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In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe
Carlo Lucarelli conduce il lettore alla riscoperta delle fiabe più celebri, svelando i risvolti insoliti, avventurosi, talvolta terribili, che si celano al loro internornLe conosciamo bene, le fiabe. Ce le hanno raccontate così tante volte, da bambini, che non hanno più segreti. Conosciamo i meccanismi, i colpi di scena, i personaggi, la morale, sappiamo perfettamente chi è il buono e chi il cattivo: il lupo, naturalmente. Ma è davvero così? O forse c’è qualcosa, sotto, di oscuro, che non conosciamo?rnIn otto capitoli ispirati alla serie di successo in onda su Sky Arte e all’omonimo podcast, Carlo Lucarelli conduce il lettore alla riscoperta delle fiabe più celebri, svelando – con l’accompagnamento di suggestive illustrazioni e un’accurata documentazione di archivio – i risvolti insoliti, avventurosi, talvolta terribili, che si celano al loro interno, nella vita dei loro autori, nei fatti di cronaca che le hanno ispirate, nei costumi delle epoche in cui sono nate. Perché forse, in fondo, il cattivo non è sempre il lupo. -
La stanza di Deola
Il gruppo di scrittrici, composto da Francesca Barbaranelli, Martina Bartoli, Michela Cavalieri, Alessia Fiorelli, Francesca Romana Marconi e Alessandra Viglianti, quest'anno ha raccolto il guanto di sfida lanciato dalle curatrici del corso. Il percorso si è rivelato coinvolgente, accompagnato da una forte armonia fra le menti e le mani di donne molte diverse fra loro, ma legate dalla medesima passione di raccontare. Il risultato, quindi, è una storia in giallo, sfumata nei colori più avvolgenti di una storia d'amore tormentata, che a loro volta virano verso le tonalità nebbiose che tingono la mente umana nella sua complessa psicologia. -
Crimini, finzioni, misfatti
Fatti storici e invenzione si uniscono per dare vita a quattro testi teatrali. Enrico di Cornovaglia rimane implicato per legami di parentela in un delitto politico, ne diventa il capro espiatorio e viene assassinato. Una contadina viene denunciata al Santo Uffizio e deve difendersi dalle accuse dell'inquisitore chiamato ad emettere la sentenza. Un vecchio cantante sopranista, caduto in disgrazia, si ingegna per tornare a cantare. Infine la statua di una santa, mentre attende di essere portata in processione, sentenzia sulla società. Quattro storie ambientate in periodi diversi in cui vengono calati temi e contenuti che trovano riscontro nella società contemporanea. -
Il potere della guarigione. Curare e guarire. La medicina su misura per ogni persona
Il raggiungimento dello stato di salute diventa un percorso di integrazione che sfocia in uno stato di benessere biologico, psicologico e sociale e che, di conseguenza, permette di migliorare la qualità della propria vita. -
La pelle di un pittore è la sua terra. Tele installazioni paesaggi ritratti racconti. Ediz. illustrata
Da oltre trent'anni Ireneo Melaragni ascolta il genius loci dei paesaggi etruschi-medioeval-rinascimentali dell'Alto Lazio: Grotte e Ischia di Castro, Marta, Piansano, Tuscania, Valentano, Viterbo. È più o meno dallo stesso tempo che - mentre attende a ritrarne-raccontarne l'appartata suggestiva avventura artistica - Antonello Ricci va esplorando e affinando una propria idea critica di paesaggio. Dalla primavera 2000, con le iniziative sul pianoro della distrutta città di Castro e poi all'interno della Selva del Lamone, gli allestimenti di Melaragni (puntualmente in collaborazione con Silvestro Socciarelli) dialogano con letture poetiche en plein air portate in scena da Ricci stesso e dalla Banda del Racconto. Tutti i ritrattini critici vergati da Ricci nel corso degli anni si ripropongono qui - fors'anche per pudore - in schietto ordine cronologico inverso. -
Sutri e la macchina da presa
