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Divieto d'infanzia. Psichiatria, controllo, profitto
Il comportamento dei bambini non sempre soddisfa le aspettative della comunità adulta. Dei disagi infantili si preoccupa sempre meno la pedagogia e sempre di più la psichiatria e la genetica. La diagnosi ADHD (sindrome da deficit dell'attenzione e iperattività) rappresenta l'esempio più eclatante. Le cure chimiche previste (come il Ritalin) interferiscono nella crescita a livello neurologico, la diagnosi considera il soggetto malato a causa di un comportamento ""non idoneo"""" a una società sempre più omologata e omologante. Se si ritiene che l'ambito sociale e relazionale, nel quale un bambino cresce, sia poco importante e si incasella come patologia ogni comportamento che non rispecchia i canoni di presuntuosi obiettivi formativi, la soluzione verrà demandata ad esperti che si avvalgono di cure farmacologiche invasive. Così si distrugge l'infanzia, la fantasia, la libera espressività; su tutto ciò cala un sipario di silenzio che va rialzato."" -
Pier Carlo Masini. Impegno civile e ricerca storica tra anarchismo, socialismo e democrazia
A dieci anni dalla morte di Pier Carlo Masini (1923-1998), il maggiore storico dell'anarchismo in Italia e una delle figure più originali e indipendenti del socialismo riformista e libertario, questo volume rappresenta un'importante occasione storiografica. Attraverso un'articolata ricostruzione della vita, del lavoro e della ricchissima produzione storica, politica e culturale di Masini, si ripercorrono i momenti cruciali della storia di una generazione che, nata e cresciuta durante il fascismo, ha vissuto la durezza della lotta antifascista e, nel dopoguerra, ha saputo rinnovare e rilanciare, in alternativa al modello politico del partito comunista, la tradizione libertaria, laica, democratica e socialista del movimento operaio. -
Femminismo e anarchia
Donna e anarchica, Emma Goldman rappresenta ancora oggi un'originale chiave di lettura della realtà contemporanea. Trasferendo nella scrittura l'intelligenza e la passione che caratterizzarono il suo attivismo in America, in Russia e nella Spagna repubblicana, ""Emma la rossa"""" si presenta come una delle voci più rappresentative del movimento anarchico e femminista. Il suffragio femminile, il matrimonio, le gabbie morali del puritanesimo e il dramma della prostituzione sono alcuni degli argomenti affrontati dalla militante, che ha saputo fare delle sue idee una griglia d'interpretazione della condizione della donna. Attraverso i suoi scritti si ripercorrono trent'anni di lotta contro l'oppressione di uno Stato che, complice della religione, ha imbrigliato le potenzialità femminili nell'immagine della donna come madre e moglie asservita."" -
Un ebreo garibaldino
Gli Appunti di un garibaldino furono scritti da Josef Marcou-Baruch nel 1897, in occasione della guerra greco-turca alla quale partecipò come giovane volontario tra i garibaldini guidati da Ricciotti Garibaldi. Di piacevole lettura e di significativo valore storico, le pagine di Marcou-Baruch contribuiscono a ricostruire l'atmosfera di un secolo segnato dall'affermarsi del nazionalismo nel nome della libertà dei popoli, e sono preziose per indagare ulteriormente quel modello di volontariato internazionale che fu il garibaldinismo. Come molte altre ""camicie rosse"""" accorse a ingrossare le fila dell'epopea garibaldina (socialisti e anarchici, liberali e repubblicani, nichilisti e rivoluzionari) Marcou-Baruch combatteva per un ideale di libertà che guardava più all'autodeterminazione dei popoli che all'ellenismo, ma da un punto di vista particolare. In Grecia il sostegno ad un popolo che lottava per la propria indipendenza si collegava in lui alle idee del nascente sionismo. Un movimento che affermava, in una Europa attraversata da un forte sentimento antisemita, il diritto ad una patria anche per gli ebrei."" -
