Sfoglia il Catalogo ibs027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9081-9100 di 10000 Articoli:
-
Disegno dal vero
"Disegno dal vero"""" di A. Marchetti è una raccolta di articoli, saggi brevi scritti dal 2007 al 2013, anno della sua drammatica scomparsa, scelti e assemblati con quella cura e quel puntiglio di chi vuole testimoniare per l'ultima volta il proprio pensiero, il proprio sguardo sul mondo. La scrittura è elegante, modella e disegna con nitidezza figure della contemporaneità e affronta temi di urgente attualità sull'arte, la cultura, la società italiana. Molto forte è l'intenzionalità di aderire alla storia del proprio tempo, cercare di penetrarvi gli aspetti di fondo. Questo artista-scrittore, padroneggiando una vastissima cultura, affonda il suo stilo con competenza e ironia sull'ambiente dell'arte che viene abilmente smascherato, oggi, nella banalità feroce dei suoi meccanismi. Mentre grande è il piacere di ritrovare nella fucina degli anni settanta e ottanta e nel novero dei propri personali ricordi, i profili, le forti personalità di Fabro, Merz, Tadini, Boetti, Mauri. La biografia immaginaria di Franco Angeli che conclude il volume, del resto, svela chiaramente gli interessi dell'autore, sia in merito alle esperienze artistiche che alla tonalità del vivere. E poi nel testo si rincorrono i ritratti di alcuni maestri a lui cari del novecento, Alberto Savinio, Ennio Flaiano; emerge la passione per la grande letteratura, il cinema..." -
Il campo giusto
"La riedizione, dopo molti anni, delle memorie partigiane di Elio Cicchetti restituisce una testimonianza fresca e viva, forse la più viva della Resistenza bolognese. Sotto l'apparenza di una narrazione incalzante delle esperienze dell'autore, è anche intensamente meditata, densa di significati che si possono apprezzare più oggi che negli anni nei quali furono pubblicate le prime edizioni, tra il 1970 e il 1976"""". (Dall'introduzione di Luca Alessandrini)" -
L' ultima villeggiatura
Prendendo spunto dalla vera storia del professor Angelo Ruffini, medico luminare dell'Ateneo di Bologna, l'autore tratteggia un delicato affresco della vita e della società della provincia ai tempi del fascismo. Dal racconto della sua ultima villeggiatura estiva a Baragazza - nell'appennino emiliano tra le vicende politiche e gli avvenimenti sportivi, tra le feste di paese e i fatti di cronaca, il lettore riesce a rivivere la realtà di quegli anni non tanto lontana nel tempo ma lontanissima da noi, oggi. -
Spaghetti alla bolognese. Una città tra leggende e vita quotidiana
Mentre ci si affanna a rivalorizzare le tagliatelle al ragù e i tortellini in brodo, a farne il simbolo della cucina petroniana, mentre blateriamo ogni due per tre sulla tradizione che non va perduta, che va recuperata, che non bisogna perdere d'occhio le nostre radici, nel mondo siamo conosciuti - a livello di cibo - per una cosa di terrificante fattura e dagli spaventosi contenuti, una cosa che non esiste ma che è il frutto della fantasia allucinogena di chissà chi: gli spaghetti alla bolognese... Una carrellata di quadretti che ritraggono i bolognesi nella vita di tutti i giorni. Come conoscere davvero - tra nuove tendenze e vecchi cliché, modi di dire e piccole manie - i vizi e le virtù della città dei tortellini (e non degli spaghetti). -
Hannover dream
Bologna, lo studio di architettura più famoso della città. Hannover, la più importante fiera del settore. Un omicidio. Un'intervista come ultima possibilità di scagionarsi. Denaro, potere, sentimenti inconfessabili, perversioni a passo di swing: un noir atipico, contemporaneo, dal ritmo serrato. -
Mamma Bologna. Profili di cittadini petroniani tra XX e XXI secolo
Donne e uomini che con le loro azioni - anche involontariamente - danno forma a una città, a volte essendone travolti. Con le loro diversità, i loro spigoli e le loro passioni. Episodi, volti, sensi, ascese, cadute, speranze, delusioni. Un sentimento che corre attraverso il tempo: Bologna, amata e sopportata, vitale e dormiente, reale e sognante. Madre, sempre e comunque. Ritratti di bolognesi - scritti tra il 1988 e il 2015 - che hanno cambiato la città delle Due Torri negli ultimi trent'anni. -
Le lettere cattive. Una Twin Peaks epistolare
Cosa succede quando i ""segreti inconfessabili"""" vengono confessati? """"Le lettere cattive"""" è una collezione di segreti in forma epistolare. Effetti personali in viaggio verso Bologna, Napoli, Milano, Roma, Venezia, Trieste, Firenze, Genova... Segreti, sogni, torture, futilità, omicidi, sesso, baci, bar e un po' di mare. L'amore, praticamente. Non stupitevi di quello che leggerete: ogni lettera - in fondo - è cattiva. Anche quelle d'amore. Soprattutto quelle."" -
La libertà di N.
