Sfoglia il Catalogo ibs028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 521-540 di 10000 Articoli:
-
Appennini anno zero. Comunicazione e salute dopo il terremoto
Il terremoto è una catastrofe. È un evento estremo che sgretola la struttura sociale e il sistema dei signi?cati, innesca e produce una loro profonda trasformazione. E l'impatto di una catastrofe naturale sulla società può essere compreso anche a partire dai simboli e dalle parole utilizzate dalle persone per descrivere l'evento. Gli abitanti del Cratere, cercano la casa e il lavoro, cercano una via d'uscita, come il protagonista di Germania Anno Zero: hanno idee, progetti, volontà, ma sono persone ormai impazienti attraversate dalle acuminate frecce prodotte dalla violenza distruttiva del-la instabilità geologica, dalla lentezza dei processi di ricostruzione, dalla incapacità normativa di comprendere la complessità della situazione, dall'incapacità normativa di produrre speranza. Prefazione di Mario Morcellini. -
L' ombra delle rose
Anno 1346. Nelle terre intorno al mar Nero si fronteggiano i domini del Khan e del morente impero Bizantino. I mercanti di Genova e Venezia percorrono le piste senza fine che portano a oriente partendo da un pugno di colonie arroccate sulle coste. Nonostante i venti di guerra Marco, un genovese cresciuto lontano da casa, decide di partire ancora una volta in cerca di fortuna: con l'amico Duccio incrocerà la strada del giovane Burqan, guerriero nomade dal cuore di falco, accusato di un oscuro delitto e in fuga dai suoi stessi compagni. Il loro viaggio attraverserà gli sterminati paesaggi dell'Asia, dove l'epidemia più spaventosa degli ultimi mille anni serpeggia seguendo le antiche vie della seta, per giungere alle sponde del Mar Nero e infine a Bisanzio. Lungo la strada incontreranno la nobile e fiera Teodosia, dal cuore libero e dalla fede profonda, il cupo e misterioso Erdon e il suo spensierato apprendista Vania. Per ciascuno di loro il destino ha in serbo molto più di quanto immagina e finirà per intrecciare a fondo le loro storie. -
La pioggia
Un vento di morte arriva da est. Un popolo senza scrupoli, senza anima e senza Dio invade le terre del Signore in cerca soltanto di carne e di morte. Ritiratosi nella quiete dei boschi con la sua nuova famiglia, Carlo viene trovato dai demoni che dal passato sono tornati a sfidarlo. Per cercare di arrestarne l'avanzata dovrà unirsi agli ""infedeli"""" che aveva combattuto anni prima, ultima speranza per salvare l'esistenza da un crepuscolo apparentemente inevitabile. Nel frattempo Raine segue le tracce che la porteranno a fare luce sulla morte dei suoi genitori, ma soprattutto sulla sua stessa natura. Per troppi anni ha vestito abiti da monaco e ha nascosto la sua femminilità, divenendo un ibrido in cui non si riconosce più. Troverà in Sara, nel suo canto e nella sua poesia, la via della purezza da cui era stata strappata quando era ancora bambina e, inaspettatamente, scoprirà il vero senso dell'amore."" -
Leoni in gabbia
"Il 2020, che sta ormai volgendo al termine, è stato un anno veramente particolare nella storia di tutto il mondo. Il galoppare della pandemia, l'alternarsi di provvedimenti legislativi per fronteggiare l'emergenza, la confusione (vera o apparente) in cui le famiglie italiane hanno vissuto il primo lock-down, hanno creato una realtà diffusa di confinamento forzato che è andata a creare situazioni drammatiche di isolamento, alterando abitudini di vita radicate e influenzando la capacità di socializzazione delle persone. L'impatto è stato particolarmente devastante per anziani soli e bambini, ovviamente per motivi diversi. Le nostre autrici, di due generazioni diverse, non nuove a confrontarsi in un dialogo a cuore aperto, partono da un'esperienza di vita abbastanza simile per interessi e scelte, e posizioni spirituali invece differenti. Lo scambio quasi quotidiano di e-mail sui temi più disparati porta chi legge a riflettere sulle conseguenze possibili che questa esperienza di vita potrà avere nel nostro futuro"""". Prefazione di don Raffaele Pettenuzzo." -
Tornare bambini. Dodici favole
