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A quattordici smetto. Ragazzi senza più paura
Storie di ragazzi sotto i quattordici anni. Storie di immigrazione e di solitudine. Di giustizia e di ingiustizie. Di violenze da togliere il fiato. Di prostituzione, di stupri, di furti, di illusioni ferite. Anche di adozioni finite male. E a volte di riscatto... Livia Pomodoro racconta un mondo scoperto ed esplorato anche grazie al suo lavoro e alla sua passione civile. E offre lo spaccato di una realtà ""invisibile"""", immersa in una quotidianità che suscita rabbia e smarrimento. Dodici storie contro la distrazione, per consegnare alla coscienza di tutti una amara verità che ha la forza, dura e struggente, della vita."" -
Legata a un granello di sabbia. Storie e amori, costume e società nelle canzoni italiane dell'estate
Il libro ripercorre la storia e i motivi di un'epoca, per arrivare fino ai giorni nostri attraverso le voci e i ricordi, i sapori e le parole di un repertorio musicale indimenticato, fatto di successi clamorosi, di canzoni mitiche, di tormentoni e slogan che nessuna moda o mutazione ideologica hanno intaccato, infranto. Tra saggio e ricostruzione di cronaca, la nascita di un genere e del grande business che ha generato, con la selezione di oltre centocinquanta canzoni raccontate e inquadrate nel loro contesto storico, i cambiamenti di stile, le testimonianze dei protagonisti che tornano alle loro gesta per spiegare un fenomeno irripetibile e unico sul mercato internazionale. -
Com'era bello il mio PCI
La vita della sezione e i suoi tipi umani, la diffusione militante dell'Unità, il rito del congresso, i vezzi e la retorica del dibattito politico. Una nostalgia ragionata del Partito comunista italiano e lo spietato contrappunto con la sinistra di oggi. Attraverso storie, personaggi, aneddoti divertenti, Novelli smonta le false verità sul partito scomparso nel 1991, ma non chiude gli occhi davanti alle questioni critiche, prima fra tutte il rapporto con l'Unione Sovietica e i paesi del socialismo reale. Se il vecchio Pci aveva le sue spine, sostiene l'autore, la sinistra di oggi ne ha perso le buone tradizioni senza rimpiazzarle. Così le appassionate discussioni all'interno delle sezioni sono state sostituite da ""un'oligarchia"""" che vive soltanto nei dibattiti """"di Ballarò"""" e per conoscere l'opinione dei militanti """"deve rivolgersi ai call center"""". Una trasformazione narrata anche attraverso impietosi giudizi sui vecchi compagni, come Giuliano Ferrara, Walter Veltroni, Nilde Jotti, Emanuele Macaluso e tanti altri."" -
Delitto imperfetto. Il generale, la mafia, la società italiana
"Delitto imperfetto"""" venne scritto per denunciare la natura nient'affatto """"perfetta"""" dell'assassinio dalla Chiesa. Venne accolto dalla più ferrea censura televisiva ma da uno straordinario successo di pubblico, trasformandosi in un prodotto """"collettivo"""" del nuovo movimento antimafia e contribuendo a mettere a fuoco lo scenario nel quale si muovevano i protagonisti della vita nazionale. Ripubblicarlo oggi - arricchito di una nuova introduzione, sorta di viaggio inquieto dell'autore nella storia recente italiana - significa offrire a tutti, specie ai più giovani, uno strumento per capire meglio la società di ieri e di oggi, per scoprire che cosa è cambiato di quella Italia, al di là degli anniversari e dei francobolli commemorativi." -
Lo chiamavano Giacinto. La favola dolceamara di Facchetti, il terzino cannoniere
