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Storia della mia vita. Autobiografia di un guerriero
"Storia della mia vita"""" è l'autobiografia di Geronimo, il grande capo Apache, uno dei documenti più straordinari riguardanti la storia dei nativi americani. Geronimo è stato il leader spirituale e intellettuale degli indiani d'America, e per più di 25 anni difese strenuamente la sua terra, il West, dalle mire espansionistiche del governo statunitense. Stremato e decimato, il popolo Apache si arrese ai soldati americani solo nel 1886. Due decenni più tardi, mentre viveva come un prigioniero di guerra nella riserva federale di Fort Sill, con l'aiuto di un interprete decise di raccontare la sua vita avventurosa, e S.M. Barrett, un sovrintendente scolastico dell'Oklahoma, raccolse le sue memorie. In """"Storia della mia vita"""" Geronimo parla delle tradizioni e dei riti degli Apache, ci racconta la sua giovinezza e la sua famiglia e descrive le sanguinose battaglie contro l'esercito che voleva estirpare ad ogni costo gli indiani dalle terre dei propri padri. Illustra le tattiche militari, la caccia e i riti religiosi, e riflette con speranza sulle possibilità di sopravvivenza del suo popolo e della sua cultura. Purtroppo le sue speranze saranno infondate. Barrett spiega nella sua introduzione: """"Scrissi al presidente Roosevelt, dicendo che al vecchio capo indiano, ormai prigioniero di guerra da più di vent'anni, non era mai stata offerta l'opportunità di narrare la sua versione dei fatti; chiesi che a Geronimo fosse permesso di raccontare in un libro la storia della sua vita""""." -
Pensieri vegetariani. Cosa c'è di più abominevole che nutrirsi continuamente di cadaveri?
Cosa c'è di più abominevole che nutrirsi continuamente di cadaveri? L'autore di questa domanda così attuale, espressa in uno scritto ""dimenticato"""" all'interno della sua vasta bibliografia è, contro ogni previsione, Francois-Marie Arouet, in arte Voltaire, il padre dell'illuminismo europeo. Con """"Pensieri vegetariani"""" Voltaire riesce a far riflettere sulla moderna zootecnia e le odierne """"fabbriche del cibo"""", dove gli animali sono degradati dall'inizio alla fine del loro """"ciclo produttivo"""" a meri oggetti posti al servizio dell'uomo. Poco nota e ancor meno studiata è infatti la posizione vegetariana e animalista che Voltaire assunse soprattutto durante gli ultimi 20 anni della sua vita. Brevi estratti, dialoghi e racconti sparsi in opere completamente diverse fra loro per stile e oggetto, che sono però sufficientemente espliciti per rintracciare all'interno della sua opera un corpus di scritti omogeneo e di sorprendente attualità in chiave vegetarista e animalista: Voltaire fu forse il primo filosofo """"vegetariano"""" della modernità."" -
Il mondo di Adele
Mondo è culla, latte, tetto, ma anche bolla da lasciar andare per poter cominciare a viaggiare. Un albo illustrato dedicato allo svezzamento e al percorso di autoindividuazione di ogni bambino e bambina. Età di lettura: da 6 mesi. -
Non mi abbracciare
La storia vera e sconvolgente di una giovinezza buttata al vento. Elena è una ragazza romana che alla fine degli anni Settanta ha poco più di vent'anni. La sua è una famiglia comunista e antifascista da sempre. Il padre, giornalista politico di ""Paese Sera"""", la madre attivista alla sezione del PCI del quartiere. Anche Elena e la sorella sono impegnate con i giovani comunisti del partito. Ma succede qualcosa. Elena si innamora di Livio, estremista nero e lo segue senza condizioni. Sceglie la destra. La destra estrema: i piedi a un millimetro dall'abisso. Poi, la clandestinità. Il terrorismo. Il carcere, la paura di tornare a vivere. """"Non mi abbracciare"""" è un romanzo che racconta la generazione folle degli anni di piombo, è più che raccontata, testimoniata da una storia di vita drammatica ed esemplare in cui davvero il personale è politico e i sentimenti si intrecciano con le ossessioni ideologiche. Mentre la vita di una ragazza poco più che adolescente si perde giorno dopo giorno in un vortice di violenza, recriminazione, disperata ricerca di amore."" -
Il cibo nella Bibbia e nella tradizione ebraica
