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Ul principe pinin
Traduzione in dialetto ticinese de ""Il Piccolo principe"""". Età di lettura: da 8 anni."" -
L' animale guida
Per chi avanza sul confine tra l'amore e il disamore, la lucidità e la follia, l'integrazione e l'isolamento, è facile scartare di lato senza neanche accorgersene, guardarsi allo specchio e non riconoscersi più. Quattro racconti su un'instabilità che da economica si fa esistenziale e identitaria, ambientati tra New York e le vallate alpine, in un centro e in una periferia che finiscono per coincidere. -
L' architettura militare nell'età di Leonardo. «Guerre milanesi» e diffusione del bastione in Italia e in Europa. Atti del convegno (Locarno, 2-3 giugno 2007)
Il convegno internazionale ""L'architettura militare nell'età di Leonardo. """"Guerre milanesi"""" e diffusione del bastione in Italia e in Europa"""" si è tenuto a Locamo, in Canton Ticino, il 2-3 giugno 2007, con più obiettivi. Anzitutto per commemorare il 500° della costruzione del """"rivellino"""" del Castello visconteo (1507), baluardo fabbricato sulla soglia settentrionale della Lombardia per ordine di Charles li d'Amboise, luogotenente di Luigi XII di Valois-Orléans, re di Francia, duca di Milano e signore di Genova dal 1499 rispettivamente al 15126 1514. In secondo luogo per fare il punto sulle interpretazioni più documentate delle vicende politico-militari milanesi durante la prima occupazione francese, epoca meno battuta dalla storiografia sino ad anni recenti, forse perché considerata un """"intermezzo"""" avanti la lunga sudditanza alla Spagna. In terzo luogo per tentare uno studio comparativo di respiro europeo della fortificazione in un momento di svolta nella teoria e nella pratica dell'architettura militare con l'apparizione, non solo in Italia, di tipologie protobastionate. Infine per ragionare di circolazione di modelli fra i precursori delle moderne scienze dell'assedio e della difesa."" -
La stanza del dialogo. Riflessioni sul ciclo della vita
Ne ""La stanza del dialogo"""" si parla dell'educazione dei figli, di genitori alle prese con adolescenti che assumono comportamenti apparentemente incomprensibili, della difficoltà di trovare l'anima gemella in un'epoca che alimenta aspettative irreali, di famiglie che si compongono e si disfano, del tempo che passa veloce e di tante altre cose. Ma ciò che colpisce maggiormente dell'agile libretto che raccoglie e contestualizza ora una scelta degli interventi di Silvia Vegetti Finzi sul settimanale ticinese Azione, è il tono con cui la psicologa-scrittrice si rivolge ai suoi interlocutori: un tono che esprime un altissimo senso della dignità umana, un rispetto profondo per le donne e gli uomini di oggi, accettati, senza facili indulgenze, per quello che sono, con tutte le loro evitabili e inevitabili debolezze."" -
Finanza bruciata
Se è ormai evidente che ci si trova nel mezzo di una crisi economica di proporzioni storiche, l'interpretazione di questa crisi non è affatto scontata. C'è chi si affretta a puntare il dito contro la cosiddetta finanza creativa e i bonus ai manager delle banche, accusandoli di aver intossicato l'economia reale. C'è chi vede negli ormai famigerati prestiti subprime l'origine di ogni male e, di conseguenza, anche il punto su cui intervenire per risanare il sistema economico-finanziario. In questo breve saggio scritto con l'urgenza dei suoi libri migliori, Christian Marazzi suggerisce un'altra interpretazione e, sbarazzando il campo da categorie onnipresenti ma a suo avviso obsolete, costringe a una riflessione più radicale. Fin dove si è spinto il capitalismo nella sua insaziabile ricerca di profitto? Quali sono le sue mutazioni degli ultimi anni? Perché esso sembra accanirsi soprattutto contro il ceto medio e le classi meno abbienti, cioè contro persone che non hanno niente da offrirgli all'infuori della loro ""nuda vita""""? Esaminando questi argomenti, Marazzi offre una valutazione delle strategie adottate dai governi americano e europei per fronteggiare la crisi in corso e avanza alcune ipotesi sull'evoluzione della stessa. (Prefazione di Silvano Toppi)"" -
L' occhio che ascolta. Medicina ed empatia
