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Siciliano di Wolfsburg, tedesco di Collesano
Con linguaggio evocativo e rigore scientifico, l'autrice ripercorre le tappe dell'emigrazione italiana in Germania, traendo spunto dal cinquantesimo anniversario (1955-2005) della firma dei primi contratti italo-tedeschi per il reclutamento di manodopera straniera. Si sofferma principalmente sulle fattualità che spinsero migliaia di meridionali all'emigrazione e sulla descrizione degli scenari incontro ai quali essi andarono. Nello stile dei racconti di vita viene narrato il percorso esistenziale di alcune persone che hanno vissuto lo status del ""Gastarbeiter"""", le problematiche dell'integrazione e la fatica della nostalgia."" -
Melancolia. Fenomenologia e mito
Aldo Spinnato, psichiatra di formazione fenomenologica, si interroga in questo libro sul tema della malinconia, l'antico nome della moderna depressione, ripercorrendone la storia culturale, attraverso la filosofia, la psicologia e il mito. -
Il palazzo del Papa
Ottocento. Su un passo appenninico sorge un'antica locanda, chiamata il palazzo del Papa, perché le eminenze che attraversano il valico vi fanno sosta. Durante il soggiorno di un influente cardinale, si consuma un delitto, un fatto, evidentemente, passionale. Ma ciò che si occulta è un disegno diverso, che diventa - come sempre nelle opere di Micheli simbolismo del congegno della storia: nel caso il tramonto del Papa Re. -
La casina, la casa, le cose
«Forse i nostri antenati non erano crudeli, non avevano scelta: si poteva essere o poveri o ricchi. Qualunque fosse la loro condizione ebbero un sentire smisurato, un cuore che non conosceva compassione, un animo di falco e tutti seppero circondarsi di manufatti di straordinaria bellezza». Dopo il suo primo libro, ""Tacchino farcito"""", Alda Bruno si conferma capace di costruire, con l'umorismo della crudeltà, una sorta di antisaga familiare."" -
Il padre degli orfani
"Il padre degli orfani"""" è un altro giallo morale di Soldati. Ed è, sottotraccia, una rilettura moderna della prima novella del Decameron attraverso La Rochefoucauld, e attraverso Pascal: tra giansenismo e gesuitismo. Il racconto ha avuto in Cesare Garboli il suo miglior lettore: """"Non so perché la critica soldatiana abbia sempre negletto questa cenerentola, sia pure a favore delle grandi sorelle. Magistrale studio di psicologia, il ritratto di Antonio Pellizzari, il protagonista, è non il cartone ma il modello, si direbbe, del futuro Alessandro Rorà della """"Busta arancione"""", il falso devoto, il roseo e livido omosessuale complicato, torturato, introverso, domatore e fustigatore inflessibile dei suoi istinti.""""" -
Parlando di donne. Lettere a un quotidiano inglese del '700
Le eroine rappresentate in questa corrispondenza giornalistica, con relative risposte dei redattori, sembrano uscite direttamente dalle pagine della Fiera delle vanità di Tackeray o del Circolo Picwick di Dickens, al punto che si stenta a credere che queste lettere siano ritenute in gran parte autentiche. Lo ""Spectator"""" nel 1711-12 inventò il moderno quotidiano. Addison e Steele, i fondatori, ne studiarono la formula allo scopo di """"educare divertendo"""", cioè di migliorare i costumi di una classe non aristocratica, ma già ricca e dirigente, un ceto medio influente e pronto a rivendicare il suo status sociale. E all'interno di questo, della componente femminile, lontana dalla parità ma degna di migliorarsi attraverso il discorso pedagogico."" -
Novecento ispanico