Il primo racconto di questa trilogia è ambientato nel territorio di Casalecchio di Reno, sulle colline attorno all'eremo di Tizzano, nel 1940. A Villa Lubbia, che fu casa di vacanza del commediografo Alfredo Testoni, e che in seguito venne in possesso della famiglia dell'autore, si snoda una vicenda che ha tutti gli elementi di un giallo classico - assassini, sospetti e misteri - con un finale assolutamente a sorpresa. Nel secondo racconto, ""1970"""", un calabrese appena uscito di galera preleva suo figlio Salvatore, cresciuto con la nonna, e cerca di raggiungere il fratello a Monaco di Baviera; un dentista bolognese resta ucciso in uno strano incidente mentre porta i suoi soldi in Svizzera. Ciò che lega tra loro le due vicende è una donna, Concetta, che anni prima si è trasferita in Emilia alla ricerca di una vita normale. """"La libertà di N."""", il racconto che dà il titolo al volume, è la storia di un contestatore sessantottino, che pagherà un conto salato per i suoi ideali giovanili. Un'esperienza che lo spingerà a una riflessione profonda sul senso dell'impegno politico. Tre storie - ambientate in contesti tra loro del tutto diversi - che condividono l'abile commistione tra dato storico e invenzione narrativa."" -
Sant'Isaia 90. Cent'anni di follia a Bologna
Fino a qualche decennio fa ""vai al 90!"""" a Bologna significava mandare qualcuno fuori dal mondo: rinchiuso in manicomio. Frutto di un paziente lavoro di scavo nell'archivio dell'ex manicomio Roncati - ubicato appunto al numero 90 di via S. Isaia -il volume racconta di storie vissute che hanno come sfondo Bologna e i suoi cittadini lungo tutto il Novecento. Ecco allora che la storia dell'ospedale dei matti di Bologna scorre sotto gli occhi del lettore attraverso le storie di chi l'ha conosciuto da dentro: pazienti, medici, infermieri. Sono """"cronache di poveri matti"""" che raccontano di chi """"ammalò di testa"""" -degenerati, infanticide, donne irregolari, militari impazziti al fronte, omosessuali, dissidenti politici - ma anche di psichiatri illuminati e meno, e di cittadini che, in quel piccolo mondo a parte, lavorarono e vissero a fianco dei malati. Ne esce un quadro per certi versi sorprendente e finora del tutto sconosciuto: come la nascita in pieno periodo fascista di una scuola d'arte e teatro con spettacoli aperti al pubblico e alla stampa, o la degenza di alcuni ricoverati """"d'eccezione""""."" -
Cronache musicali del teatro comunale di Bologna. Cronologia degli spettacoli 1984-2014. Con CD-ROM
Il 2013, anno del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, è anche l'anno in cui il teatro Comunale di Bologna, primo palcoscenico in Italia ad avere ospitato opere del sommo musicista tedesco, ha festeggiato 250 anni di attività. Una lunga storia, ricca di avvenimenti musicali che hanno visto succedersi nel teatro inventato dal celebre Signor Cavaliere Antonio Galli Bibiena, primo architetto e ingegnere cantanti, direttori e orchestre, strumentisti, scenografi, registi e coreografi, spesso di grande levatura artistica, come è documentato in ""Due secoli di vita musicale: storia del Teatro Comunale di Bologna"""" (Nuova Alfa Editoriale, 19872). Quel lavoro, curato da Lamberto Trezzini, conteneva, oltre a vari saggi, anche la cronologia degli spettacoli (realizzata da Sergio Paganelli e Roberto Verti) proposti dal Comunale nei suoi primi 220 anni di vita. Questo volume nasce dalla volontà di aggiornare quella cronologia, ferma appunto al 1986. Il periodo di attività esaminato va, tuttavia, dall'autunno del 1984 fino alla stagione 2013, quella del 250°, con accenni al cartellone del 2014. Per una più ampia e differente visione degli avvenimenti trattati, si è inoltre fatto ricorso anche a stralci di recensioni redatte dalla maggior parte dei critici musicali italiani e apparse su vari organi di informazione. Ogni capitolo riporta, inoltre, il resoconto delle conferenze stampa di presentazione delle stagioni. Introduzione di Francesco Ernani."" -
100 bolognesi in cucina e le botteghe dove fanno la spesa. Ediz. italiana e inglese
