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La luce di Akbar. Il romanzo dell'impero Moghul
Nell'Hindostan del XVI secolo Akbar, terzo imperatore della dinastia moghul, domina una corte eclettica che accoglie islamici sunniti e sciiti, gesuiti, indù, ebrei, zoroastriani. La sua apertura a ogni etnia e dottrina suscita indignazione tra i custodi dell'ortodossia religiosa, che fanno del loro meglio per ostacolare o addirittura rovesciare il sovrano. In questo ambiente inquieto, e spesso spietato, inizia la parabola del funzionario hindu Jamal e di suo figlio Samir. La loro traiettoria incrocia quella degli astri di corte e in particolare del principe Salim, primogenito di Akbar, che patisce l'ombra del padre e teme quella dei fratelli. Samir e Salim diventano amici, accomunati dal risentimento verso i genitori e dall'amore per Man Bai, sensuale principessa celata nell'harem. La somiglianza dei nomi rimanda all'intreccio dei loro destini, tra separazioni e riavvicinamenti. Quasi tutti i personaggi sono storicamente esistiti e raccontati con fedeltà. Si muovono negli interstizi della grande Storia per illuminare non solo la loro epoca ma anche, indirettamente, la nostra. Il re Akbar, l'erudito Abul Fazl, l'inflessibile mullah Badauni, l'ardente gesuita Rodolfo Acquaviva, gli eterni rivali Shahbaz khan e Aziz koka, attraverso le reciproche interazioni esplorano temi sempre attuali: il dibattito religioso, la natura del potere, il dialogo tra civiltà diverse. In primo piano la difficoltà ad accettare l'eredità dei padri, dilemma senza tempo nel quale potrà specchiarsi anche il lettore di questo romanzo. -
Praecurrit fatum! Arrivare prima del destino
Intelligenza Artificiale, Formazione del consenso in democrazia, Futuro dell’Europa, Salute mentale, Identità e apprendimento nell’era dei social, Lavoro ed economia, Clima e Ambiente, Ingegneria Genetica, Flussi Migratori e Futuro dell’arte, queste sono solo alcune delle sfide cruciali che dovremo affrontare nell’arco dei prossimi vent’anni e nessuna potrà essere risolta da una singola Nazione. Umanisti e scienziati di diverse discipline offrono qui un contributo di ricerca, di sapere e di riflessione, con l’obiettivo di far conoscere a un vasto pubblico lo stato attuale delle cose e individuare le possibili soluzioni a quei problemi ineludibili che mettono in gioco la stessa sopravvivenza della nostra specie e i valori su cui si fonda la cultura occidentale. -
Ricordati che devi ridere (perfino sul periodo più deprimente del terzo millennio)
Mettere insieme gli scritti satirici di Caria, che affligge i lettori de ""Il Manifesto"""" con il """"Colonnino infame di Alias"""" e le vignette al vetriolo con le quali Disegni punisce i suoi fan sui social, è operazione non esente da effetti collaterali. Specie per i soggetti fragili e/o con patologie pregresse. La miscela infatti, testata su un target ristretto di musoni volontari, ha purtroppo fatto rilevare una serie di eventi avversi, quali coliti da riso a crepapelle, logorrea da buon umore, crampi alle mascelle e insonnia da euforia grave. E con la somministrazione delle prime bozze si sono registrati alcuni rari casi di morti dal ridere. Sia come sia, il rapporto costi-benefici resta più che positivo: già a una prima dose di pagine infatti, nel lettore si sviluppano anticorpi contro la noia da lockdown, ansia per il futuro e disgusto per la politica; anticorpi grandi come le balle di Salvini, resistenti come la colla sulla poltrona di Di Maio e pronti a colpire a tradimento come Matteo Renzi."" -
A sud dell'inferno. Enigma in quattro quadri
