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Pedagogia interculturale. Teorie, metodologia, laboratori
La scuola è sempre più crocevia di culture e luogo di incontro di bambini, ragazzi, adulti. La pedagogia interculturale aiuta a considerare la diversità fra sé e gli altri come un dato reale che consente di intravedere basi comuni per la comunicazione, il dialogo, la convivenza democratica. Nel libro convergono interpretazioni teoriche, proposte metodologiche e storie di esistenze migranti, nella prospettiva di una scuola giusta, aperta, dialogica, dove sia possibile la comunicazione e la comprensione fra soggetti di culture diverse. -
La società riaperta. Dal crollo del muro alla guerra in Iraq
Ralf Dahrendorf, tra i maggiori scienziati sociali e studiosi della politica del nostro tempo, si sofferma in questo volume sulle trasformazioni del mondo negli ultimi quindici anni: dal crollo del muro di Berlino e dalle trasformazioni dei paesi ex comunisti allo sviluppo di alcuni paesi asiatici, dalle odierne forme dei partiti socialisti all'emergere di una nuova classe dirigente transnazionale, dai rischi del populismo al futuro della democrazia. -
L' Occidente diviso
L'Occidente è oggi diviso. Ma all'origine di questa divisione non è il terrorismo, bensì una politica americana che ignora la legalità internazionale, relega in secondo piano l'Onu, determina la rottura con i tradizionali alleati europei. La frattura si prolunga anche all'interno degli stessi Stati Uniti e di molti paesi europei, dove sembra venir meno perfino l'accordo sui principi giuridici fondamentali. All'unilateralismo di Bush, sostiene però Habermas, si deve contrapporre un nuovo progetto cosmopolitico, che riattualizzi l'idea kantiana di ""pace perpetua"""" e presti la dovuta attenzione al tema cruciale dei diritti umani."" -
Noi in bilico. Inquietudini e speranze di un cittadino europeo
"Mentre noi costruivamo l'Europa per farne un soggetto in grado di contare nel mondo, il mondo è cambiato ancora, mettendoci di fronte a nuove sfide e nuove opportunità, ma anche e soprattutto ad altri pericoli e altre incertezze. Potenze economiche e politiche recenti si impongono a una velocità straordinaria, conflitti terribili minacciano la realtà di pace che gli europei si sono costruiti dopo la seconda guerra mondiale, nuove povertà e nuove tensioni finiscono per scaricare i propri effetti nel cuore del nostro continente..."""" Una critica serrata all'Europa che ha perso la capacità di guardare al futuro e non ha ancora trovato il modo di far sentire la sua voce." -
Blog generation
"Se questo libro non fosse anche molto piacevole da leggere, direi che si tratta di una sorta di studio sociologico sui weblog e sui motori di ricerca. La prospettiva di Graniere è al tempo stesso ampia e precisa: attraverso l'individuazione dei suoi attori e l'esame della tecnologia, la trasformazione delle relazioni personali oggi in atto è messa in luce nei suoi vari aspetti. Il libro di Granieri è ispirato a una visione della democrazia e dell'organizzazione sociale in movimento. La sua è una vera vocazione politica, non di partito, ma di umanità."""" (Derrick De Kerckhove)" -
Contratto sociale
Dalle dottrine del contratto sociale le pagine filosofiche decisive per i concetti che - tra libertà e potere - definiscono la politica moderna. Giuseppe Duso insegna Filosofia politica presso l'Università di Padova. Dirige il Centro interuniversitario di ricerca sul lessico politico e giuridico europeo. -
Sull'uguaglianza politica