I saggi riuniti in questo volume testimoniano un interesse verso la produzione poetica spagnola del Novecento fino ai primi anni del Terzo millennio, interesse rimasto costante lungo il corso dell'attività scientifica di Maria Caterina Ruta. I poeti collegati ai movimenti dell'avanguardia storica europea che in Spagna sono riuniti sotto la definizione di ""Generazione del '27"""", sono stati la chiave di uno dei movimenti più importanti della produzione poetica iberica. Dalla sua capacità di coniugare modi espressivi innovativi con la lezione dei poeti dei Secoli d'Oro, furono esaltati i caratteri fondamentali di ogni possibile linguaggio poetico. Dalla riflessione dell'autrice deriva un approccio ai testi attento al ritmo, alla musicalità, alla presenza o assenza di regolarità strofiche e metriche, alle figure retoriche. Con la nascita dell'era industriale si impose l'esigenza di una ricerca di immagini che restituirono il cambiamento sociale e tecnologico, realizzatosi nei primi decenni del nuovo secolo. I campi metaforici furono estesi a tutti gli ambiti del vissuto, accostando mondi prima molto lontani, allo scopo di creare un oggetto poetico nuovo, dotato di vita propria, non più riflesso mimetico della natura, ma prodotto originale della creatività umana. L'efficacia di questa lezione rimane attuale per tutto il XX secolo, anche se le alterne vicende storiche ridestarono periodicamente tensioni realistiche."" -
Informatica e antropologia. Con CD-ROM
Questo libro è stato pensato per guidare anche l'utente non esperto all'uso del software Feste_BD. L'applicativo Feste_BD è un software per la catalogazione multimediale delle feste religiose, realizzato nell'ambito del Progetto Finalizzato Beni Culturali del CNR. Si tratta di un software elaborato per il programma di ricerca ""Archivio multimediale della ritualità tradizionale"""" finanziato dall'allora MURST, oggi MIUR (1998/2000), coordinato a livello nazionale da Antonino Buttitta. Questo programma viene utilizzato nelle esercitazioni didattiche condotte dal Laboratorio di informatica del Corso di Laurea in Beni Demoetnoantropologici della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo."" -
La lingua di pezza
Dopo il successo e la divertita circolazione del primo volume ""Trenta e due ventotto"""", con questo """"La lingua di pezza"""" Renata Pucci di Benisichi (docente universitaria, giornalista, traduttrice, nobildonna,, autrice di """"Scusate la polvere"""", pubblicato da questa casa editrice nel 2004 unendovi i racconti di ricordi delle """"Stelle di petraia"""") prosegue la raccolta degli scritti apparsi nella sua rubrica del principale quotidiano di Palermo: le analisi dei modi di dire, le storpiature della lingua, usati inconsapevolmente dai siciliani come se fossero italiano corretto; variazioni a metà tra l'aneddoto e l'antropologia che diventano critica di costume, tagliente, ironica, ma divertente e affettuosamente empatica."" -
Era un giorno di 32 ore
Giacomo, un professore, è l'unico di sette tra fratelli e sorelle a essere rimasto nel Sud, in un piccolo paese siciliano nel settecentesco palazzo di famiglia, dotato di una biblioteca di trentamila volumi. La morte dei genitori in un incidente d'auto mentre tentavano di raggiungere Esledon - una sorta di Shangri-La, (il luogo immaginario dove il tempo si è fermato) di cui si hanno vaghe notizie e dove la giornata è fatta di 32 ore - lo ha turbato più di quanto non voglia ammettere, tanto più che, non essendosi opposto al pericoloso viaggio, si ritiene un po' responsabile della sciagura. E ora Giacomo, nel silenzio delle notti solitarie, sente parlare i libri della vecchia biblioteca; dapprima è un bisbiglio, poi fanno udire parole umane. Esledon è nominata più volte. Lo stesso protagonista dubita da principio delle proprie facoltà mentali. Espone il caso ai fratelli e a uno psichiatra, ma nessuno sembra prenderlo sul serio. Finalmente le autorità locali, dopo un'inchiesta, decidono che non sono parole quelle che Giacomo ha sentito, ma rumori dovuti all'invasione di strani parassiti che minacciano la sopravvivenza della biblioteca e dell'intero edificio. Così il protagonista è costretto ad abbandonare il palazzo e i libri, che verranno provvisoriamente accatastati sul vicino colle, protetti alla meglio da tettoie in lamiera. Intanto proprio da Esledon giunge il nonno di Giacomo, che tutti credevano morto, mentre i libri sulla collina continuano a parlare al vento. -