Quando si affronta, con sguardo esterno, il tema della tavola e del cibo nella tradizione e nella cultura ebraica, si è portati a concentrarsi sull'insieme di regole, apparentemente rigide e limitanti, della kashrùt. Cos'è kashèr (ammesso)? Cosa non lo è? Come si macellano gli animali? Come si conservano i cibi? Come si cucinano? Perché si debbono tenere separati i latticini dalla carne? In realtà, la tavola e il cibo non sono il risultato di limitazioni e di regole, ma sono elemento determinante nella definizione della ""identità"""" ebraica perché sono il luogo della separazione e della santità. Così la casa diviene un santuario e la tavola un altare: """"La casa, più della sinagoga, è il centro della vita religiosa, il luogo privilegiato per l'esercizio e lo sviluppo della religiosità. La casa, Miqdash me'at, santuario in scala ridotta, in passato includeva anche alcune prerogative del Beth hammiqdash, il Tempio, e in seguito ne ha ereditato anche i simboli. E' così che la tavola intorno a cui si riunisce la famiglia per i pasti diventa l'altare domestico"""" (Ernest Gugenheim)."" -
La riga e il cerchio. Diventare una squadra per vincere insieme
Dall'altare alla polvere e ritorno, passando per la rabbia e il perdono, non soltanto sul campo da pallavolo: la storia di Marco Bonitta, allenatore della nazionale femminile italiana di volley, è fatta di grandi successi, delusioni brucianti e riscosse clamorose. Primo e unico ct italiano a vincere un campionato mondiale sotto rete, nel 2002 a Berlino, il tecnico ravennate si confessa raccontando non soltanto i tanti successi colti sul campo, ma anche le delusioni che ha saputo trasformare in energia positiva, reinventandosi ogni volta come uomo e come sportivo. Dietro la bella prestazione dell'Italia nel recente mondiale del 2014, concluso a Milano con un quarto posto che in termini di popolarità è valso quanto una medaglia d'oro, c'è un uomo che ha sfruttato la seconda occasione. Un uomo che è salito sul tetto del mondo, ma poi è caduto dalla sua panchina per volere delle sue stesse giocatrici, alla vigilia dei Mondiali del 2006. Un uomo che poi si è rimesso in discussione, ripartendo dal basso per arrivare ad essere richiamato a furor di popolo alla guida dell'Italia. -
L'anima del vino. Poesie e riflessioni sull'ebbrezza creatrice
Il più grande poeta moderno che abbia cantato il vino, la sua gioia e la sua disperazione, è sicuramente Charles Baudelaire. Celebri sono i suoi cinque poemi contenuti nei ""Fiori del male"""", e raccolti nella sezione intitolata """"Le Vin"""". Cinque capolavori lirici, in cui l'eterno conflitto dell'anima baudelairiana fra amore per la vita e desiderio di annullamento trova nell'ebbrezza del vino la sua più pura e fulminante metafora. Accanto alle poesie, Baudelaire scrisse """"Del vino - e dell'hashish"""" - nell'altro suo capolavoro, """"I Paradisi Artificiali"""". """"Du Vin et du Haschisch"""" si intitola il suo scandaloso saggio, che assegna al vino la qualità di esaltare la volontà, """"l'organo più prezioso"""" di un artista, mentre l'hashish, annullandola, si rivela """"inutile e dannoso"""" per l'uomo creativo. Wingsbert House presenta questi due celebri testi, immancabili in una biblioteca di vino e letteratura, offrendo al lettore italiano una preziosa novità. Due traduzioni d'epoca, ma ancora modernissime, firmate da altrettanti letterati del Novecento italiano che meriterebbero di essere meglio conosciuti: Paolo Buzzi e Biagio Chiara."" -
All'armi siam leghisti. Come e perché Matteo Salvini ha conquistato la Destra
Sono sovranisti e identitari. Con una mano occupano gli spazi virtuali, agendo sui social media, e con l'altra preparano la colla per i manifesti. Il mito delle patrie, il risveglio dell'Europa e la riconquista della proprietà della moneta, gli elementi centrali di questa nuova ""comunità"""" politica. Matteo Salvini ne è il leader e la stampa mainstream l'ha già etichettata generazione nero-verde, ossia l'incontro di una Lega in evoluzione con i centri sociali non conformi e con la destra sociale. Fatta di studiosi, sindacalisti, riviste, associazioni, artisti, è una rete europea in forte crescita e pienamente in sintonia con il popolo degli invisibili. L'Unione europea, l'immigrazione incontrollata e le politiche d'austerità hanno fatto incontrare i protagonisti di questa destra inedita. Erano più simili di quanto si credesse. Ci voleva """"l'altro"""" Matteo per farli incontrare."" -
