Sfoglia il Catalogo ibs019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 801-820 di 10000 Articoli:
-
Macbeth, le cose nascoste. Dal Macbeth di William Shakespeare
Il libro esce in occasione dello spettacolo di Carmelo Rifici ""Macbeth, le cose nascoste"""", esito di un lungo lavoro di ricerca drammaturgica che il regista ha realizzato insieme ad Angela Dematté e a Simona Gonella, e contiene il testo dello spettacolo, il quaderno di lavoro con la genesi del progetto e un inserto con le fotografie di scena. «Nonostante siamo quotidianamente assediati da un linguaggio violento, abbiamo più paura della nostra parte violenta. Non siamo più in grado di comprendere il Male, questo credo. Abbiamo perso una cultura del Male. Mi viene in mente l’inizio del Macbeth: i nobili intorno al Re, tutti si complimentano perché la Scozia ha vinto la guerra, cortesie, adulazioni... dall'altra parte ci sono Banquo e Macbeth che in quella guerra ci sono stati, hanno ucciso, squartato gente, rischiato la morte per questo nobile Re. Macbeth si ritrova in mezzo a tutto questo. Cosa deve fare? Come fa a tenere insieme tutto? Forse Macbeth, in mezzo a questa falsità, si carica di un eccesso di sincerità. È come se tirasse fuori aggressività e violenza per tutti e al posto di tutti, visto che gli altri la rimuovono. Io credo che anche Macbeth e Lady Macbeth siano stati sorpresi dalla loro stessa cattiveria»."" -
Echos. Ediz. illustrata
Il libro d'artista di una delle più interessanti artiste europee della nuova generazione. Con uno scambio epistolare in inglese, italiano, spagnolo e francese. Marion Tampon-Lajarriette è un'artista franco-svizzera che indaga gli incerti confini tra memoria e immaginazione, servendosi spesso di materiali provenienti dalla storia del cinema, da vari ambiti scientifici e da collezioni museali. È autrice di video e foto installazioni, collage, stencil. -
In occasione dell'epidemia
L’epidemia di Coronavirus, vissuta e osservata da uno dei suoi centri più bollenti, la Milano che fino all'ultimo, sciaguratamente, ha cercato di non fermarsi, è l’occasione di un libro che non segue la cronaca del progredire del dramma, ma narra un tragicomico e grigio delirio dove tutto si confonde, come accade nei sogni. E proprio dal racconto di un bizzarro sogno, in un negozietto del quartiere cinese, tutto inizia... -
Con il foglio sulle ginocchia
Il racconto che dà il titolo al libro, il più lungo della prima parte, è incentrato sulla ricerca, o piuttosto la scoperta, di un padre nel ruolo di figlio, negli anni drammatici della Seconda guerra mondiale. A fare da corona a questo testo, costruito grazie a un montaggio di materiali epistolari, sono altre pagine di vario genere, dal racconto breve al poemetto in prosa, che indagano prima l'infanzia e la giovinezza e poi la maturità e la vecchiaia della figura paterna. Nella seconda parte del libro, dopo un intermezzo dedicato a un'altra figura chiave del cerchio familiare, il nonno materno, ecco affacciarsi altri volti, di altri ""padri"""" o maestri-amici, incontrati tra la Lombardia e il Veneto, tra Zurigo e il Ticino: Dante Isella, Giorgio Orelli, Giovanni Orelli, Federico Hindermann, Luigi Meneghello."" -
Scegliete sempre la vita. La mia storia raccontata ai ragazzi
Liliana Segre racconta la sua storia a un folto gruppo di liceali. L'occasione è un incontro organizzato a Lugano dalla Goren Ferrari Monti Foundation nel 2018.rn«Un lungo racconto con lingua chiara, mai banale e dalle parole misurate» - Lia Tagliacozzo, il Manifestornrn Dall'espulsione a scuola ai mesi di clandestinità, dal tentativo di fuga in Svizzera al carcere e agli anni nei campi di concentramento, il suo racconto giunge fino al giorno della riconquistata libertà e al lungo e difficile processo di reinserimento nella società. Nel suo discorso - chiaro, lucido e profondo - Liliana Segre rivolge un accorato appello ai ragazzi: non siate mai indifferenti di fronte a ciò che accade, prendete posizione e, soprattutto, scegliete sempre la vita. La prefazione del libro è a firma dello scrittore Giulio Cavalli: la sua è un'intensa orazione antirazzista e antifascista. Cavalli riflette sul ruolo di Liliana Segre come figura esemplare, in un'Europa in cui prevale ormai un ""federalismo della responsabilità"""", la tendenza a guardare solo il proprio orticello anche a scapito del bene comune. Chiude il libro un'intervista a Liliana Segre realizzata dal giornalista Bruno Boccaletti."" -
