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Abecedario di Edoardo Sanguineti. DVD. Con libro
Dalla ""a"""" di avanguardia alla """"z"""" di zero, passando per fumare, hotel, sesso e teatro, e ancora guerra, novecento, comunismo e vita. Sono ventuno le parole chiave attraverso cui Edoardo Sanguineti ci parla della storia presente e passata, di poesia e romanzi, di affetti e relazioni, di autori a lui cari e personaggi detestati, di fedeltà e impegno. Cinque ore di conversazione (realizzate espressamente per questo progetto a Genova nel gennaio 2006) per ripercorrere il profilo biografico e intellettuale di una delle figure più importanti del Novecento letterario italiano. La video-intervista, in 2 DVD, curata da Rossana Campo, è accompagnata da un libro che raccoglie frammenti dell'opera letteraria di Sanguineti scelti dalla stessa scrittrice."" -
Il pecchione
Il pecchione, detto anche fuco, è il maschio dell'ape domestica. Nell'economia di un alveare la sua funzione consiste nel fecondare l'ape regina, nient'altro. Nel periodo primaverile vola, insieme a centinaia di altri esemplari, in attesa dei voli nuziali durante i quali accoppiarsi. Non ha pungiglione. Muore durante l'accoppiamento perché per estroflettere l'endofallo effettua una contrazione muscolare che lo paralizza. Al centro di questo romanzo di Francesco Tripodi sta la vita di un alveare, con le sue api operaie e guardiane, bottinatrici e regine, uova e cellette esagonali. I suoi protagonisti sono Hans il fuco; Zina la falsa ape regina; Clara l'esperta nutrice, Tuscia l'esploratrice, la vera ape regina e un apicoltore. Ognuno ha la responsabilità di un piccolo segmento di quell'intrico di compiti e funzioni indispensabili alla sopravvivenza di un alveare. Ognuno ha un compito necessario eppure è sempre sostituibile, perché così va la natura: l'insieme viene sempre prima delle parti. Filo conduttore del romanzo è la strana relazione sessuale tra un'ape regina, che consuma i propri amori a costo della morte dei suoi pretendenti, e un apicoltore sessualmente impotente, deciso a ""farsi fuco"""". Il racconto di un amore paradossale dal quale scaturisce un'ironia dissacrante che trascina il lettore pagina dopo pagina."" -
I libri del rogo. Crisi dello Stato-piano,Partito operaio contro il lavoro,Proletari e Stato,Per la critica della costituzione materiale-Il dominiio e il sabotaggio
Scritti nel corso degli anni Settanta e tradotti in diverse lingue, i cinque opuscoli che compongono questo libro sono stati considerati per lungo tempo l'ispirazione teorica del terrorismo di sinistra nel nostro paese. All'indomani dell'arresto del loro autore, il 7 aprile 1979, con l'accusa di essere a capo di un'insurrezione armata contro i poteri dello Stato, questi opuscoli, nonostante la loro fortuna editoriale, sparirono dalle librerie e furono inviati al macero. Seguirono gli anni di una corale demonizzazione: giudici, politici, sindacalisti, giornalisti, storici, intellettuali e accademici citarono ripetutamente passi di questi scritti definendoli ""irrazionali"""", """"deliranti"""", """"criminali"""", frutto insomma della mente di un """"cattivo maestro"""". I giudizi più benevoli si limitarono invece a definirli """"estremisti"""", """"idealisti"""", """"anarcoidi"""", """"dannunziani"""". Ma ora, a trent'anni di distanza, quelle teorizzazioni possono apparire in una luce completamente diversa. Molto dell'attuale dibattito sulle grandi trasformazioni in atto nel nostro paese e in tutto il mondo è riscontrabile nelle analisi contenute in questi scritti; così come sono innegabili alcune intuizioni sulle radicali modificazioni dei processi produttivi e sulla crisi irreversibile della rappresentanza politica."" -
Perché non ci odiano. La vera storia dello scontro di civiltà