"100 bolognesi in cucina"""" è un libro di ricette che rappresenta un percorso alla scoperta delle tradizioni gastronomiche bolognesi e delle persone che le custodiscono e le tramandano con amore e passione. Il volume non si limita a illustrare le ricette storiche della tradizione, ma va alla ricerca delle abitudini alimentari dei cittadini, non solo quelli appartenenti a famiglie emiliane da generazioni, ma anche coloro che da ogni parte d'Italia e del mondo si sono trasferiti qui. Protagonisti del libro sono venticinque esercizi commerciali: gastronomie, salumerie, macellerie, panifici, ortofrutta, pescherie, ciascuno dei quali propone un menù di quattro portate, dall'antipasto al dessert. I piatti sono cucinati da quattro clienti di ciascuna bottega che si esibiscono nel loro """"piatto forte"""", preparato nelle loro cucine con gli ingredienti forniti dal negozio stesso. Ciascuna ricetta è corredata da un'intervista in cui il cuoco parla di sé, delle proprie esperienze di vita e della passione per la cucina. Un volume che racconta di cucina con un'idea nuova e insolita, i cui """"personaggi"""" non sono chef stellati o esperti di enogastronomia ma persone comuni accomunate da una grande passione." -
Ritratti a penna. Volti di bolognesi e non, più o meno illustri
Gran parte dei disegni pubblicati in questo album sono ritratti. Volti di amici, conoscenti o semplicemente persone incrociate in lunghi anni di vita: sul lavoro, in riunioni culturali o politiche, convegni disciplinari ecc., a Bologna o altrove. Volti che hanno attratto la mia attenzione per la loro espressione, per una forma o un atteggiamento che valesse la pena registrare, in quanto esteticamente o umanamente interessante. A volte era solo per aggiungere, sul foglio degli appunti, il volto di chi stava dicendo cose stimolanti, da ricordare. -
Storia di Carla
Una donna legge un romanzo a una donna. Fuori, il ronzio del lussureggiante parco Buttes-Chaumont, nel nord-ovest di Parigi. L'ascoltatrice è Henriette Dubois, una vecchia rattrappita dalla poliomielite che le ha tolto la gioventù e l'amore; la lectrice, invece, è un'attrice italiana di 39 anni, si chiama Carla, e la gioventù e l'amore li ha lasciati sfumare restando invischiata troppo a lungo nel limbo di un'adolescenza artificiale. Così inizia questa Storia, che a una prosa sobria, ginzburghiana, mescola i saporiti ingredienti di un feuilleton alla Soldati. Rispondendo a un annuncio di Madame Dubois, Carla ha deciso di metterle a disposizione la sua voce, e di leggerle su richiesta una lunga lista di romanzi in lingua italiana. In questo strano lavoro prova a dimenticare il naufragio di una promettente carriera teatrale, e a rimarginare una ferita d'amore ancora aperta. Ma proprio in rue de Gourmont, si ritrova presto a fare i conti con le radici più dolorose della sua parabola esistenziale. Lei che, come tiene a dire, l'attrice la fa, non lo è, lei che ha scelto d'immedesimarsi negli altri per capirli battendo vie oblique, sente adesso di dover frugare con metodo nel passato della sua compagna di lettura, e di dover indagare fino in fondo le ragioni del proprio fallimento. -
Il nemico dentro
La scoperta casuale di un segreto che si nasconde in seno alla sua famiglia è la prima campana a martello per la vita quieta di Giovanni Lampredi, psichiatra cinquantenne. In una Bologna trasfigurata dal caldo e dalla solitudine, la sua esistenza cambia corso. Un figlio segnato da una stella maligna, l'accoltellamento da parte di un paziente, l'abbandono della professione, la fuga con la famiglia in una villa sui colli: sono le tappe di una discesa nell'abisso sotto l'incalzare di un nemico spietato e implacabile. -
Dieci giorni nella valle
Fine anni Novanta. Due amici non ancora trentenni, Leo e Alfredo, si ritrovano dopo diverso tempo in un piccolo borgo appenninico dove hanno trascorso per anni le vacanze. Alcuni giorni dopo il loro incontro, il luogo è sconvolto da una catena di delitti che getta nel panico la piccola comunità, riportando alla luce voci di oscure presenze sulle montagne circostanti, leggende legate a fatti di sangue avvenuti parecchi anni prima. Saranno i due amici, rischiando le loro stesse vite, a mettersi sulle tracce della verità. -
Al di là del fiume
