Sfoglia il Catalogo ibs024
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5861-5880 di 10000 Articoli:
-
Karma
La storia di una reincarnazione, raccontata dalla giornalista che l'ha vissuta. Durante un viaggio in Sudamerica nella protagonista affiora con sempre maggior evidenza il ricordo di un'esistenza precedente, destinato a sconvolgerle completamente la vita e a condizionare le sue scelte future. Eventi e coincidenze sempre più inquietanti alludono a un lontanissimo e drammatico passato, e le persone che le sono più vicine si rivelano legate a Fausta da un vincolo che va oltre il tempo. Un racconto di vita vissuta che si fa romanzo, illuminando i punti di contatto possibili tra diverse dimensioni del reale. Nella seconda parte del libro un'inchiesta condotta dall'autrice con il regista Gillo Pontecorvo ci rivela cosa pensano gli italiani dell'aldilà. Karma è stato finora pubblicato in venti edizioni in tutto il mondo ed è un best seller internazionale, con sei milioni di copie vendute nel solo Sudamerica. -
Savitri. La scoperta dell'anima e la vittoria sulla morte
La leggenda di Savitri fa parte del Mahabharata, l’epopea indiana dell’era dei Veda. rnRacconta l’impresa di una donna che riesce a sottrarre il suo amato Satyavan a Yama, dio della Morte, ed è anche un’allegoria della sorte e del possibile riscatto dell’anima umana, preda dell’ignoranza e della morte. Savitri è la più importante e visionaria opera poetica di Sri Aurobindo (Savitri – Leggenda e Simbolo, 2 voll., ed. Mediterranee) da cui è tratto questo adattamento teatrale, rappresentato all’Auditorium di Roma nel 2007, con scelta di brani a cura della stessa traduttrice.rnIl testo è corredato da una ricca prefazione e introduzione che accompagnano quasi per mano il lettore nella prodigiosa vastità della visione profetica di Aurobindo e nella profonda rivoluzione operata dalla sua esperienza pionieristica. -
Il profeta velato. Racconti e scritti letterari
Alcuni dei testi qui pubblicati, scritti da Napoleone in varie epoche della sua vita, vedono per la prima volta la luce in italiano. Il racconto La Maschera Profeta sembra una dichiarazione d’intenti: in effetti Bonaparte finirà con il trasformarsi nel personaggio che aveva immaginato: scriverà la Storia tout court, vivrà l’epopea che un giorno, sconfitto, detterà a Las Cases nella prigione senza sbarre dell’isola di Sant’Elena, entrando nel mito. Altri testi vertono sul tema dell’amore o su quello del suicidio, secondo il gusto dell’epoca (Clisson e Eugénie) o scaturiscono da un disincantato sguardo sul rapporto tra i due sessi, come la conversazione con una giovane prostituta (Un incontro a Palais Royal), che sembra registrata dal vivo. E, forse, da questi frammenti si dovrà partire per tracciare quella Storia del cervello di Napoleone che i fratelli Goncourt non portarono mai a compimento. Nei meandri di quel cervello inesplorato abita il progetto dell’Europa di oggi, come rileva Laurenti nella sua prefazione. -
Hotel Paradiso
Un’anziana elefantessa e un distinto anziano signore, Javier, muoiono lo stesso giorno alla stessa ora in una piccola cittadina nel nord della Spagna, in Galizia. Nello stesso paese una nipote di cui Javier non conosce l’esistenza scrive i suoi desideri, pensieri e ricordi. rnÈ la figlia del proprietario del Circo Tivoli, tornato dopo vent’anni di assenza. Proprio quel circo è stato lo scenario dell’unico vero amore di Javier, quello per una trapezista con cui ha poi continuato ad avere una relazione clandestina per anni. rnNonno e nipote, così vicini l’uno all’altra, senza che nessuno dei due lo sappia, raccontano la storia di due mondi lontani e alla fine si ritroveranno in un epilogo emozionante. Hotel Paradiso è una storia raccontata a due voci e il lettore, come un investigatore, scopre la verità a poco a poco, tra la malinconica narrazione di Javier e i sogni della sua sconosciuta nipote. rnVecchiaia e giovinezza, amarezza e ingenuità, cinismo e bontà e il destino, capriccioso e implacabile, che gioca con i mortali privandoli della felicità. Ma anche un grande amore per il circo, che si traduce in immagini belle e piene di nostalgia. -
A mezz'ora e trenta giorni dalla fine