Le favole che il lettore troverà in questo volumetto hanno preso vita e continuano a prendere vita nella mia immaginazione a partire dalle esperienze che ho avuto la fortuna di poter compiere. I continui viaggi nell'Africa sub-sahariana nell'arco di più di trenta anni, nel Medio Oriente, alle falde delle grandi montagne dell'Himalaya, nei lunghi cammini a piedi nel deserto del Sahara sulle orme delle carovane dei Tuareg, nelle escursioni nelle montagne della Sibilla nell'Appennino Umbro-Marchigiano e in Valnerina, fra poco conosciute contaminazioni linguistiche e i sapori e i colori di un mondo in cui il rapporto fra il vicino e il lontano si è costantemente riconfigurato. Età di lettura: da 5 anni. -
Archetipi mitologici di neuroscienze
Questo libro nasce dall'esigenza di declinare il sapere scientifico con riferimenti di natura umanistica. Le neuroscienze appaiono variamente intessute di profondi richiami all'esperienza mitologica, che da sempre offre suggestive chiavi interpretative della condizione umana. La mitologia classica in particolare è un millenario sistema ermeneutico, ampiamente saccheggiato dall'uomo per supplire alla sua primordiale indigenza cognitiva. Uno dei termini essenziali del suo fascino è l'attitudine a fornire risposte attraverso percorsi esplicativi di ascendenza immaginativo-fantastica, che si avvalgono di un linguaggio simbolico strutturato su contenuti archetipici. Viene così trascesa la finitezza delle contingenze umane, ristrette da limiti spazio-temporali. Prefazione di Ugo Morelli. -
Lo zuccherificio castiglionese. Locomotiva di trasformazioni socieconomiche (1961-2005)
Nel contesto della drammatica crisi socioeconomica, traversata dalle campagne nella Valdichiana postbellica, sotto spinte politiche di alti esponenti DC, Amintore Fanfani e Brunetto Bucciarelli Ducci, la Federconsorzi, nel 1961, costruì uno zuccherificio nel Comune di Castiglion Fiorentino. L'impatto dello Zuccherificio Castiglionese fu notevole sull'economia agricola generale, favorendo l'espansione della bieticoltura. E, sul territorio circostante, assumendo circa trecento dipendenti tra fissi e stagionali, trainò altri settori economici e infrastrutturali, compresa la metanizzazione di Castiglion Fiorentino e Cortona. Commissariata Federconsorzi (1991), lo Zuccherificio passò a SADAM (1992), che dette nuovi impulsi produttivi. Ciclo concluso da politiche nazionali ed europee che, interrotti i sostegni alla produzione di zucchero, decisero la chiusura dello stabilimento nel 2005. Raso al suolo nel 2007. -
La libertà di pensiero, coscienza e religione nel sistema universale dei diritti umani
Il tema della libertà di pensiero, coscienza e religione e delle sue ""guarentigie"""" è certamente suggestivo e intrigante, per le inevitabili interconnessioni cui accede e che comporta. Il fondamento della libertà da tutelare è nel riconoscimento universale della dignità di tutti i membri della famiglia umana. Ne deriva che la tutela alla libertà religiosa, di pensiero e di coscienza si inserisce a pieno titolo tra i pilastri della giustizia e della pace nel mondo. L'occasione permette una riflessione su alcuni temi di vitale importanza per la comunità politica, a livello internazionale ma anche nazionale: il rapporto tra politica e cultura-religione, tra identità e religione, identità di una comunità e rapporto tra comunità di credenti appartenenti a fedi diverse. Si tratta di temi che, intersecandosi, attraversano e spesso performano le relazioni tra gli Stati e le comunità transnazionali."" -
I cedri d'Aprile a san Giorgio
Nella Sicilia rurale del secolo scorso, la sera dell'undici novembre 1932, tornando a casa dai pascoli, Bernardo Belgrano un giovane contadino, scompare. I genitori e il fratello minore Matteo si mettono subito alla sua ricerca. Era già accaduto altre volte che non avesse fatto ritorno a casa. Conoscendo le sue stravaganze, pensano che sia uno dei suoi soliti colpi di testa. Nonostante le ricerche, di Bernardo nessuna traccia. La prima a disperarsi è la madre Rosa, che presa dallo sconforto accusa il marito di aver messo in testa ai fi gli idee strampalate e gli rimprovera perfino di averli fatti studiare, invece di avviarli subito al lavoro dei campi. Le incombenze della masseria non consentono pause e Matteo, su ordine del padre, prende il posto di Bernardo nei lavori agricoli e nelle commesse in paese. Così, ripercorrendo le strade del fratello, scopre un Bernardo sconosciuto. Per capire, scava nel passato dei Belgrano e questo gli riserva parecchi colpi di scena, che cambieranno per sempre la sua vita. -
