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La carezza immaginaria
Una storia vera successa alla Spezia a causa di un fulmine in una notte di tempesta. Ci fu lo scoppio del deposito di polveri del Forte di Falconara, monte che sovrasta i paesi di San Terenzo e Lerici. Si contarono più di trecento cadaveri e il paese subì danni inqualificabili, cambiando totalmente la vita delle famiglie che vi abitavano. Da quel tragico antefatto nasce la favola di Titti, Mingo e il Professore in un contesto storico dominato dal regime fascista e dal suo alleato Hitler, dando a questa bella fiaba un tragico epilogo. -
Potacchio. Romanzo popolare scellerato farsesco e scellerato
È il 1860 e siamo in Italia, all'indomani della battaglia di Castelfidardo. L'Esercito Piemontese ha appena sconfitto le armate pontificie e, senza dichiarazione di guerra alcuna, si accinge ad invadere lo Stato della Chiesa per riunirsi ai volontari di Garibaldi che nel frattempo stanno risalendo la penisola. In un territorio governato col pugno di ferro dal cardinal DeAngelis, quello di Fermo nella Marca Picena, i generali piemontesi Fanti, Cialdini e Pinelli si apprestano a dimostrare alle popolazioni sudiste di che pasta è fatto il regime che mira a rimpiazzare quelli ecclesiastico e borbonico finora artefici dei loro destini. Così le vite di alcuni personaggi, contadini, borghesi, preti, soldati e briganti, si intrecciano in una vicenda d'umane passioni che dura apparentemente sei giorni soltanto ma ha radici profonde in un passato che tutti accomuna e che condizionerà pesantemente le sorti individuali dei protagonisti e quelli di tutti i cittadini del nascente Stato Unitario. Attingendo a rigorose fonti storiche, religiose e antropologiche nonché ricorrendo all'uso alternato d'una lingua letteraria e d'una prossima al vernacolo, le storie dei personaggi, sia autentici che di fantasia, si avvicendano con ritmo incalzante sino all'epilogo finale che tuttavia tale non è, essendo i destini di tutti in perenne divenire, anche oltre i confini temporali che delimitano ogni esistenza. -
Le nuvole
Nell'eterna lotta tra la ragione e la passione non sappiamo mai come comportarci. Se poi la passione scaturisce a causa di un amore negato nell'infanzia, ecco che tutti i fantasmi della protagonista del romanzo si fanno presenti e la trascinano in un vortice che uccide ogni razionalità. Ma, lentamente, questa esperienza ambientata tra le colline di S. Gimignano, l'aiuta a rielaborare il passato e le schiude le porte di una diversa forma di conoscienza di se stessa che le trasforma la vita. -
Farfalle nello stomaco
Le storie d'amore hanno sempre interessato i grandi romanzieri, registi, poeti, le donne e gli uomini di tutti i tempi. Quando poi una storia d'amore è raccontata da chi l'ha vissuta attraverso tutte le contraddizioni che l'amore possiede: amore violento, passionale, razionale, sanguigno. La storia vissuta nelle Cinque Terre con i suoi colori, le sue mura, i suoi sapori, le sue notti, i suoi risvegli e due persone che iniziano la loro storia nel lontano '700 per arrivare fino ad oggi. -
Il romanzo di P.