Un pensionato, vedovo, con le sue piccole e immutabili abitudini, è protagonista di un fatto straordinario: si accorge di dormire ogni giorno un minuto in piùrne, quindi, di vivere ogni giorno un minuto in meno. Con un conto alla rovescia, giorno per giorno e minuto per minuto, vengono raccontati gli ultimi trenta giorni della sua vita, tra angosce, allucinazioni, imprevisti e colpi di scena. rnLo accudisce una donna che, forse, è stata un suo amore segreto.rnGli fanno compagnia i ricordi della moglie morta, ma dalle carte di lei emergono gli indizi di un possibile amante.rnIl protagonista assume un farmaco che potrebbe forse salvargli la vita in extremis. Come si concluderà la vicenda? Lo scopriremo solo l’ultimo giorno, all’ultimo minuto. Forse. -
L'oscura allegrezza
Roma, 1911. Alla vigilia di cambiamenti che trasformeranno l’Europa, Giorgio, un giornalista di famiglia borghese, si abbandona all’inerzia rassicurante di un socialismo di facciata. L’incontro con una giovane donna indipendente lo allontanerà da ciò che gli è più caro per spingerlo verso un cammino scomodo, unica via per la felicità. rnRiuscirà a cogliere la possibilità di un amore irripetibile, unico nella sua intensità? rnAttraverso un racconto che ha la freschezza della narrazione spontanea, Bianca, una ragazza emancipata che ha scelto di vivere una vita comunista e militante, tiene un diario intimo. Una grave malattia e l’inaspettata irruzione nella propria vita di una passione tanto struggente quanto inverosimile la porteranno a mettere in discussione le convinzioni più incrollabili. rnIl racconto di Giorgio, che dopo cinquant’anni ritorna sul proprio passato, si confronta così con le confessioni di una giovane donna dal destino drammatico, con un cambiamento di prospettiva che ricorda il capolavoro di Kurosawa Rashomon. rnAl termine del romanzo, come originale postfazione, un’intervista a Pif sul tema “scegliere o far finta di niente?” -
Storia della vendetta. Arte della vendetta e vendetta nell'arte
Nelle civiltà tradizionali e arcaiche se l'offeso versa il sangue di chi gli ha arrecato un torto, compie una azione lodevole, giusta, addirittura necessaria. Solo la vendetta può ristabilire ""l'equilibrio perduto"""" e risarcire l'onore dell'offeso. In questa forma originaria di giustizia confluiscono costumi collettivi e destini individuali per lungo tempo, finché non viene sostituita, progressivamente e non senza colpi di coda, dalle garanzie dello stato di diritto. La vendetta assume allora nuove sembianze, trasformandosi in risentimento, e viene confinata ai margini della società civile. Ma non muore, non può morire: trova rifugio nelle arti, dapprima in pittura e letteratura, poi soprattutto nel cinema. Sopravvive anche nella vita reale, se per onore non si rinuncia al delitto, o se si cede alla sete primordiale di un """"piacere sottile e intenso"""". Questo libro è un viaggio nella storia di un tema tanto antico quanto attuale: dalle fiabe ai miti, dall'epica alla tragedia classica, dai capolavori di Shakespeare a fenomeni di culto come il film """"Kill Bill""""."" -
Anatomia del colpo di scena
Viviamo immersi nell’imprevedibile sin dalla nascita, sicché il timore di continui colpi di scena corrisponde a uno stato d’animo sempre presente in noi. L’arte del narratore è quella di formalizzare questa aspettativa spesso latente, inconscia. Infatti, costruendo le proprie storie, egli deve mantenere una persistente suspence la cui efficacia, oltre che al talento, si affida pure a regole chiare, indubbie, che in gran parte riproducono i parametri della realtà. rnQuesta Anatomia del colpo di scena affonda perciò la sua analisi in un territorio di mezzo, tra chi racconta e chi ascolta, nel tentativo di chiarire sia i meccanismi che rendono possibile un colpo di scena, sia quelli che caratterizzano le reazioni di chi ne testimonia o ne subisce la deflagrazione. Il libro è concepito come un viaggio mozzafiato tra decine e decine di storie riprese da ogni forma di scrittura (narrativa, teatrale, cinematografica), ognuna delle quali viene raccontata ex novo, al fine di valutare come e perché in quella data storia intervenga un colpo di scena. rnPer la prima volta una figura centrale della fiction, quale il colpo di scena, è oggetto di uno studio sistematico e approfondito, elaborato in modo avvincente, attraverso una lettura assolutamente inedita delle strutture narrative. -
L'enigma d'amore nell'occidente medievale
