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Donne, vodka e gulag. La vita spezzata di Eduard Streltsov, il campione
Era giovane, bello, forte, ma a soli ventun anni venne spedito nel gulag e la sua carriera venne spezzata. Eduard Streltsov, centravanti della Nazionale sovietica e della Torpedo Mosca, capocannoniere del campionato russo a soli diciotto anni e capace di segnare una tripletta al debutto nell'Urss, era un ragazzo adorato dalle folle, ma aveva un comportamento troppo ""occidentale"""" per il regime comunista: sopra le righe, col vizio dell'alcol e delle donne, sfrontato a tal punto da ripudiare la figlia di un'importante dirigente del Partito. Nel 1958, alla vigilia dei Mondiali di calcio in Svezia, venne coinvolto in una controversa vicenda di stupro e condannato ai lavori forzati. Per cinque anni trasportò tronchi d'albero e trattò l'uranio, poi tornò a giocare e vinse il campionato con la sua Torpedo, ma la sua parabola era stata irrimediabilmente compromessa. A sessant'anni di distanza dal caso-Streltsov, torna in libreria la vera storia del Pelé bianco che l'Urss si negò."" -
E tu sai chi sei? Test per scoprire i segreti di personalità e amore
Sei impulsivo o razionale? Come ti vedono i tuoi colleghi? La tua relazione è agli sgoccioli o sei pronto per il grande passo? È vero amore o sarà solo un flirt? Hai bisogno di una vacanza? Una selezione di test su personalità, amore, coppia, carattere, lavoro e vari aspetti della vita, per cercare di capire, anche con un pizzico di ironia, chi siamo – o chi è la persona che abbiamo accanto – e chi vorremmo essere, cosa sogniamo e cosa non siamo riusciti a dimenticare. Basta rispondere a pochi quesiti, seguendo istinto, emozione, attimo, e poi conteggiare le risposte per ottenere un ritratto fedele del periodo che si sta vivendo. Il destino non è scritto nelle stelle ma si può seguire la sua trama, ogni giorno, nei piccoli gesti che si compiono. E, soprattutto, nelle domande che ci si pone. -
Elogio del pianoforte. Storie di tasti tra Caccioppoli, Gould e altri eroi
Le brevi storie che danno forma a questo libro sono quasi tutte di pura invenzione. Reale è invece l'amore che Lorenzo Hengeller prova ed esprime per questo strumento e per i grandi musicisti che l'hanno esaltato nel corso dei secoli. Il tutto passa sotto la lente della leggerezza. I punti di vista sono ""allegramente"""" personali e non c'è nulla di serio, almeno apparentemente. Un libro che è uno svago, una divagazione, un esercizio di comicità. Hengeller riversa su carta la verve che l'ha fatto conoscere al grande pubblico, anche televisivo, come uno dei musicisti italiani più coinvolgenti e comunicativi, continuando a meravigliare con la sua sottile ironia, che fa comparire d'incanto anche dove sembra più difficile immaginare di trovarla."" -
Lo zio buono
La vita spettacolare di Felice Andreasi con questo libro viene in qualche misura rinnovata, e per la prima volta emerge nella sua autentica originalità. La sua osservazione funambolica sul tempo vissuto dimostra come non mai che nella comicità la leggerezza non è necessariamente superficialità. Andreasi si è sentito da sempre scrittore (e pittore) prima ancora che attore. ""Lo zio buono"""" racconta di un uomo particolarmente curioso, che si è sempre lasciato affascinare dalla ricerca, in ogni campo possibile. Felice credeva che fosse necessario comprendere anche gli aspetti minimi di ogni elemento: gli oggetti, le piante, le persone, sempre utilizzando le sue variabilissime partiture tonali, in uno stato di vigile incoscienza. Amava dire che ogni cosa deve girare nello spazio, alzarsi da terra e volare. In questa opera si ripercorrono i suoi splendidi, indimenticabili monologhi : pezzi di bravura superlativa sia nella scrittura che nella recitazione che furono la base essenziale per le sue performance di cabaret."" -
Essere e gioco. Da Platone a Pelé. Il senso del calcio e della condizione umana