Italo
Italo è un fascista entusiasta. La condizione di borghese agiato e l'arte di pittore alimentano il gagliardo vitalismo e confermano la fede in un regime vissuto come movimento di rinascita storica di un popolo e fatale rinnovamento spirituale. Egli va volontario nella guerra d'Africa e al ritorno, sull'onda inebriante di una vittoria sentita al pari di un'affermazione personale, si sposa con una bella e umile donna che prende più da trofeo che per amore. In lui tumultua, insomma, il turbine esistenziale di una generazione, troppo rapido e predace per lasciar trapelare ancora il deposito di dubbi, rimorsi, fallimenti. Ma, se non è la storia, è la vicenda intima a dar corpo ai fantasmi nascosti: la morte della figlia bambina, accudita e amata in un appena ritrovato raccoglimento di sé, suona presagio del secondo tempo che attende una vita in realtà difficile. Italo cerca la svolta di un'esistenza che si sta avvolgendo su se stessa, parte nuovamente. Adesso è la Russia, vale a dire la grande catastrofe della sua generazione. Nuove esperienze gli si aprono, tutt'altro, però, che trionfanti, nuovi incontri, un nuovo amore, nuove delusioni e separazioni: e ciascuno di essi è un fotogramma che serve alla ricostruzione di una vita che sembrò una rivoluzione ma fu solo una rivelazione. -
Il sogno amazzonico
Per conoscere l'Amazzonia, la foresta più grande del mondo, Michel Braudeau, giornalista di ""Le Monde"""", ha scelto una strada inconsueta. Ha tralasciato la storia e l'antropologia, così come l'ecologia; si è lasciato alle spalle le domande sulle potenzialità economiche e i drammi sociali. L'autore ha scelto sei storie esemplari, sei personaggi tra migliaia di avventurieri che, mossi da ideali o cupidigia, hanno voluto conquistare questa terra sterminata e dalle mille possibilità. Tra queste storie, quella di Henry Ford, il re dell'automobile, che decide di produrre caucciù nel cuore della giungla per la produzione di pneumatici e fonda la città di Fordlandia."" -
A margine
Curioso di sentieri culturali insoliti, all'incrocio tra la critica e la cronaca del lavoro letterario, con una predilezione per quell'invenzione italiana che fu la Terza pagina, Benvenuto raccoglie in questo volume esami ravvicinati di casi storico-letterari e storico-politici del Novecento. Carriere di grandi firme giornalistiche tra fascismo e antifascismo, protagonisti a cavallo di politica e cultura, parabole ideologiche e fortune attraverso le tempeste e le baruffe del secolo, eccentriche figure della breve epoca in cui la borghesia italiana mostrò amore per i frutti dello spirito. Il taglio è volutamente al margine, in un doppio senso. Da un lato, l'autore preferisce, piuttosto che entrare dentro l'opera, avvicinarsene dagli addentellati e dalle circostanze periferiche, in modo da tracciarne una sorta di spirale critica che si approssima al centro. Dall'altro, si tratta di protagonisti di vicende e questioni effettivamente marginali ed estranee allo star system dell'intellighenzia del secolo. Però, come accade, è dai margini che ci si dovrebbero aspettare le sorprese; per cui, ognuna di queste puntuali monografie riserva originale interesse e scoperte. -
Geni e cultura. Rivestimento genetico e variabilità culturale
xel 2001 è stata pubblicata la sequenza quasi completa del genoma umano, rendendo accessibile la conoscenza di pressoché tutte le molecole che compongono il corpo umano e il suo cervello. Questa eccezionale acquisizione scientifica consente di definire e comprendere cosa sia la natura umana? È possibile dedurre dai dati genetici i tratti caratteristici del corpo umano, i principi dell'organizzazione funzionale del cervello e l'insieme delle sue manifestazioni, comportamentali e sociali? Qual è il rapporto tra i geni e la cultura? A queste e ad altre domande rispondono studiosi di diversa formazione, riuniti nel Simposio annuale del Collège de France, sotto la direzione di Jean-Pierre Changeux, neurobiologo dell'Institut Pasteur di Parigi e accademico delle Scienze. -