Nel XII° secolo, nei castelli a sudovest della Francia, fiorì una civiltà fondata sulla centralità della donna, vista come portatrice di amore, gentilezza e sapienza, celebrata dal canto dei trovatori, che riconobbero in lei il vero motore della vita e della conoscenza. La parola amor nova, fin’amor - femminile in lingua d’oc – significò per questi grandi poeti e musicisti l’amore che fa rinascere a nuova vita. Eleonora d’Aquitania, due volte regina, favorì la diffusione della ‘rinascenza cortese’. rnLa figlia, Maria di Champagne, fece scrivere un codice, il De amore, perché il cavaliere imparasse ad avvicinare la dama secondo le prescrizioni e i riti di un graduale percorso formativo. Fu così che nacque una vera e propria ‘scienza dell’amore’ che, per la prima volta nella storia occidentale, fondava il dialogo tra l’uomo e la donna sulla parità, il reciproco rispetto, la conoscenza di sé. -
La magia della luce. Specchio e simbolo nell'opera di Lorenzo Ostuni. Ediz. a colori
Gli specchi incisi con il diamante da Lorenzo Ostuni sono opere d’arte, ma sono anche finestre aperte sull’universo misterioso dei simboli. Simboli che possono “riunire ciò che è disperso”, amplificare e trasformare la nostra percezione del mondo e metterci in rapporto con l’invisibile. Questo catalogo della mostra, tenutasi presso il casìno dei Principi di Villa Torlonia a Roma, da marzo a settembre 2017, contiene anche varie riflessioni sul tema dello specchio e del simbolo. Tra i diversi interventi nel catalogo: una storia dello specchio tra scienza, arte e magia; la relazione tra specchi e alchimia; l’utilizzazione degli specchi nel Biodramma; una pratica di autoconoscenza ideata dallo stesso Ostuni; la tecnica utilizzata per incidere gli specchi e uno scorcio della vita e della personalità dell’artista. -
Uluğ Bek. L'astronomo di Samarcanda
All’alba del 1400 Tamerlano con le sue orde devasta l’Asia centrale.rnCittà distrutte, stragi, deportazioni.rnCirca trent’anni dopo, nel 1429, suo nipote Ulug Bek, re astronomo e poeta, inaugura a Samarcanda il più grande osservatorio del mondo, dedicato alla pace e alla conoscenza dell’universo. La città è divenuta il faro d’Oriente:rnha la più grande università dei suoi tempi, una scuola Sufi che irradia spiritualità, ed è attraversata da carovane ricchissime nel loro grande viaggio attraverso le terre conosciute. Un breve periodo di prosperità, primarne dopo il quale il mondo si abbandona a intrighi di palazzo, guerre e saccheggi. Seguendo il percorso del re saggio e dei grandi scienziati che lo accompagnano nella realizzazione del suo sogno, facciamo i conti con il lato migliore dell’umanità e con quello peggiore. Con la consapevolezza che anche sernuna battaglia si perde, alla fine la luce della conoscenza non può che prevalere. -
Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi
Questo non è un saggio di teoria della traduzione. Non è un manuale per sapere come si traduce (anche volendo, sarebbe impossibile). Non è un libro di linguistica. Ma allora cos’è? Più o meno quello che dice il titolo:rnuna serie di appunti presi conversando con scrittori, traduttori e soprattutto lettori (oltre che, naturalmente, traducendo romanzi) su cosa significa scrivere una storia già scritta. rnUna pagina nera. Dove sta, qual è l’io di chi scrive? Chi ne è l’autore (sempre che ce ne sia uno)? Quali sono i personaggi? E dove stanno, come si muovono sulla pagina? Con quale lingua lavora il traduttore?rnChe vuol dire “ricreare un ritmo, uno stile”? Insomma, questo libro è una sorta di cassetta degli attrezzi per chi traduce, ma soprattutto una serie di chiavi di lettura per chi i romanzi tradotti li legge. E per chi magari vuole capire meglio cosa succede ai libri scritti in altre lingue, prima che arrivino a lui. -
Volgograd. Storie di ordinaria periferia
Un anziano disilluso e con antiche ferite registra al computer, mese dopo mese, ciò che accade intorno e dentro di lui. Vive in un luogo imprecisato della degradata periferia romana che lui chiama Volgograd, dove è stata inventata la solitudine. Eppure, in questo microcosmo dalle atmosfere a tratti noir, a tratti malinconiche o amare, si incrociano vite e destini accomunati da una affannosa ricerca di senso e di riscatto. Ma sarà proprio a Volgograd, in questo spazio urbano quasi infernale, che il protagonista riuscirà finalmente a fare i conti con il passato, opponendosi per la prima volta alla prepotenza e alla sopraffazione, fino all'imprevedibile e borgesiano epilogo. -