Chiunque visiti per la prima volta le nostre piazze, i nostri monumenti, rimane rapito dalla loro bellezza: i vicoli stretti che si collegano alla via principale, e si dipanano per tutto il centro storico, hanno un fascino particolare, coi terrazzi abbelliti dai fiori, i muri in tufo, le molte finestre in peperino. Ogni via accompagna il visitatore verso scorci caratteristici e incantevoli, luoghi che hanno ricevuto nei secoli papi, santi, poeti, imperatori ma anche moltissimi poveri pellegrini. Non solamente i turisti sono presi dallo charme dell'Antichissima Città. Anche i suoi abitanti comprendono e sono fieri di poter vivere in uno dei centri più belli e importanti dal punto di vista storico-paesaggistico. Gli occhi sono estasiati dalla grandezza e dall'unicità dell'anfiteatro, dal mistero del Mitreo, dalla necropoli e dalle vie cave. Spesso, oltre alla meraviglia, percepibile dagli sguardi dei nostri ospiti, si sentono frasi del tipo ""è un luogo meraviglioso"""", """"è come in una favola"""" """"è come il set di un film"""". Gli operatori del mondo del cinema, dagli scenografi ai location manager, dagli sceneggiatori ai registi, hanno """"sfruttato"""" le nostre bellezze per il loro lavoro."" -
Archeologia e storia a nepi. Vol. 3
Questo terzo numero di ""Archeologia e Storia a Nepi"""" raccoglie i testi di conferenze e studi che interessano un arco temporale molto ampio, ma che sono incentrati in particolare sull'età preromana e romana. A differenza dei precedenti volumi, si è voluto spaziare proponendo tematiche che comprendono un'ampia area territoriale. Come di consueto, una particolare attenzione è riservata a studi che hanno per oggetto Nepi ed il suo territorio."" -
Il sergente Agostino. Una storia della grande guerra
Il ritorno dalla prigionia di un sergente che la Grande Guerra, atroce e crudele come nessun'altra prima di allora, l'ha vissuta e combattuta. Agostino può riabbracciare la moglie e i figli, è scampato alla carneficina, ritrova la sua casa, gli amici, il silenzio dei boschi. Tutto potrebbe ricominciare come prima, ma nulla può davvero ricominciare e niente essere uguale al passato dopo quello che è avvenuto. Il libro è corredato da alcune note storiche e da fotografie dei protagonisti che spiegano e aiutano a contestualizzare la storia narrata. -
Antonio Beni (1866-1941)
In Antonio Beni, pittore e architetto, è presente la concezione di un mestiere ancora antico, di bottega artigianale, dove il disegno è il primo passo per la pianificazione di un'opera. Proprio negli anni in cui egli operava era in atto la trasformazione delle regole che per tanti secoli avevano determinato certezze: l'artista, il committente, l'ambiente operativo somma di tradizioni, le memorie, le tecniche. Oggi, si può affermare con certezza che il mestiere dell'architetto si è disperso in mille specializzazioni, soprattutto burocratiche, tra regolamenti edilizi e nuove costruzioni che sembrano oggetti di design che durano il tempo di una stagione. Nell'epoca dell' ""incessante"""", dominata dalle immagini che spesso determinano le scelte più banali, sono sempre più rare le vere architetture contraddistinte dalla ricerca di un significato che possa qualificare un luogo e attorno ad esso la collettività si possa riconoscere. Il volume, a cura del prof. Raffaello Padovan, valorizza compiutamente la figura di questo artista ed è utile a sensibilizzare l'attenzione verso quelle sue opere che necessitano di urgente restauro conservativo. (Federico Burbello)"" -
Gianni Trevisan. Opera omnia, 1962-2016. Ediz. illustrata