Dopo svariati decenni di retorica politica si è arrivati allo scontro di civiltà. Il mondo diviso in due vede schierate, da un lato, le forze del bene - coalizzate per la difesa della libertà e della democrazia - e, dall'altro, l'asse del male - un'alleanza tra integralisti religiosi decisi a riportare al medioevo le lancette della storia. L'Occidente democratico e l'Oriente musulmano non sono mai stati tanto distanti. In questo saggio sul mondo arabo-musulmano, Levine mostra quale sia stato l'impatto della globalizzazione e delle pratiche neo-coloniali su una regione che si estende dal Nord-Africa al Medioriente, smantellando i luoghi comuni e i pregiudizi che sono alla base delle analisi dei neo-conservatori americani. La falsa contrapposizione tra ""loro"""" e """"noi"""" non solo è servita ad alimentare i peggiori fondamentalismi ma è stata il paravento dietro cui mascherare massacri e speculazioni economiche che continuano ad accrescere il potere e il controllo di una parte sull'altra."" -
Fantomas contro i vampiri multinazionali
Gennaio 1975. Julio Cortázar vaga per le strade di una Bruxelles piena di esuli latinoamericani, scampati alla ferocia delle dittature che insanguinano i loro paesi d'origine. Cortázar conosce bene le loro storie, perché ha appena finito di partecipare ai lavori del Tribunale Russell, un'assemblea internazionale formata da scienziati e intellettuali di tutto il mondo, che in quegli anni indaga sulla violazione dei diritti umani in America Latina. Eppure Julio è frustrato: sul treno che lo riporta a Parigi, si chiede che cosa fare per dare un aiuto concreto ai popoli latinoamericani. Da qui si dipana l'intreccio del libro ""Fantomas contro i vampiri multinazionali"""". A toglierlo d'impaccio è Fantomas, il supereroe dei fumetti, che evade dalle vignette della rivista messicana che il narratore sta leggendo per irrompere nella sua vita. Julio viene così coinvolto nella lotta contro una setta fascista che vuole distruggere tutti i libri del mondo. Ma da subito i giochi e i mondi narrativi si complicano e si sovrappongono. Assistiamo a un turbinio di personaggi che si sdoppiano tra fumetto e realtà storica: compaiono Susan Sontag, Alberto Moravia e Octavio Paz, tutti uniti nella lotta a fianco di Fantomas. Non si tratta però di una banda di supereroi quanto di uri """"armata brancaleone"""" che fallisce miseramente. Finché, attraverso i continui sconfinamenti tra racconto, immagini e realtà storica, emerge che i nemici dell'America Latina sono le multinazionali e il governo degli Stati Uniti."" -
Scritti politici. Per la rivoluzione africana. Vol. 1
Immersi come siamo nelle condizioni geopolitiche della ""guerra al terrorismo"""", appare quanto mai utile rileggere oggi i saggi di Fanon. Il modo migliore per leggere questo libro è considerarlo come una serie di domande difficili sulla storia del presente, sul significato del razzismo nelle società europee e sul carattere della politica postcoloniale; non solo in Africa, ma in tutti quei luoghi dove i crimini coloniali europei vengono conservati energicamente nella memoria, nonostante l'Europa abbia tentato in ogni modo di stendere su tali crimini un velo d'oblio. Quale che sia la rilevanza di questi saggi nel passato, oggi essi ci parlano con forza delle circostanze politiche della nostra epoca: delle questioni della razza, della cultura e del multiculturalismo, della proiezione sociale di fantasmi razziali(zzati), dell'integrità e della coesione di """"civiltà"""" in conflitto e della controversa questione dell'umano nell'ambivalente contesto del discorso sui diritti umani. La critica di Fanon alla sinistra e alla sua tiepida condanna dell'uso della tortura in Algeria ha tuttora un impatto enorme. Fanon ci è utile per comprendere anche come il vecchio conflitto tra la croce e la mezzaluna sia stato ravvivato e perché abbia potuto generare forze così potenti e globali. Le sue analisi offrono un'ampia gamma di strumenti concettuali e di intuizioni teoriche che possono gettare luce sulla crisi globale del multiculturalismo."" -
Il Venezuela di Chávez. Una rivoluzione del XXI secolo?