Il canto dell'orco
1970. Luca Simoni promette un grande avvenire di giornalista. Cronista di nera tiene la città in palmo di mano ed è capace di arrivare sul luogo del reato anche prima della polizia. Però, benché abbia solo ventisette anni, inizia a insinuarglisi dentro una depressione, un disgusto, un mal de vivre che si presenta con la sensazione, ogni volta, di un che di essenziale che gli sfugge. E a questo punto della sua vita che, una notte, incontra un personaggio indecifrabile: Martino Mozzati, noto anche come ""il boia di Cavalla"""". Arruolato in un reparto di SS italiane tra il '43 e il '45, ha sulla coscienza la morte di cinquanta persone durante una repressione antipartigiana e per questo crimine è stato condannato e poi amnistiato. Negli anni successivi ha vissuto nell'ombra, quasi nascondendosi al marchio infamante della sua colpa. Adesso lo si accusa di un nuovo sconvolgente delitto e lui, che ha deciso di darsi alla latitanza, vuole rendere pubblica la sua versione dei fatti e anche la storia della propria vita. A questo scopo ha scelto Luca Simoni. Per il giornalista è un'occasione da non perdere, e non tanto per il vantaggio professionale di un'esclusiva clamorosa, quanto per afferrare, una volta, un lembo di quella verità umana che ormai gli sembra sempre una materia sempre impenetrabile e sfuggente. Comincia cosi il viaggio nella vita carogna di un mastodonte violento, divoratore di energia propria e altrui, un anarchico nero amorale, capace di feroce crudeltà e delicata tenerezza."" -
Germani in bellavista
I maneggi di un fratello tronfio di vanagloria e una sorella spiritualmente isterilita dalle molte astuzie, per accaparrarsi una ricca eredità, ai danni della madre, grettamente egoista, e dell'altra sorella, dal carattere solare e in fondo distratta. Ma al di sotto dei disegni segreti, dei complotti sotterranei, delle miserie e delle vigliaccherie inconfessabili, delle alleanze e delle strategie, che movimentano il racconto e coinvolgono il lettore in un crescente desiderio di vendetta, si sviluppa quella che può definirsi la tragedia delle migliori intenzioni: la falsità si insinua nascosta dalla certezza di essere in buona fede; l'odio prende il sopravvento come reazione al sentirsi poco amati; l'affetto protettivo verso chi sembra indifeso diventa giustificazione della più cinica avidità. Viene in scena la dinamica del familismo, la cui angustia si rivela il laboratorio ideale per distillare veleni micidiali dagli effetti tardivi. Un romanzo che appartiene al tema della letteratura familiare, segnato da una lucidità antisentimentale e dissacrante, ma con un tono lietamente umoristico e crudele che regala un finale libertino. -
Il giardino davanti casa
L'americana Prudence Wilkin ha l'unico desiderio di un giardino davanti casa; ma rimasta vedova ad appena un anno dalle nozze deve farsi carico della numerosa famiglia del marito italiano fatta di perdigiorno e di approfittatori. Constance Fenimore Woolson, viaggiatrice instancabile, imprimeva, a storie tipiche e personaggi quotidiani tratti dalla personale esperienza, il colore locale, in racconti che hanno fatto perciò scuola, e sono ordinariamente riuniti in raccolte: i racconti dei Grandi Laghi, i racconti del Sud e le ""Italian Stories"""", di cui è parte questa novella, ironica triste e beffarda, degli stenti di una vedova americana, di indimenticabile e tenera inadeguatezza ambientale, trapiantata in Umbria e oppressa dalla famiglia del marito italiano defunto, con l'unico desiderio di un giardino fiorito davanti casa."" -
Scrivano Ingannamorte
