Sfoglia il Catalogo ibs026
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4801-4820 di 10000 Articoli:
-
Lettere. Vol. 2: 51-81.
L'epistolario di Cipriano raggruppa tutta la corrispondenza prodotta lungo tutto il periodo del suo episcopato (248-258). Si tratta di una testimonianza importantissima sia per la ricostruzione degli avvenimenti dell'epoca e della storia della Chiesa sia per quel che riguarda l'attività di Cipriano dagli inizi della persecuzione di Decio fino agli ultimi giorni della sua vita. Curato da Carlo Dell'Osso, il presente volume fa parte della serie Scrittori Cristiani dell'Africa Romana, collana prevista in 10 volumi, che pubblica in edizione latino-italiana tutte le opere di Tertulliano, Cipriano, Arnobio, Minucio Felice e gli Atti dei martiri. Insieme all'opera di Agostino, con la pubblicazione di quest'opera si completa la pubblicazione del corpus completo della letteratura cristiana latina d'Africa. La serie è diretta da Claudio Moreschini. -
Opere dottrinali. Contro Marcione. Libri IV-V
Un'opera fondamentale per comprendere la teologia e la cristologia di Tertulliano e la sua interpretazione della Scrittura. Il Contra Marcionem è frutto di una riflessione di dieci anni, segno, questo, dell'importanza che Tertulliano le attribuisce e del pericolo che rappresentava per la Chiesa. Nello scritto si distinguono tre sezioni: la confutazione della teologia marcionita; l'analisi della sua cristologia e la confutazione delle sue interpretazioni della Scrittura. I testi biblici che lo scrittore prende in considerazione sono in parte quelli che lo stesso Marcione aveva sottoposto a critica mediante la sua antitesi con i testi neotestamentari. Il criterio esegetico di Tertulliano non è uniforme: egli impiega prevalentemente una interpretazione strettamente letteralista, che contrappone a quella, parimenti letteralista di Marcione, ma ammette anche, all'occasione, la possibilità di una interpretazione spirituale. -
La donna. Questioni e riflessioni
Tra il 1928 e il 1932 la Stein, filosofa, psicologa, educatrice interviene nel dibattito contemporaneo sulla condizione femminile con una serie di conferenze che confluirà nel volume ""La donna"""". Con un ricchissimo bagaglio teoretico, unito ad una esperienza didattica vissuta quotidianamente e con un'attenzione straordinaria ai temi sociali e politici del suo tempo la Stein esamina tale questione con una completezza e lucidità che rappresenta un caso forse unico nella storia della riflessione antropologica cristiana sulla donna. Questa nuova edizione presenta una nuova cura dei testi e delle note; la disposizione cronologica degli scritti; una nota introduttiva premessa ad ogni testo che ne spiega la genesi e la natura."" -
Opere di Girolamo. Vol. 1: Commento a Isaia.
Girolamo compone il commento al libro di Isaia tra il 408 e il 410 d.C. Pensato per un uditorio aristocratico e colto, in particolare costituito da un gruppo di donne cristiane di alto lignaggio e di vita virtuosa conosciute nel suo soggiorno romano, lo scritto si presenta diviso in diciotto libri: ogni libro espone, dopo il prologo, la spiegazione sistematica del testo profetico, alternando l'esegesi letterale a quella spirituale. Dopo aver conosciuto un'alterna fortuna durante l'Umanesimo e il Rinascimento, in età moderna l'opera di Girolamo traduttore ed esegeta ha potuto essere studiata oltre che per i contenuti, come documento di una latinità e di una cultura che hanno avuto, in quanto tali, un'influenza profonda sulle lingue e le culture medio e neolatine d'Europa. -
Opere di Girolamo. Vol. 2: Commento a Isaia.