Fino a qualche anno fa, il Venezuela era un paese poco conosciuto al di fuori dei propri confini. Era solo una macchia bianca sulla mappa geografica della sinistra europea che da sempre volge uno sguardo speranzosa verso l'America Latina. Hugo Chávez era considerato con scetticismo e i mezzi di informazione lo definivano ""antidemocratico"""", un """"nuovo Fidel"""" o semplicemente """"pazzo"""". In questo modo si andava propagando l'opinione secondo la quale in Venezuela era in atto uno """"smontaggio delle istituzioni liberali e democratiche"""", che avrebbe condotto a una """"democrazia difettosa"""" e quindi a una """"regressione autoritaria"""". Dalla vittoria di Hugo Chávez nel 1998 la situazione sembra completamente diversa e l'esperienza venezuelana appare anomala, tanto se paragonata agli altri paesi dell'America Latina, quanto sul piano mondiale. Questo libro descrive e analizza il processo di trasformazione avviato con l'elezione del presidente Chávez nel 1998, la politica del suo governo e dei settori a esso alleati o avversari e ne analizza le ricadute sia sul piano interno che su quello internazionale."" -
La suonatrice di theremin. L'insurrezione di Kronshtadt nei ricordi di Anastasija S. musicista e cuoca
Kronshtadt, 1921, Russia. Una rivolta durata appena 18 giorni si chiude nel modo più crudele. L'insurrezione degli anarchici dell'isola del Mar Baltico viene sedata dalle guardie rosse, guidate da Leon Trotzski, a pochi anni di distanza dalla Rivoluzione d'ottobre. Anastasija S. è sopravvissuta a quel massacro e si è rifugiata a Parigi. Dal suo esilio, si dipana il filo di un racconto che si perde nelle mense piene di fumo di marinai vocianti, nelle merende infantili con formaggio bianco e mirtilli consumate sulle scogliere del baltico, nelle strade di Mosca e Pietrogrado. Anastasija S. è una donna sola, esiliata, scampata a una delle disavventure del Novecento. Suona il violino e a Parigi lavora in un ristorante russo. I suoi ricordi riportano in superficie i frammenti di un dolore sopito, tanto più forte quanto causato dalla ferocia di un'armata che si credeva amica. Una quotidianità di piccole cose, preparare un ""blinis"""" o suonare una cracoviana, diventa il modo per elaborare un lutto che, prima di essere personale, è quello di un intero secolo di tragedie."" -
Sandokan. Storia di camorra
"Un impero economico vastissimo ramificato nel mondo come mai nemmeno i siciliani avevano posseduto un impero che andava dal Sudamerica ai paesi dell'Est alimentato dal traffico della droga dal traffico delle armi e dagli appalti delle opere pubbliche i cui proventi erano investiti nella nostra zona nell'edilizia in alberghi in fattorie agricole caseifici cementifici industrie di movimento terra fabbriche di ogni tipo senza tralasciare le tradizionali attività della malavita come il pizzo la prostituzione e il gioco d'azzardo"""". (Prefazione di Roberto Saviano)" -
Settanta
Un uomo e una donna s'incontrano dopo quasi trent'anni, nella città dove tutto è cominciato. Entrambi ritornano dopo una lunga assenza. L'incontro è l'occasione per un appassionato confronto sugli anni della loro militanza politica, la cui storia s'intreccia strettamente con la loro relazione d'amore: tutte e due bruscamente interrotte dalla repressione alla fine degli anni Settanta. Il testo si svolge quindi su due piani temporali che sfumano continuamente l'uno nell'altro, seguendo l'arbitraria cronologia della memoria, mentre i due protagonisti ripercorrono insieme le tappe della loro educazione sentimentale: gli scontri di piazza e il dibattito interno al movimento, l'esperienza dell'arresto e del carcere, il momento del loro incontro e quello della separazione, che coincide con la fine di quella stagione di lotte. Il passato non è solo luogo della memoria, né tantomeno della nostalgia, ma un nucleo forte di esperienza e di pensiero che continua a interrogare il presente, rilanciando in avanti, oltre le dolorose cesure della storia personale e collettiva, l'urgenza dell'agire comune e la necessità della rivolta. Un testo che è rifiuto di ogni pentimento, perché come afferma uno dei protagonisti: ""ora sappiamo che la resistenza non viene prima, ma dopo la catastrofe""""."" -
