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Arte transgenica. La vita è il medium
Cos'è l'arte transgenica? In che modo influisce sul panorama della cultura visiva contemporanea? Qual è il rapporto che si sta sviluppando tra arte, scienza e vita? Il libro focalizza l'attenzione sugli importanti sviluppi in campo artistico avviati dall'uso delle tecniche di ingegneria genetica. Oltre ad un'analisi critica, vengono individuati, come un vero e proprio censimento, tutti gli artisti che combinano materiale genetico di origini differenti per realizzare opere d'arte. Si cerca di interpretare il pensiero di una nuova creatività che inevitabilmente coinvolge gli aspetti più significativi della vita sociale, disegnando una radicale ridefinizione culturale. L'obiettivo è anche quello di indicare, attraverso documentazioni inedite, i cambiamenti più rilevanti che si sono sviluppati nell'arte contemporanea dall'inizio degli anni Novanta del Novecento. Seppur ristretto, quello dell'arte transgenica è un importante campo d'azione nell'attuale sistema culturale che, associato ad altre pratiche performative, costringe a rivedere il significato di ciò che intendiamo per ""arte"""". Prefazione di Yves Michaud."" -
Costituzione repubblicana e dimensione sovranazionale. Tra vincoli e rappresentatività delle istituzioni
Per la duplice ricorrenza dei 70 anni dall'approvazione della Carta fondamentale e dei 20 anni dalla morte di Leonetto Amadei, il Comune di Seravezza (LU), la Fondazione Amadei e il Laboratorio di cultura costituzionale dell'Università di Pisa hanno organizzato, nel novembre 2017, una Giornata di studio sulla Costituzione repubblicana, di cui si raccolgono qui gli atti. Essa ha offerto l'occasione per una riflessione sui rapporti tra la nostra Carta fondamentale e la dimensione sovranazionale, con i vincoli che ne derivano e la comune esigenza di consolidare la rappresentatività delle istituzioni, ai vari livelli. Con i contributi di Giuseppe Campanelli, Ugo De Siervo, Gianluca Famiglietti, Massimiliano Malvicini, Fabio Pacini, Saulle Panizza. -
Donne nell'Ottocento. Rivendicazioni e cultura femminile
L'Ottocento è un momento di passaggio cruciale per la rinascita delle donne e delle loro rivendicazioni. In questo secolo le donne furono presenti in una molteplicità di atteggiamenti e di opere dimostrandosi spinte dalla volontà di innovare. In particolare evidenza l'impegno delle donne per la liberazione dalle tante costrizioni e convenzioni tradizionali in vari paesi europei e negli Stati Uniti, dalla Rivoluzione francese sino ai primi anni del Novecento, secolo nel quale, a motivo anche delle due Guerre Mondiali, le donne riuscirono finalmente a raggiungere una nuova dignità e autonomia sia privata che pubblica. Le donne ebbero una parte propositiva e attiva anche nelle lotte per l'indipendenza di vari Paesi europei, soprattutto in Italia durante il periodo del Risorgimento. Attraverso molte biografie di donne italiane e straniere, femministe, patriote, scrittrici e lavoratrici, è possibile avere una visione complessiva degli sforzi da loro compiuti in diversi contesti e sia pure con differenti intenti per l'istruzione e i diritti civili, compresi quelli del lavoro. -
Religione, immigrazione e integrazione. Il modello italiano per la formazione civica dei ministri di culto stranieri
I flussi migratori sono percepiti come un attacco alla sicurezza nazionale e anche la presenza islamica genera forti preoccupazioni popolari, talvolta assecondate dalla classe politica. In realtà, tutti gli studi accademici dimostrano come le maggiori ferite alla sicurezza sociale sono il frutto di condizioni di vita marginali e - nel caso dell'immigrazione - di scarsa integrazione. Le società contemporanee sono perciò chiamate a gestire la complessità delle loro ""superdiversità"""" con strumenti capaci di favorire l'integrazione. In questo senso la conoscenza degli altri rappresenta allo stesso tempo un punto di partenza e di arrivo. Questa idea è stata alla base dell'iniziativa formativa promossa dal Ministero dell'Interno nel 2017 e condotta da un Consorzio di università italiane finalizzata alla formazione dei ministri di culto stranieri leader di comunità religiose senza intesa. Spesso comunicato come """"Corso per gli imam"""", ha visto la partecipazione plurale di uomini e donne sikh, ortodossi ed evangelici rappresentando una nuova forma istituzionale di dialogo interreligioso e interculturale. Questo libro raccoglie gli interventi svolti durante la giornata di chiusura del Corso da docenti (Giovanni Cimbalo, Nicola Colaianni, Pierluigi Consorti, Roberto Mazzola, Paolo Naso) e rappresentanti del Ministero dell'Interno (Domenico Manzione e Giovanna M. Iurato), introdotti da Federica Botti, che ha coordinato le attività formative."" -