La realizzazione dell'uguaglianza politica all'interno degli Stati è davvero un obiettivo alla portata degli esseri umani o sarebbe più saggio concentrarsi su finalità maggiormente realizzabili? In agili capitoli, uno tra i più autorevoli politologi mondiali analizza lo straordinario avanzamento verso la democrazia avvenuto nel corso degli ultimi secoli, la crescita delle istituzioni democratiche, l'ampliamento della cittadinanza e i molteplici ostacoli che si sono frapposti al suo progresso. È possibile, dice Dahl, che l'ineguaglianza cresca e prevalga in tutto il mondo, ma è altrettanto possibile che si realizzi lo scenario opposto: ""Predire quale di questi (o altri) futuri possibili finirà effettivamente per prevalere, va al di là delle mie capacità. Ma sono certo che il risultato può essere fortemente influenzato dalle iniziative e dalle azioni individuali e collettive che noi e i nostri discendenti sceglieremo di intraprendere""""."" -
Erasmiani. Gli intellettuali alla prova del totalitarismo
Karl Popper, Isaiah Berlin, Raymond Aron, Norberto Bobbio, Hannah Arendt e George Orwell - ma anche figure più contraddittorie e dal percorso non lineare, come Theodor W. Adorno - hanno resistito alle lusinghe del potere dei regimi illiberali del fascismo e del nazionalsocialismo, come del crescente potere comunista, e non hanno rinnegato i propri ideali. A queste figure-modello Ralf Dahrendorf ha trovato un nome: erasmiani li chiama, in omaggio a Erasmo da Rotterdam, che già cinquecento anni fa dimostrava, non senza contraddizioni, di possedere le virtù che rendono alcuni immuni alle tentazioni dell'illiberalità. Gli ""uomini-Erasmo"""", sostiene Dahrendorf, non sono eroi, non sono lottatori della resistenza, sono invece accomunati da un atteggiamento mentale - la sapienza dell'osservazione impegnata e la saggezza della ragione dolente - che li aiuta a mantenere la rotta anche attraverso tempi in cui altri intellettuali, come Martin Heidegger, spesso fanno naufragio. La lucida penna di Dahrendorf esplora biografie esemplari di una generazione che, nata tra il 1900 e il 1910, ha sperimentato sulla propria persona la seduzione del potere totalitario senza cedere, per tratteggiare una generale dottrina della virtù della libertà che travalica il tempo. Un libro che è al tempo stesso affresco d'epoca, ricostruzione storica e illuminante saggio di etica politica."" -
Vite di scarto
La modernizzazione è la più prolifica e meno controllata linea di produzione di rifiuti e di esseri umani di scarto. La sua diffusione globale ha sprigionato e messo in moto quantità enormi e sempre crescenti di persone private dei loro modi e mezzi di sopravvivenza. I reietti, i rifugiati, gli sfollati, i richiedenti asilo sono i rifiuti della globalizzazione. Ma non sono i soli rifiuti: vi sono anche le scorie che hanno accompagnato fin dall'inizio la produzione. Zygmunt Bauman è uno dei più noti e influenti pensatori al mondo. Professore emerito di Sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia. -
Contratto e antitrust
La disciplina della concorrenza e l'autonomia contrattuale; la libertà di concludere il contratto e il contratto imposto; la libertà di contrarre e la determinazione imperativa del contenuto del contratto; l'interpretazione del contratto e la disciplina della concorrenza; il controllo sugli interessi e la teoria della causa negoziale; la disciplina del rapporto obbligatorio e le regole della concorrenza; la disparità di forza contrattuale e l'abuso di dipendenza economica; l'invalidità del contratto e la disciplina imperativa del mercato. Questo volume raccoglie i saggi di nove esperti di diritto antitrust, che passano in rassegna i diversi aspetti della normativa e le sue ricadute concettuali e procedurali sul significato oggettivo del contratto, inteso come accordo liberamente concluso tra le parti. Infatti il diritto della concorrenza impone, sempre più frequentemente, limiti alla libertà dei privati di disciplinare autonomamente i propri interessi. Si tratta di limiti non sempre preventivamente conoscibili dalle imprese, ma che si determinano in relazione all'assetto strutturale del mercato e alla sua prevedibile evoluzione. -
Le religioni secondo Andrea