Profumo di Paradiso
La vita non finisce qui. Esiste un mondo parallelo. Una realtà che i mistici e le Sacre Scritture chiamano Paradiso. La comunicazione tra le due dimensioni è possibile. Gli abitanti spirituali sono in grado di trasmetterci i loro pensieri e di richiamare la nostra attenzione, attraverso segni e manifestazioni extrasensoriali. Oltre alla sua esperienza diretta, l'autrice, per anni coordinatrice di gruppi, composti da genitori con i figli in cielo, ha raccolto in quest'opera numerosissime testimonianze relative a contatti, non solo con i figli passati oltre, ma anche con creature celesti, come angeli e messaggeri di Dio. -
Sbirri si nasce
Giuseppe Mangano, l'immaginario protagonista di questi racconti, è un giovane dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chioggia. Appena assunta la dirigenza dell'ufficio si trova subito a dover gestire tre situazioni completamente diverse: un accoltellamento a bordo di una nave russa che rivelerà profili di particolare complessità, il rapimento di un giovane biologo, il trasferimento di un anziano delfino che, nell'acquario in cui si trovava, soffriva di una grave depressione. Il teatro di queste vicende è la solare bellezza della cittadina veneta. Le questioni di lavoro interagiscono con le vicende personali. Sullo sfondo l'amore per una professione che richiede la condivisione di principi e di ideali, e che ha il potere di generare un virtuoso legame di complicità positive a cominciare dal privilegio di sentirsi al servizio degli altri. -
La voce delle donne rifugiate per la pace e la sicurezza. Riflessioni sociologiche sull'attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325/2000
Il tema delle donne nell'ambito dei conflitti armati non è certamente nuovo. Le donne, di ogni età, sono sempre state tra le principali vittime delle guerre, non solo a causa del loro sesso ma perché considerate rappresentative di un'identità sociale: se si vuole distruggere una cultura, le donne sono il target per la realizzazione di tale obiettivo a causa del loro ruolo nella loro dimensione comunitaria e familiare. Nuova però è la vastità e drammaticità delle aggressioni sulla popolazione civile nei nuovi conflitti intrastatali che, a seguito della fine della Guerra Fredda, hanno sempre più preso il posto delle guerre interstatali. La Risoluzione 1325 adottata nel 2000 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel considerare le gravi violenze commesse contro le donne nei conflitti armati, apre un nuovo percorso di analisi e riflessione: la donna non solo come persona passiva da proteggere ma come promotrice, agente attivo, per una pace e sicurezza duratura. È nell'ambito e in conformità a questo approccio che l'Università di Perugia ha inteso promuovere un percorso progettuale di cui questo collettaneo restituisce alcune delle riflessioni emerse. -
Un' arma nel cuore. Nell'Italia di oggi ritratti di eroi vissuti nel silenzio
"Un'arma nel cuore"""" è una concatenazione di eventi che ripercorre uno spaccato della nostra storia recente, con un angolo di osservazione originale. L'antico ed eterno conflitto tra guardie e ladri, tra bene e male, tra giustizia e malaffare. Profumo di caffè e sigarette consumate in notti insonni cariche di tensione e di pensieri. Carabinieri sconosciuti, eroi silenziosi con un solo credo: il proprio dovere, determinati e pronti a tutto. Uomini comuni e semplici, con le loro paure, i loro sentimenti, le loro debolezze, su quella sottile linea di confine tra il bene e male, tra buoni e cattivi. E tanti personaggi: mafiosi, narcotrafficanti, camorristi e confidenti nei quali il protagonista si è imbattuto. Ma anche magistrati, politici e vertici delle forze dell'ordine con i quali ha collaborato in complesse indagini e rischiose operazioni di intelligence. Eroi e coraggiosi, pavidi e burocrati. Da Corleone a Bogotà, operazioni ad alto rischio, come le indagini sui complici massoni di Totò Rina, o quelle da infiltrato tra i narcos, sino al passaggio nel torbido mondo dell'alta finanza e la sofferta vicenda giudiziaria dove l'ultimo... fu il fuoco amico." -
Spazio transfontaliero Marittime Mercantour. La diversità naturale e culturale al centro dello sviluppo sostenibile e integrato del territorio