Fisica e fisici a Pisa nel '900
Soprattutto a partire dai primi anni '50 lo straordinario incremento quantitativo delle attività di ricerca in Fisica a Pisa non è più stato accompagnato da un'opera di sistematica stesura di relazioni e saggi di natura storico-documentaria volti a inquadrare tali attività in un contesto articolato ma coerente. A fronte di una grande mole di articoli ricerca pubblicati in riviste nazionali e internazionali, nessun lavoro di ricognizione e di classificazione di tale materiale è mai stato effettuato, e le stesse biografie scientifiche dei protagonisti di quella stagione sono affidate quasi soltanto a trascrizioni di interviste e a brevi necrologi. Il principale obiettivo del progetto è quindi quello di raccogliere i contributi e le testimonianze di quanti, per motivi di ricerca o per diretta partecipazione agli eventi, siano stati in grado di fornite documentazione relativa alle numerose importanti attività scientifiche svoltesi a Pisa e altrove con il determinante contributo dei fisici pisani. La ricognizione e la presentazione delle ricerche già effettuate e delle informazioni ancora reperibili appare preliminare ed essenziale ai fini dell'avvio e del futuro completamento di un'iniziativa certamente ambiziosa ma culturalmente indispensabile al fine di salvaguardare la memoria storica di un periodo per molti aspetti cruciale per lo sviluppo della Fisica non soltanto pisana e nazionale. Infatti alcuni dei risultati conseguiti nel Novecento con l'importante contributo dei fisici pisani sono stati poi determinanti ai fini di alcune scoperte fondamentali degli ultimi anni, come il bosone di Higgs e le onde gravitazionali. Destinatari della pubblicazione potranno essere, oltre agli specialisti direttamente interessati alla storia della Fisica, docenti, ricercatori, studenti ed ex studenti dell'area pisana che desiderino ritrovare la cronaca degli eventi e le radici della propria formazione. -
L' aquila bicipite e il tenero iris. Tracce russe a Firenze nel primo Novecento (1899-1939)
«Zakuski e fritto misto; kvass e chianti; vodka e pan di ramerino, balalaike e chitarre; Lermontoff e Stecchetti, Davidoff e Tosti, Pasqua russa e Colombina, armonia sulla intera linea, dal palato al cervello! Pasqua Ortodossa! Cena succulenta con piatti multicolori!». Così annotava l'eclettico scrittore fiorentino Carlo Placci nelle sue memorie postume, fermando sulla carta le impressioni sui molteplici incontri con i russi a Firenze fra Otto e Novecento. Placci è solo uno degli intellettuali fiorentini ad aver avuto contatti diretti con i viaggiatori e gli emigrati russi, una comunità che si va consolidando sin dagli albori del Novecento e in seguito alla prima ondata migratoria del 1917. Alla luce di nuovi materiali d'archivio il presente volume ricostruisce e segue queste tracce con lo scopo di tornare sulla presenza russa a Firenze e di comprendere la diffusione e la ricezione della cultura russa attraverso istituti, teatri, università, periodici, case editrici, figure di spicco della società italiana di epoca giolittiana e fascista. ""L'aquila bicipite e il tenero iris"""", riprendendo con quest'ultima immagine una nota citazione blokiana, rappresentano macro e micro storie che a Firenze si incontrano, si perdono, si ritrovano, si rispecchiano, corrono veloci sulla linea del tempo per scoprire probabilmente di appartenere, avrebbe detto Jurgis Baltrusajtis, a una """"stessa tribù""""."" -
Adaptable room. Strategie per la progettazione di una camera di degenza adattabile
