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Canzonieri in transito. Lasciti petrarcheschi e nuovi archetipi letterari tra cinque e seicento
Questo volume nasce da una riflessione collettiva, sorta e sviluppatasi attorno a un medesimo problema critico. Si trattava di restituire un quadro, storicamente avvertito, di una giuntura problematica della storia letteraria italiana - il passaggio tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento indagando uno dei generi più significativi di quella temperie, vale a dire la poesia lirica. A questo fine comune, pur nella diversità delle tematiche e degli approcci, obbediscono tutti i saggi riuniti in queste pagine. I diversi contributi, infatti, sono stati pensati come verifiche puntuali - carotaggi, per così dire, effettuati a vari livelli di profondità - di sommovimenti più vasti, che tra XVI e XVII secolo scuotono dalle fondamenta il libro di rime, e che comportano non solo fratture e linee di faglia, ma anche scosse di assestamento, all'insegna di un difficile equilibrio tra spinte centrifughe (l'ossessione per la novità tipica del periodo) e centripete (la fedeltà al grande modello pertrarchesco). -
Gino Germani sociologo dei diritti e delle libertà
Il saggio è dedicato agli studi di sociologia politica e giuridica di Gino Germani (1911-1979), uno dei sociologi italiani che hanno riscosso maggiore successo internazionale; antifascista ed esule politico fu un indomito difensore della libertà, seguendo un originale percorso di ricerca intellettuale che lo portò ad insegnare nelle prestigiose Università di Buenos Aires, di Harvard ed infine di Napoli e Roma. Gli studi di Germani sono riletti, per la prima volta, dal punto di vista della sociologia del diritto, cioè col proposito di individuare la struttura e la funzione del diritto nella società moderna e post-moderna. Le opere del sociologo romano sono, al riguardo, ricche di spunti e intuizioni; non solo quelle dedicate alla marginalità sociale - il tema più direttamente e strettamente connesso con gli interessi della sociologia giuridica - ma anche e soprattutto quelle dedicate alla partecipazione dei cittadini, dei gruppi e delle classi alla costruzione politica della democrazia. Infine, ma non in ordine d'importanza, gli studi di Germani ci portano nel cuore del fenomeno del mutamento sociale nelle società moderne. Ci offrono quindi la migliore prospettiva per cogliere anche la dinamica del mutamento giuridico, i suoi ritmi ed i pericoli che corrono i valori attorno ai quali la sociologia del Novecento, a cavallo dei due Mondi, si è sviluppata: la libertà, la giustizia sociale ed il rispetto dei diritti umani. -
Minority reports (2015). Vol. 1: La presa di parola-The capture of speech.
Questo numero della rivista presenta contributi di: Ciro Tarantino, Mauro Bertani, Alessandro Manna, Anne-Laure Donskoy, Giampiero Griffo, Alessandra M. Straniero, Lavinia D'Errico, Alfredo Givigliano, Pierangelo Di Vittorio. -
L' essere e le sue determinazioni. Sulla monadologia di Bernardino Varisco
Bernardino Varisco (1850-1933) è una figura di spicco del panorama filosofico italiano del primo Novecento. Il suo nome si accompagna ad altri grandi pensatori di quel periodo, oggi ""poco frequentati"""", come, ad esempio, Bonatelli, Ardigò, Vailati, Martinetti, Juvalta, Zamboni e Moretti-Costanzi. La filosofia di Varisco si distingue nettamente in questo panorama per la propria originale impronta monadologica - che per certi aspetti consente di avvicinarlo a Whitehead -, costruita non solo sulla scorta del confronto con Leibniz, ma anche attraverso il dialogo con diversi altri pensatori. Nella prima parte di questo lavoro viene esposta l'intera evoluzione della monadologia matura di Varisco (a partire da I Massimi Problemi (1910) in avanti), svolgendone i differenti aspetti metafisici, morali e teologici. Qui sono messi in evidenza in modo privilegiato il pluralismo coscienzialistico del filosofo, la sua nota interpretazione morale dell'""""essere ex veritate"""" e la dottrina dell'""""autolimitazione divina"""". Nella seconda parte trovano spazio alcuni approfondimenti critici, attraverso un confronto mirato con Leibniz, Bruno e Rosmini."" -