Gianni Trevisan è nato a Mirano nel 1940. Autodidatta, fin da giovane si dedica alla pittura e all'incisione ottenendo consensi di critica e di pubblico. Continuatore della grande tradizione veneta nel campo dell'incisione. Ha collaborato con Tono Zancanaro, Augusto Murer, Rafael Alberti, Renato Guttuso, Armando Pizzinato, Gabriele Mucchi, Gina Roma, Ernesto Treccani e altri. Questo volume costituisce il catalogo ragionato organizzato cronologicamente della sua produzione grafica, ormai quasi cinquantennale. Lo studio dell'intero corpus grafico ha permesso l'aggiornamento e l'ampliamento della prima stesura eseguita in occasione della pubblicazione del catalogo della mostra ""Omaggio a Gianni Trevisan 1962-1999"""" tenutasi presso la Villa Toffolo di Scorzè nel 1999. Sono stati selezionati inoltre alcuni degli scritti critici di quanti hanno dedicato la loro attenzione all'opera del maestro che arricchiscono la conoscenza della sua personalità; emerge così la coerenza di una vita dedita al perseguimento e alla continuità della grande tradizione veneta dell'incisione attraverso l'utilizzo e la sperimentazione di tutte le tecniche di stampa."" -
Sagra del peperone. 50 artisti per Zero Branco
50 Edizioni di ""Sagra del peperone di Zero Branco"""". Una festa che ha affidato di volta in volta, fin dagli esordi del 1967, l'immagine di copertina ad artisti del territorio, alcuni dei quali si sono poi affermati come protagonisti della pittura veneta di quel periodo, ora raccolti tutti in un volume che ne presenta le opere in modo unitario in un excucursus di tendenze e personalità artistiche. Una inventio, quella zerotina, che si affida in primis all'arte, rivelatasi quale portatrice di novità e fermento culturale in una regione che ha saputo ritagliarsi una propria fisionomia identitaria di territorio nella """"kulturgeographie"""". L'uso innovatore """"di un linguaggio di estrema sintesi, formale ed espressiva, di volta in volta affidato ad un artista locale, divenne il veicolo principale di una nuova immagine (e di una nuova stagione) - come ha scritto Bepi Ulmanella, testimone e artefice di quel periodo storico - instaurando un linguaggio nuovo tra artisti e Comunità locale"""". Comunità che per catarsi ritrova se stessa, """"nel colore e nel paesaggio veneto"""" che i maestri veneti hanno reso immortali in tutto il mondo e che ancora ci stupiscono per la loro bellezza."" -
Nomi, Soranomi e Famiglie a Rio San Martino
Capita, talvolta, di avere la percezione che la grande clessidra faccia fluire velocemente la sabbia contenuta al suo interno, sintomo che il tempo a disposizione sta per terminare. In un certo senso, il tempo che ha accompagnato, senza modificarli, usi e costumi, sta mutando e ha già in gran parte modificato irreversibilmente ciò che abbiamo conosciuto e pensato come immutabile. Così è stato per i soranòmi a Rio San Martino, conosciuti da sempre, rinnovati nel continuo evolvere del dialetto veneto, un comune denominatore imprescindibile per laccettazione stessa nella comunità. Una fucina di termini, inalterati e contemporaneamente vivi, antichi e nuovi, come dei microrganismi che si rigenerano con forme mutevoli in una perenne metamorfosi. Il volume è frutto di un intensa ricerca, analizzando documenti spesso di difficile interpretazione dove si intrecciano termini latini, italiani e veneti e dove l'origine etimologica di alcuni nomi/soprannomi, che potrebbe peraltro non essere condivisa in ogni sua parte, segue le regole filologiche dell'evoluzione della lingua nei suoi complicati meccanismi fonetici e semantici che variamente si sono susseguiti nel corso del tempo.""""|Libri"" -
I pittori de «La Rossignona». Ediz. illustrata
«Prosegue l'attività culturale dell'Associazione Eventi Artistici Treviso presso la sede dei Musei Civici Trevigiani, Ca' da Noal-Casa Robegan con l'esposizione dedicata ai pittori che nel 1946 fondarono il circolo culturale denominato «La Rossignona», in memoria di una antica torre civica. Essi sono Giovanni Barbisan, Giuseppe Basso, Franco Batacchi, Renzo Biasion, Nando Coletti, Carlo Conte, Bruno Darzino, Renato De Giorgis, Carlo De Roberto, Sandro Nardi, Renato Nesi, Attilio Tonion. Si vuole così far luce su un periodo storico e artistico di particolare vivacità per Treviso che solo due anni innanzi era stata ferita da un disastroso bombardamento aereo e si dà testimonianza di come, grazie all'arte, vi sia stata la volontà di riemergere dalle macerie. I segni della storia, quella dell'immediato dopoguerra e quella più recente, non vengano dimenticati dalle giovani generazioni e quelle future ne abbiano un positivo esempio.» Federico Burbello, presidente Eventi Artistici Treviso. -