Eminente cardiologo, da decenni impegnato nella lotta contro il cancro, Giorgio Noseda ha contribuito in modo decisivo ai progressi del settore medico ticinese. Grande sostenitore della medicina scientifica e tecnologica, Noseda è però altrettanto convinto della necessità di ""umanizzare"""" la medicina e non si stanca di ricordarci che la medicina è una scienza applicata in cui l'empatia tra medico e paziente gioca un ruolo fondamentale. Ed è proprio questo stretto legame tra le esperienze della vita e la scienza a costituire il filo conduttore della lunga conversazione con Giulia Fretta. Sollecitato dalla giornalista, Noseda rievoca alcuni momenti centrali della sua stessa storia familiare e professionale: l'infanzia a Chiasso e il forte legame con i genitori, il sostegno della moglie nonostante la sua professione totalizzante, il rapporto con il mistero della trascendenza, i progetti umanitari, gli incontri con personalità del mondo scientifico, come il Premio Nobel Renato Dulbecco, e con artisti di fama internazionale come Jean Tinguely e Arturo Benedetti Michelangeli, l'esperienza politica quale deputato in Gran Consiglio, senza dimenticare la breve, entusiasmante ma anche sofferta esperienza del """"Quotidiano"""", giornale progressista fondato insieme a Silvano Toppi e altri. Con le testimonianze di Umberto Veronesi, Silvano Toppi e Guido Ceronetti."" -
A memoria di mare
"Aperta da un prologo che canta forte, in pienezza di dramma, e conclusa da un epilogo che parrebbe contraddirlo nella sua familiarissima, cordiale iconografia, la nuova raccolta di Donata Berra conferma in verità quanto siano intercambiabili i due registri: ogni eventuale sublime nutre in sé l'umile quotidiano, così come dalla più trita delle occasioni può spiccarsi un grano di solennità. Anche nei suoi risvolti amari o struggenti, questo libro predica e diffonde un'allegria delle cose, della percezione che possiamo averne. E se lo sguardo punta alle altezze lontane, per esempio alle cime innevate d'azzurro che sovrastano Berna, la parola del poeta ci trattiene più giù, dove """"passa un po' di fretta Rosa / che porta la sua borsa della spesa"""" (dentro la quale potrebbe esserci qualcosa per noi)"""". (Silvio Ramat)" -
Progettare, costruire, curare. Per una deontologia dell'architettura
Un filosofo invita gli architetti contempooranei a ripensare la loro disciplina. Con un linguaggio piano e accessibile offre elementi per ridare senso e scopo alla cultura del progetto. -
Francesco Borromini. Il mistero e lo splendore
L'architetto ticinese Francesco Borromini è stato uno dei grandi protagonisti del Barocco italiano. Tra le sue opere si annoverano capolavori quali l'Oratorio dei Filippini, il Convento di San Carlo alle Quattro Fontane e la Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza. Ma Borromini fu anche un uomo schivo e violento, ossessionato dalle sue creazioni e spesso in conflitto con le autorità politiche del suo tempo. Lo scrittore Etienne Barilier racconta in questo libro la vita dell'artista, conclusasi tragicamente la notte del 3 agosto 1667. E poiché la vita di Borromini coincide in gran parte con la sua architettura, i lettori troveranno qui anche un'appassionata introduzione alle sue opere più belle e significative. In particolare, Barilier dimostra come Borromini abbia saputo interpretare lo spirito barocco in modo assolutamente originale e abbia dato prova di tutta la sua genialità proprio laddove le imposizioni dei committenti sembravano porre vincoli insormontabili. -
Rocco e Marittimo
Sul treno della speranza che dal Sud Italia porta intere famiglie al Nord delle Alpi, due neonati vengono scambiati per errore sotto l'occhio attento ma colpevole di don Curte. Quarant'anni dopo Rocco e Marittimo hanno due paesi, due famiglie, due personalità, un unico amore. Prendendo le mosse da questo gioco del destino, Vincenzo Todisco ha scritto un vorticoso romanzo sull'emigrazione italiana: una girandola di storie comiche e dolorose, epiche e fantastiche. -
La qualità del senso. Su Dante, Ariosto e Leopardi
È ancora possibile dire qualcosa di nuovo e illuminante sui primi versi della Commedia, sulle ottave più conosciute dell'""Orlando furioso"""" o sull'""""Infinito"""" di Leopardi? L'impresa, apparentemente impossibile, è riuscita in modo del tutto naturale a Giorgio Orelli, attento come pochi al rapporto tra i suoni e i significati delle parole, ossia a quella che Dante, con una formula che Orelli stesso considera """"una definizione della poesia che può bastare per i prossimi millenni"""", chiamava la fabricatio vcrborum armonizatorum. In un saggio di neanche cento pagine, Giorgio Orelli ci offre una lettura di strofe e versi forse oggi perfino un po' logorati dall'uso che se ne è fatto e si continua a fare nelle aule scolastiche, e li restituisce alla loro intrinseca grandezza. Ed è proprio quando il discorso si addentra nello specifico degli esempi scelti, che il lettore paziente avrà la sensazione di avvicinarsi ai segreti del linguaggio poetico."" -