Il secondo volume dell'Opera Omnia di San Girolamo, traduttore ed esegeta che ha dato un contributo determinante nella definizione delle radici della cultura europea. Girolamo compone il commento al libro di Isaia tra il 408 e il 410 d.C. Pensato per un uditorio aristocratico e colto, in particolare costituito da un gruppo di donne cristiane di alto linguaggio e di vita virtuosa conosciute nel suo soggiorno romano, lo scritto si presenta diviso in diciotto libri: ogni libro espone, dopo il prologo, la spiegazione sistematica del testo profetico, alternando l'esegesi letterale a quella spirituale. Dopo aver conosciuto un'alterna fortuna durante l'Umanesimo e il Rinascimento, in età moderna l'opera di Girolamo traduttore ed esegeta ha potuto essere studiata come documento di una latinità e di una cultura che hanno avuto, in quanto tali, un'influenza profonda sulle lingue e le culture medio e neolatine d'Europa. -
Opere di Girolamo. Vol. 3: Commento a Isaia.
Girolamo compone il commento al libro di Isaia tra il 408 e il 410 d.C. Pensato per un uditorio aristocratico e colto, in particolare costituito da un gruppo di donne cristiane di alto linguaggio e di vita virtuosa conosciute nel suo soggiorno romano, lo scritto si presenta diviso in diciotto libri: ogni libro espone, dopo il prologo, la spiegazione sistematica del testo profetico, alternando l'esegesi letterale a quella spirituale. Dopo aver conosciuto un'alterna fortuna durante l'Umanesimo e il Rinascimento, in età moderna l'opera di Girolamo traduttore ed esegeta ha potuto essere studiata come documento di una latinità e di una cultura che hanno avuto, in quanto tali, un'influenza profonda sulle lingue e le culture medio- e neolatine d'Europa. Il terzo tomo completa la pubblicazione del Commento. -
Opere di Girolamo. Vol. 4: Commento a Isaia.
Un strumento per l'esegesi e lo studio del pensiero latino e della cultura tardo antica. Girolamo compone il commento al libro di Isaia tra il 408 e il 410 d.C. Pensato per un uditorio aristocratico e colto, in particolare costituito da un gruppo di donne cristiane di alto linguaggio e di vita virtuosa conosciute nel suo soggiorno romano, lo scritto si presenta diviso in diciotto libri: ogni libro espone, dopo il prologo, la spiegazione sistematica del testo profetico, alternando l'esegesi letterale a quella spirituale. Dopo aver conosciuto un'alterna fortuna durante l'Umanesimo e il Rinascimento, in età moderna l'opera di Girolamo traduttore ed esegeta ha potuto essere studiata come documento di una latinità e di una cultura che hanno avuto, in quanto tali, un'influenza profonda sulle lingue e le culture medio e neolatine d'Europa. -
Questioni ebraiche. Vol. 2
Un strumento per l'esegesi e lo studio del pensiero latino e della cultura tardo antica. Noto in modo particolare per la sua imponente opera di traduzione in latino della Bibbia direttamente dal testo ebraico, per tutta la vita Girolamo si dedicò allo studio dell'ebraico e dell'esegesi giudaica al fine di dare al ""grande pubblico"""" occidentale un testo corretto sul quale basare lo studio e la liturgia. Il volume raccoglie le tre principali opere della sua produzione in cui trattano da vicino i """"problemi ebraici"""" inerenti alla traduzione e allo studio della Bibbia: nel """"Liber hebraicarum quaestionum in Genesim"""" Girolamo analizza i versetti più difficili della Genesi, dimostrando una solida e approfondita conoscenza dell'ebraico; il """"Liber interpretations nominum hebraicorum"""" e il """"Liber de situ et nominibus locorum hebraicorum"""" sono invece traduzioni ampiamente rimaneggiate di originali greci, rispettivamente di un glossario di nomi ebraici con relativa etimologia, un'opera perduta che Girolamo attribuisce a Filone d'Alessandria, e dell'""""Onomasticon"""" di Eusebio di Cesarea, lessico di toponomastica biblica la cui fortuna in Oriente e in Occidente si deve proprio alla traduzione latina di Girolamo."" -
Opere di Girolamo. Vol. 8: Commento ai profeti minori.