Domine, nescio loqui. Don Cesare Caon a Rio San Martino: da un secolo uno di noi
«La pubblicazione che l'Associazione Il Rivolo dedica a don Cesare Caon (1886-1984) è un tributo al parroco che più di ogni altro ha lasciato un segno duraturo a Rio San Martino di Scorzè. Giunto in parrocchia nel primo dopoguerra vi è rimasto per 47 anni fino alla morte. Un vero primato, non solo per il tempo trascorso, ma soprattutto per il bene che ha saputo infondere. Il titolo è esemplare perché, rievocando le prime parole proferite dal sacerdote presentandosi ai suoi fedeli, sintetizza la trepidazione dell'uomo e l'abbandono in Dio del pastore. Don Cesare nel corso del suo mandato ha parlato poco ma ha operato molto e non vi è ambito dell'attività pastorale a Rio che non rechi i segni della sua azione: è stato il buon seminatore che non ha tralasciato alcun tipo di terreno. Semente che è germogliata e da cento anni non smette di portare frutto perché, come ha scritto il primo sacerdote originario di Rio Don Gino Gomiero parlano di lui le grate dei confessionali [...] parlano di lui persino le pietre delle opere parrocchiali e soprattutto le nostre anime, le nostre coscienze, i nostri cuori che hanno ricevuto la sua opera sacerdotale e la sua azione pastorale.» (P. Miotto) -
L'oratorio di San Francesco di Paola in Revine Lago, Treviso. Guida storico artistica
Emanuela Ruggio mette in campo le sue competenze tecniche e storico artistiche, unite ad una partecipazione potremmo dire sentimentale, per farci dono di un gustoso ed esaustivo approfondimento su un complesso sacro a dir poco sui generis, per storia, patrimonio artistico e documentale e contesto paesaggistico. Il santuario di San Francesco di Paola, a più di trecento anni dalla sua costruzione, ci parla ancora con forza del parroco di Revine don Giovanni Domenico Cumano e della sua volontà di erigerlo in segno di profonda devozione verso il santo calabrese; grazie alla sua iniziativa, Francesco di Paola divenne ben presto un amico e un modello di vita anche per la popolazione di Revine, per i tanti pellegrini e per gli eremiti che qui abitarono. Un grazie di cuore dunque per questo testo che ci invita a raggiungere Revine e a vivere quassù un'esperienza di bellezza globale, dentro e intorno al complesso del Santuario; certi giorni, quando banchi di nuvole si ammassano sull'abitato di Revine, dal Santuario si scorge appena la cuspide del campanile dell'arcipretale e la vista sulla distesa spumosa e bianca suggerisce davvero una visione paradisiaca. -
Contessa Laura Schioppo a Mure di Canizzano - Treviso
Quello di Giorgio Libralato è il frutto di un grande talentuoso impegno, di una meticolosa ricerca di notevole spessore, dettata dall'amore per la propria terra, le proprie origini, la famiglia e dal desiderio di dare voce, togliendo dall'oblio, a chi un tempo aveva vissuto a Villa Schioppo, ora di sua proprietà. Ed è un succedersi di personaggi, uomini e donne tra esistenze semplici e importanti, che hanno contribuito a tessere un patrimonio culturale grande e fattivo. La piccola realtà di Canizzano, frazione di Treviso, accarezzata dalle morbide e affascinanti acque verdi e blu del fiume Sile, tra vegetazione e fauna che hanno segnato la vita degli abitanti tra lo scorrere di anni e secoli, ci permette di viaggiare tra tempi e memorie. Il raffinato rispetto per un grande patrimonio naturale e culturale, la passione per la storia, le tradizioni e il desiderio di conoscere, traspare dall'attenta lettura di un libro che ci accompagna tra luoghi vicini e lontani, ci fa incontrare la poesia, ricordare grandi personalità, personaggi locali e non solo, conoscere tempi lontani, peculiarità ambientali e storiche. -
