Sfoglia il Catalogo ibs019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9501-9520 di 10000 Articoli:
-
I busti femminili di Francesco Laurana tra realtà e finzione. Ediz. illustrata
Questa monografia illumina di nuova luce Francesco Laurana, uno dei maggiori scultori ritrattisti del Rinascimento europeo. Dopo l'edizione in lingua inglese del 2000, l'autrice ne aggiorna il profilo tenendo conto dei nuovi contributi e delle sue recenti ricerche, in particolare rispetto ai molti falsi del secolo XIX. Laurana emerge finalmente in questo lavoro per le capacità tutte proprie di fondere nelle sue opere gli elementi stilistici della scultura lombardo-veneta con quelli pittorici provenienti dalla coeva arte franco-fiamminga, nonché dalla ritrattistica italiana contemporanea. -
La strada delle Piccole Dolomiti. Racconto di montanari e contrabbandieri
"La strada delle Piccole Dolomiti"""" è la prima parte del ciclo romanzesco di Arturo Zanuso """"Emilio Ersego"""". Il romanzo narra le avventure del protagonista Emilio Ersego - nato in una famiglia di contadini di montagna - che si svolgono nelle valli, nelle colline e nella montagna della Lessinia, tra Alto Vicentino, Alto Veronese e Trentino, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento. I personaggi e gli avvenimenti sono raccontati con affetto, ma soprattutto con verità ed efficacia, richiamando alcuni dei migliori risultati della letteratura e della cinematografia neorealistica degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento." -
Altichiero e la pittura a Verona nella tarda età scaligera
Il periodo compreso tra la morte di Mastino II (1351) e la fine della signoria scaligera (1387) costituisce un momento cruciale non solo per le sorti politiche, economiche e sociali di Verona, ma anche per le arti e, in particolare, per la pittura. Nel comporsi delle tante, anche se talora frammentate, testimonianze dipinte, la tarda età scaligera restituisce di sé un'immagine affascinante e variegata, che il libro cerca di cogliere nella sua complessità, da un lato individuando le linee di sviluppo della cultura figurativa tra gli anni Cinquanta e Ottanta, dall'altro illuminando i profili artistici e biografici degli artisti attivi in città e i contesti di committenza, a partire, innanzitutto, da quello della corte. -
Il percorso interrotto della democrazia. Rovigo e il Polesine, 1898-1919
Negli anni a cavallo della Grande Guerra, emerge in Polesine una classe dirigente di livello nazionale che su tutti e tre i versanti politici del rinnovamento - socialista, cattolico, fascista - impone questa terra all'attenzione nazionale con personalità del calibro di Giacomo Matteotti, Umberto Merlin e Aldo Finzi. Da dove venivano questi uomini, che mondo rappresentavano? Questa ricerca, precisa e minuziosamente documentata, vuol dare una risposta alla domanda che viene spontanea a chiunque osservi gli eventi polesani: perché una provincia marginale e povera, esprime improvvisamente, nei brevi anni del primo dopoguerra, una classe politica nazionale che diviene protagonista, nei diversi versanti partitici, del rinnovamento del nostro paese? -
I leoni di San Marco
Il leone marciano ha rappresentato qualcosa di più di uno stemma per gli abitanti di Venezia e per i sudditi della Repubblica: esso divenne infatti anche un emblema politico e religioso, un simbolo che esprimeva tutta la potenza della città, e per questo fu amato e odiato, ebbe una straordinaria diffusione e fu rappresentato in forme anche diversissime, spesso rivelatrici del tipo di rapporto che si instaurava tra Venezia e gli abitanti del luogo in cui di volta in volta veniva collocato. L'opera, la cui prima edizione uscì nel 2002, viene ora riproposta completata e aggiornata, con l'aggiunta di un terzo volume contenente oltre 1500 schede, di cui 700 relative a opere antiche (realizzate prima del 1797) e circa 800 relative a opere moderne, che propone centinaia di nuove fotografie, talvolta scattate dopo restauri importanti. -
I segni del sacro nelle tradizioni ladine. Livinallongo/Fodom, Colle Santa Lucia/Col