Spie? L'Intelligence nel sistema di sicurezza internazionale
Che cos'è e a cosa serve l’Intelligence in Europa, nel mondo e in particolare in Italia? In che modo vengono raccolte le informazioni vitali per la sicurezza degli Stati e per fronteggiare la minaccia del terrorismo? Di quali particolari tecniche e coperture ci si avvale? In cosa differiscono i servizi segreti di intelligence da quelli di sicurezza interna? E cosa è cambiato dopo la recente riforma dei servizi? A queste e a molte altre domande risponde Paolo Salvatori che, grazie a una vita spesa nei servizi di intelligence italiani, ne conosce ogni aspetto per esperienza diretta sul campo. Prefazione di Robert Gorelick, già responsabile della C.I.A. in Italia, e postfazione-intervista ad Alberto Manenti, direttore dell’A.I.S.E. (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna). -
Segni indelebili
Il romanzo è ambientato in un Paese dell’America Latina negli anni ’70, scon- volto da un sanguinoso colpo di stato. Il protagonista, attaché dell’Ambasciata italiana, ci racconta il suo incontro e il suo amore per Camila, vicepresidente di un collettivo politico e i rastrellamenti, le violenze, le torture, le uccisioni e i rapimenti destinati a coinvolgere anche la ragazza che ama, che scomparirà misteriosamente. L’Ambasciata deciderà di ospitare alcuni ricercati politici, che vi si erano rifugiati per sfuggire alla polizia. Rientrato in patria, dopo cinquant’anni il protagonista avrà una grande sorpresa, destinata a riaccendere il fuoco di un amore che non era mai riuscito a dimenticare. -
Cosmogonie & cosmologie. Una breve storia delle rappresentazioni dal simbolo alla fisica
Un libro pieno di bellissime illustrazioni a colori, che offre un’ampia rassegna di come le diverse civiltà hanno immaginato le origini del nostro Universo. Uno splendido arazzo, che attinge alla mitologia, all’antropologia, alla filosofia, alle fiabe e alla storia delle religioni, non trascurando ma anzi dando ampio spazio alle moderne teorie della fisica sull’origine del Cosmo. L’autore, astrofisico, si chiede se la visione scientifica del cosmo abbia qualcosa in comune con i miti del passato, fin dai primi graffiti sulle pareti delle caverne. Particolare cura viene dedicata al significato di molte parole, che troppo spesso vengono utilizzate in modo scorretto nel linguaggio comune. Parlare male spesso significa pensare ancora peggio. -
Roma. Piccola storia simbolica
Intrecciando con seria levità frasi di imperatori e stemmi sui tombini, luoghi monumentali e moderni quartieri periferici, miti fondativi e canzoni popolari, norme legislative e graffiti sui muri, libri eruditi e romanzi di culto, frammenti cinematografici e rituali della vita quotidiana, meraviglie e orrori della città eterna, questo libro si propone di offrire ai romani e agli stranieri, a cittadini e turisti, un modo diverso di percorrere significati e luoghi, conflitti e aspirazioni, bruttezze e bellezze di Roma nell’arco dei suoi quasi tremila anni di vita. -
Calma e quieta è la notte
1566: lo sterminato esercito di Solimano il Magnifico circonda una piccola cittadina ungherese. È destino che tutti debbano morire. Un vecchio si ritira nei bagni turchi deserti e, in quel silenzio irreale, aspetta la fine. Lì, apparentemente per caso, incontra un ragazzo che, nell’attesa, gli racconta una storia. Si dipanano così due trame parallele, fuori l’assedio, con l’orrore della morte che incombe, dentro invece il tempo sembra fermarsi durante il racconto: una storia d’amore tra due ragazzi che conoscono solo il presente. Lei scompare, lui la insegue. Prima a Venezia, poi su un’isola abitata da monaci banditi, dove un misterioso prigioniero prepara una nuova carta del mondo, poi a Istanbul. Lei è rinchiusa proprio nel palazzo di Solimano. Alla fine le due storie, l’assedio e il racconto d’amore, convergono, e il vecchio capisce che non può trattarsi di un caso. L’epilogo, a sorpresa, getta nuova luce sull’intera vicenda. L’inizio e fine di questa storia sono eventi storici, il resto appartiene al regno del possibile... -
Misteri ed enigmi nell'archeologia e nell'arte
