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I fondi interprofessionali. Cosa sono, cosa offrono e come funzionano
I fondi interprofessionali paritetici, istituiti con la legge 338/2000 e nati operativamente nel 2003, rappresentano una grande occasione per il mondo del lavoro che ancora oggi non viene del tutto sfruttata. Questi fondi gestiscono oggi il gettito dello 0,30%, la quota per la formazione continua, di circa 9 milioni di lavoratori e sono in continua espansione. Cosa sono i fondi interprofessionali? A che servono? Funzionano veramente? E come vi si può accedere? Con chi si deve parlare? A queste ed altre domande l'autore, decano del settore, risponde analizzando le problematiche di accesso ai Fondi per finanziare la formazione dei lavoratori dipendenti. Il testo è rivolto a: consulenti aziendali per la formazione, l'organizzazione, la qualità, la sicurezza, ecc.; consulenti esperti di finanziamenti pubblici; commercialisti, fiscalisti e consulenti del lavoro; titolari di impresa; responsabili risorse umane; associazioni di imprese; sindacati; funzionari della Pubblica Amministrazione che si occupano di politiche del lavoro e di sviluppo di impresa. Per ciascuno di questi attori l'autore descrive il ruolo che può svolgere nel complesso scenario dei fondi interprofessionali analizzandone, da tecnico super partes, le problematiche e sviluppando proposte e consigli per una migliore operatività. Vengono esaminati in particolare gli aspetti socio culturali, psicologici, organizzativi ed economici del processo, cercando nel contempo di chiarirne il quadro normativo. -
Il marketing per la gestione competitiva del territorio. Modelli e strategie per attrarre ( e far rimanere) nel territorio persone, imprese e grandi investimenti
Le piccole e medie imprese italiane sono spesso brillanti per creatività, determinazione, flessibilità, tipicamente mancano della dimensione necessaria per attivare iniziative di business importanti. ""Fare Rete!"""" è stato spesso uno slogan che negli anni scorsi ha rappresentato il superamento di questo gap evidenziando il concetto di stare uniti, fare sistema, creare relazioni e operazioni in modo collaborativo. La collaborazione all'interno delle Organizzazioni, e tra le organizzazioni, è una questione di comunicazione, fiducia, e buon funzionamento del Gruppo di persone che fanno rete. Il primo requisito, quello che più di tutti accende la collaborazione, è la Fiducia tra gli imprenditori. Quando si inizia ad interagire, ed anche i valori, i modi di ragionare, l'etica degli affari sono condivisi, la fiducia si costruisce, piano. E mentre è difficile costruirla, è molto facile deteriorarla. Questa è la sfida vera. Il secondo requisito è il Progetto o l'Idea da sviluppare insieme: questo progetto va affinato, condiviso, identificando punti di forza e di debolezza, pivot e strade possibili, tempi, risorse. La collaborazione motivata, emerge dall'interazione tra le persone. Così le persone sceglieranno di intraprendere iniziative, insieme, all'interno di un Processo, ben disegnato, che le mette in condizione di conoscersi, sviluppare fiducia, e andare verso la concretezza con le giuste premesse a posto."" -
Partigiani in Val di Susa. I novi diari di Aldo Laghi
Durante la lotta partigiana, Aldo Laghi - al secolo il filatelico Giulio Bolaffi -, comandante della IV Divisione GL, tenne un diario nel quale registrò quotidianamente e puntualmente - nonostante i rischi che ciò comportava - la sua attività di organizzazione militare e di gestione della vita di banda. I nove taccuini che si sono conservati - il primo è andato smarrito - coprono 14 mesi, dalla primavera del 1944 all'estate del 1945, a Liberazione ormai avvenuta. Sono pagine scritte di getto, spesso nei rifugi più precari, nelle pause dalla concitazione di quell'esperienza incalzante. Laghi scrive per se stesso, per aiutarsi a ricordare persone, luoghi, cifre, incontri e avvenimenti importanti, tutte informazioni utili nella lotta e per la lotta, senza alcun intento narrativo. Una fonte coeva, mai rimaneggiata e così onesta nella sua laconicità, riesce a restituire con tutta la vivacità di una ""presa diretta"""" il dispiegarsi della Resistenza nei suoi aspetti più concreti e materiali, eppure mai privi del senso profondo di quello che in quei venti mesi si andava costruendo. Grazie all'accurato lavoro di scavo archivistico e di incrocio con altre fonti compiuto da Chiara Colombini i Diari possono riprendere vita e disvelare al lettore di oggi l'avventura partigiana di Laghi, dalla Valle di Viù alla Valle di Susa, dalla guerra in montagna al rientro nei ranghi della vita civile."" -
