Sfoglia il Catalogo ibs031
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5001-5020 di 10000 Articoli:
-
La donna tessitrice
"La Donna Tessitrice"""" è un'interpretazione della funzione della donna nella società a partire dal mito di Penelope, la tessitrice per antonomasia, fino all'età contemporanea in cui ogni donna consapevolmente, ma non sempre, riveste ancora quel ruolo. Nell'excursus che attraversa i secoli viene proposto per ogni epoca uno stereotipo di donna, ma anche il suo """"controstereotipo"""", quasi sempre zittito dal sistema in maniera violenta. Vengono, poi, ripercorse le tappe della faticosa conquista dei diritti, per poter, infine, suggerire una riflessione sulla condizione attuale della donna in Occidente come in Oriente: a fronte dei """"Passi avanti"""" fatti sul piano giuridico, sociale e politico, quanti """"Passi indietro"""" possiamo contare sul piano della effettiva realizzazione dei diritti conquistati?" -
Callas e il tenore
Pino Vaggi è un bambino prodigio, un cantante d'opera sulla corsia preferenziale di una carriera internazionale da superstar. All'età di diciotto anni, sta per diventare il più giovane tenore della storia a cantare alla Scala in Italia, quando, alla vigilia del suo debutto, scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Il teatro viene chiuso. La stagione annullata. Pino è arruolato. Dopo un orribile addestramento di base, è di stanza in una Atene devastata dalla guerra, dove sente e, alla fine, si innamora di un'altra ragazza prodigio, la giovane Maria Callas. -
Una terra senza gelsomini
La giovane e bella Jasmin, concupita da diversi uomini, da alcuni con sentimento, da altri con materiale concupiscenza, sparisce senza lasciare traccia di sé. Il giovane Ali, di lei innamorato, viene sospettato del sequestro; rilasciato dalla polizia dopo un primo interrogatorio, viene trovato ucciso in modo atroce. Ciò che lo ha condannato è stato il voler cercare la ragazza, recuperare i suoi effetti personali, riportarli alla famiglia, nella speranza che tutto questo potesse servire al ritrovamento di Jasmin. In questo modo, Ali cercava di ""scrivere"""" il libro della salvezza della ragazza, e del coronamento del proprio amore per lei. """"Terra senza gelsomini"""" è questo. Una vicenda delittuosa incastonata nel perbenismo imperante, nelle perversioni di alcuni, nei binari di un conformismo sociale che esclude la libera espressione dei sentimenti, diventa una straordinaria storia d'amore; per l'amore, per una donna, per la letteratura."" -
L' occhio dello specchio
Fuggo da te e mi assopisco di nuovo, nonostante il mattino sia chiaro come cristallo e il sole brilli fulgido lì fuori. Se solo tu avessi chiesto dell'altro, qualcosa di meno gravoso, non così stancante, qualcosa di leggero, futile, divertente, effimero come bere del tè, un caffè, una barzelletta o un aneddoto. Tu insisti e chiami ancora, vuoi che ti narri la storia di Shahrazad che, sulla propria spalla, culla il triste re, recitando come una cantilena i racconti del paese delle meraviglie. E lo fai pur sapendo che io non sono Shahrazad, che il più grande prodigio del mondo sta nel fatto che io non possa mettere piede nel mio paese o attraversare le regioni che lo circondano. Non ti meravigliare! Mettiamoci a contarle una ad una. Che cosa strana, non credi? -
Il punto delle chimere
Un sogno che diventa una fiaba. O meglio, una fiaba che si sviluppa attraverso la narrazione di un sogno che rappresenta un viaggio nell'io, attraverso le diverse strade che la vita ci presenta: quella dell'errore commesso dai sensi, quella dello smarrimento di fronte alle false realtà, quei dubbi provenienti dalle percezioni alterate. Sono strade che ognuno di noi conosce bene, perché spesso sono state percorse, non perché decisi a farlo, ma perché costretti dagli eventi. Il messaggio che arriva dalla lettura delle azioni compiute dal protagonista e dai suoi compagni di viaggio - guide nel dedalo di vie e incroci dell'inconscio - è quello di essere perennemente determinati a raccogliere le sfumature e i contorni di ciò che circonda il viaggio, per uscirne forti grazie al contributo delle nuove esperienze, necessarie a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé. -
