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L' ochetta Rosalia. L'oca più intelligente che ci sia
Età di lettura: da 5 anni. -
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida
La Resilienza e l'Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo. Il termine Resilienza deriva dalla metallurgia; indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni e urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare efficacemente momenti o periodi di stress o disagio. Così come avviene negli sport di endurance, resistere e andare avanti, lottare con il tempo cronologico e atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni; a volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a rinunciare. Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l'autoefficacia personale nell'ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l'ultracorsa diventa una palestra di vita. Si impara a valutare che per ogni problema c'è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze. La pratica dell'ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne, che in situazioni ordinarie sono insospettabili. L'adattamento graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permettono di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso -
Nella pelle del bambino. Figura materna e costruzione del sé
Tutti abbiamo un ricordo legato alla nostra mamma, per alcuni sono bei ricordi mentre per altri rappresentano ferite insanabili e fratture profonde nella propria identità. Molti pazienti anche se adulti cercano ancora risposte alle domande sul motivo per cui la loro madre abbia potuto picchiarli, o umiliarli, o ignorarli, o farli sentire costantemente sbagliati. In questo libro ho voluto, attraverso queste esperienze, far comprendere i meccanismi profondi, inconsci, emotivi, che determinano l'esperienza di figli non amati o amati nel modo sbagliato, ne ho delineato alcuni schemi operativi che si trasmettono per generazioni ed ho anche cercato di far comprendere che una madre talvolta ripropone l'unico modello di madre che ha conosciuto. Il quadro d'insieme che emerge è quello di un rapporto che segna non solo l'infanzia ma determina fortemente la personalità adulta ed il modo di rapportarsi con il mondo esterno, in un contesto complessivo che ha poco a che fare con l'istinto. Perché essere genitori non è facile ma, se si conoscono i meccanismi che prendono vita nella diade materna, probabilmente è possibile evitare alcuni errori, pur consapevoli che la perfezione non esiste. -
Chiamalo amore. Come liberarsi dall'insicurezza affettiva e tornare a vivere
Un manuale di self help, per tutte quelle donne che desiderano guarire dalla dipendenza affettiva, partendo dall'assunto ""Come liberarsi dall'insicurezza affettiva e tornare a vivere"""". Quali sono le radici della dipendenza affettiva? Chi è la dipendente affettiva? Quali sono le sue caratteristiche e i sintomi principali? Quali sono le cure adeguate? Tutte domande che vogliono portare intenzionalmente la donna dipendente ad osservarsi con la lente di ingrandimento, e farla giungere a questa conclusione """"ma chi me lo fa fare... Preferisco chiamarlo amore, no dipendenza"""". Con molta accuratezza e un pizzico di ironia, Gaia Parenti, psicologa, conosciuta sul web come """"La dottoressa del cuore"""", delinea un percorso di presa di consapevolezza, che accompagna intenzionalmente le donne a mettersi in discussione e, vedendo esasperato il loro problema, a comportarsi esattamente nel modo contrario: abbattere il muro della dipendenza affettiva."" -
Tipi psicologici
Ti hanno mai detto ""Ma che tipo che sei!"""". E tu pensi di conoscerti bene? Sai perché ti comporti in un certo modo e come mai gli altri hanno reazioni diverse dalle tue? Se vuoi saperne un po' di più di te e di quelli che ti stanno attorno, questo libro fa per te. Ti può aiutare a capirti meglio e comprendere chi ti sta vicino. Un testo facile ma preciso che con rapide pennellate ti descriverà le tipologie psicologiche più comuni e frequenti e ti spiegherà per ognuna di esse i significati e le motivazioni che alimentano i vari comportamenti. Un libro da leggere con curiosità e che ti permetterà di riflettere sugli aspetti a volte nascosti che ti appartengono."" -
Litania del Bisagno. Luoghi e genti del fiume
È questo un omaggio alla città di Genova e al suo rapporto con il fiume che la attraversa storicamente più importante, il Bisagno. Un rapporto di amore-odio (fatto di alluvioni, lotte operaie, urbanizzazione selvaggia) che dura ""da duemila anni"""", come ricorda la prima stanza di questa poesia, mutuata, come un po' tutta la composizione, dalla celeberrima """"Litania"""" di Giorgio Caproni. Corredata da immagini significative e da un commento che """"racconta"""" i nomi, i fatti e i luoghi che la compongono, i suoi versi accompagnano il lettore in un viaggio che ripercorre la storia della valle del Bisagno dal periodo romano fino ai giorni nostri."" -