Fra Voltaire e Jihad. Gli attentati di Parigi come dramma sociale e trauma culturale
Gli attacchi terroristici di Parigi costituiscono un caso di studio sociologico ideale per analizzare il rapporto fra nuovo terrorismo, mass media e rituali civili. Le strategie dell'ISIS rappresentano, infatti, un'avanzata integrazione fra visibilità politica e notiziabilità mediatica degli attacchi. Al contempo, i fatti di Parigi rappresentano un nuovo modello di media event la cui copertura è andata a saturare l'offerta televisiva e giornalistica, con intrecci fra i vari media, digitali e tradizionali. In questo contesto, si è dimostrata la capacità simbolica dello Stato francese di mettere in atto rituali civili di portata globale e di elaborare gli eventi nei termini di un trauma culturale che ha ridefinito l'identità nazionale e quella europea; e, ancora, rinnovato la retorica dello scontro di civiltà fra Occidente e Islam. Il libro introduce brevemente alla storia dell'ISIS e agli studi sociologici sul terrorismo, per proporre poi una fame analysis di tre corpus di dati: la marcia repubblicana del gennaio 2015; il discorso presidenziale di Hollande del 16 novembre 2015 e la stampa quotidiana francese nella settimana successiva agli attentati di novembre. Un'attenzione specifica è dedicata alla costruzione discorsiva e narrativa degli eventi. Ne deriva un interessante quadro sui meccanismi di trasformazione mediatica del terrorismo e sulle relazioni trilaterali fra comunicazione, ritualità e terrorismo nella società contemporanea. -
Dall'attestazione al riconoscimento. In ricordo di Paul Ricoeur
I testi qui raccolti permettono di cogliere la natura del percorso filosofico compiuto fra il 1989 e il 1998 dalla Sezione FVG della SFI assieme a Paul Ricoeur. Questi scritti, talora presentati dall'autore in anteprima anche rispetto alla pubblicazione francese delle opere maggiori sull'argomento, affrontano snodi cruciali del suo pensiero. In alcuni di essi la riflessione sulla pluralità appare centrale: pluralità dei sensi dell'essere in Aristotele per pensare un'ontologia oltre Heidegger e Lévinas; pluralità delle prospettive della verità e dei livelli dell'agire umano; pluralità dei generi letterari della Bibbia e, dunque, dei nomi di Dio. In altri, la riflessione sulla fondamentale storicità della condizione umana accompagna, pur attraverso l'esperienza della sofferenza, la tensione alla felicità, mentre dalla difficoltà di porre in relazione vissuto e istituzione sorge la ricerca della giustizia e del riconoscimento. Contiene interventi di Beatrice Bonato, Guido Gorgoni, Francesca Scaramuzza, Fabrizio Turoldo, Elianna Viallalta. -
Sentire e agire. L'etica della simpatia tra sentimentalismo e razionalismo
Uno degli scopi centrali di questo lavoro è comprendere adeguatamente il concetto di simpatia per risolvere l'apparente tensione tra descrizione e prescrizione. La simpatia viene definita come uno strumento di condivisione che permette il giudizio e la direzione del comportamento morale. L'empatia funge da condizione di possibilità della simpatia, ma si colloca su un piano descrittivo puramente amorale. Distinguere questi due concetti è fondamentale per comprendere se e in che misura sia lecito pensare alla possibilità di un passaggio dalla descrizione alla normazione. Il processo simpatetico si caratterizza come strumento e metodo utile a determinare l'agire e fissare le condizioni per un giudizio a posteriori dell'azione, sia propria sia altrui (Smith 1759). Non ne deriva una lista di doveri, ma un criterio per giudicare e agire moralmente. È mediante tale criterio che si può comprendere il passaggio dalla descrizione di un'abilità ""naturale"""" al comportamento di un soggetto morale."" -
