Sfoglia il Catalogo ibs028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 881-900 di 10000 Articoli:
-
Ingegneria e paesaggio. Un progetto per le valli e le coste
L'Italia è terra di coste, di valli e di catene montuose, che contribuiscono a determinarne le molteplici identità. Una peculiarità che tuttavia non è considerata dagli strumenti che governano le trasformazioni del territorio: i piani urbanistici, i piani di bacino, i piani della costa (quando ci sono) operano su livelli amministrativi separati e con progetti contraddittori. Le opere di sistemazione delle coste, dei versanti vallivi e dei corsi d'acqua non si coordinano con i disegni urbanistici. A ciò si aggiungono le trasformazioni che investono continuamente il paesaggio, in particolare, negli ultimi anni, il paesaggio delle valli e quello delle coste. In una prima fase, in seguito allo sviluppo industriale, le valli interne hanno subito il progressivo venir meno di abitanti, di servizi, di economie, di cura del paesaggio e dell'ambiente, cui ha fatto da contrappeso l'incremento massiccio di un'urbanizzazione concentrata attorno alle città e sulla costa. L'abbandono del territorio molto spesso ha contribuito al dissesto idrogeologico, affrontato con interventi di ingegneria geotecnica e idraulica, mentre la costa ha subito un processo di intensa artificializzazione a causa degli interventi di ingegneria portuale e di difesa marittima. -
Nell'occhio di chi guarda. Scrittori e registi di fronte all'immagine
Questo libro si interroga sulla relazione tra visivo e scritto in epoca contemporanea, in un mondo canonicamente classificato come ""civiltà dell'immagine"""". È stato chiesto ad alcuni tra i più noti scrittori italiani di scegliere un'immagine e di costruire un testo intorno alle suggestioni che essa induce. In molti hanno accettato la sfida, ognuno interpretandola in modo diverso, cambiando di volta in volta le regole del gioco. Ad essi si sono aggiunti alcuni registi, figure che per statuto lavorano sulla trasformazione delle parole (il copione, la sceneggiatura) in immagini. Il risultato è un laboratorio unico per la riflessione sulle relazioni tra parola e immagine. Da questo esperimento è scaturito un Quadro molto variegato, che conferma e arricchisce la teoria estetica contemporanea: alcuni autori hanno concentrato la loro attenzione sul dato visivo, spesso su un singolo dettaglio pregnante, altri invece hanno usato l'immagine come punto di partenza per una narrazione autonoma. Tutti hanno contaminato racconto e descrizione, per far emergere di volta in volta frammenti di memoria, evocazioni liriche, riflessioni di estetica, storia, politica."" -
Ampliare lo sguardo. Genere e teoria politica
Cittadinanza, identità, cultura: queste le tre parole chiave scelte nel presente volume per raccontare come gli studi di genere applicati alla teoria politica abbiano consentito nell'ultimo secolo un ampliamento dello sguardo a vantaggio di una più inclusiva e ospitale configurazione dello spazio pubblico liberal-democratico e degli attori che lo abitano. Dopo aver delineato l'orizzonte teorico in cui viene a maturazione il concetto di genere come categoria analitica della ricerca sociale, l'autrice prende in esame il concetto di cittadinanza, in riferimento specifico alla Costituzione italiana e alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Lo sguardo si sposta quindi sulla dimensione individuale dell'identità, che tuttavia non può essere disgiunta dalla natura relazionale degli esseri umani. Anna Loretoni ricostruisce così la centralità della nozione di dipendenza e bisogno quale tratto essenziale dell'esperienza degli individui nel mondo, anche grazie all'assunzione della rilevanza del lavoro di cura. Nell'ultima parte di questo viaggio attraverso la teoria di genere e il suo impatto sulle categorie della politica, l'autrice si confronta con una nuova nozione di multiculturalismo capace di superare un universalismo fondato sul ""consensus omnium gentium"""", per una definizione più sensibile alle specificità dei contesti."" -
Urbanistica per una diversa crescita. Progettare il territorio contemporaneo