"Molta gente vive come se le religioni non fossero realtà importanti o lo fossero solo per gli altri; insomma, in pratica dicono: 'fatti loro'. Alcune di queste persone pero, quando si trovano in situazioni difficili o in occasioni particolari, riscoprono qualche pratica di fede. Non ho acquistato certezze assolute, ma sono sempre più convinto che vale la pena impegnarsi a conoscere le religioni. si può mettere in forse l'esistenza di Dio, ma e impossibile dubitare che la maggior parte dell'umanità vi creda."""" Questo e il viaggio avvincente di un giovane ostinato nel mare delle religioni e nelle loro risposte ai dilemmi sull'origine del mondo, sul bene e sul male, sulla morte e sull'aldilà." -
Le virtù del clientelismo. Una critica non convenzionale
Il clientelismo è davvero un carattere tipicamente italiano? In realtà si tratta di un fenomeno presente anche in democrazie più mature e consolidate. Nel caso dell'Italia, la preponderanza di questo tratto nella vita politico-economica del paese va ricondotta alla storica necessità di attivare e rafforzare - da parte dei gruppi politici del giovane Stato unitario emergente - reti di relazione sempre più estese, ai fini di una efficace raccolta del consenso. Se le radici dell'uso clientelistico sono da rinvenire nelle scelte razionali delle classi politiche del passato, così anche il suo superamento potrà solo essere il frutto delle scelte razionali delle classi politiche del presente e del futuro. Basandosi su un'analisi di tipo comparativo, questo libro evidenzia come le riforme istituzionali, volte a ridurre il clientelismo, possono essere efficaci solo in seguito a trasformazioni strutturali delle relazioni tra partiti e di questi con la società. Simona Piattoni compara la situazione politica italiana e quella americana e rintraccia percorsi storici e istituzionali analoghi, contrassegnati tuttavia dalla minore prontezza italiana nel cogliere e mettere a frutto le occasioni critiche di svolta. -
Ratzinger per non credenti
Si parla e si scrive molto su Joseph Ratzinger, passando alla lente di ingrandimento tutto ciò che dice e fa. Molto poco, secondo l'autore, invece si collegano gesti, parole e atti di governo alla sua formazione teologica, alle tappe del suo pensiero, al contributo che egli ha fornito nel modellare la storia recente della Chiesa e la forma con cui la Chiesa stessa si esprime nel mondo contemporaneo. Da sempre teologo, per oltre venti anni cardinale e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede con il compito di vigilare sull'ortodossia degli altri, oggi Joseph Ratzinger - in quanto papa deve fare i conti con un cambiamento epocale nello stile e nel modo di concepire il papato, che deriva direttamente dall'opera dei suoi diretti predecessori: Paolo VI e soprattutto Giovanni Paolo II. Entrambi, infatti, hanno letteralmente spalancato le porte della Chiesa, dilatandole ad accogliere tutta l'umanità senza chiedere a nessuno certificati di battesimo o attestati di credenza. Papa Wojtyla in modo particolare ha dimostrato che la Chiesa può e deve parlare a tutti, credenti e non, al di là degli steccati e delle qualifiche. Ma cosa ha da dire Ratzinger, teologo e papa, ai non credenti di oggi? Che idea ha del dialogo? In che modo declina il rapporto tra fede e ragione? -
I territori dell'invisibile. Culture e pratiche di impresa sociale
