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Neuroni immateriali
Una sconcertante scoperta delle neuroscienze è che la cosiddetta sfera spirituale dell'uomo, ovvero il suo meditare, innamorarsi, argomentare, è del tutto materiale, di una singolare materia biologica denominata neurone. Tra gli studiosi impegnati a svelare i segreti di queste straordinarie cellule, alcuni hanno intrapreso una strada che cerca invece di prescindere dalla loro materialità, puntando a comprendere la loro peculiare funzione di calcolare. Costoro non usano quindi come strumenti provette e apparecchi medicali, bensí la matematica e i computer. Il libro traccia la storia di questa impresa. Gli intenti dei suoi primi esponenti erano di riprodurre funzioni cognitive umane, per meglio comprenderle, ma presto le reti di neuroni immateriali si rivelarono cosí potenti da allettare diversi ambiti applicativi, e oggi si adottano in campi come le previsioni meteorologiche, o il controllo del traffico aereo. Viceversa i neuroscienziati sono stati a lungo scettici nei confronti di questi studi, fidandosi solo delle loro misure su neuroni che stanno nei cervelli. Il libro mostra come dai primi tipi di neuroni immateriali, in cui l'estro matematico dei loro creatori aveva dominato rispetto alle somiglianze con quelli materiali, si sia transitati via via verso artefatti informatici sempre piú prossimi al funzionamento delle cellule tramite cui pensiamo, accolti oggi a pieno diritto tra i metodi delle neuroscienze. -
Una cartella piena di fogli
Ambientato a Roma, narra di due giovani diplomati che avendo spedito per caso la domanda vengono chiamati nella capitale per ricoprire l'incarico di rilevatori del censimento. I due ragazzi partono dal loro paesino di campagna carichi di speranze e di aspettative e con l'intento di rimanere impiegati a Roma. II censimento gli offre la possibilità di conoscere le diverse condizioni delle famiglie che devono visitare. Si mostrano disponibili verso i casi umani e si entusiasmano quando ricevono segnali di simpatia. Il libro, oltre a rappresentare il mondo segreto che si nasconde dietro le porte richiama fortemente l'attenzione sulla disoccupazione giovanile e sul bisogno improcrastinabile dei giovani di impegnare le loro energie. Prefazione di Geno Pampaloni. -
Costituzione e rivoluzione. La crisi, il lavoro, la sinistra
Come uscire dalla crisi del capitalismo dominante? Dopo il referendum del 4 dicembre 2016, questo libro è un appello ad attuare la Costituzione italiana, un disegno organico di cambiamento che pone l'economia al servizio degli esseri umani e non viceversa, come oggi accade. Un progetto di nuova società da portare in Europa, in cui i bisogni diventano diritti e il fondamento del lavoro ridefinisce i lineamenti della libertà e dell'uguaglianza. Negli scritti di un decennio Paolo Ciofi mette in rilievo la necessità di costruire una sinistra nuova, che faccia asse sulle lavoratrici e i lavoratori del XXI secolo generati dalla rivoluzione digitale, sulle aspirazioni di tutti coloro che per vivere devono lavorare. La sinistra ha senso se sta dalla parte del lavoro, di chi soffre per gli effetti devastanti della crisi. E quindi se assume la Costituzione del 1948 come tavola dei valori nella visione di un nuovo socialismo. -
Un ambasciatore a Regina Coeli
Il libro narra con osservazione lucida e partecipata le caratteristiche di una penosa detenzione descrivendone regole non scritte, disastrose carenze, drammatiche condizioni di sovraffollamento, precarie condizioni sanitarie, atti di violenza e autolesionismo, suicidi, problemi di giovani e drogati. Moreno fa una descrizione meticolosa e partecipata della vita carceraria in tutti i suoi aspetti quotidiani con gli episodi di sopraffazione e bullismo, le aspettative, i segreti, gli sfoghi e le speranze. Il tutto intercalato con ritratti di personaggi reclusi appartenenti a varie categorie della malavita nazionale o straniera. Un racconto delle condizioni di degrado e di inciviltà prevalenti allora come oggi in un carcere mandamentale italiano. -