Negli ultimi anni la nozione di ""crescita"""" ha subito una profonda trasformazione divenendo oggetto di un'attenta analisi e ridefinizione. Nell'ambito dell'urbanistica e dell'architettura quello di crescita è un concetto controverso, che ha spesso generato fenomeni difficilmente reversibili a spese del territorio e dei suoi valori. Questo libro raccoglie un denso confronto su come, nell'epoca contemporanea, il tema della crescita sia da identificare con una diversa idea di sviluppo, non necessariamente collegata al ciclo produzione-consumo, né unicamente a dimensioni quantitative ed economiche. Tale approfondimento richiede un approccio multidisciplinare, inclusivo di prospettive legate a nuovi assetti urbani e sociali, a stili di vita e a forme produttive e insediative nuove, con sensibilità e attenzione anche ai principi di una """"prosperità senza crescita"""". Forme di rigenerazione urbana, incentrate sulla valorizzazione dei beni comuni, rappresentano il campo di sperimentazione su cui si gioca lo sviluppo di economie che tentano di far fronte all'attuale fase recessiva: il territorio e il suo progetto possono assumere un ruolo centrale in questo processo. Prefazione di Alessandro Balducci."" -
Il valore socio-economico del tabacco nell'Unione Europea
Il tabacco greggio è ancora oggi una risorsa economica strategica, di cruciale importanza per il passato, il presente e il futuro delle comunità rurali oggetto di questo studio. Si tratta senza dubbio di una coltura che ha un forte impatto sull'occupazione, perché molte fasi del processo di produzione (raccolta delle foglie, attività agricole post-raccolta e prima trasformazione industriale) non possono essere del tutto meccanizzate e devono essere eseguite manualmente. Il tabacco, inoltre, si adatta facilmente a condizioni climatiche e a suoli ""difficili"""", e ciò permette la coltivazione anche in zone svantaggiate, come quelle in cui l'agricoltura e i settori non agricoli forniscono solo poche o nessuna alternativa valida dal punto di vista socio-economico. Inoltre, la produzione e la trasformazione del tabacco greggio sono caratterizzate da un'elevata quota di lavoro femminile, che negli impianti di trasformazione supera il cinquanta per cento della forza lavoro complessiva, favorendo processi di emancipazione assai significativi. La ricerca presentata in questo libro è stata realizzata con approcci originali e innovativi, con l'applicazione di una metodologia mista (desk & field), che ha consentito di integrare i tradizionali strumenti dell'analisi economica (misurazioni micro e macro) con un esame empirico degli aspetti sociali connessi alla filiera del tabacco greggio."" -
Sud, vent'anni di solitudine
Si può uscire da vent'anni di solitudine? Il Sud può essere utile anche al Nord? A queste domande cerca di rispondere il presente libro, a partire da una serrata ricostruzione dei vent'anni successivi alla conclusione dell'intervento pubblico straordinario. Il Mezzogiorno è oggi una realtà fragile, in ritardo di sviluppo, bisognosa di superare la spirale dell'assistenzialismo, e contemporaneamente ricca di energie positive nel territorio e nella società civile. L'intervento pubblico straordinario verso il Sud è stato, nel passato, gelosamente tutelato come il mezzo per risvegliare l'economia, ma le premesse su cui si basava si sono dimostrate, con il tempo, fallaci. Da più parti si ritiene ancora che il Mezzogiorno-Prometeo, accompagnato per mano dallo Stato, possa finalmente liberarsi dalle catene opprimenti che lo costringono a condizioni di debolezza strutturale. È questa lettura errata a impedire un'analisi veritiera della situazione. Come e quando questa parte dell'Italia potrà essere pienamente coinvolta nelle nuove sfide nazionali ed europee indotte dagli scenari della globalizzazione? La ricerca condotta rovescia in modo radicale la consueta prospettiva, troppo attenta alla malattia - o alla medicina - e mai abbastanza al malato... -
L'Europa dei diritti
Esiste un cittadino europeo? Chi è incaricato di verificare il rispetto dell'ordine giuridico in Europa? A tali quesiti risponde la Corte di giustizia europea che, sin dalla sua nascita, nel 1952, ha dato alla luce circa 27 000 sentenze, occupandosi di molti temi, tra cui parità di trattamento tra uomo e donna, euro, medicinali, prostituzione, sussidi agricoli, diplomi universitari. Da sessant'anni la Corte è la vera fucina del diritto europeo. L'occhio attento che sorveglia Stati, istituzioni e cittadini affinché tutti rispettino il diritto di quell'Unione che coltiva la pace come obiettivo primario da conseguirsi attraverso l'integrazione tra le popolazioni. L'Unione europea è dunque uno spazio dove si perseguono obiettivi quali la cura per l'ambiente, la cultura, la tutela dei diritti fondamentali dell'uomo. Era allora inevitabile fare una riflessione su quello che è, e rimane, il giudice par excellence dei cittadini europei nonché una delle Corti più importanti del mondo. Questo volume è una storia rivolta ai più, ma rigorosa, dei momenti cruciali dell'opera della Corte: in particolare di quelle sentenze che più hanno contribuito all'integrazione del Vecchio continente e che hanno aperto scenari divenuti poi quelli dell'Europa unita. Un libro, dunque, che racconta le sentenze che hanno fatto l'Europa. -