La filosofia, come gioco della vita, si basa su regole calcistiche: per filosofare bisogna saper mettere la vita in giocornrn«Essere e gioco da Platone a Pelé è un divertissement ma pure un saggio poderoso, un sofisma lungo 300 pagine, ma anche un trattato compiuto di logica ed estetica: perché il lettore diffidente si convince, pagina dopo pagina, che calcio e filosofia non solo sono affini, ma hanno proprio la stessa funzione, farci stare insieme e dialogare.» – Gianluca Marcuri, Corriere della SerarnrnHeidegger era un'ottima ala sinistra, Derrida era un buon centravanti, Camus giocava in porta (come Giovanni Paolo II) e un numero non piccolo di filosofi ha utilizzato il calcio per fare filosofia: Sartre amava dire che il calcio è una metafora della vita, Wittgenstein giunse alla svolta del suo pensiero guardando una partita di calcio, Merleau-Ponty spiegava la fenomenologia parlando di calcio. Come mai? Il calcio si basa su un principio: il controllo di palla. Ma il principio non può essere finalizzato a se stesso. Per giocare bisogna necessariamente abbandonare la palla e metterla in gioco. Controllo e abbandono sono i due princìpi del calcio e della vita. La filosofia, come gioco della vita, si basa su regole calcistiche: per filosofare bisogna saper mettere la vita in gioco. È per tale motivo che in questo libro si spiega l'idea di Platone con Pelé, la contraddizione del non-essere con Garrincha, la virtù e la bellezza con Platini, ma anche l'inverso: il genio di Maradona con la ""logica poetica"""" di Vico, la visione di gioco di Falcão con il mito della Caverna, il cucchiaio di Totti con la metafisica di Aristotele, e tanto altro ancora. Il calcio, infatti, non è solo una metafora, ma un paradigma cognitivo che con la sua connaturata idea di pluralità dà scacco matto al fenomeno politico più drammatico della modernità: il totalitarismo. Hitler e Stalin pretesero di controllare tutto e ci riuscirono. Pretesero di controllare anche il pallone. E persero."" -
A Berlino va bene
Roma, autunno 2016. Andrea è un quasi quarantenne alla ricerca di un lavoro. Risponde su internet all’annuncio dei sogni: social media manager nella sua amata Berlino presso un’agenzia di comunicazione. Guidato dalla sua curiosità morbosa, trova su Facebook il profilo di una sua vecchia fiamma tedesca di qualche anno prima: Claudia. È bastata una sera per non dimenticare più il suo volto. Claudia, però, è scomparsa l’estate precedente a Berlino. Sul suo profilo social, ha lasciato un solo indizio: la frase «Heinz ist gut» (Heinz sta bene). Quanto basta per spingere Andrea a mettersi in viaggio: tutti cercano Claudia, ma sarà lui a trovarla, ne è certo. Inizia così l’avventura di un italiano deciso a reinventarsi a Berlino e finalmente a realizzare i propri sogni. Inseguendo un passato amore, Andrea si mette alla prova, ritrova vecchi conoscenti e fa nuove amicizie, stringe nuovi legami e soprattutto affronta i suoi fantasmi, tra la memoria di quella sera con Claudia, tanti anni prima, e la cronaca del terrorismo jihadista. -
Cool food. Cucinare senza fuoco
Perché accendere forno e fornelli, d'estate, se si può preparare un'ottima cena anche ""a crudo""""? Mangiare con gusto senza cuocere è possibile. Bastano un poco di pratica, qualche accortezza e un pizzico di fantasia e creatività. La stagione calda è un'ottima occasione per mettersi alla prova con la preparazione di ricette rapide, che non prevedono cottura. Alcune tecniche vengono dalla nostra tradizione, come la marinatura, altre proposte invece prendono ispirazione dalla cucina internazionale, da personalizzare ad arte. Dalla più classica panzanella, ottima anche come piatto unico, al gazpacho spagnolo, da crudi e affumicati fino ad arrivare a meringate, tiramisù e cheesecake, è un trionfo di ricette dolci e salate da """"cucinare"""" in frigorifero. Dall'antipasto al dolce, il primo ricettario da frigorifero, ideale per chi è goloso ma ha poco tempo, ha scarsa esperienza ai fornelli ma ha un palato esigente o è un cultore del mangiare bene alla ricerca di sapori nuovi. E soprattutto, un prontuario di gusto perfetto per chi soffre le alte temperature ma non ha alcuna intenzione di rinunciare a organizzare ricche e divertenti cene con gli amici."" -
