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Europa di ieri o del futuro
Impegnata in perenne lotta tra nuovo contro vecchio, l'Europa anela all'unità politica, ma si dibatte fra entusiasmi e incertezze, successi e fallimenti, visioni positive e incomprensioni. L'avventura unitaria, iniziata concretamente sessanta anni fa con grande promessa, subì presto la battuta d'arresto perché importanti Stati Membri non erano disponibili a rinunciare alle ottocentesche visioni nazionalistiche e, invece di dare la preferenza a un'Europa forte e unita, si tennero strette le loro piccole sovranità. L'unità politica venne (e viene) bloccata sfruttando sentimenti di facile presa sulla gente per bene, il folclore di bandiere e inni nazionali. Gli avversari dell'unità intenzionalmente cercano di confondere patriottismo con nazionalismo. Ma mentre patriottismo è un sentimento fra i più elevati e nobili, nazionalismo è fra i più perniciosi e negativi. Un buon europeo deve rimanere fedele alla sua patria ma deve al contempo considerarsi anche europeo. Il concetto è stato delineato icasticamente da Benedetto Croce quando scrisse che gli europei devono essere capaci di indirizzare i loro pensieri all'Europa, fare battere per lei i loro cuori ""come prima per le patrie più piccole, non dimenticate già, ma meglio amate"""". Un buon europeo deve decisamente respingere il nazionalismo, che mai porta unità. L'Europa deve avere il coraggio di superare la mentalità di terra di occupazione, di dovere in ogni sua mossa esibire riverente gratitudine e obbedienza ai vincitori della seconda guerra mondiale. Essa deve affermare visione politica indipendente, deve entrare con audacia nel futuro. Se tarda a farlo, continuerà a ritrovarsi nell'amorfo di Stati e staterelli spezzettati, senza volto sulla scena internazionale, facile preda di prevaricazione e sfruttamento. Rischierà la fatale scomparsa di continente politicamente rilevante."" -
Il peso della bellezza. Tre casi per il professor Francesco De Stisi
Francesco de Stisi, ex professore di lettere, lavora come investigatore privato presso l'agenzia ""La Scelta Migliore"""". Il suo capo, la rampante e determinata Maria Leone, ha l'abitudine di affidare al suo collaboratore e amante i casi più insoliti, in cui acume, cultura e una buona dose di sfacciataggine sono elementi indispensabili per la risoluzione finale. Tre casi, tre donne ammalianti e bellissime costrette a fuggire a causa delle troppe attenzioni suscitate dalla loro avvenenza. Con ironia, e un pizzico dí cinismo, Francesco de Stisi si addentra nelle pieghe dell'animo umano mostrando come la bellezza, talvolta, possa essere un peso insostenibile."" -
#Quartierinogauchecaviar. Sneackers rosse eppur bisogna andar
Il giorno dopo le elezioni comunali bolognesi della tarda primavera 2016, il quartiere Santo Stefano, storicamente baluardo della destra cittadina, si sveglia allineato a tutti gli altri. Si profila uno scossone identitario e urge un cambiamento: mutano, seppure solo in superficie, i riferimenti valoriali, gli stili di vita che ne sono espressione; mutano i connotati del quartiere, adattandosi allo urban style generalizzato, ma soprattutto cambia l'antagonista. Che diventa l'odiato-amato quartiere cugino Saragozza, dove si trovano le famigerate Longhena, scuola green sui colli di Casaglia accusata di essere eccessivamente radical chic, in perenne confronto con le Fortuzzi, dentro i Giardini Margherita. Tra condomini solidali, riuso, coworking, orti verticali, patti di collaborazione per la gestione condivisa dei beni comuni, aperitivi ecocompatibili e biologici, si gioca per la prima volta vicino alle Due Torri la lotta simbolica di cui parlava Bourdieu tra ""pretendenti pretenziosi"""" e """"detentori legittimi""""."" -