Onda su onda. Studenti e precari in rivolta. I documenti
L'onda spontanea della protesta che attraversa il mondo della scuola e dell'università sta sconvolgendo il quadro politico italiano. I lavoratori della scuola, i precari della ricerca e gli studenti si sono mobilitati contro i provvedimenti del governo che, con la scusa della crisi finanziaria e della necessità di ridurre il bilancio dello Stato, pensa di ""riformare"""" la filiera educativa operando tagli di spesa indiscriminati. Dietro tali provvedimenti sta l'obiettivo di smantellare il sistema pubblico a vantaggio di un modello privato, elitario, funzionale alle politiche della globalizzazione. Non è un caso se uno degli slogan più gettonati è """"Noi la crisi non la paghiamo!"""". La raccolta di documenti che proponiamo è la prima testimonianza di un movimento ricco e poliedrico. Assemblee, cortei spontanei, occupazioni: a partire dall'ottobre 2008 la protesta studentesca ha portato nelle piazze quella parte di società indicata come il """"futuro del paese"""", a cui però un futuro è stato negato. Nata e cresciuta in un contesto di crisi, l'""""onda"""" mette insieme individui diversi, accomunati da un senso di precarietà a cui si contrappone il desiderio di tornare a decidere del proprio futuro."" -
In Tibet. Un viaggio clandestino
"Finalmente si cammina. Un vero viaggio è un viaggio da fare a piedi. Oggi raramente un uomo percorre lunghi viaggi a piedi. Non lo fa quando è imprigionato nella sua città tra lavoro e famiglia, ma non lo fa neanche quando decide di andarsene. Il vero viaggio, il viaggio di scoperta e di esplorazione, è solo il viaggio a piedi. Il viaggio a piedi è l'unico tipo di viaggio che consente di vedere nuove terre ma anche, come diceva Proust, di vedere con nuovi occhi. Sono qui per camminare. Non posso sperare di entrare dentro il Tibet se non mi muovo come si muovono i tibetani. E i tibetani, da sempre, si muovono a piedi. Se vuoi conoscere il Tibet, l'unico modo è muoverti a piedi. Camminare.""""" -
Una crisi, tante crisi. Il crollo della finanza e la malattia del mercato
L'attuale crisi presenta caratteri nuovi e una natura strutturale. Costituisce infatti l'epilogo di una serie di contraddizioni emerse all'interno del capitalismo finanziario degli ultimi vent'anni: eccesso di liquidità, volontà di cancellare la nozione stessa di rischio, distribuendola su una miriade di soggetti, moltiplicazione degli strumenti speculativi. In questo senso è una crisi che contiene in sé più crisi diverse, dalla crisi immobiliare a quella finanziaria fino a quella industriale. È quindi la prima vera crisi globale che non parte dalle aree deboli dall'economia internazionale, ma dal cuore del sistema, muovendo dagli Stati Uniti all'Europa e di qui al resto del mondo. L'elemento decisivo per superare le attuali difficoltà sembra essere soprattutto l'azione dello Stato che dipende dalla sua capacità di indebitamento. In questo senso le aree deboli, come il continente africano, rischiano di non avere risorse disponibili, anche alla luce del rapido rientro dei capitali nelle economie di provenienza, trincerate in un crescente protezionismo. -
Contro la Chiesa. I moti pro Ferrer del 1909 in Italia
Francisco Ferrer y Guardia, anarchico promotore del movimento delle scuole laiche in Spagna, venne fucilato a Barcellona cento anni fa, nell'ottobre 1909. In tutta Europa si svilupparono mobilitazioni per la sua liberazione e contro l'esecuzione. In Italia le proteste assunsero un forte contenuto anticlericale e, in taluni casi, forme preinsurrezionali. Nell'accusare la Chiesa della sua morte, i moti prò Ferrer si inserivano in un ampio processo che vide la diffusione nella società italiana di motivi culturali e rivendicazioni politiche laici e anticlericali, in seguito interrotto dal fascismo e dalla politica concordataria. Le mobilitazioni, che coinvolsero anarchici, socialisti, radicali, repubblicani e liberali, furono uno dei più intensi episodi di quel ""fronte anticlericale"""" che, attraverso istanze di progresso e laicizzazione della vita pubblica, riunì tendenze politiche diverse nella convinzione che la politica vaticana e l'intervento della Chiesa nella società italiana fossero un grave ostacolo al progresso del Paese. Ferrer divenne in breve un nuovo Giordano Bruno, un simbolo e un mito nella lotta contro l'""""oscurantismo"""" della Chiesa cattolica."" -
