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Tutta un'altra storia. Vol. 3
I dodici racconti di questa raccolta sono il risultato migliore della terza edizione del concorso nazionale di scrittura a squadre Che Storia! Racconti avvincenti ed emozionanti in cui storia e invenzione si arricchiscono a vicenda, in un originale amalgama di curiosità e ricerca, di studio e fantasia. Racconti nati dall'intensa umanità dei giovani autori, dalla loro capacità di immedesimarsi nelle vittime, dalla ferma condanna degli orrori della storia, dalla fiducia nel valore della memoria. Perché ricordare è invitare alla comprensione e al dialogo, ma anche rifiutare di volgere lo sguardo dall'altra parte, davanti all'ingiustizia, all'intolleranza, alla violenza. -
L' opificio delle parole dimenticate
Diciassette schede dettagliatissime e dalla grafica accattivante per descrivere altrettanti termini dimenticati, riportati a nuova vita dall'Opificio delle parole dimenticate in cui le parole sembrano esser state strappate con coraggio alla forza di un uragano in mezzo a una biblioteca di dizionari, per un risultato affascinante e lontano dagli schemi convenzionali. Un albo illustrato che è molto di più. Un esperimento di raffinata ricerca di vocaboli ormai dimenticati riportati in vita da macchinari paradossali, riprodotti con attenzione maniacale per i particolari, dal tratto di Nico Fedi. I testi surreali di Emilio Vance cercano di aggrapparsi ad architetture troppo scivolose da poter essere esplorate senza un'adeguata preparazione. Cromie accese, contrasti esasperati, geometrie essenziali e ridondanti offrono un riparo sicuro e adeguato a termini rinobilitati da questo esperimento di fusione tra immagini e parole. Una missione investigativa ma divertente tra fantasie pittoriche e letterarie, densa di rimandi da scoprire in ogni angolo di pagina. -
Argomentazione di Linès-Fellow
In modo sobrio e meticoloso, inizia il racconto delirante di un medico, Linès-Fellow, che ci riferisce dell'impresa compiuta dal suo paziente Mell Fellops. Segni particolari di Linès-Fellow: è cinico e manipolatore, giacché convincerà Mell a correre una maratona. Segni particolari di Mell Fellops: è costretto a vivere su una sedia a rotelle. Da uno dei discendenti più puri di Samuel Beckett, di cui troviamo tutto l'umorismo nero e l'immensa portata filosofica. Il romanzo giallo più nero mai visto. -
Rovorosa
Ma anche i colori mi piacciono. Calzano a pennello in maniera incredibile alle cose. Sempre la sfumatura che serviva giustamente e talvolta per di più la luce vi si posa sopra. Non dico questo per vantarmi dato che porto un nome da colore. Così parlerebbe l'arancio, ma io non sono un frutto. Né un fiore, benché il mio nome sia anche un nome da fiore. Né Viola né Fucsia, mi chiamo Rosa io. Ma Mangiaferro per scherzare ogni tanto, quando mi arrampico su di lui, mi chiama Rovo e di colpo è il nome di quel cespuglio spinoso e fiorito a starmi meglio, lo stesso che ho mantenuto, Rovorosa. Se Rovorosa non si premura di chiudere il lucchetto del suo taccuino segreto, lo fa proprio per non lasciarsi alle spalle tutto ciò che contiene. Stando a quanto crediamo di sapere, vi racconta la sua vita felice con Mangiaferro -il suo speciale papà - fino al giorno in cui, in seguito a circostanze che implicano un vicino di casa da una gamba sola, una strega, quattro cinciallegre e un pesce d'oro, questo romanzo non diventa il diario di una ricerca disperata. L'alta antichità dell'infanzia, alla maniera di Chevillard. -
Sul riccio
Sul tavolo si trova riunito tutto il materiale necessario, della carta, una matita, una gomma, un riccio.rn«Chevillard vi fa entrare schegge di mondo e di vita» – Corriere della SerarnrnIl suo viso esprime ferma risolutezza. I suoi gesti sono brevi e precisi. La sua mano non trema. Eppure c'è in gioco la sua stessa vita in questa storia. È uno scrittore e, questa sera, si propone di scrivere la sua autobiografia. Sul tavolo si trova riunito tutto il materiale necessario, della carta, una matita, una gomma, un riccio. Che non c'entra nulla qui, quest'ultimo, avete ragione voi. La cui presenza incongrua è persino un vero mistero. Ma l'effetto sorpresa svanisce presto. Spazio alla collera. Questo riccio naif e globuloso è una calamità. Per quanto così dotato lui stesso per l'introspezione viziosa e il ripiego compulsivo su di sé, ostacola e confonde l'ambizioso progetto autobiografico dello scrittore. Autentico libro dei libri, ""Sul riccio"""" affronta così il tema spinoso per antonomasia, quello che soggiace a qualsivoglia opera letteraria: l'ossessione della pagina bianca, il famigerato blocco creativo. Lo scrittore e protagonista affronta apertamente la propria paura, di cui riuscirà a dirci per oltre duecento pagine. Il romanzo che ispira: dedicato ai veri amanti della lettura, e a tutti gli aspiranti scrittori."" -
Il conte merlo e il drago di Piossasco
Una fiaba con il sapore di leggenda, quindi dedicata sia a giovani coraggiosi sia ai più grandi, appassionati di battaglie e avventure che mira a mettere in luce l'importanza dei valori di condivisione e alleanza. La storia, che si ispira ai racconti popolari di un maniero che domina la pianura alle porte di Torino, è corredata da immagini che ritraggono fedelmente il paesaggio dell'epoca dando così, per contrasto, connotazione fantastica ai personaggi. Età di lettura: da 8 anni. -
19:59. ... e altri venti minuti senza filtri.