Un viaggio negli abissi dell'anima umana, in cui ritroviamo l'eco degli orrori narrati con sempre maggior frequenza dalle cronache quotidiane. La storia maledetta di Umberto e della sua famiglia, in un susseguirsi di ricatti, tradimenti e voltafaccia, viene raccontata dall'Autore in quattro quadri, concepiti in modo da poter essere letti a ritroso nel tempo, dagli effetti verso le cause che li hanno determinati. L'uso sapiente delle parole accompagna il lettore nei bassifondi umani, mentre l'atmosfera della narrazione varia dalla leggerezza all'intensità, dall'ironia alla tragedia. Ciascun personaggio si rivela al contempo vittima e carnefice, e anche i tentativi di redenzione risultano alla fine vani. Ognuno andrà incontro al proprio destino, non avendo le chiavi per mutarne il corso. -
La mia prima casa. Poesie e brani di prosa
"La mia prima casa"""" è una narrazione, articolata in versi e brevi passi di prosa, in cui è chiaramente intuibile il percorso psichico ed esistenziale tra l'istinto di Eros e quello di Thanatos. Visibile l'impronta di un vecchio bisogno d'amore rimasto inappagato, il """"graffio dell'anima"""", la """"ferita dei non amati"""". La perdita dell'amore vede il crollo dell'Io, che nell'epilogo rinasce in una nuova dimensione, in un nuovo spazio, quello della """"prima casa"""", un posto dove poter riconoscere se stessi, le proprie origini, non solo quelle familiari, ma anche quelle radicate in una memoria molto più remota, primigenia, di natura quasi ultraterrena e divina. Il luogo del """"Déjà vu"""", ovvero quella meta come dono, il dono che avevamo sognato e dimenticato." -
L' albero della buona idea
Attilio Romanò è una delle 335 vittime innocenti della criminalità in Campania. Vittime che fanno ancora poco rumore. Ma l'autrice, Valeria Verolino, in questa sua invenzione narrativa, fa rivivere il giovane Attilio dopo la sua tragica morte : egli prende nuovamente vita diventando un albero, un esile albero di mimosa, che pian piano si sveglia e inizia a riconoscere se stesso, i luoghi e le persone che lo circondano. Ricorda, soffre, sorride e vive in queste nuove vesti, conducendo il lettore nel suo mondo e nei suoi pensieri per non rendere vana la propria morte. L'autrice fa rivivere Attilio nel cuore di tutti noi. Età di lettura: da 12 anni. -
Miriam. Il primo amore
Miriam, il primo amore è un racconto autobiografico dello scrittore ceco, Ivan Klíma, il primo tradotto in italiano. Un racconto interamente ambientato nel campo di concentramento di Terezín, dove, per le sue origini ebraiche, Ivan Klíma fu imprigionato con la famiglia dal 1941 al 1945.Centro del racconto è la prima esperienza d'amore dell'adolescente Ivan Klíma che si innamora di Miriam, una giovane addetta alla distribuzione del cibo nel campo. Semplici gesti di inaspettata benevolenza della ragazza per Ivan, porzioni maggiorate di cibo, fanno della fantasia, un intreccio di sentimenti fatti di ansia, paure ed eccitazioni. Il sentimento d'amore del protagonista non trova mai piena realizzazione : ogni percorso conduce regolarmente dall'illusione al disincanto. Ma lungo questo percorso la bellezza narrativa emerge con forza e immensa profondità. -
Il coraggio di vivere la politica
Il coraggio di vivere la politica è il racconto autobiografico di una giovane donna avvocato che racconta la propria esperienza politica presso l'amministrazione comunale di San Felice a Cancello, un paesino del casertano. L'autrice traccia uno spaccato sociale e politico di un paese che ha perso spesso la speranza di vivere una politica sana grazie alla buona pratica delle amministrazioni locali e apre totalmente il suo cuore al pubblico; con la giusta determinazione lo conduce a leggere la sua personale esperienza di assessore, caratterizzata dalla fatiscenza progressiva di un entusiasmo iniziale che si deteriora inesorabilmente scontrandosi con una realtà inaspettata. Il racconto non è scevro di rabbia e senso di delusione per aver visto cadere uno dopo l'altro tutti gli ideali più nobili di chi si affaccia alla politica. L'autrice racconta l'impegno profuso nel tentativo di cambiare lo status di cose e il coraggio della denuncia fatto di nomi e cognomi -