Noi della Bolognina
Ogni quartiere ha una sua anima. Quella della Bolognina è raccontata, in queste pagine, attraverso i personaggi che frequentano un bar, la storica baracchina di via Sebastiano Serlio 22/5. Nei ritratti che Loredana Negroni offre ai lettori, ritroviamo l'intellettuale, il beone, la sciantosa, l'alternativo... un universo di figure che compongono, come in un mosaico, il ritratto della ""piccola Bologna"""", un quartiere che mantiene ancora, nonostante il """"progresso"""", un'anima del tutto particolare."" -
L' Onda. Storie italiane di uomini e chitarre. Danilo Malferrari conversa con Francesco Guccini su «L'Onda»
"L'Onda"""" è un viaggio emozionante di suoni e racconti, nello spazio e nel tempo, attraverso le vite avventurose e le musiche straordinarie di grandi chitarristi italiani. Musicisti visionari e coraggiosi che, agli albori del Novecento, hanno prima sognato e poi attuato il rinnovamento dell'arte chitarristica in Italia e nel mondo, contribuendo di fatto a influenzare tutto ciò che oggi consideriamo musica moderna. Il saggio copre il periodo tra il 1870 e il 1950 e presenta alcuni documenti finora del tutto sconosciuti alla storiografia ufficiale dello strumento, tratti dal periodo più critico della sua storia, periodo cruciale per la chitarra, che rischiava di sparire a favore dello strumento emergente dell'epoca: il mandolino. È un viaggio nella memoria oggi svanita, perché «ricordare serve sempre, perché non creiamo improvvisamente, dal nulla, senza avere qualcosa alle spalle; ricordare serve sempre, per sapere da dove veniamo, per capire come siamo fatti oggi attraverso quello che siamo stati ieri» (Francesco Guccini)." -
West Side Story. Ediz. italiana e inglese
Da un'idea di Jerome Robbins. Musica di Leonard Bernstein, liriche di Stephen Sondheim. Prima rappresentazione: Washington, National Theatre, 19 agosto 1957. -
Autodeterminazione e provvidenza nel Cinquecento
Il rapporto tra l'autodeterminazione individuale e l'ordine della Provvidenza è uno snodo cruciale della discussione teologica, filosofica e scientifica negli anni a ridosso della Riforma protestante e del Concilio di Trento. Ora in contrasto, ora in sintonia con le prescrizioni e i divieti della Chiesa romana e dei Riformati, filosofi come Lorenzo Valla, Pietro Pomponazzi, Girolamo Cardano, Simone Porzio, Giovan Francesco Pico, Paolo Ricci o Jean Bodin si assumono il compito di esaminare, in termini di pura razionalità, contenuti teologici e postulati etici, in vista della formulazione di una morale autonoma e di un esame delle condizioni della libertà umana nel quadro della necessità naturale e storica. Tramite piste diverse che attraversano il pensiero politico e quello scientifico e collegano luoghi diversi dell'Europa cinquecentesca, il volume mostra con quale intimo coinvolgimento e con quanta varietà di posizioni fosse avvertita, nel Rinascimento, l'esigenza di indicare le possibili vie di definizione di uno spazio adeguato alla virtù umana. -
Ore buie
"A volte, la mia poesia patisce odiose derive liriche frammiste a quel Getto di sensi interconnessi, ai quali, brutalmente, correrebbe invece l'obbligo di far loro ogni singola riga vergata. Tuttavia, soprattutto questa è: Libertà, complemento imprescindibile in un modo di esprimersi che ripudia norme e stilemi bolsi, accademici e stantii, ma, proprio in ragione di ciò, ne fa uso od abuso quanto più a piacere. Ma ciò è, allo stesso modo, il limes ed il pregio di quel Libero flusso espressivo che siamo adusi chiamare Poesia. La vera Poesia non appone paletti o barriere e non accetta regole, né si fa imbrigliare in gruppi e/o categorie a causa della loro