In questo tomo commento a Naum e Michea. Girolamo compose i commenti ai profeti minori in tre riprese: dal 389 al 392, nel 396 e nel 406. Quelli a Naum, Michea, Sofonia, Aggeo e Abacuc risalgono al primo periodo, durante il soggiorno in Oriente, dove prende corpo l'ambizioso progetto di una nuova versione latina dell'Antico Testamento, condotta direttamente sul testo ebraico. Il commento a Giona è del 396 e vi si riconosce l'eco della polemica contro Origene scoppiata tre anni prima. Girolamo rivede il testo latino preesistente alla luce dell'Hebraica veritas anziché sul greco dei Settanta. In questi volumi i commenti ai profeti minori sono accessibili al pubblico italiano per la prima volta nella loro integrità. -
Commento ai profeti minori. Sofonia, Aggeo, Abacuc e Giona. Testo latino a fronte
Una raccolta di testi accessibili al pubblico italiano nella loro integrità. Girolamo compose i commenti ai profeti minori in tre riprese: dal 389 al 392, nel 396 e nel 406. Quelli a Naum, Michea, Sofonia, Aggeo e Abacuc risalgono al primo periodo, durante il soggiorno in Oriente, dove prende corpo l'ambizioso progetto di una nuova versione latina dell'Antico Testamento, condotta direttamente sul testo ebraico. Il commento a Giona è del 396 e vi si riconosce l'eco della polemica contro Origene scoppiata tre anni prima. Girolamo rivede il testo latino preesistente alla luce dell'""Hebraica veritas"""" anziché sul greco dei Settanta."" -
Opere di Girolamo. Vol. 9: 59 Omelie sui Salmi (1-115).
Un testo per conoscere Girolamo da un punto di vista pressoché inedito. I Tractatus in Psalmos furono scoperti e pubblicati da G. Morin tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Sulla base di vari riscontri l'editore attribuì i nuovi testi a Girolamo, di cui fino a quel momento era pressoché sconosciuta la produzione omiletica, datandoli al primo decennio del V secolo, quando lo Stridonense si trovava a Betlemme. L'attribuzione fu accettata unanimemente, fino a quando nel 1980 V. Peri non propose di intendere i Tractatus come la traduzione geronimiana delle omelie di Origene. Tale tesi ebbe largo successo in Italia, ma incontrò l'opposizione di alcuni studiosi della scuola francese, che continuarono a sostenere la paternità geronimiana. Qui si pubblicano il testo latino di Morin, rivisto dal curatore, e la traduzione italiana, corredata da un ampio commento che consente di inquadrare i Tractatus all'interno di una corretta prospettiva esegetica, ampia e articolata, che tenga conto della paternità geronimiana e dell'innegabile influenza origeniana. -
59 omelie sui salmi. Vol. 92: (119-149).
Un testo per conoscere Girolamo da un punto di vista pressoché inedito. I Tractatus in Psalmos furono scoperti e pubblicati da G. Morin tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Sulla base di vari riscontri l'editore attribuì i nuovi testi a Girolamo, di cui fino a quel momento era pressoché sconosciuta la produzione omiletica, datandoli al primo decennio del V secolo, quando lo Stridonense si trovava a Betlemme. L'attribuzione fu accettata unanimemente, fino a quando nel 1980 V. Peri non propose di intendere i Tractatus come la traduzione geronimiana delle omelie di Origene. Tale tesi ebbe largo successo in Italia, ma incontrò l'opposizione di alcuni studiosi della scuola francese, che continuarono a sostenere la paternità geronimiana. Qui si pubblicano il testo latino di Morin, rivisto dal curatore, e la traduzione italiana, corredata da un ampio commento che consente di inquadrare i Tractatus all'interno di una corretta prospettiva esegetica, ampia e articolata, che tenga conto della paternità geronimiana e dell'innegabile influenza origeniana. -
Bringer