Questo libro ""è un romanzo - scrive Andrea Camilleri nella prefazione - ma, anche un saggio storico, un poema in prosa, un racconto epico"""". Da leggere """"con piena, totale disponibilità a seguirlo nei suoi percorsi, nel suo libero trascorrere da una storia all'altra, nei suoi sbalzi di tono, abbandonandosi al fluire ora disteso ora tumultuoso di un narrare che pare voler mimare il corso imprevedibile e capriccioso della storia"""". Il narratore, segretario di una Camera del Lavoro di un paese pugliese che racconta a un giornalista dei suoi avi e di se stesso, porta un antico soprannome: Scrivano Ingannamorte. E rappresenta una specie di eterno popolano meridionale, lo spirito umanamente perenne della movimentata, a tratti ferina e grottesca, vicenda della lotta di classe nel Sud. Come un eternauta del ribellismo disperato dei cafoni, va avanti e indietro nel tempo, incarnandosi di volta in volta nel seguace del cardinale Ruffo antifrancese e antigiacobino, o nel brigante in lotta contro l'occupante sabaudo amico dei signori, o nel capopopolo delle leghe socialiste contro la prepotenza proprietaria, o nel sindacalista agrario alla Di Vittorio negli anni del secondo dopoguerra. Libero di fluttuare nel tempo, mostra la dimensione picaresca, materialistico-visionaria di una parte importante della storia sociale e civile. Scritto di getto nel 1977 fu scoperto dopo la morte di Francesco Laudadio, che fu giovanissimo responsabile del """"lavoro nelle campagne"""" del Pci barese e sceneggiatore e regista cinematografico."" -
Il nemico americano. Genealogia dell'antiamericanismo francese
Gran Bretagna, Germania, Italia e Spagna hanno sempre combattuto guerre contro gli Stati Uniti: la Francia mai. Il che non le impedisce di essere il paese in cui l'antiamericanismo è stato, e rimane, più vivo. Perché i francesi sono così antiamericani? Un atteggiamento che non nasce dalla guerra del Vietnam, né dalla guerra fredda e che, fatto sorprendente, trova consenso unanime, a destra come a sinistra: in un'epoca di divisioni stridenti, è il sentimento più condiviso in Francia, riconcilia spiritualisti e laici, nazionalisti ed internazionalisti. L'enigma dell'antiamericanismo francese non può essere analizzato se non nella lunga durata. Si presenta come una stratificazione di discorsi negativi che in Francia hanno fatto tradizione: dalla abitudine di denigrare l'America di certi filosofi dei Lumi alla delusione davanti all'ingratitudine degli Stati Uniti durante la Rivoluzione francese, fino alle tensioni tra Clemenceau e Wilson, i grandi schemi del discorso antiamericano si mettono subito in gioco e non varieranno di molto nel corso del tempo. -
La misura delle cose
Tea, studentessa alla vigilia della laurea in storia dell'arte, vive con Julio in un'isola al largo della Spagna. Sono gli anni in cui quel paese è ripetutamente sconvolto dalle sciagure: una petroliera affondando ha inquinato le coste in modo devastante; un attentato terroristico a Madrid provoca morte e distruzione. Coinvolta nei soccorsi Tea conosce una giovane coppia, con la quale stringe una solida amicizia, tanto da finire per trascurare Julio. Ma c'è un altro dramma nella sua vita; la ragazza ha un fratello, Nick, mercante d'arte, ora immobilizzato da una grave malattia. Nick chiede alla sorella di essere aiutato a morire. Sua moglie, credente, si rifiuta di farlo e ostinatamente prega sperando nella guarigione. Dopo un forte contrasto interiore Tea finisce per aderire alla richiesta del fratello: lo porta con sé nella sua casa in Spagna e lì, delicatamente, lo elimina. Poi, assolta la propria missione che la apparenta ad Antigone, Tea ritroverà il proprio equilibrio e continuerà l'attività del fratello. La storia tocca problemi cruciali: la violenza, compresa quella perpetrata a danno della natura; il rapporto di coppia, il terrorismo, l'eutanasia. Ed è su quest'ultima che si focalizza l'attenzione del lettore grazie anche alla tecnica narrativa che alterna al racconto ampi brani tratti da libri, giornali, referti medici.