L'impresa sociale è uno dei più significativi esempi di innovazione istituzionale e organizzativa affermatosi in Italia negli ultimi trent'anni. Il successo di questa formula imprenditoriale è legato alla capacità di cogliere i mutamenti dei bisogni in alcune aree chiave del welfare come le politiche sociali e del lavoro, rispondendo attraverso la produzione di servizi rivolti a diversi beneficiari (come giovani, anziani, disabili). Alla base di questa esperienza si riconosce uno sforzo costante di elaborazione e progressiva diffusione di una nuova cultura che valorizza la soggettività e investe l'organizzazione e il suo ambiente di riferimento. I servizi sociali diventano così ""beni relazionali"""", le risorse derivano da transazioni di mercato ma anche da donazioni e volontariato, l'organizzazione è aperta al contributo di diversi """"stakeholders"""", il territorio è agito in forma di comunità che è origine e finalità dell'azione imprenditoriale. Una cultura che ha trovato progressiva - anche se non definitiva - definizione attraverso un consistente lavoro di rete, di cui il gruppo cooperativo CGM (Consorzio Gino Matterelli) rappresenta una delle massime espressioni a livello nazionale ed europeo."" -
Sociologia delle reti telematiche
Fibre ottiche, spettro elettromagnetico, tecnologia satellitare: grandi e piccole arterie innervano il mondo ed estendono lo spazio di comunicazione. Ogni individuo, libero dai vincoli di tempo e spazio, riceve l'illusione di poter essere sempre ovunque e con chiunque, oltre a godere dell'oggetti va possibilità di giocare, in questa rete globale, un ruolo di partecipante attivo. È una vera rivoluzione, tecnologica, politica, economica e culturale. Questo volume analizza quale relazione si stabilisce fra le tecnologie, la produzione e il loro uso sociale, e passa in rassegna le potenzialità dell'impatto tecnologico, i suoi limiti e rischi, gli effetti diversificati nei vari settori dell'organizzazione sociale, la diffusione discontinua (difficoltà di accesso, distribuzione stratificata per sesso, età, professione e aree geografiche), le conseguenze sullo sviluppo territoriale. Questa attenta analisi permette l'individuazione delle singole strategie socio-politiche vincenti, utili per sviluppare e produrre - e non più semplicemente acquisire - l'innovazione tecnologica: un salto qualitativo indispensabile per le comunità in rete, che si trovano di fronte a una grande opportunità e, al tempo stesso, una sfida: l'articolazione delle reti sociali con quelle tecnologiche può favorire lo sviluppo di una maggiore equità sociale oppure, al contrario, può esasperare differenze e forme d'esclusione. -
Elé belé. L'India e le illusioni della democrazia globale
Un elé belé è un giocatore che crede di prendere parte al gioco, ma che in realtà partecipa soltanto in apparenza. Tutti, tranne lui, sanno che non verrà preso sul serio. Ma cosa succede quando a impersonare il ruolo degli elé belé sono i paesi del terzo mondo, o la pubblica opinione negli Stati cosiddetti avanzati, o le voci indipendenti delle Ong negli organismi internazionali? Episodi come la crisi economica in Asia orientale, i test nucleari in Asia meridionale e i conflitti in corso non fanno che sottolineare le profonde differenze, in termini di influenza e potere internazionali, tra i paesi del mondo. Il benessere dei cubani dipende dalle azioni del presidente degli Stati Uniti, che può impedire l'esportazione di beni da Cuba chiudendone i canali commerciali. Ma non è vero il contrario. E lo stesso squilibrio si ripete tra India e Sri Lanka, o tra Giappone e Corea. La guerra di Bush all'Iraq, è esempio del paradosso dell'elé belé: in quella che è considerata una democrazia matura, la libertà di espressione è priva di influenza sul comportamento del governo. Questo volume raccoglie gli articoli pubblicati da Kaushik Basu dagli anni Novanta a oggi. -
Il piccolo zar