Kid Dynamite. Aldo Spoldi: storia di una leggenda della boxe
Fisico minuto, segaligno e nervoso, Aldo Spoldi, nato a Castiglione d'Adda nel 1912, disputò il suo primo combattimento, senza alcuna preparazione specifica, a tredici anni. Venne ovviamente sconfitto, ma in quell'incontro, a spese dell'avversario, scoprì la devastante potenza dei suoi pugni e la sua vera vocazione. Nel 1930 debuttò tra i professionisti, e dopo un inizio piuttosto insignificante, difficoltà di ogni genere e momenti di acuta depressione, decise di trasferirsi a Parigi, la Mecca dei pugili di quel tempo, dove ebbe alterne fortune. Dopo il ritorno a Milano, cominciò a vincere con regolarità e modalità impressionanti. I suoi pugni racchiudevano una tale energia che venne soprannominato ""Kid Dynamite"""" e dal suo cognome fu coniato un inedito neologismo per descrivere la sua eccezionale carica esplosiva: spoldite. Quella straordinaria forza, però, fu anche la sua debolezza, perché le sottili ossa della mano non erano in grado di sopportare la devastante potenza di cui la natura lo aveva dotato. Disputò decine di incontri con le mani fratturate, e dovette operarsi tre volte per risanarle. Nella sua sofferta carriera, combatté in Francia e in Inghilterra, in Sudafrica e negli Stati Uniti, affrontando i più feroci mastini del ring e subendo una delle sue poche sconfitte contro Henry Armstrong, il miglior peso leggero della storia del pugilato mondiale. Affrontò sette campioni del mondo e inseguì tenacemente il sogno di un titolo, purtroppo senza mai raggiungerlo. Fu, fino alla fine, un grande fuoriclasse per stile, generosità, tecnica e potenza. In altre parole, uno dei più grandi pugili italiani di ogni tempo. Oggi per la prima volta un libro rende onore alla sua classe e al suo coraggio."" -
Se mi odi non mi ami
A trentaquattro anni, Clara si sente vecchia. Si occupa della casa, dei gemelli e di sua figlia Bianca, facendo filare sempre tutto bene. Vive a Palermo e non è più riuscita a trovare un lavoro decente da quando sono arrivati i figli. Suo marito Giorgio la tratta come una donna di servizio, a lei spettano tutte le incombenze familiari. Su questo non si discute. Clara non regge più, e dopo una seria lite con Giorgio decide di mollare tutto e scappare via. Afferra i suoi gioielli e sale su per lo stivale, senza lasciare tracce, con la speranza di realizzarsi e di non finire sotto un ponte. Cerca di andare fino in fondo, lottando con i sensi di colpa, con la nostalgia per i figli, con la sua stessa etica. Potrà una scelta contro ogni morale, rivelarsi quella giusta? -
Piccola enciclopedia degli ultracorpi. Vol. 1: I B-movies americani degli anni Cinquanta
Formidabili quegli anni, avrebbe detto qualcuno. In questo caso, si parla dei Cinquanta, e si parla di cinema. I film americani di fantascienza e di horror più creativi sono stati certamente realizzati in quel mitico decennio. Storie di viaggi interstellari, scoperte di nuovi pianeti, invasioni di alieni tetri e minacciosi, esperimenti incredibili, mutazioni dovute agli effetti radioattivi di test nucleari. Vicende che fornivano una rilettura parallela di natura politica, legata alla guerra fredda e alla paura del comunismo. Alcuni erano film d’intrattenimento destinati ai drive-in, altri autentici capolavori. Tutti, però, avevano una caratteristica in comune: erano realizzati con pochi soldi, e spesso questo era molto evidente. Così i critici storcevano la bocca e li chiamavano B-movies. Il dizionario di Alberto Pallotta, uno dei massimi esperti italiani del tema, con le sue schede tecniche e critiche, tanti aneddoti e una godibilissima galleria iconografica, rende il giusto tributo a pellicole ormai mitiche come L’invasione degli ultracorpi, L’e-sperimento del Dottor K, La cosa da un altro mondo e tanti altri, e ci fa tornare indietro nel tempo, come in un film di fantascienza tratto da un romanzo di Wells. -
Karate icon. Io sono Luca Valdesi