Innovative team. Liberare il potenziale creativo per risultati sorprendenti
Costruito come un racconto - quello di un team che si trova ad affrontare una sfida davvero importante - questo volume vi mostrerà che la creatività non è per pochi eletti! Tutti siamo creativi, anche se lo siamo in modo diverso, a seconda delle nostre attitudini e preferenze. Spetta però ai veri leader far emergere la creatività latente in tutti in noi. Questa è la chiave del modello che Innovative team ci presenta. L'innovazione è frutto di un processo in cui le persone giocano ruoli differenti: c'è ci ama chiarire le situazioni, chi generare idee, chi preferisce sviluppare soluzioni, e chi si trova più a suo agio a implementare piani. Basato su oltre vent'anni di ricerche e di applicazioni sul campo, il modello Foursight che Puccio e Grivas qui ci illustrano aiuta a: riflettere sul processo creativo; utilizzare un metodo e degli strumenti pragmatici per fronteggiare situazioni che non hanno risposte semplici o soluzioni immediate; portare all'interno delle organizzazioni nuovi modi di pensare; trovare strategie di sviluppo dei team; identificare strategie specifiche per essere leader più efficaci e team member più attivi. -
Nelle scuole plurali. Misure d'integrazione degli alunni stranieri
L'integrazione rappresenta da lungo tempo uno dei mandati fondamentali della scuola che, in una società democratica e differenziata, mira a combinare l'eterogeneità sociale e culturale con l'uguaglianza sul piano dei diritti. Dalla nuova realtà delle scuole multietniche sorgono interrogativi che spingono i ricercatori a esaminare quali fattori influenzano l'integrazione e come si possa, intervenendo su queste dimensioni, migliorarla per tutti gli studenti. Nel volume si presentano i risultati della prima indagine italiana sulle classi ad alta incidenza di alunni stranieri, ovvero quelle che secondo la C.M. 2/2010 del Miur non dovrebbero essere autorizzate, perché a forte rischio di divenire ""ghetti educativi"""". L'indagine di carattere sociologico, svolta in scuole secondarie della Lombardia (dall'Osservatorio Orim), ha inteso individuare e mettere a punto indicatori significativi di integrazione nelle classi multietniche, riguardanti sia la dimensione istituzionale sia quella relazionale. I risultati mettono in luce la complessità dei fattori in gioco, tra i quali spicca la composizione delle classi: ciò che può mettere in crisi l'integrazione degli alunni non è solo una elevata incidenza percentuale di stranieri, ma anche il mancato equilibrio di genere e la elevata proporzione di studenti con retroterra familiare svantaggiato, indipendentemente dalla nazionalità."" -
L' ordinamento della sicurezza: soggetti e funzioni
L'ordinamento della pubblica sicurezza è stato riformato nel 1981, grazie a una spinta modernizzatrice favorita dal clima politico-istituzionale dell'epoca e dall'esigenza di ottenere maggiore efficienza e qualità nel servizio a favore dei cittadini. La legge 121 del 1981, quella della ""smilitarizzazione"""" della Polizia di Stato, ha definito a livello nazionale e provinciale l'assetto istituzionale per la gestione dell'ordine e della sicurezza pubblica, unendosi alle norme del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza del 1931. A distanza di trent'anni sussistono ancora aspetti da definire e rapporti da modificare alla luce delle molteplici novità normative introdotte che, nel tempo, hanno cambiato in modo significativo la società italiana. Il clima politico e istituzionale attuale, così come quello all'epoca della riforma, deve farsi carico di una riflessione e rivisitazione del sistema della sicurezza, da declinare nel contesto europeo e in modo da fornire risposte sempre più concrete alle necessità e alle istanze dei cittadini. Nel volume si focalizza l'attenzione su alcune tematiche di particolare rilevanza e si analizzano, attraverso le relazioni dei ricercatori del Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Bologna, alcuni aspetti normativi e criticità della legge 121 emersi dal confronto con esperti e operatori del settore."" -
