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Esperimenti scientifici per tutta la famiglia. Meteorologia e non solo
Il simpatico meteorologo di ""Uno Mattina in Famiglia"""" e la sua co-autrice tornano, dopo il primo volume, a intrattenere i loro lettori con oltre 50 nuovi esperimenti scientifici. Si parla di meteorologia, certo, ma anche di elettricità e di magnetismo, di acustica e di ottica, e ancora di tanti altri argomenti legati ai fenomeni naturali. Come per i Piccoli esperimenti in famiglia, anche per questi divertenti nuovi test, i materiali necessari sono quanto di più semplice si possa immaginare- bottiglie e vasetti di vetro, buste di plastica, palloncini e candele, acqua, olio, cannucce di plastica, ecc. Un piccolo laboratorio casalingo che. sotto la puntuale guida degli autori, saprà regalare ai bambini - ma anche ai loro genitori o nonni! - il piacere di sperimentare sul campo le affascinanti leggi che regolano il nostro mondo. Età di lettura: da 9 anni."" -
I gioielli di madame de... di Max Ophüls
«Il film più perfetto mai realizzato». Così il critico e teorico americano Andrew Sarris a proposito di I gioielli di Madame de..., straordinario melodramma girato nello stile di una commedia. Max Ophùls, il maestro tedesco-francese amato e copiato da François Truffaut e Stanley Kubrick, Paul Thomas Anderson e Wes Anderson, vi raggiunge - così come nel precedente La Ronde - il culmine della propria arte raffinata, allusiva, sottilmente disperata: un'insostenibile leggerezza dell'essere e del filmare. Attraverso le vicissitudini di un paio di orecchini, nella Parigi della belle époque, vi racconta quelle di una donna (Danielle Darrieux, nel fiore della bellezza e della carriera) vissuta per piacere e morta per amore; ma anche quelle di una società che danza, come il protagonista del primo episodio di Il piacere, altro capolavoro del regista, sull'orlo del baratro. L'intero film, tra gioielli, valzer, galanterie, è riassunto - come l'arte stessa del suo autore - nella frase che il generale Charles Boyer dice alla moglie riguardo alla loro felicità coniugale: «Soltanto superficialmente è superficiale». -
Il cinema giallo-thriller italiano
Frutto di anni di ricerca, catalogazione e scrittura, questo volume costituisce la prima mappatura completa della produzione giallo-thriller italiana dal 1963 - anno di distribuzione del capostipite La ragazza che sapeva troppo di Mario Bava - al 2017. Insieme è però anche un'approfondita analisi verticale - a carattere produttivo, storiografico, stilistico e aneddotico - di ognuno degli oltre 400 titoli che compongono il catalogo del genere. Dai capisaldi firmati Dario Argento, Mario Bava, Lucio Fulci, Sergio Martino o Umberto Lenzi alle affermazioni autoriali di Michelangelo Antonioni, Elio Petri, Luigi Comencini o Tinto Brass, dalle incursioni eccentriche di Francesco Barilli, Pupi Avati, Nelo Risi o Luigi Bazzoni alle varianti di filoni come il thriller d'alta moda, il rape & revenge, il boat thriller o il torture movie; dagli anni '60 del sexy giallo ai cangianti '70 delle sperimentazioni pop, dai patinati '80 ai mercati straight-to-video dei '90, fino all'attualità di un cinema che ancora sopravvive grazie soprattutto alle produzioni indipendenti, nulla è stato tralasciato. Introducendo il lettore al genere mediante un saggio che ne ripercorre e sintetizza filoni, evoluzione e archetipi, il libro lo invita in seguito all'approfondimento con le singole schede organiche dei film, offrendo l'opportunità di una lettura orizzontale o di una consultazione sporadica, ponendosi come poderoso saggio e, allo stesso tempo, come guida alla visione di un singolo titolo. Poiché l'inventario di una simile mole di pellicole ha obbligato l'elaborazione di un rigido criterio di inclusione - che definisse il genere e i suoi confini -, in coda all'opera l'autore propone un apparato comprendente gli oltre 300 esclusi, motivando le proprie scelte in base a griglie di carattere storico o contenutistico. La presente CinEnciclopedia rappresenta, a oggi, il lavoro più completo, organico ed esaustivo su un genere che, in Italia come nel resto del mondo, si è imposto come fenomeno di culto. Prefazione di Davide Pulici. -