Durruti e la rivoluzione spagnola. Con DVD
Espropriatore e organizzatore sindacale, pistolero e finanziatore di collane editoriali, Durruti è stato un simbolo e un mito che ha sintetizzato le esperienze rivoluzionarie e le tensioni libertarie di migliaia uomini e donne che hanno fatto grande la lunga stagione dell'anarchismo spagnolo. Lotta, galera, fuga ed esilio hanno trasformato un giovane apprendista fabbro in un leggendario leader. Dopo il golpe di Franco del luglio 1936, Durruti è l'anima e il braccio del movimento libertario in Catalogna dove, battuti armi alla mano i militari ribelli, si sviluppa una delle più profonde e importanti esperienze rivoluzionarie che la storia abbia registrato: industrie, terre, trasporti e servizi vengono espropriati, collettivizzati e autogestiti dai lavoratori. Durruti partecipa alla sollevazione di Barcellona, poi parte per Saragozza alla testa di una colonna che porta il suo nome, e infine accorre in difesa di Madrid, dove troverà la morte. La biografia di Abel Paz ripercorre, sulle tracce della vita di un uomo, la storia dell'anarchismo spagnolo assieme alle speranze e alla tragedia di un intero popolo. -
La lingua della terra. I Mapuche in Argentina e Cile
La lunga storia della lotta di resistenza dei Mapuche, indigeni sudamericani oggetto di una politica segregazionista e repressiva da parte dei governi cileni e argentini. Il popolo della terra (traduzione letterale di Mapuche) è stato deportato in riserve, ridotto alla fame e alla marginalità sociale dalle logiche statali e dall'avidità dei proprietari terrieri e delle multinazionali (emblematico il conflitto con il gruppo Benetton). Con una scrittura chiara e appassionata, Leslie Ray ci racconta le tradizioni e l'identità culturale di un popolo ""senza confini"""" che ha subito pesanti discriminazioni razziali negli ultimi due secoli. Quando l'autore incontrò per la prima volta le organizzazioni mapuche, era un winka, un """"invasore"""", una persona di cui diffidare. Ora, dopo anni di esperienze condivise, è considerato un peñi, un """"fratello"""". Forte di queste premesse, il libro narra l'avvincente e sofferta storia dei Mapuche, finalmente dal loro punto di vista."" -
La rivoluzione è una suora che si spoglia. Storie di scrittori e anarchie
Undici racconti firmati da undici scrittori che hanno manifestato, attraverso le proprie opere, sensibilità, affinità o semplice simpatia nei confronti dell'idea libertaria. Tra le pagine affiora un percorso della memoria collettiva e personale ricco di uomini, donne, situazioni e luoghi fissati in una dimensione urgente da ricordare, per non correre il rischio di abdicare alla ferocia di una realtà senza sogni. Storie di sovversione, vite ribelli, sconfitte generazionali, disincanti e tensioni utopiche mai sopite. -
Le parole del Novecento. Breve glossario di politica e storia
Voci per leggere il novecento attraverso un linguaggio lineare e comprensibile, rivolto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla storia politica e sociale dell'umanità degli ultimi cento anni. Attraverso i temi affrontati, da ""egemonia"""" a """"ideologia"""", da """"terrore-terrorismo"""" a """"xenofobia"""", da """"trasformismo"""" a """"stato"""", Masini focalizza con lucidità i punti fondamentali di un secolo di speranze e di drammi."" -
La schiavitù del nostro tempo. Scritti su lavoro e proprietà