A Palermo, 42 anni fa, è nato uno degli atleti più straordinari di sempre. 6 titoli mondiali, 22 titoli europei di cui 13 consecutivi, 20 titoli italiani: nella storia del karaté nessuno ha vinto più di Luca Valdesi. Massimo esponente mondiale del kata (ovvero del combattimento contro un avversario immaginario, forse la forma più alta e pura dell'arte marziale), Valdesi, grazie a un talento unico e a una dedizione totale alla disciplina sportiva, nel corso della sua più che ventennale carriera agonistica ha fatto convergere su di sé l'attenzione ammirata del mondo prima ancora di quella dei suoi connazionali. Il suo sito registra ormai mezzo milione di accessi ogni anno, e i suoi video su Youtube totalizzano milioni di visualizzazioni. Dai primi passi sulle orme del padre Andrea, il suo primo maestro, ai trionfi nazionali e internazionali, il racconto in prima persona raccolto da Antonio Valenti, collega e amico di Luca, ci accompagna attraverso gli episodi che hanno segnato una vita eccezionale, ma anche incredibilmente semplice. Un percorso netto e lineare, e ancora in pieno svolgimento, che ha portato alla costruzione di un'icona del karaté ai confini del mito e insieme alla crescita di una persona autentica, la cui limpida umanità si rivela in ogni tratto. -
I due nemici. Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi, la sfida infinita
Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi sono stati due dei più grandi protagonisti nella storia della boxe italiana. Negli anni Sessanta, le loro vittorie sui ring di tutto il mondo rappresentavano la rivincita a suon di pugni, intelligenza, cuore e coraggio dell’Italia uscita distrutta dalla seconda guerra mondiale. Il pugilato era allora uno sport popolarissimo, il più seguito insieme al calcio e al ciclismo. Uno sport fatto di uomini duri, di sacrifici veri, di forza e di ambizione. In quel periodo Benvenuti e Mazzinghi erano i pugili italiani più famosi e dividevano i tifosi, i giornalisti e gli addetti ai lavori. Combattevano nelle stesse categorie, quella gloriosa dei pesi medi e quella appena nata dei superwelter e, seppure in maniera diametralmente opposta, incarnavano entrambi l’essenza della boxe. Come Coppi e Bartali e prima di Rivera e Mazzola, divennero protagonisti di una rivalità sportiva e personale vissuta visceralmente dal popolo dei tifosi, invadendo anche il campo sociale e quello politico. Il libro di Andrea Bacci ci fa rivivere questa storia di sangue e sudore, una delle più appassionanti che lo sport italiano ci abbia mai regalato. -
Ti seguirò ovunque giocherai. 35 anni in viaggio con la Juventus
Un gruppo di amici accomunati dall'inossidabile passione per la Juventus narrano le loro avventure e disavventure al seguito della Signora, delineando così un singolare e divertente racconto degli ultimi 35 anni di storia bianconera. Fra trasferte impensabili, viaggi al limite dell'umano, incontri stupefacenti e scaramanzie, il folle amore per la Juve dà forma a un irreale stile di vita. Tutto ruota attorno al protagonista, Poldo Cinati, uomo cresciuto a pane e Roberto Bettega, che ammette senza timidezza di star male fisicamente quando le altre squadre italiane passano il turno in Coppa. È lui che, partendo ogni volta dalla sua piccola realtà di provincia, raggiunge l'agognata destinazione: il rettangolo verde dove la sua squadra giocherà l'ennesima sfida decisiva. Già, perché per il Cinati sono tutte sfide decisive. Qui se ne raccontano 18, e ognuna ha per credenziale la riproduzione del biglietto originale: da Como a Liverpool, da Genova a Dortmund, da Trieste a Glasgow: in un viaggio sentimentale fra risate, goliardia e un velo di nostalgia per il romantico calcio che fu, Ti seguirò ovunque giocherai ci ricorda come questo sport, quando è vissuto secondo le regole non scritte dell'amore incondizionato per una maglia, può davvero diventare poesia. Prefazione di Evelina Christillin e Luca Beatrice. -
The British experience. Lavorare e vincere nel calcio inglese