Le mie grandi soubrettes
Le più importanti soubrettes dell'epoca d'oro dello spettacolo italiano sono state protagoniste o ospiti delle sue trasmissioni televisive, oppure sono state da lui dirette sulle tavole del palcoscenico in commedie, operette, riviste. Chi meglio di Vito Molinari - regista televisivo e teatrale unico per longevità artistica - avrebbe potuto rievocare quel mondo ormai scomparso e le stelle che ne illuminavano il cielo? Le mie grandi soubrettes è innanzitutto un ineguagliabile e inesauribile album di ricordi che ci fa riscoprire da una visuale privilegiata le vedettes e le primedonne del nostro spettacolo: le grandi protagoniste degli anni Cinquanta che oggi in pochi ricordano, come Elena Giusti o Tina De Mola; i miti indimenticati come Wanda Osiris; le ""anti-soubrettes"""" come Delia Scala e Sandra Mondami; le professioniste ancora in attività come Loretta Goggi; le cantanti e le attrici che nei loro anni giovanili hanno """"fatto il varietà"""", come Ornella Vanoni, Milva, Monica Vitti, Franca Rame, Paola Borboni; le star straniere come Caterina Valente; le talentuose caratteriste come Franca Valeri, Bice Valori, Lina Volonghi. A loro, Molinari dedica un ritratto affettuoso e partecipe, ma anche minuzioso nel ricomporne esordi, affermazioni artistiche, occasioni di lavoro comune, aneddoti sconosciuti e """"dietro le quinte"""". Le soubrettes di cui l'autore ci parla non sono, però, solo ed esclusivamente quelle che ha personalmente conosciuto. Già, perché Molinari è un profondo e appassionato conoscitore di tutta la storia del varietà, anche di quella che lo ha preceduto e che ha visto affermarsi una vasta schiera di antesignane del genere. Ed eccolo, con lo stesso ritmo brioso, raccontarci di Anna Fougez, che nel 1929, con un boa di piume di struzzo che le copre a malapena il seno, interpreta la rivista Si vede tutto; di Maria Campi, che consegna alla storia del varietà la celebre """"mossa""""; della bellissima Lina Cavalieri, che morirà nel 1944 sotto un bombardamento americano; di Isa Bluette, """"regina del capriccio, della grazia e della gioia""""... Se è vero che oggi le soubrettes non esistono più, con il suo libro - illustrato da più di cento foto - Vito Molinari le risveglia tutte alla nostra memoria. E pagina dopo pagina, le stelle di quel cielo magico tornano a brillare."" -
Mozart e il cinema. I film su Mozart, i film da Mozart, i film con musiche di Mozart
Mzart morì in semipovertà, circondato più da debiti che da amici, con la moglie Constanze ancora convinta di avere sposato un uomo senza futuro. Ma se avesse percepito in vita anche soltanto un centesimo per ognuno dei suoi dischi venduti dal 1894 a oggi, sarebbe stato l'uomo più ricco dei suoi tempi. E se gli si riconoscesse il giusto compenso per ognuna delle colonne sonore cinematografiche che, a sua insaputa, si servono della sua musica, sarebbe oggi più ricco dei più ricchi divi rock e forse perfino dei produttori discografici che ancora lo sfruttano come un tempo facevano arcivescovi e imperatori. Non soltanto è il musicista utilizzato più di ogni altro dal cinema, ma dopo Amadeus è diventato il compositore classico più popolare anche tra i non appassionati di musica classica, quasi un'icona pop. Enrico Giacovelli, esperto sia di musica che di film, pianista dilettante e storico cinematografico professionista, esplora i rapporti tra la musica di Mozart e il cinema. Il libro passa in rassegna i numerosi film che hanno raccontato la vita del musicista, ma anche quelli (dal Flauto magico di Bergman al Don Giovanni di Losey) tratti dalle sue opere teatrali. E, soprattutto, individua