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Il barbiere di Siviglia. Gioachino Rossini
Dramma comico in due atti. Musica di Gioachino Rossini. Libretto di Cesare Sterbini da Le barbierier de Séville ou la Précaution inutile, di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Argentina, 20 febbraio 1816. -
Marmo & bronzo per la città di Bologna. Cronaca di una restituzione
Il volume racconta la cronaca dei passi che hanno portato alla ricollocazione dell'opera scultorea di Giuseppe Romagnoli ""L'amor Patrio e il Valore Militare? nella sua sede originaria, sulla facciata di Palazzo D'accursio in piazza Maggiore a Bologna. prefazione di Eugenio Riccomini."" -
Profughi. Naufragio dell'umanità nel mare della paura
L'umanità si illude che il fenomeno dei profughi possa essere contenuto e risolto se si combattono gli uomini, si vieta l'approdo di battelli e navi di soccorso, si innalzano muraglie e si erigono reticolati di filo spinato, si terrorizzano con la minaccia di prigione le persone caritatevoli che vorrebbero aiutare. L'Europa è vulnerabile per la sua vicinanza all'Africa, sarà sempre la più ambita destinazione di invasione. Quando l'Africa avrà i previsti 4,5 miliardi di abitanti, i migranti africani non giungeranno più con insicuri barconi, verranno con capaci e sicuri mezzi di trasporto. I letargici governi europei si desteranno allora, opporranno resistenza, ma l'Europa verrà travolta dalla folla irrefrenabile dei nuovi arrivati. Il risveglio ci sarà quando, nel 2100, con un deficit di 90 milioni di persone, mancherà all'Europa la forza lavoro per fare fronte alle esigenze della sua economia produttiva e agli obblighi nei confronti della popolazione anziana. Ci si renderà conto di come le generazioni passate siano state stolte a non avere voluto cogliere l'opportunità, e accogliere la fresca manodopera che le veniva offerta. Le muraglie sognate da capi di Stato dell'Unione Europea e dal presidente americano sono inutili, saranno superate con scale, sfondate da arieti, eluse con sorvolo. Nell'assalto delle masse travolgenti, le mura cadranno, calpestate come carta velina. I profughi entreranno nella ""Terra Promessa"""". L'Europa dovrà aspettarsi migrazioni inimmaginabili, sarà fronte di fiume impetuoso in piena. Centinaia di milioni di disperati irromperanno, inquadrati e serrati in falangi, avanzeranno inesorabili, con passo meccanicamente inarrestabile."" -
L' incoscenza del tarlo. 1968: Italia, Afghanistan, Kashmir e ritorno. Dodici amici percorrono, ignari, la via per l'Oxiana di Byron e Chatwin. Ediz. illustrata
Luglio 1968. Dodici amici poco più che ventenni, sette ragazzi e cinque ragazze, partono per l'Oriente a bordo di due gipponi, residuati bellici della Seconda guerra mondiale. La destinazione finale è il Kashmir... Con risorse limitate e pochissime informazioni - era un tempo in cui non esistevano nemmeno le carte stradali di alcuni dei paesi da attraversare - il gruppo ha vissuto un'esperienza unica, della quale rimangono, oltre alla memoria dei protagonisti, alcune centinaia di fotografie, un film in superotto di quasi due ore, e il diario che Gianni Evangelisti scriveva in diretta, giorno dopo giorno, per documentare questa avventura. A cinquant'anni di distanza il libro vuole raccontare l'impresa, che i dodici ragazzi di allora ricorderanno sempre come folle, molto polverosa e certo irripetibile. -
Lo dicono tutti i ragazzi. Cronaca di un ritorno a casa: la Fortitudo in A1
"12 giugno 2018, nella pancia del PalaDozza viene presentato il nuovo coach, Antimo Martino. Lo conosco bene, molto bene. Sono convinto possa essere lui l'uomo del destino. 31 marzo 2019, grazie alla vittoria su Ferrara la Fortitudo torna in A1 dopo dieci anni. Lo stesso tempo impiegato da Ulisse per rivedere le sponde di Itaca"""". Questo è il racconto di quei 292 giorni indimenticabili, visti da un tifoso-giornalista." -
Senza rete 2
In pensione dal 1997, l'autore ha deciso di raccogliere le poesie scritte nel corso del tempo (l'età matura è stata certamente la più prolifica). Ha quindi pubblicato un primo libro, ""Senza rete"""" (Pendragon 2015) di cui questo volume è l'ideale proseguimento."" -
Giacomo Puccini. Turandot
Opera in tre atti. Musica di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni. Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926. -
I veggenti
Cosa vedono gli occhi della mente? È possibile che tali visioni riescano a superare le barriere dello spazio e del tempo, le leggi della natura, il rapporto di causalità? In giro fra Livorno, Parigi e Volterra, sotto lo sguardo incredulo di un prosaico e scettico avvocato, fra dipinti di Modigliani e versi di D'Annunzio, si srotolano piccole magie, irrompono coincidenze misteriose, eventi sincronici. Sotto la vista degli ""occhi senza pupille"""", la realtà e le sue leggi si fratturano, si frantumano, rivelando un mondo nascosto, legato da fili invisibili."" -