Rivoluzione ecosocialista
La rivoluzione ecosocialista richiede ad ognuno una scelta etica e ideale alta e alle organizzazioni politiche e sociali del lavoro e a quelle ambientaliste di fondersi e di non essere più subalterne ai dogmi liberisti; richiede classi dirigenti dotate di una coscienza sociale ecologista e di una nuova concezione della politica quale servizio verso il bene comune che unisce principi e scelte quotidiane; si sviluppa e si consolida nella costruzione di nuovi strumenti di partecipazione. Siamo in piena crisi d'epoca, quindi, è il tempo della fiducia e del cambiamento ecosocialista. -
Frammenti di vita in novant'anni di storia italiana (1927-2017)
Una testimonianza scritta come racconto, sugli ultimi novant'anni dell'Italia, attraverso le vicissitudini del protagonista e della sua famiglia. Dai decreti della dittatura fascista di Mussolini, quando si è imposto l'obbligo dell'iscrizione al PNF per tutti i dipendenti pubblici e per i dirigenti di 1ª classe delle imprese private, sino ai giorni nostri. Il teatro dove si snoda la narrazione è suddiviso in tre stagioni. Dagli anni Trenta allo scoppio della 2ª guerra mondiale e alla lotta armata della Resistenza. Segue la Liberazione del 25 aprile del 1945 sino alla fine della la Repubblica, fissata dai più autorevoli studiosi di storia contemporanea, in quel ""maledetto 1980, l'anno che cambiò l'Italia"""". Infine la terza stagione che comprende il periodo che segue all'anno '80 del Novecento sino ai giorni nostri, confusi e colmi di incognite drammatiche, in Italia e nel mondo. Tutto il racconto ha come costante riferimento fatti e personaggi reali in cui si è imbattuto il protagonista: giornalista, uomo politico militante nella sinistra, eletto nelle istituzioni come parlamentare europeo, deputato a Montecitorio e Sindaco, per dieci anni, in una grande città del Nord Italia come Torino."" -
Comando speciale 1005
"Chiunque sfogli il nostro libro sarà combattuto dal desiderio di non leggere oltre, almeno per un giorno. Ogni vivente si sente in modo indefinito corresponsabile per questo tramonto di ogni umanità, di ogni sorta di civiltà, di ogni rispetto per chi, come lui, nacque essere umano. Se poi è socialista e combatte contro la possibilità di un ritorno di simili orrori, respira a polmoni pieni perché chiaramente la vittoria sarà delle forze creative dell'umanità, indipendentemente dal colore della loro pelle e dalla loro lingua madre. Se ci avessero detto nel 1920, quando tornavamo a casa dalla guerra mondiale profondamente colpiti nel nostro spirito, che in capo a vent'anni avremmo viste tutte le atrocità di tutti i sistemi coloniali superate da un'epoca del crimine quale mai non era esistita - per mano di tedeschi, contro europei - non avremmo ritenuto folle chi osava vomitare questi discorsi antiumani? Cosa poteva essere peggiore di tutte le guerre coloniali? Non avevano forse, gli inglesi, legato dinanzi ai cannoni i figli di quel vecchio popolo indiano ricco di cultura, per poi spararli in aria, di modo che i loro corpi non potessero mai più rinascere? E ora non ci sarebbe da narrare di crimini ancor più terribili, compiuti da tedeschi? Adesso, lettore, apri queste pagine, sprofondati in esse: quel che vi si riferisce non riguarda i tempi di Caligola o di Domiziano ma i tempi di certi Hitler e Himmler; e tu devi apprendere che non avevi ancora alcuna idea della bassezza a cui può giungere l'anima moderna."""" (Dalla prefazione di Arnold Zweig)" -
La rivoluzione del nostro tempo