e cataloga centinaia di film di ogni genere, epoca e valore che utilizzano - qualcuno episodicamente, altri a tappeto - la sua musica: un elenco dei grandi registi che se ne sono serviti almeno una volta è una vera e propria storia del cinema, ma non dovremo stupirci di trovare nel catalogo anche horror, western, b-movies e cartoni animati. Per ogni film si descrivono e si commentano le sequenze in cui i brani musicali vengono usati e si individuano le corrispondenze tra note e immagini. Con la sua ricca documentazione, le sue digressioni non soltanto cinematografiche e musicali, il suo linguaggio più da romanzo che da saggio, il libro analizza anche la musica di Mozart, i suoi significati reconditi e il suo tema-guida, ossia, come scriveva Massimo Mila, la ricerca della felicità. -
2001: odissea nello spazio di Stanley Kubrick
Si è detto spesso, a ragione, che la storia del cinema di fantascienza si divide in due parti: prima e dopo 2001: Odissea nello spazio. Oggi il 2001 è un futuro ormai passato, da molti anni, e la storia lo ricorderà non per un'impresa spaziale oltre la Porta delle Stelle bensì per un attacco aereo nel cielo di New York. Anche il 1968, anno di svolta (perlomeno sognata) sul pianeta Terra, ha ormai cinquant'anni, e quasi nessuna delle sue utopie si è realizzata. Ma l'Uomo attende ancora, e attenderà sempre, un giro di valzer tra le stelle, un messaggio dagli spazi infiniti, un universo migliore, un feto cosmico in cui infine rinascere; e 2001: Odissea nello spazio resta il capolavoro di Kubrick e il miglior film di fantascienza mai realizzato, infinitamente più ricco, infinitamente più misterioso e infinitamente più moderno dei moderni film di fantascienza. -
Elia Kazan. Splendore nell'erba
«Ma se la radiosa luce che una volta, tanto brillava negli sguardi è tolta, se niente può far che si rinnovi all'erba il suo splendore, e che riviva il fiore, della sorte funesta non ci dorrem, ma ancor più saldi in petto, godrem di quel che resta». Dai celebri versi dell'Ode all'immortalità di William Wordsworth, Elia Kazan (""Un tram che si chiama Desiderio"""", """"Viva Zapata!"""", """"Fronte del porto"""", """"La valle dell'Eden"""") ha tratto quello che molti considerano il suo film migliore insieme a """"Il ribelle dell'Anatolia"""" e uno dei più bei film d'amore realizzati a Hollywood. Ma anche un film sul tempo, «questa oscura degradazione e metamorfosi che rende estranei una coppia d'innamorati» (Jacques Rivette). Warren Beatty vi esordisce sullo schermo; Natalie Wood non sarà mai più così bella, così in fiore; e la sequenza finale, che Kazan considerava la propria cosa migliore senza capirne bene il perché, è il culmine creativo del suo cinema e uno dei momenti più alti del cinema americano."" -
Vita di Totò
Coniugando accuratezza ""scientifica"""" e felice leggerezza di stile, l'autore ripercorre tutta la carriera di Totò a partire dalla sua lontana formazione nel teatro """"leggero"""" della Napoli primo Novecento, elemento imprescindibile per la comprensione dello stesso Totò cinematografico. Ma ci parla anche della sua vita privata, degli innamoramenti, delle battaglie araldiche, delle tragedie e delle grandi felicità che hanno punteggiato e accompagnato i suoi successi professionali. E dietro la maschera, ecco allora apparire il viso austero di Antonio de Curtis, il Principe in eterna lotta con il mondo, l'uomo difficile, dolorosamente memore delle sue umili origini. Con un'incomparabile ricchezza di particolari e di notazioni (frutto delle lunghe conversazioni avute dall'autore con Liliana de Curtis e Franca Faldini), questa biografia riesce in una non facile impresa: colmare adeguatamente una vistosa lacuna nell'ambito degli studi dedicati al personaggio più popolare e """"rivoluzionario"""" dello spettacolo italiano del Novecento."" -
Trasparenze