Ritratti levati dall'ombra
Intrecciando autobiografia e invenzione, storia del Novecento e memorie familiari, Pietro De Marchi allestisce in questo libro una vasta galleria di figure e personaggi. Così ad esempio nel primo e più ampio racconto, dedicato alle generazioni dei padri e dei nonni, i lettori vedranno emergere dall'ombra i volti dei protagonisti di un'umanissima epopea popolare negli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale. Lo stesso accade in ""Ricordi fugaci, tenaci"""", dove una voce materna ricostruisce l'animato microcosmo di un cortile lombardo. Ma tutti e nove i racconti del libro sono così folti di luoghi, incontri ed esperienze - Milano, il Veneto, la Svizzera, le amicizie, i sogni giovanili, la scoperta della letteratura, la lontananza linguistica -, che forse non si sbaglierebbe a leggerli anche come i capitoli di un originale romanzo di formazione."" -
Caccia allo stambecco con Wittgenstein
La caccia allo stambecco è considerata una specialità della Surselva, le Alpi svizzere del Canton Grigioni. Ogni anno, all'apertura della stagione venatoria, cacciatori e bracconieri sfidano la montagna e inseguono le loro prede. Ma ci vuole vigilanza e pazienza, molta pazienza, prima che l'animale si mostri nel binocolo... A metà tra saggio e racconto autobiografico, questo libro descrive le contraddizioni di una pratica oggi sottoposta a complicati regolamenti. Con sguardo spesso ironico, l'autore riesce a dare volti e voci ai personaggi più schivi e improbabili e, soprattutto, suggerisce un significato più profondo, meno scontato forse, dell'andare a caccia. Un significato che ha a che fare con l'esperienza di sé e del mondo: ""Se vuoi imparare a conoscere una valle nei dettagli, una montagna con i suoi pendii, le sue pareti scoscese, i suoi ghiaioni, con i suoi nasi e grugni rocciosi, i suoi avvallamenti, le sue conche e i suoi ripari, vai a caccia di stambecchi in alta quota...""""."" -
L' anno della valanga
Un paese di contadini nel cuore delle Alpi vive un lungo inverno sotto la minaccia di una valanga. Sul bianco di una neve che sembra voler cancellare ogni cosa, si stagliano con vivezza cinematografica i protagonisti di una storia fatta di paure ed epifanie collettive, di conflitti tra valori arcaici e moderni, di orecchi tesi nella notte ad ascoltare gli scricchiolii delle montagne, ma anche di desideri amorosi appagati in modo più o meno furtivo, tra incanti e amare disillusioni. Introduzione di Vittorio Sereni. -
Il rumore del fiume
Un'infanzia in Engadina, ma un'Engadina nascosta (""qui non hanno dipinto né Segantini né Giacometti"""") è quella che ci racconta il maggiore scrittore di lingua romancia del Novecento in questo libro autobiografico. Con una prosa diretta che non ammette abbellimenti letterari, ma con un senso delle scene che può far pensare a una forma di poesia tipicamente cinematografica, Peer ci introduce in un paesino di montagna composto da una piccola stazione ferroviaria, poche case piene di bambini, cataste di legna e panni stesi ad asciugare. È il mondo dei suoi primi anni di vita, che poi si allarga man mano che il protagonista cresce e che, per quanto appartato, non rimane estraneo alle grandi e a volte terribili correnti della Storia. Incontriamo così personaggi che oggi possono apparirci quasi leggendari, come il nonno Tumasch al quale è dedicato un intero capitolo, con le sue avventure di cacciatore e di guida alpina (tra gli altri, per il re del Belgio Alberto I) e le sue disavventure coniugali. Ma i personaggi indimenticabili di questo libro sono numerosi, a partire dalla mamma del piccolo Oscar detto Kini, una donna bella e a suo modo fiera, bravissima a fare le torte, con una passione per la lettura e la scrittura e un debole per le persone emarginate. È questo un romanzo scritto dalla vita, in cui le esperienze vissute in prima persona dal narratore si mescolano con le tante storie tragicomiche che si tramandano nella sua famiglia."" -
Monte verità. Ascona e il genio del luogo