Corona blues. Diario dell'anno 2020
Nate da appunti presi su un moleskine nero durante la primavera del 2020, le pagine di Alberto Nessi ripercorrono gli stati d'animo e le piccole avventure quotidiane che molti di noi hanno vissuto durante i primi mesi dell'epidemia da Coronavirus: la paura che si alterna a una strana euforia, il bisogno di introspezione o invece di condivisione e fratellanza, la presa di coscienza della fragilità della vita; poi le file d'attesa al supermercato, le passeggiate nei boschi, le letture, l'incontro con un amico o con un'erba selvatica. Più che le cifre e i dati sulla pandemia, l'autore consegna al suo taccuino pensieri in versi e in prosa, ricordi ""fin lì affondati nella nebbia"""", lodi alla solitudine e alla pazienza, perfino la visione di una principessa indiana che cammina imperturbabile lungo la Breggia. E ora che il virus torna a bussare con prepotenza alle nostre case, quei mesi primaverili ci sembrano come sospesi, carichi di una tensione e di una speranza che oggi fatichiamo a ritrovare. Ricordarli attraverso le parole di Nessi non significa solo riviverli, ma provare a trarne un senso che, già di per sé, agisce come una medicina."" -
Poeti per Vincenzo Vela. Antologia di testi in versi e in prosa attorno all'opera dello scultore
«Ideato come un omaggio all'artista Vincenzo Vela (1820-1891), questo volumetto di testi poetici e in prosa si prefigge al contempo di essere, per così dire, un tentativo di verifica, una prova di riscontro. Duecento anni or sono nasceva a Ligornetto, nel lembo di terra più a meridione della Svizzera, non ancora Stato federale, Vincenzo Vela, il massimo artista ticinese e una delle personalità più rilevanti a livello mondiale nell'ambito della creazione scultorea di stampo civile e realista nella seconda metà dell'Ottocento. La sua opera segnò una svolta nel dinamico sviluppo stilistico e sociale del ritratto civico e del monumento pubblico che seguì al declino del neoclassicismo, anticipando, per vari aspetti, le avanguardie novecentesche. Votato alla rappresentazione del vero e all'adesione quasi esclusiva al dato reale, inteso come parametro di una società progredita e democratica - analogamente al coetaneo Gustave Courbet, formidabile iniziatore del realismo in pittura -, Vela innovò con determinazione il genere del monumento pubblico e della raffigurazione individuale, interpretati come elementi costituenti un preciso messaggio pubblico, allora condiviso da larghe fasce della popolazione lombarda e piemontese, ma anche ticinese...» (Dalla Premessa di Gianna A. Mina) -
Rosagarda
La vita di una piccola comunità alpestre, con le sue storie ora comiche ora venate da sordi risentimenti, in anni in cui la civiltà contadina seguiva ancora consuetudini millenarie, regolate sul ciclo delle stagioni.rnrn«Un'immersione profonda nella lingua e nell'universo letterario di Orelli, in cui ironia e nostalgia, fantasia e realtà si miscelano a dipingere l'affresco di un mondo in gran parte scomparso ma vivo nei ricordi dell'autore» - Marco Ostoni, la LetturarnrnrnRosagarda è un microcosmo che dalla dolce conca in cui è adagiato il paese si estende verticalmente fino ai pascoli d'alta quota, oltre i duemila metri, dove vivono camosci, marmotte e fagiani, e dove i contadini, con maggiore o minore convinzione, imbracciano il fucile da caccia. La modernità, intanto, letteralmente si espone sull'altro versante della valle, assumendo forme primordiali, adamitiche. Il protagonista-narratore si aggira tra le case e nei prati, mentre la memoria gli restituisce immagini e volti che tornano a farsi vivi nell''allegro giusto' di un racconto nel quale ogni dettaglio ha il suo perché: «... faresti una bella cosa seguendo l'esempio dei grandi maestri d'una volta, che riposandosi si divertivano a pitturare in un qualche angolo qualcosa d'impensato, di cui poi magari si dice che è la cosa più bella». Benché Orelli riprenda qui motivi e figure in parte già noti anche attraverso le sue poesie, questo trittico di racconti, frutto di una serie di riscritture risalenti agli anni '90, costituisce di fatto un libro inedito e una delle principali sorprese del suo lascito letterario. -