L’Inghilterra è ormai considerata da tutti il modello calcistico di riferimento: stadi futuristici, diritti televisivi stellari, business e ricchezza costituiscono l’immagine della Premier League nel mondo. Nonostante la Brexit, Londra, con le sue luci, i suoi colori e i suoi quartieri alla moda, rimane la capitale del calcio. Per un italiano vincere qui vale doppio, come un gol in trasferta in una partita di coppa. Ma sono tante le insidie per i nostri calciatori, preparatori, allenatori, procuratori, manager e presidenti che cercano il successo oltremanica. Questo libro, metà racconto di vita vissuta, metà guida pratica, raccoglie le storie e le esperienze dei nostri connazionali che ce l’hanno fatta nel calcio inglese da Gianfranco Zola in avanti, e in 44 punti (44 come il prefisso per chiamare l’Inghilterra dall’Italia) organizza e veicola i consigli più utili, i tips and tricks fondamentali di tanti operatori del pallone. Dall’apprendimento della lingua alla ricerca della casa, dalle metodologie di allenamento all’alimentazione degli atleti, dal modulo di gioco alle tattiche strategiche per il calciomercato: un inedito viaggio nella patria del calcio, raccontato da chi ha reso vincente la propria British experience. -
Il desiderio incarnato. Esplorazioni giocose dell'eros
Che cos'è il desiderio sessuale? Da dove nasce, dove risiede, come si esplora? A un primo sguardo il desiderio sembra fatto della stessa sostanza dei sogni, ma non può esistere senza che il corpo lo incarni. Questo libro è un breve e intenso viaggio verso le sorgenti del desiderio, e si pone l'intento di rendere materia vivente ciò che appare astratto. Dopo una parte introduttiva dedicata all'approfondimento teorico del concetto di desiderio, in uno stile preciso ma colloquiale si forniscono le informazioni di base sulla sessualità, con particolare attenzione alla respirazione e alla comunicazione. Si passa poi alle esplorazioni giocose dell'eros, alla sua trasformazione da concetto teorico a esperienza fisica, percettiva ed emotiva. Il desiderio sessuale, indagato con la mente e con i sensi, attraverso pratiche esperienziali alla portata di tutti ispirate alla moderna sessuologia, al tantra e al BDSM, e viene così liberato dall'angoscia del possesso. -
Perché l'amore
Mllano, anni Sessanta. In un bel palazzo d'epoca abita la giovane Nicolle Gherardi, brillante studentessa di ottima famiglia. Il suo sogno? Diventare scrittrice. Suo padre, l'Avvocato Gherardi, ha un programma diverso per lei: una carriera già scritta tra arringhe e perizie e un matrimonio perfetto, con Antongiulio Bestetti, pupillo del suo Studio Legale. Nicolle è innamorata della musica, le sue ambizioni sono artistiche e romantiche, ben lontane dai desideri del padre. La sorella Priscilla, al contrario, farebbe carte false per un matrimonio di sicuro successo economico. E poi c'è lui, Jacopo Castiglioni, un giovane musicista che abita nel deposito di strumenti del ""compianto"""" Maestro Bartolomeo Mantegazza, per """"gentile concessione"""" degli eredi. Jacopo fa fatica a pagare l'affitto di quell'abbaino e, per il decoro del palazzo, è costretto a usare un ingresso secondario, lontano dalla vista dei proprietari che non gradiscono affatto la sua presenza. La vista impagabile dal tetto ispirerà al giovane Jacopo le melodie più dolci e malinconiche. Una straordinaria scoperta, tra le carte del Mantegazza, darà il via a questa travolgente favola d'amore."" -
L'inviata specialissima
Se sei una reporter della generazione del “ lavoro flessibile” – in altre parole, se sei disoccupata – non ti resta che inventarti una missione speciale per riuscire a guadagnarti il sacro traguardo dell’Assunzione. Ci prova Lisa, ventinovenne di Roma, ragazza carina e sicura, come il 99% degli italiani, che sia giunto il momento di rimettersi a dieta e di rivedere il proprio look. Propositi importantissimi che fanno parte delle speculazioni cui si dedica a tempo pieno nella sua bolla di routine e di certezze – la madre, l’amore (finché dura), gli amici, il conforto delle sue applicazioni 2.0 – finché non arriva l’occasione: un impiego come stagista per una tv privata. Davanti all’ennesimo schiaffo professionale, però, deciderà di autofinanziarsi con i suoi risicatissimi fondi una trasferta a Parigi, per rimediare lo scoop che porrà fine alla sua lunga era di pre-precariato. Un fuori programma on the road, che si evolverà in un garbuglio di vicende surreali in luoghi non esattamente normali. Intanto, a fronte del silenzio ostinato del suo ex, su WhatsApp si fanno sempre più insistenti le notifiche di un certo Alexander. Proprio nel momento in cui nel capitolo sentimenti sembrava già scritta l’ultima parola. -