Un uomo attraverso i misteri dell'essere costruisce il suo romanzo, il romanzo della vita. Raggiunge il suo scopo: La trama è fatta, i personaggi sono trovati, il Signor ""P"""" alla fine riesce nel suo intento. Quello di coinvolgere il lettore in un incredibile viaggio attraverso la vita dell'uomo e dello scrittore."" -
Il settimo cerchio. Montalcino. La quarta indagine del criminologo Brunello Dotti
Il Male non ha confini, ma infinite facce. Può arrivare da qualsiasi luogo e qualsiasi epoca, perfino dalla notte dei tempi e da luoghi presidio del Bene. Addirittura da San Pietro. E con il mostruoso intento di sopprimere il Papa e sottomettere la Chiesa. Il criminologo montalcinese Brunello Dotti viene chiamato a indagare sulla scomparsa di una giovane insegnante. Insieme agli amici di sempre - il sostituto procuratore Augusto Coltelli e l'investigatore privato Effe - accetta l'incarico e presto scopre che alcune cose e certe persone non sono quelle che sembrano. Un segreto nella vita privata della ragazza e un oggetto nella sua stanza offrono a Brunello una giusta partenza, consentendogli la scoperta di decine di cadaveri che testimoniano di mutilazioni e torture, mentre qualcuno spia costantemente i suoi movimenti, cercando di fermarlo per difendere l'identità di un misterioso grande burattinaio. Aiutato anche dall'amica Barbara, dalla ritrovata Tara e dal commissario Petrucci, il criminologo indaga in varie località italiane e francesi, proprio in quei luoghi dove trova le sue radici quella sanguinosa congiura che rischia di travolgere e schiacciare anche Brunello e tutti i suoi compagni. Poi un estremo e sibillino messaggio consente al criminologo di imboccare la pista giusta per impedire l'ultimo atto di quel complotto mirato a sottomettere il Vaticano e a cambiare per sempre il volto della Chiesa... -
Baratto d'amore
Questo romanzo è la storia vera di Caterina che con il suo raccontarsi dà a tutti la forza di superare le difficoltà nel vivere. -
Dis manibus
Durante una cena in campagna, all'inizio di un'estate di molti secoli orsono, due vecchi amici si confrontano su temi che nel corso del tempo non hanno poi smesso di premere al cuore degli uomini: la vita, la morte, il successo, la poesia, il sesso, il cibo, il vino. È il 26 avanti Cristo e nei discorsi dell'etrusco Gaio Cilnio Mecenate e del poeta apuloromano Quinto Orazio Flacco si avvicendano con nitore personaggi della Storia che, per solito, siamo usi considerare solo da lontano: Bruto, il traditore dello Stato, il divo Augusto, Cleopatra d'Egitto dalla voce carezzevole. Mentre sulla mensa si susseguono i piatti complicati della tradizione gastronomica romana d'età classica e vengono mesciuti gli antichi vini della penisola, scorre sotto gli occhi del lettore la complessa vita dell'epoca con i suoi riti, i culti, le passioni furibonde, il pristino modo di vivere l'amicizia come l'amore. Questa la vasta cornice d'un tragico fatto coniugale e del suo triste epilogo. Epilogo che non sarà definitivo, tuttavia: grazie a un'epigrafe funeraria dell'epoca, passata attraverso i millenni, quella storia giungerà fino a noi per il nostro ammaestramento e la nostra pietà. -
Caduta tra tavolo e sedia-Zwusched Stuehl und Bank
Libro in italiano e tedesco che racconta la storia dell'autrice. -
Favolando
Età di lettura: da 4 anni. -
Riflessioni critiche sulla poesia e la pittura
Le monumentali ""Riflessioni critiche sulla poesia e sulla pittura"""" (1719) di Jean-Baptiste Du Bos (1670-1742) sono una pietra miliare della cultura occidentale: come ha scritto Marc Fumaroli, «costituiscono la prima """"estetica generale"""" che sia stata scritta dopo l'Institutio oratoria di Quintiliano». Ma sono anche uno spartiacque che chiude l'orizzonte dell'Antico e apre gli scenari della Modernità."" -
Teoria dell'arte
Pubblicata a Madrid nel 2002 e nel 2006 insignita del Premio Europeo d'Estetica conferito dalla Società Italiana d'Estetica, questa ""Teoria dell'arte"""" di José Jiménez è, insieme, una brillante introduzione ai problemi fondamentali dell'estetica e una proposta teorica che raccoglie le sfide poste alla teoria filosofica dell'arte dagli sviluppi contemporanei delle pratiche artistiche. Da un lato, """"Teoria dell'arte"""" accompagna il lettore, anche inesperto, attraverso la storia dei concetti che hanno costituito la trama teorica del sapere estetico occidentale. Dall'altro lato, Jiménez guarda però alla storia per approntare gli strumenti che servono a comprendere il presente. Egualmente lontano da facili posizioni liquidatorie, come da acritiche accettazioni di ogni novità, animato da una forte tensione etica, Jiménez rivendica il ruolo del giudizio e, con esso, quello della teoria che lo fonda, mostrando in atto come soltanto una solida riflessione estetica consenta di orientarsi nel labirinto delle arti contemporanee."" -
