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Il nulla ha gli occhi azzurri
In una provincia americana costellata di paesi immaginari, il benzinaio Bernard si divide tra il lavoro nella sua stazione di servizio, affetti familiari un po' sbiaditi e il volontariato in un centro di assistenza sociale. Sarà sconvolta dall'incontro con Dorian, un ermafrodito ventenne, modello del famoso fotografo e manager dello spettacolo Valentin Skodras. Skodras è un uomo ricco, spregiudicato e creativo, ma con dei lati oscuri: sospettato dell'omicidio di una propria assistente, è stato scagionato dal processo, ma vi è chi non crede nella sua innocenza. Le vite emarginate di alcuni frequentatori del Centro sociale si intrecciano a quelle dei protagonisti, mentre la storia attraversa più di una verità, tutte inquinate da ragionevoli dubbi, e la diversità viene vissuta, sofferta e rivendicata in molti modi. Sullo sfondo gli ambienti patinati della moda e dell'arte nelle grandi gallerie di New York, privi di scrupoli e retti dalle leggi ferree del potere, dell'opportunismo e di una feroce corsa al successo. -
Finché arrivano lettere d'amore. Poesie 1956-2004
Antologia italiana della lirica di Helga M. Novak, qualificata dal poeta e chansonnier tedesco-orientale Wolf Biermann come «la maggiore poetessa della DDR». Intensamente legata alla esperienza autobiografica, contrassegnata da un doloroso destino di figlia adottiva, dall'espatrio dalla DDR nel 1966 e da una esistenza errabonda, la vasta produzione poetica della Novak si distingue per una notevole varietà formale, ritmica e contenutistica, testimoniata nel presente volume dall'alternarsi di ballate di sapore popolare, apologhi di marcata attualità politica, lamenti d'amore, invocazioni struggenti, composizioni di soggetto storico e mitologico e, soprattutto, splendide poesie dedicate alla natura, in cui paesaggi coperti da antiche foreste e punteggiati di laghi vengono evocati con precisione naturalistica e forza visionaria. -
Caddi e rimase la mia carne sola
Il 7 ottobre 1967 Ernesto Che Guevara resta imbottigliato con un piccolo gruppo di guerriglieri in una ""quebrada"""" della foresta. Consegnatosi ai soldati, il Che viene trasportato nel vicino paesino di La Higuera dove è rinchiuso nel locale della scuola. Il 9 ottobre a un soldato scelto a sorte tocca il compito di uccidere il ferito, il cui cadavere viene poi trasportato all'ospedale di Vallegrande per essere mostrato a fotografi e giornalisti. Questi fatti della Grande Storia sono qui raccontati attraverso le parole degli abitanti di una delle zone più povere del mondo: i vecchi impauriti dalla propaganda della radio che dipinge i guerriglieri come violenti """"senza Dio""""; i soldati contadini che si aspettano il premio per la cattura del """"gringo importante""""; la maestra che frequenta poco i libri; il telegrafista che non ha mai avuto così tanto lavoro; la """"curandera"""" che cerca di accompagnare il prigioniero nel suo viaggio verso il mondo dei morti. Da quel momento nell'immaginario popolare è fiorito il culto di Sant'Ernesto di La Higuera, con tanto di preghiere, ex-voto per i miracoli compiuti e leggende (tra cui quella della vendetta divina che ha colpito tutti coloro che furono implicati nella morte del Che)."" -
All'asinello sordo. Testo lituano a fronte