Nero di lava
"Nero di lava"""" è una raccolta che meriterebbe di essere sviscerata poema per poema, parola per parola, perché ad ogni segno sul foglio si legano e si intersecano tanti percorsi, il cammino della poetessa, gli echi di chi l’ha preceduta nelle lettere e non, la natura che non è un oggetto osservato bensì un soggetto agente, i sensi all’erta, l’amore carnale e quello spirituale, gli amici, le persone incontrate per caso che questuano un verso, la vita, ma non si può rivelare tutto. Compito del poeta è indicare una via per squarciare il velo di Maya, adesso tocca a noi leggere i segni giusti inviatici per trovare la via." -
Un letto per la figlia del re
"L'ufficiale, nei suoi abiti d'ordinanza, avanzava, portando fra le mani un piccolo cuscino di velluto rosa, su di esso una scarpa da donna dai colori sbiaditi. Rovinta su di un lato, la pelle strappata dall'altro, anche il tacco era rotto e la tomaia era separata dalla suola, inutile qualunque tentativo di rimetterla a posto. Alle spalle dell'ufficiale una nutrita schiera di soldati a cercare nelle case della città il piede di quella donna al quale sarebbe calzata quella scarpa, piede che, a dire il vero, apparteneva a una ragazza di circa una ventina di anni, bella e attraente, di nome Cenerentola.""""" -
Nero finale
Nella terra in cui comanda la 'ndrangheta arrivano i Sarmenta, portandosi appresso la loro riconosciuta e devastante determinazione criminale. Uno - Santo - è un medico; l'altro - Massimo - è un sanguinario fuorilegge. Santo è stato mandato dal dottor Barrese (capo della 'ndrangheta e referente nazionale della sanità privata su cui la criminalità organizzata calabrese ha investito) a sanare una clinica a Sant'Agata sullo Jonio. Massimo, invece, vuole portare a termine la vendetta che lo ossessiona. Ma il dottor Barrese ha altri progetti per i due Sarmenta, progetti che rivoluzioneranno l'essenza stessa della 'ndrangheta, pronta a rinnovarsi pur restando legata ai suoi riti arcaici. La realizzazione di tali progetti costerà però fiumi di sangue, decine di morti ammazzati e qualche lampo di gelida ironia, così come Alemanno ha abituato i suoi lettori. -
Ti ho trovato fra le pagine
Sei in libreria, improvvisamente le luci si spengono e le serrande si abbassano. E tu rimani bloccato dentro. Oppure hai una libreria che sta per chiudere per sempre e ti aspetta un'ultima consegna. Il cliente è un androide appassionato di vecchi romanzi. Oppure la tua famiglia acquista una libreria, che però è infestata dal fantasma dispettoso del proprietario precedente. Qui sono raccolte storie di libri e lettori, spesso di librerie e librai. Ad aver scritto questi racconti sono proprio le libraie e i librai. Sull'argomento che conoscono meglio: i libri. -
La chiave di Nona
Due violoncelliste si ritrovano alla ricerca della propria identità. L'una nel passato, attraverso la musica. L'altra nel presente, attraverso il silenzio. Nona Martini è una ragazza molto timida, introversa. È legata alla sua rigorosa solitudine, covata ai margini di un segreto. Agata Romanenko, al contrario, è una famosissima e discussa concertista, costretta a un tragico silenzio. Sotto gli occhi di tutti per la sua disinvolta vita privata, si ritrova suo malgrado a dover affrontare la sua storia irrisolta con Valerio. Entrambe le musiciste sono legate al mistero di una chiave musicale. La sua rivelazione dipenderà da una terza donna, Elena, fragile madre di un neonato che diventa il destinatario di tutti i suoi pensieri. -
Serial killer per fiction e per davvero. Un saggio sul fascino sinistro dei serial killer