S.O.S. tradimento. Consigli seri e semiseri per sopravvivere felicemente all'infedeltà
È capitato a tutti, o quasi. Scoprire di essere stati traditi è come ricevere un pugno in piena faccia. E quando tutto il mondo va in frantumi, c'è bisogno - uno struggente bisogno - di conforto, di sentirsi compresi e accolti nel proprio dolore. Ecco allora un manuale di primo soccorso per chi sta vivendo un'esperienza che può essere devastante, per tutte quelle persone di ogni età che tentano disperatamente di restare a galla, tra fiumi di lacrime, ondate di collera e mari di angoscia. Un salvagente che vi permetterà di raggiungere la riva, un po' ammaccati, ma sani e salvi. Non un saggio di psicologia che analizza con freddo distacco il fenomeno del tradimento, ma un amico sincero, che sta dalla vostra parte senza se e senza ma, ed è indignato quanto voi per l'ingiustizia che avete subito. -
Dribbling largo
"Dribbling largo"""" è la storia del Merincha (crasi calcistica fra Gigi Meroni e Garrincha), ex giocatore cinquantenne allo sbando. Un talento sprecato che si confronta con la propria stramba vita, fra ricordi, riflessioni e ossessioni che coinvolgono una moglie (ex), un figlio musicista e un giornalista già amico che lo bracca per un’intervista. Un romanzo che procede per accumulo di frammenti, fra digressioni, precisazioni e omissioni. Una giostra in cui sfilano e si esibiscono calciatori, allenatori e sognatori, accompagnati da una colonna sonora che assembla Micah P. Hinson, Vasco Rossi e Paolo Conte. Ogni capitolo è il tassello di un mosaico più spiazzante che abbagliante. Anche se alla fine i conti tornano, e il mosaico pure, in tutta la sua bellezza e completezza, in zona Cesarini. Perché il Merincha è un funambolo ossessivo e a suo modo trasgressivo non solo del dribbling, ma anche della parola, e il suo io debordante nasconde un segreto. E la sorpresa, come il veleno, è nella coda." -
Pasta Kid. Il mio tennis, la mia vita
Paolo Bertolucci è stato uno dei giocatori più forti della storia del nostro tennis. Ha fatto parte della squadra che ha scritto una pagina indimenticabile dello sport italiano, conquistando nel 1976 la nostra unica Coppa Davis e raggiungendo poi altre tre volte la finale. In coppia con Adriano Panatta ha costituito uno dei doppi più forti di tutti i tempi, ed è l'unico italiano che ha inciso cinque volte il nome sulla mitica insalatiera, quattro come giocatore e una come capitano non giocatore. Detto anche ""braccio d'oro"""" per la facilità con la quale portava i colpi e le sue grandi qualità tecniche, ha sempre dovuto lottare con un avversario in più: l'amore per la buona tavola. Da qui il soprannome di Pasta Kid, affibbiatogli con rispettosa ironia da un guru del tennis mondiale come Bud Collins, la mitica penna del """"Boston Globe"""". In questo libro, firmato insieme al giornalista Lucio Biancatelli, racconta tutta la sua storia: dagli inizi al circolo tennis Roma di Forte dei Marmi all'esperienza tecnica e umana vissuta nel centro federale di Formia con Mario Belardinelli, fino alla Coppa Davis e ai retroscena della finale in Cile, la lunga amicizia sul campo e fuori con Adriano Panatta e la conoscenza da spogliatoio di mostri sacri come Borg, McEnroe, Nastase. Un racconto pieno di vita e di colore, che apre una finestra su uno sport professionistico ma ancora artigianale, in cui l'aspetto umano era fondamentale e le racchette erano di legno. E in cui Pasta Kid poteva essere il soprannome di un campione.""