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Religioni dell'Eurasia
Il presente volume dell'Enciclopedia delle religioni affronta i temi religiosi, o variamente legati alla religione, che si sono sviluppati nell'Europa antica. Con questo termine si fa riferimento a quella realtà che cronologicamente parte dalle fasi più remote della preistoria e giunge fino alla cristianizzazione dell'Europa. E che geograficamente comprende l'intero continente europeo - ad esclusione del cosiddetto mondo classico e di quei mondi che variamente con quello sono entrati nell'antichità in contatto - e l'Asia interna e la Siberia. -
La Bibbia commentata dai Padri. Nuovo Testamento. Vol. 12: Matteo 14-28.
I numerosi testi patristici, qui raccolti, che commentano il Vangelo di Matteo rientrano nel genere dei commentari e delle omelie. Esempi del primo genere sono i commenti di Origene, di Ilario di Poitiers, di Girolamo. Sono omelie seriali, concepite in modo da interpretare con sistematicità un libro scritturistico, le 90 omelie di Giovanni Crisostomo o quelle di Cromazio di Aquileia; appartengono al genere delle omelie isolate, frutto della predicazione domenicale, invece, gli scritti di Pietro Crisologo, Eusebio di Emesa, Gregorio Magno, Agostino. -
La Bibbia commentata dai Padri. Antico Testamento. Vol. 102: Isaia 40-66.
Isaia è stato lo scenario di molte battaglie esegetiche per una interpretazione cristiana della Bibbia. Uno dei principali meriti dei Padri - attraverso una lettura metaforica del testo veterotestamentario - è di aver aiutato il lettore a vedere la natura del Dio trinitario riflessa nei versetti biblici, dei quali i Padri evidenziano la straordinaria ricchezza teologica, morale e spirituale. Il presente volume raccoglie testi di quattro commentatori: Eusebio di Cesarea, Girolamo, Cirillo di Alessandria e Teodoreto di Ciro. -
La Bibbia commentata dai Padri. Nuovo Testamento. Vol. 4: Giovanni 1-10.
Per ritornare a gustare la freschezza dell'esegesi patristica in una moderna traduzione dei testi originali dei Padri. Fin dagli inizi, l'interpretazione del Vangelo di Giovanni e della sua concezione della divinità di Cristo è stata al centro delle accese controversie teologico-dottrinali che scossero la Chiesa antica. Nel fiorire di studi e commenti dedicati all'opera giovannea ben si inserisce questo volume, che raccoglie il meglio della riflessione patristica. Scopo del lavoro è offrire un campione rappresentativo delle tendenze esegetiche dei Padri su ogni singolo passo evangelico. Alla solida base offerta dai commenti di Origene, Giovanni Crisostomo, Teodoro di Mopsuestia, Cirillo di Alessandria, Agostino, si unisce un'ampia gamma di generi, opere e autori, che rende questo volume uno dei più ricchi della serie La Bibbia Commentata dai Padri. Anche l'approfondimento filologico (un'accurata descrizione dei problemi testuali e delle varianti presentate dai Padri) rappresenta una sostanziale novità per questa serie, nonché un'aggiunta rispetto all'edizione americana. L'introduzione di Joel C. Elowsky - ottimo orientamento sul complesso tema della ricezione patristica del Vangelo - è stata aggiornata e integrata dal curatore italiano. -
Opere. Vol. 63: Commento al Primo Libro dei Re.
