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Scie ad andamento lento
Stefano De Sanctis è un giovane scrittore. Il suo primo e unico romanzo si intitola 'Scie ad andamento lento'. Dopo alcuni anni di monotona routine lavorativa in una rivista ed una relazione finita male, decide di ritornare a Cattolica, un luogo dove ha trascorso le estati della sua infanzia ed adolescenza e che lo ha decisamente segnato. Quel luogo gli serve per provare a scrivere di nuovo. Lì dove il Tirreno e l'Adriatico non sono mai stati così vicini, così complementari tanto da fondersi in un unico straordinario scenario di insenature, cale, spiagge a perdita d'occhio, scoscesi precipizi punteggiati di verde quale il Mediterraneo. Grazie alla conoscenza di Elena e ad un'altalena di vicende tra Napoli, sua città, e Cattolica, Stefano finalmente crea qualcosa di nuovo. I suoi dubbi, le sue paure fermeranno questa nuova fase della sua vita. La sensibilità creativa, artistica ed umana di Stefano De Santis trova finalmente la sua manifestazione, attraverso un viaggio fra i due mari che diventa il viaggio nel proprio intimo, nella propria coscienza, nei desideri cercati e non appagati, nelle frustrazioni e nei punti di partenza e di arrivo. -
Il mendicante arabo
Vittorio Baiamonte è un affascinante uomo prossimo alla sessantina, dalle apprezzate doti umane e dai molteplici interessi, ma è anche un agente dei Servizi Segreti italiani. Vive in una nota località turistica dell'Italia Meridionale dove le sue giornate scorrono in una atmosfera di serenità e tranquillità, tra la gestione della sua tenuta, un caffè al solito bar, una sortita di pesca con la sua barchetta, un sorso di buon vino, uno scambio di battute con qualche amico. Un summit di Ministri dell'Unione Europea, lo vedrà ufficiosamente coinvolto con quello che dovrebbe essere un semplice compito di supporto. Si troverà invece ad affrontare una serie di attentati nonché l'imprevedibile incontro con un amore degli anni lontani. -
Chef sarà lei
"Chef sarà lei"""" non è la classica biografia, ma il viaggio d'amore di una terra alla conquista dell'oriente. Rino De Feo, lo chef matto, non è un emigrante, ma un uomo che prova ogni giorno ad esportare un modo di pensare, una cultura, un modo di mangiare. Far conoscere la cucina napoletana, quella della tradizione, quella povera, ricca di idee, quella con pochi ingredienti a disposizione è il messaggio rivoluzionario di un piccolo uomo di Castellammare di Stabia che ogni giorno conquista, con la sua arte culinaria, semplice e nel contempo folle, un piccolo pezzo di mondo." -
Le avventure di Milly nel regno di Mangionia
"Le avventure di Milly nel regno di Mangionia"""" narra la storia di Milly, una vispissima ragazzina di otto anni pervasa da un'incontrollabile golosità. L'attrazione nei confronti di certi spuntini e snack ipocalorici, sinonimo di una scriteriata condotta alimentare, condurrà Milly in uno sbalorditivo reame pieno zeppo di ogni genere di ghiottoneria dolce o salata: Il Regno di Mangionia. Età di lettura: da 8 anni." -
FolleMente
Alice è una donna realizzata, sicura e altera, dal volto duro e impenetrabile. Allo stesso tempo si rivelava una bimba smarrita e sinceramente pentita per le sue disubbidienze. Ferita in mille battaglie, attraversa la vita con spirito indomito in cerca della sua salvezza. Filippo Giordano, medico ipnotista, è il suo terapeuta: minatore dell'anima, speleologo della mente. Accompagna i suoi pazienti nel buio luminoso dell'inconscio, in uno stato di veglia incosciente, nei meandri della psiche, per smuovere emozioni imbalsamate. Un direttore d'orchestra che accorda i mille strumenti dissonanti di anime confuse, traboccanti di dolore. Entra col paziente in trance, in cerca della pace, refrigerio. Riscrive le storie che raccontano di spiriti dolenti e sofferenti. Rosari fatti di filo spinato, che feriscono le mani in cui scorrono. Durante le sedute ipnotiche il linguaggio vago, sibillino, inintelligibile al raziocinio è indispensabile per superare gli ostacoli che la ragione oppone al dissolvimento delle nebbie dell'inconscio. -