Come conquistare una più alta civiltà in presenza di straordinarie innovazioni scientifiche e tecnologiche che consentirebbero a tutti e a tutte di vivere una vita libera e dignitosa? Come lottare contro la dittatura del capitale, un sistema di sfruttamento della persona umana e della natura, che tra disoccupazione, precarietà e lesione dei diritti attacca la libertà, accresce le disuguaglianze, diffonde guerre e conflitti fino a mettere in forse l'esistenza stessa del pianeta? Questa è la rivoluzione del nostro tempo. Il problema non è salvare il capitalismo, ma ripensare il socialismo. Un'altra idea di società, di relazioni tra gli esseri umani e con la natura, per la quale vale la pena di lottare. -
Gli ultimi giorni della Comune
"Gli ultimi giorni della Comune"""" è un libro giornalistico sugli eventi della Comune di Parigi. «Essi si ingannano quando accusano Parigi di perseguire la distruzione dell'unità francese raggiunta con la Rivoluzione. L'unità che ci è stata imposta finora con l'impero, la monarchia e il parlamentarismo, non è che la centralizzazione dispotica, inintelligente, arbitraria e onerosa. L'unità politica che vuole Parigi è l'associazione volontaria di tutte le iniziative locali, il concorso spontaneo, libero, di tutte le energie individuali in vista del fine comune, che è il benessere, la libertà e la sicurezza di tutti. La rivoluzione comunale, cominciata per iniziativa popolare il 18 marzo, ha inaugurato una nuova era di politica sperimentale, positiva, scientifica. È la fine del vecchio mondo governativo, clericale, militarista, burocratico, la fine dello sfruttamento, dell'aggiotaggio, dei monopoli, dei privilegi ai quali il proletariato deve il suo asservimento e la patria le sue sventure e i suoi disastri»." -
Autunno caldo. Il secondo biennio rosso (1968-1969). Intervista di Guido Liguori
Un protagonista delle lotte sindacali ripercorre una delle svolte cruciali della democrazia italiana: il biennio 1968-69, stagione di lotte studentesche e operaie, di crescita della democrazia in fabbrica e di messa in discussione del vecchio modo di essere della sinistra. E proprio in quegli anni che prese il via il lungo processo teso a cambiare l'identità stessa del movimento operaio organizzato: il passaggio da una critica «quantitativa» del capitalismo a una critica «qualitativa», nella quale confluirono filoni diversi della nostra cultura. Per la sinistra italiana — secondo Trentin — anche un'occasione persa, per la tendenza a sottovalutare il sociale o a ridurlo alle esigenze del politico. Introduzione di Maurizio Landini. -
Canti politici italiani 1793-1945
La prima edizione di questi Canti popolari è stata pubblicata nel 1962 all’“indomani” del centenario dell’Unità d’Italia. In quella edizione non fu inserita Bella ciao e non ne conosciamo gli esatti motivi per cui fu operata quella scelta dai curatori. È probabile che già allora fossero sorte “polemiche” circa l’origine e la diffusione tra i partigiani o no. In questa edizione è stata invece inserita perché pur consci delle polemiche che l’accompagnano riteniamo non si possa non definire Bella ciao un canto politico/popolare e poco importa se fu poco o per nulla cantata dai partigiani durante la Resistenza perché comunque oggi Bella ciao è cantata in tutto il mondo dai movimenti di Resistenza (come le comunità zapatiste in Chiapas e gli indipendentisti curdi turchi, iracheni e siriani nella guerra civile siriana) e di emancipazione sociale. In questa occasione ci piace ricordare ciò che scrisse Gramsci (Quaderno 5, § 156, a cura di V. Gerratana, Einaudi, pp. 679-680): «… ciò che contraddistingue il canto popolare, nel quadro di una nazione e della sua cultura, non è il fatto artistico, né l’origine storica, ma il suo modo di concepire il mondo e la vita in contrasto con la società ufficiale». Prefazione di Ferruccio Parri. -
Per la pace perpetua