Lo zoo di Roma
Dal 1911, il cuore di Roma ospita uno zoo straordinario. Costruito per celebrare il cinquantesimo anniversario dell'Unità di Italia, questo luogo barocco immerso nel verde di Villa Borghese attirerà nel corso dei decenni i personaggi più disparati: da Mussolini e la sua leonessa domestica al Papa, dalle attrici di Cinecittà a Salman Rushdie... Pascal Janovjak ricostruisce la memoria storica dello zoo di Roma, ripercorrendo le diverse fasi e trasformazioni lungo tutto Novecento, e ne reinventa il presente, immaginando l'incontro, all'inizio degli anni Duemila, tra la neo direttrice della comunicazione dello zoo e un architetto algerino inviato sul posto per una missione misteriosa. Incrociandosi in questo giardino dell'Eden dimenticato, lontano dai circuiti turistici, ne risvegliano i fantasmi e assistono alla sua miracolosa rinascita... -
Tre orfani
«Gran parte dell'efficacia di Tre orfani si deve alla lingua, distillato allucinogeno di eleganza, ricercatezza e stordimento, ineguagliabile sia per effetti che per esclusività» - Nicola H. Cosentino, la LetturaÈ l'alba di un giorno nuovo. Per il protagonista di questo racconto - così come per il suo autore - è la data che segna il cinquantesimo compleanno. Confinato nel suo appartamento, l'io narrante si trova a fare i conti con i propri fantasmi letterari, che hanno la familiarità di coinquilini ma i gesti insondabili del destino. -
I borghi più belli della Svizzera. Guida ufficiale
Alla scoperta dei borghi più belli della Svizzera e del Liechtenstein. Una guida illustrata che presenta - tra storia, tradizioni, itinerari, informazioni pratiche e curiosità - 43 località dove rilassarsi e arricchirsi culturalmente. -
Il posto dei calzini. La svolta linguistica dell'economia e i suoi effetti nella politica
"Lavorare comunicando"""". La nostra epoca ha conosciuto una trasformazione profonda dei processi produttivi. Mentre la catena di montaggio escludeva ogni forma di linguaggio come fattore direttamente produttivo, oggi non si dà produzione senza comunicazione: anzi, lavoro e informazione collaborano per garantire il massimo effetto nel minor tempo possibile. Le tecnologie si sono configurate come vere e proprie macchine linguistiche e la versatilità si è imposta quale carattere fondamentale per i lavoratori, a scapito della specializzazione. In bilico tra filosofia politica e teoria economica, Il posto dei calzini ripercorre lo sviluppo del modello post-fordista fin dalle sue origini, ponendo al centro della riflessione l'irruzione del linguaggio nella sfera produttiva. Se quando apparve per la prima volta nel 1994 questo libro fu accolto come l'annuncio di un nuovo paradigma di pensiero, oggi, a quasi trent'anni di distanza, è considerato un piccolo classico che non smette di illuminare le dinamiche che caratterizzano le società del presente." -
Milano fine Novecento. Storie, luoghi e personaggi di una città che non c'è più
A partire da una passeggiata tra le strade di Milano nel giorno di Pasqua del 2020, Alberto Saibene, storico della cultura ed editore, ripercorre, alla luce di quello che sembra ormai un congedo definitivo dal Novecento, la stagione culturale della “Milano moderna” nei tre decenni che seguirono la fine della Seconda guerra mondiale. Sono gli anni in cui sono cresciuti i suoi genitori, figli a loro volta di genitori milanesi, e che, nell’ultima parte, corrispondono alla sua infanzia e adolescenza. Un libro dedicato a Milano, alle storie e ai personaggi che l’hanno resa grande. -
Dalle Alpi al Paranà. Vita e opere di Mosè Bertoni, emigrante bleniese in Paraguay (1857-1929)
Mosè Bertoni, fondatore di una colonia agricola e scientifica in Paraguay, è tra le figure più straordinarie dell'emigrazione ticinese di fine Ottocento e nel paese di adozione è venerato come un ""Padre della Patria"""". Il libro ripercorre la vita di questo personaggio straripante e proteiforme, dai sogni giovanili al naufragio finale."" -
