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Al voto. Riflessioni sull'astensione e le sue conseguenze
Alla domanda ""a che serve votare?"""", che molti pongono, qui si prova a rispondere soppesando cosa lasciamo sul piatto della bilancia, in termini di rinunce, come conseguenza dell'astensione. Soprattutto quando si eleggono i rappresentanti nelle istituzioni, ai diversi livelli, ogni volta si rinnova un segmento del circuito democratico, e questo accade indipendentemente da quanti elettori eserciteranno il diritto-dovere di voto. Chi non si reca alle urne non partecipa, elargisce un peso specifico maggiore ad altri nelle scelte e affievolisce la legittimazione delle istituzioni."" -
Il Muro oltre Berlino. Trent'anni dopo
Sono trascorsi tre decenni da quando, durante una fredda serata berlinese - l'11 novembre 1989 - il grande violoncellista russo Mstislav Rostropovich, seduto su una sedia prestatagli da un passante, improvvisò un concerto di fronte al muro di Berlino che stava cadendo. Due giorni prima, le frontiere tra l'Est e l'Ovest della città tedesca e della DDR erano cadute; da allora in poi, niente sarebbe stato più come prima. Rostropovich eseguì alcune magnifiche suite di Bach: dapprima un movimento gioioso, festoso, in re maggiore, seguito da un altro più triste, malinconico, in re minore. Due stati d'animo che Bach è riuscito mirabilmente a mettere in musica. Che sia proprio questa la metaforica cifra interpretativa di ciò che è accaduto con il crollo del muro di Berlino? L'allegria, la festa per la ritrovata ""libertà"""", seguita dal disincanto, dalla tristezza, in alcuni casi dalla delusione. Questo libro nasce dai numerosi interrogativi legati a quella svolta epocale. A tali interrogativi hanno risposto, con i loro contributi: Alberto Bradanini, Mario Capanna, Franco Cardini, Giulietto Chiesa, Alain de Benoist, Diego Fusaro, Marina Montesano, Adolfo Morganti, Sergio Valzania."" -
Tra muro e libertà. Sogni, illusioni e delusioni di un ragazzo dell'Est
Nel racconto di Andreas Just, la storia personale s'intreccia a quella della Germania, dagli anni Cinquanta a oggi. Seguendo il filo della memoria per ricomporre i fotogrammi di un'esistenza vissuta ""al confine"""", l'autore ci accompagna in un viaggio pieno di avventure ed esperienze, di musica e sport, di viaggi e incontri. La sua voce, sincera e decisa, intende restituire al lettore italiano un quadro veritiero della vita nella Germania Est fino alla caduta del Muro di Berlino e riflettere sui cambiamenti intercorsi negli ultimi trent'anni. La sfida, a ogni pagina, è di provare a guardare le cose da punti di vista diversi, di lanciare lo sguardo """"oltre il muro"""", nell'ostinata ricerca di se stessi e della propria umanità."" -
Francesco. I minori e la Terrasanta
Nella tarda estate del 1219, Francesco si trovava Damietta, al pari di migliaia di altri pellegrini e crociati decisi a riportare Gerusalemme in mani cristiane. In un momento imprecisato, entrò nel campo musulmano, accolto dal sultano al-Malik al-Kamil nella tenda adibita alle pubbliche discussioni. L'aurea di mistero che avvolge quell'incontro è ancora oggi intatta. Desiderava, forse, porre termine al conflitto? Era sua intenzione convertire il sultano? Ricercava il martirio? Si può pensare che la sua presenza nel campo crociato fosse finalizzata a sostenere una Cristianità in armi o nel nostro è da leggere un rifiuto o un ""superamento"""" dell'ideale crociato? In """"Francesco, i minori e la Terrasanta"""", Antonio Musarra restituisce i contorni del celebre episodio ripartendo dalle fonti, operandone una contestualizzazione spesso assente nelle numerose opere dedicate all'argomento. Di più: lo studio della documentazione coeva gli consente di ricostruire la storia della presenza dei minori in Terrasanta nel corso del Duecento, e d'inquadrarla nell'ambito del pensiero francescano dedicato alla crociata e alla tutela dei Luoghi Santi."" -