Percorsi del '68. Il lato oscuro della forza
In questo libro l'autore ripercorre gli anni '60 e '70 attraverso l'intreccio di ribellione esistenziale, lotta politica e passione musicale. Cosa tiene insieme il movimento del '68 e quello del '77 tra loro così spesso contrapposti? Non certo i ricordi nostalgici dei protagonisti, ancor meno la visione buonista che li pone sotto il segno del rinnovamento e della protesta generazionale. Li accomuna piuttosto il lato oscuro, distruttivo e per ciò stesso ricostruttivo di quelle esperienze. La violenza che li attraversa e che, quando non rovescia il vecchio, si volge rovinosamente contro i soggetti che la esercitano. Non a caso il rock più duro ne è la colonna sonora costante. Perché Illuminati sostiene che la memoria, più che custodita, va riattivata, anche nei suoi aspetti più scomodi, per estrarne elementi utili alla comprensione del presente. Un'intera generazione fu dispersa da terrorismo, repressione ed eroina con il conseguente blocco del ricambio sociale e politico che ha portato alla sclerosi dell'attuale classe politica italiana. Da quella generazione qualcuno pretende ancora ""pentimenti"""". Al contrario, saggio sarebbe ricevere il nucleo positivo degli errori e delle sconfitte di allora, leggere in quegli eccessi il desiderio di un progetto radicale che è sopravvissuto al disastro e che continua a minacciare gli instabili assetti di un mondo ridiventato conflittuale dopo le delusioni della globalizzazione."" -
Avete pagato caro non avete pagato tutto. La rivista «Rosso» (1973-1979). Con DVD-ROM
La testata dice ""Rosso"""". Cinque lettere che sembrano di vernice fresca. """"Rosso"""" dell'estraneità operaia, delle lotte in fabbrica e della produzione che si rovescia sul territorio. """"Rosso"""" delle occupazioni, delle autoriduzioni, dell'illegalità di massa. """"Rosso"""" di Pat Garrett e Billy Kid. """"Rosso"""" delle pellicole crepuscolari di Sam Peckinpah, nell'aurora del proletariato giovanile. """"Rosso"""" della fabbrica diffusa e dell'operaio sociale. """"Rosso"""" che sulle gradinate dello stadio Meazza, Milano, San Siro, intravede """"guerriglieri"""" e non più """"foche ammaestrate"""". """"Rosso"""" delle foto in bianco e nero di Aldo Bonasia: niente distanza di sicurezza e sempre a un metro dal cordone più duro del corteo. """"Rosso"""" del """"Riceviamo e pubblichiamo"""". """"Rosso"""" dell'""""Avete pagato caro"""". E anche del """"Non avete pagato tutto"""". Secondo Lea Melandri, """"Rosso giornale dentro la confusione"""". """"Rosso"""" contro la metropoli, alla ricerca d'un altro """"Che fare?"""". """"Rosso"""" dimenticato, seppellito da quintali d'incartamenti giudiziari, cancellato da anni di carcere e decenni d'esilio. Nel corso degli anni Settanta """"Rosso"""" è stata una tra le più sperimentali e innovative riviste dell'Autonomia operaia. Fu """"Rosso"""" a promuovere la scoperta del nuovo continente politico, umano e sociale che si estendeva oltre i confini del Movimento operaio ufficiale. Fu """"Rosso"""" ad annunciare la genesi dell'operaio sociale protagonista dello scontro del 1977. Il DVD-ROM allegato contiene la raccolta completa della rivista."" -
Le figure del godimento. Cultura materiale e arti cucinarie