La camera di degenza rappresenta il luogo in cui il paziente trascorre la maggior parte del periodo di ricovero, lo spazio nel quale vengono somministrate le cure, dove è monitorato lo stato di salute e in cui si effettuano visite e terapie e, contemporaneamente, quello in cui si conducono attività legate alla vita personale e privata; ciò significa che la progettazione di tale area dovrà essere molto accurata e si dovrà tener conto non solo dell'aspetto ""tecnologico"""" del problema ma anche dell'aspetto """"umano"""", ovvero si dovranno considerare come fondamentali tutti quegli accorgimenti che permetteranno al paziente di trascorrere il più serenamente possibile il periodo di permanenza nella struttura, accorgimenti legati alla nuova frontiera del Patient-Centered Care Approach, sviluppatosi di pari passo con il progresso tecnologico: alle consolidate esigenze dettate dai protocolli medici si devono affiancare quelle esigenze che possono elevare gli standard qualitativi dell'ambiente ospedaliero - connesse al paziente ed agli altri utenti coinvolti - che tengano conto della progressiva evoluzione in atto nelle organizzazioni sanitarie. Obiettivi generali della ricerca sono, quindi, il miglioramento delle prestazioni erogate dalla camera di degenza in relazione alla complessità di esigenze clinico-mediche ed individuali del paziente e degli altri utenti che ne usufruiscono, nonché in relazione al progresso tecnologico ed alla rivoluzione etica, legata all'umanizzazione degli spazi di cura. La ricerca presenta una ricca analisi di casi di studio del panorama americano in modo da sistematizzare variegate caratteristiche della camera di degenza, in relazione agli aspetti funzionali e relazionali dell'ambiente interno. La ricerca propone una attenta riflessione sulla definizione del quadro esigenziale utile a definire strategie progettuali per la configurazione della """"camera di degenza adattabile""""."" -
L' armonia delle opinioni dei due sapienti: il divino Platone e Aristotele. Ediz. italiana e araba
Nella Bagdad del X s. dell'era cristiana, IV dell'Egira, al-Farabi commenta le opere di Platone e di Aristotele e scrive trattati di filosofia, nella convinzione che l'eredità greca trasmessa ""da Alessandria a Bagdad"""" rappresenti il perno di una società umana virtuosa e lo strumento indispensabile per la comprensione del senso del Corano. I nemici della filosofia accuseranno questo sapere antico ed estraneo alla fede islamica di essere empio, inutile, contraddittorio: l'Armonia, qui presentata con testo arabo rivisto, traduzione italiana e ampio commento, dimostrerà che essi si sbagliano. Non soltanto l'insegnamento di Platone e quello di Aristotele sono in pieno accordo, ma le apparenti divergenze sono il risultato di esegesi superficiali o faziose. Affinché i nemici della filosofia siano confutati, coloro che se ne considerano gli eredi nella città musulmana devono conoscere intimamente il pensiero di Platone e di Aristotele, che è in profonda sintonia. Nel solco della tarda antichità greca, che. nelle scuole neoplatoniche proclamava l'unità delle dottrine di Platone e Aristotele, l'Armonia si presenta come una raccolta di argomenti di controversia. La sua attribuzione ad al-Farabi è stata contestata da alcuni; altri hanno pensato che si trattasse di uno scritto divulgativo, in cui egli avrebbe addirittura sostenuto tesi di comodo: un'analisi paziente e rigorosa mostra che tanto i dubbi sull'autenticità quanto la lettura dell'opera in chiave di pamphlet sono da archiviare. Prefazione di Gerhard Endress."" -
La scuola pisana di fisica (1840-1950)
Nel quadro di una lunga tradizione di cultura scientifica dell'Ateneo pisano e grazie alla lungimiranza del Granduca, verso il 1840 venne a costituirsi un nucleo di studiosi (principalmente Matteucci e Mossotti con i loro allievi Felici e Betti) che nell'arco di un ventennio diede vita alla prima vera ""scuola"""" di Fisica italiana. La cattedra di Fisica sperimentale passò senza soluzione di continuità da Riccardo Felici (1859-1893) ad Angelo Battelli (1893-1916) e a Luigi Puccianti (1917-1947), tre personaggi tra molto diversi tra loro ma tutti di grande spessore culturale, di cui si approfondiscono le vicende umane e scientifiche, le pratiche didattiche e il contesto accademico. Si analizza in dettaglio la platea dei collaboratori e degli allievi, che finirono poi per coprire un quarto delle posizioni apicali nella Fisica sperimentale italiana fi no al secondo dopoguerra, ricostruendo gli elenchi degli assistenti, degli incaricati, dei laureati e delle loro pubblicazioni."" -
Ricordando Alessandro Pizzorusso. La Corte Costituzionale di fronte alle sfide del futuro (Pisa, 15 dicembre 2017)