Buongiorno, Oriente. Reportages dall'India e dalla Cina
A distanza di pochi anni, tra il 1957 e il 1959, Carlo Levi compì un viaggio nel subcontinente indiano e uno in Cina, come inviato per il quotidiano ""La Stampa"""". I suoi reportages, usciti a puntate e qui raccolti in volume, appartengono a un giornalismo che non c'è più, un giornalismo non ancora saturato, e in un certo senso usurato, dall'urgenza della notizia e dall'eccesso del culto dell'immagine: un mondo in cui l'informazione viaggiava lenta e aveva il tempo di sedimentare. I resoconti di viaggio di Levi commuovono come poesie: la narrazione è parte integrante di quell'esperienza in una realtà apparentemente """"altra"""" di cui lo scrittore si appropria per ritrovarvisi come in uno specchio. E insieme, per ritrovare in quella civiltà, lontana ed esotica, le radici profonde della nostra civiltà e della nostra storia. Reportages che sono fotografie, affreschi della società indiana e cinese, che lo scrittore torinese sa penetrare con rispetto e riserbo, e al tempo stesso con apertura e disponibilità a un nuovo che gli desta stupore e curiosità inesauribili. Trapela tutta l'esigenza del viaggiatore di divenire faticosamente e lentamente """"una spugna asciutta e vuota"""", che può riempirsi delle acque in cui è immersa e farne poi dono agli altri che lo aspettano e che, in fondo, hanno viaggiato un po' con lui."" -
La ricerca e il Belpaese. La storia del Cnr raccontata da un protagonista. Conversazione con Pietro Greco
La storia del più grande ente scientifico italiano, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), viene narrata e interpretata in queste pagine da uno dei suoi protagonisti, Lucio Bianco. È una storia lunga novant'anni che non guarda al passato, ma al futuro: i caratteri fondanti del Cnr, sono tuttora attuali. Il volume, svela alcuni dei motivi di fondo che ostacolano l'ingresso dell'Italia nella ""società della conoscenza"""" e stanno determinando il declino, economico e non solo, del nostro paese. Questo libro racconta anche un pezzo importante di storia della cultura italiana. E, soprattutto, di storia del rapporto tra scienza e politica, che in Italia è stato spesso burrascoso."" -
L' arte di spostarsi. Rapporto 2014 sulle migrazioni interne in Italia
Operai, studenti, badanti, braccianti, insegnanti, impiegati: sono solo alcune delle categorie che ogni anno si muovono in lungo e in largo attraversando l'Italia. Si spostano per cercare un lavoro o per lavorare, per studiare o per formarsi, per trovare un'occasione o per inseguire un progetto. Sono i protagonisti delle migrazioni interne del Duemila, un fenomeno che ha qualche punto in comune con quello del passato più recente, ma che si presenta in forma nuova e in genere poco visibile, soprattutto al grande pubblico. Michele Colucci e Stefano Gallo, in collaborazione con il Cnr, hanno elaborato uno strumento fondamentale per tirare questa realtà fuori dall'ombra: ""Il Rapporto sulle migrazioni interne"""", infatti, si propone di presentare ogni anno la consistenza, l'evoluzione e le trasformazioni nella mobilità territoriale all'interno dell'Italia. Il quadro che emerge è quello di una società in continuo movimento, nella quale la variabile della mobilità diventa la chiave di lettura per ripensare i rapporti tra le aree regionali del paese, i concetti di sviluppo e arretratezza, l'evoluzione del mercato del lavoro, il ruolo delle classi dirigenti e le stesse specificità del territorio urbano e rurale."" -
Storie di case. Abitare l'Italia del boom