Sessanta poesie suddivise in tre sezioni compongono la raccolta ""Trasparenze"""", scritta da Maria Mozzo, artista poliedrica e sensibile che ama descrivere le cose oltre l'apparenza, attraverso sensazioni, ispirazioni e frammenti di pensiero. Un libro intenso, che diventa anche diario dell'anima."" -
San Lorenzo. Il mistero della pietra
Un romanzo che ripropone in chiave moderna le gesta degli antichi cavalieri di cui sono ricche le leggende medievali incorniciate e inserite in un contesto storico di fatti realmente accaduti. La figura di Gisle, il cavaliere, è scolpita a tutto tondo, approfondita psicologicamente, evidenziata dalle virtù morali che caratterizzano gli antichi cavalieri senza macchia e senza paura che si proponevano la conquista del Santo Graal e la liberazione della tomba di Cristo dalle grinfie e dalle mani rapaci degli infedeli. -
Esami non solo scolastici
Quanti esami dobbiamo affrontare? Tanti, e spesso. Tutta la nostra vita è un esame: scuola, sport, oratorio e associazioni parrocchiali, ambulatorio medico, ospedale, patente di guida, visita militare, matrimonio, educazione dei figli, politica, il quotidiano rapporto con i propri simili, e molti altri piccoli esami, alcuni palesi, altri meno. Siamo sottoposti ad una valutazione continua che riguarda le capacità intellettive, fisiche, professionali, le scelte, le azioni, il comportamento, il carattere. I più rigorosi, quasi spietati, sono gli esami di coscienza verso noi stessi, perché lì non ci sono trucchi né menzogne. Non puoi barare con te stesso. Non devi confrontarti con i denigratori né difenderti da accuse inventate da altri: sei solo con la tua coscienza. Non puoi essere bugiardo con te stesso. Occorre la sincerità assoluta nell'esame di coscienza, quando passiamo in rassegna le nostre decisioni, ora razionali ora istintive, gli atteggiamenti narcisistici, il contegno scorretto, gli errori, le omissioni, di cui magari ci pentiamo. -
La colomba nera
Terzo romanzo di Alberto Danieli, ""La colomba nera"""" è, come i due precedenti, un racconto sospeso tra storia e fantasia. La trama prende spunto dalla congiura spagnola di Bedmar, sviluppatasi a Venezia nella prima metà del XVII secolo, per raccontare le vicende di Ana Kevorian, una cantante bella e coraggiosa che viene costretta dai veneziani a diventare una loro spia a Roma. La vicenda si snoda tra le due città, con belle descrizioni, colpi di scena, dialoghi intensi, amicizie e amori, tradimenti e aiuti inattesi fino ad una conclusione dolceamara che sorprenderà il lettore."" -
Un balilla moschettiere in Africa Orientale Italiana (1938-1942)
Giorgio Micaglio nel libro ""Un balilla moschettiere in Africa Orientale Italiana (1938-1942)"""" racconta il periodo vissuto con i genitori in Etiopia e in Somalia, e il lungo rimpatrio via mare dopo che i coloni furono espulsi dagli inglesi. Corredato da foto di famiglia e da documentazioni d'epoca, il volume descrive soprattutto la giovinezza dell'autore, vissuta felicemente - nonostante la guerra e tutti i problemi a essa collegati - in un mondo primitivo, duro e difficile, ma al tempo stesso dolce, meraviglioso e incantato."" -
In Paradoxa Ciceronis commentarii. Testo latino a fronte
Il volume propone per la prima volta l'edizione del Commento ai ""Paradoxa"""" di Cicerone di Bernardo Lapini (Montalcino, 1430 ca. Siena, 26 giugno 1476). Il lavoro si apre con un'ampia Introduzione (con un profilo bio-bibliografico dell'autore, l'analisi della metodologia e delle fonti dell'esegesi, la sua fortuna nel Quattrocento); il testo del commento è corredato da un apparato critico e delle fonti. Il volume si chiude con due Appendici (la Lettera alla sorella, un protrettico all'amore finora inedito, e la dimostrazione dell'esistenza di Laura, contenuta nell'esegesi al Triumphus Cupidinis II=III)."" -
Bibliotheca Gregorii Magni. Manuscripta. Census of manuscripts of Gregory the great and his fortune (epitomes, anthologies, hagiographies, liturgy). Vol. 1: Aachen-Chur.
