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L' accordatore
Allarme al concorso pianistico Busoni. Una serie di strane sparizioni si intreccia con alcune minacce agli organizzatori. E proprio alla vigilia della prestigiosa competizione di Bolzano. A provare a dipanare il mistero, un maestro accordatore, Davide Paradisi. Lo fa continuando a tenere lezioni al Conservatorio della città (""Se ci pensate bene, il pianoforte raccoglie tutti gli strumenti"""") e impugnando la doppia arma del disincanto e del riascolto di grandi pagine pianistiche. Paradisi """"reincontra"""" così un inarrivabile e ancora molto attivo decano come Michele Campanella e un grande talento come Roberto Cominati: le loro interpretazioni diventano altrettanti decodificatori dell'enigma. E poi c'è quella chiave da accordatore che esce e rientra nel racconto. Fino a diventare la metafora inquieta della ricerca non solo della soluzione del giallo al Busoni, ma delle tracce dello smarrimento di ciascuno di noi."" -
Dantesca. Dodici brevi saggi
Citando il suo Maestro Ernesto Sestan, Franco Cardini è solito ripetere che ""non s'insegna per molti anni impunemente storia medievale a Firenze senza doversi occupare almeno un po' di Dante"""": cosa ch'egli, dal canto suo, ha fatto in effetti il meno possibile, non senza tuttavia riuscir a tacerne del tutto. Per un senso di rispetto e d'inadeguatezza, intendiamoci: non per odio né per antipatia. Ma talvolta, in varie circostanze, la Maestà o l'importanza o il fascino dell'Altissimo Poeta lo ha obbligato a scrivere qualcosa. Il molto di Dante che c'è in lui, Cardini ha cercato di trasferirlo in una dozzina di saggi """"minori"""", quasi tutti d'occasione: sulla """"peregrinatio spiritualis"""", su Montaperti e Campaldino, sulla magia, sulla crociata, su Ulisse, sui """"Fedeli d'Amore"""" e su qualche altro tema dantesco. Piccoli scritti, sull'importanza dei quali grazie a Dio non sta a lui il pronunziarsi: ma che gli sono molto cari. È quanto egli offre alla Memoria del Padre della Nostra Lingua nell'Anno Centenariale 2021."" -
Inferno, Canto XX. Dante e la magia
Veggenti ai quali ""veder dinanzi era lor tolto"""", """"magiche frodi"""", """"le triste che lasciaron l'ago, la spuola e 'l fuso"""", ossia le donne che abbandonano le attività consuete per darsi alla divinazione e alle malìe: nel Canto XX dell'Inferno, Dante mette in scena una parata di personaggi dell'antichità, come Manto e Tiresia, di indovini del suo tempo, quali Michele Scoto e Guido Bonatti, di anonimi praticanti di arti interdette; naturalmente guidato da Virgilio, che nel Medioevo godeva di una fama di mago e negromante. Può sembrare paradossale, ma la civiltà del tempo era permeata di forme di pensiero che noi oggi definiamo """"magico"""": se l'intero Canto è rivolto alla punizione inflitta agli indovini, il rapporto di Dante e dei suoi contemporanei con la cultura magica è assai più sfumato e complesso, quasi ineluttabile, come mostrano le eccezioni costituite agli occhi dell'Alighieri dai mirabilia cortesi e dall'astrologia. Finora trascurato, il Dante """"magico"""" merita di essere scoperto."" -
La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato
Autunno 2019. Da oltre due anni Franco Battiato è sparito dalle scene. Il giornalista Federico Falco, che ne ama il percorso artistico e umano, si incarica di scoprire cos'è accaduto al musicista, sospettando che sia scomparso come quei suoi conterranei che coltivarono il vizio siciliano dell'assenza. Empedocle. O Ettore Majorana, vagheggiato al punto da finire in una sua canzone. Federico scoprirà, recandosi in Sicilia, che la villa di Battiato è disabitata, forse venduta. Del musicista restano una musicassetta, una lista autografa con i titoli di dieci brani inediti e il gilet che aveva indosso all'ultimo concerto. Tra l'Etna e la costa del ragusano, saranno quattro donne a insegnargli come cercare i segreti dentro i dettagli dimenticati. -
Disciplina del caos. Come uscire dal labirinto del pensiero unico liberale