I segreti della pietra
Un antico ordine nascosto in piena vista e indissolubilmente legato alla storia di Bologna, un piano diabolico e centenario pronto per essere attuato e una pietra custode di un'indecifrabile incisione. Solo scoprendo i segreti dell'Ordine dei Cavalieri di Maria Vergine Gloriosa e della Pietra di Bologna sarà possibile salvare un'umanità il cui tempo sembra essere ormai scaduto. Un romanzo che, nutrendosi della ricca e straordinaria storia di Bologna, si sviluppa, tra il 1972 e il 2000, nel mezzo delle sue strade, dei suoi vicoli e dei suoi luoghi segreti. -
Lei era Sofia. Una storia familiare
Sofia è una bambina di due anni e mezzo quando le viene diagnosticata la malattia. Non è possibile comprendere, in momenti come questo, cosa può vivere un genitore. Il terrore, la rabbia, il senso di impotenza. Da quel giorno, cambia l'intera esistenza di una famiglia e di chi le sta intorno. Si resta sospesi in un mondo senza colori, né odori, né suoni. Una frattura temporale che sradica ogni certezza. Attraverso il racconto della sofferenza, della frustrazione e anche della solitudine provate, l'autore vuole mantenere vivo il ricordo della figlia giorno dopo giorno, e al tempo stesso essere d'aiuto a chi ha vissuto o vive una simile, tremenda esperienza. E proprio grazie alla condivisione, e al potere delle parole, che si può ritrovare il coraggio di ripartire, di tornare a vivere, di guardare al futuro. -
Paul klee. La formula poetica
Allo svelamento del mistero della forza creativa Paul Klee ha dedicato tutta la sua vita, artistica e personale, con un'immersione totalizzante e assoluta che lo ha completamente assorbito, allontanandolo dal mondo, dagli affetti, dalla vita stessa. Dentro questo assoluto si immerge Giovanni Volpe, per aprire il più profondo pensiero di Klee ai nostri occhi e alla nostra mente. Lungo tutto il suo poetico e approfondito saggio, Volpe va alla ricerca del senso più profondo del fare di Klee, individuando i cardini centrali del pensiero dell'artista svizzero, che trova espressione nei suoi disegni, negli acquarelli, negli oli, nelle incisioni e negli scritti: la concezione dello spazio, del tempo, la struttura architettonica, il vocabolario stilistico, fino a individuarne il modello. Creando un inestricabile e fondante intreccio di poetica, tecnica ed esistenza, l'autore costruisce uno straordinario racconto che restituisce appassionatamente la figura di artista e di uomo ""moderno"""", in continua battaglia con la propria finitezza e un'insopprimibile necessità di assoluto che sente raggiungibile: «Sopra le stelle voglio cercare il mio Dio»."" -
RID. Rivista italiana di dialettologia. Vol. 42
In questo e nel prossimo numero della rivista.si presenta una sezione monografica, che si affianca alla normale articolazione interna. Dopo Altre prospettive di storia linguistica italiana, apparsa in RID 21 e in RID 23, è la seconda volta che una serie di contributi sono riuniti in una speciale sezione, dedicata in questa occasione - per la cura di Massimo Cerruti e Giuliana Fiorentino - alla Sociolinguistica delle varietà, un nucleo tematico di assoluto rilievo nel panorama attuale degli studi linguistici. Risulta particolarmente significativo che in concomitanza - dopo la lontana nel tempo, ma per molti aspetti ancora valida visione di sintesi e di prospettiva su I dialetti e la dialettologia negli anni Novanta (pubblicata in RID 15) - appaiano nel presente volume due importanti articoli, rispettivamente di Gaetano Bemto e Alberto Sobrero e di John Trumper e Marta Maddalon. In essi infatti si ripercorrano - attraverso la figura di due studiosi recentemente scomparsi - le principali tappe di sviluppo degli studi dialettologici e sociolinguistici in Italia, uno sviluppo al quale la RID ha cooperato nel suo specifico ambito fin dalla sua fondazione. -
Trenta piccoli viaggi
I racconti di Graziano Campanini, tanto amati dal poeta Roberto Roversi, sono popolati da personaggi provenienti da mondi eterei, nati da luminosi giochi di fantasia, e hanno come caratteristica comune la semplicità, quasi fossero una favola per bambini. Ma in questa favola gli adulti restano impigliati come in una rete invisibile, una rete che li avvolge di piacere come accade con i grandi scrittori. -
Gioachino Rossini. L'italiana in Algeri
Dramma giocoso per musica in due atti. Musica di Gioachino Rossini, libretto di Angelo Anelli. Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Benedetto, 22 maggio 1813. -
Caro Luca. Ricordi di vita, racconti a mio nipote