I serial killer esercitano su lettori e spettatori un fascino sinistro. Prova ne sono i thriller e le serie tv in cui gli antagonisti sono assassini seriali sempre più efferati. Nella realtà, però, i serial killer rappresentano un numero infinitesimo sulla totalità dei criminali. Ma è indubbio che le loro azioni, spesso perpetrate per anni e ai danni di molte, moltissime vittime, vengano studiate da esperti di tutto il mondo per provare a comprenderne le motivazioni. E, nel contempo, per tentare di ridurre il fenomeno.rnIl saggio propone lo spaccato dei serial killer raccontati dalla fiction facendone poi un confronto con la realtà. Ne emerge, in qualche caso, una realtà più agghiacciante rispetto a qualsiasi romanzo, serie tv o film. Forse perché la realtà è tutt’altro che patinata e non lascia spazio ad alcun lieto fine. Le vittime sopravvissute ai serial killer, infatti, rendono racconti orrorifici dei loro sequestratori e delle ore o dei giorni che hanno dovuto trascorrere con loro. -
Le bugie non salvano nessuno
Anna è solo una bambina quando suo fratello Enzo sparisce: intorno a questo mistero comincerà a ruotare tutta la sua vita. All’assenza del fratello maggiore si somma un complicato rapporto con una madre ossessiva e anaffettiva e con un padre apatico. E così durante l’adolescenza Anna si lega a Lara, una ragazza spregiudicata poco più grande di lei, e ai pochi adulti che le prestano attenzione. Ma il mistero della sparizione del fratello continua a tormentarla, e un po’ alla volta Anna comincia a scoprire i segreti familiari custoditi per anni dai genitori. ""Le bugie non salvano nessuno"""" è un romanzo di formazione, ambientato nella periferia torinese tra gli anni Ottanta e Novanta, che racconta il percorso e l’evoluzione di Anna, da bambina a giovane donna, nel tentativo di sopravvivere alle verità nascoste degli adulti."" -
Paradisi perduti
Davide ha trent'anni, una laurea in fisica, un lavoro nel pubblico e una ragazza. Eppure, quasi nulla sembra funzionare nella sua vita. Decide di interrompere la relazione, che gli sembra soffocante, per poi pentirsene appena lei si trova un altro. Si prende un anno sabbatico da un lavoro che sente privo di stimoli. Il suo primo viaggio in Costa Rica è l'inizio di un processo di apertura verso la vita, ma anche di confronto con la propria educazione cattolica e la figura oppressiva del padre, morto da poco. I viaggi successivi, in Argentina e in India, gli porteranno una maggiore consapevolezza di sé, dei propri desideri più veri, ma anche di alcuni lati oscuri, come l'aggressività non sempre controllabile. Davide scoprirà in sé anche un'indomita forza d'animo, che gli ricorda proprio quella di suo padre. Con quella forza, affronterà anche l'ultima odissea e si scontrerà con ciò da cui era fuggito all'inizio: la possibilità di un'autentica relazione con una donna. -
La neve non ha odore
La Gran Bretagna si è trasformata in un deserto di neve, i suoi abitanti hanno iniziato a lasciare l'isola verso climi più miti, e chi è restato sperando che la situazione migliorasse ormai non può che ricredersi. La neve copre ogni cosa da mesi. Bianca e immacolata attutisce la vita, finché non si macchia di sangue. Il corpo di un giovane uomo giace a terra, mentre sopra di lui incombe la figura di un altro giovane che tiene in mano un'ascia. Un gesto brutale che spicca solo per contrasto visivo, ma ammutolisce l'intera comunità con la stessa intensità della coltre bianca che ha trasformato il paesaggio e tutto ciò che c'era sopra. Che accadrà ora a Wivenhoe, senza più polizia, un medico o niente altro che possa scimmiottare la vita di prima, prima della neve? Ma qualcosa si muove negli animi. Di chi resta e di chi parte. In un presente alternativo, l'ormai irreversibile disastro ambientale ci viene raccontato dai punti di vista alternati di Helen e Joe, madre e figlio, nelle ventiquattro ore decisive per il loro futuro. Con una scrittura precisa e profonda, Samuel Fisher descrive un mondo al limite della sopravvivenza, non così diverso, in fondo, da quello in cui viviamo oggi. -