Giacinto Facchetti è stato uno dei più grandi simboli del calcio italiano e della centenaria storia dell'lnter. Vicecampione del mondo in Messico nel 70, campione d'Europa a Roma nel '68, ha giocato con la Nazionale azzurra 94 partite, delle quali 70 da capitano. In nerazzurro ha giocato 728 partite ufficiali, vincendo quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Famoso in tutto il mondo per le doti di ""cannoniere"""" (come si diceva una volta), ha segnato in serie A 59 gol, record di tutti i tempi per un difensore. Proverbiale per la correttezza in campo, è stato uno dei campioni più benvoluti dalle tifoserie di ogni colore. Diventato dirigente e presidente dell'lnter, è stato negli ultimi anni della sua vita tra i più fieri avversari del calcio cresciuto intorno al nome e al potere di Luciano Moggi. La sua storia, per gli ambienti che evoca, per i valori che porta negli stadi, per i cambiamenti sociali per cui passa con pudore, finisce in fondo per essere, anche, una testimonianza pasoliniana del cammino dell'Italia contadina verso la modernità. Una testimonianza fatta di misura e di decoro, perfino nelle foto d'epoca, che lo vedono spesso in secondo piano per un'antica abitudine a """"non coprire la visuale""""."" -
Nessuno è incolpevole. Scritti politici e civili
Le riflessioni di queste pagine abbracciano più di 60 anni di storia e narrano di un Maestro del palcoscenico che si interroga sui rapporti fra l'uomo e la politica, l'artista e la società civile. La denuncia di molti degli scritti che qui vengono proposti riguarda il progressivo imbarbarimento della politica italiana e le responsabilità di chi ha diretto le istituzioni del paese. È la rivolta addolorata di chi sente messo da parte qualunque progetto di cultura; di chi ribadisce, nei modi e tempi propri dell'artista, anno dopo anno, di crisi in crisi, di stagione in stagione, che senza le fondamenta - costruite solo grazie alla cultura - nessuna società potrà mai dirsi civile. La barbarie è fra noi e Giorgio Strehler lo ha ricordato fino all'ultimo. -
I boss di Chinatown. La mafia cinese in Italia
Ci sono le bande di adolescenti con i capelli colorati o le cinture rosse che si contendono i quartieri a colpi di coltello e di machete. Ci sono reti di trafficanti di uomini che, tra la Cina e l'Italia, lucrano sui viaggi dei clandestini, si rubano i ""clienti"""", ricattano i familiari e cedono quote di business ad altri connazionali magari a loro volta immigrati da poco. Poi c'è la banca fantasma, il mercato parallelo dei farmaci, la clinica abusiva, la casa di appuntamenti e l'import-export fuori da ogni regola. Ma ci sono anche clan organizzati, con boss di rango che vedono aumentare di settimana in settimana il proprio potere e le loro ricchezze, stringono alleanze d'affari con le mafie italiane e cercano amicizie politiche. Ci sono anche i primi pentiti, che vivono nel terrore di ricevere un mazzo di gladioli rossi, minaccia di morte secondo un codice malavitoso che nasce nella notte dei tempi. Nel silenzio mediatico la mafia cinese sta gettando le sue basi anche nel nostro paese. Ecco, in un reportage che unisce il rigore della documentazione alla brillantezza dello stile, la prima inchiesta sistematica sul quel che accade tutti i giorni nel lato più nascosto delle Chinatown italiane."" -
Inviato speciale. Cronache dalla Milano in bianco e nero
Una testimonianza eccezionale sulla storia di Milano e dell'Italia dalla liberazione agli anni Ottanta. Gli stenti e le speranze, lo sviluppo e le illusioni, il teatro e la cultura, le generazioni nuove e vecchie, attraverso gli scritti, oggi spesso introvabili, di un maestro del giornalismo. Maestro due volte. Per la raffinatezza della scrittura. E per la convinzione profonda, radicata, che il giornalismo dovesse andare oltre l'informazione e svolgere una funzione educativa. Per esprimere, nel giornalismo vero, una professionalità di cui «il potere non ha bisogno». -
Inferno Bolzaneto. L'atto d'accusa dei magistrati di Genova
Tutti gli orrori di Bolzaneto raccontati attraverso la requisitoria dei pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati al processo contro 45 uomini e donne delle forze dell'ordine. Tra il 20 e il 22 luglio 2001, nel ""carcere provvisorio"""" del G8 di Genova oltre 200 manifestanti inermi subirono botte, manganellate, ustioni, insulti, umiliazioni, vessazioni, minacce, in un regime di terrore che avvolgeva ogni angolo della caserma, dal piazzale d'ingresso ai bagni, all'infermeria. Questo libro racconta i risultati dell'inchiesta giudiziaria e gli atti del processo. L'accusa dei magistrati genovesi è durissima: """"A Bolzaneto sicuramente vi sono stati comportamenti deliberatamente inumani, crudeli e degradanti"""", scrivono. """"Non c'è emergenza che possa giustificare quello che è accaduto. Non c'è giustificazione perché si era ormai lontani dagli scontri di piazza e quella caserma, dove lavoravano pubblici ufficiali, doveva rappresentare un luogo di sicurezza e di rispetto dei diritti per ogni detenuto""""."" -