Per il grande filosofo tedesco la «pace perpetua» è il luogo in cui con maggiore chiarezza appare il nesso indissolubile tra morale e politica, che occupa un posto centrale nella sua filosofia della storia. Kant aveva una concezione ottimistica della storia, una concezione che noi non abbiamo più. Ma le sue idee restano tra le più audaci e illuminanti che mai siano state concepite sul grande tema e costituiscono, ancora oggi, una base di discussione e un sicuro orientamento per chiunque sia convinto che il problema dell’eliminazione della guerra è il problema cruciale del nostro tempo. […] «Qui, come negli articoli precedenti, non si tratta di filantropia ma di diritto, e ospitalità significa quindi il diritto di uno straniero, che arriva sul territorio altrui, di non essere trattato ostilmente. Può venirne allontanato, se ciò è possibile senza suo danno, ma fino a che dal canto suo si comporta pacificamente, l’altro non deve agire ostilmente contro di lui». […] «un diritto di visita spettante a tutti gli uomini, quello cioè di offrirsi alla socievolezza in virtú del diritto al possesso comune della superficie della Terra, sulla quale, essendo sferica, gli uomini non possono disperdersi all’infinito, ma devono da ultimo tollerarsi nel vicinato, nessuno avendo in origine maggior diritto di un altro ad una porzione determinata della Terra». Prefazione di Noberto Bobbio. -
Potere politico e libertà di stampa
Nessun uomo ha ricevuto dalla natura il diritto di comandare gli altri. La libertà è un dono del cielo, e ogni individuo, della stessa specie ha il diritto di goderne appena giunge all’età della ragione. Se la natura ha stabilito qualche autorità, è la potestà paterna; ma la potestà paterna ha i suoi limiti e nello stato di natura finirebbe non appena i figli fossero in grado di agire da soli. Qualsiasi altra autorità ha un'origine diversa dalla natura. Se si guarda bene, la si farà sempre risalire a una di queste due fonti: o la forza e la violenza di colui che se n'è impossessato, o il consenso di coloro che vi si sono sottomessi mediante un contratto fatto o supposto fra loro e colui cui hanno deferito l'autorità. Il potere che si acquisisce con la violenza non è altro che un'usurpazione, e dura soltanto finché la forza di colui che comanda prevale su quella di coloro che obbediscono; così che se questi ultimi diventano a loro volta i più forti e scuotono il giogo, lo fanno con diritto e giustizia pari a quelli dell'altro che lo aveva imposto loro. La stessa legge che ha creato l'autorità la distrugge: è la legge del più forte. -
Limes. Rivista italiana di geopolitica (2020). Vol. 11: Tempesta sull'America
Limes indaga la tempesta che agita gli Stati Uniti. Partendo dalle ultime elezioni presidenziali, ne scava le convulsioni interne, ne illustra le faglie. A determinare rabbia e incomprensioni è la condizione imperiale, sfruttata da alcuni Stati, subìta da altri, respinta da altri ancora. Cui si somma la diffidenza esistente tra la popolazione profonda e gli apparati federali. Per immaginare come la bufera potrà rovesciarsi sul pianeta. Nella prima parte “Americani vs Americani” approfondiamo le differenze tra le principali regioni della superpotenza. Ovvero le coste, post-storiche e massime beneficiarie dello status egemonico; il Sud, orgoglioso dell’impero e rabbioso verso il resto del paese che ne misconosce l’alterità; il Midwest, stretto tra l’istinto di estinguere l’impero e la voglia di custodirne la gloria. Quindi analizziamo la dimensione demografica, economica, elettorale dell’America attuale e futura. Nella seconda parte “Stati emersi vs Stati profondi” ci dedichiamo allo scontro tra l’amministrazione politica e gli apparati, tra il potere centrale e gli Stati federati, tra i complottisti e i media. Con passaggi sulla crisi della tecnocrazia e dell’università. Nella terza e ultima parte “La tempesta nel mondo” proviamo a stabilire il grado di maturità dell’impero, la distanza tra la superpotenza e gli alleati, le possibili conseguenze sul mondo del malessere statunitense. Descrivendo quale sarà l’approccio americano alla Cina, alla Russia, alla Germania, all’Anglosfera, all’America