Le storie raccolte in questo libro raccontano un paesaggio ordinario: quello degli edifici residenziali collettivi costruiti nelle grandi città italiane nei decenni di espansione successivi alla seconda guerra mondiale. Case che hanno rappresentato per molte famiglie la possibilità di raggiungere il traguardo della proprietà di un alloggio o di accedere a una dimensione abitativa autonoma. Oltre venti ricercatori di diversa formazione ricostruiscono nel dettaglio la storia di altrettanti edifici o complessi situati a Milano, Roma e Torino. Al centro dell'attenzione sono da un lato i modelli progettuali, dall'altro i cambiamenti della popolazione: in una parola, i molti modi in cui una pluralità di soggetti e di culture ha contribuito a dar forma a un paesaggio residenziale e a modificarlo nel corso del tempo. Basato su un incrocio sistematico tra fonti differenziate e su una contaminazione tra approcci e domande provenienti da vari ambiti disciplinari il volume propone uno sguardo inedito su aspetti fondamentali della storia delle grandi città italiane che sono finora rimasti sullo sfondo di molte ricerche. Dietro il loro apparente anonimato, gli edifici studiati in queste pagine sono stati al centro di piccole scelte quotidiane come di grandi strategie individuali e collettive: varcare la loro soglia significa esplorare un importante patrimonio di esperienze, memorie e narrazioni. -
La banca che ci manca. Le banche centrali, l'Europa, l'instabilità del capitalismo
La questione della banca centrale, della sua autonomia, dei suoi compiti, dei modi in cui adempierli è al centro dell'agenda politica, non solo in Europa, a seguito del dibattito che le ultime elezioni nel Vecchio continente hanno acceso sulle sorti future dell'Unione. Dagli anni settanta del Novecento, la discrezionalità amministrativa e tecnica delle banche centrali si era ridotta. La crisi finanziaria anglosassone del 2008 ha invece aperto la via a una rinnovata estensione delle competenze delle banche centrali nella supervisione finanziaria e all'ampliamento degli obiettivi e dei gradi di libertà nella politica monetaria. La storia, la pratica e la migliore teoria della ""banca delle banche"""" - l'istituzione che è il perno dell'intero sistema della finanza - confermano come sia possibile una riforma che doti la politica economica di una vera banca centrale, della cui mancanza si è avuta l'ennesima prova nella crisi del 2008. In queste pagine Pierluigi Ciocca, a lungo responsabile della ricerca economica nella Banca d'Italia, avanza e motiva la proposta secondo cui le banche centrali, a cominciare da quella europea, perseguano il pieno impiego oltre alla stabilità dei prezzi, prevengano il dissesto del sistema finanziario, assicurino la continuità della spesa pubblica laddove, pur essendo il bilancio non lontano dall'equilibrio, lo Stato incontra difficoltà nel collocare i suoi titoli sul mercato obbligazionario..."" -
Che cos'è l'economia? Scritti sulla produzione, il consumo, la ricchezza
Un economista appassionato di libertà, così si potrebbe definire Sismondi, ginevrino vissuto in Italia per metà della sua esistenza. Sismondi visse e scrisse in un momento storico particolarmente intenso. Tra il 1773 e il 1842 rivoluzione e reazione, crisi economiche e sviluppo industriale, nuove forme di schiavitù e miseria collettiva, ponevano l'esigenza di ricostruire i contorni culturali e scientifici di un sapere comune scosso fin nelle sue più profonde radici. L'economia si scopriva allora come parola per esprimere la nuova natura della libertà dei moderni e campo di conciliazione tra ideali che erano entrati in conflitto: l'equità, la libertà e la fraternità. E se oggi dire libertà significa ripetere una parola abusata che, nella teoria economica, si riferisce soprattutto alla possibilità di esprimere preferenze e operare scelte sul mercato, nelle pagine di Sismondi essa si riscopre come una dimensione dell'esistenza assai più ricca e complessa, intrinsecamente legata alla realizzazione della giustizia e al modo di essere noi stessi con gli altri. -
Città tra sviluppo e declino. Un'agenda urbana per l'Italia