La rotta del capitano. Damiano Zugno
La rotta del Capitano, Damiano Zugno, è stata quella di chi va incontro alla vita uscendo dallo spogliatoio, guardando ai propri talenti, ai propri limiti, alle proprie possibilità e orientando la rotta per affrontare consapevolmente le ""partite"""" della crescita. Tra un """"tempo e l'altro della sua storia"""" ha dovuto e saputo fare i conti con vittorie, sconfitte, pericoli, ostacoli, aiuti e saggi accompagnamenti, acquisendo un'autenticità profonda, caposaldo della propria personalità. E fuori dallo spogliatoio: la forza del vento della vita ne ha riempito di senso l'esistenza nel servizio educativo a scuola, nella bellezza e nei valori dello sport e dell'amicizia, nelle gioie della famiglia, nell'apertura dello spirito. Dando tutto di sé con la determinazione e la forza interiore che traspariva nell'immancabile sorriso."" -
Così parlò l'imputato
Un giovane rider uccide un vecchio. Portato in tribunale, viene condannato. Fine. Tutta la trama si può riassumere in queste poche parole. Questo non è un avvincente romanzo giallo, non è una poetica storia d'amore e non ci sono nemmeno mondi magici o portali di fantascienza. La narrazione si fa semplicemente strada tra i pensieri e le azioni dei personaggi coinvolti nel processo e fa emergere uno spaccato della nostra società. Le sfumature alienanti, a tratti tragiche e talvolta ridicole della contemporaneità, già denunciate da autori sociali odierni, vengono qui riunite e descritte nella nuda semplicità del quotidiano. Questo è un libro normale che parla di cose normali che, però, non dovrebbero esserlo. -
L' organo della chiesa di San Martino in Rio San Martino
La parrocchia di Rio San Martino di Scorzè, Venezia, ha l'orgoglio di un passato liturgico che è sempre stato accompagnato dalla musica e dal canto che ha potuto godere del suono di due organi: il primo si trova ora nella parrocchia di Bonisiolo, il secondo, acquistato dalla parrocchia di Noale, fa servizio da ben cinquant'anni e non fa meraviglia se i segni del tempo si son fatti vedere e sentire. È emersa così l'esigenza di una profonda revisione dell'intero strumento e il quadro che sì è presentato era piuttosto allarmante: da una parte meraviglia per le migliaia di canne, alcune della dimensione di una matita, dall'altra sconcerto per il loro degrado dovuto al passare del tempo. L'intervento non era più dilazionabile. E così si sono messi all'opera due esperti organari con la preziosa collaborazione di due parrocchiani che hanno lavato canne e dipinto l'interno dell'organo... I lavori hanno richiesto dei mesi ma il risultato lo potrà valutare tutta la Comunità e così il nostro amato ed apprezzato organista potrà riprendere la sua funzione senza più ricercare quel tasto che non rispettava ""l'armonia"""" del testo. Don A.D."" -
Ave Maria
L'intensità di questa ""Ave Maria"""" offre molteplici doni al lettore. Dice qualcosa a tutti. Ricostruisce in forma lirica la straordinaria vita della Vergine. Ripercorre il mistero dell'incarnazione nei suoi aspetti umani e in quelli, imperscrutabili, lasciati alla Fede. Traccia il mirabile duello tra Bene e Male, Amore e Odio. Non manca nulla nella poetica dell'autore: c'è la speranza, c'è la """"soluzione"""" di Maria agli interrogativi e alle drammatiche svolte dell'esistenza. È poesia da meditare la storia di questa bambina, poi sposa di Giuseppe """"simile a lei nell'anima"""". Sono nitidi e conquistano i cuori lo stupore dell'Annuncio, l'umile disponibilità. La vicenda che, per chi crede, segna la svolta dell'umanità, è impregnata da umanissimi sentimenti di paura e di dolore. Ha dentro la povertà di tanti, le preoccupazioni e le sofferenze delle mamme. Situazioni comuni e, nel caso di Maria, straordinarie fino alla Croce e alla morte del figlio sul Calvario; fino alla Resurrezione; fino all'Assunzione della stessa Vergine in Cielo.""