Un magistrato fuori legge
Il parlamento ha votato una legge ad hoc per impedirgli di concorrere alla Procura nazionale antimafia. La politica e l'informazione hanno cancellato la verità sul processo Andreotti e sui rapporti del senatore con Cosa nostra, pienamente accertati dalla sentenza di Cassazione. Gian Carlo Caselli, magistrato torinese ed ex Procuratore capo di Palermo, ripercorre con lucida indignazione le vicende di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Ai feroci attacchi subìti per aver toccato il nodo dei rapporti tra mafia e politica, Caselli risponde facendo parlare gli atti processuali. E intanto si racconta, riflette sul mestiere di giudice e sul valore dell'indipendenza, seriamente minacciata dalla recente riforma dell'ordinamento giudiziario. -
Illusione nucleare. I rischi e i falsi miti
La crisi economica e l'incertezza delle relazioni internazionali spingono nuovamente i Paesi industrializzati verso l'energia nucleare, ridando voce anche in Italia ai fautori della sua convenienza e inevitabilità. Questo libro sfata con rigore scientifico alcuni luoghi comuni: che l'energia atomica sia abbondante e sicura, che costi meno, che non provochi emissioni di CO2. Le argomentazioni dei due autori sono stringenti: già ai ritmi di consumo attuali, si stima che entro 50 anni non ci sarà più uranio economicamente sfruttabile; i costi di costruzione dei reattori e del loro mantenimento sono già oggi fuori mercato; infine, il nucleare inquina, contamina irrimediabilmente interi territori, con il rischio di accentuare le criticità del cambiamento climatico in atto. Completa questo inquietante scenario l'idea, promossa dal G8, di una governance mondiale dell'energia. Una governance capace di tenere l'opinione pubblica all'oscuro delle centinaia di incidenti occorsi finora e abile nel convincere i Paesi emergenti a legarsi per i decenni a venire alle tecnologie nucleari dell'Occidente. I diritti di questo libro saranno devoluti ai bambini vittime dell'incidente alla centrale nucleare di Cernobyl del 1986. -
Poliziotta per amore
Una liceale di Sinistra sceglie di entrare in polizia. All'origine della decisione l'incontro-rivelazione con due figure femminili: Emanuela Loi, agente di scorta del giudice Borsellino, la prima donna in divisa uccisa dalla mafia, conosciuta attraverso le cronache del luglio del '92; e Saveria Antiochia, madre di un altro giovane agente di scorta ucciso dai clan, conosciuta a una assemblea nella sua scuola. Dai due incontri inizia la storia nuova e imprevedibile di una giovane donna che scopre la legge e lo Stato e decide di andare a combattere Cosa Nostra nella trincea più avanzata. A Palermo, a Trapani e poi ancora a Palermo, passando per la crisi di coscienza aperta dai fatti del G8 genovese. In un racconto che è invenzione ma anche, in parte, autobiografia del movimento antimafia, Nando dalla Chiesa racconta senza retorica la vicenda individuale e collettiva di tanti esponenti delle forze dell'ordine in Sicilia. Narrazione di una lotta per la legalità che appare spesso titanica e che continua invece grazie a uomini e donne che hanno fatto la scelta di indossare una divisa. -
Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia
Due guerre e una sola trincea, la scrivania di un magistrato. Dalla Torino degli anni Settanta alla Palermo dei Novanta, trentacinque anni di storia italiana attraverso lo sguardo di un protagonista della lotta contro il terrorismo di sinistra e contro la mafia. Due guerre in difesa della democrazia, una vinta (quella contro il terrorismo), una in sospeso (quella contro la mafia). Dal processo ai capi storici delle Brigate rosse al pentimento di Patrizio Peci, dalle stragi di Capaci e via D'Amelio all'arresto di Totò Riina e di decine di altri latitanti, passando per il caso Cossiga/Donat-Cattin e il processo a Giulio Andreotti. In mezzo, il ricordo di tanti, troppi amici che, in questa storia aspra di rischi e di eroismi, combattendo hanno perso la vita. Memorie, interrogativi, domande e risposte. Gian Carlo Caselli racconta. (Postfazione di Marco Travaglio). -
Magistrati dietro le sbarre. La farsa e la tragedia nell'ingiustizia penale italiana
Un viaggio nella (in)giustizia penale in Italia, scritto da un testimone oculare, un magistrato di sorveglianza che ha finalmente deciso di rompere il muro del silenzio. La forma è quella, gradevole, spigliata e spesso venata di ironia, di una successione di sapidi aneddoti ricavati dal dietro le quinte, tanto veri e nitidi quanto stupefacenti e capaci di fissarsi nella memoria del lettore come parabole argute, alternate a brevi riflessioni. In un momento in cui la professione di magistrato viene ""manipolata"""" da più parti, e in cui di giustizia e pena si tratta in termini scandalistici, ecco un racconto onesto e ficcante di un mondo di cui troppi disquisiscono, spesso senza conoscere nulla. Un mondo dove non sempre si possono distinguere i buoni dai cattivi, dove ci si imbatte tutti i giorni in crudeli infamie e commoventi eroismi."" -
Il grande bluff. Il caso Tremonti. Vita, opere e pensiero del genio dell'economia italiana
È impressionante e inspiegabile a un tempo il successo di pubblico che hanno le idee di Tremonti. Inspiegabile perché, come viene dimostrato in queste pagine, il suo pensiero sul piano scientifico è di dubbia consistenza. E irritanti risultano le frequenti contraddizioni - che riguardano praticamente tutti gli argomenti di sua competenza - in cui cade il ministro. Molti, soprattutto noti economisti, lo dicono in privato, ma si guardano bene dall'affermarlo in pubblico (in fondo si tratta pur sempre di uno degli uomini più potenti d'Italia). Ecco il ritratto non autorizzato di Giulio Tremonti, ""superministro"""" dell'economia per antonomasia: genio della """"finanza creativa"""", prima oppositore e poi difensore del famoso condono fiscale, alfiere della cartolarizzazione degli immobili pubblici, autore di troppe una tantum e dell'eliminazione delle tasse di successione, inventore della pornotax, euro-scettico, fervente sostenitore di dazi e dogane, """"leghista con la tessera di Forza Italia"""", amante di giochi di parole e di citazioni dotte. È arrivato il momento di affrontare """"il caso Tremonti"""", perché le teorie del nostro ministro dell'Economia e delle Finanze in servizio permanente effettivo rischiano di portare il Paese sull'orlo del fallimento. Prefazione di Curzio Maltese."" -
Regione straniera. Viaggio nell'ordinario razzismo padano
È possibile che l'area del paese in cui è più forte la presenza degli stranieri rinunci a parlarne nelle sedi politiche più adeguate, per affrontare il tema nella sua complessità? È possibile che questo fenomeno, che ormai riguarda il 10 per cento della popolazione e una parte significativa della produzione di ricchezza, sia relegato a questioni di mera sicurezza? È possibile, ancora, che i principali esponenti della maggioranza di governo, oltre a esprimersi spesso con toni prossimi al razzismo, continuino a legiferare contro la presenza degli stranieri sul territorio da loro amministrato? La chiusura dei phone center gestiti dagli stranieri, l'opposizione all'apertura di luoghi di culto a Milano (e non solo), la polemica contro i kebab, le ripetute ordinanze dei sindaci raccontano una lunga storia di discriminazione. E simboleggiano la miopia politica e culturale della regione più avanzata del paese. -
Io non tacerò. La lunga battaglia per la giustizia