La declinazione concreta del concetto di sviluppo sostenibile è, ormai da anni, uno dei punti più dibattuti a livello mondiale. I termini ""sostenibilità"""" e """"sviluppo sostenibile"""" si sono diffusi negli anni ottanta, per evidenziare la dicotomia tra il concetto di sviluppo e quello di crescita (inteso in termini quantitativi come incremento del prodotto pro capite), in un momento in cui gli impatti negativi delle attività umane sull'ambiente iniziavano a risultare evidenti e spesso irreversibili. Ai giorni nostri, l'espressione """"sviluppo sostenibile"""" rimane un """"refrain"""" abusato, e risolverne la vaghezza è uno degli obiettivi ancora aperti per i prossimi anni. Il tema sembra ancor più interessante se applicato a una scala territoriale dove le istanze di tutela e di valorizzazione sono intrinsecamente collegate. Proprio in un ambito che interessa allo stesso tempo centri urbani, aree antropizzate e aree tutelate come parco, infatti, è possibile evidenziare le dinamiche chiave della sostenibilità: dalla forte interdisciplinarità delle azioni proposte, alla necessità che queste producano conoscenza e formazione, dalla valorizzazione del capitale sociale e tradizionale all'applicazione dell'ICT. Inoltre, progettare un territorio in modo sostenibile significa sicuramente avere un approccio sistemico integrato."" -
Architecture and places. Progetto culturale e memoria dei luoghi-Cultural design and sites' memory
Il senso di appartenenza a un paesaggio come sentimento collettivo è una delle premesse indispensabili alla coesione sociale, tanto da allargare il significato della parola ""identità"""" ai luoghi che abitiamo. La promozione culturale dei territori deve a sua volta puntare su forme di sviluppo che non siano solo turistiche, ma che consentano a chi li attraversa di capirli, conoscerli, apprezzarli, investirvi. In questo libro sono descritti alcuni,esempi di progetti culturali per il territorio che, adoperando tecniche e strumenti innovativi, possono contribuire a promuovere, salvaguardare e sviluppare luoghi e memorie preziosi. Il volume è il risultato della ricerca Archi.Pla (Regione Piemonte 2009-2012), che ha indagato il tema dei paesaggi culturali a partire da una molteplicità di punti di vista e competenze disciplinari diversi. Si rivolge non solo agli studiosi di paesaggi culturali, che vi troveranno spunti metodologici e operativi, ma anche a tutti gli operatori che si occupano di trasformazione del paesaggio e che sono interessati ai nuovi strumenti di valorizzazione dei territori."" -
Economia morale. La sfida della cooperazione. Intervista a Luigi Berzano di Alessandra Luciano
La cooperazione ha attraversato la lunga storia della modernità rappresentando il polo della partecipazione dell'individuo, della sua libertà e dell'arricchimento apportato al mercato. Cooperare attiva profondi legami tra gli individui: ciò rappresenta un fattore necessario per lo sviluppo e la crescita sociale, esattamente come sono fondamentali il mercato e lo Stato. Da questo punto di vista se non c'è modernità senza individuo, altrettanto non c'è modernità senza cooperazione. Possiamo considerare le cooperative come un fenomeno universale. Gli economisti liberali alla fine dell'Ottocento (e anche quelli attuali) non sono riusciti a dare una ragione al fenomeno della cooperazione, ritenendolo una forma d'impresa imperfetta. I sociologi tendono a credere che le società funzionino bene se hanno un'economia polifonica, se a fianco della proprietà privata si esprimono altre forme di proprietà. Anzi, la cooperazione consente anche al mercato di funzionare meglio, perché lo tempra degli aspetti più aspri e lo arricchisce. -
Cooperare contro la crisi. Intervista a Giancarlo Gonella di Alessandra Luciano
"La situazione di crisi in Italia sarà tale ancora per molto tempo, per cui le risorse del welfare sono in contrazione inevitabile, occorre trovare il modo di rispondere alla contrazione delle risorse e del credito"""". È perciò importante che """"con i partner istituzionali si ridefinisca una capacità [...] di tutti gli attori sociali di ridisegnare il welfare in Italia. Questo modello non può reggere, le richieste di prestazioni sanitarie per esempio sono sempre in crescita ed è necessario ripensare il sistema. Le cooperative sociali possono contribuire significativamente alla riorganizzazione del welfare trasformandosi da semplici fornitori di servizi in partner co-gestori. La cooperazione