In questo volume viene illustrata la storia religiosa della comunità ladina di Livinallongo/Fodom e di Colle Santa Lucia/Col, testimoniata dalla presenza di segni del sacro in luoghi da sempre importanti per la vita di una popolazione rurale alpina: sugli incroci a protezione dei viandanti, in punti di passaggio pericolosi, sulle cime delle montagne... Si tratta di una religiosità ""popolare"""" vissuta sino a tempi recenti, ma che affonda le sue radici nei culti dell'acqua, del sole, degli alberi, della terra, del fuoco già presenti nel mondo pagano, sui quali il cristianesimo ha costruito nei secoli i suoi riti."" -
Il racconto di una notte di tregenda
Questo libro si colloca nell'ambito delle celebrazioni per i settecento anni della fallita congiura di Baiamonte Tiepolo. Si tratta di un testo teatrale in italiano e veneziano in cui la storia e la cronaca si fronteggiano per fornire diverse versioni di un fatto che avrebbe potuto cambiare le sorti della Serenissima, rendendola simile e legata alle signorie di terraferma. Sullo sfondo del racconto della notte di tregenda risalta l'antico ma sempre attualissimo dibattito sulla specificità veneziana e sul rischio dell'omologazione della città insulare alla terraferma. -
Storia e storie del mercato ortofrutticolo di Verona
Presenza importante nella storia e nell'economia della città di Verona, il mercato ortofrutticolo, oggi decentrato per ragioni economiche, logistiche e di sicurezza nel Quadrante Europa, si venne spostando via via nel corso dei secoli dagli ombrelloni di piazza Erbe e di piazza Navona, nel cuore del centro storico, passando per piazza Isolo e poi all'interno dei capaci capannoni nella zona agricolo-industriale. Rita Pasquali racconta la storia del mercato, risalendo alle rare fonti scritte fin dove è possibile, ma soprattutto pescando a piene mani tra i suoi ricordi. Così la sua ricostruzione ci appare tanto più originale e viva perché avviene soprattutto attraverso le mille piccole storie quotidiane che è in grado di raccontarci e farci rivivere insieme con lei. -
Il giardino Giusti
Oasi realizzata nel centro di Verona fra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento dal conte Agostino Giusti, esponente di una delle principali famiglie della città, il giardino Giusti è uno splendido esempio di giardino all'italiana, dove i diversi elementi concorrono a dare un senso di armonia ed equilibrio. Il visitatore è però anche incuriosito da elementi ""anomali"""", come il famoso """"mascherone"""", inquietante scultura collocata in posizione elevata e centrale, e la grotta ad esso sottostante, con il suo spiazzante gioco di specchi."" -
La riviera del Naviglio Brenta
Il volume descrive un itinerario che da Stra porta fino a Fusina lungo il Naviglio Brenta, soffermandosi sugli aspetti naturalistici, storici, artistici, economici, antropologici di questo territorio limitato, ma fortemente caratterizzato. Un territorio che nonostante le mutazioni avvenute soprattutto nel corso del secolo scorso, resta impagabile per l'amenità dei luoghi e per il fascino delle ville, dove si cimentarono i protagonisti dell'architettura e della pittura venete dal Cinquecento all'Ottocento. -
Il palazzo e la città. Le vicende di palazzo Emilei Forti a Verona
Gentiluomo di antico stampo, colto e generoso, Achille Forti decise di lasciare il suo cospicuo patrimonio all'""amata Verona"""", avendo designato nel testamento il Comune come erede universale di tutti i suoi beni. Le vicende del palazzo che egli aveva abitato vengono ora ripercorse attraverso uno studio approfondito che prende in considerazione la fabbrica a partire dalle vestigia del periodo romano, attraverso le emergenze medievali e quelle del periodo veneziano quando proprietari del palazzo diventarono gli Emilei, famiglia di origine bresciana arrivata a Verona al seguito delle armate viscontee. Un palazzo ricco di storia, quindi, e di svariate e continue sovrapposizioni architettoniche e pittoriche, come testimoniano la facciata esterna, gli affreschi, le decorazioni e le grottesche realizzati in diversi periodi e numerosi al suo interno."" -