Latina. Limes si basa sull'incrocio di competenze e approcci molto diversi. Ad essa collaborano infatti studiosi (storici, geografi, sociologi, politologi, giuristi, antropologi eccetera) ma anche decisori (politici, diplomatici, militari, imprenditori, manager eccetera), in uno scambio aperto di opinioni e in una feconda contaminazione di approcci. Salvo le opinioni apertamente razziste, in quanto tali avverse a un dibattito aperto e paritario, tutte le idee politiche e geopolitiche hanno pieno accesso alla rivista. Essa si fonda infatti sul confronto contrastivo di rappresentazioni e progetti geopolitici diversi o anche opposti. L'essenziale è che essi siano riconducibili a conflitti di potere nello spazio (terrestre, marittimo, aereo), e che siano quindi cartografabili. L'uso di cartine geopolitiche è quindi essenziale per sviluppare il confronto, e su Limes infatti la cartografia abbonda. -
Micromega (2020). Vol. 3
Il numero di MicroMega si apre con il dialogo tra Paolo Flores d'Arcais e Gustavo Zagrebelsky sui drammatici problemi delle nostre società che l'emergenza da coronavirus ha reso manifesti: uno su tutti, il legame indissolubile fra democrazia e uguaglianza, fra libertà e giustizia sociale. Alla questione pandemia è dedicata anche la prima delle quattro sezioni che compongono il numero: in essa Silvio Garattini ci spiega perché, nel nostro paese, c'è bisogno di una più diffusa e radicata cultura scientifica; Moreno Di Marco, insieme a diversi colleghi, illustra le correlazioni fra pandemie e obiettivi dello sviluppo sostenibile; Nicola Grandi e Alex Piovan descrivono i pericoli dell'""infodemia""""; e infine Pompeo della Posta e Mario Morroni chiariscono perché questa crisi rischia di mandare in frantumi l'Unione europea. Prende invece le mosse dall'anniversario dell'entrata in vigore della legge 20 maggio 1970 n. 300, a tutti nota come Statuto dei lavoratori, la seconda sezione del volume, nella quale Piergiovanni Alleva ricostruisce le tappe del processo di svuotamento di questo strumento e propone un intervento legislativo snello, costituito da dodici articoli, che rilanci i diritti dei lavoratori; Domenico De Masi ci conduce in un viaggio che attraversa tutti i cambiamenti che il mondo del lavoro ha sperimentato; Giorgio Cremaschi ci racconta come questi cambiamenti sono stati invariabilmente accompagnati da un restringimento dei diritti dei lavoratori; Marta Fana ci invita a non gettare la spugna perché non c'è motivo per pensare che oggi non sia possibile non solo recuperare i diritti sottratti, ma ottenerne di nuovi, come un indispensabile salario minimo; Fabrizio Barca, infine, denuncia come la pandemia da coronavirus ci abbia sbattuto in faccia le drammatiche disuguaglianze che attraversano le nostre società, ponendoci davanti a un bivio: o scegliamo definitivamente il combinato disposto di neoliberismo e autoritarismo o ci adoperiamo per ridare dignità al lavoro, con proposte concrete, che tengano insieme diritti e crescita. La terza sezione del numero è dedicata invece a quell'assuefazione al fascismo che ne ha moltiplicato i rigurgiti in tutto il paese senza un'adeguata reazione da parte delle istituzioni e della società nel suo complesso. Daniele Nalbone ricostruisce questo processo di sdoganamento iniziato da Berlusconi e portato a compimento da Salvini; Tomaso Montanari rileva come a questo processo abbia contribuito anche la borghesia colta italiana, tra le cui file ha dilagato, in nome della vuota retorica della “memoria condivisa”, un atteggiamento che può essere definito di """"anti-antifascismo""""; Cathy La Torre spiega perché gli strumenti legislativi a disposizione (Leggi Scelba e Mancino) sono inefficaci nel contrasto al fenomeno; Francesco Pallante illustra il carattere totalmente antifascista della Costituzione, molto al di là del mero divieto di ricostituzione del partito fascista; Christa Wichterich ci mostra come le cose non vadano meglio neanche a livello internazionale, grazie a un mix di antifemminismo, familismo conservatore, idee conservatrici-nazionaliste e identitarie-religiose che minaccia la democrazia liberale; Simona Argentieri, infine, ci racconta i tratti paranoidi tipici del fascista: odio per il diverso, esaltazione di sé, vigliaccheria. Arricchisce e completa il numero in edicola dal 30 aprile la sezione dedicata all'America... -