La trama irrisolta
È la storia che ritorna, un pezzo di storia buia in cerca di luce. Una chiesa, di cui si era smarrita la chiave sul finire dell'ultimo conflitto mondiale, viene riaperta e rivela i corpi di due partigiani che tutti avevano creduto fossero stati catturati dal nemico in ritirata. Il modo in cui hanno posizionato le loro armi, prima di morire, indica l'intenzione di lasciare un messaggio, che Chiara e Serena, due gemelle quindicenni, cercheranno di decifrare insieme al loro amico Sandro, con l'aiuto del vecchio sacrestano e di Berta, che come partigiana ha vissuto gli orrori della guerra. Inizia una caccia alle streghe in paese e un mondo di ricordi ruota intorno alle indagini, tra continui colpi di scena, che porteranno alla scoperta di tradimenti, ricatti e sotterfugi, fino alla verità. Un'atmosfera tesa per una storia in continua evoluzione in cui si inserisce Fortunata, la ""dama di compagnia"""" invadente, polemica, ma simpatica e informata, che porta una nota di ilarità, in attesa che il puzzle si ricomponga e trovino pace i morti e i vivi. Età di lettura: da 12 anni."" -
Giancarlo Siani il ragazzo che amava la vita. Intervista a Paolo Siani e Daniela Rossignaud
Questo libro, con la prefazione di Silvio Perrella, racconta di Giancarlo Siani, della sua vita, dei suoi sogni. E lo fa attraverso due testimonianze, quella di Paolo Siani e Daniela Rossignaud, fratello e fidanzata di Giancarlo. Sono proprio loro, quelli che lo hanno conosciuto da molto vicino, a raccontare i drammatici momenti seguiti alla sua uccisione e di come hanno vissuto i mesi e gli anni dopo la sua morte. Daniela e Paolo, durante l'intervista, si sono lasciati andare al dolore. Testimonianze ricche di umanità, di amore per Giancarlo che aveva tanti sogni da realizzare. Giancarlo, nell'immaginario collettivo, rimarrà per sempre il ragazzo di 26 anni che consumava le suole delle scarpe per reperire notizie per i suoi articoli. Ma da queste pagine ne esce fuori un ritratto, più privato, che contribuisce a far conoscere il giovane uomo, tra gli affetti e le sue passioni, che i mafiosi del clan Nuvoletta hanno voluto distruggere quella sera del 23 settembre del 1985. -
La sedia vuota. Storie di vittime innocenti della criminalità
Questo volume di Raffaele Sardo raccoglie le storie di 15 vittime innocenti della camorra, del terrorismo, del dovere. Poliziotti, carabinieri, imprenditori e semplici cittadini morti ingiustamente prendono di nuovo vita nei racconti che ne fanno i familiari. Straordinarie pagine di resistenza civile, dove i protagonisti sono per lo più persone normali, uccise solo per aver fatto il proprio dovere. A interrogare le nostre coscienze sono le parole di chi è rimasto, ma soprattutto i silenzi che ci arrivano da quelle sedie rimaste per sempre vuote attorno al tavolo della cucina e da quei letti dove nessuno più rimbocca le coperte. La compostezza e la dignità dei familiari delle vittime innocenti sono i valori fondanti per una nuova cultura dell'antimafia sociale culturale, dove i fatti di mafie e del terrorismo sono narrati a partire dalle storie delle vittime innocenti. Prefazione di Franco Roberti. Postfazione di Don Tonino Palmese. -
Attività motoria fisica e sportiva adattata: elaborazioni educative e applicazioni didattiche
L'autore sviluppa, in chiave teorica e operativa, gli aspetti educativi delle scienze motorie e sportive per i disabili, offrendo un ventaglio di spunti anche sulla didattica negli ambienti di apprendimento formali, suggerendo proposte progettuali risultato dell'interazione nell'ambito della formazione speciale. Nel merito il lavoro offre un'agevole lettura di aspetti fondamentali della vita legati all'attività motorio-fisico-sportiva, come funzione di sviluppo psico-fisico, di benessere, di partecipazione e di apprendimento; rappresentando un valido strumento educativo e formativo capace di facilitare l'accettazione delle differenze e assicurare l'accessibilità a tutti, nel rispetto delle aspirazioni, delle attitudini e della diversità di ciascuno. L'obiettivo, che suggerisce l'autore, è quello di valorizzare le diversità e combattere le disuguaglianze; una scuola che include è una scuola che pensa e che progetta tenendo in considerazione proprio tutti. -