La tavola è stata il nostro primo altare, oggi è una biblioteca che non sappiamo più leggere. Un tempo la fame guidava gli uomini alla ricerca di se stessi, poi venne l'apparente abbondanza mercantile e gli atti alimentari sono degenerati in rappresentazioni che la modernità ha risolto in un puro desiderio senza oggetto. Dai buoi delle pitture rupestri di Lascaux ai macinati di c.a.n.i. (composti alimentari non identificabili), con i quali nell'indifferenza generale si confeziona la stragrande quantità di alimenti del XXI secolo, non sono passati che un pugno di secoli. Eppure, mai come oggi il cibo è pura forma, non più soddisfazione di un bisogno e neppure appagamento di un desiderio. Una forma che ha perduto ogni legame con quella rete di significati sovrapposti al cibo che ha fatto la storia della nostra ""cultura alimentare"""". """"Se da una parte c'è la grande massa dei consumatori di c.a.n.i., dall'altra c'è un'élite di gourmet - intesa proprio nei termini con la quale la descrive José Ortega y Gasset - per la quale il valore di un alimento non è riconosciuto, se non quando questo è perduto e seppellito dentro un coacervo d'informazioni catastrofiche. A questo punto la sua protezione segue le modalità ottocentesche della conservazione e della restaurazione museale delle opere d'arte""""."" -
Volare al sabba. Una ricerca sulla stregoneria popolare
Dagli inizi degli anni Sessanta, sulla scia delle ormai classiche ricerche di Ernesto de Martino sul mondo magico dell'Italia del Sud, Cesare Bermani ha condotto una lunga ricerca sul campo, ricostruendo l'universo magico imperniato sulla figura della strega, ancora presente fino alla metà del Novecento, a partire dal caso di un paese dell'Abruzzo. I comportamenti che definiscono una strega, le sue trasformazioni animali, i suoi voli sciamanici, il suo gioco con i bambini al sabba; la funzione dei maghi, i rituali di difesa, le fatture, ('""invidia"""", i morti che tornano, il """"mazzemarille"""" e il lupo mannaro vengono qui esaminati in un lavoro che coniuga la ricerca storica e antropologica con un'analisi di tipo psico-antropologico. La ricerca mette in luce non solo le radici greco-romane del mondo magico dell'Italia del Sud, ma anche la presenza di elementi di sciamanesimo d'origine centro-europea e di fenomeni assai simili a quelli dei """"benandanti"""" a cavallo tra Cinquecento e Seicento studiati da Carlo Ginzburg."" -
La speranza, sempre. Conversazioni con Manu Chao
Su Manu Chao, ex cantante dei Mano Negra e solista da milioni di dischi venduti, si è scritto moltissimo. Perché un altro libro? Perché colui che senza volerlo è diventato il portavoce dei no global, accertata l'affinità con il suo interlocutore, il giornalista musicale Philippe Manche, in questo libro abbandona ogni reticenza e si racconta: l'ambiente stimolante dell'infanzia, l'adolescenza punk, l'impegno politico, i buffi segreti della creazione. Si racconta in un viaggio in compagnia dell'amico giornalista, con il quale ripercorre le vicende del suo primo gruppo e le avventure della sua carriera da solista. Veniamo così scaraventati nei backstage di Bruxelles e Colonia, di Amsterdam e Nancy. Spiamo i bagordi del dopo concerto in un giardino marsigliese o nello squat di una Belgrado ancora ferita dai bombardamenti Nato. Facciamo tappa nel suo barrica Barcellona, dove Manu vive. E nell'agosto 2007 approdiamo a Parigi, dopo la riconquista degli States. Mentre il suo ultimo disco, La Radiolina, scala le classifiche come quelli precedenti. Il ritratto di un artista atipico che, nonostante la popolarità e i dischi venduti, fa di tutto per non assomigliare a un divo. -
La «banda 22 ottobre». Agli albori della lotta armata. Con DVD
Per la prima volta è qui raccontata, nello scenario della città di Genova, la storia della ""banda 22 ottobre"""". Una delle primissime aggregazioni della lotta armata in Italia che fiancheggiò i Gruppi di azione partigiana costituiti dall'editore Giangiacomo Feltrinelli all'inizio degli anni Settanta, contemporaneamente alla nascita delle ben più note Brigate rosse. Il volume contiene un DVD con un filmato di Stefano Barabino e Andrea Teglio """"Tre della ventidue""""."" -