Lev Tolstoj (1828-1910) non è stato soltanto il grande scrittore russo al culmine del romanzo dell'Ottocento, ma anche un originale interprete delle tradizioni etico-religiose dell'Occidente e dell'Oriente e un teorico radicale del pensiero politico. A partire dagli anni Settanta, quando una profonda crisi spirituale lo condusse a interrogarsi sul senso della vita, dedicò al militarismo, alla guerra, al diritto di proprietà privata della terra espressioni estreme della violenza del potere statale - e alla dottrina della Chiesa aspre pagine di condanna. -
La miseria e i delitti
A cent'anni dalla morte, di Pietro Gori (1865-1911) rimangono ancora tracce nella toponomastica e in lapidi e monumenti a lui dedicati, soprattutto nella Toscana tirrenica. Per il resto, la sua figura sembra ormai avvolta da una spessa coltre di oblio. Eppure quest'uomo e la sua breve vita, che ha attraversato la storia delle classi subalterne e del socialismo libertario internazionale a cavallo dei secoli XIX e XX, ha avuto un ruolo chiave nella diffusione delle idee libertarie e in alcune importanti vicende politiche: la fondazione del Partito dei lavoratori italiani (1892); l'epoca delle leggi eccezionali di Crispi e della caccia agli anarchici (1894); il congresso socialista internazionale di Londra (1896); la fondazione della FORA, sindacato operaio argentino (1901); la ripresa dell'anarchismo in Italia nel primo decennio del nuovo secolo, fino alle agitazioni ""pro Ferrer"""" dell'ottobre 1909. Un contributo affidato, dopo la sua morte, agli scritti, alle poesie, alle canzoni e, infine, al mito. BFS edizioni presenta una raccolta dei suoi primi testi teorici e di studio, riproposti oggi, dopo molti decenni, in una nuova edizione critica. Si può così comprendere appieno quale sia stata la sua formazione politico-culturale e la ricchezza teorica e d'azione che ne hanno fatto una delle voci più ascoltate nella storia dell'anarchismo internazionale."" -
Adieu Pearà. Memorie future dalle ombre di Verona
In un domani ormai alle porte, le memorie di un uomo in crisi con i suoi simili che non riesce più a riconoscere ì 'ambiente circostante. Romanzo di fantascienza sociale, venato di umorismo e fascino per il grottesco, ""Adieu pearà"""" gioca con le paure e le ansie della nostra società proiettate nel 2029, in una polverosa Verona ipertrofica e anabolizzata, troppo vicina e troppo lontana per non essere facilmente confusa con una qualsiasi città del Nordest di oggi. E mentre ossessioni securitarie e identitarie alimentano la paranoia - dividendo la popolazione in paradossali opposte fazioni - tra la nebbia che avvolge le vie e le coscienze si intravede un barlume di folle speranza:un misterioso gruppo clandestino sta cospirando nell'ombra... Chiunque legga queste stralunate cronache si ritroverà coinvolto suo malgrado nei risibile dramma di Giulio, sarà colto da un inspiegabile, irresistibile, patetico desiderio di indossare una barba finta e uscire per le strade, stringendo nel pugno un pomodoro."" -
Politica e magistratura in Italia
"Non dimentichiamo che nella società presente molti delitti veri e propri rimangono impuniti, perché commessi da coloro che comandano: ne sono testimonianze nel campo politico, la corruzione praticata su vasta scala da governanti e dagli aspiranti al governo, la sopraffazione che consiste nel violare la libertà dei cittadini e nell'arrogarsi un imperio su di essi. La giustizia dev'essere organizzata con criteri tecnici, controllati dall'esperienza, e animata, vivificata dal sentimento corrispondente, che è in noi, progredisce in noi, e che è il vero propulsore dell'umanità sulla via del progresso e del generale benessere""""." -
Credevo nel partito. Memorie di un riformista rivoluzionario