Star bene, star male a scuola. Benestanti non si nasce ma si diventa
Dobbiamo rallentare, soffermarci sulle cose, se vogliamo mantenere vive le nostre relazioni con gli altri e con il mondo. Rallentare per trasformare in progetti i nostri desideri e, primo tra questi, il desiderio di star bene. Ma intanto, come stiamo a scuola? Il libro prova a dare risposta a questa domanda seguendo l'indicazione di Spaltro: il malessere si scopre, il benessere si inventa. Così, mentre nella prima parte del libro si racconta e si ""scopre"""" il disagio che oggi si respira tra le mura delle nostre scuole e che tocca i ragazzi come i docenti, nella seconda parte si percorrono invece i sentieri del benessere, dando valore ai """"legami"""", alle relazioni, al clima. Nel contesto organizzativo il piccolo gruppo diventa così fine e strumento per affrontare il cambiamento desiderato, recuperando il senso del fare ed essere scuola oggi, luogo di speranza, di costruzione di futuro, di benessere e di bellessere. Una scuola da sognare. Perché solo se sognata la nostra Scuola potrà essere migliore."" -
La ragazza dei quartieri spagnoli
La silloge di poesie vincitrice del Premio Scriptura è un'opera che ci induce a un viaggio in una quotidianità di cui il poeta marca presenze e assenze e materializza, in versi di puro lirismo esistenziale intimistico, l'incontro con se stesso e con gli altri, tra i paesaggi dell'anima, del ricordo e del sogno. Gli incontri sono passaggi temporali dai contenuti vivi e intensi, espressi con un suggestivo impeto lessicale capace di creare un'atmosfera dalla forte e chiara presa emotiva. -
Come farcela nella vita partendo da zero
Sono uno di quelli che sono partiti da zero. A un certo punto della mia crescita ho avuto la fortuna di capire che la direzione della mia vita dipendeva solo ed esclusivamente da me e dalla mia volontà di farcela. La mia esperienza di vita mi ha insegnato che comunicare con le parole giuste è come produrre la melodia di un strumento molto difficile da imparare a suonare. Gli ostacoli che ho superato nella vita mi hanno insegnato qualcosa su come usare tale melodia. Se in questa lettura troverai le tue parole giuste utili a cambiare il tuo approccio alla vita, allora avrò raggiunto il mio unico obiettivo: rendere la tua vita migliore. Non c'è nulla di più grande della propria forza di volontà. -
Eco del Mediterraneo
Attraverso il mormorio dell'acqua marina e il fruscio del vento tra i boschi di montagna, emergono cinque storie, intrise di realtà e fantasia, fatte di immagini, visioni, suggestioni, che permettono una lettura sia realistica che onirica, e che nascono da un'esigenza intima di raccontare il Mediterraneo e il Sud. Tutti i vari destini che si dipanano in queste storie hanno la vocazione di sospendere chi le legge in un tempo senza tempo, indefinito e mediterraneo, di infilare nei luoghi luminosi e ardenti del nostro mare e delle nostre terre. -
La cooperazione dell'arte. La pratica artistica verso la vita in area campana. La stagione dell'arte nel sociale e storie simili