Nell'ultimo periodo della Seconda guerra mondiale, l'occupazione nazista stravolge completamente le esistenze dei Benni, una numerosa famiglia di mezzadri che vive nei pressi di Monzuno, lungo le pendici dell'Appennino bolognese. Le normali pratiche della vita contadina si intrecciano agli eventi bellici e alla guerriglia nel territorio circostante, e mentre Tonino, appena diciassettenne, decide di non starsene più a guardare e di unirsi ai partigiani della Brigata Stella Rossa, gli altri componenti si sforzano di andare avanti con le attività di tutti i giorni, scoprendosi spesso impotenti di fronte alle atrocità perpetrate dai nazisti, come l'orribile eccidio di Monte Sole. Una cronaca fedele e commovente del periodo più buio della recente storia europea, fino a quel 21 aprile 1945 che vede Bologna finalmente libera. Un romanzo corale di grande forza evocativa e rigore storico che celebra i valori della Resistenza. -
La felicità al 101° piano
"La Felicità al 101° Piano"""" è una commedia futurista scritta nel 1928 da Giuseppe Fabbri, arrivata inedita fino ad oggi. Trova una sua collocazione in quella vena narrativa tipica del periodo (che si protrarrà per tutti i successivi anni Trenta del Novecento) che, prendendo le mosse dal cinema espressionista tedesco degli anni Venti (""""Il gabinetto del dottor Caligari"""", """"Il dottor Mabuse"""", ecc.), si diletta a ritrarre figure di dottori folli o, quantomeno, singolari, immergendosi in un'estetica clinico-psicologico-farsesca che potremmo scherzosamente chiamare """"commedia sanitaria"""". Il volume è completato da scritti che ricostruiscono la vita, la bibliografia e le opere dell'autore - anche attraverso ampi stralci della sua interessante corrispondenza - fornendo materiali preziosi per un approfondimento del movimento futurista emiliano-romagnolo." -
Giorgio Manganelli. Emblemi della dissimulazione
In tutte le sue opere Giorgio Manganelli ha praticato molteplici forme che si collocano tra il labirinto e il magma. Per entrare nel labirinto, o per percorrere il magma, sono necessari strumenti di precisione: questo libro adotta le strategie della retorica, le immagini e gli emblemi per riuscire a muoversi dentro una scrittura costituzionalmente ""barocca"""". E cerca di individuare i modi con cui l'autore ha organizzato linguisticamente l'indistinto, a cominciare dalle sue poesie giovanili, giungendo a elaborare un cerimoniale complesso e ramificato che di volta in volta lo ha messo in rapporto con i suoi contemporanei, non solo gli scrittori neosperimentali ma anche autori assai diversi da lui, come Pavese, Gadda e Camporesi."" -
Strafalcioni. Parodie letterarie
L'impulso al gioco parodico di rifare il verso ad opere classiche della letteratura, familiari alla memoria collettiva, scaturisce dalla professione dell'autore: docente di Lettere in un istituto di istruzione superiore. Questo libro è uno sguardo divertito e un atto di doloroso amore verso la scuola; un atto di fiducia verso l'insegnamento come luogo del dialogo e del gioco dell'intelligenza. -
La poesia delle cose
"Era il 10 di gennaio del 1994, una mattina come tante, e stavo andando al lavoro a piedi quando notai un grosso uccello volare lento nel cielo grigio. Volava alto e teneva ferma la rotta. Mi interrogai su quel volo. Avevo visto innumerevoli uccelli in volo, di molti tipi e in tutte le stagioni, eppure per la prima volta ebbi la netta sensazione che quell'andare lento nel cielo grigio d'inverno, io coinvolto, trasudasse poesia. Lo osservai a lungo finché piccolo piccolo scomparve sopra l'orizzonte. Ricordo che annotai il particolare sul 'moleskine' che portavo abitualmente in tasca e nei giorni successivi ci tornai sopra parecchio, mentalmente intendo. Mi resi conto presto di avere avuto a che fare con quella che poi mi piacque chiamare la 'poesia delle cose', distinta dalla poesia comunemente intesa: la prima è alla portata di tutti, letterati e non, mentre la seconda è prerogativa di chi coltiva quella particolare arte espressiva. La prima è una percezione soggettiva, la seconda è una rappresentazione poetica del percepito che diviene essa stessa cosa. Dunque, chi riesce a cogliere la poesia delle cose, trae emozione diretta, chi riesce anche a trasmetterla agli altri trae doppia emozione - diretta nel coglierla e supplementare nel rappresentarla - e chi è fruitore della poesia, scritta o recitata, trae semplicemente emozione da ogni sua rappresentazione""""."