Il volume raccoglie gli atti dell'incontro di studio che si è tenuto a Pisa il 15 dicembre 2017 in ricordo del secondo anno dalla scomparsa di Alessandro Pizzorusso. Hanno partecipato al seminario coloro che avevano frequentato il corso di dottorato in Giustizia costituzionale e diritti fondamentali, coordinato per molti anni presso l'Università di Pisa dal professor Pizzorusso. I partecipanti hanno così inteso ricordare la fi gura del Maestro e la passione che da questo profusa negli anni della sua costante presenza ai lavori ed alle attività del dottorato. Scopo del convegno è stato quello di rifl ettere sulla adeguatezza degli strumenti di cui dispone il Giudice costituzionale per svolgere adeguatamente il proprio ruolo di fronte ad una realtà profondamente diversa rispetto a quella presente quando veniva deciso il modello italiano di giustizia costituzionale. Il volume riprende l'andamento dell'incontro e si compone di quattro parti: a) composizione e ruolo della Corte nella forma di governo; b) aspetti del processo costituzionale; c) strategie comunicative, opinione dissenziente e dialogo tra le corti; d) ""zone franche"""" della giustizia costituzionale ed effetti delle sentenze della Corte."" -
Fuori da scuola. 1938. Studenti e docenti ebrei espulsi dalle aule pisane
A ottant'anni dalla sigla dei decreti fascisti del settembre 1938 che cacciarono dalle università e scuole italiane studenti e docenti ebrei italiani e stranieri, viene qui offerto un bell'esempio di metodologia della didattica della storia, di divulgazione e di educazione morale, prova concreta dell'alta qualità dei docenti italiani. Nel volume confluiscono infatti due testi editi in precedenza, ora rivisti, aggiornati, integrati da nuovi documenti e nuove riflessioni critiche. Il primo è la trasformazione di un quaderno del Centro per la Didattica della Storia, ""Mio padre ci disse che non saremmo più tornate al Galilei"""", che Stefano Sodi aveva curato con i propri allievi nel 2008. Rivisto e integrato da nuove informazioni, narra la storia dell'espulsione dal Liceo Ginnasio pisano del professor Lamberto Borghi, che sarebbe poi divenuto uno dei più insigni pedagogisti italiani del dopoguerra, e di numerosi allievi, la maggior parte dei quali eredi delle famiglie della borghesia ebraica della città. Il secondo è il catalogo della mostra """"Shoah e cultura della pace"""", presentata dall'Ateneo di Pisa nel gennaio 2002, curato dagli storici Tommaso Fanfani e Michele Luzzati, dalla giovane studiosa Francesca Pelini, dalle archiviste Giovanna Tanti e Rosa Lucia Romano. Esso viene ora sviluppato da Alessandra Peretti in una più ampia riflessione sulle vicende dei circa 290 studenti ebrei stranieri e dell'imprecisato numero degli italiani espulsi, e integrato dai documenti ufficiali dei Ministeri e del Rettorato e dalle lettere e fotografie dei perseguitati stessi. Due testi preziosi, non solo per interpretare il passato. I persecutori, talvolta, ritornano."" -
Diario di un'infamia. Le leggi, le vite violate, il ricordo
Dalla genesi della normativa razzista in Italia alle storie di persone che ne subirono le conseguenze, con immagini e documenti inediti. Schede su personalità e argomenti tra cui il ""Bagitto"""". Cronaca del ricordo e dell'incontro promosso dalle università italiane in occasione dell'80° dalla firma."" -
Esperienze di tutela dei diritti fondamentali a confronto. Seminario interno del Corso di Alta Formazione in Giustizia costituzionale, anno 2018
Il presente volume raccoglie i contributi di alcuni dei partecipanti al Seminario interno alla VII edizione del Corso di Alta Formazione in giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali 'Alessandro Pizzorusso"", svoltosi presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa tra il gennaio e il febbraio 2018. Gli interventi pubblicati affrontano, sotto diverse prospettive, il tema della tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali attraverso le esperienze concrete di cui ciascun Corsista è portatore e per mezzo di """"casi"""" caratterizzanti diversi Paesi, come stimolo ad una riflessione e ad un confronto non limitato al piano nazionale, ma esteso a quello sovranazionale e internazionale. Il Corso, di cui nel gennaio 2019 sarà inaugurata la VIII edizione, ha costituito negli anni, tanto per i partecipanti che per i docenti, un'occasione unica di proficuo confronto sulle tecniche e sugli strumenti di tutela dei diritti fondamentali nei Paesi di provenienza dei Corsisti, in particolare focalizzando l'attenzione sul ruolo svolto delle Corti costituzionali, sovranazionali e internazionali."" -