Cosa si nasconde davvero dietro una foto ""postata"""" al tramonto? Nel silenzio, dopo una giornata dove si sono incollati gesti, situazioni e strette di mano, quando lo spazio galleggiante aggredisce le ombre del rientro ed il portone apre le ossa legnose, cosa vogliono raccontare davvero due pollici affamati che battono sulla tastiera di uno smartphone? Coscienze, vittime divertite dall'incantesimo dell'esserci, tracannano emozioni e trattengono confessioni.Pochi minuti dove """"tutto il resto"""" si spegne, per fare posto al privilegio di uno """"scatto"""" condiviso nell'euforia goliardica di Instagram. Fermi un attimo, Signori. Fermatevi. Questo è un trattato umano moderno che fende, con sapienti falcate letterarie, gli odori di bestia nei corridoi della vita digitale."" -
La quinta stagione e altri racconti.
Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell'azione umana sia precisamente il disaccordo tra diverse visioni del giusto, dell'ingiusto, del buono e del cattivo e così via. Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali. Alla fine questa è un'idea mortale, perché se davvero ci fosse armonia e consenso, che bisogno ci sarebbe di tante persone sulla terra? Ne basterebbe una: lui o lei avrebbe tutta la saggezza, tutto ciò che è necessario, il bello, il buono, il saggio, la verità. Penso che si debba essere sia realisti che morali. Probabilmente dobbiamo riconsiderare come incurabile la diversità del modo di essere umani."" (Zygmunt Bauman)"" -
C'era una volta Ciéco Cecàsso
Nonno Salatino, nonna Dolcina, Griselda, gli gnomi della montagna, la figlia del re e il pescatore sono solo alcuni dei personaggi di queste fiabe. Le loro avventure si svolgono quasi sempre tra boschi e mari, luoghi dove ci si perde o dove si fanno strani incontri con magici personaggi. Sara Calabrese ci accompagna in un mondo incantato, condividendo con il lettore avventure. Intrecci e suggestioni, dove, strizzando l'occhio alle foreste di abeti del nord, si fondono folklore, tradizione e magia. Età di lettura: da 6 anni. -
Lo specchio delle brame
"Passavo il tempo a ripetere nella mia mente sempre la stessa domanda: 'Perché proprio a me?' Ma poi ho capito che a questa domanda non c'era risposta"""" Una storia toccante, un resoconto crudo e dettagliato delle vicende che hanno sconvolto la vita di una ragazza universitaria, le cui uniche preoccupazioni riguardavano gli esami, il fidanzato e i disagi da studentessa fuori-sede. Improvvisamente, un'emorragia cerebrale la costringe a lottare tra la vita e la morte, e ad intraprendere un cammino di riabilitazione lungo, doloroso e, a tratti, umiliante ma che le farà riscoprire l'amore tenace e tenero delle persone a lei vicine, la preziosità della vita umana e la gioia delle cose semplici. Un'esperienza che ci interroga sulla realtà della sofferenza ma che, allo stesso tempo, pagina dopo pagina, si rivela un inno alla vita e a ciò che, in essa, conta realmente e rimane anche quando tutto il resto sembra crollare. Certo, alcune domande restano senza risposta, ma ciò che l'autrice ci trasmette, la preziosità della sua testimonianza risiede nella scoperta che la vita è meravigliosa e degna di essere vissuta, sempre, fino in fondo, fino alla fine." -
A porte chiuse
Trentaquattro racconti, schegge di vita vissuta, spunti di riflessione generati dal caos di una epidemia. Paura, rabbia, incertezza, ma anche speranza e valori rinnovati in una modernità inaspettatamente condizionata da regressi e ritorni ad una visione più ridimensionata della condizione umana. E quindi, la ""nuvola rosa"""" che viene a colorare il futuro di ampie sfumature di fiducia e rinascita."" -
La luce velata