Il titolo riprende un verso di Orazio che recita: sordo asello fabellam narrare, ossia raccontare una fiaba all'asinello sordo. È così che il poeta vede la condizione odierna della poesia. Le belle parole dei poeti, lette e ascoltate da pochi, spesso raggiungono orecchie sorde. Il titolo della raccolta possiede anche un altro significato: fraintendimenti ed interpretazioni errate sono inevitabili, tuttavia, è necessario continuare a parlare, anche se ad ascoltarti saranno solo asinelli sordi. La raccolta si caratterizza per uno sguardo purista e minimalista (c'è una poesia composta solo da puntini di sospensione) e per i toni pacati: tratti tipici dell'estetica di Kajokas, maestro nel parlare delle piccole cose della vita quotidiana svelando l'immensa bellezza del creato. -
Il biografo di Botto & Bruno
Dalle lezioni all'Accademia delle Belle Arti alle prime esposizioni, dalle mostre all'estero alla Biennale d'arte contemporanea di Venezia. E in mezzo: esperimenti, traslochi, lavori malpagati, feste troppo favolose per non sentirsi a disagio. A un certo punto però anche il biografo finisce prigioniero del cortocircuito tra realtà e invenzione tipico delle opere di Botto & Bruno. E mentre gli artisti spingono lo spettatore dei loro lavori a chiedersi cosa sta davvero guardando, il biografo suggerisce al lettore di interrogarsi: che cosa sto realmente leggendo? Un romanzo che racconta la scoperta di una vocazione. Tra cronaca e fantasia, verità e menzogna, arte e letteratura. -
La selva della seduttrice. Viaggio nel verde letterario
Questo libro è dedicato a chi ama i boschi e la lettura; è una guida creativa per un viaggio fantastico in una foresta incantata, dove gli alberi sono storie, i rami personaggi, le foglie parole. L'idea è di curiosare ironicamente nelle opere letterarie che riflettono la nostra intima essenza, alla scoperta del centro naturale da cui proveniamo, il luogo dello spirito dove intorno all'albero della vita danzano Gilgamesh e Madame Bovary, Don Chisciotte e Pinocchio e altri eroi letterari che hanno intrecciato loro avventure con la bellezza della natura. Un veloce e coinvolgente percorso storico-sentimentale che suggerisce il piacere di scegliere un libro e andare a sfogliarlo in compagnia dei nostri progenitori vegetali. -
Esperanza
Germania, 1945. Argentina, 1977. I lager per lo sterminio degli ebrei e le torture e i vuelos de la morte dei dissidenti dell'Erp, l'esercito rivoluzionario del popolo argentino, i 30mila desaparecidos strappati alle famiglie.In questi due contesti, così lontani e così vicini, si sviluppano le storie dei protagonisti. Mathias e Nicole, in Germania, Antonia, in Argentina. La consapevolezza che solo la conoscenza di ciò che è stato, così ben nascosto dalle rispettive famiglie, possa aiutarli a vivere il presente e pensare a un futuro li porterà a vivere l'avventura di Andrés, che combatte a Santa Cruz per i diritti delle comunità indigene. Il loro viaggio verso il futuro li catapulta in un passato fatto di violenza, sofferenza, tirannia. Ripercorrono la vita di zia Helga, di Alicia e Nestor, di Britta e di quanti hanno i segni indelebili del periodo storico in cui si sono trovati imbrigliati.Sullo sfondo di una Germania in pieno boom economico, un'Argentina al collasso, una Bolivia ostaggio di giochi di potere troppo grandi, ci sono tutte le domande sulle origini e lo sviluppo di ogni genere di razzismo e di dittatura, anche economica. E c'è una risposta. Unica. Esperanza. -
Marchiati. Come 'ndrangheta, stampa e tv hanno inventato la nuova «calabrofobia»