Complesse sparizioni. Ediz. italiana e inglese
Mauro Ghiglione, artista di derivazione concettuale. La sua ricerca dal 1985 al 1993 mira ad indagare le possibilità espressive di materia e simbolo in contrapposizione all'effimero artistico. In seguito il suo lavoro si fa più mentale e si focalizza sullo studio dei meccanismi mentali del pensiero e della percezione in relazione alla spazialità e alla memoria. Dal 2000 entra nel suo lavoro, quale tratto distintivo di un percorso, il rapporto con l’immagine fotografica, che gli consente da un lato di proseguire la sua ricerca sull'indagine dei meccanismi mentali che sottostanno all'opera, e dall'altro di affrontare problematiche maggiormente contemporanee, con una ricerca linguistica tesa a sottrarre lo specifico fotografico all'immagine per affrontarne la messa in crisi. Dal 2005, pur mantenendo intatto il linguaggio individuato, il suo lavoro si orienta al mondo delle idee non tanto come approccio filosofico quanto piuttosto alla nascita di un pensiero inedito, o meglio alla creazione di ready-made filosofici. -
Un particolare errore di voga. Elementi per l'attribuzione di opere minori del Vedutismo veneziano
Partendo dall'osservazione di un quadro che da anni è nella casa di famiglia (venduto al primo proprietario come un autentico Canaletto), Alessandro Antola sviluppa un'indagine che, dall'America a Venezia, conduce ad un approfondito studio sulla particolarità di alcune vedute tipicamente veneziane. Queste opere, di artisti minori, hanno infatti in comune di contenere un errore nella voga di poppa (la voga a sinistra, che in un ambiente come quello della laguna veneta non può essere praticata), diventato appunto oggetto di questo saggio, il quale offre un interessante e originale contributo al vasto e complesso tema delle attribuzioni. -
I miei due cuori nomadi
Quella del protagonista di questo romanzo è la vera storia del suo autore, Omar Rizq, che qui la racconta con la spontaneità di uno scrittore istintivo e l’incancellabile emozione dell’incredibile esperienza vissuta. È la storia di un bambino genovese conteso da due genitori, due lingue, due mondi. Figlio di padre palestinese e madre italiana, Omar, costretto dal primo a vivere lontano dalla madre per anni e a crescere come “un vero piccolo musulmano”, è stato suo malgrado una delle prime vittime di un contrasto tra culture, tradizioni, religioni che oggi è esploso in maniera drammatica per tutta la collettività europea. Prefazione di Vittorio Coletti, professore di storia della lingua italiana all’Università di Genova. -
Le religioni e il male
Le religioni, che talvolta sembrano costituire uno dei fattori del disordine globale, possono ancora rappresentare la risposta alle grandi domande umane? Il nuovo saggio di Gino Battaglia affronta questo tema ripercorrendo le varie posizioni assunte dal pensiero e dalla fede di fronte alle questioni fondamentali: bontà divina e dolore umano, onnipotenza di Dio e malvagità dell'uomo, sofferenza innocente e crudeltà della creazione, salvezza e peccato. È l'antica questione della teodicea, della giustificazione di Dio davanti a quella che è forse la più grande obiezione alla sua esistenza. -
Gli anni del '68
Un viaggio nel “lungo ’68” attraverso saggi, testimonianze e le carte dell’Archivio dei Movimenti di Genova. A cura di Giuliano Galletta. Testi di: Gian Piero Alloisio, Marcella Bacigalupi, Giuseppe “Pippo” Bertino, Antonio “Tonino” Bettanini, Sergio Bologna, Manlio Calegari, Marco Cancelli, Giacomo Casarino, Marco Codebò, Maria Pia Conte, Giancarlo Corazza, Francesca Dagnino, Sergio Dalmasso, Paola De Ferrari, Riccardo Degl’Innocenti, Valerio Diotto, Ferdinando Fasce, Roberto Faure, Piero Fossati, Anna Frisone, Leonardo Lippolis, Rinaldo Luccardini, Giorgio Moroni, Virginia Niri, Alfredo Passadore, Bruno Piotti, Pier Paolo Poggio, Paolo Prato, Sandro Ricaldone, Maria Teresa “Lolli” Ridolini, Davide Serafino, Adriano Silingardi, Roberto Sinigaglia, Giovanna Sissa, Pietro Tarallo, Salvatore Vento, Renato Venturelli. -
L'oscura primavera di Sottoripa. Scritti su Genova e Riviere