Sibilla la fata funesta. Il terremoto infinito del 2016
Sono passati tre anni dai tragici eventi sismici che nel 2016 provocarono 300 morti e distrussero il territorio intorno ai Monti Sibillini ma ancora oggi non si può parlare di ricostruzione finora impantanata nelle sabbie mobili della burocrazia. L'Italia è un paese magnifico ma fragile con tanta storia e poca memoria. Ad ogni catastrofe scatta la cultura dell'emergenza: un po' di commozione, un pizzico di solidarietà, qualche cresta sugli eventi se non qualche ruberia, tante strumentalizzazioni. Certo è impossibile prevedere i terremoti ma è possibile mettere in sicurezza il territorio e i suoi edifici pubblici e privati: si eviterebbero lutti e tragedie ma alla lunga costerebbe meno delle continue toppe che vengono applicate qua e là. Questo libro raccoglie alcuni articoli pubblicati negli anni dopo il sisma, le testimonianze e le proposte di associazioni e singoli rappresentativi della realtà del cratere ma riguarda tutti gli abitanti del Bel Paese. Se riuscirà a smuovere qualcosa, a contribuire allo smantellamento della cultura dell'emergenza e alla nascita di una lungimirante cultura della prevenzione e della sicurezza non sarà un libro inutile. -
Città oltre l'auto. Più prossimità e meno auto, una visione del futuro, salvare il clima e migliorare il nostro stile di vita cambiando il rapporto tra città, mobilità e sistemi di trasporto
Di questo libro potete fare l'uso che volete: persino leggerlo. In quel caso potreste convincervi, se non lo siete già, dell'importanza del muoversi o far muovere persone e cose nelle città del mondo, di come i trasporti e la mobilità urbana interagiscano con tutte le attività umane e di quanto essi saranno decisivi nella battaglia per il clima. Il libro pone il problema del peso eccessivo della mobilità in generale e della mobilità individuale e fornisce osservazioni, prove e indizi sul come si sia arrivati ad una impropria dominanza delle auto nella mobilità di gran parte delle nostre città, in particolare in quelle più piccole e meno dense. -
La nazione democratica
«Il modello dello Stato-nazione rappresenta per le società innanzitutto una trappola, una rete di oppressione e sfruttamento. Il modello della nazione democratica rappresenta il ribaltamento di tale definizione. La nazione democratica non è vincolata da confini politici rigidi, da una sola lingua, cultura, religione o interpretazione della storia; al contrario essa significa pluralità e coesistenza solidale di comunità e di cittadini liberi ed eguali. La nazione democratica permette alle popolazioni di formare loro stesse delle nazioni, attraverso la loro politicizzazione, (...) costituendo istituzioni autonome in campo sociale, diplomatico, culturale, in economia, diritto e auto-difesa, senza dover diventare Stato o prendere il potere. La società democratica può essere realizzata solo attraverso questo modello di nazione. Alla società dello Stato-nazione è preclusa, per sua natura, la democrazia.» -
Donne delinquenti. Storie di streghe, eretiche, ribelli, rivoltose, tarantolate