Un incontro. Matteo e Isabel. Un amore travolgente, un fulmine a ciel sereno, che cambierà le loro esistenze per sempre. Lui, un uomo forte e deciso, un avvocato penalista con una carriera avviata. Lei, una donna indipendente e tenace, una tatuatrice che ama il suo lavoro. In una Roma incantata, un Amore appassionato fatto di sintonia, di passione o di qualcosa in più... di magia. Un amore che è anche fiaba incantata. Ma come finirà? Riusciranno i protagonisti ad amarsi per sempre ? La musica che li unisce sarà per sempre la colonna sonora della loro vita? «Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola» (M. Gramellini). -
Sogno e vita
Onir e Mimì sono i protagonisti di un autentico e vero romanzo, che si svolge in un vortice di ""Sogno e Vita"""" vissuti con intensità e dedizione. La modernità insiste nel carteggio tra le cui righe si intrecciano passioni e riflessioni. Mimì, donna apparentemente fragile, ma forte e tenace, dolce e risoluta, alterna la curiosità e la meraviglia tipiche dell'amore alla carriera brillante che la vede protagonista nella Capitale. Onir, ingegnere e poeta, si concede la possibilità di un rapporto unico, esclusivo, intenso con Mimì, lasciandole in cambio un'eredità immensa: l'Amore per la Vita. Lui non sarà più, ma saranno legati per sempre da un'energia vitale, che Mimì avvertirà in ogni battito di ciglia, in ogni esperimento di vita, in qualsiasi alzata d'ali."" -
Un inviato poco speciale
Quarant'anni di giornalismo raccontati attraverso personaggi famosissimi ed episodi in gran parte inediti. L'autore apre i cassetti della sua memoria per farci conoscere un giovanissimo John McEnroe, Adriano Panatta pieno d'orgoglio, Nicola Pietrangeli in vena di confidenze, Mike Tyson respinto al ristorante, Francesco Totti timido di fronte alla sua prima intervista televisiva, Gianni Rivera ancora arrabbiato per la famosa staffetta con Mazzola, un'intervista doppia ai fratelli Inzaghi, Carlo Ancelotti dal volto umano, Fabio Capello senza peli sulla lingua, Beppe Signori pentito, Marco Tardelli scatenato, un esilarante siparietto tra Cesare Maldini e Arrigo Sacchi, Cesare Romiti in versione tifoso. Ma anche un inquietante week end a casa Gheddafi. Tutto raccontato con uno stile scorrevole e leggero che tiene il lettore incollato alla pagina. -
Melina, Melina, Melina
"Napoli è un paradiso abitato da diavoli"""" affermava Benedetto Croce. Ma è davvero così? L'autore descrive la cruda realtà di Scampia vista attraverso il cuore di una donna: Melina, e gli occhi limpidi e penetranti di un poliziotto che cela, dietro la maschera dell'autorità costituita, un animo capace di interrogarsi e di comprendere le sofferenze nascoste dentro ciò che noi, spesso frettolosamente, etichettiamo come """"Male"""". Dietro le vicende di """"Venditrice di morte"""" a Napoli, scorrono come un fiume le parole di Melina, che svelano una vita segnata dal dolore e dalla violenza e che fanno da sfondo all'insaziabile sete di denaro e potere che anima il mondo sommerso della criminalità organizzata. Interrogata sull'uccisione di un poliziotto penitenziario a cui era legata da sentimenti di amore e tenerezza, la donna getta via la maschera e svela sé stessa e il volto, umano eppure ripugnante, di un'esistenza segnata dal crimine. Questo non è un libro sulla mafia napoletana, sulle dinamiche legate allo spaccio di droga o all'impero economico su cui essa si fonda; non è un libro sulla camorra, ma sul cuore che batte dentro di essa: nel petto di Melina, nelle strade di Scampia." -
Quattro lune piene
«La poesia è sintesi ed essenza, Calvino la paragonava ad un mare in un bicchiere. E se la poesia è sintesi lo può essere anche la critica o qualsiasi opinione - discutibile certamente - su un libro, un'opera d'arte, una lucertola che ci passa per casa. Vi racconto, di questa raccolta poetica, la fusione tra passato e presente, felicità e tristezza, amo e non amo; illuminazioni folgoranti di emozioni, sensazioni e calore. Una poetessa cantautrice, una scrittura che si fa musica, che si apre al naturale cosmo d'affetti. Tratti romantici, realistici, decadenti, s'imprimono in uno stile libero e ricco di assonanze. I versi rivelano una pressante ""sospensione"""", un essere perennemente sul crinale dell'esistenza. Lo snodo silenzioso di una penna in cammino, un tratturo poetico in viaggio verso l'oltre.»"" -
