate
Due donne ebree e due ex soldati dell'esercito britannico si ritrovano a Tel Aviv dopo più di mezzo secolo. Giovanissimi erano stati amanti, ma le passioni a quanto pare non vengono mitigate dal tempo, al punto che quando, dopo una settimana, Edward O'Leary muore, ci sono troppi punti oscuri perché si possa pensare a un decesso naturale. Lotte Pearl sale sul taxi che la porterà al cimitero per assistere al funerale del suo amante di un tempo con il cuore carico di ricordi e la paura di finire anche lei assassinata. Il tassista si chiama Eitan Einoch, detto Tanin. Mai amicizia fu più improbabile: un'anziana signora dai modi eleganti e un quarantenne divorziato, pugile per passione e tassista con velleità da investigatore. Eppure Tanin, insieme all'amico Bar, inizierà un'indagine che finirà per riportare alla luce una vicenda dimenticata avvenuta in uno dei periodi più delicati della storia dello Stato d'Israele, gli anni quaranta che segnarono il passaggio dal Mandato britannico all'Indipendenza. Per risolvere il caso e proteggere Lotte, Tanin non trascurerà nulla, nemmeno quei destini anonimi di cui la Storia si nutre e che travolge e nasconde. ""Le diciotto frustate"""" è un libro che con i ritmi incalzanti del giallo unisce la leggerezza della sensualità alle fragili vicende di esseri umani vittime delle proprie passioni - «del resto cosa siamo se non una banda di ego feriti e bisognosi di cura».""