2081. Il pianeta è stato devastato da un cataclisma causato dall’inquinamento. rnI Bringer, grazie alla loro straordinaria capacità di ricevere doni dalle vite precedenti, hanno sventato l’apocalisse. rnSono loro a governare il mondo ora, sfruttando lo mnemonium, un potente materiale proveniente da un asteroide che permette di abbassare le temperature e rendere l’aria respirabile.rnEfi vive nella Città di Cristallo, circondata da Bianche Mura alte centinaia di metri.rnAnche lei dovrebbe essere una Bringer, ma alla soglia del suo ventesimo compleanno non ha mai sperimentato un bring-back delle esistenze passate e, se ciò non dovesse accadere, verrà esiliata nel mondo dei fermi.rnMossa dal desiderio di scoprire il mistero della sua identità, Efi, insieme a Garth e Lake, intraprenderà un viaggio pericoloso e incredibile.rnin fuga verso la Foresta dei Grandi Alberi, dimora dei ribelli Outcast, scoprirà la sua vera natura e, soprattutto, che il mondo che la circonda nasconde terribili segreti. -
L' isola caduta. Ammiragli del cielo
Gli Ammiragli del Cielo dominano, come re divini, le otto isole volanti che solcano i cieli di Ertya. Ognuno rappresenta un elemento magico: Terra, Aria, Acqua, Fuoco, Luce, Metallo, Carne, Legno. Ogni isola rispecchia, in parte, le caratteristiche dell'Ammiraglio che la governa e viceversa. Otto nazioni uniche che si incrociano tra le rotte descritte nei cieli del loro mondo. Ma un giorno, Ertya viene invaso da una razza di alieni che, come delle locuste spaziali, migrano di pianeta in pianeta depredandone le risorse e accumulando esseri viventi nei loro magazzini, per far scorta di nutrimento. Tre sopravvissuti alla distruzione, tre personaggi, mal assortiti che cercano di organizzare una difesa del loro mondo! -
Jonas Grinn
Un Harry Potter incentrato sul mondo delle corse tra macchine volanti.rn«I libri della Caldiani hanno il ritmo serrato di un thriller e la complessità di un mondo urban fantasy» - Corriere della SerarnJonas Grinn ha un sogno: quello di diventare campione nazionale di Kayt, lo sport nel quale audaci piloti si sfidano a bordo di speciali macchine volanti, alimentate a energia solare.rnHa solo tredici anni quando, grazie al suo grande talento, entra nella scuola del Giglio, gestita dall’ambiguo Signor D, dove la rivalità interna è altissima. rnJonas, per realizzare le sue ambizioni, è determinato a dare il meglio di sé, ma scoprirà presto che il mondo in cui sta entrando è molto più oscuro di quanto abbia mai immaginato. Dopo un grave incidente, Jonas inizierà a chiedersi cosa si celi veramente dietro a quelle corse e di chi può fidarsi davvero.rnE mentre verrà spinto oltre ogni limite pur di arrivare alla vittoria, insieme ai suoi amici inizierà a indagare sulle ombre che minacciano i piloti come lui e capirà che, forse, anche essere il migliore di tutti, potrebbe non bastare per salvarsi la vita.rnEtà di lettura: da 13 anni. -
La sesta opera
New Orleans, 1863. Lavinia ha quindici anni, fa parte delle cinque Famiglie eredi della Sibilla e nonostante non sia mai stata preparata per fare il suo ingresso nel Conclave delle Sibille, riesce comunque ad accedere al Limbo, un luogo incantato in cui poter scorgere attraverso i due Veli del Tempo. Ma chi si cela dietro le oscure ombre che hanno invaso il Limbo con lo scopo di soggiogare anche il mondo reale?1863, New Orleans. Lavinia ha quindici anni e vive a villa Menard con zia Sabine fin da quando è rimasta orfana.Ma la famiglia Menard non è come le altre, fa parte delle cinque Famiglie eredi della Sibilla che anticamente ha scisso il suo Potere creando così le cinque Opere. Lavinia viene cresciuta come una Scevra, una semplice umana senza alcun dono, nel disprezzo della zia che non fa altro che definirla Mezzosangue.Nessuno conosce però il segreto della ragazza: nonostante non sia mai stata preparata per fare il suo ingresso nel Conclave delle Sibille, riesce comunque ad accedere al Limbo, la realtà che i Testimoni delle Opere del Futuro e del Passato proteggono. A Lavinia basta canticchiare mentalmente una Filastrocca per ritrovarsi in quel luogo incantato e poter scorgere attraverso i due Veli del Tempo.Il giorno dell'iniziazione di Claudia e Marcus, inaspettatamente però accade qualcosa di terribile e un'entità oscura annuncia che i cancelli del Limbo sono definitivamente chiusi. Solo Lavinia riesce ancora a creare un varco tra i due mondi e con l'aiuto di Marcus e Alistair, il primogenito di zia Sabine disconosciuto perché figlio di un amore proibito, scoprirà la terrificante verità su chi si cela davvero dietro le oscure ombre che hanno invaso il Limbo con lo scopo di soggiogare anche il mondo reale. -