Una collina sovrastante Ascona e il Lago Maggiore è diventata, agli inizi del Novecento, un luogo di libertà e sperimentazione capace di attrarre giovani artisti e intellettuali da varie parti d'Europa. Quello che i pionieri di questa avventura vollero chiamare ""Monte Verità"""", con il suo sanatorio e le sue casette in legno sparse nel bosco, è stato per alcuni decenni uno dei più fervidi laboratori della rivolta contro lo stile di vita imposto dall'industrializzazione e dal capitalismo borghese. Dall'alimentazione ai rapporti sociali, dal sesso alla proprietà e al denaro, dalla medicina alla pittura, tutto poteva essere sovvertito o ripensato fin nelle fondamenta, con risultati a volte di grande portata, come ad esempio la nascita della danza moderna. L'elenco delle personalità che conobbero il fascino del genio del luogo asconese e che in modi diversi presero parte all'avventura, è impressionante: da Nietzsche a Bakunin, che fanno la loro comparsa nei dintorni di Ascona quasi come due premonizioni ottocentesche, a Filippo Franzoni, Hermann Hesse, Otto Gross, Rudolf Laban, Mary Wigman... fino al circolo di Eranos con, tra gli altri, Carl Gustav Jung, Mircea Eliade, Karl Kerényi e James Hillman. Kaj Noschis racconta una delle vicende più affascinanti della storia culturale europea del secolo scorso, insistendo su come il genio del luogo sia la forza ispiratrice della creatività asconese."" -
Nuovi giorni di polvere
"Un verso di Fortini dà il titolo a una sezione della raccolta di uno dei più coinvolgenti poeti delle ultime generazioni, il ticinese Yari Bernasconi: Non è vero che saremo perdonati. Muovendosi attraverso un'Europa che si finge felice del suo egoismo, tra una macchina un treno un traghetto, un'irrequietezza muove il poeta, che non è solo dei poeti e che è forse di sempre, per chi rifiuta di sentirsi lontano dal vero, un vero che risiede nel dolore degli altri, nell'affanno violento della Storia e non nella distrazione del benessere. Sono 'in cammino e tormentati, / dialettici e bizzarri', diceva Auden nei lontani anni trenta del '900, 'goffi e testardi ma sempre selvatici', dice oggi Bernasconi, coloro che non accettano di vivere da bruti e avvertono il privilegio come colpa. Oggi non è ieri, diversi sono i ricatti, le difficoltà. Bernasconi affronta il presente con l'urgenza e il disagio di chi cerca la strada meno ingiusta, nel confronto con chi soffre e lotta e con chi si adatta o finge di farlo, con i morti, con una natura preservata o aggredita, con un bene ambiguo e un male che non riguarda solo gli altri, con un pensiero che deve mettersi alla prova, tra lusinghe, minacce, sfide, dandoci versi che sentiamo infine nostri e necessari."""" (Goffredo Fofi)" -
Marembo
Sono passati oltre vent'anni dal genocidio ruandese, ma il breve libro di Dorcy Rugamba ci appare oggi come una delle più autentiche testimonianze di ciò che è realmente accaduto. Non vi si trovano ricostruzioni storiche, analisi politiche o sociologiche, ma più semplicemente la vita di una famiglia, quella dell'autore, sterminata la mattina del 7 aprile 1994. Rugamba si chiede: ""Come si può cogliere tutta la dimensione di un evento che ha spazzato via più di un milione di persone e nel quale la morte di mio fratello, per quanto atroce possa essere stata, è solo un aneddoto?"""". Attraverso la storia sua e dei suoi familiari - il padre Cyprien, umanista ruandese, la madre Marembo, bellissima e fiera, i fratelli e sorelle, e poi il teatro, la conversione all'Islam, esperienza """"unica, orgasmica"""" della preghiera - Rugamba ci offre uno splendido racconto di vita, una meditazione di rara forza sulla famiglia, la cultura, la tradizione, la spiritualità e, di riflesso, un antidoto alle """"pulsioni di morte"""" che continuano a dominare la nostra epoca. Questa prima edizione italiana di """"Marembo"""" è stata condotta su una versione del testo rielaborata e tuttora inedita anche nell'originale francese."" -
Il fondo del sacco
«Io a Cavergno sono tornato proprio per quel ricordo...». Al ritorno a casa, Gori non ritroverà niente di quel che aveva lasciato. ""Il fondo del sacco"""" racconta il fallimento di un'illusione collettiva: l'illusione, nutrita sin dall'Ottocento da migliaia di emigranti ticinesi, di trovare fortuna oltreoceano. Attraverso l'infelice vicenda del giovane «minchione» Gori, emerge uno spaccato della vita «agra» di una valle alpina, tra amarezza e pietas. E nella distanza, il ricordo del paese perduto che assume una dimensione mitica. Il fondo del sacco utilizza una lingua aderente al parlato, guardando a modelli illustri quali Fenoglio e Pavese."" -
And now the good news. Opere dalla collezione Annette e Peter Nobel
Il volume è il Catalogo della mostra di Lugano (Museo d'arte della Svizzera italiana, 29 maggio - 15 agosto 2016).