Per una storia dell'asilo nido in Europa tra Otto e Novecento
Questo volume ricostruisce la nascita e l'evoluzione dell'asilo nido in alcuni paesi europei (Francia, Inghilterra, Germania, Russia e Italia,) dalla metà dell'Ottocento alla vigilia della seconda guerra mondiale, cercando di cogliere la storia di un'istituzione per lattanti assai diversa da quella che conosciamo oggi. Il suo duplice scopo era quello di combattere il flagello della mortalità infantile e di prevenire il fenomeno dell'abbandono: due fenomeni che per secoli avevano caratterizzato la storia dell'infanzia. Sulla scorta di una ricca messe di fonti a stampa e alla luce della più recente e autorevole storiografia, l'A. ripercorre le origini della prima crèche, fondata a Parigi nel 1844 da Firmin Marbeau ed approfondisce poi, attraverso un approccio comparativo, la ricezione del modello francese di assistenza e cura della prima infanzia in alcuni paesi europei, quali l'Inghilterra, la Germania, la Russia e l'Italia. Il lavoro fornisce un ampio ed articolato quadro non solamente delle pratiche assistenziali, ma anche dell'evoluzione della puericultura e delle teorie mediche sulla prima infanzia nell'Europa dell'Otto e del Novecento. A questo riguardo, esso costituisce non solo un contributo pregevole sotto il profilo storiografico, ma anche un manuale utile per la formazione delle/degli educatrici/educatori di nido e di comunità infantile. -
Trasformare l'economia. Fonti culturali, modelli alternativi, prospettive politiche
È possibile cambiare il sistema economico attuale? Esso è tanto un complesso di pratiche e di tecniche, quanto una cultura diffusa, radicata nel mito dell'homo oeconomicus. Chiunque non sia ipnotizzato dalla propaganda neoliberista vede che il capitalismo globale è nocivo all'umanità e alla natura. Quella che però sembra ancora impossibile da vedere è la via per il cambiamento del sistema. Il libro individua questa via nell'interazione di tre svolte essenziali. La prima è la svolta spirituale che conduce oltre il mito del capitalismo e scaturisce dall'incontro tra le sapienze antropologiche delle culture del mondo. Ciascuna di esse coltiva la memoria della dignità umana e la loro convergenza sa dare senso e orizzonte all'impegno per cambiare la società. La seconda svolta è metodologica e implica la riorganizzazione dell'economia. Un nuovo pensiero a riguardo potrà fiorire grazie all'apporto dei modelli alternativi sia al capitalismo che al socialismo reale. L'ultima svolta è culturale e politica. È la svolta che si nutre del potenziale motivazionale di un'etica del bene comune e della forza trasformativa di una politica che sviluppi la democrazia attraverso la prassi della giustizia restitutiva dei diritti. A quanti non vogliono rassegnarsi a subire la situazione esistente questo libro propone una via inedita di cambiamento, che permetta alla società di respirare e all'economia di servire tutta l'umanità senza distruggere la natura. -
Vedere per progettare. Basic design e percezione visiva per il disegno industriale
Avete mai scelto un abito perché quel taglio vi slancia? E il colore di una camicia perché sta bene con il vostro incarnato? Oppure, avete messo il parquet in diagonale perché una stanza sembri più grande? E colorato la porta del ripostiglio come la parete perché si mimetizzi nel corridoio? Se vi è mai capitato di fare scelte di questo genere, avete già usato alcuni elementi visivi del progetto, che si basano sulla natura della nostra percezione del mondo. Si tratta, in realtà, di un'attività progettuale che può essere fatta in modo più o meno consapevole, più o meno responsabile, più o meno professionale. Per cominciare a farlo seriamente, ci si può addentrare in quello spazio di imperfetta sovrapposizione che esiste tra mondo fisico e mondo fenomenico arrivando a scoprire che vi è una certa discrepanza, a volte notevole, tra come le cose sono e come ci appaiono. In tale spazio si muove da sempre il progettista, sia egli artista, architetto o designer. Infatti, il progettista esperto utilizza questa discrepanza come una variabile del progetto aggirandola, sfruttandola, domandola. -