Attribuito per lungo tempo a Gregorio Magno, questo Commento al Primo Libro dei Re è in realtà opera di un monaco del XII secolo, Pietro Divinacellus, che nell'esegesi del testo biblico si sarebbe ispirato agli scritti di Gregorio Magno. Si tratta di un'acquisizione recente, degli anni Novanta. Del testo, la prima traduzione in lingua moderna è quella curata da A. De Vogué per le Sources Chrétiennes e terminata nel 2004. La presente, prima traduzione italiana, è dunque la seconda in assoluto e si riferisce ai sei libri che coprono un commento ai primi sedici capitoli circa del Primo Libro dei Re che vengono identificati con il Primo Libro di Samuele. Consapevole della polisemia del testo biblico, Pietro Divinacellus, partendo dalla comprensione del senso letterale, accede al senso tipico - con il quale fatti e personaggi dell'Antico Testamento vengono letti come profezie e prefigurazioni del Nuovo - che diventa a sua volta fondamento del senso morale. Con il terzo tomo si completa la pubblicazione. -
Opere di Gregorio Magno. Indici. Ediz. latina e italiana
Con gli indici si conclude l'edizione critica delle Opere di Gregorio Magno. Figlio di una ricca famiglia romana, Gregorio Magno abbracciò la vita monastica trasformando la sua villa al Celio nel monastero di sant'Andrea, per dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione. Asceso poi al soglio pontificio, ha condotto la Chiesa con sapienza in un tempo drammatico. Instancabile predicatore, sensibile pastore di anime, ha riformato la liturgia e il canto sacro. Il presente volume presenta gli Indici all'Opera Omnia di san Gregorio Magno. -
Opuscoli teologici. Vol. 3: La perfezione evangelica
Aprire un discorso sulle ""Quaestiones disputatae de perfectione evangelica"""" di Bonaventura, può significare come per gli storici, ricostruire la polemica che si accese nel 1252 all'interno della Università di Parigi, tra i Mendicanti e i Secolari e che durò fino al 1272. Nella trattazione Bonaventura ci propone quattro questioni dedicate ai tre Vori, o Consigli evangelici, così come si sono accreditati nella tradizione monastica: Povertà volontaria, Castità e Obbedienza. Da fedele seguace di Francesco, però Bonaventura premette a questi tre Consigli la questione dell'Umiltà, per lui """"premessa delle premesse"""" ad ogni proposito di accedere alla perfezione secondo il Vangelo. La trattazione costituisce una sintesi teologicamente completa in cui Bonaventura attinge dalla Scrittura, dai Padri della Chiesa e dalla propria esperienza di mistico e francescano. Lo stile espositivo è volutamente semplice, senza artifici letterari."" -
Opere. Ediz. bilingue. Vol. 121: Sermoni de diversis. Testo latino a fronte.
È questo il primo dei due volumi che raccolgono in edizione latino-italiana i Sermoni de diversis di San Bonaventura, espressione con cui si designano quei sermoni del ciclo temporale e santorale che non appartengono a una collezione omogenea ma si trovano dispersi in diversi manoscritti sotto forma di reportationes, cioè di redazioni fatte da un uditore sulla base di note prese durante l'ascolto ai piedi del pulpito. In questo primo volume vengono presentati i sermoni del ciclo temporale, disposti secondo l'ordine del calendario liturgico francescano. La traduzione, rispettosa della vivacità tecnica ed espressiva della predicazione bonaventuriana, è posta a fronte di un testo latino tratto dall'edizione critica di Bougerol ma significativamente rivisto ed emendato sulla base della tradizione manoscritta. -
Opera omnia. Vol. 36: Enciclopedia.
Il ""De dialectica"""", il"""" De rhetorica"""", l'""""Ars pro fratrum mediocritate breviata"""" e le """"Regulae"""", opere per lungo tempo ritenute spurie, sono oggi dagli studiosi, anche se con molte riserve, attribuite ad Agostino. Secondo la testimonianza dell'Ipponate, questi scritti dovevano andare a comporre un'opera in più libri sulle discipline liberali. Il progetto viene concepito durante il soggiorno milanese quando matura la conversione al cristianesimo, evento decisivo della sua vita (386ca.). Tracciando il cammino delle arti liberali, Agostino si ripromette di giungere e """"di condurre gli altri alla conoscenza delle realtà incorporee passando prima attraverso quelle corporee""""."" -
Opere di sant'Agostino. Introduzione generale
L'Opera Omnia di sant'Agostino è pubblicata in edizione latino-italiana, a cura della Nuova Biblioteca Agostiniana, fondata da p. Agostino Trapè, ora diretta da p. Remo Piccolomini con la collaborazione dei più noti studiosi del pensiero di Agostino. Il testo latino è confrontato con le migliori edizioni critiche. La traduzione italiana, curata dai maggiori specialisti, è fedele e accurata. Volumi rilegati in tela, carta india, tavole a colori fuori testo. -
Opere. Vol. 15: Lettere (91-112).