Tra le varie correnti che hanno animato la modernità, il liberalismo è assurto a dogma di fondo che oggi puntella il dominio dei signori del denaro, grazie alla subdola truffa ideologica vecchia di secoli secondo la quale non esisterebbe libertà al di fuori di un'individualistica ricerca del successo economico, con la politica ridotta a schiava ausiliaria di un ""benessere"""" non soltanto ingiusto e ineguale, ma nei fatti sempre più rovesciato in malessere sociale ed esistenziale. Attualmente, quella liberale è l'anti-etica di massa al servizio di chi controlla il ciclo globale del denaro attraverso la forza degli Stati. La genealogia della morale liberale mostra da un lato come questa abbia capovolto in senso diametralmente opposto l'originario significato di liberalità, dall'altro in che modo sia possibile districarsi dalla trappola mentale della finta libertà. Un itinerario che passa dalla demistificazione dei grandi teorici per discendere agli inferi dell'alienato quotidiano, fino all'ipotesi di una disciplina fondamentale per lottare nel caos dei tempi tristi. Con interviste a Franco Cardini, Paolo Ercolani, Fabio Falchi, Thomas Fazi, Carlo Freccero, Marco Gervasoni."" -
Il liberalismo perduto. L'Italia alla ricerca di un partito che non c'è
L'Italia è una nazione che, per cause storiche e politiche contingenti, legifera sulla base del contenuto della madre di tutte le leggi: la Costituzione, figlia del compromesso raggiunto da blocchi politici avversi. Uscito dal ventennio di dittatura fascista e da una guerra persa che l'aveva messo in ginocchio, il nostro Paese (a quei tempi conteso tra Oriente comunista e Occidente liberale) tentò, attraverso la ""Magna Carta"""", di contemperare visioni differenti dello stato, dell'economia e della società. Un contesto che portò i padri costituenti a essere cauti e spesso compromissori. Le scelte politiche che seguirono collocarono lo """"Stivale"""" nel campo occidentale, pur in presenza, entro i suoi confini, del più grande movimento socialcomunista europeo. Ne venne fuori un ossimoro in base al quale, pur essendo l'Italia paese libero e liberale, non fu immune dall'essere contemporaneamente anche uno stato criptosocialista. Il saggio mette in evidenza questa contraddizione che, se non superata, sarà sempre di ostacolo alla costruzione di un vero mercato di concorrenza e all'edificazione di uno stato minimo ed efficiente."" -
L'arte della risata. I comici toscani al cinema
Quale può essere la migliore reazione a un periodo difficile? A nostro avviso la risata. Questo libro nasce in un contesto storico particolare, quello della pandemia. L'atteggiamento opposto all'autocommiserazione è lo sberleffo, irriverente come sa esserlo solo un toscano. Abbiamo provato a cambiare prospettiva, anche nel modo di raccontare gli attori comici che trovate nel volume ovvero dal punto di vista di ciascun autore, personale, emotivo, aneddotico, senza avere alcuna pretesa di critica cinematografica. Hanno finalmente riaperto le sale e l'augurio, per tutti noi, è di ritrovarsi a vedere un film, bello, intenso, divertente, talvolta anche stupidamente inutile ma con il pregio di farci passare un'ora e mezzo lontani dalle preoccupazioni quotidiane. Alla fine, lo stesso ambizioso scopo di questo libro. Contributi di Paolo Bartalini, Federico Berti, Giovanni Bogani, Fabrizio Borghini, Sandro Bugialli, Elisangelica Ceccarelli, Damiano Colantonio, Sara Fioretto, Andrea Gamannossi, Simone Innocenti, Paolo Mugnai, Luigi Nepi, Roberto Davide Papini, Enrico Salvadori, Alessandro Sarti, Edoardo Semmola, Enrico Spinelli, Elisabetta Vagaggini, Enrico Zoi. -
Alma. Il dolore agile
È la storia di Alma (dal latino ""anima"""": soffio, respiro vitale e """"almus"""": che nutre, che fa crescere), del suo intenso percorso di trasformazione in cui si è vista crescere attraverso coraggiosi """"salti"""" e nuove conseguenti consapevolezze. è la storia di una bambina che diventa ragazza e poi donna in un intreccio di materia, mondo onirico e universo spirituale. Alma ci porta con sé, nei suoi vissuti più profondi, di dolore e rinascita, di scoperta, nella sua variegata dimensione interiore, nelle sue emozioni più vere e più forti, senza sconti. Prefazione Pupi Avati."" -
Donne scortesi. La condizione femminile nello specchio della narrativa di corte