Mare del Veneto. Guida ai sapori e ai piaceri
"Venezia e le sue sorelle. In Veneto esiste il concetto di Land of Venice (efficace), ma va declinata adeguatamente anche l'immagine di Venezia e delle sue sorelle marine, questa lunga teoria di spiagge, di scogli, di darsene che compone il mosaico di un bel pezzo di nord est"""". (Giuseppe Cerasa)" -
Quartiere Italia. Milano Porta Venezia. Le guide ai sapori e ai piaceri
Con Porta Venezia, dopo Navigli, Brera e Isola-Porta Nuova, Milano torna protagonista della collana delle Guide di Repubblica dedicata ai quartieri delle grandi città italiane. E se la metropoli lombarda è come una grande torta con la sua caratteristica pianta a stella, Porta Venezia è una fetta dai gusti variegati. La si scopre tra giardini e musei, tra palazzi che furono e sono dimore di famiglie con abbondanti quarti di nobiltà e gallerie d'arte, senza dimenticare le attività dedicate ai più piccoli, il forte legame che unisce scrittori e grandi fi rme del giornalismo a questo spicchio di città, il “Quadrilatero del Silenzio”, le vie dello shopping e della movida. Ma la si scopre anche attraverso le parole, tra gli altri, di Vinicio Capossela, Victoria Cabello, Ellen Hidding, La Pina e di quelle persone che del quartiere sono il cuore pulsante. E non poteva mancare nel volume la recensione dei migliori ristoranti, etnici, street food, pizzerie, botteghe del gusto, hotel, dimore di charme, b&b, artigiani e negozi della zona. -
Futuri contingenti
Mediante lo strumento offerto dal verso, Gianluca Costanzo Zammataro delinea gli aspetti di un'indagine che scarta di continuo il suo livello, in una prospettiva di volta in volta biologica, ecologica, antropologica, ontologica applicata a corrispondenti esperienze che la specie Homo sapiens con le sue facoltà, caratteristiche, i sistemi di relazioni che le sono propri si trova ad effettuare. In questo scenario niente si distrugge, ogni cosa si rinnova e crea continuamente in sé e rispetto al soggetto che sperimenta, quasi a dispiegare nei diversi processi che la riguardano una natura doppia e solo parzialmente determinata. -
Mille e mille gnomi
«""Mille e mille gnomi"""" è un libro di poesia civile attualissimo, tempestivo. Cesare Imbriani ci coinvolge nel tempo della vertiginosa vacuità interiore, della volgare tendenza a un narcisismo di massa, ridicolo e kitsch. Sa narrarci la sua percezione del reale con eleganza e senza enfasi, grazie a una positiva concretezza di visione delle cose. Dietro tutto ciò, sempre presente e insieme quasi invisibile, è il soggetto scrivente, l'io che osserva, considera e si esprime dall'interno della realtà stessa che commenta, ed è questo un elemento che sa rendere la sua tessitura, nella grazia discreta del suo comporsi, più densa, più viva e sensibile, rendendone con naturalezza partecipe il lettore.» (Maurizio Cucchi)"" -
L' immaginazione (2020). Vol. 316
"L'immaginazione"""", rivista di letteratura diretta da Anna Grazia D'Oria, è presente da ventidue anni e si conferma una realtà davvero interessante, soprattutto per la poesia. Esce con cadenza bimestrale, rivolgendo particolare attenzione alle tendenze poetiche contemporanee, con la presentazione di versi inediti di poeti noti e meno noti. Per gli appassionati del genere la rivista, fiore all'occhiello del gruppo editoriale Manni, è una miniera inesauribile di notizie, approfondimenti e curiosità sulla poesia contemporanea mondiale."