Dopo dieci anni
Destini incrociati che si riannodano come fili di incontri ritrovati e mai persi, tessuti nella trama di un tempo mai passato, sono le vite di Elsa e Stefano, l'investigatrice privata e il vicequestore, che insieme cercano la verità sulle due storie narrate. Atemporalità e delicatezza sono le dimensioni caratteristiche di ciò che ha importanza e valore, che non viene sacrificato sull'altare dell'hic et nunc imperante: ogni pagina è attraversata da un che di velato, che si scopre a poco a poco, come avviene tra i due protagonisti, per i quali il tempo pare non sia mai trascorso. È questione di incontri, di scoperte o ritrovamenti, perché da un incontro, da una scoperta o da un ritrovamento possono dipendere i destini di un'esistenza. Nella narrazione si alternano figure di un campionario umano composito, che svela vizi di oggi e di ieri, come la brama di possesso, leitmotiv di entrambe le vicende, in nome del quale l'uomo arriva a uccidere l'uomo e a sovvertire i principi dell'etica, mettendo al di sopra di tutto il dio denaro. Misura, equilibrio, armonia, delicatezza caratterizzano la vicenda. -
Frammenti
"Frammenti"""" è una raccolta poetica frutto di un retaggio indelebile dell'anima, un innesto celebrativo dei sentimenti, nascosti e protetti nell'impercettibile speranza della comprensione umana. Il poeta difende la persuasione di vivere, oltre la mediazione delle sconfitte e la consapevolezza dell'angoscia. La silloge esprime tutto il bagaglio esistenziale, soprattutto quello delle memorie, a cui resta aggrappata come un urlo alle pareti del cuore. Nelle liriche, il memoriale è un po' il rendiconto di una vita, l'insieme di fatti e accadimenti che l'hanno costellata e che poi la richiamano quasi come a prolungarla. Vita e simboli, incanto e memoria, complessità e polivalenza, paragone spregiudicato tra vita e morte, nell'eterna sospensione del respiro. Le parole si rincorrono con sapienza, le une verso le altre, in un gioco infinito di 'frammenti""""." -
L' unto
Romanzo ironico onirico: un anagramma per intrecciare fatti reali e inventati, umane debolezze e capisaldi morali in un hellzapoppin di equivoci e salti spazio temporali. Un Padreterno, fatto ""a nostra immagine e somiglianza"""", spiega perché da sempre invia suoi Emissari nel tentativo di guidare l'umanità. Per contro, questa sua imperfetta creazione, disattende il proprio ruolo creando regole e ordinamenti in contrasto con la sceneggiatura del Divino Regista. L'Unto, il protagonista, è uno dei tanti """"inviati"""" a guidarci verso la giusta interpretazione del Verbo. È così che, come in sogno, si passa dal Vangelo a un set cinematografico dove l'Unto prende le sembianze del più noto rivoluzionario di tutti i tempi. Resuscitato, come si conviene a ogni messia di tutta la sua esistenza è stata travisata a causa della sua fotogenia. La CIA, la cagnetta Laika, Omar Sharif, i dittatori, il cinema, le sacre scritture, la salsa, il codice della strada, la paura della morte, il giudizio universale e il processo di Norimberga, l'amore per le donne, le religioni: sono gli elementi incastonati nel racconto che, in un mare di equivoci, creano continue correzioni di rotta al dipanarsi degli eventi."" -
Aros
Si comprende l'indole dei Sanniti attraverso la frase che Tito Livio fa pronunciare da uno dei loro capi: ""Giusta è la guerra per coloro i quali è necessaria, e sacre sono le armi per coloro ai quali non rimane nessun'altra speranza che quella riposta nelle armi"""". A questa regola non sfugge Aros, il pastore guerriero della tribù dei Caraceni, protagonista di questa avvincente storia. Dopo varie peripezie e battaglie riesce a tornare dalla sua sposa e suo figlio, alle pendici del monte Paleno, dopo aver partecipato alla battaglia di Canne, portando con sé il segreto affidatogli dal vecchio Nemed custode della fortezza di Palanud. Età di lettura: da 10 anni.""