Matilde di Canossa. L'arte della politica e la cura del territorio
Nel 2015 ricorrono i 500 anni dalla morte di Matilde di Canossa: La Gran Contessa, la donna di potere più importante nella Storia d'Italia. Fu Signora di uno Stato che nel Medioevo metteva insieme la parte più importante del nord Italia, nonché protagonista della scena europea come tessitrice del più grande accordo di pacificazione fra Papato e Impero della storia d'Occidente. Un uomo di lunga esperienza e carriera politica, il senatore Alessandro Carri, ha da sempre fatto della figura e dell'opera di Matilde il centro di importanti progetti amministrativi. Basato su una tesi inedita, suggerita da un'intuizione di Jacques Le Goff: la vicenda di Canossa come esempio del prevalere, nel periodo più religioso dell'Europa, di una visione ""laica"""". Nessuna posizione, né quella del pontefice né quella dell'imperatore, doveva e poteva integralmente imporsi."" -
Dopo Auschwitz durante Ayacucho. Percorsi per un dialogo ebraico cristiano
"Alcuni mesi dopo la morte di Martin Cunz - racconta il curatore del presente volume Raffaello Zini - ricevetti numerose richieste da parte di persone che chiedevano dove fosse possibile trovare i suoi scritti, almeno quelli italiani. Anche Paolo Debenedetti mi esortò a riunire tutti gli articoli di Cunz apparsi in Italia, per poterne valutare la pubblicazione"""". La ricerca ha necessitato di una buona dose di pazienza: gli scritti in questione, infatti, sono tutti apparsi su testate a limitata diffusione e non è mai esistito un elenco di riferimento né dei testi da cercare né delle riviste nelle quali cercare. Con l'aiuto di tutti coloro che avevano assistito alle conferenze e agli interventi pubblici di Martin Cunz in Italia, si è riusciti a mettere insieme una raccolta pressoché completa dei suoi testi apparsi in italiano, in un arco di tempo che va dalla fine degli anni Settanta alla morte del grande teologo svizzero. Le fonti più abbondanti si sono rivelate essere quelle delle riviste """"Sefer"""" e """"QOL"""", dedicate al dialogo interreligioso e impreziosite negli anni da diversi interventi di Cunz. A esse si aggiungono gli articoli tratti dagli interventi del teologo alle varie edizioni delle Settimane Ecumeniche de La Mendola e delle Giornate di Camaldoli. I testi selezionati, pur senza nessuna pretesa di esaustività permetteranno al lettore un primo approccio al pensiero teologico e umanistico di Martin Cunz." -
Leggere il Corano nel deserto
Khaled Fouad Allam è morto improvvisamente il 10 giugno scorso nella sua stanza d'albergo a Roma. Algerino, classe 1955, era un volto noto al grande pubblico. Era spesso in televisione, a parlare di Islam e di Occidente, delle cause di un conflitto secolare, delle assurde guerre che ancora si fanno in nome della religione. Sociologo, docente all'Università di Trieste, oltre che editorialista di ""Repubblica"""" ed ex deputato alla Camera, Fouad Allam era e resterà soprattutto la voce che ci ha incessantemente ricordato, con la sua profonda cultura e la sua capacità di divulgazione, cosa è realmente l'essere musulmani. La necessità di mostrare che cosa dica veramente il Corano, l'obbligo morale e intellettuale di levarlo al chiacchiericcio sulla sua pericolosità e riproporlo all'attenzione per la sua straordinaria carica di risonanze filosofiche, esistenziali, etiche e poetiche. """"Leggere il Corano nel deserto"""", come dice il titolo di questo volume, è un invito a guadagnare terre più silenziose. Significa abbandonare il nostro approccio tipico alla realtà, dell'Islam e non solo, per conquistare le voci primordiali e i primordiali silenzi da cui il Verbo proviene."" -
Ti amo per motivi vari