Streghe, eretiche, delinquenti: dove sono andate a finire le antiche femmine ribelli delle Alpi e delle foreste d'Europa? Bruciate sui roghi, naturalmente; fatte a pezzi sui patiboli, in mezzo alla gente di città curiosa ed eccitata; ridicolizzate dagli intellettuali; e dimenticate, soprattutto. La foresta, liberata dal suo incantesimo, poté essere sfruttata secondo la tecnologia moderna: la solcarono le strade, e i rettifili disboscati penetrarono fin nel più fitto degli alberi. La distruzione dell'ambiente ebbe inizio, e il ""popolo dei boschi"""" perse l'unica risorsa di cui disponeva: il rifugio in cui ritirarsi dall'influenza dei """"civili"""". E perse Dio. O, meglio, la Dea. Attraverso l'esame di miti e leggende, di racconti e modi di dire, dell'iconografia sacra e profana, questo libro ricostruisce la storia delle matriarche, delle streghe e delle donne """"contro"""", - eretiche, bandite, ribelli, - verificando quali tracce hanno lasciato nella memoria. Perché il loro ricordo è ancora vivo nella cultura popolare, e ha creato le basi dell'immaginario collettivo che, represso dal potere, ritorna nel desiderio."" -
Parthenope Inferno Celeste. I molteplici volti dell'umanità
Parthenope Inferno Celeste scandisce il ritmo di una saga familiare ambientata a Napoli a partire dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino agli albori del Terzo millennio. rnrnAttraverso vite, vicissitudini, passaggi epocali e molteplici eventi, anche naturali come il terremoto del 1980, e seguendo le esperienze umane dei numerosi personaggi di primo e secondo piano, l’autrice ha ricostruito un quadro storico-politico dell’epoca in cui si svolgono i fatti. rnL’autrice non ricostruisce l’iter familiare cronologicamente, ma utilizza la memoria e le narrazioni delle protagoniste, dapprima Carmela, poi la figlia Maria, che è la vera protagonista del romanzo, nonché le giovani nipoti Justine e la cugina che porta il nome della nonna. Cogliendo l’occasione per descrivere luoghi, abitudini, tradizioni, nonché, le caratteristiche di un popolo. rnrnMariuccia è Parthenope, ma lo sono in qualche modo anche Carmela, Justine, Angela, in quanto simbolo di ogni donna che fronteggia la realtà con le proprie forze. Parthenope, emblema femminile che affronta la vita. Parthenope/Neapolis dove l’eterna lotta tra forze positive e negative pervade le pagine dalla prima all’ultima. rnQuesto libro è anche un lungo canto nostalgico per Napoli. Città che per l’autrice è una ‘cartina di tornasole’, può fungere cioè da barometro, darci il segno, la premonizione del bene e del male, talvolta la prova tangibile, innegabile, di qualcosa che sta per essere o accadere anche altrove, ovunque, nel mondo. -
Un campo senza muri. Viaggio di un italiano sopravvissuto ai campi di lavoro nazisti e della sua famiglia dalla seconda guerra mondiale ad oggi
«Anche se i sopravvissuti ai campi di concentramento erano stati liberati, vivevano ancora tra quelle mura che persistevano nelle loro menti. Ho dovuto fare da tramite per gli amici ebrei, per mio padre e per altri sopravvissuti che mi hanno affidato le loro storie di vita. Sapevo che in quelle storie c’erano lezioni morali che i giovani possono apprendere.» – Maria LombardoMaria Lombardo racconta la storia di suo padre Salvatore e della sua vita in Italia durante l’ascesa del Fascismo, il coinvolgimento dell’Italia nella seconda guerra mondiale, la detenzione in un campo nazista di lavori forzati e gli anni successivi all’agognata liberazione. L’autrice si sofferma anche ad analizzare le conseguenze che il trauma causato dalla prigionia hanno avuto non solo su di lui, ma su tutta la famiglia. Raccogliendo le testimonianze tratte dalle pagine del diario scritte dal padre con i suoi ricordi e quelli della madre a cui si aggiungono le esperienze di vita di Maria stessa, il libro fornisce una rara testimonianza diretta delle atrocità perpetrate dai nazisti sulle loro vittime. -
Cioccolata calda per due