Un neo-welfare per l'Italia. Autoprotezione, mutualità e cooperazione. Rapporto 2014
Gli effetti di una crisi lunga e profonda come quelli che stiamo vivendo si sono ormai ampiamente manifestati sul piano dell'occupazione, del reddito, dei consumi, del risparmio, degli stili di vita delle persone. Uno dei risultati più evidenti è il progressivo impoverimento del ceto medio che si accompagna alla graduale riduzione delle coperture del welfare pubblico. E tuttavia la crisi sollecita nel corpo sociale anche una reattività diffusa, a volte sotterranea e a volte più esplicita, che implica e mostra contemporaneamente l'assunzione di una maggiore responsabilità sul fronte dell'autoprotezione individuale, familiare e collettiva. Sta in altre parole crescendo una sorta di neo-welfare di fatto, in cui convergono coperture pubbliche, coperture assicurative private, aziendali e di categoria, mutualismo spontaneo ed esperienze di cooperazione di varia origine ed ambito. Il Gruppo Assimoco ha deciso perciò di promuovere un Rapporto su questi temi, affidato alla Società Ermeneia, da mettere a disposizione del Paese che oggi si trova a dover reinterpretare se stesso e il proprio futuro anche nel campo del welfare. I temi richiamati sono stati esplorati attraverso due indagini di campo: la prima su un campione nazionale rappresentativo di cittadini italiani adulti e la seconda su un parallelo campione nazionale di clienti Assimoco. Il Rapporto contiene anche un interessante confronto a livello internazionale con un'indagine svolta sul mercato tedesco. -
Dialogare con gli stakeholder. Ascolto e sensibilità interculturale per le relazioni pubbliche e la comunicazione d'impresa
La comunicazione d'impresa e le relazioni pubbliche hanno assunto oggi il significato di conversazione con gli stakeholder. I modelli storici della comunicazione a una via, della comunicazione sensazionalistica e della comunicazione persuasiva hanno perso efficacia con pubblici sempre più attivi e interconnessi. Il volume approfondisce tre aspetti per illustrare questo cambiamento: teorie dialogiche, ascolto e interculturalità. Alcune teorie delle relazioni pubbliche evidenziano la natura interattiva e dialogica della comunicazione: la Stakeholder Theory, l'Excellence Theory, la Contingency Theory, la Situational Theory of Publics e le sue evoluzioni, la teoria del Relationship management, la Co-creation of meaning Theory, il principio della Communicative Constitution of Organization. In questo processo di dialogo ci sono due pratiche di particolare rilevanza: L'ascolto e la comunicazione interculturale. L'ascolto è il processo di apertura verso gli interlocutori per comprenderne aspettative e atteggiamenti. La comunicazione interculturale è basata sulla consapevolezza dei propri filtri culturali e sensibilità a far proprio il punto di vista dell'interlocutore, soprattutto quando questi ha un background differente. Ascolto e sensibilità interculturale sono il presupposto per una comunicazione come autentico dialogo. Il volume tratta i fondamenti di questi argomenti, presentandone i concetti rilevanti nella letteratura internazionale. -
Il mito dell'anoressia. Archetipi e luoghi comuni delle patologie del nuovo millennio
Il libro si riferisce alla parola ""mito"""" inteso come luogo comune, stereotipo; ma anche """"mito"""" nel senso di archetipico, che narra cioè delle radici immaginali della psiche, dalle quali nascono rappresentazioni e idee sull'anoressia. È davvero nella relazione con i genitori la """"causa"""" delle sofferenze per le pazienti anoressiche e bulimiche? Queste patologie colpiscono davvero in maniera così prevalente il sesso femminile? Quanto è importante giungere a una diagnosi puntuale del """"tipo"""" di disturbo alimentare? Dietro i cosiddetti """"nuovi sintomi"""", c'è veramente la spinta di Thanatos, la """"pulsione di morte"""", come afferma parte della clinica psicoanalitica contemporanea? Sono realmente