La rivincita del maschio. Ediz. integrale
Liguria, inizi '900. Il barone Ugo di sant'Agabio è un uomo dedito al gioco e impegnato a godere appieno dei piaceri che la vita gli riserva. Quando si innamora della canzonettista di cabaret Reré Lajoie pensa di aver trovato la sua musa. I sensi e la mente sono solleticati da questa donna moderna, indipendente, che ama sedurre più che essere sedotta, che fuma, beve e gioca d'azzardo. Reré è la nuova donna del Novecento, per cui Ugo rappresenta solo un divertimento momentaneo, una soddisfazione fisica. La loro è una passione che, si intuisce subito, non è destinata a durare. A darle il colpo di grazia ci pensa Nora, la timida e ingenua cugina di Ugo che lo strega con la sua docilità a cui lui si arrende più che volentieri. Ma la vendetta di Reré non si fa attendere, innescando un vortice di conseguenze che porterà a un inaspettato, feroce colpo di scena. Scandalosamente provocatorio, ""La rivincita del maschio"""" appare inizialmente a puntate sulla rivista """"Il Secolo Illustrato"""" tra il dicembre del 1920 e il maggio del 1921. Il romanzo vero e proprio, riveduto e ampliato, viene pubblicato da Lattes nel 1923: un'opera più matura e smaliziata che procurerà guai e fama in egual misura."" -
Clarissa
Alla morte della madre, Agatha Bodenham si ritrova sola per la prima volta nella sua vita. Schiva e da sempre poco incline alla socialità, trova un antidoto alla solitudine iniziando a sognare la sua immaginaria amica d'infanzia, l'unica che abbia mai avuto. Con sua grande sorpresa Clarissa appare, all'inizio fugacemente, fino a diventare visibile a tutti gli altri, una bambina in carne e ossa, reificazione del bisogno acuto d'affetto di Agatha. Ma come può una zitella di trentadue anni, nell'Inghilterra di inizio '900, giustificare l'improvvisa comparsa di Clarissa? La sola spiegazione che le viene in mente, l'unica che le consenta di tenere la bambina con sé è anche la più infamante per una donna: Clarissa è sua figlia, una figlia ""dell'amore"""". Gli anni passano, Clarissa diventa un'adolescente solare e affascinante e l'amore di Agatha si fa ossessione quando sente che, ineluttabilmente, la figlia le sta scivolando via tra le dita, attratta da quel mondo reale di cui è entrata misteriosamente a fare parte e che scopre così più vasto e interessante delle braccia di una madre, sempre più strette intorno al suo bisogno di libertà."" -
Aurelia, Aurélia
Aurelia, Aurélia inizia su una nave. L'autrice, sedici anni, sta viaggiando verso l'Europa a un'età in cui ci si può ""provare addosso persone come abiti"""". Ha la fiducia adamantina di un'adolescente che coltiva le sue prime ossessioni, sicura della sua maturità, sicura della vita che l'aspetta. Poi capita che la vita vada per i fatti propri, indifferente ai desideri, programmi, aspirazioni. Capita che il proprio secondo marito muoia ed è l'esperienza del lutto il centro - o meglio, il motore - di questo straordinario memoir. La morte di Eric Zencey è l'occasione per l'autrice di ripartire per un viaggio, un viaggio interiore tra arte e letteratura, ricordi e serie tv, cotte giovanili e film, e ogni narrazione, ogni tassello di vissuto aiutano ad avere uno sguardo sempre più profondo sulla vita. Davis ci traghetta da un'esperienza a una considerazione, da una interpretazione a un'emozione con l'agilità che è tipica del suo linguaggio: uno svolazzo tra gli abissi, nelle terre di mezzo che l'esistenza ci offre. Questo memoir non è composto solo dai ricordi, ma dai movimenti dell'anima che si nutre di ogni esperienza attraverso la parola."" -
Natura corta