"Il sentimento anticalabrese aveva già subito una mutazione negli anni dell'anonima sequestri e della guerra di mafia. Ma è dopo il delitto Fortugno e la strage di Duisburg che il pregiudizio si trasforma in un mostro alimentato dalle radiazioni di stampa e tv. La Calabria è la terra dei mafiosi e dei Cetto La Qualunque, de 'il compare del mio compare è tuo compare', delle donne che vivono nel Medioevo. Ogni episodio è la prova che la tara genetica esiste davvero: dal folle gesto di Luigi Preiti all'omicidio di Fabiana Luzzi, dall'uomo dato in pasto ai maiali all'uccisione di un bimbo di tre anni. Un pregiudizio che si alimenta di inchieste truffa, come quella della Bbc, di interviste rubate, di telecamere nascoste, di luoghi comuni pronti a rivestire qualunque fatto. Persino i successi degli studenti calabresi diventano oggetto di una dura discussione, perché da queste parti anche i voti alti sono sospetti. L'autore si chiede: come si è arrivati al punto che il termine 'calabrese' risuoni quasi come una minaccia, portando con sé qualcosa di sinistro? O che la Calabria sia immaginata come una selva oscura? L'ultimo decennio di storia giornalistica parla chiaro""""." -
Ricette sognate. I bimbi del Regina Margherita di Torino. I loro sogni: segni, colori, sapori dei cibi
73 disegni del piatto preferito. Ciascuno con un suo stile. Ciascuno con un suo gusto. Sono 73 sogni che prendono la forma di salse e condimenti, antipasti, primi piatti, pizze e prodotti da forno, secondi piatti, verdure, dolci. Sono 73 modi diversi di rappresentare il sogno negato: il cibo vietato dallo stretto regime alimentare pre e post operatorio. I sogni racchiusi in questo libro vanno oltre i disegni realizzati dai bimbi, oltre l'amore dei medici del reparto che hanno cercato e trovato un modo alternativo per far sentire loro il gusto delle ricette sognate. Sono sogni che si trasformano in segni e colori, per ritrovare sulla carta i profumi e i sapori del cibo negato. Mamme, papà, nonne, amici (in pochi casi loro stessi, quando l'età e l'esperienza di cucina lo consentono) scrivono la ricetta per completare il disegno profumato di sogno. Questo libro è la base di partenza di un progetto di solidarietà nato all'interno del reparto medico e condiviso da sabbia rossa e Nova Coop. E da chi di voi contribuirà, acquistandolo, a raccogliere fondi per trasformare l'incubo della degenza nella promessa di un sogno prossimo a realizzarsi. Nelle loro e nelle vostre cucine. -
Storie tossiche
Ci sono i sette peccati capitali, le sette note, i sette colori dell'arcobaleno, i sette cieli dell'antichità, le sette virtù, i sette colli di Roma, i sette giorni della settimana. Sette sono i nani, i chakra, i dolori di Maria, i sigilli che si romperanno annunciando la fine del mondo. Sono sette le meraviglie del mondo, le mucche di Apollo, le Pleiadi, i mesi di 31 giorni, le lettere usate per esprimere i numeri romani. E sette sono le storie tossiche. Sette ritratti, come quelli fatti dallo stesso autore, che è anche musicista ed artista eclettico, in cui la vita dei protagonisti si fonde con la sua, spada dopo spada. Ma non solo ritratti: le sette storie tossiche sono un percorso doloroso di vita. Per non dimenticare. Per pagare, come scrive Cristiano Montesano, ""il debito nei confronti di tutti gli amici che se ne sono andati, mangiati e poi dimenticati da quella Palermo che nel decennio '85-'95 se la prendeva facilmente con i suoi figli più fragili"""". Durezza e dolcezza mescolate in un'unica melodia, composta di storie, personaggi (qualcuno), persone (tante, tantissime, ovunque), parole, sentimenti. Secco il linguaggio, morbidissima l'indulgenza accusatoria."" -
Vivere di.versi
Che peso hanno i dolori altrui? Se non siamo partecipi allo sconforto di qualcuno, se non lo ascoltiamo, se è solamente un rodere sordo per le nostre orecchie, allora non esiste? Davvero ""per tutti il dolore degli altri è dolore a metà""""? Domande importanti, quelle con cui inizia il percorso di vivere di.versi. Non è un racconto lungo, né un romanzo breve: piuttosto un pamphlet 5.0, che parte da suggestioni psicanalitiche con cui l'autrice tratteggia, a penna e a matita, nove diverse personalità accomunate - come spiega il decimo personaggio - dalla tendenza di ciascuno a sentirsi ora Cappuccetto Rosso ora il lupo. La storia antica di ciascuno di loro si intreccia con la storia quotidiana di ciascuno di noi: è una sorta di staffetta, di passaggio del testimone per imparare a dominare le nostre emozioni e a trovare nella nostra autenticità una delle risposte alle tante domande che """"volano nel vento""""."" -