«Cosa rimane oggi di immagini, atmosfere, volti, colori fissati nel tempo dai versi degli Ossi? (...) Eugenio ha provato grande amarezza per lo sradicamento dalla sua terra e ha conservato gelosamente nella memoria quanto col tempo è stato distrutto. (...) Ma negli anni gli torna nella mente sempre più vivo il paesaggio della sua Liguria così com'era nella stagione lontana della fanciullezza e della giovinezza. In molti versi della maturità e della vecchiaia c'è un ritorno al passato, un continuo aggrapparsi ai ricordi di allora». Nella prefazione a questo volume, la nipote Bianca ci offre uno scorcio del Montale uomo, oltre che del Montale-poeta, con le sue umane contraddizioni e il suo soffrire per quel legame a una terra che, logorata dal progresso e dall'inevitabile scorrere della vita umana, non è possibile rivivere se non attraverso i ricordi di gioventù. I testi qui raccolti a cura di Stefano Verdino sono stati originariamente scritti per occasioni specifiche o come elzeviri, c si distendono per circa mezzo secolo, uniti dal fatto di avere la Liguria come protagonista o come sfondo. -
Sottoripa. Poesie genovesi. Testo inglese a fronte
Julian Stannard è un caso unico nella poesia inglese di un poeta che fa di una città italiana il tema portante della sua opera. In Genova trova un mondo oscuro e misterioso, infinitamente suggestivo, fra male di vivere, assurdo, meraviglia, spasso. Da questo incontro nasce una poesia fra le più originali e accattivanti dei nostri tempi, mentre Stannard rivisita idealmente la città che ha frequentato durante il suo apprendistato ed evoca luoghi ed episodi gustosi, scenette memorabili, stranezze ineludibili per un giovane anglosassone che si immerge nel magma inesauribile della storia di un luogo marginale e simbolico della condizione moderna. È una felice invenzione, che questa prima raccolta in italiano di Stannard rivela anche ai suoi connazionali e concittadini ideali. Le immagini di Martina Bacigalupo dialogano con i testi di Stannard cogliendo una Genova non personale e stravagante ma immutata e immutabile nei suoi spazi di luce e ombra, disponibile a sempre nuovi percorsi. La fotografa rivela lo sfondo dolente della ""clownerie"""" del poeta."" -
Genova. Appunti sulla città
"Abbiamo provato a raccontare perché è andata così. Perché la sinistra ha perso a Genova e dopo poco meno di un anno è crollata a livello nazionale. Due sconfitte storiche ed entrambe con radici lontane nel tempo. E lo abbiamo fatto con i reportage e gli editoriali che troverete in questo volume, pubblicati sull'edizione genovese de «la Repubblica» tra il luglio 2017 e il febbraio 2018. Che abbiamo selezionato e raccolto come un possibile contributo a quel ripensamento politico e culturale che appare ormai ineludibile. Con la convinzione che Genova rappresenti ancora un laboratorio sociale e politico per comprendere quanto è accaduto. A partire dal suo essere una città al bivio."""" (Gli autori). Prefazione di Franco Monteverde." -
Andar per statue. A Genova e in Liguria in 85 tappe
A volte si mimetizzano nelle vie delle città come funghi nel bosco. Altre volte sono esposte agli occhi di tutti in modo sfacciato. Quasi sempre ci passiamo davanti senza vederle e se le vediamo quasi mai sappiamo chi o che cosa rappresentino (tranne Garibaldi, Colombo e pochissimi altri) e perché siano lì, tanto meno chi le abbia scolpite e quando. Eppure le statue raccontano tanto di noi, di quello che siamo, di quello che siamo stati e di come vorremmo essere ricordati. Dal Corsaro Nero di Ventimiglia al Peter Pan di Sestri Levante, da Mike Bongiorno a Sanremo a Karol Wojtyla a Chiavari, dalla strega di Triora al cane di Camogli, da don Orione ad Alessandro Natta, dalle olive giganti di Taggia ai tonni suicidi di Molassana, dalla fionda di Albenga al basilico di Prà, dal generale Belgrano al comandante Bisagno, il giro della Liguria in ottanta e più tappe organizzato da Patrizia Traverso e Stefano Tettamanti è una sorpresa continua, un invito a indigeni e foresti a guardarsi intorno, a tenersi lontani dai luoghi comuni e a giocare con la storia, la memoria e la fantasia nelle pubbliche vie, alla scoperta di storie curiose o struggenti, drammatiche o divertenti. Le storie che le statue raccontano a tutti coloro che hanno voglia di ascoltarle. -
In caso di smarrimento, riportare a
Pro memoria. Dimenticare date importanti, chiedere informazioni più volte, usare post-it su ante cucina-camera-bagno, scordare ricetta di strudel o ciambelle che piacevano tanto a. Non pagare bollette, spendere soldi in televendite, impiegare più tempo per fare. Problemi per guidare l’auto verso luoghi (che erano) familiari. Perdere il conto di giorni, stagioni e anni, restare sempre. Scordare: dove mi trovo? Come sono arrivato fino. Difficoltà a leggere, passare davanti a uno specchio e credere che qualcun altro sia nella stanza, non capire di essere la persona riflessa: una faccia altra. Problemi a trovare la parola giusta, chiamare cose o persone con il nome: sbagliato. Lasciare cose in luoghi strani. Perdere cose. Accusare di aver rubato: cosa? Non curarsi della propria persona, non tenersi puliti. Il libro è capolinea di memoria, fermata per corpi senza borsa, senza documenti. Ombrelli, sciarpe, portamonete di pelle nel deposito oggetti smarriti. Infiniti e stanziali. Una traccia confusa di quello che una volta era chiamato umano e adesso chiama mammina la figlia. E adesso cosa, cose. Prefazione di Silvia De March. -