Egitto e Vicino Oriente. Ediz. italiana e inglese (2018). Vol. 41
Nel 1978 uscì il primo numero della rivista Egitto e Vicino Oriente, fondata e diretta da Edda Bresciani, professore ordinario di egittologia. Lo scopo della rivista era ed è quello di dare uno spazio comune a egittologi e studiosi del Vicino Oriente che afferiscono al Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico (già Istituto ""Ippolito Rosellini""""), con apertura, fin dalla fondazione, alle generazioni più giovani di studiosi e a colleghi di altre università, anche stranieri, in una prospettiva di rispetto dei campi specifici di ricerca pur nella comunità d'intenti."" -
CEP. La calcolatrice elettronica pisana. Scenario, storia, realizzazione, eredità
"Nel campo dell'informatica parlare degli anni cinquanta e sessanta è storia antica. Credo che pochissimi fra gli scienziati di allora avessero un'idea dello sviluppo incredibile che in pochi anni avrebbe avuto l'informatica, soprattutto con i personal computer e con internet. Eppure, come fanno notare gli autori, i principi di questa scienza erano già tutti presenti e il funzionamento dei moderni computer è basato sugli stessi principi della CEP: quella che invece è cambiata è la tecnologia, che ha permesso di costruire computer con potenza immensamente superiore e con dimensioni incomparabilmente inferiori. [...] Era quello il momento della crescita economica dell'Italia e non si temeva di fare scommesse sul futuro. Anche se i tempi sono purtroppo cambiati, credo che oggi valga ancora di più la pena di fare coraggiosamente scommesse sul futuro e l'esempio della CEP può valere da stimolo efficace."""" (Dalla Presentazione della prof N. De Francesco)" -
Il dolore e la sua terapia nella medicina occidentale. Vol. 2: Cinquecento e il Seicento, Il.
Per la storia del dolore e della sua terapia nella medicina occidentale, il cinquecento e il seicento segnano un rinnovato interesse per i fenomeni della natura, che coinvolge anche lo studio dell'uomo, ma non argina il perdurare di molte pseudoscienze, come astrologia, divinazione, alchimia e magia. L'indagine scientifica è più accurata, grazie alla rivoluzione galileiana. Nonostante i progressi della medicina, la tradizione antica perdura per lungo tempo. Mentre lo studio di alcuni fenomeni dà risultati di grande precisione, le scienze applicate all'uomo appaiono meno definibili in termini matematici e tendono a ricadere in visioni magico-religiose. Le testimonianze sul dolore e la sua terapia sono numerosissime. Ancora una volta, oltre a riportare i testi più rappresentativi delle figure di riferimento irrinunciabili, si è optato anche per alcune curiosità che aggiungono interesse alla trattazione. Prefazione di Andrea Bocelli. -
La geografia della vite. Vol. 2: numeri della viticoltura mondiale. La viticoltura in Europa, I.
In questo II volume della ""Geografia della vite"""" l'approccio regionale prende decisamente il sopravvento, per cui, dopo un breve inquadramento statistico della viticoltura mondiale, si procede ad una descrizione relativamente dettagliata delle diverse realtà statali europee, mettendo in evidenza per ciascuna i legami fra gli aspetti salienti della coltivazione della vite e gli specifici fattori ambientali e culturali: l'analisi non può che essere condotta a livello piuttosto schematico e superficiale, ma l'ampiezza della trattazione risulta direttamente proporzionale al ruolo economico e territoriale ricoperto dai diversi Stati nell'ambito dell'attività viticola internazionale. Per ciascuno di essi (ove possibile in base alla reperibilità, non sempre agevole, delle informazioni a livello globale e nazionale) sono stati presi in considerazione gli aspetti storici, ecologici, statistici, agronomici, ampelografici e produttivi, e sono state altresì individuate a livello regionale le maggiori aree viticole, al fine di giungere ad una sintesi che possa risultare utile anche in una prospettiva futura di sviluppo e gestione della viticoltura in Europa."" -
La geografia della vite. Vol. 3: viticoltura nel mondo, La.