Del sublime
Il celebre saggio sul sublime (Perì hypsous) ha avuto il singolare destino di essere scritto in epoca antica ma di essere letto in epoca moderna. Di questo straordinario testo, riconducibile a un autore anonimo vissuto nel I sec. d. C., non ci è infatti giunta dall'antichità testimonianza diretta. La sua enorme fortuna comincia quando Boileau lo traduce in francese e viene recepito dalla cultura moderna. La fortuna del saggio longiniano corre allora parallela all'affermazione del sublime come categoria estetica generale, alimentando senza soluzioni di continuità intere generazioni di pensatori, scrittori, artisti, e continuando a insistere potentemente sul dibattito contemporaneo. Questa terza riedizione, curata con rara perizia da Giovanni Lombardo, offre una nuova e modernissima traduzione italiana, che al rigore filologico unisce una leggibilità aperta al di là degli specialisti di cultura antica, e la arricchisce di esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici. -
L' estetica della mimesis. Testi antichi e problemi moderni
Pubblicato a Princeton nel 2002 e nel 2008 insignito del ""Premio Europeo d'Estetica"""" conferitogli dalla Società Italiana d'Estetica, L'estetica della mimesis di Stephen Halliwell porta a uno tra i più antichi e problematici concetti dell'estetica occidentale un contributo non meno importante di quello a suo tempo offerto dal celebre libro Mimesis di Erich Auerbach, confermando definitivamente che il rapporto tra la visione antica e la visione moderna dell'arte è molto più complesso di quanto le più correnti ricostruzioni storiche lascino pensare. Composto da dodici capitoli, preceduti da un'introduzione generale, il libro si articola in tre parti: le prime due si occupano del pensiero di Platone e di Aristotele; la terza indaga la vicenda della mimesis nella filosofia ellenistica e nel neoplatonismo, e infine dal Rinascimento ai nostri giorni e, confrontandosi con alcune tra le più influenti teorie letterarie e filosofiche contemporanee (da Brecht, Benjamin e Adorno, a Barthes, Derrida e Danto), mostra come l'antica problematica della mimesis possa insospettabilmente annidarsi anche entro proposte teoriche di stringente attualità."" -
Segno e immagine
Viene qui riproposto uno dei libri più affascinanti di Cesare Brandi (1906-1988), quel ""Segno e immagine"""" che avviò nel 1960 il discorso teorico poi culminato nella grande """"summa"""" della """"Teoria generale della critica"""" ed è rimasto come un classico della cultura contemporanea. La presente riedizione è arricchita da una appendice biobibliografica e da una postfazione di Paolo D.Angelo: """"Segno e immagine non è solo un libro da rimeditare ma ancora in gran parte un libro da scoprire""""."" -
Il senso del gusto. Cibo e filosofia
Pubblicato dalla Cornell University Press nel 1999 e insignito nel 2014 del ""Premio Internazionale d'Estetica"""" conferito dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Carolyn Korsmeyer """"Il senso del gusto. Cibo e filosofia"""" costituisce un """"classico"""" dell'estetica del cibo. Opera inaugurale, questo libro è divenuto un termine di riferimento, sia per gli specialisti del tema sia per coloro che intendono avvicinare per la prima volta questa nuova area di studi estetologici. La Korsmeyer, da un lato, descrive criticamente le vicende del gusto del palato, analizzando il paradigma largamente prevalente nella tradizione filosofica occidentale che ha portato alla sua esclusione o marginalizzazione dal dominio dell'estetica; dall'altro, elabora una proposta alternativa nella quale il gusto del cibo acquista invece un senso specifico e positivo. Se, in una lunga linea di continuità da Platone a Hegel, il cibo come fonte, di piacere ed espressione di varietà e qualità è stato rimosso da ogni formulazione del pensiero - per ragioni al tempo stesso estetiche, epistemologiche ed etiche, come viene brillantemente mostrato nei primi capitoli del volume - la Korsmeyer argomenta come oggi al contrario sia possibile, anche grazie all'apporto delle scienze sociali e delle scienze dure divenute strategiche alleate del discorso filosofico, percorrere una via diversa, in cui il valore culturale e sociale del mangiare e del bere vengono riconosciuti degni di essere