endemica e cieca fissità figlia di un mediocre nozionismo fine alla pubblicazione di antologie. Non ambisce a riconoscimenti ed onori, semplicemente ignora la critica in quanto impensabile ed impossibile, oltre che inammissibile: arrogarsi il diritto di criticare l'intimo di un soggetto da parte dì terzi è quanto di più stupido presuntuoso ed insulso si possa fare, finendo invariabilmente per scadere nell'egocentrismo delle proprie interpretazioni ergendosi a """"pensierivendoli"""". Quest'ipocrita pretesa è quindi solo uno sciocco sfoggio d'accademia, impalpabile ostentazione di saccenza."""" (L'Aura)" -
Ricordati di sorridere alla fine del mondo
Dopo la chiusura del cinema Stanley e la fine della relazione con Chiara, la vita di Vittorio Emanuele Corso è un susseguirsi di frustranti e grotteschi fallimenti (per non parlare del bizzarro nome che porta). Il mondo del lavoro sembra rifiutarlo, ma il ragazzo continua a cercare la meritata occasione di riscatto nella piccola cittadina di Passator Cortese, dove vive. Sarà il suo amico Paolo Zanga, detto Tritolo, a offrirgli un'originale rivincita che lo porterà a Bologna, in un condominio della prima periferia in cui dovrà portare a termine una missione molto particolare... Vittorio Emanuele non sa che lo stesso stabile è al centro di un importante caso giudiziario: proprio qui infatti riporterebbero tutti gli indizi lasciati da un efferato serial killer; non solo, la giovane insegnante Ada, una delle inquiline, sembra essere svanita nel nulla, provocando grande agitazione nella sua amica Sabrina, anche lei residente nel palazzo, convinta di aver trovato il colpevole. Mentre il famigerato ispettore capo Franco ""Geronimo"""" Barbetti indaga sulla vicenda, tra gli abitanti del condominio, ignari dell'intruso tra loro, nasce una girandola di sospetti che porterà a incredibili equivoci e deliranti colpi di scena, fino all'inaspettato epilogo."" -
Pittore, prete, padre di famiglia. Una biografia
Il clero di oggi lava i piedi a dodici poveri il giovedì santo, ma li lascia ugualmente poveri per tutto l'anno. Castiga una ingiuria e benedice le armi, predica l'amore e partecipa alla guerra. Impone di accettare alle famiglie quanti figli Dio mandi, rifugiandosi però nel celibato. Elabora una morale di circostanza che permette di portare la croce appesa al collo con catenella d'oro. Diario di una vocazione precocissima tradita dall'istituzione e dalla ragione, questo documento racchiude una vita ""spezzata in due"""": da una parte il sacerdote insofferente al dogma e all'ipocrisia, dall'altra il padre di famiglia e l'artista. Dall'infanzia a Comacchio passando per l'esperienza di cappellano di guerra durante il secondo conflitto mondiale, sino alla partenza per l'Argentina, quella di Guido Cinti è una vicenda umana profonda, a tratti avventurosa, narrata con raffinatezza e grande acume. Una confessione privata che si fa universale e invita a riflettere sugli aspetti più reconditi e controversi dell'animo umano."" -
Il contadino, l'insalata e la neve. Pensieri su psichiatria e libertà
Uno psichiatra di fama internazionale si ritrova accusato di truffa, scaraventato sulle prime pagine dei giornali svizzeri e allontanato dai propri pazienti. Durante l'anno che trascorre in carcerazione preventiva in una stanza di ospedale, vede sgretolarsi non solo tutto ciò che ha costruito, ma anche la propria reputazione. Solo sette anni dopo, a processo concluso, potrà tornare a esercitare la professione, trovando nell'esperienza giudiziaria vissuta nuovi spunti per riflettere sul proprio lavoro. Da qui, questo libro autobiografico, che nasce da un caso di cronaca, si sviluppa lungo le trame di un breve romanzo e si espande fino a diventare un piccolo saggio sul ruolo del tempo, dello spazio e della libertà nei difficili contesti della carcerazione e del disagio mentale così come nell'esercizio della professione psichiatrica. Ciò che emerge è il racconto di rapporti umani interrotti — quelli tra un medico e i propri pazienti — e ricostruiti attraverso la consapevolezza, la determinazione e l'amore per la conoscenza, gli altri e la verità. -