Questo III volume della ""Geografia della vite"""" è interamente dedicato alla viticoltura nei Paesi extraeuropei, che in tempi recenti hanno fatto importanti passi in avanti a livello produttivo, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, conquistando porzioni crescenti del mercato internazionale: molti di essi possono essere definiti emergenti a tutti gli effetti, grazie anche ad una maggiore dinamicità ed elasticità rispetto a quelli europei nella gestione del settore viticolo; oltre a poter offrire i loro prodotti a prezzi concorrenziali in ragione dei costi della manodopera (di solito relativamente bassi), essi hanno potuto fare affidamento sull'esperienza maturata dai viticoltori del Vecchio Continente ed hanno altresì sfruttato le opportunità derivanti dalle moderne tecnologie per mettere in produzione nuovi impianti altamente competitivi, senza dover riconvertire quelli ormai obsoleti, presenti su gran parte del territorio europeo. Questa tendenza, comune del resto ad altri settori dell'economia mondiale, non esclude che anche nel resto del Mondo siano in atto processi involutivi di alcune viticolture nazionali, soprattutto a seguito di crisi economiche e politiche, o di scelte penalizzanti in ambito socioculturale."" -
Lo specchio del gulag in Francia e in Italia. La ricezione delle repressioni politiche sovietiche tra testimonianze, narrazioni, rappresentazioni culturali (1917-1987)
Studiare la ricezione delle repressioni politiche sovietiche come memoria europea significa scoprire le basi su cui poggia oggi questa memoria, così incerta e traballante, nonché comprendere da quali versanti si può muovere per recuperare a questa memoria il posto che le spetta all'interno della coscienza memoriale europea e, in ultima analisi, del sentire collettivo. Questo libro intende aprire una nuova prospettiva di indagine sul più longevo totalitarismo europeo. Si tratta di una prospettiva problematica e multidisciplinare, fondata su un assetto metodologico innovativo che ha al suo centro la ricerca e la ricomposizione della ""traccia"""" della ricezione del Gulag nell'Occidente europeo. Si intende, così, aprire una riflessione che promuove la conoscenza di una memoria, quella del Gulag, come memoria identitaria europea; una memoria che stia al fianco di altre memorie del male, ufficializzate e certificate da istituzioni e tribunali internazionali, come la Shoah o il genocidio degli armeni. Il volume contiene interventi in italiano, francese e inglese."" -
Nuove musiche (2017). Vol. 3
La rivista «Nuove Musiche» nasce dal sodalizio tra il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Palermo e la Fondazione Prometeo di Parma. Essa colma una lacuna dell'attuale panorama editoriale italiano, privo di un periodico di alto profilo accademico monograficamente dedito alla musica contemporanea. Dotata di un comitato scientifico internazionale e applicando procedure di peer review, la rivista esce con cadenza semestrale, in edizione multilingue, in versione sia digitale sia cartacea. Suo oggetto di studio è l'intero campo mondiale della musica d'oggi, con una prospettiva privilegiata sulla situazione italiana. Lo sguardo di ""Nuove Musiche"""" mira alla convergenza metodologica dei vari approcci della musicologia: storico, estetico, analitico, teorico-sistematico, socio-antropologico, psico-neurologico, semiotico, mediale, economico. Cioè alla convergenza tra la musicologia stessa e le altre discipline della conoscenza, nell'ideale di un umanesimo aggiornato. Oggi in Italia il dibattito sulla musica contemporanea si svolge perlopiù in un ambito ristretto e separato, """"Nuove Musiche"""" invece punta a integrare la riflessione sulla musica contemporanea nella vita culturale nel senso più vasto. Perciò la rivista ospita studi scientifici ma anche contributi liberi di compositori, interpreti e organizzatori, e si rivolge al pubblico della musicologia accademica internazionale ma anche agli """"addetti ai lavori"""" della musica contemporanea e a tutte le persone interessate.""