"Il nuovo Jacopo Ortis della letteratura italiana si chiama Maurizio Milani, al secolo Carlo Barcellesi da Codogno. """"Ti amo per motivi vari"""" è un puro romanzo epistolare, come non se ne vedevano dai tempi del Foscolo. Nelle pagine milaniane, straniate e stralunate come al suo solito, il tema della passione d'amore e quello della passione civile si intrecciano, fino a confondere i destini dell'Italia con quelli personali di un eterno Romeo costantemente deluso dalle sue Giuliette. Dalla questione dei rom al crac della Grecia, dalla Lega a Renzi, il mondo descritto da Maurizio Milani è un colossale groviglio, un puzzle senza senso, in cui si può vivere da disc jockey a 59 anni, lavorare tutto l'anno a Formentera in una birreria della Regione Puglia e guadagnare 150 euro al mese, più vitto e alloggio (abitando di sopra al ritrovo). Dall'apocalisse imminente può salvarci solo, secondo Milani, il conoscere le poche necessarie regole per far innamorare la vicina di casa. 'Amore, andiamo a Parigi un weekend? Se dici no mi ammazzo'. Perché si sa, 'la donna quando si innamora esagera'.""""" -
La mostarda di Cremona
La mostarda di Cremona. Tutti o quasi sanno cos'è. Non molti la assaggiano, ai giorni nostri, forse per quel gusto così particolare per il palato globalizzato e assuefatto di oggi. Quasi nessuno, invece, ne conosce la storia. La mostarda di Cremona, con frutta candita e senape, giunse probabilmente in città attraverso i Visconti. Era già nota nell'Europa del Settecento dove veniva servita in piccoli piatti assieme ad arrosti, pescecane bollito, tonno al burro. L'apice della sua fortuna sarà nell'Ottocento. Giuseppe Verdi la invia in dono agli amici. Giuseppe Garibaldi la riceve da un amico cremonese e lo ringrazia inviandogli del miele da Caprera. E in pieno Novecento, una turista inglese la descrive ""come un incantevole insieme di pietre preziose i cui colori sono paragonabili a quelli usati dal Veronese per i suoi quadri; frutti canditi luminosi, trasparenti come gemme, ciliegie come coralli, pere dai semi brillanti come onice, fichi come smeraldi, albicocche come topazi"""". Insomma una vivacissima natura morta."" -
Viva, sana e piuttosto vegeta. Una storia d'amore, guarigione e macrobiotica
"Viva, sana e piuttosto vegeta"""" è un viaggio di fiducia e speranza, alla ricerca della salute e della felicità. Parla di un immenso tesoro, che una bambina ha nascosto nella parte più segreta del suo cuore, e che la donna che è diventata si sforza di ritrovare. Nel 2011 l'autrice del libro ha avuto un crollo che ha coinvolto ogni parte della sua persona, sia fisicamente che mentalmente. Continuava ad ignorare l'ennesima richiesta di aiuto che arrivava dal suo corpo, mettendolo a tacere con altri farmaci che non facevano altro che renderla sempre più malata, stanca e infelice. Un giorno, ha deciso di cambiare radicalmente la sua alimentazione. Eliminando cibi processati, latticini, carne e zuccheri raffinati per sostituirli con cibi vivi e interi. Sempre più convinta che il cibo e lo stile di vita fossero la chiave di tutto, ha iniziato a studiarlo per autoguarirsi. I suoi sintomi hanno iniziato a scomparire. Lei si sentiva energica, bella e forte come non mai. Allora ha deciso di raccontare il suo passato, tutto il percorso fatto per arrivare a cambiare la sua vita. Il coraggio, la forza che tutti possediamo di trasformare la nostra vita con piccoli ma costanti cambiamenti." -
L'uomo è un mendicante che crede di essere un re
In questo libro-memoriale scritto letteralmente ""dalla cella"""", Totò Cuffaro che le cronache avevano ribattezzato """"Totò vasa-vasa"""" - intreccia la sua vicenda personale con la storia politica siciliana di questi decenni, specchio fedele della politica italiana. Nell'inferno quotidiano del carcere, un uomo che è stato potentissimo nella sua isola e fuori, ripercorre la sua carriera politica, i meccanismi del potere, gli errori compiuti, la sua vicenda giudiziaria, la gogna mediatica che lo ha visto additato a simbolo della politica collusa."" -
Comportati come se fossi felice
"Comportati come se fossi felice, la felicità verrà dopo"""". È una frase del grande Isaac Singer, che Claudio Magris ricorda ai lettori di questo libro come una sorta di mantra da interiorizzare, per affrontare la complessità della nostra vita e del nostro tempo. In un fitto dialogo con il giornalista Marco Alloni, pieno di illuminazioni improvvise, di citazioni letterarie e non, di geniali intuizioni, Claudio Magris ci offre una fondamentale lezione di dignità e coraggio. Nessuna opera letteraria può dirsi tale se non è fondata su dignità e coraggio. Questa è la tesi del grande scrittore e studioso, non nuova all'interno del suo pensiero, ma che oggi trova una straordinaria attualità. Magris ci ricorda la nostra responsabilità di umani di fronte al nichilismo e alla disgregazione che abitano la modernità. Ci invita a non cedere alle lusinghe del pensiero dominante, ci illustra da quali fatiche e sedimentazione nasce un'opera letteraria, sia essa grande narrativa o saggistica." -