L' Arena di Verona
Il testo offre un sintetico panorama della storia, lunga duemila anni, di un monumento universalmente noto, affascinante sia per la complessa struttura sia per le vicende di cui è stato protagonista. -
Piccola terra. Con DVD
Valstagna, Canale di Brenta, Vicenza: su piccoli ""fazzoletti di terra"""" un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in controtendenza di personaggi assai diversi, impegnati nel dare nuova vita ad un paesaggio terrazzato in stato di abbandono. C'è chi rimane aggrappato con ostinazione e orgoglio all'antico podere di famiglia, chi lascia il posto di operaio in cava per ritrovare se stesso, chi venendo dal mondo urbano decide di prendersi cura di campi e muri a secco grazie ad un innovativo progetto di adozione, e chi originario del Marocco coltiva il sogno dell'integrazione per sé e per i propri figli. """"Piccola terra"""" è un messaggio di speranza per terre alte marginali. È un racconto sul valore universale del legame con la terra, che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali. Il """"mondo dei vinti"""", raccontato negli anni Sessanta dal regista Giuseppe Taffarel, qui è una montagna che torna a vivere, in un nuovo rigoglio che sa di menta, appartenenza e libertà."" -
Memorie di un nonagenario. Peregrinazioni e vita padovana
Questa autobiografia riguarda un periodo di quasi settant'anni (1946-2011), successivi ai due decenni di vita già considerati nelle ""Memorie pisane 1921-1946"""".In 34 brevi capitoli si ripercorrono qui via via le esperienze professionali dell'autore durante la sua carriera di medico ospedaliero: l'Accademia Navale, il servizio di ufficiale medico, i soggiorni a Napoli, in Calabria, in Liguria precedono la lunga permanenza di sessant'anni a Padova. Nella progressione cronologica i ricordi personali si intrecciano con i richiami allo sviluppo sociale e politico. Il libro offre quindi anche ampia materia per un'immagine complessiva dell'evoluzione del nostro Paese tra la seconda metà del Novecento e i primi anni del nuovo millennio."" -
Dobro. Storie balcaniche
Alpino negli anni Ottanta e richiamato in servizio vent'anni dopo, l'autore racconta la sua esperienza nelle missioni in Bosnia e in Kosovo tra il 2001 e il 2004. Sullo sfondo di Balcani ben lontani dalle rappresentazioni mitiche create dai mezzi di comunicazione occidentali, l'autore riporta con sensibilità e consapevolezza non solo la drammaticità dei conflitti, ma anche gli avvenimenti quotidiani, la generosità e la vita ""normale"""" degli abitanti del posto, i rapporti dei soldati con gli alleati e con i compagni di servizio. Ne emerge una geografia dei Balcani inedita, esito della storia antica e recente, della tradizione dei diversi popoli dell'area, dei conflitti indifferenti alle leggi nazionali e internazionali. Una geografia che sfida quindi quella astratta e razionale delle potenze occidentali, colpevoli di dimenticare l'uomo inserito nella sua comunità e nei suoi luoghi di origine."" -
Verona e il suo territorio nel Quattrocento. Studi sulla carta dell'Almagià
La grande carta del territorio veronese detta ""dell'Almagià"""" (dal nome del geografo che per primo la studiò, nel 1923), costituisce uno dei più importanti monumenti cartografici """"locali"""" del Quattrocento italiano. Realizzata su pergamena, raffigura la città di Verona e il suo territorio con le zone immediatamente circostanti: il lago di Garda, il Trentino meridionale, una parte del Mantovano. Fu voluta dal governo veneziano dopo il 1460 in un momento nel quale la Serenissima si stava rendendo conto che occorreva """"conoscere"""" sino in fondo un territorio, per """"governarlo"""" in modo efficace e per provvedere alla sua difesa. Gli elementi che caratterizzano il contesto geografico (montagne, corsi d'acqua, laghi, paludi, boschi) sono riprodotti con grande suggestione pittorica. Con altrettanta cura sono raffigurati nel paesaggio tutti i segni della presenza umana: il sistema delle strade, le fortificazioni, i borghi e i villaggi e inoltre, con grande ricchezza di particolari, la città di Verona."" -