Dopo l'Apocalisse. Ipotesi per una rinascita
Nulla sarà più come prima. Tutto resterà come prima. Due posizioni antitetiche. E due frasi fatte, due luoghi comuni senza significato. La realtà è che il professor Coronavirus ci ha insegnato molte cose. Che credevamo di esser forti e praticamente invulnerabili, mentre siamo deboli e cagionevoli. Che contavamo sulla tecnica che ci avrebbe portato a viver a lungo giovani e sani, e invece è bastato un nuovo esserino microscopico per renderci improvvisamente disorientati e isterizzati. La storia delle pandemie ci racconta tanto, ma non ci dice tutto. Oggi il progresso sta correndo in modo esponenziale, la società si evolve troppo in fretta, è utile cercar d'imparare dal passato ma è più utile ancora immaginare inediti scenari futuri. Il modello turbocapitalista non ha ancora finito di collaudarsi ed è già decrepito. E noi siamo qui. Liberi e soli. Solo che libertà e solitudine in realtà non stanno affatto bene insieme. Inventiamoci i modi per conservare la nostra libertà. Il primo di tutti è trovare il coraggio di battere la nostra solitudine. -
A Lei. Un faccia a faccia inevitabile
In una memorabile scena de ""Il settimo sigillo"""", il regista e scrittore svedese Ingmar Bergman immagina una partita a scacchi fra il Cavaliere e la Morte. Fronteggiare la morte è il tabù dei nostri tempi: la civiltà occidentale contemporanea ne opera una sistematica rimozione fatta di stordimenti, giri di parole, emarginazioni istituzionalizzate. L'autrice invece la affronta faccia a faccia, parlandole con lucidità, percorrendo le tappe del suo """"pensare la morte"""" dall'infanzia alla maturità, attraverso fatti di cronaca ed eventi storici, inclusa la drammatica presa di coscienza generata dalla pandemia Covid-19. Per arrivare al colpo di scena finale."" -
Tra i rovi della memoria. Poesie (1956-1961)
«Ne ho molta, di roba nel cassetto: perfino drammi, lunghe pièces teatrali, qualcuna perfino messa qua e là in scena, e ancora tracce di racconti e di romanzi e fantasie varie. Roba nel cassetto: ma in vita mia ho cambiato casa ben nove volte e a ogni trasloco ho perduto di tutto. Quel cassetto, non so dov'è finito. Se ce ne sono ancora, di miei inediti sepolti in chissà quale cantina, o soffitta o garage, ebbene li ho perduti per sempre. Le patrie lettere non ne soffriranno, la letteratura mondiale non se ne rammaricherà granché: a me però dispiace. Le poesie, quelle, però si sono salvate. Non so se dire ""per fortuna"""" o """"purtroppo"""". In fondo sono testimonianza di un cammino, di un lento e accidentato, talora perfino doloroso, talaltra autoironico processo di costruzione di me stesso. Sia pur vergognandomene qua e là un po', ho deciso di farvele leggere: sono dotato di sufficiente spirito di autoironia per reggere al colpo.»"" -
L'oro dei Nebrodi. Viaggio nel meraviglioso mondo del Nocciolo e del suo territorio
Mosso dalla constatazione dello stato di diffuso abbandono in cui versa la nocciolicoltura nella provincia di Messina, l'autore accompagna il lettore in un ""viaggio problematico"""", a 360 gradi, con lo scopo di far conoscere, non solo ai diretti interessati (tecnici, produttori, trasformatori, Enti pubblici) ma a un pubblico più vasto, le problematiche attuali del settore e le sue prospettive future e di sottolineare le potenzialità d'un frutto eccezionale che, nonostante tutto, può essere considerato, ancora, """"l'oro dei Nebrodi""""."" -
Sole nero. Il Gotico meridiano dell'Ottocento italiano. Uno sguardo dall'Inghilterra