Risollevarsi. La mia vita dopo un attentato terroristico
Il 28 aprile 2011 una bomba esplose al caffè Argana di Marrakech. Morena Pedruzzi era lì con tre amici; solo lei si salvò. Nel libro racconta i mesi in ospedale, la riabilitazione e il percorso che l'ha portata - come nell'arte giapponese del kintsugi - a rimettere insieme i frammenti di sé stessa. -
Archivio storico ticinese. Vol. 162
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 164
La nuova serie dell'Archivio Storico Ticinese prende avvio nel segno della continuità e del cambiamento: continuità nel riferimento all'eredità dell'opera del suo fondatore e direttore Virgilio Gilardoni; cambiamento nel modo di gestire questa pubblicazione, che non sarà più la rivista di un solo studioso, segnata esclusivamente dalla sua personalità e dalle sue scelte, bensì il risultato del lavoro, dello scambio e del confronto tra un gruppo di studiosi di discipline diverse, operanti nel Ticino e in università della Svizzera e dell'Italia. La rivista si definisce per il suo carattere regionale ma non si richiude entro i confini politici ticinesi: vuol essere un'occasione d'incontro e di scambio e di promozione della ricerca. -
Archivio storico ticinese. Vol. 167
L'Archivio Storico Ticinese (AST) è una rivista fondata a Bellinzona nel 1960 dallo storico Virgilio Gilardoni e dall'editore Libero Casagrande. Virgilio Gilardoni, attivo nei settori più diversi - dalla critica d'arte a quella cinematografica, dalla storia alla storia dell'arte, dall'antropologia culturale all'etnografia - diresse l'AST fino al 1989. Dopo la sua scomparsa, la rivista si avvale di una redazione e di un comitato scientifico. L'AST si definisce per il suo carattere regionale ma non si rinchiude entro i confini politici ticinesi. Aspira invece a correlarsi a contesti più vasti, in direzione dell'Italia, del resto della Svizzera e delle Alpi, sulla scorta di un programma intellettuale e scientifico che possiamo riassumere in tre postulati: il rigore scientifico abbinato a una leggibilità che eviti una specializzazione eccessiva; l'attenzione al territorio alpino e prealpino nelle sue dimensioni plurali e nella sua funzione di mediazione, scambio e frontiera; il ruolo di laboratorio culturale per stimolare il confronto storiografico e il dibattito intellettuale. -
Studi sulla scuola medica salernitana
Il volume comprende due studi rivisti e ampliati dall'autore: il primo, dedicato alla Scuola di Salerno fu pubblicato nella «Rassegna storica salernitana», val. XVI, fasc. I-IV con il titolo La Scuola di Salerno. Il suo sviluppo e il suo contributo alla storia della scienza; il secondo, col titolo Bartolomeo, Musandino, Mauro di Salerno e altri antichi commentatori dell'Articella, con un elenco di testi e di manoscritti apparve in «Italia Medioevale e Umanistica», 19, 1976. «Non pretendo che i due studi - dice l'autore - qui raccolti possano riassumere tutto ciò che sappiamo della Scuola di Salerno a rendere superflui i contributi precedenti dati al nostro argomento, specialmente dal De Renzi, dal Capparoni, e dal Sudhoff e dalla sua scuola. Spero soltanto che i nostri articoli aggiungano qualcosa ai loro risultati. Non mi illudo neppure che le nostre ricerche, insieme con quelle dei nostri predecessori e contemporanei, abbiano esaurito il vasto campo della medicina salernitana. Al contrario, ci vuole ancora molto lavoro sul contributo della Scuola alla scienza, all'istruzione e alla letteratura medica, sulle sue fonti antiche e medievali, e sul suo influsso posteriore in Italia e nel resto dell'Europa». -
Il nido della tigre
Alle soglie del diciottesimo secolo un uomo dopo aver sperimentato l'amore e la disperazione, compie un viaggio straordinario da Occidente ad Oriente, dal noto all'ignoto, verso un destino inatteso. ""Il nido della tigre"""" è un romanzo di formazione, di passaggio da una cultura all'altra, fino ad una vera e propria iniziazione. La narrazione è avvincente, a tratti visionaria, sostenuta da un linguaggio elevato ma sempre teso a trasmettere, con purezza sorgiva, emozioni, suoni e colori.""