porta elementi di coesione sociale che altre imprese non portano. Occorre rilevare che in tante cooperative gli immigrati fanno lavori pesanti che altri non vorrebbero [...], ma in ogni caso la cooperativa è [...] un veicolo di inclusione sociale per questi lavoratori, i quali hanno occasioni di mobilità sociale e di ricoprire nelle cooperative anche ruoli di direzione. Inoltre molti immigrati dopo un'esperienza di lavoro in un'impresa cooperativa acquisiscono la cultura e la formazione necessarie per aprire nuove cooperative di lavoro che rispondono efficacemente alla crisi dell'occupazione e consentono a questi lavoratori di ottenere i permessi [...] per continuare a risiedere in Italia, rispondendo così ad un loro bisogno e contribuendo [...] allo sviluppo dell'economia 'pulita' del nostro Paese""""." -
Pari opportunità e differenze di genere. Intervista a Livia Turco di Alessandra Luciano
"Per me la parola cooperazione si coniuga strettamente con la parola innovazione. Nella mia esperienza le cooperative sociali hanno inventato dei servizi dal potenziale innovativo, da quelli per l'infanzia e per il sostegno alle famiglie, a quelli per l'integrazione degli immigrati [...]. La tipologia di impresa che più ha preso sul serio l'esigenza di politiche di conciliazione è il mondo della cooperazione. Questo perché esistono molte cooperative con forte presenza femminile, ma anche perché le cooperative hanno capito che le politiche di conciliazione si sposano con l'idea della valorizzazione del capitale umano, si sposano con l'idea di attuare modalità innovative di gestione, di governance e di produzione. Ecco perché posso dire che per me cooperazione è uguale ad innovazione""""." -
L' Italia di domani. Cittadinanza, appartenenza e integrazione. Intervista a Cécile Kyenge di Alessandra Luciano
L'intera intervista di Cécile Kyenge ripropone l'enigma multiculturale presente in tutte le società contemporanee, a iniziare dall'Italia, coinvolte in crescenti trasmigrazioni di massa provenienti soprattutto dai Paesi del Nord Africa. E stato Zygmunt Bauman per primo a trattare dei processi migratori quali enigma, cioè quale paradosso che può essere risolto solo ripensando i termini in cui è posto. Quando la Sfinge chiese a Edipo: ""Chi cammina a quattro gambe al mattino?"""", Edipo risolse l'enigma ripensando al significato di """"gamba"""" quale sostegno per camminare. Anche il multiculturalismo è un enigma perché propone una condizione di giustizia ed eguaglianza fra tre parti apparentemente inconciliabili: coloro che credono in una cultura nazionale unificata; coloro che riconducono la loro cultura all'identità etnica; coloro che considerano la propria religione come la propria cultura. Tale enigma migratorio si sta trasformando in acceso conflitto politico e sociale. La questione migratoria, allontanata e rimossa per molto tempo in Italia, s'impone ormai quale problema e allarme sociale, facendo dimenticare la generosa immagine di un Paese senza frontiere e spegnendo l'illusione che l'ospitalità mediterranea avrebbe trovato soluzione a ogni tensione e conflitto."" -
Benedetto Alfieri
Secondo volume della collana ""Il Mondo della Corte"""", questo profilo di Benedetto Alfieri (1699-1767) presenta la carriera e le opere del successore di Filippo Juvarra nella carica di primo architetto del re di Sardegna. Attivo per Carlo Emanuele III, Alfieri interpreta con forza i nuovi caratteri del periodo in cui si trova a operare, il pieno Settecento. Se l'opera del predecessore esprimeva l'ingegno, l'invenzione, l'alto profilo al servizio di una nuova idea di regno, la sua sostanzia la perfezione, la professionalità, l'adeguatezza delle soluzioni alle esigenze. Dallo Studio Regio di architettura escono i più bei disegni di progetto, raccolti in album preziosi. Ad Alfieri si devono la Cavallerizza e il Teatro Regio in Torino quest'ultimo assurto a modello europeo -, la facciata della Cattedrale di Ginevra e i completamenti dei cantieri juvarriani, che hanno dato loro il volto a tutti oggi noto: si pensi al Belvedere a Venaria Reale, o alla copertura con il cervo a Stupinigi. Attraverso il suo contributo, raggiungono vette altissime di raffinatezza i decori nelle sale dei palazzi di corte e della nobiltà, dei quali uno dei massimi esempi è il salottino ottagonale del palazzo Isnardi di Caraglio a Torino.""