Le città europee stanno attraversando una fase di profonda trasformazione e la regolazione delle loro traiettorie di sviluppo si sta affermando come un tema centrale del discorso pubblico. Per restare fedeli al ""progetto europeo"""" le città dovranno evolvere senza mettere in discussione il modello europeo di città e di territorio. Come trovare un equilibrio tra le strategie di sviluppo delle città e gli obiettivi di coesione sociale e territoriale è, oggi, un campo di riflessione e di intervento in tutti i maggiori paesi, ciascuno impegnato a definire per il prossimo decennio come declinare nel proprio territorio l'agenda urbana europea che sta ora prendendo forma. Nonostante l'evidente stato di crisi economica, sociale, ambientale, morale di molte delle sue città, l'Italia è uno dei paesi europei che meno ha riflettuto sullo stato e sulle prospettive del proprio sistema urbano. Mentre nei maggiori paesi europei la città assumeva una posizione centrale nell'agenda politica, in Italia perdeva di rilievo nel discorso pubblico e scientifico. Incapace di comprendere quanto stava accadendo nelle sue città, l'Italia non è riuscita a costruire un paradigma di regolazione del suo sistema urbano che potesse misurarsi con la complessità delle trasformazioni sociali."" -
Di guerra e di pace. Diario partigiano (1944-45)
Il 19 settembre 1944 Antonio Giolitti è costretto a sospendere la sua vita di comandante partigiano (intrapresa a Barge il 9 settembre 1943) in seguito alla frattura di una gamba: dopo una serie di traversie viene portato a Aix-les-Bains, dove rimarrà per un periodo più lungo del previsto (per ben due volte i medici devono ""riaggiustare"""" la gamba che non era stata correttamente ricomposta), il che gli impedirà di ritornare a lottare in Italia, come desiderava. Costretto all'immobilità, il primo compito che si assegna è di avviare un diario per tracciare un bilancio della sua vita partigiana. Sono per lui mesi di solitudine, in cui la pagina scritta gli serve per dialogare con la moglie Elena (in Italia con i due figli già nati) e attraverso di lei con se stesso. Il diario è lo specchio di questo dialogo e ci offre il ritratto di un uomo dotato di un fortissimo e personale senso etico: è netto sul piano morale il distacco rispetto alla generazione dei """"padri"""" e forte è la consapevolezza della frattura rappresentata da una guerra necessaria, che è di liberazione, antifascista, e di classe - laddove """"classe"""", nel suo caso di iscritto al PCI, significa soprattutto lottare per costruire una nuova élite dirigente responsabile, in sostituzione di quella che aveva portato il paese alla guerra e al disastro morale."" -
Il problema del Rinascimento
L'idea di Rinascimento è uno dei concetti chiave su cui si è modellata l'identità culturale europea. Al solo pronunciarla, questa parola evoca ancora oggi, nel senso comune diffuso, il sogno di un'epoca ""di porpora e d'oro"""", di un mondo immerso in un dolce chiarore. Individualismo, ritorno al classico e riscoperta dei suoi valori estetici, allentamento dei vincoli religiosi e senso della vita, nuova centralità del mondo e della natura: sembrano questi i suoi tratti essenziali, che una lunga tradizione di studi ha fissato nel tempo e che tuttora ci consegna. Ma è davvero così? """"Leggere i saggi di Huizinga scrive Gabriele Pedullà - è la migliore introduzione agli enormi problemi che un concetto fruttuoso, ma anche controverso come quello di Rinascimento ha posto e continua a porre agli studiosi"""". Il Rinascimento, infatti, è un concetto mutevole, caratterizzato, fin dalla sua prima definizione presso i contemporanei, da una larga oscillazione di significati, riguardo ai campi della sua applicazione, ai suoi termini cronologici e ai suoi ambiti geografici. Lo sviluppo stesso di questa parola, insomma, è una delle prove più lampanti del fatto che la storia non è una scienza indipendente, e che essa è legata da rapporti indissolubili con la vita stessa di un'epoca, il che rappresenta insieme la sua debolezza e la sua forza."" -
Storia di Siracusa. Economia, politica, società (1946-2000)
Un'indagine a tutto campo sulla storia economica, sociale e politica di Siracusa negli ultimi sessant'anni: la nascita e gli sviluppi del l'industrializzazione; il ruolo svolto dall'agricoltura, dal commercio, dall'artigianato e dal credito locale; l'incontro della città con il miracolo economico e con i movimenti collettivi degli anni settanta; le propensioni politiche e la formazione della classe dirigente; il ruolo degli intellettuali e delle istituzioni culturali nella costruzione dei processi identitari; la crescita edilizia e l'uso del territorio. Si tratta di una città che conserva un patrimonio archeologico e storico-artistico tra i più imponenti d'Italia e che ha visto l'insediamento di uno dei più grandi poli petrolchimici d'Europa. Una realtà urbana che oggi però fa i conti con il declino industriale, la debolezza del sistema infrastrutturale e dei servizi, ma anche con l'aumento dei flussi turistici e il dinamismo dell'agricoltura orientata verso l'agroindustria. Il testo propone una linea di lettura della storia della città in età repubblicana a partire dalla difficoltà delle classi dirigenti di governare lo sviluppo. Una modernizzazione accelerata che ha generato ricadute immediate in termini di reddito e di consumi, ma ha posto le basi per distorsioni di lunga durata. Prefazione di Carlo Trigilia. -