Nell'ambito delle ricerche promosse dalla Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (S.I.S.M.E.L.) riguardo allo studio della fortuna dei Padri nel Medioevo, è stato sviluppato, a partire dal 2001, un progetto già formulato da Claudio Leonardi a Chantilly nel 1982, concernente la ricezione e la diffusione delle opere e del pensiero di papa Gregorio. La ricerca, finalizzata alla realizzazione di un censimento di codici su larga scala, si basa sull'individuazione di tutti i testimoni che tramandano opere del pontefice e scritti relativi alla sua fortuna. -
I manoscritti datati della provincia di Cremona
Il volume contiene la descrizione di 47 manoscritti datati conservati a Cremona presso la Biblioteca Statale, l'Archivio Storico Diocesano, l'Archivio Parrocchiale di S. Agata e l'Archivio di Stato; a Crema presso la Biblioteca Comunale. Il catalogo è introdotto dalla storia delle biblioteche e dei fondi ed è corredato dagli indici, dalla bibliografia e da 50 tavole in bianco e nero. -
I manoscritti datati della Biblioteca Capitolare di Padova
Il volume contiene la descrizione di 79 manoscritti datati conservati nella Biblioteca Capitolare di Padova. Il catalogo è introdotto dalla storia della biblioteca ed è corredato dagli indici, dalla bibliografia e da 84 tavole in bianco e nero. -
Stilistica e metrica italiana (2017). Vol. 17
Rivista fondata da Marco Praloran promossa dal Gruppo Padovano di Stilistica con il concordo della Fondazione Ezio Franceschini - Archivio Gianfranco Contini. -
Plutarchi Chaeronensis De musica Carolo Valgulio interprete
La traduzione latina del ""De musica"""" plutarcheo, che Carlo Valgulio approntò almeno in parte prima del 1492, uscì dall'officina tipografica bresciana di Angelo Britannico nel 1507, preceduta, da un ampio Prooemium, la cui stesura finale è certamente posteriore al 1502. La duplice fatica, della quale non si conoscono manoscritti, e che precede di due anni l'editio princeps del testo greco del De musica, all'interno dell'Aldina dei Moralia di Plutarco, è dedicata a Titus Pyrrhinus, nome latinizzato del giovane chierico Tito Perini da Gazzaniga. Se la traduzione testimonia il profondo interesse maturato da Valgulio per la musica fin dagli anni '70 del Quattrocento, il Prooemium documenta la sua conoscenza diretta di testi musicologici greci, cosa assolutamente straordinaria per l'epoca. Grazie alla loro fortuna editoriale, legata all'imponente diffusione, lungo il Cinquecento, delle traduzioni di altre opere del corpus plutarcheo, i due testi, dei quali si presenta qui l'edizione critica, costituirono una fonte preziosa di notizie sulla musica greca antica soprattutto per trattatisti, teorici della musica e compositori contemporanei e successivi, i qu"" -
Stilistica e metrica italiana (2018). Vol. 18
Rivista fondata da Marco Praloran promossa dal Gruppo Padovano di Stilistica con il concordo della Fondazione Ezio Franceschini-Archivio Gianfranco Contini.