efficaci, in questi casi, le terapie cognitivo-comportamentali? Il testo, tra riferimenti artistici e letterari e frammenti di storie di pazienti, conduce il lettore in un itinerario, che a partire dal mito classico, attraversa anche i tanti luoghi comuni - i falsi miti - che oggi caratterizzano la maggior parte delle convinzioni e delle ipotesi su anoressie e bulimie. In quest'ottica non vi è solo il tentativo di ridimensionare molte delle """"fantasie"""" che ruotano attorno al mondo dei cosiddetti disturbi del comportamento alimentare (DCA), ma sul filo della psicologia analitica e archetipica, si tenta di comprendere il senso e la necessità proprio di quelle immaginazioni: di ricondurle cioè nell'ambito della capacità creativa della stessa psiche che le ha generate."" -
Relazioni d'aiuto e resilienza. Strumenti e indicazioni per il benessere degli operatori
L'idea di questo libro nasce dalla richiesta di un gruppo di operatori delle relazioni di aiuto interessati a incrementare la propria resilienza a contatto con le tante fatiche che portano gli utenti. Nella convinzione che gli operatori siano, nel rapporto con gli utenti, importanti ""tutori di resilienza"""" attraverso le loro competenze e modalità relazionali, si è fatto il punto sui fattori che sostengono tale processo in età adulta e nell'ambito lavorativo: la rete sociale, la famiglia, le risorse individuali, i valori. Si sono individuate poi le principali cause di difficoltà lavorative, che possono sfociare in problematiche negative quali stress e burnout. Per approfondire nel concreto le modalità di resilienza degli operatori sono state riportate, nella seconda parte del libro, una serie di storie complesse il cui esito è stato positivo, raccontate e commentate direttamente dagli operatori. Nella terza parte del volume, partendo dalla convinzione che la consapevolezza di sé è l'elemento basilare per sviluppare una intelligenza emotiva che sostenga la resilienza, si sono presentati alcuni percorsi per prevenire lo stress e promuovere la resilienza che possono interessare gli operatori psicosociali ed educativi, ma anche gli insegnanti, i genitori stessi e gli studenti che si avvicinano alle professioni di aiuto."" -
I vestiti nuovi dei banchieri. Che cosa c'è di sbagliato nel sistema bancario e che cosa fare per cambiarlo
Dopo la rovinosa bancarotta di Lehman Brothers in molti si sono chiesti se il sistema finanziario fosse finalmente diventato più sicuro. La risposta, secondo Anat Admati e Martin Hellwig, è no. Politici ed enti regolatori hanno infatti consentito che venisse bloccata un'efficace riforma del sistema bancario, spaventati dalla lobby dei banchieri, secondo i quali una nuova regolamentazione causerebbe danni irreparabili al sistema creditizio stesso e alla crescita economica. Gli argomenti a sostegno di questi ammonimenti, tuttavia, sono insensati. Purtroppo però molti non capiscono i problemi in gioco o credono di non capirli, ritenendo di non avere le competenze necessarie per valutare o mettere in dubbio le opinioni degli ""esperti"""". Admati e Hellwig hanno scritto questo libro con l'intento di informare e offrire l'opportunità a molte più persone di partecipare al dibattito su questi temi. Basterebbero infatti piccoli accorgimenti atti a ridurre l'eccesso di rischio e il sistema finanziario potrebbe diventare più sicuro. Fare pulizia all'interno del sistema è importante, anche se ciò significa eliminare o ridimensionare l'attività di alcuni istituti. Nascondere la realtà ed erogare finanziamenti pubblici a favore di quelle banche che altrimenti non riuscirebbero a sopravvivere o che sono troppo grandi o troppo complesse per poter essere controllate, come stanno facendo diversi governi in molte parti del mondo, è invece pericoloso ed estremamente costoso."" -
Sentimenti e politica. Il diario inedito della regina Maria Carolina di Napoli (1781-1785)