Ci sono uomini che decidono di rischiare tutto: potere, onori, lavoro, amicizie e finanche la vita per restare fedeli alle proprie idee. Altri uomini preferiscono restare fedeli all'apparato e alle gerarchie. I primi, come Giulio Seniga, sono considerati dei traditori. I secondi, come Pietro Secchia, mantengono onori e potere ma perdono l'unica cosa per cui credevano valesse la pena di vivere: la battaglia per le proprie idee. Seniga e Secchia non condividevano la via italiana al socialismo di Togliatti ma solo Seniga ha osato ribellarsi al Partito. La sua vita e la storia del Partito comunista italiano sono cambiate per sempre quando il 25 luglio 1954 ha deciso di sfidare Togliatti e l'apparato. Questo libro raccoglie una serie di testi (alcuni dei quali inediti) in cui Seniga ricostruisce le ragioni della sua ""svolta"""" e delinea le idee guida della sua lunga e sofferta battaglia politica e intellettuale. I saggi di Maria Antonietta Serci e Martino Seniga consentono di inquadrare e attualizzare la figura di Seniga all'interno di una ricostruzione storica originale, resa possibile dalla riorganizzazione del suo archivio."" -
In Tibet. Un viaggio clandestino
"Finalmente si cammina. Un vero viaggio è un viaggio da fare a piedi. Oggi raramente un uomo percorre lunghi viaggi a piedi. Non lo fa quando è imprigionato nella sua città tra lavoro e famiglia, ma non lo fa neanche quando decide di andarsene. Il vero viaggio, il viaggio di scoperta e di esplorazione, è solo il viaggio a piedi. Il viaggio a piedi è l'unico tipo di viaggio che consente di vedere nuove terre ma anche, come diceva Proust, di vedere con nuovi occhi. Sono qui per camminare. Non posso sperare di entrare dentro il Tibet se non mi muovo come si muovono i tibetani. E i tibetani, da sempre, si muovono a piedi. Se vuoi conoscere il Tibet, l'unico modo è muoverti a piedi. Camminare.""""" -
Arditi, non gendarmi! Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)
Gli Arditi del popolo, prima espressione dell'antifascismo in armi, si opposero con ogni mezzo agli squadristi di Mussolini alla vigilia della sua salita al potere, nella guerra civile seguita alla Prima guerra mondiale. Anche se per breve tempo, la loro azione fu al centro delle cronache dell'epoca e tutti gli schieramenti politici dovettero misurarvisi. Ciò nonostante, è stata oggetto di una lunga rimozione: il fatto che ex-combattenti, veterani dei reparti d'assalto, non solo si fossero sottratti alla strumentalizzazione mussoliniana, ma vi si fossero opposti anche con le armi contendendo al fascismo l'eredità ""spirituale"""" dell'arditismo, ha rappresentato un precedente scomodo, difficile da interpretare. Ancora oggi la storiografia stenta a distinguere i ruoli giocati rispettivamente da arditi, futuristi, legionari fiumani e sindacalisti rivoluzionari in una situazione instabile e contraddittoria quale fu quella del Primo dopoguerra. La nuova edizione rivista e ampliata di """"Arditi, non gendarmi!"""" ripercorre le tracce che dal fango delle trincee, passando attraverso le piazze di Fiume, portarono alle barricate dell'autodifesa proletaria contro l'aggressione fascista."" -
100 e più buone ragioni contro il nucleare
Quanti luoghi comuni o inesattezze circolano sul ritorno all'energia nucleare? Questo manuale di base, chiaro e agile, si propone di fornire un'informazione adeguata su quali gravi conseguenze comporti effettivamente questa scelta. Attraverso 101 voci essenziali vengono analizzate nel dettaglio tutte le problematiche sanitarie, ambientali, militari ed economiche connesse con l'impiego dell'energia atomica. Come dimostra la tragica vicenda di Fukushima, la scelta nuclearista è in realtà antieconomica e ci espone tutti a rischi gravissimi e irreversibili, che le future generazioni continuerebbero a pagare per secoli. Giorgio Ferrari, tecnico nucleare autore dell'introduzione, sostiene che ""i cittadini italiani devono avere chiaro qual è il pateracchio che caratterizza il tentativo di ripresa in Italia dei programmi nucleari, addomesticando una tecnologia così delicata, complessa e densa di rischi al diretto controllo del potere politico"""". Tutto quello che vorreste sapere sul nucleare, e che il Governo non vi dice, potrete trovarlo in questo libro. Introduzione di Giorgio Ferrari.""