È successo a tutti noi di restare incantati davanti a un’opera d’arte, ma al tempo stesso di percepire che nasconde un segreto, presenta un enigma, non rivela pienamente lo scopo per cui è stata creata. Di chiederci il significato di un oggetto misterioso in un museo, o di un particolare simbolo in un quadro. Oppure una statua o un affresco in una cattedrale richiamano ricordi lontani o suscitano associazioni improvvise. Claudio Saporetti, assirologo, archeologo e storico dell’arte, direttore della rivista Geo-Archeologia, durante i suoi viaggi, in Italia e in Medio Oriente ha raccolto pensieri, idee e ipotesi sul nostro patrimonio artistico, misurandosi con enigmi piccoli e grandi, a volte risolvendoli in modo brillante, altre volte lasciandoci in eredità sia il compito di diradare la nebbia che li avvolge, sia la passione necessaria per risolverli. Ne è nato questo libro, certo più denso di problemi che di soluzioni. Ma è meglio tramandare ad altri problemi irrisolti, piuttosto che ignorarli per sempre. -
Anja, la segretaria di Dostoevskij
Proposto al Premio Strega 2020 da Claudio Strinati.rnrnVera Macchina del Tempo, questo romanzo sonda il mistero del legame profondo che si stabiliì tra Dostoevskij e Anja nel breve tempo della stesura del Giocatore, restituendoci, con una scrittura straordinariamente evocativa, atmosfere, clima, e persino odori e rumori della Pietroburgo del XIX secolo.rnrnPietroburgo 1866. Lo scrittore, quasi cinquantenne, Fedor Michajlovich Dostoevskij è afflitto dall'epilessia e reduce dall'aver firmato un contratto capestro col suo mefistofelico editore: si è impegnato a consegnare un nuovo romanzo nell'arco di un mese. In caso contrario perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. Consigliato dagli amici, si rivolge a una scuola di stenografia che gli mette a disposizione la migliore delle sue allieve: Anja Grigor'evna, una graziosa adolescente curiosa del mondo, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, in ventisei giorni, nascerà un amore estremo a dispetto dello scandaloso divario di età. Anja rimarrà la fedele custode dell'opera di Dostoevskij fino alla propria morte, avvenuta trentasette anni dopo quella del marito.rnrnProposto al Premio Strega 2020 da Claudio Strinati: «Manfridi, con questo lavoro, tocca a parer mio un apice della sua parabola di autore teatrale, sceneggiatore cinematografico, poeta e narratore. E' il motivo per il quale ho ritenuto di avanzare la sua candidatura e ne illustro in poche parole le ragioni. Si può dire che in questo lavoro Manfridi abbia profuso sia tutto il suo invero vastissimo sapere sia la sua vieppiù sorprendente capacità di scrittura visionaria, multiforme, monumentale, in qualche modo costantemente ""sopra le righe"""". Una capacità che lo ha già reso, e da tempo, un autore teatrale tra i più rimarchevoli, forse, del nostro Paese. Questo romanzo, in realtà, è leggibile anche come una sorta di opera para-teatrale dove il gigantismo della scrittura e l'intimismo della narrazione convergono in una sorta di paradossale cortocircuito espressivo che sembra raccogliere in maniera alquanto spiazzante e tutt'altro che pretestuosa il retaggio delle grandi avanguardie storiche italiane, dal Gruppo ‘63 al teatro di Carmelo Bene, fino alle lucide e stratosferiche geometrie di un Manganelli o un Arbasino. Manfridi, però, ha un suo stile a mio giudizio incomparabile con chiunque l'abbia preceduto su questa strada invero un po' rischiosa. Già il genere in cui Anja sembra andare a collocarsi appare anomalo e stralunato. Alla prima sembra trattarsi di un romanzo storico che racconta in modo filologicamente ineccepibile e con intensa partecipazione emotiva, la vicenda reale e ben documentata della creazione del romanzo Il Giocatore da parte di Dostoevskij. Oppresso dai debiti, da un contratto capestro con il suo editore, in preda a tremende turbe psichiche, Dostoevskij deve scrivere in meno di un mese un nuovo romanzo, altrimenti si vedrà togliere i diritti dei lavori precedenti e in corso, sprofondando nel disastro economico e morale. Assume allora una giovanissima e bravissima stenografa che lo aiuterà scrivere il libro entro la perentoria scadenza prevista. Da questo incontro nascerà un profondo amore tra il maturo scrittore e la ragazza che si rivela personalità formidabile...