I testi statutari del commune d'Arcadia
I Testi statutari dell'Arcadia non sono un corpus coeso. Al contrario, si tratta di testi eterogenei, sedimentati, accidentati, ostici nella forma e nel contenuto, non leggibili e meno ancora comprensibili senza un'edizione critica che metta insieme l'intero corpus. Non sorprende che non siano mai stati pubblicati, se non per minimi spezzoni. Le quattordici sezioni in cui si articola questo libro restituiscono finalmente nella loro interezza le fondamenta giuridiche e filosofiche dell'Arcadia, confermandone l'unicità nel panorama storico-culturale in cui nacque e si sviluppò; non a caso questi testi appaiono come un crocevia di discipline, in cui si incontrano e trascorrono filologia, storia, diritto, filosofia, ma anche geografia storica, musica, arti figurative, astronomia, storia del libro. Eterogeneo nella forma, il corpus è tuttavia concorde nel raffigurare l'Arcadia come un Commune, ovvero un territorio liberamente offerto alla convivenza e alla cooperazione di discipline diverse e talora in apparenza lontane. È la viva immagine di una codisciplinarità sempre più riflessa negli odierni studi sull'Arcadia, che ricalcano i confini intellettuali dell'antico Commune. È a questo moderno Coetus di studiosi che si offre la presente edizione, nata da un corso universitario di letteratura neolatina e realizzata da un gruppo di studenti prima, studiosi poi, con lunghe giornate di lavoro su manoscritti di difficile lettura, e spesso malconci, conservati nell'Archivio dell'Arcadia. -
«In coetu nostro perpetuo servetur». L'Efemeride e le origini dell'Arcadia
Fin dalle origini gli Arcadi, coerentemente con la matrice greca della nuova istituzione, scandirono il tempo sulla base delle Olimpiadi. Con la collaborazione del matematico Francesco Bianchini e di altri scienziati, essi idearono, già molto prima della messa a punto dei Giochi Olimpici, una efemeride sulla quale trascrivere i giorni lieti, i giorni mesti e tutti i fatti salienti della vita accademica, al modo dei fasti antichi. Questo volume si propone di ricostruire l'efemeride e la successione delle Ragunanze arcadiche, con attenzione anche al dibattito sul calendario greco nell'Italia del Sei e Settecento. -
Tutta un'altra storia. Vol. 4
I dodici racconti di questo libro sono il risultato migliore della quarta edizione del concorso di scrittura a squadre ""Che Storia!"""". Racconti avvincenti ed emozionanti in cui storia e invenzione si arricchiscono a vicenda, in un originale amalgama di curiosità e ricerca, di studio e fantasia. Racconti che affrontano temi centrali della riflessione storica con solidi intrecci tra vicende private e avvenimenti collettivi. Racconti in cui la storia è vista dalla parte degli innocenti, degli indifesi, dei giusti, in un dialogo con la memoria impegnato ad opporsi non soltanto al male ma anche all'indifferenza, a quel volgere lo sguardo altrove che rende complici e dunque colpevoli."" -
Le «Lezioni accademiche» di Evangelista Torricelli. Edizione e commento
Dodici discorsi, tra letteratura e scienza: le lezioni accademiche di Evangelista Torricelli sono saggi di prosa secentesca costruiti in dialogo con gli autori del mondo classico e con gli scritti di Galileo. Questo volume ne restituisce criticamente il testo e le commenta, valorizzando la solida formazione umanistica dell'autore e il suo fondamentale contributo alla rivoluzione del linguaggio scientifico avviata dal maestro.