Il bicchiere mezzo pieno. Storie di Calabria
"Muli testardi che scalciano, non ancora convinti di poter essere felici"""": cita gli autori, Igor Staglianò nella prefazione. Il bicchiere può essere mezzo - o tutto - pieno. Basta saperlo guardare con gli occhi giusti. Basta saperlo leggere con il cuore, passando per la pancia e per la testa. Ancora Staglianò: Ad un altro tornante della propria storia, la Calabria raccontata qui è davanti alla sfida di sempre: passare dall'io debordante al noi pressoché assente - eccetto, manco a dirlo, quello della propria famijja. Se è vero, ed è vero, che """"il tramonto arriva e l'alba te la devi guadagnare"""", la prova del nove sarà, ancora e per l'ennesima volta, quanto tempo impiegheremo per liberarci dalla tara più pesante e odiosa. Il bicchiere diventa mezzo vuoto, o vuoto del tutto, se si rimane accecati da quel """"desiderare più il male dell'altro paese a te più vicino che il bene del proprio"""". Un viaggio. Una cavalcata lunga """"cinquemilaseicentoerotti chilometri"""" che è anche un atto d'amore fiammeggiante per la propria terra, la sua millenaria storia, la sua cultura." -
Faceboom. 18 vite incatenate ai tempi dei social
Le vite intrecciate nel nulla dei social declinano in 18 modi diversi il tema dell'opera: la vita in assenza di amore. Vita che scorre nell'arco temporale di un anno, da gennaio a dicembre, quasi a ripercorrere tutte le stagioni possibili. Vita che scorre alternando un protagonista maschile ad uno femminile, facendo affacciare sempre nel racconto precedente il o la protagonista del racconto successivo. Diventa quasi automatico cercare di individuare, durante la lettura, la storia che seguirà. Ma i veri protagonisti di Faceboom sono un'Italia sempre diversa ma sempre uguale, l'ansia da social, l'assenza di amore o l'invano tentativo di comprenderne l'essenza. Uno spaccato di questa nostra società dell'apparire che ben poco spazio lascia a valori o sentimenti. E se sembra di intravederne uno spiraglio, ben presto la porta si chiude per aprire un computer, un notebook, uno smartphone. Nessuna esplosione di vita vera, una realtà che è un'implosione verso il nulla. In un inseguire sempre e ancora, con accanimento, un antidoto ad una solitudine patologica: il successo immediato. Anche se solo in forma di like. -
Patto di sangue. Bullet & Justine. Vol. 3
Mentre John è al capezzale del suo amato Ray, la bella Justine inizia a raccontare il proprio passato. La storia della vampira inizia nella Francia della Rivoluzione, prosegue nel Selvaggio West e termina nella New York dei giorni nostri. Scopriremo un mondo clandestino popolato da vampiri che amano, odiano e tradiscono come umani. Un mondo dove il sangue e la morte si intrecciano e si inseguono come amanti disperati. Una cavalcata attraverso i secoli in cui Mauro Padovani riuscirà, ancora una volta, a stupire i propri lettori. Introduzione di Alessandro Baggi, postfazione di Stefano Priarone. Omaggi grafici di: Carmine di Giandomenico, Fabrizio Longo e Alessandro Parodi, Alex Sheickman. In questo volume sono inclusi i disegni vincitori del Bullet & Justine art contest 2012: Fabio D'Agata, Riccardo La Bella, Gaetano Matruglio, Volpjac. -
La caduta degli dei. Le armi della vendetta