Esiste un Gotico autoctono nell'Italia del diciannovesimo secolo, una rielaborazione locale di forme e modelli inglesi - un Gotico ""sotto il sole"""", per così dire? Nel suo breve saggio Francesca Saggini affronta questo argomento molto dibattuto facendo valere la presenza di strutture e chiari motivi gotici in numerosi romanzi italiani, da """"I promessi sposi"""" di Alessandro Manzoni (1827) a """"Le avventure di Pinocchio"""" (1883) di Carlo Lorenzini (Collodi). Il percorso del Gotico italiano si chiude con i discorsi antirazionalisti e antiscientifici fioriti alla fine del secolo e modalità ermeneutiche come lo spiritismo, il mesmerismo e l'occultismo, sempre più di moda nella stampa popolare. Il saggio include una disamina del tutto inedita sui vampiri italiani dell'Ottocento, che non smisero mai di affiorare anche all'ombra del nostro sole nero."" -
L'Europa e il suo fantasma
L'idea di Europa nasce nel medioevo. Certo, non l'""Europa"""" che ci è familiare e quotidiana, frutto inestimabile di una volontà politica maturata dopo la seconda guerra mondiale, ma l'Europa come dimensione geografica e culturale. """"Europa"""" e """"medioevo"""" coincidono. Non così, per quanto sembri paradossale, """"Europa"""" ed """"europeo"""", anche se indubbiamente solo nel medioevo si possono collocare le nostre radici di europei. Le origini affondano, come sempre, nell'antichità classica."" -
La risposta è nel silenzio
Juri Camisasca è un musicista, interprete, autore di canzoni, amico e stretto collaboratore di Franco Battiato. Basterebbero le sue canzoni, animate da un'ammirevole spinta metafisica, a renderlo personaggio meritevole di attenzione e ammirazione. Ma Camisasca è, anche e soprattutto, un ricercatore spirituale che utilizza la sua esistenza per celebrare il mistero e la gioia della vita. Per comunicare un bagaglio così ampio e significativo, abbiamo scelto la forma dell'intervista, affinché sia Camisasca stesso a rispondere alle domande del musicologo e saggista Antonello Cresti, nella forma a lui congeniale. Ne emerge un percorso di libertà, capace di ispirare, infondere serenità a chi vi si avvicinerà. Camisasca non offre dogmi, certezze: la sua è una Via. La storia di un percorso. In questa luminosa autenticità risiede il senso di una lettura capace di aprire orizzonti vasti in chiunque alberghi l'animo del ricercatore. -
Conte e Mattarella. Sul palcoscenico e dietro le quinte del Quirinale. Un racconto sulle istituzioni
Conte e Mattarella come Eraclito e Parmenide. L'uno, in eterno divenire: da presidente del Consiglio per caso a ""giustiziere"""", novello Conte di Montecristo, di Salvini; da ribaltatore di maggioranze a primus solus grazie al virus. Sempre più su. Fino a quando? """"Durerò fino al 2023"""", ha risposto Conte non appena saputo il risultato delle regionali. L'altro, sempre uguale a sé stesso, rappresenta al meglio l'unità nazionale. In solitudine davanti all'Altare della Patria. Fianco a fianco del Presidente sloveno davanti alla foiba di Basovizza. Silenzi cantatori. Lo studio di due personaggi così diversi che hanno finito per intendersi."" -
Tradurre Tolkien
Tolkien ha forse cambiato volto? A leggere la nuova traduzione de ""Il Signore degli Anelli"""", parrebbe di sì. Ma quanto di questa metamorfosi è dovuto alla """"creatività"""" dei traduttori? Recentemente, la traduzione italiana del capolavoro di Tolkien è stata ritirata dal mercato e sostituita. Il modo in cui questa operazione è stata condotta e i suoi esiti hanno causato forte perplessità tra lettori e appassionati. Questo studio scientifico approfondito, corredato da centinaia di esempi commentati, si propone il compito di fare finalmente chiarezza, liberando il campo dal dominio della fazione. Al di là dell'attualità, quest'opera rappresenta una lettura stimolante e affascinante per ogni lettore che voglia tornare a immergersi con rinnovata consapevolezza nel ricchissimo mondo linguistico e letterario del grande autore inglese. Introduzione di Quirino Principe."" -