Le sembianze degli dei e il linguaggio degli uomini. Studi di lessico e forma degli artigiani capuani
Il volume tratta dei culti e delle divinità di Capua preromana, con riguardo al materiale inedito del Museo Campano, da una prospettiva sia iconografica sia connessa all'immaginario collettivo e artigianale nella rappresentazione delle figure divine, senza trascurare un approccio antropologico, secondo i più avvertiti e recenti indirizzi di ricerca. -
Il problema del tempo vissuto con una «lettera» di Ludwig Binswanger
Pubblicato per la prima volta nel 1935, ""Il problema del tempo vissuto"""" si propone come una serrata indagine fenomenologica sulla temporalità che, superando le rigide astrattezze del pensiero logico e discorsivo, conduce Minkowski a identificare nel tempo vissuto il tratto costitutivo dell'esperienza tanto """"normale"""" quanto """"patologica"""", e dunque l'elemento direttivo dell'esistenza e la radice strutturale dei fenomeni della coscienza e della vita. Il risultato di questa riflessione, certamente non definitivo, spinge sempre di più l'autore a vedere nel tempo e nella temporalità vissuta fenomeni autenticamente irrazionali della vita, la cui essenza può essere colta in modo adeguato solo da un atto squisitamente intuitivo nel senso già delineato da Henri Bergson e dalla stessa fenomenologia husserliana."" -
Pane per i denti
Questo libro racconta di incontri con libri per riflettere sull'esperienza, inevitabilmente autobiografica, del leggere; emerge, comune ai diversi momenti e aspetti della lettura, l'immagine di una bocca interna sempre in esercizio. Di qui il Pane del titolo. Alla semplicità del cibo primario e alla naturalezza del mangiare, si accompagna però la sfida del trovare pane per i propri denti, il cibo giusto per noi. Il processo della scelta. Pane per i denti quindi, per lo stato di allerta intermittente che è all'opera quando scegliamo cosa leggere, cosa mangiare, alle prese in entrambi i casi con le opzioni di godimento, salute, libertà, dipendenza, e poi soddisfazione, sazietà, delusione, pentimento. Dal racconto dell'intreccio tra vita e lettura non emergono libri imprescindibili, né compiti definiti e frutti prevedibili; il fuoco è piuttosto sui modi di quell'intreccio, e l'invito è a misurarsi con i propri modi, con i propri percorsi del leggere. -
Soggetto, identità, alterità
Sei seminari per analizzare ancora una volta le risorse inesauribili dei concetti di soggetto, identità, alterità. -
Topografie letterarie. Paradigmi dell'immaginario da Shakespeare a Naipaul
Gli ambienti naturali sono dotati di una specificità geografica ma includono, nel contempo, una ineludibile dimensione immaginativa. Nell'ambito della tradizione letteraria inglese, così come della produzione anglofona contemporanea, gli spazi della natura sono riconducibili a modelli sia mitici che storici e assumono significati metaforici, configurandosi come emblemi dell'identità nazionale e delle sue trasformazioni. Isole, fiumi, mari, ghiacciai, foreste e deserti non sono solo entità fisiche, ma anche costruzioni culturali. Questo volume raccoglie una serie di saggi che esplorano, in epoche, autori e generi diversi, dal rinascimento fino alla contemporaneità, il rapporto cruciale fra ambienti naturali e rappresentazioni testuali, soprattutto in riferimento alla sfera coloniale e postcoloniale. Da ""The Tempest"""" (1611) di William Shakespeare a """"A Way in the World"""" (1994) di V.S. Naipaul, lo spazio si trasforma in linguaggio e nutre l'immaginario, promuovendo un processo di interazione fra elementi geografici, storici, culturali, simbolici."" -
La «phronesis» dei moderni. Neoaristotelismo, post-hegelismo e la filosofia di Rüdiger Bubner