Confinata dalla più pura ideologia cortese nel ruolo di icona irraggiungibile e disincarnata, dalla morale cristiana nella dicotomia fissa Eva-Maria, pressoché ignorata dalla documentazione coeva, la dama medievale fatica a mostrare il suo vero volto agli intellettuali di oggi. Un excursus nella narrativa cortese dei secoli XII-XIII, ove è proprio la donna ad essere protagonista, permette tuttavia di cogliere in filigrana, al di là dei tòpoi e degli stereotipi letterari, particolari rivelatori della sua condizione e della concezione dell'universo femminile nell'immaginario collettivo contemporaneo. Il quadro che ne risulta, pur fondamentalmente condizionato dalla mentalità maschile degli autori, risulta tutt'altro che piatto e si rivela anzi complesso, dinamico e coerente nelle proprie stesse contraddizioni. -
Georgofili. Dalla strage alla verità processuale
Questo libro vuole rappresentare una sorta di riepilogo di tutto il lavoro svolto negli ultimi tre anni: ricerche, interviste con protagonisti e testimoni disponibili a parlare con noi, riepilogo e sintesi di una vicenda che non può e non deve essere dimenticata. Perciò, se gli autori del libro sono due, si può dire però che esso è il frutto dell'impegno di vari giovani che si sono avvicendati nel ""LeoMagazine"""" e del loro direttore. Il libro si divide in due parti: la prima parte è una ricostruzione dell'intera vicenda fino alla conclusione dell'iter processuale, realizzata sulla base di pubblicazioni, articoli di giornale dell'epoca e successivi, documenti e interviste; la seconda, l'appendice documentaria, contiene la trascrizione di una lectio magistralis di Danilo Ammannato, avvocato di parte civile nei processi """"Stragi 1993"""", che ha rappresentato i parenti delle vittime; una silloge di articoli pubblicati sul """"LeoMagazine"""", riguardanti i vari aspetti della vicenda Georgofili; il verbale dell'interrogatorio al Generale Mori, nell'ambito della cosiddetta """"trattativa Stato-mafia""""."" -
La solitudine dell'essere-umano. L'individuo nella modernità globalizzata
Come cambiare un sistema dominato dalla logica dell'economia e del consumo illimitato? Può l'essere-umano atomizzato e dormiente recuperare la propria esistenza? Un mondo che ha trasformato il ""religioso"""" in cieca e sorda credenza nella scienza e nel progresso, basata sulle regole dei mercati e del consumo illimitato, ha privato di senso la vita di ogni individuo collocandola in un contesto accelerato e senza mete. La dichiarata pandemia e il lockdown globale hanno cambiato la percezione del movimento, non il risultato finale. L'università e i luoghi della cultura hanno il dovere di dare respiro alla possibilità, trasformando la crisi in opportunità. Ciò può avvenire soltanto recuperando la sfera pubblica, lo spazio delle parole e dell'agire umano individuale e collettivo."" -
Mattarella 1 & 2. L'ombrello di Draghi. Ritratti a matita dei 12 presidenti
Dopo giorni e giorni di passione, con un colpo di scena una democrazia acefala - senza capo né coda - ha ritrovato in Sergio Mattarella un saldo punto di riferimento e tra gli scroscianti applausi di Montecitorio si è pienamente riconosciuta in lui. Ma come sono andate le elezioni presidenziali dal 1948 a oggi? Quale immagine hanno inteso dare di sé gl'inquilini del Quirinale? Visti con la lente d'ingrandimento, quali i loro pregi e difetti? Che cosa hanno combinato di buono, e di meno buono, durante il loro mandato? A questi interrogativi e a molti altri ancora risponde con stile accattivante Paolo Armaroli, un cattedratico che dal 1974 commenta gli accadimenti costituzionali sui maggiori quotidiani nazionali. Con questi ""Ritratti a matita"""" l'autore non pretende di fare della Storia. Anche perché la Storia - parola di Napoleone - mentirà come sempre. Si accontenta, rivolgendosi a un pubblico più vasto dei soliti addetti ai lavori, di raccontare su Enrico De Nicola e i suoi successori storielle inedite o poco note."" -
Il taxi dei destini incompiuti
Un misterioso taxi, in grado di superare le barriere del tempo, attraversa le esistenze di sei personaggi... -
Karman
In un Medioevo fantastico, popolato di inquietanti creature, guerrieri feroci e maghi dai poteri oscuri, il giovane Karman intraprende un viaggio, che lo porterà a scoprire se stesso, l'amore e buona parte delle terre conosciute. Dimostrerà più volte il suo valore e la sua abilità, fino a scoprire una verità inattesa. -
Zoe