Costruire la vita. Una storia gardesana
In queste pagine Carlo Simoni raccoglie la testimonianza dell'amico Giacomo, un olivicoltore di Toscolano Maderno, incontrato nel periodo in cui si dava avvio al recupero di un'area posta alle spalle dello stesso paese, la Valle delle Cartiere. I brani che di tanto in tanto interrompono il racconto danno conto del percorso che ha permesso di cogliere la singolarità e il valore dell'esperienza e della cultura di Giacomo. La sua vicenda si svolge a partire dalle origini contadine per approdare, dopo l'esercizio di altre professioni e un'ininterrotta passione sportiva, a un'attività nella quale le finalità economiche convergono con quelle ambientali e sociali. Il recupero di terreni alla coltura più caratterizzante dell'area, l'uliveto, si risolve infatti non solo in un contributo sostanziale alla salvaguardia di un paesaggio segnato dallo squilibrio creatosi tra la fascia costiera e l'entroterra, ma anche nella possibilità di offrire nuove occasioni a giovani in difficoltà. -
I leoni di San Marco. Vol. 3
Il leone marciano ha rappresentato qualcosa di più di uno stemma per gli abitanti di Venezia e per i sudditi della Repubblica: esso divenne infatti anche un emblema politico e religioso, un simbolo che esprimeva tutta la potenza della città, e per questo fu amato e odiato, ebbe una straordinaria diffusione e fu rappresentato in forme anche diversissime, spesso rivelatrici del tipo di rapporto che si instaurava tra Venezia e gli abitanti del luogo in cui di volta in volta veniva collocato. L'opera, la cui prima edizione uscì nel 2002, viene riproposta completata e aggiornata, con l'aggiunta di un terzo volume contenente oltre 1500 schede, di cui 700 relative a opere antiche (realizzate prima del 1797) e circa 800 relative a opere moderne, che propone centinaia di nuove fotografie, talvolta scattate dopo restauri importanti. -
Sole sale vento fuoco. L'antica arte del conservare il cibo. Memorie, pratiche, vecchi sapori, ricette
Questo libro racconta, in tono semplice e divulgativo, la tradizione dei cibi conservati: i prodotti e le tecniche utilizzate per trasformarli in minestre, pietanze, condimenti, dolciumi. Dalla cucina popolare italiana e da questi prodotti, che si potrebbero pensare come ""pietanze di mortificazione"""", sono derivati in realtà piatti importanti, noti e pregiati quali il pesce in carpione, il tonno sott'olio, la bottarga, il caviale, il baccalà, le anguille marinate, le carni salate, i salumi, le marmellate, i canditi, le mostarde ecc. Piccoli miracoli gastronomici - dei quali si riportano qui numerose ricette, classiche, d'autore e di tradizione casalinga - dovuti in gran parte alla buona volontà e alla fantasia delle donne. Un mondo, insomma, quello dei conservati, meritevole d'essere meglio conosciuto e che, come scrive nella prefazione Gualtiero Marchesi, l'autore di questo libro rappresenta """"con passione, con precisione e ricchezza di citazioni e di aneddoti, luoghi e personaggi"""" che hanno popolato questo volenteroso e sofferto scenario di storia dell'alimentazione italiana."" -
Escursioni nei colli dell'alto Trevigiano. Quartier del Piave, Valsana, Colli di Conegliano e di Vittorio Veneto
L'alto Trevigiano ha una sua spiccata identità territoriale nella sinistra Piave, a ridosso delle Prealpi. Un'area in prevalenza collinare, raccolta e varia nello stesso tempo, ricca come poche di peculiarità artistico architettoniche e paesaggistiche, oltre che di nicchie naturalistiche di grande pregio. Questo testo cerca di coprire in modo sistematico con percorsi originali l'area considerata, cercando di cucire e collegare tutto ciò che emerge nei diversi campi d'interesse. Seguendo gli itinerari proposti in questo libro si vedrà che oltre all'elemento paesaggistico che l'ha resa celebre, il vigneto del Prosecco, in questa zona c'è molto altro da scoprire.