In Socrate la ""phronesis"""" è disposizione a fare il bene, derivante dalla preliminare conoscenza che si ha di esso; per Platone è invece virtù vera e propria, gnoseologica e pratica, ma specialmente politica: la devono assolutamente possedere i reggitori dello Stato. Aristotele definisce la phronesis: disposizione pratica, accompagnata da ragione verace, intorno a ciò che è bene e male per l'uomo. Essa non è insegnabile, i suoi principi non possono teorizzarsi al di fuori, prima o al di là della prassi, bensì durante. Non sono ancora esistite scuole che rilasciano diplomi in prassi e per quanto riguarda la sua verificabilità, la prassi è interamente affidata a se stessa. Questa virtù, scoperta dagli antichi, corrisponde a ciò che i moderni hanno definito: prudenza o anche astuzia, il sapere bene usare la bestia e lo uomo, soprattutto in senso machiavelliano. Le pagine del XVIII capitolo del """"Principe"""", mai definite in modo più autentico: sconvolgenti, sono l'atto di nascita della """"phronesis"""" dei moderni. Agli inizi degli anni '70 del Novecento, la """"phronesis"""" è stata, in Germania, al centro del dibattito sulla cosiddetta riabilitazione o rinascita della filosofia pratica, trovando forti sostenitori in Gadamer e in Bubner. Tale esperienza ha rappresentato - soprattutto nel caso di Bubner - non solo il riconoscimento dell'assoluta superiorità di Aristotele nell'aver compreso il principio filosofico dell'agire e la struttura della prassi, ma la fondazione di una corrente neoaristotelica, della quale Bubner fu strenuo e inflessibile capofila. Ragione pratica e storia, teoria e prassi culminano in Hegel e divengono il contenuto di un'astrazione post-hegeliana, destinata a conquistare e liberare il mondo nelle forme di una rivoluzione. La critica post-hegeliana ha poi condotto se stessa al compimento pratico della filosofia che dimostra, a sua volta, l'inconfutabilità dell'idealismo tedesco e, soprattutto, di quello hegeliano. Il significato della phronesis degli antichi si riafferma ogni volta che sorge il bisogno della filosofia, che si identifica col bisogno di libertà e che nella libertà trova il suo appagamento. È un atto storicamente concreto che alimenta la politica e il diritto, rinnova e rafforza lo Stato. In questa prospettiva, filosofare non significa solo imparare a morire, bensì imparare, ogni giorno, a vivere più liberi."" -
Giochi video. Performance, spettacolo, streaming
Termine ombrello che indica le pratiche di produzione, distribuzione e consumo di audiovisivi inerenti al videogioco - dai live stream di Twitch alla videoarte del machinima, dai walkthrough ai Let's Play, dagli speedrun ai tutorial - il game video oggi rappresenta un importante fenomeno culturale, artistico ed economico. ""Giochi video. Performance, spettacolo, streaming"""" propone una mappatura di un territorio dai confini fluidi attraverso i contributi di studiosi internazionali. Applicando un approccio innovativo alle metodologie di ricerca e di analisi, gli autori esaminano numerosi nodi teorici, con una forte attenzione all'evoluzione del medium. Tra i temi portanti spiccano le trasformazioni delle modalità spettatoriali, le influenze crossmediali e le contaminazioni estetiche, a conferma che oggi il videogioco si configura innanzitutto in chiave performativa e spettacolare. Il libro si rivolge agli appassionati di nuovi media, cinema, televisione e arte contemporanea. L'orientamento pluridisciplinare e il prisma dei punti di osservazione applicati ai fenomeni considerati offrono spazi di riflessione originali all'interno dei game studies."" -
Rosminianesimo filosofico 2017
"Rosminianesimo filosofico"""" costituisce un autentico osservatorio di natura storico-teoretica, grazie al quale vengono mappate tutte le interpretazioni che nel corso del tempo sono state date del pensiero rosminiano. """"Rosminianesimo filosofico"""", inoltre, pone in dialogo teoretico Rosmini con i più diversi pensatori di ogni tempo, ubbidendo a criteri ermeneutici di analisi critica, miranti a verificare, di volta in volta, il valore imprescindibile degli asserti di ciascun filosofo nel contesto specifico del loro porsi. In tal senso il background di ciascun pensatore e l'area tematica di appartenenza divengono, nel loro insieme, un luogo privilegiato di osservazione. I contributi presenti nel volume sono suddivisi in tre sezioni, dedicate rispettivamente alla storia del rosminianesimo filosofico, al confronto del pensiero rosminiano con i pensatori d'ogni tempo, e alle recensioni inerenti i volumi di area rosminiana, i quali, nel corso del tempo, hanno contribuito a generare filoni teoretici diversificati alla luce di un comune riferimento alla teoresi rosminiana." -