La figlia del maresciallo
Questo libro è un sacchetto di coriandoli, frammenti diversi per forma e colore di una vita vissuta secoli fa, in quel ventennio seguito alla guerra che sembra già preistoria. Più tardi li avrebbero chiamati gli anni del miracolo economico, tra il '50 e il '70, ma allora sembravano normali, come normale, per me, era viverli in una caserma di carabinieri, un 'non luogo' esposto a un 'non tempo' dove tuttavia la storia trascorreva con la violenza dei suoi cambiamenti tanto epocali quanto impercettibili. -
La fantasia della storia. Scritti 2012-2020
Sergio Romano non appartiene a nessuna fazione predefinita, è davvero un battitore libero spregiudicato quanto attento ai fatti. Così, anche negli scritti contenuti in questo libro, riesce in più occasioni a sorprenderci, a proporci punti di vista apparentemente eccentrici, eppure densi di significato. Dall'aneddoto, dalla curiosità, da un particolare dettaglio si dipanano i significati profondi di alcune delle vicende che hanno caratterizzato la storia più o meno recente. In pagine di rara efficacia e pacatezza, per esempio, Romano incrina il mito fin troppo celebrato del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, oppure traccia un parallelo quanto mai ""scandaloso"""" tra l'asse franco-tedesco costruito nel dopoguerra da Charles de Gaulle e Konrad Adenauer, fulcro dell'integrazione europea, e quello creatosi durante la guerra tra Philippe Pétain e Adolf Hitler."" -
Memorie di un filologo complottista
Nella sua essenza, la filologia è l'arte di leggere e interpretare le tracce. Il compito del filologo è quello di non fidarsi delle cose narrate superficialmente, di diffidare degli slogan e delle narrazioni uniche e condivise. Il filologo, per sua natura, ha l'obbligo di cercare soglie di comprensione inedite, di metterle al vaglio, di difenderle. Egli ha cioè l'obbligo anche scientifico - un tempo si sarebbe detto che ha l'obbligo ""morale"""" - di essere quello che oggi si definisce spregiativamente un """"complottista"""". Con questa consapevolezza di filologia come scienza sociale oltre che umanistica, Francesco Benozzo """"si espone"""" in queste pagine su diversi argomenti, raccontando la sua visione delle cose, fatalmente quasi mai allineata a quella corrente. E lo fa a partire da quella che a un certo punto definisce """"un'avidità di imperfezione"""", unita a una percezione, fondata anche sulla poesia, ossessivamente disgustata della serialità dei gesti e dei pensieri umani, rivendicando la natura fondamentalmente eversiva della vera scienza, intesa, da Galileo in poi, come arte del dubbio e come ermeneutica libertaria e antidogmatica, in opposizione alla spudorata scientocrazia in atto."" -
Muhammad Fethullah Gülen. Un uomo, una visione, un movimento
Perfettamente collocato nel suo tempo, Fethullah Gülen è partecipe delle ansie e delle speranze della società moderna, che affronta partendo dalla sua esperienza di musulmano fedele alla sua tradizione sunnita e allo spirito sufi, senza mai cadere in forme di politicizzazione dell'Islam. Nella sua visione, il rinnovamento del mondo islamico al giorno d'oggi parte dal basso, in un Islam che si rinnova dall'interno, nello spirito e nella mente dei singoli musulmani che, inseriti nella società contemporanea, si aprono a un mondo globale, senza paura di dialogare e confrontarsi con una realtà variegata nei suoi sistemi