"Natura corta"""" si compone di quindici storie con animali o piante come protagonisti: un affresco di stranezze e singolarità, di conflitti e rapporti simbiotici, bizzarre abitudini alimentari e sessuali. Diego Leandro Genna ci trasporta in un mondo spietato di lotte per la sopravvivenza, intriso di cinismo e ferocia. Una grottesca mostra di atrocità del tutto naturale e al contempo familiare: la realtà che emerge dal marcio di queste storie, infatti, rispecchia in qualche modo la società che conosciamo, ne mette a nudo l'alveo di malizie e pregiudizi, gettando un'ombra di ironia sulla visione antropocentrica del mondo e della vita. Un esordio che s'inscrive nel secolare e intramontabile filone animalesco, quello che da Esopo, passando per i bestiari medievali e le metafore orwelliane, arriva ai nostri giorni, a Filelfo e Zannoni. Un omaggio alla natura, alla vita, alla diversità." -
Rime di pietra sui divieti. Poesia, musica e dissenso materiali dal Premio Dubito 2021
"Dubito"""" mi ha influenzato. Il coraggio del crollo lo devo a lui, così come gli devo la scoperta di avere un'anima molto più franosa di quanto pensassi. Vittorio Zollo, Osso Sacro Dieci anni fa ci lasciava Alberto """"Dubito"""" Feltrin. Nella prefazione a """"Erravamo giovani stranieri"""", la raccolta di suoi scritti postumi, avevamo scritto: """"Abbiamo realizzato questo volume immediatamente, anche per cogliere il momento in cui il dolore ci mantiene tutti uniti, prima che la diaspora dei cammini divergenti riprenda il suo corso"""". In questi anni abbiamo camminato, altri sono partiti, ma la diaspora - pur portandoci in posti diversi - non ci ha davvero diviso. I percorsi si sono intrecciati in una comunità sempre in cambiamento, che però continua - ognuno e ognuna a suo modo - a cantare """"storte rime e note sporche"""" come faceva Alberto. Il Premio Dubito ha letteralmente inventato una scena composta da centinaia e centinaia di persone, accogliendo proposte artistiche provenienti (e debordanti) dal mondo della poesia e della musica: spoken word, rap, slam, dub poetry, post-rock, musica popolare, sperimentale, cantautorale... Per ritrovarci, in occasione del decennale, abbiamo organizzato al Django di Treviso un festival di poesia performativa dissidente, """"Rime di pietra sui divieti"""", una piazza di incontro su due giorni per un confronto aperto sul nostro drammatico e dispotico presente. Sempre alla ricerca di spazi interpretativi comuni, nel tentativo di porre un """"dubito"""" sulle certezze e semplificazioni dominanti. Con i testi dei quattro finalisti dell'edizione 2021: Osso Sacro, MORA, San Giorgio Cibernetico, Catash. Il Premio Dubito è un concorso dedicato a poeti, musicisti, rapper e cantautori under 35. Da quest'anno ha aggiunto una sezione video (www.premiodubito.it)." -
Spazio comune. Città come commoning
Lo spazio è tanto un prerequisito quanto un prodotto delle relazioni sociali, e in esso si gioca la possibilità di stimolare o impedire l'incontro con l'altro. Viviamo in un'epoca di recinzioni, in cui l'uso delle aree comuni è sempre più scoraggiato e limitato. Ma lo spazio pubblico è tutt'altro che morto. In questo libro che è ormai un piccolo classico contemporaneo, pubblicato in diverse nazioni con notevole successo, l'architetto greco Stavros Stavrides ci invita a rivisitare e reinventare la distinzione tra pubblico e privato, per dare forma a nuove relazioni sociali e rendere possibili esperienze condivise in nuovi spazi che si aprano a una dinamica di commoning, studiando variegate pratiche che includono le occupazioni abitative, l'autocostruzione, l'intervento artistico e festivo, e seguendo le tracce di attori quali rifugiati, venditori ambulanti, writer e artisti di strada... ""Spazio comune"""" ci invita a guardare alla città come vero e proprio commons, rivelandone l'intrinseca politicità e il potenziale di emancipazione nascosto. Lo spazio, ci dice Stavrides, è tanto un prerequisito quanto un prodotto delle relazioni sociali, e in esso si gioca la possibilità tanto di stimolare o quanto di impedire l'incontro con l'altro. Per questo la trasformazione spaziale è una tappa fondamentale per la formazione di soggetti politicizzati in grado di costruire un potenziale di emancipazione nella vita metropolitana contemporanea.""