La memoria impossibile
Quella narrata in questo volume è la storia personale dell'autrice, che qui si racconta in quanto mamma di tre figli, Andrea, Tilahun e Zenebech: i genitori biologici di Tila e Zene, entrambi etiopi ma fratelli non di sangue, sono stati costretti ad abbandonarli o hanno perso la vita durante la guerra civile nel Paese africano. Emilia all'epoca ha fatto una scelta importante e profondamente delicata, e non se ne è mai pentita. Le emozioni scaturite da quelle decisioni sono state numerose e come un fiume in piena, sia per lei che per i veri protagonisti di questa storia, coloro che all'epoca erano due bambini confusi e dalla memoria labile e che oggi sono un giovane uomo e una giovane donna pieni di energia e di entusiasmo per la vita e profondamente integrati in Europa, quella aperta e che non vede confini. A oltre dieci anni dall'uscita della prima edizione di questo romanzo, l'autrice ha sentito il bisogno di riprenderlo in mano e di completarlo con il racconto di quello che lei definisce il ""ritorno alle origini"""", il viaggio in Etiopia fatto nel 2011 proprio con i suoi figli. Con lo stesso batticuore di vent'anni prima, ma con una maggiore consapevolezza di quante infinite sfumature possano avere i rapporti famigliari."" -
Verdi alla Scala. Le recensioni (1955-66) e altri scritti
In questo volume viene reso omaggio alla figura del Montale critico musicale e in particolare al suo rapporto con le composizioni di Giuseppe Verdi. Il Premio Nobel per la Letteratura ha infatti collaborato per anni con il «Corriere della Sera» e con il «Corriere d'Informazione» curando la pagina culturale dedicata, tra le altre, alle ""prime"""" delle opere alla Scala. Articoli, commentati da Stefano Verdino e Paolo Senna e qui presentati in raccolta completa, che ci permettono di scoprire un po' più da vicino una delle grandi passioni del poeta (che da ragazzo ha preso lezioni di canto). In questi scritti ritroviamo l'acume e la ricerca di stile delle poesie, la schiettezza delle interviste, la precisione dei reportage di viaggio, ma soprattutto la Traviata, l'Aida, il Nabucco, il Rigoletto e la grande competenza di Montale per l'opera lirica e il teatro."" -
Il teorema del Licaone. Un'avventura nel rocambolesco universo Asperger
Nella Galassia ND42, una navicella spaziale viaggia a tutta velocità senza una rotta specifica. Al suo interno si trovano i superstiti del pianeta Asperger, che stanno cercando invano ospitalità su altri pianeti. Purtroppo per loro nessuna unione intergalattica li considera una razza capace di avere interazioni, per questo motivo i nostri eroi si troveranno costretti a rivolgersi a un fantomatico “Guru della Comunicazione”. Questa avventura non è altro che il sogno del nostro protagonista, Thomas, ragazzo con Sindrome di Asperger che accompagna la sua non troppo felice routine quotidiana con rocamboleschi viaggi di fantasia e peripezie nel mondo dei sogni. L’incontro con l’educatrice Claire, che Thomas immagina come alter ego reale del “Guru” abitante dei suoi sogni, rappresenterà per lui un momento di svolta. -
Una vita in lettere 1960-2019
In questo volume il poeta genovese Domenico Camera si lascia guidare dai ricordi e affronta una ricostruzione della propria storia intellettuale e della propria creatività letteraria attraverso i messaggi e gli scambi epistolari ricevuti nel corso degli anni da parte di numerosi protagonisti del panorama culturale italiano: Adriano Guerrini, Giorgio Bàrberi Squarotti, Camilla Salvago Raggi, Paolo Zoboli, Edoardo Sanguineti, Vittorio G. Rossi, Mario Cartasegna, Giuseppe Marchetti, Luigi Squarzina, Franco Contorbia, Adriano Sansa, Minnie Alzona, Andrea Zanzotto, Nino Palumbo, Gina Lagorio, Vico Faggi, Rosario Assunto, solo per citarne alcuni. Un vero e proprio memoir di oltre 80 lettere, accompagnate da frequenti commenti del destinatario e da una selezione di sue poesie tra quelle citate dagli interlocutori, che offre ai lettori non solo la possibilità di conoscere un po' più da vicino l'autore e la sua “crescita” poetica, ma anche quella di apporofondire la storia culturale ligure e italiana degli ultimi 60 anni.