Dopo un decennio di relativo oscuramento, la Russia dello zar Putin è ritornata con forza sulle prime pagine di tutti i giornali: Gazprom, la Georgia, l'assassinio della Politkovskaya, l'avvelenamento di Litvinenko, le uscite di Putin su nuovi tipi di armi nucleari come parte di un progetto 'grandioso' per migliorare la difesa del paese. Si può dire che non c'è giorno nel quale la Russia non faccia notizia. Non c'è da stupirsi: mentre si assiste alle non entusiasmanti prove della superpotenza americana, l'impero russo rimane l'unico vero impero del mondo. Ha tutti i tratti dello stato autoritario: è governato in modo centralistico; è determinato a mantenere il controllo di nazioni e popoli non etnicamente omogenei, ma rientranti nella sua sfera di influenza e vassallaggio; è infastidito dall'intromissione occidentale nei suoi ""affari interni""""; è spropositatamente ricco di risorse minerarie e petrolifere, concentrate nelle mani di pochissimi oligarchi vicini al Cremlino."" -
Consumare con impegno
Le democrazie moderne soffrono di una crisi di partecipazione. Società e politica parlano poco e male, il cittadino medio è affetto da cronico disimpegno, la popolarità di partiti e sindacati non è mai stata così bassa. Tuttavia stanno emergendo nuove forme di presa di responsabilità e impegno, che hanno nello stile di consumo e nell'uso responsabile del denaro un elemento caratterizzante. Segnato da problematiche come l'insicurezza alimentare, la sostenibilità sociale e ambientale dello sviluppo, il rispetto dei diritti umani e la crisi dello stato-nazione, lo scenario postmoderno spinge l'attivismo a confrontarsi con target nuovi, come le imprese multinazionali o le organizzazioni internazionali, e a esprimersi in arene inedite, tra cui lo spazio tra solidarietà e (super)mercato. Sollecita, inoltre, stili di partecipazione di tipo innovativo, dove la dimensione personale e quotidiana appare centrale. -
Libertà, giustizia, laicità. In ricordo di Paolo Sylos Labini
I testi raccolti in questo volume, a firma di tre grandi nomi dell'economia italiana, sono un contributo di valore alla riflessione, sempre attuale, sul riformismo e il socialismo liberale, punto di partenza obbligato per riproporre e sviluppare il pensiero di Paolo Sylos Labini nel campo politico e civile. Si tratta di tre relazioni pronunciate in occasione del primo convegno indetto dall'Associazione Paolo Sylos Labini, fondata nel 2006 a un anno dalla scomparsa del grande economista. Il primo saggio, di Massimo Salvadori, fornisce il quadro di base ripercorrendo la storia del socialismo liberale da Carlo Rosselli fino a Norberto Bobbio e illustrando in questo modo le caratteristiche centrali di questa concezione politica. Il secondo, di Alessandro Roncaglia, ripercorre il pensiero politico di Paolo Sylos Labini, nel collegamento con il suo pensiero economico, il suo rigore etico e la sua passione civile. Il terzo scritto, di Pietro Rossi, affronta un aspetto particolare ma vitale del pensiero socialista e liberale, la laicità, oggetto di tanti attacchi nel nostro Paese e spesso trascurata nella sua importanza dalle stesse forze politiche progressiste. -
Le Poste in Italia. Vol. 5: Fra Stato e impresa. Dagli anni Settanta ai giorni nostri.
Nei primi anni Novanta l'Amministrazione delle Poste e Telegrafi diventa Ente Poste Italiane e viene svincolata dalla gestione del Ministero. Un gigante da quasi 250.000 addetti, con un bilancio annuale in netta perdita per miliardi di lire, affronta così l'ultima e più radicale svolta del suo percorso: la privatizzazione e la trasformazione di un'azienda statale inefficiente e burocratizzata in società per azioni. Il risanamento e l'adesione ai criteri di mercato imposti dall'Unione Europea, promossi dalla nuova gestione ""privatistica"""", incontrano numerose opposizioni, sia interne che esterne all'azienda, e decisivo è l'aspro confronto in corso all'interno delle organizzazioni sindacali. Nel 1998 Poste Italiane diventa finalmente una società per azioni e la storia, per ora, registra un lieto fine: una cura energica fondata sulla crescita e lo sviluppo dei servizi di bancoposta consente, nel 2001, il raggiungimento del pareggio. Lo sviluppo razionale e aggressivo delle risorse proietta oggi Poste Italiane spa verso ampi margini di profitto e un netto miglioramento delle prestazioni.""