Con l'obiettivo di approfondire le sue ricerche sulle vicende drammatiche avvenute nell'ex-Jugoslavia, Florinda chiede aiuto a Giovanni, giornalista. Ben presto, la donna si scontra con il dolore profondo, mai superato, dell'uomo che in quegli eventi terribili ha perso la moglie. Ne nasce un amore fatto di scambi d'idee, ricordi, piccole condivisioni, riti comuni come una cioccolata al bar, una passeggiata nel quartiere, una gita al mare. I fatti tragici del secondo dopoguerra che hanno interessato Istria, Dalmazia, Fiume, Trieste, il tentativo d'invasione serba, le atroci sofferenze e le decimazioni subite dalle popolazioni, nell'indifferenza delle grandi nazioni europee irrompono nella loro quotidianità. -
Lost in my back. «Tutto bene, grazie!» Come sopravvivere al maldischiena
Due catene di flashback, lunghi trent'anni, che si snodano parallele, come spire di un dna fantastico, attorno alla colonna vertebrale del protagonista fino a fondersi in un finale teso come il cavo che sostiene un ponte e morbido come l'abbraccio di un bambino; un'incursione a metà fra l'apocalisse e il nirvana in cui la poesia si attorciglia al linguaggio medico per un esito tutt'altro che scontato. Un tentativo, all'ultimo respiro, di sanare la dicotomia fra l'attraversare quest'epoca asfittica rendendosi invisibili e la necessità di mostrarsi per chiedere un aiuto nel mitigare dolori divenuti insostenibili. Così l'incontro con operatori di diversa formazione e sensibilità, accomunati dal fatto di rappresentare l'ultimo anello di una catena a cui si appigliano persone in cerca di un sollievo antalgico, si trasforma in traversata epica tra sofferenza, disperazione ma anche leggerezza di decenni passati nel tentativo di non fare i conti con una malattia che rende la vita più complicata di quanto uno possa immaginare. Nell'illusione di poter ovviare così all'inevitabile, ossia spararsi. -
Il mio Richard. Letture per la nuova edizione dei romanzi polizieschi di Ezio D'Errico
Emilio Richard, commissario nato dalla penna di Ezio D'Errico nel 1936, fa la propria entrata nel panorama letterario europeo poco dopo la temporanea uscita di scena del suo omologo più famoso, Jules Maigret, e, quasi a raccoglierne un immaginario testimone, si insedia negli stessi uffici del Quai des Orfèvres. Loris Rambelli, massimo esperto e conoscitore di Ezio D'Errico, traccia qui un quadro dettagliato su un periodo storico e su un raffinato modo di concepire la scrittura del romanzo poliziesco, incentrato sulla massima attenzione alla coerenza psicologica dei personaggi. -
Divine lettere. Inferno. Ediz. limitata
Dalla collaborazione di un tipografo con un disegnatore nasce una versione del tutto originale dell'Inferno di Dante. Il testo viene inscritto nei contorni delle lettere che compongono il titolo della cantica. La stessa traccia, riflessa verso il basso, ospita i disegni che commentano graficamente i canti raccolti nella corrispondente lettera superiore, per un effetto sorprendente. Il tutto in formato gigante. Le doppie lettere in dimensioni reali misurano, infatti, quasi due metri ciascuna in altezza. In questo volume, edito in tiratura limitata e numerata, si riproduce, in scala, l'intera cantica illustrata. Il curatore, Roberto Cadonici, descrive così l'impresa: ""Un folle volo, celebre sintagma di questo capolavoro universale: si potrebbe definire diversamente l'idea di mettere assieme arte grafica e arte tipografica per questa singolare, nuova - e così poco tascabile - edizione della Commedia?""""."" -
Divine lettere. Inferno
Dalla collaborazione di un tipografo con un disegnatore nasce una versione del tutto originale dell'Inferno di Dante. Il testo viene inscritto nei contorni delle lettere che compongono il titolo della cantica. La stessa traccia, riflessa verso il basso, ospita i disegni che commentano graficamente i canti raccolti nella corrispondente lettera superiore, per un effetto sorprendente. Il tutto in formato gigante. Questa edizione, da collezionare, è invece costituita da una esclusiva stampa miniaturizzata in unico foglio dei sette pannelli a dimensione reale (200 x 85 cm ciascuno). L'intera cantica illustrata è confezionata singolarmente in una elegante bottiglia in pet verde con la descrizione dettagliata della genesi e delle peculiarità di questa impresa. -