Con questo libro Stefano Taccone segna una pietra miliare della sua vasta e capillare ricognizione sulle esperienze che in Campania tendono ad eccedere il conchiuso spazio deputato al fenomeno artistico per invadere la vita ed identificarsi il più possibile con essa. Se il ""motore concettuale"""" delle esperienze a cavallo tra la metà degli anni sessanta e i primi anni settanta - trattate nel precedente volume (2013) - è la contestazione, per tutto il resto degli anni settanta, in relazione ad una serie di mutamenti di contesto politico, sociale e culturale, tale motore si muta in cooperazione. Riallacciandosi all'attività assolutamente pionieristica di Riccardo Dalisi al Rione Traiano, l'autore delinea un quadro complesso fatto di gruppi e singoli; di soggetti solitamente ammessi senza riserve nel movimento dell'arte nel sociale - Edoardo Alamaro, Ambulanti, A/Social Group, Casa del Popolo di Ponticelli, Gruppo Salerno 75, Gruppo X/Arte, Humor Power, Lineacontinua Terra di Lavoro, Open Laboratory-Laboratorio Tre, Enzo Navarra, Teatro Contadino, alcuni collettivi femminili e femministi, nonché Dalisi stesso - in quanto fortemente caldeggiati da Enrico Crispolti."" -
Una lucida follia. Il mio impegno in politica. Ediz. integrale
Questo libro è una sorta di diario, ma è anche un bilancio, delle mie attività parlamentari e delle azioni di impegno civile sul territorio per continuare a lavorare per la comunità che mi ha visto crescere, e per l'Italia intera. Con questo volume voglio informare e dialogare con i miei elettori per continuare a comprendere insieme la complessità del mondo che ci circonda e trovare le giuste soluzioni legislative, per essere davvero al servizio dei bisogni reali delle persone. Perché, in questi due anni, non ho mai smesso di restare in contatto, dentro la mia comunità, con i miei amici, i miei colleghi, i miei piccoli pazienti e i loro genitori, sempre in ascolto e confronto reciproco. -
Un bambino a Terezìn. Racconti dal campo
I racconti autobiografici dello scrittore ceco Ivan Klíma qui proposti sono un contributo alla commemorazione del settantacinquesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nell'Europa Centro Orientale da parte dell'Armata Rossa. L'autore ha vissuto l'esperienza della guerra ancora bambino come prigioniero nella città fortezza di Terezín, il campo destinato allo smistamento degli ebrei per i campi di sterminio ad est, e vi rimase per circa quattro anni, fino a quando l'Armata Rossa non giunse anche qui a liberare i pochi sopravvissuti. I racconti della raccolta affrontano il tema del valore dell'amicizia (Benjamin), dell'arte (Il professore), della solidarietà femminile e della famiglia (La signora Heda), e della vendetta letteraria rispetto a una vergognosa ingiustizia della storia (Mengele). I racconti sono legati da alcuni passi che lo scrittore ha dedicato all'esperienza della guerra nel suo grande romanzo autobiografico ""Il mio secolo pazzo"""", per il quale ha conseguito il premio nazionale ceco Magnesia Litera nel 2010."" -
Le parole di una vita. Gli scritti giornalistici
Giancarlo Siani pubblicò ben 651 tra articoli e inchieste, sulla rivista ""Il Lavoro nel Sud"""" e sulle pagine de Il Mattino"""", interamente raccolti in questa opera """"Le parole di una vita"""", curata dal prof. Raffaele Giglio, con la prefazione del prof. Francesco Barbagallo. Le centinaia di pagine scritte da Giancarlo Siani sono un documento impressionante della cultura, dell'entusiasmo di vita, della partecipazione intensa per i problemi e le difficoltà degli altri di un giovane cronista scalzo. Era la tarda primavera del 1979. Al principio dell'autunno 1985 quel giovane cronista, rimasto precario, fu ammazzato da camorristi dei clan Nuvoletta e Gionta, d'intesa con la mafia di Totò Riina. Il volume è introdotto da un messaggio della Presidenza della Repubblica, in cui si afferma che """"La testimonianza di vita di questo giovane giornalista napoletano che con passione, accuratezza e completezza trasmetteva, dalle sue indagini, coraggiose parole di verità, deve essere di esempio non solo per coloro che vogliono accostarsi a questa professione ma per tutti i ragazzi alla ricerca di modelli positivi"""". Questa opera nasce con gli auspici della Fondazione Giancarlo Siani Onlus.""