La storia del mantello magico. Ai confini del mondo di Oz
In una notte di luna piena, nella radura di una foresta incantata, la regina delle fate Lulea danza con le sue ancelle: ""Stasera non ho voglia di ballare, vorrei trovare un passatempo più divertente. Perché non proviamo a creare qualcosa con i nostri poteri magici? Un mantello per esempio"""". Inizia così la storia che L. Frank Baum considerava la sua migliore creazione, """"quella che più di tutte segue le orme delle più belle fiabe di una volta"""". Per non parlare delle orme di Oz. Se lì c'era Dorothy con il suo cagnolino Toto a vagare per il meraviglioso Mondo di Oz, anche in queste pagine il protagonista è un bambino, anzi due: Lallo e sua sorella Fiocco che, grazie al mantello magico, e a una serie di circostanze rocambolesche, si ritrovano l'uno re e l'altra principessa di Nolandia con tanto di corte, consiglieri e sudditi. E anche Nolandia, come il vicino regno di Ix, è popolata di personaggi strani e divertenti: Ruffello, il cane parlante; la zia Rivetta con le sue magiche ali; i temibili Rudi-Rolli, mostri a forma di palla che invadono rotolando il regno di Nolandia; la pluricentenaria Zixi, la regina strega che, non appena viene a sapere dell'esistenza del mantello, cerca in tutti i modi di impadronirsene. Età di lettura: da 9 anni."" -
Cibo. La sfida globale
Il cibo, la sua produzione e il suo consumo, la percezione che se ne ha e l'utilizzo politico che se ne fa, è una grande sfida, forse la più grande del nostro mondo globalizzato. La globalizzazione ha definitivamente trasformato i sistemi agricoli e alimentari, cambiando profondamente lo scenario mondiale: mutano i protagonisti dei flussi commerciali, si trasformano le strategie che guidano le politiche degli Stati, si evolvono gli orientamenti e le scelte dei consumatori. È da questo passaggio denso di opportunità e di rischi che si deve partire per comprendere le grandi sfide che la contemporaneità pone ai sistemi alimentari. Questo libro affronta con uno sguardo di sintesi le questioni di scenario poste al centro dell'Expo, e percorre con lungimiranza ed equilibrio i nodi strategici dell'appuntamento milanese. Nei prossimi decenni, saremo di più e consumeremo enormemente di più, il che coinvolgerà inevitabilmente tutti. Bisognerà rispondere a una domanda crescente di cibo con soluzioni più sostenibili rispetto al passato, mentre la doppia incognita dell'adattamento dei processi produttivi ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione porrà vincoli inediti ai sistemi produttivi. Prefazione di Matteo Renzi. -
La storia, le trasformazioni. Piero Bevilacqua e la critica del presente
La storia come critica del presente. In questa espressione che Piero Bevilacqua ha posto al centro di una lunga, intensissima, pratica di studio e di lavoro, si compendia un modo di intendere il mestiere dello storico. Un modo non neutrale: un modo che sa coniugare il rigore della ricerca - vale a dire l'attitudine critica, lo scrupoloso riscontro delle fonti, l'onestà intellettuale e la distanza da ogni partito preso - con la tensione civile, con la domanda di senso, legandoli alle pulsioni, ai drammi, alle responsabilità del proprio tempo. ""La storia per Bevilacqua - osservano Leandra D'Antone e Marta Petrusewicz nella loro introduzione - è sapere che si rigenera costantemente; è coscienza critica del presente, consapevolezza del passato, immaginazione del futuro; è fertile lezione trasmessa ininterrottamente dalla generazione più anziana a quella più giovane"""". Accanto a Piero Bevilacqua, talvolta attorno a lui, questa attitudine intellettuale ha visto e vede aggregarsi persone diverse: amici, colleghi, compagni, tutti accomunati dalla passione per lo studio e dall'impegno civile. È così che gli argomenti affrontati da Bevilacqua, nelle differenti stagioni del suo impegno, sono diventati di volta in volta discussioni, seminari, convegni, libri, riviste.""