Era un galantuomo, Antonino Caponnetto. Fatto all'apparenza di cartavelina, eppure sempre in prima linea nella lotta alla mafia. Nei suoi ultimi, intensi dieci anni, dall'uccisione dei suoi ""figli, fratelli, amici"""", Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino al 2002, il giudice Caponnetto ha smentito l'idea secondo cui vi sia un'età per andare in pensione dall'impegno civile. E ha attraversato il nostro Paese in maniera capillare e ragionata. In mille scuole e in cento piazze ha insegnato la Costituzione italiana, l'etica della responsabilità, ha parlato di educazione alla legalità, di solidarietà, di pace, di diritti, ha raccontato un'idea di informazione libera e di giustizia possibile. I discorsi, le lezioni, gli scritti e le interviste sono ora qui raccolti e da essi traspare un pensiero rigoroso, colto, impermeabile a qualsiasi compromesso o comoda prudenza. In questo libro sta l'eredità di un grande testimone civile e di un instancabile custode di memoria. Una metafora crudele della fatica della memoria e dell'importanza di recuperarne ogni frammento."" -
Il potere e l'acqua. Scritti inediti
Mentre l'acqua diventa tema cruciale per il governo del mondo, bene simbolico che evoca in forma radicale l'eterna lotta tra interesse pubblico e interessi privati, vengono alla luce questi scritti di Danilo Dolci su acqua e potere. Scritti inquieti, profetici, che tradiscono tutta la concreta esperienza vissuta dal ""sociologo della disobbedienza"""" nella Sicilia del secondo dopoguerra, la sua profonda consapevolezza di quanto l'acqua, risorsa vitale, possa diventare oggetto e strumento di strategie di potere, origine di disuguaglianze intollerabili e di manipolazioni violente dell'ordine sociale. Quelli qui raccolti in volume sono scritti organici ma anche appunti eterogenei, che consentono di ripercorrere le preoccupazioni e le riflessioni dell'ultimo Dolci, aiutandoci a comprenderne meglio la personalità intellettuale e civile. È grazie a Giusy Giani e Giordano Bruschi, instancabili militanti politici e sociali genovesi, e alla loro passione per la memoria se oggi disponiamo di questo materiale."" -
Terre di nessuno. Come nasce la paura metropolitana
Un pezzo di Milano, via Padova e dintorni, come sfera di cristallo attraverso cui indovinare le metropoli future. Un racconto-esplorazione che ha impegnato l'autrice per due anni. Si inseguono nella narrazione quartieri e vie e condomini abbandonati a se stessi. ""Terre di nessuno"""" in cui la politica parla solo con la polizia e le ordinanze coprifuoco. Nella spontaneità e nel disordine nasce però anche un'idea creativa di convivenza. Terre di nessuno, dunque, anche perché aperte allo spirito inventivo e di adattamento di nuovi pionieri sociali. Quasi il laboratorio multietnico della città che verrà, sull'esempio di altri quartieri europei, da Belleville a Parigi al quartiere turco di Kreuzberg a Berlino. Via Padova come metafora italiana: sospesa tra l'esperimento di città cosmopolita e il degrado urbano che soffia sul fuoco della paura e della xenofobia. Con una Prefazione di Stefano Boeri."" -
La convergenza. Mafia e politica nella Seconda Repubblica
Sono andate nella stessa direzione. Nella Seconda Repubblica mafia e politica hanno realizzato una convergenza che oggi presenta al Paese il suo conto salatissimo. Una narrazione inedita degli ultimi vent'anni di storia italiana, che non fa sconti a nessuno. La storia della svolta e della duplice trattativa con Cosa nostra. Del papello di Totò Riina che arriva in parlamento. Della abdicazione della sinistra che fa le leggi che servono alla mafia e dell'assalto della destra, che alla mafia offre invece il regalo più grande, la dissoluzione del senso dello Stato. La storia di una Lega nata per difendere l'identità padana e che consegna il cuore della Lombardia ai clan calabresi. Della campagna più primitiva del sud che va alla conquista del nord e gli impone progressivamente la sua egemonia culturale. Una narrazione che parla della assoluta inadeguatezza della politica italiana davanti ai nemici in armi della democrazia. E delle minoranze istituzionali, civili e talora politiche che non si arrendono. Sono loro, in fondo, che hanno finora impedito che sul pennone della Repubblica sventoli bandiera bianca.