L'operato di Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, personaggio controverso e discusso, si è prestato nel corso dei secoli a opposte interpretazioni. Sono molto diversificati e spesso contrastanti i giudizi inerenti gli aspetti privati e pubblici dell'agire della regina di Napoli. La varietà di tali valutazioni potrebbe indurre a pensare che esse siano, in molte circostanze, il frutto di preconcetti inquinati da posizioni ideologiche. Storici, politici, intellettuali di varia provenienza culturale, dall'ultimo Settecento ai nostri giorni, in certi casi hanno espresso sulla sovrana lusinghieri apprezzamenti in altri casi ne hanno stigmatizzato l'immagine in termini aspramente negativi. Il presente lavoro è stato svolto con il proposito di ricomporre il quadro motivazionale su cui si fondavano i comportamenti della regina e di collocarlo all'interno di una cornice storica ben definita, cercando di mantenere una costante sospensione del giudizio senza approvare né condannare alcuna delle valutazioni già formulate su Maria Carolina. In particolare, attraverso l'analisi del suo ""Journal"""", si è cercato di cogliere sentimenti, emozioni, strategie operative e di individuare modelli privilegiati di riferimento (per esempio, quelli rappresentati dalla madre Maria Teresa e dai fratelli) che avrebbero potuto svolgere un ruolo attivo nei processi decisionali della regina di Napoli, nei suoi comportamenti sulla scena pubblica e nella sfera privata."" -
Metodi statistici per la valutazione
La conoscenza è la vera protagonista nell'economia contemporanea ed assume il ruolo di fattore primario nei più svariati contesti. Sono gli individui a detenere il potere della conoscenza, che è necessaria per gestire e anticipare i continui cambiamenti e le condizioni di incertezza che caratterizzano la nostra epoca. Questo volume rappresenta una guida, uno strumento concreto per approcciarsi alla conoscenza della realtà con rigorosità scientifica. L'approccio statistico alla conoscenza dei fenomeni reali consente di raccogliere informazioni, elaborarle e analizzarle, guidando appunto l'individuo alla presa di decisioni. Un sapere puramente teorico può facilmente divenire obsoleto, ma l'applicabilità promossa dal testo consente di acquisire strumenti atti a gestire il cambiamento e a prevedere l'imprevedibile, vivendo così un processo di crescita continua. Il percorso promosso da questo libro non sarà, quindi, quello tradizionale di un qualsiasi manuale di statistica, ma guiderà in modo graduale all'utilizzo degli strumenti specifici di questa disciplina, attraverso una presentazione e articolazione dei metodi che ne sono alla base, prediligendo maggiormente un approccio di tipo deduttivo ai problemi reali. Lo scopo del volume è quello di mettere il lettore in condizione di poter facilmente trasferire le conoscenze statistiche acquisite in campo socio-economico, nel settore di istruzione e formazione e più in generale nei diversi indirizzi della ricerca scientifica. -
Mutamenti nel romeno di immigrati in Italia
Più di un milione di famiglie romene vive in Italia mantenendo tuttavia forti legami con il Paese di origine. I romeni sperimentano per la prima volta nella storia uno spostamento di così grande portata fuori dai confini della loro terra. L'Italia, a sua volta, affronta solo recentemente il fatto di diventare meta d'immigrazione. Il volume analizza i mutamenti nel romeno lingua d'origine degli immigrati, in contatto con un'altra lingua romanza, l'italiano, da loro appreso come seconda lingua. Questa è una ricerca sul repertorio linguistico della comunità immigrata romena di prima generazione in Italia, con particolare focalizzazione sul mutamento nella lingua romena. Per l'impostazione della ricerca e il tipo di analisi dei fenomeni individuati, viene dato un contributo originale alla linguistica generale, alla linguistica romena e agli studi sull'emigrazione. Sono stati esaminati dati orali raccolti con particolare cura del metodo - di un campione rappresentativo per età, sesso, tempo di emigrazione e professione di immigrati romeni in Italia. Infatti, prima di passare all'interpretazione dei dati linguistici, viene illustrato come i fattori extra-linguistici (prestigio, valori, aspetti psicosociali ecc.) agiscono sugli usi linguistici, andando (o meno) nella direzione del mantenimento della lingua romena in Italia. -
Marketing museale e creazione di valore: strategie per l'innovazione dei musei italiani