scientifici, nelle sue filosofie e nella pluralità delle sue religioni. Il rispetto dell'altro e dei suoi diritti è parte della sua visione universalistica, ma non sincretista, in cui la ragione gioca un ruolo essenziale nel dialogo tra le diverse componenti dell'umanità. Tutto questo emerge dalle sue opere, in cui la profonda fede e la lealtà nei confronti dell'Islam si coniugano con il suo umanesimo e il desiderio di diffondere la conoscenza e il rispetto di quei valori che sono patrimonio dell'umanità intera e che egli considera insiti nell'Islam stesso. -
Effetto Draghi. La metamorfosi di una Repubblica
"Cambierà la forma di governo parlamentare? Chissà. Fatto sta che l'esperienza, il merito, la competenza, riscoperti solo adesso, sono valori dei quali i partiti non potranno più fare a meno. Tutto non è più come prima. Durante l'esplorazione di Roberto Fico i partiti pretendevano di consegnare programma e squadra di governo al futuro presidente incaricato. In dispregio delle prerogative sue e del capo dello Stato. Il 2 febbraio 2021 Sergio Mattarella rivolge un appello ai partiti perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo che non si identifichi con alcuna formula politica. E il giorno dopo, senza un altro giro di consultazioni, in solitudine affida l'incarico a Mario Draghi, che si confronta con tutti senza confondersi con nessuno. E, in stretto contatto con il Quirinale, forma un ministero zebrato di tecnici e politici. L'arbitro lassù sul Colle dilata al massimo la sua fisarmonica e scende in campo con la maglia azzurra della Nazionale. Non a caso Carlo Esposito sosteneva che nello stato di crisi il Quirinale si erge a supremo reggitore dello Stato. Nasce così un esecutivo bicefalo, dei due Presidenti. Come nella Francia della Quinta Repubblica."""" Prefazione Enzo Cheli." -
Toscani all'Inferno. I maledetti di Dante
Perché Dante si trova smarrito in una selva oscura e non sa quando e come ci è capitato? Perché è un uomo. Diritto, anche se cammina a capo chino, come annebbiato dal sonno. Un uomo che si è inerpicato sui sentieri della conoscenza ebbro di intendere, in un disordine glorioso di suggestioni che lo hanno portato a confliggere con la ragione e con la fede, così come Dio comanda, le comanda, ci comanda. I peccatori che incontra nell'Inferno gli somigliano, chi più chi meno. Umiliati, offesi, straziati, deformati, trasformati, hanno bestemmiato Dio nell'incontinenza, nella violenza o nella frode, piegato o piagato il prossimo per troppo amore o per troppo disamore, con la furia degli istinti o con l'intelletto volto alla menzogna e all'inganno. Molti di quei peccatori sono toscani come lui, fiorentini come lui. Nel canto amicale e ostile dei Toscani all'Inferno, Dante scioglie il viluppo delle contraddizioni, l'esemplare ricchezza della disumanità. -
Geopolitica dei vaccini. La sfida del secolo?
Il vaccino per sconfiggere il Sars-CoV-2 è un affare troppo importante per restare confinato nell'ambito sanitario. Il motivo è semplice: il governo che per primo disporrà dell'arma definitiva contro il Covid potrà incrementare a dismisura il proprio potere geopolitico in tutto il mondo. ""Sviluppare un vaccino efficace, efficiente e funzionale alla causa globale offre alle varie potenze politiche planetarie l'occasione di accrescere il proprio soft power e, parallelamente, rimescolare i loro rapporti di forza con il resto del mondo"""", scrive l'autore del volume che avete tra le mani. Ed è proprio questo il punto: chi riuscirà a primeggiare nel mercato dei vaccini si imporrà - o si confermerà - sulla scena politica globale. In ballo non c'è solamente la nostra salute. Ma anche - e soprattutto - il mondo di domani. La guerra è già iniziata.""