Il corpus delle opere di Pier Damiani (1007-1072) è assolutamente eccezionale nel panorama della letteratura dell'XI secolo, sia per la quantità che per la qualità degli scritti. Essi rivestono un grande interesse prima di tutto per lo storico, in quanto sono ricchi di informazioni sull'autore e sulla sua epoca: Pier Damiani scrive di problemi giuridici, teologici, spirituali e politici, che le sue responsabilità di eremita e di uomo di Chiesa gli mettono di fronte. Il presente volume è il quinto di otto tomi delle Lettere. -
Opere di Origene. Vol. 11/1: Commento a Matteo 1
La composizione del Commentario a Matteo si colloca nel periodo compreso tra il 244 e il 249, nell'ultima stagione della vita che Origene trascorse nella città di Cesarea di Palestina. Eusebio parla di venticinque tomi origeniani sul Vangelo di Matteo; di questi, la tradizione testuale ne ha trasmessi soltanto otto in versione greca comprendenti il commento da Mt 13, 36 a 22, 33. Opera della maturità, di grande originalità, ricchezza e complessità, portata a compimento al termine di una vita spesa nella riflessione, nel commento e nell'insegnamento della Parola, si colloca nell'ambito dell'attività didattica origeniana. È essenzialmente organizzata sulla sequenza del dettato evangelico, attraverso la scomposizione continuata del testo in unità abbastanza brevi, i lemmi, a cui fa seguito l'interpretazione; interpretazione retorico-grammaticale e storico-scientifica. Il presente tomo è il primo di 4 volumi. -
Opere di Origene. Vol. 14/4: Esegesi paolina. I testi frammentari
Tra i Padri della Chiesa, Origene è stato il primo vero commentatore delle Lettere paoline. Fu il primo infatti a misurarsi direttamente con il testo degli scritti di San Paolo che fece oggetto di un accurato lavoro di esegesi. È ben noto ad esempio il suo commento alla Lettera ai Romani. Meno conosciuti invece i commenti alle altre Lettere, pervenuti in modo sparso e frammentario. Il Curatore ha raccolto nel presente volume in lingua originale tutti i frammenti ad oggi conosciuti affiancandoli con una moderna traduzione e un pregevole commento. -
Opere di Origene. Vol. 2: La Pasqua
Il trattato ""Sulla Pasqua"""" si colloca intorno al 235-248 d.C., in un'epoca nella quale era in atto una controversia liturgico-teologica sull'interpretazione della Pasqua cristiana: per alcuni l'accento è sulla Passione di Cristo; per altri sulla Resurrezione. Nel testo Origene spiega il significato della parola Pasqua come passaggio, """"schierandosi"""" a favore della seconda interpretazione, e offre un commento allegorico-spirituale dei versetti pasquali di Es 12. Il volume presenta un'ampia introduzione al testo."" -
Opere di Origene. Vol. 11/2: Commento a Matteo 2
La composizione del Commentario a Matteo si colloca nel periodo compreso tra il 244 e il 249, nell'ultima stagione della vita che Origene trascorse nella città di Cesarea di Palestina. Eusebio parla di venticinque tomi origeniani sul Vangelo di Matteo; di questi, la tradizione testuale ne ha trasmessi soltanto otto in versione greca comprendenti il commento da Mt 13, 36 a 22, 33. Opera della maturità, di grande originalità, ricchezza e complessità, portata a compimento al termine di una vita spesa nella riflessione, nel commento e nell'insegnamento della Parola, si colloca nell'ambito dell'attività didattica origeniana. Il tomo è il secondo di 4 volumi. -
Opere di Origene. Testo latino a fronte. Vol. 14/1: Commento alla Lettera ai romani