formulati in chiave estetica. Per dimostrare la piena legittimità estetica del senso del gusto la Korsmeyer insiste infatti .proprio sul valore cognitivo e rappresentativo, e non soltanto sensibile e piacevole del cibo, superando così una delle classiche e più insidiose obiezioni. Attraverso una ricca serie di esempi, emerge nel testo la capacità del cibo di rappresentare, esprimere ed esemplificare; propiziando quindi l'inevitabile conclusione che il gusto permette di convogliare esperienze estetiche come ogni altro senso Conclude il volume la rappresentazione del gusto e del cibo nell'arte figurativa e nella narrativa, attraverso l'indagine di casi esemplari che permettono di aprire la filosofia del cibo anche verso regioni canoniche dell'estetica quali la critica e la narratologia."" -
Inchiesta sul bello e il sublime
Pubblicata nel 1757 e ampliata nel 1759, l'""Inchiesta sul Bello e il Sublime"""" di Edmund Burke costituisce l'approdo della riflessione primosettecentesca sul sublime e, al tempo stesso, il punto di partenza di una complessa trama teorica e culturale che si dipana fino ai nostri tempi. Riprendendo infatti idee e analisi maturate nel corso di mezzo secolo (da Dennis a Addison, da Shaftesbury a Hume), Burke le riarticola in un quadro teorico di forte originalità che rimarrà classico fino alla """"Critica del giudizio"""" di Kant. Il bello come ciò che è ben formato ed esteticamente gradevole, il sublime come ciò che ha il potere di costringerci a fare qualcosa e di distruggerci. Nel preferire il sublime al bello, Burke segna in questo trattato il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo."" -
Storia di sei idee
Storia di sei idee è l'ultima grande impresa scientifica di Tatarkiewicz, uno dei principali esponenti dell'estetica del Novecento. Se ""Storia dell'estetica"""", la sua opera più importante, si arrestava al 1700 e alla nascita dell'estetica moderna, questo saggio si spinge fino ai nostri giorni, completando e integrando il precedente lavoro. Sei idee, come sei sono i problemi fondamentali dell'estetica: arte, bello, forma, creatività, imitazione, esperienza estetica. Un'opera che abbina al rigore scientifico una scrittura dal taglio divulgativo."" -
Estetica del brutto
"Un'estetica del brutto? E perché no?"""". Con queste parole ha inizio l'opera fondamentale del filosofo tedesco Karl Rosenkranz. Se il bello, nella prospettiva del """"maestro"""" Hegel, appare come una manifestazione sensibile dell'idea e della sua libertà, il brutto si presenta come ciò che nega o limita tale libertà attraverso l'asimmetria, l'assenza di forma, la deformità e lo sfiguramento. Il brutto come dimensione intermedia tra bello e comico trova il suo compimento nella figura del satanico. Rosenkranz opera così una straordinaria fenomenologia del diabolico, dove alla riprovazione etica si sovrappone un gusto descrittivo per tutto ciò che, pur esteticamente ripugnante, è tuttavia meritevole di attenzione estetica. L'intuizione di questo saggio non risiede solamente nell'indagare gli aspetti """"brutti"""" dell'arte che caratterizzano gran parte della nostra contemporaneità, ma anche nella messa in discussione del destino stesso dell'estetica: dopo di esso, estetico e bello non possono più coincidere con la medesima armonia, e l'estetica stessa, oltre a non presentarsi come teoria del bello o delle belle arti, apre un inquietante sguardo verso ambigui e multiformi aspetti del reale." -
L' uomo estetico
«Eduard Spranger non ha mai formulato una compiuta estetica e le scarse indicazioni al riguardo sembrano del tutto epigoniche rispetto al neoumanesimo tedesco e alla filosofia dello spirito idealistica dei quali volle essere prosecutore. Va da sé che la nostra scelta di isolare e studiare questo aspetto particolare della sua più generale filosofia della cultura, non muove dalla scoperta di una qualche finora misconosciuta originalità ma semplicemente dal fatto che Spranger, incline per vocazione e per orientamento professionale ad una esemplare chiarezza pedagogica, elabora nel secondo decennio del Novecento un'interessante tipologia di forme di vita, alla quale a nostro parere si può guardare come ad una sorta di osservatorio privilegiato per ricostruire alcuni versanti della riflessione estetica in ambito postdiltheyano. Senza per questo ""sfruttare"""" riduttivamente per fini allotri la feconda e storicamente influente pedagogia culturale sprangeriana, si tratta qui di tematizzare esclusivamente la sua teoria dell'estetico come Lebensform.» (Dalla Presentazione di Tonino Griffero)""