Nel tempo in cui la pratica della scrittura si contamina sempre di più con il flusso immediato dei social network e con l'uso della scrittura ""sintetica"""" sui display telefonici ed in cui la poesia resiste nelle coscienze giovanili a volte solo come frammenti sciolti dal loro contesto, una silloge poetica di un giovane autore è sicuramente un segnale di una ricerca di spazi complessi e forse percepiti come più autentici di espressione del sé."" -
Il viaggio d'amore del tonno. Un viaggio d'amore enogastronomico in Sicilia
Ho sempre associato in vita mia la fame e l'appetito con i sentimenti, perché ho vissuto sempre i sentimenti con positività, pertanto non è mai successo che quando io mi ritrovassi innamorata, non avessi fame. Del resto, l'accostamento fame e amore è, a rigor di logica, se di logica si può parlare in riferimento ai sentimenti, anche abbastanza verosimile per il semplice fatto che entrambi sono finalizzati, in qualche modo, alla nostra sopravvivenza, in primo luogo, e alla perpetuazione stessa della specie. Il buon cibo è accostabile, per questo, ai buoni sentimenti, perché entrambi nutrono ed entrambi ci fortificano, nel corpo parimenti a come avviene poi per l'anima. «Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che viene dalla bocca di Dio», è ciò che troviamo scritto proprio nella Bibbia, e dalla bocca di Dio proviene solo amore, per cui si evince che amore e cibo sono un connubio indispensabile a preservarci nell'anima e nel corpo. -
Thomas vuole sapere
Si suol dire che, nella vita, l'esperienza sia la ricetta migliore per imparare. Tuttavia, è anche vero che esistono età in cui la sola esperienza non può bastare e dov'è più che mai necessario il sostegno degli adulti che danno forma ai giorni dei più piccoli. ""Thomas vuole sapere"""" racconta proprio questo: l'assumersi con piacere la nobile responsabilità di segnare la giusta parte del tracciato della crescita del bambino; il non farsi travolgere dalla fretta del mondo, ma fermarsi, ascoltare e colorare ciò che quella stessa fretta non potrà mai lenire. L'anziano, nonno del bimbo protagonista, sa che le età dell'infanzia sono età molto importanti, nelle quali si fondano le basi per il futuro. Un futuro che risulterebbe passivo e infruttuoso se il suo nipotino credesse """"io sono così e non posso cambiare in meglio"""" - poiché cresciuto senza regole e visioni costruttive -, e più florido se invece egli fosse motivato a perseguire il sacro miglioramento perché cresciuto con disciplina, sana autostima ed educazione alla libertà di pensiero. Età di lettura: da 11 anni."" -
La montagna della vita
Un'intera infanzia passata a sognare guerre fantastiche e armi luccicanti. Il mito della battaglia medioevale, con arco e freccia, scudi, castelli, ponti e arieti. Alla base del romanzo che segue c'è prevalentemente la parola ""sogno"""". Chi di noi non ha mai sognato almeno una volta nella sua vita? Diventare qualcuno, studiare per poter ottenere il lavoro tanto desiderato, sudare per raggiungere obiettivi... Io di sogni ne ho avuti molti, ma nulla ha campeggiato nella mia mente più delle guerre antiche o di frecce volanti. Insieme ad amici ho scritto copioni, iniziato capitoli di strambi libri, scritto articoli di giornale, trascorso giornate intere con un pallone tra le gambe e rovinato centinaia di scarpe nuove... Idee spezzate, sogni mai compiuti! Poi, un giorno di un dicembre freddissimo, nebbia e camini fumanti, in pochi minuti nella mia mente il mondo fantasy e la trama prende forma."" -
Castagne pazze
Un giorno, uno dei tanti, appoggiata ai vetri della finestra di casa, con lo sguardo perso nella campagna circostante, contemplava il paesaggio che pareva somigliarle. Sui vetri bagnati scorrevano rivoli di pioggia e il viso di lei, riflesso in esso, pareva piangere, di nuovo, come sempre. Nessuno pareva avere pietà di lei, nemmeno il tempo. -
Sette foglie di oleandro
Le varie vicende si fondono nell'abitacolo della vettura costruendo un unico passato, fatto di vita, di morte, di amore e violenza. Tematiche ricorrenti, parole che si ripetono assumendo un significato diverso, per ogni differente punto di vista. Un ragazzo misterioso con in spalla uno zaino e dei tubi da disegno attraversa tutte le storie silenziosamente, con discrezione spettrale, immortalando attimi precisi attraverso quella che definirà la sua arma: ""la penna"""".""