Nell'ambito della vasta produzione esegetica di Origene, il Commento alla Lettera ai Romani (composto tra il 243 e il 249 d.C. e noto nella traduzione latina di Rufino del 405-406) è l'unico testo esegetico giunto a noi integralmente. Origene sottolinea nella Prefatio la complessità del testo a causa del linguaggio a volte oscuro e contorto e per la quantità di temi trattati. Il testo origeniano è opera di indiscutibile valore per essere la prima di una serie ininterrotta di commenti ad una epistola da sempre considerata fondamentale per densità teologica e ampiezza tematica. La Legge, in particolare, è il tema più ricorrente nel Commento origeniano per l'importanza che riveste nella lettera stessa e per il contesto polemico in cui il commento si colloca. Prevale come per tutti i testi esegetici di Origene il metodo spirituale capace di cogliere in ""senso interiore"""" del testo paolino."" -
Opere di Origene. Vol. 11/3: Commento a Matteo 3
Da uno degli autori più fecondi dei primi secoli cristiani, un'opera di grande originalità e ricchezza. La composizione del Commentario a Matteo si colloca nel periodo compreso tra il 244 e il 249, nell'ultima stagione della vita che Origene trascorse nella città di Cesarea di Palestina. Eusebio parla di venticinque tomi origeniani sul Vangelo di Matteo; di questi, la tradizione testuale ne ha trasmessi soltanto otto in versione greca comprendenti il commento da Mt 13, 36 a 22, 33. Opera della maturità, di grande originalità, ricchezza e complessità, portata a compimento al termine di una vita spesa nella riflessione, nel commento e nell'insegnamento della Parola, si colloca nell'ambito dell'attività didattica origeniana. Il tomo è il terzo di 4 volumi ed è dedicato alla traduzione dei libri 14 e 15. -
Opere di Origene
Un commento alle Scritture, in prima edizione italiana, corredato da introduzioni e note di approfondimento. Il volume raccoglie per la prima volta in una traduzione italiana originale tutto quanto rimane dell'esegesi di Origene sul Libro del profeta Ezechiele, vale a dire 14 omelie nel latino di Girolamo e più di 200 frammenti greci di provenienza per lo più catenaria, molti dei quali tratti dal perduto commentario origeniano. Ogni omelia è preceduta da un'introduzione ed è puntualmente corredata da note di approfondimento. I frammenti corrispondenti alle omelie sono proposti in parallelo con il testo latino per evidenziarne somiglianze e differenze; per gli altri, sono segnalate in nota le frequenti affinità con il Commento a Ezechiele di Girolamo, che spesso ha attinto da Origene. L'introduzione generale presenta uno studio sui criteri di traduzione di Girolamo e un saggio sulla figura del profeta in Origene. -
Dialogo con Eraclide
"Il 'Dialogo con Eraclide' (d'ora in poi Dial) è un'opera di Origene rimasta sconosciuta fino all'agosto del 1941, quando, in modo del tutto inatteso, militari dell'esercito britannico ritrovarono alcuni papiri a Tura, una località egiziana a poca distanza dal Cairo. I papiri, dispersi nel mercato cairota, furono parzialmente recuperati grazie alla tenacia di due studiosi francesi, Octave Guérard e Pierre Nautin. Successivamente furono conservati e catalogati nel Museo delle Antichità della capitale egiziana. Apparve immediatamente rilevante l'importanza della scoperta di questo materiale, che conteneva estratti di opere esegetiche e apologeticbe di Origene e commentari biblici di Didimo il Cieco."""" (Dall'Introduzione)" -
Opere di Origene. Vol. 11: Commento a Matteo 4
La composizione del Commentario a Matteo si colloca nel periodo compreso tra il 244 e il 249, nell’ultima stagione della vita che Origene trascorse nella città di Cesarea di Palestina. Eusebio parla di venticinque tomi origeniani sul Vangelo di Matteo; di questi, la tradizione testuale ne ha trasmessi soltanto otto in versione greca comprendenti il commento da Mt 13, 36 a 22, 33. Opera della maturità, di grande originalità, ricchezza e complessità, portata a compimento al termine di una vita spesa nella riflessione, nel commento e nell’insegnamento della Parola, si colloca nell’ambito dell’attività didattica origeniana.