Nel dicembre del 1941, un commando delle SS assalta un mercantile alleato; scopo dell'attacco è mettere le mani su centinaia di tonnellate di minerale d'uranio con lo scopo di realizzare l'arma più devastante mai concepita dalla mente umana. Prima di Hiroshima e Nagasaki, Stati Uniti e Inghilterra avevano solo una vaga idea del terrore e della devastazione che un'arma del genere avrebbe provocato... Dopo ne ebbero la certezza. E il mondo non fu più lo stesso. -
La bellezza salverà il mondo. Voci in coro contro le sfide del nostro tempo
Chi di noi, trovandosi dinanzi a un bellissimo panorama, non esulta di meraviglia? Lo stupore con cui ammiriamo l'impeto della cascata, o i fiordi della Norvegia, è lo stesso stupore che brilla negli occhi del bambino, fissando l'immensità della volta celeste. Questo stato di grazia che produce ammirazione non è che l'innocenza primordiale. Nel percepire la grandezza del creato, nel contemplare la maestosità di una cattedrale o nell'ammirare un bel dipinto, ci sentiamo elevati da un gaudio inesprimibile e poiché siamo fatti per il cielo, quando l'innocenza delle nostre origini, riemerge dalla corrosione del tempo che l'ha assopita in fondo all'anima, entriamo in una tale comunione con la bellezza divina, che la contempliamo in tutto il suo incanto e nella sua vera essenza. -
10 luglio 1943. La battaglia di Solarino
Nel 2013, nell'anno in cui si celebrava il 70° anniversario dello sbarco anglo-americano in Sicilia, Massimo Praderio nelle sue ricerche di materiale storico militare, scopre un manoscritto: una relazione sulla Battaglia di Solarino (10-11-12-13 luglio 1943) firmata dal comandante del 54° Reggimento Artiglieria della Divisione ""Napoli"""", Colonnello Amedeo Moscato. Nel manoscritto, datato 18 luglio 1943, sono descritti giorno per giorno, ora per ora, i fatti relativi alle batterie di artiglieria, con precisati i nomi dei protagonisti, i movimenti dei più piccoli reparti e gli scontri col nemico. La relazione è completata dall'elenco dei soldati della 10ª e 354ª Batteria presi prigionieri, caduti, feriti e dispersi e delle proposte di ricompense al Valor Militare con le motivazioni."" -
Tutti a tavola! La cucina tra storia tradizione
L'arte della cucina dagli antichi Greci ai nostri giorni, passando per Medioevo e Rinascimento, fino alle tradizioni siciliane, con il banchetto di nozze e il pranzo di Natale. Un capitolo a sé riguarda il comportamento etico nella scelta dei cibi. -
L' albero del Milicuccu
L'albero del Milicuccu, nel trattare la storia e le tradizioni di un'epoca, di due città (Ragusa e Siracusa), di un territorio, dà spazio alla vita di tutti i giorni, ai piccoli e grandi personaggi che hanno accompagnato la nostra infanzia, in un mondo in cui eravamo felici senza saperlo e in cui c'era tempo per le riunioni di famiglia, per i giochi e per amare la natura. I detti, le filastrocche e le espressioni dialettali quasi sempre intraducibili, spesso richiamati nel piacevole fluire del racconto, aiutano a ricomporre questo ritratto autentico di luoghi eventi e personaggi passati, in un'atmosfera dimenticata che proprio il dialetto riporta fedelmente alla luce. -
Il frottivendolo
Un libro di eventi e pura, intrinseca e insostituibile voglia di mentire (...) Leggere ""Il frottivendolo"""" è una battaglia contro se stessi, senza precedenti, per la quale, ahimè, questa volta, non possiamo chiedere una mano a Mr. Berns. (...) Disorientati, da inizio a fine libro (...) La voglia di capire è crescente e la scoperta è dentro di noi, forse irraggiungibile, forse già nostra. Linguaggio che rapisce, dettagli curati, vivi; profumi e ritratti, eclissati solo da angosce e da drammi ancor più forti.""