Peter Whitehead. Cinema, musica, rivoluzione
Peter Whitehead è una figura culto del documentario politico e musicale degli anni Sessanta. Ha filmato Allen Ginsberg e Ferlinghetti, Mick Jagger - un amico - e Syd Barrett - un fratello. E poi Nico, una delle sue numerose fidanzate e Mark Rudd, leader dei Weathermen Underground, organizzazione della nuova sinistra radicale americana. Passando per Vanessa Redgrave mentre canta una canzone rivoluzionaria cubana e i concerti psichedelici dei Pink Floyd... L'opera di Peter Whitehead era scomparsa da quando, alla fine degli anni Settanta, questa anomala e straordinaria figura del documentario underground era fuggita dal cinema andando a vivere in Arabia Saudita per allevare falchi. Oggi Peter è tornato alla ribalta, conquistando il pubblico delle giovani generazioni. I suoi film sono infatti materiali preziosi su un periodo ormai leggendario: gli anni Sessanta e la nascita della controcultura. Questo è il primo libro su un cineasta che sta per entrare nella storia del cinema; un libro di critica cinematografica ma anche una biografia che ci aiuta a ripercorrere le vicende politiche e culturali di uno dei periodi più fecondi della nostra storia recente. -
Vesti la giubba di battaglia. Miti, riti e simboli della guerra partigiana
Durante la guerra di Liberazione, come in altre circostanze simili, lo scontro tra i contendenti avviene sul piano dell'offesa armata, della distruzione di corpi e cose, ma anche su quello dei segni e dei significati culturali: un conflitto parallelo tra contrapposte visioni del mondo che uomini e donne impiegano per mostrare le proprie ragioni, per distinguersi, per esistere. Dall'universo simbolico che scaturisce, dalla forte carica emotiva spesa da quanti rimasero coinvolti nasce il senso di questo libro. Riti, consuetudini, apparati simbolici e miti sono gli argomenti che si indagano dell'avventura partigiana; un'avventura inizialmente priva di precise norme e, per questo motivo, capace di dare sfogo a una sorta di ""creatività a caldo"""" che, nell'immediatezza degli eventi, costruisce e controlla l'immaginario."" -
Morti di scienza. Crimini, scienziati e scoperte
Ci si può suicidare per un'equazione? Si può uccidere per un nuovo modello di telegrafo? Se chiedessimo ai criminologi ci direbbero di no. Ma questo libro prova il contrario. Immaginate scienziati in anticipo sull'epoca in cui vivono che non sopportano più l'incomprensione dei loro contemporanei. Geniali inventori, vittime del potenziale economico delle loro innovazioni, piratati da avidi investitori. Dispute di attribuzione che si trasformano in tragedie. La storia della scienza è disseminata di scene del crimine, esattamente come quelle di un romanzo giallo. Ma quelle qui raccontate sono tutte vere. Questo libro mostra come la ricerca scientifica sia il teatro di tragiche passioni, dove tra i ricercatori omicidi e suicidi sono la principale causa di mortalità, ben più degli incidenti sul lavoro. Un'altra storia delle scienze, insieme divertente e crudele, dall'antichità ai giorni nostri. Un libro per aneddoti e personaggi che per ogni scoperta scientifica ci rivela il suo ""dramma"""" e il rivolo di sangue che l'accompagna."" -
Perché io, perché non tu
Un libro che fa economia di parole per esprimere il senso di scelte che hanno trasformato una vita, molte vite, la vita stessa di un paese. E insieme un dolore, sempre in bilico tra fatti pubblici e sentimenti privati, nutrito da una lunga e dura carcerazione speciale. Poi i primi passi incerti, le prime parole balbettate, i primi sguardi allucinati in una libertà costantemente vigilata, e ricattata. Una narrazione che accende improvvisi fasci di luce su eventi esistenziali anche minimali trasformandoli poi, come d'incanto, in secche metafore di consapevolezza di errori e sconfitte, mai disgiunte però da una ferma, orgogliosa rivendicazione di un'etica della dignità.