Nel conflitto delle ideologie. La Chiesa e la politica bolognese tra la guerra e il Concilio (1945-1965)
Dopo la crisi del fascismo e la catastrofe della guerra la Chiesa sembrò a molti come l'unica istituzione capace di offrire garanzie di stabilità e di ordine in Italia. Eppure i cambiamenti intercorsi nel paese e i processi di modernizzazione in atto lasciavano pochi spazi al modello di società cristiana che essa auspicava. Superati rapidamente gli anni della convergenza antifascista, la ""guerra fredda"""" si tradusse nel duro scontro ideologico tra il """"partito cristiano al potere"""" e l'opposizione di sinistra. Bologna rappresenta in questo contesto un caso particolare di straordinario interesse. Sin dalla liberazione il Pci aveva assunto la guida dell'amministrazione, relegando la Dc all'opposizione e invertendo così gli equilibri politici nazionali. Perciò in quegli anni il rapporto della Chiesa con la città si è sviluppato in modo difficile e conflittuale: prima il cardinale Nasalli Rocca, poi il cardinale Lercaro si sono dovuti confrontare con una realtà sociale e politica profondamente cambiata, in cui i tradizionali aspetti della vita religiosa erano divenuti da un lato oggetto di contesa e dall'altro retaggio di una cultura che rischiava di allontanarsi irreparabilmente nella nuova società secolarizzata. Ma anche nella chiesa di Bologna covavano i fermenti di quel rinnovamento che si sarebbe affermato con il Concilio Vaticano II."" -
Dal cortile al castello. Storia di un medico
La storia di un medico, della sua carriera professionale, delle sue esperienze come volontario, ma soprattutto la storia di un uomo e dei suoi affetti, della sua famiglia. Un racconto che parte da lontano - dagli anni dell'infanzia - in cui le emozioni vissute, le vicende personali si intrecciano a quelle politiche, religiose, sociali e culturali degli ultimi cento anni del nostro Paese, e non solo. Un amarcord tenero, e a tratti un po' nostalgico, con punte di sottile ironia. -
Una fra le tante. Gabriella Zocca, memorie di Bologna
Giovanissima staffetta partigiana, Gabriella Zocca, oggi ultranovantenne, è stata protagonista di tante lotte e battaglie civili anche nel dopoguerra, che l'ha vista, tra le pochissime donne, tenacemente impegnata sul fronte sindacale. Oggi si reca spesso nelle scuole a raccontare ai ragazzi la sua esperienza, offrendo, instancabile, il suo appassionato contributo alla trasmissione della memoria. In questo volume, Donata Pracchi ne raccoglie i ricordi di vita: dall'infanzia, segnata dalla persecuzione politica del padre antifascista, all'avvicinamento ai partigiani durante il periodo di lavoro alla Ducati; dal matrimonio all'impegno sindacale e civile, fino ad arrivare all'uccisione di Francesco Lorusso e alla strage del 2 agosto 1980. La voce di una combattente per la libertà e la democrazia diventa così il racconto vibrante della storia bolognese del Novecento. -
I dilettevoli teatrali spettacoli di Leonardo da Vinci
"Questo libro, curato da Luca Garai e affidato a specialisti, affronta per la prima volta, su sola base documentaria, il tema di Leonardo """"uomo di teatro"""". I costumi, le feste e gli spettacoli teatrali allestiti da Leonardo in Italia e in Francia vengono descritti con completezza e precisione tali da riuscire perfettamente a evocare la cultura umanistica presente in tutte le opere del Maestro, che caratterizzò il periodo centrale del Rinascimento."""" (dalla Presentazione di Fabio Roversi Monaco)" -