Gli amori finiscono, non preoccupatevi. Duecento42 aforismi, circa
"Sì, perché qui parliamo di Vaime, signore e signori: Enrico Vaime, esattamente! non pizza e fichi. Un uomo che fumava in balcone insieme a Ennio Flaiano dopo aver fatto gioire e arroventare i tasti della loro Olivetti. Io, un uomo così, sul comodino me lo terrei. Leggerei un aforismo... un aforisma ... (ma quale diavolo di singolare ...?) un paio di aforismi a sera, come fosse una specie di rosario, una tisana benefica, e mi addormenterei col sorriso sulle labbra. E voi?"""" (Neri Marcorè)" -
Maledetto toscano. Matteo Renzi e lo strapaese a puntate
"Maledetto toscano"""" è la storia di un provinciale che ha ubriacato l'Italia: Matteo Renzi. Una storia che parte da Rignano sull'Arno, il paese dove nella seconda guerra mondiale viveva il cugino di Einstein e dove Renzi ha mosso i primi passi. Attorno a lui prende forma anche il racconto di un mondo da strapaese, fatto di piccoli borghi toscani, luoghi da dove escono anche """"i compagni"""" non di merende, ma di governo, toscani pure loro, di Renzi, dalla Maria Elena Boschi a Luca Lotti. In questo campanilismo di frontiere, tra vigne e zingarate politiche, emerge """"il Maledetto toscano"""", il vino più renziano che esista. Per questo il romanzo popolare del premier oltre che sulle pagine di carta, in questo libro prenderà forma anche come vino, abbinato al volume. Lo assaggino gli italiani e lo giudichino, sapendo la terra, la mineralità, gli uomini e le donne che lo hanno prodotto. Ardengo Soffici, compaesano di Renzi, vissuto il secolo scorso, diceva che """"È forse meno difficile essere un genio che trovare chi sia capace di accorgersene"""". Domanda amletica: cosa sarà Matteo Renzi? Leggete e beveteci sopra." -
Fabrizio De André. Ero più curioso di voi
Quella del rapporto tra la canzone e la poesia, specialmente quando si parla della cosiddetta ""canzone d'autore"""", è una lunga querelle. Iniziata, qualche anno fa, proprio con Fabrizio De André, la sua opera inimitabile e la sua delicata, """"poetica"""" scrittura. Questo libro intende superare gli schemi fino ad ora utilizzati, proponendo un'analisi che parta dalla canzone come forma espressiva a sé, per poi restringere progressivamente il campo. Il primo passo è misurare le distanze e le contiguità della canzone con le altre modalità di espressione artistica, in primis la poesia e il video. Poi analizzare le strutture testuali dei macro-generi della canzone italiana: la canzone di largo consumo, il rap, la canzone sanremese e la canzone d'autore. È partendo da questa cornice che l'autore si cala nel mondo di Fabrizio De André. E formula, dopo un'attenta analisi, una tesi decisamente inedita. De André non è un poeta, come molti spesso impropriamente hanno affermato. È piuttosto un """"filosofo"""". De André può e deve essere analizzato da un punto di vista intellettuale. Nasce da qui l'accostamento con il filosofo francese Michel Foucault."" -
Il libro di Evelina. L'esperienza di mamma Evelina con l'angelo «Artemis». Le sue opere, la sua vita, testimonianze e importanti rivelazioni
L'autore del presente libro, ha interpretato i disegni di Evelina e ne ha chiarito il significato come richiesto da Esseri di Luce. ""L'arte celeste"""" o """"l'arte missione, sono messaggi figurati, veri e propri trattati di scienza spirituale e di conoscenza della verità cosmica. Messaggi più facilmente trasmessi con la """"scrittura automatica"""" e in questo caso con il """"disegno automatico"""" che riguardano l'uomo, la vita, l'universo, la morte, il destino dell'uomo e il perché della sua presenza in questo mondo, la realtà di altri mondi, di altre dimensioni dello spazio e della moltitudine di esseri che lo abitano, della funzione dei Soli e delle Comete. Il discorso che i fratelli cosmici vogliono comunicare attraverso i disegni è importantissimo e impegnativo. Messaggi figurati di grande spiritualità, d'amore universale, di scienza dello spirito, di avvertimento e di ammonimento destinati a tutta l'umanità.""