Da un balcone
Per la prima volta in volume un racconto disperso della nota autrice napoletana. Invano, infatti, cerchereste questo testo tra le molte raccolte di Matilde Serao. Dopo l'uscita in rivista nel 1885 era scomparso, anche per la sovrapposizione tematica con il suo libro forse più celebre, ""Il ventre di Napoli"""". Oggi, dopo quasi un secolo e mezzo di oblio, possiamo tornare a leggerlo e ad apprezzarlo grazie a questo ritrovamento. Protagonista è un vicolo della Pignasecca, uno dei quartieri della Napoli da sventrare, con le sue storie abbozzate con pochi tratti ma già pienamente definite: una galleria di pittoreschi personaggi delineati e analizzati con grande rapidità ma anche con profonda partecipazione emotiva."" -
La cucina pistoiese
Se la cucina toscana è asciutta e fatta di quattro o cinque cose essenziali, per dirla con Indro Montanelli, quella pistoiese è la quintessenza di questa cucina del territorio. Luciano Bertini presenta piatti semplici che sembrano aver sempre fatto parte, in modo naturale, della nostra storia. Si pensi alla fettunta (cosa diversa dalla bruschetta, precisa l'autore) o alla pasta con i fagioli. Ma più che una raccolta di ricette, il libro è il racconto inedito di come una sapienza degli alimenti si sia sedimentata nella vicenda delle generazioni e di come sia stata reinterpretata e rinnovata da cuochi popolari a Pistoia. Olio, fagioli e pane compongono così, insieme ad altre cose, una bella storia alimentare. -
Divine lettere. Purgatorio. Ediz. illustrata
Dalla collaborazione di un tipografo con un disegnatore nasce una versione del tutto originale della Divina Commedia di Dante. Il testo viene inscritto nei contorni delle lettere capitali che compongono il titolo della cantica. La stessa traccia, riflessa verso il basso, ospita i disegni che commentano graficamente i canti raccolti nella corrispondente lettera superiore, per un effetto sorprendente. In questo volume si riproduce l'intera cantica illustrata del Purgatorio. Nella presentazione Filiberto Segatto descrive così l'impresa: «Attraverso la compressione del testo nei ""volumi"""" delle lettere che formano le parole """"Inferno"""", """"Purgatorio"""" e """"Paradiso"""", e attraverso il loro riflettersi nello spazio saturato dalla componente grafica dell'opera, otteniamo anche una nuova direttrice nella lettura della Commedia, non più orizzontale, come nella norma, ma verticale. E tale verticalità non può non richiamare la direzione del cammino dantesco, dagli abissi infernali all'alto dei cieli». Un libro che si sfoglia come un calendario ma si apprezza come un incunabolo."" -
Divine lettere. Inferno. Ediz. illustrata
Dalla collaborazione di un tipografo con un disegnatore nasce una versione del tutto originale della Divina Commedia di Dante. In questo volume la riproduzione dell'Inferno. Il testo viene inscritto nei contorni delle lettere capitali che compongono il titolo della cantica. La stessa traccia, riflessa verso il basso, ospita i disegni che commentano graficamente i canti raccolti nella corrispondente lettera superiore, per un effetto sorprendente. Il curatore, Roberto Cadonici, descrive così l'impresa: ""Un folle volo, celebre sintagma di questo capolavoro universale: si potrebbe definire diversamente l'idea di mettere assieme arte grafica e arte tipografica per questa singolare, nuova - e così poco tascabile - edizione della Commedia?"""".""