Al fiôl spanézz e däli étri parâbol ed Gesó Crésst-Il figliol prodigo e altre parabole di Gesù
"Riascoltare le parabole nella lingua dei nostri nonni e bisnonni restituisce alla voce antica e sempre giovane del Vangelo un suono che, a tratti, ci sembra di non avere mai sentito prima. Ma che è in realtà il loro suono, il loro gusto più autentico. Quella parlata fluiva infatti - con una naturalezza oggi fattasi rara - da persone che abitavano un mondo assai più simile di quanto non lo sia oggi il nostro all'ambiente e alla cultura dei contemporanei di Gesù. Il dialetto petroniano ci fa sentire queste parole ancora più intimamente nostre, quasi fossero sempre appartenute alla stessa terra padana e appenninica di cui siamo figli e parte."""" (dall'Introduzione di Francesco Pieri)" -
101 modi di dire in Emilia-Romagna
Quante volte nel quotidiano utilizziamo modi di dire come ""scoprire gli altarini"""", """"cadere dal pero"""", """"prendere una cantonata"""" eccetera, senza conoscere quale sia la loro origine? È proprio al fine di soddisfare tale curiosità che Sara Prati e Giorgio Rinaldi hanno intrapreso questa curiosa e divertente ricerca volta a fornire informazioni su significati, genesi ed eventuali trasformazioni di 101 modi di dire emiliano-romagnoli, e italiani, entrati ormai da tempo immemore nel linguaggio di tutti i giorni. La lettura di queste pagine riconduce alla vita dei nostri predecessori, svelandoci concezioni e pensieri sull'esistenza dell'uomo che, sebbene strettamente legati all'ambiente e al tempo in cui sono nati, si possono considerare universali."" -
I racconti del tarocchino bolognese. Storie illustrate e tecniche divinatorie
Prendendo spunto dalle novelle di Luigi Pirandello e dai racconti di Italo Calvino pubblicati nel libro ""Il castello dei destini incrociati"""" - basati su un'iconologia fantastica del tarocco marsigliese - questo libro ci propone varie storie reali illustrate, lette attraverso le carte del tarocchino bolognese. Nove personaggi hanno bussato alla porta dell'autrice per raccontare la commedia della loro vita. Non sono evanescenti fantasmi della sua mente, ma hanno consistenza corporea e sono rappresentati da speciali maschere: quelle del tarocchino bolognese. Maria Luigia Ingallati ci rivela in questo volume lo scopo dell'arte, che è quello di interpretare le carte e così trasmettere una testimonianza dei vari stati d'animo dell'umanità."" -
Stagione di danza 2019. Teatro comunale di Bologna
Stagione di Danza 2019 del Teatro Comunale di Bologna: Il lago dei cigni, Trittico, Instrument Jam, Amore. -
Che fine ha fatto Sandra Poggi?
Milano, dicembre 1973. Libero Russo, scalcagnato investigatore, viene contattato da uno sconosciuto nella sua bicocca al quartiere Isola, dove vive in compagnia di un gatto e delle canzoni di Fred Buscaglione. Deve rintracciare Sandra Poggi, una ragazza della Milano bene di cui si sono perse le tracce. Un caso all'apparenza semplice, visto che la giovane è in contrasto con la famiglia. Libero, alle prese con i propri tormenti interiori e con la nostalgia per la sua terra, la Sicilia, intuisce che potrebbe non trattarsi semplicemente di una fuga da casa. In un vorticoso giro di giostra tra Milano, Venezia e Bologna, l'investigatore entra in contatto con neofascisti, strizzacervelli, prostitute, doppiogiochisti, movimentisti, poliziotti corrotti, per cercare di arrivare a Sandra, che sembra volatilizzarsi ogni volta che l'afferra, in un gioco di specchi in cui non si sa più chi è l'inseguito e chi l'inseguitore...