Obiettivo di questo volume è dimostrare come il marketing museale possa concorrere al raggiungimento dei fini istituzionali del museo, creando valore sia per la sopravvivenza dell'organizzazione e dello stock di beni sui quali agisce, sia per la soddisfazione degli utenti e per lo sviluppo del territorio. La novità dell'approccio è duplice: da un lato si mette in luce il ruolo che le politiche di prodotto - prima ancora che di comunicazione, prezzo e distribuzione - rivestono in questo processo, dall'altro si focalizza l'attenzione sulle strategie confacenti ai musei italiani. Dopo aver definito il campo di indagine, il lavoro prende in esame componenti ed obiettivi del marketing museale, per poi approfondire limiti e possibilità di sviluppo delle indagini sul pubblico nella prospettiva dell'audience development e della piena soddisfazione dei diritti di cittadinanza. Successivamente, si analizza l'esperienza di visita, con particolare riferimento al contributo delle tecnologie e ai rischi dell'edutainment e dell'applicazione del marketing esperienziale alla gestione dei beni culturali. Infine, si allarga lo sguardo all'esperienza del territorio e del patrimonio diffuso, nell'ottica della definizione di politiche di promozione e branding consone alla valorizzazione delle caratteristiche distintive del patrimonio culturale italiano. -
La fine del tempo. Apocalisse e post-apocalisse nella narrativa novecentesca
Il ventesimo secolo è stato segnato dall'epifania di una rinnovata e recrudescente decadenza riguardante i modelli sociali, ecologici e tecnologici, rivelatisi fallimentari panacee dell'assurdità umana. Questo senso opprimente di disagio e devastazione si riflette lungo una duplice articolazione all'interno del volume: apocalisse e post-apocalisse. Nel primo caso, la ricorrenza di modelli e paradigmi apocalittici, per lo più di stampo religioso, rintracciabile all'interno di una serie di testi, romanzi e racconti, di autori appartenenti alla tradizione italiana e afro-americana. Calvino, Buzzati, Landolfi, Moravia ed Ellison declinano, nelle loro opere, la fine del mondo attraverso visioni e pronunce stilistiche autonome e sorprendenti. Il crinale sottile su cui si muovono si distende tra le macerie del mondo perduto e le rovine stilistiche, in qualche modo quell'apocalisse della narrazione additata da Benjamin, sommandosi l'angoscia della fine a quella dello stile. Nel secondo, l'indagine si sposta sull'interpretazione di storie che prendono l'abbrivio da una evento catastrofico già verificatosi e le cui conseguenze vanno valutate alla luce di ciò che è sopravvissuto: i resti, le rimanenze di un mondo improvvisamente sparito. Vonnegut, Lessing, McCarthy, Morselli si aggirano tra le rovine di una civiltà autoimplosa, rivelandone segni inquietanti, ma anche esiti inaspettati. -
Roma e l'eredità di Louis I. Kahn
Dopo un lungo periodo di silenzio critico, si sta assistendo, in questi anni, a un rinnovato e crescente interesse per l'opera di Louis I. Kahn, riconosciuta come vero atto di rifondazione dell'architettura occidentale. La fine dei CIAM, il crepuscolo dei ""maestri"""" (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe) e la nascita di movimenti radicali e innovatori sono alcune delle circostanze che hanno contribuito, negli anni Sessanta, ad accelerare una svolta epocale percepita da più parti come inevitabile. E tuttavia è Kahn l'elemento che ha catalizzato ed espresso tali istanze di cambiamento, segnando la fine del moderno e aprendo le porte a nuove, fertili strade. Una prima fase dell'odierna riscoperta, legata soprattutto alle vicende umane dell'architetto americano, è stata inaugurata nel 2003 dall'uscita del film """"My Architect"""", del figlio Nathaniel. A questo evento mediatico hanno fatto eco pubblicazioni e retrospettive che hanno indagato, a vari livelli, molti aspetti della sua opera e proposto, a volte, nuove letture. Per contro, paradossalmente, è stato poco indagato il suo intenso scambio con Roma, città che lo ha affascinato con le sue potenti rovine e che si è rivelata determinante per il suo nuovo modo di progettare. Roma ha, infatti, influenzato enormemente Louis Kahn il quale, a sua volta, ha condizionato in maniera durevole un'intera generazione di architetti romani.""