Filosofia ed escatologia
La domanda sulle cose ultime ha il suo luogo d'origine nell'esperienza religiosa; essa però riveste un'importanza fondamentale anche per la filosofia, perché rappresenta un modo radicale di interrogarsi sul senso ultimo del mondo e dell'esperienza. La riflessione sull'escatologia è presente in modo eminente nella religione biblica, sia ebraica sia cristiana, con una forte connotazione storica. Un contributo significativo si trova anche in diverse religioni e filosofie del mondo classico, dove però l'interesse per la storia è molto meno rilevante. Il confronto con il tema escatologico attraversa tutta la filosofia occidentale successiva all'età antica. Nella patristica e nella scolastica è stato sviluppato da autori che s'ispiravano alla visione cristiana. Nell'epoca moderna e contemporanea questa linea è proseguita, mentre altre correnti hanno ripreso il tema in forma secolarizzata e altre ancora hanno adottato un orizzonte estraneo a quello religioso. Il volume illustra la riflessione escatologica nel mondo biblico e in quello classico e offre un'ampia storia delle indagini filosofiche sull'argomento, dalla tarda antichità al pensiero contemporaneo. -
Expressio. Rivista di linguistica, letteratura e comunicazione (2017). Vol. 1
La nuova rivista «Expressio» rappresenta il punto di incontro tra diverse componenti di studi linguistici e letterari operanti all'Università degli Studi dell'Insubria di Varese. Il progetto intende applicarsi agli ambiti specifici della linguistica, della letteratura e della comunicazione, intersecando gli aspetti teorici al monitoraggio delle realtà esistenti, in prospettiva sincronica e diacronica. Saranno privilegiate le riflessioni su temi precisi e circoscritti, legati anche a valenze pragmatiche. Le intersezioni fra le tre componenti, considerate nella loro sfera d'azione più ampia, costituiscono un obiettivo prioritario del progetto. -
Il Protagora (2014). Vol. 21-22: Libertà di stampa, Marx, Italia del risorgimento, Dal Pra, Simondon.
Rivista di filosofia e cultura fondata nel 1959 da Bruno Widmar, diretta da Fabio Minazzi e codiretta da Evandro Agazzi, Fulvio Papi e Jean Petitot. -
Il Protagora (2015). Vol. 23-24: Marx, Einstein, Simondon, Martinetti, omaggio a Fabio Minazzi, «Cronache pretiane».
Rivista di filosofia e cultura fondata nel 1959 da Bruno Widmar, diretta da Fabio Minazzi e codiretta da Evandro Agazzi, Fulvio Papi e Jean Petitot. -
Riflessioni sullo sviluppo sostenibile in architettura. A trent'anni dal rapporto Brundtland
A trent'anni di distanza dall'affermazione del concetto di sviluppo sostenibile è possibile e doveroso fare un bilancio di quanto accaduto, delle ricadute sulla realtà che ci circonda, analizzando le risposte formulate, ma soprattutto le domande poste al principio del percorso. Lo sviluppo sostenibile ha avuto importanti ripercussioni in ambito architettonico, rispetto alle quali si possono valutare le problematiche individuate, le risposte formulate, gli eventuali fallimenti e soprattutto interrogarsi su quale sia il ruolo dell'architetto in questo dibattito, sul perché debba occuparsi dell'argomento e quale possa essere il suo effettivo apporto. Obiettivi specifici del testo sono costruire un bilancio a partire dall'analisi di tali ricadute per definire un quadro in cui si inserisce l'architettura e delineare la posizione della disciplina all'interno del tema sostenibilità: ne è un soggetto trainante? La subisce suo malgrado? O lo sfrutta per collocarsi in modo più appetibile sul mercato? Premessa di Adriano Magliocco.