Leda, tenace ottantasettenne dal carattere arrembante, si ritrova un pomeriggio a chiacchierare con Luca, il nipote di diciassette anni. L'incontro è quello tra due generazioni: quella del dopoguerra, che ha vissuto le difficoltà della ricostruzione e il boom economico, e quella dell'era digitale, per la quale tutto è immediatamente a disposizione e la memoria del passato è sempre più labile. Con tutto l'amore, la testardaggine e la caparbietà che la contraddistinguono, Leda racconta la storia della sua vita - dalla giovinezza in campagna alla guerra; dalle gare di corsa all'apertura della Trattoria Tony insieme al marito Tonino - trasmettendo valori che oggi paiono ormai fuori moda ma che, proprio per questo, devono essere continuamente ricordati, per non estinguersi. -
I ragazzi della Linea Gotica
L'inverno 1944-45 fu una stagione di sofferenza, rabbia e paura per i paesini di montagna lungo la Linea gotica. Silvano Monti, che in quei luoghi è nato e vissuto tutta la vita, narra qui le storie di solide famiglie contadine sconvolte dal dramma della guerra: racconti di perdita, fame, violenza e distruzione, ma anche di coraggio, amicizia e voglia di ricominciare. Storie di gente forte, che ha combattuto tenacemente la rassegnazione e la disperazione, nonostante tutto; storie di un intero mondo perduto, i cui pilastri erano la lealtà, la solidarietà tra esseri umani e il legame tra generazioni. Le voci dei protagonisti che rievocano ai giorni nostri le vicende di quell'epoca accompagnano il lettore su e giù per le impervie strade dell'Appennino, tra sfollamenti, bombardamenti e fughe dal nemico, fino all'alba della Liberazione e al ritorno alla vita. Postfazione di Rinaldo Falcioni. -
Se non è buono, che piacere è? Guida per preparare e degustare il caffè a casa e al bar
Un'immersione completa nel mondo affascinante del caffè: storia, coltivazione, lavorazione, fino all'arrivo nelle tazze delle nostre case e dei bar. Ogni suo passo viene raccontato, spiegato e condiviso perché tutti possano conoscere la grande tradizione che sta alle sue spalle. Un volume adatto a tutti i coffee lovers che offre utili e pratici consigli sui migliori metodi per la preparazione e la degustazione - sia espresso sia con la moka -, per distinguere tra un prodotto di alta o bassa qualità, per trovare il proprio caffè ideale. Perché è un piacere, e se non è buono che piacere è? In appendice, una serie di ricette - che spaziano dal primo al dessert - create appositamente per questo volume da alcuni dei migliori chef italiani. -
La cadenza dell'inganno. Memorie di un violinista notturno
Capita che il dolore di esistere si trasformi in gioia di vivere, o almeno in una sua illusione, seguendo il cigolio della memoria che sbriciola la ruggine degli anni... Il loro primo incontro avvenne sull'orlo del mare, di sera, quando il tempo incomincia a raccogliersi nella sacca del buio e la speranza erra per fantasie d'altri mondi. Fu subito amore tra i due, il violinista di grido e la donna venuta dal nulla. Poi l'eco di un tango sensuale, struggente, con un bandoneón che si sgola nel cuore della notte pedinando un'ombra. Vite in parallelo che d'improvviso s'intersecano. Ma chi è davvero il violinista? E la donna dall'irresistibile fascino e dalle cangianti identità? Una spy-story tra Buenos Aires, Trieste e Cetraro, dove piccole tessere s'incastonano nel mosaico della grande Storia che sta per sconvolgere il mondo nell'aberrazione dei totalitarismi. -
La sconcertante epoca del copia & incolla. Vol. 2
In un'aula scolastica, in un futuro non meglio identificato, ma di certo non tanto prossimo, un professore parla ai ragazzi della sconcertante Epoca del Copia & Incolla, tra la fine del secondo millennio e l'inizio del terzo. Nel corso di questa nuova lezione, il professore, ripercorrendo i fatti più eminenti che hanno attraversato il periodo dal 1990 al 2019, dimostrerà che l'arte di risparmiarsi era già in voga molto prima che i calcolatori elettronici divenissero strumenti d'uso comune. L'assurda vicenda giudiziaria in cui è coinvolta un'azienda romana, confermando le dinamiche distorte e le cattive pratiche radicate nella società, assurge a simbolo della degenerazione di quest'epoca. -
Spicchi di mela. Ricordi newyorkesi e altro. Conversazioni con Roberto Cresti
Sottile erede della figurazione moderna e delle sue declinazioni nel Novecento italiano, Luino continua a dipingere con vociana «sincerità», saggiando memorie diverse in paesaggi, nature morte, interni e nudi. Il suo stile - come il lettore potrà sentire dalla voce che anima le conversazioni qui raccolte - è una prosa leggera dalle continue variazioni, che aderisce al reale e se ne stacca nella stessa misura. Se racconta, non è eloquente, poiché riflette soltanto il necessario; e porta in sé molto più di quanto appaia. Ai critici dice ancora: «La vita è un letto sfatto, ma non troppo». (dall'Introduzione di Roberto Cresti)