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Formula Uno! La vita, l'amore e i motori
La Formula Uno è un microcosmo anomalo: attrae con un fascino irresistibile e al tempo stesso respinge chiudendosi in recinti inaccessibili. Formula Uno! ci porta all'interno di questo mondo glamour e contraddittorio: siamo nei primi anni 2000, nell'era della Ferrari di Michael Schumacher. Ma il punto di vista è quello di un piccolo team, immaginario eppure molto verosimile, nella sua lotta per la sopravvivenza economica e per la gloria sportiva. Nel quadro di una stagione agonistica caratterizzata da alterne fortune e da sospetti di spionaggio industriale, si intrecciano le vicende umane di personalità complesse e distruttive, legate a doppio filo dalla necessità di raggiungere un comune obbiettivo. E nella dinamica coinvolgente di una trama ricca di suspense e di colpi di scena, prende forma anche una storia d'amore che addolcisce i contorni spigolosi di un'ambiente votato alla competizione e alla prestazione. Perché questo romanzo non è solo un racconto di corse e motori né semplicemente una storia sentimentale: è piuttosto una dichiarazione, passionale, d'amore per uno sport unico e incomparabile: la Formula Uno. [Ettore Giovannelli, giornalista Raisport.] -
Maria e i fratelli
I ""fratelli"""", cioè, in linguaggio moderno, i cugini, formano il nucleo la famiglia naturale di Gesù, a cui egli, raggiunta la maturità, preferisce quella spirituale, i suoi apostoli, coscio della propria missione salvifica. L'intera vicenda umana di Gesù viene ripercorsa ponendo al centro del proprio scritto la Madonna. Ne risulta un'opera che affascina il lettore anche se - ovviamente - già conosce quale sarà il suo sviluppo. Alianello, scrittore dalla profonda e sincera fede mariana, sottolinea l'amore della Madre verso il Figlio, il ruolo di protettore esercitato da San Giuseppe e soprattutto la coscienza di entrambi i genitori per la regalità di Cristo, che discende da stirpe regale sia da parte di madre che di padre putativo: «È il Re, e il Re comanda. Che ci possiamo noi?», dice lo sposo a Maria ritornando a Nazareth, dopo aver ritrovato Gesù fanciullo nel Tempio e dopo lo spavento per la sua scomparsa."" -
Terre promesse
"Terre promesse"""", un viaggio in varie parti del mondo, tra drammi, violenza, eroismi, viltà, atti di orgoglio e resistenza, è un titolo che lascia trasparire una profonda amarezza, nata dalla consapevolezza dell'agire umano. I protagonisti intercettano le vicende della storia passata e presente in un gioco di speranze, inquietudini personali e illusioni di cambiamento. Si evocano mondi e situazioni che, lontane tra loro nel tempo e nello spazio, hanno però in comune personaggi in bilico tra vita e morte. Il caso si intreccia con le vicende degli uomini, precipitandoli all'improvviso verso il dramma, persone comuni vengono trascinate nella realtà delle manovre e dei complotti internazionali. Una frase ne è efficace sintesi: """"l'importante è il terrore, senza un timbro comune"""". In un'atmosfera spesso cupa ecco però, come lampi, palesarsi altrettanti esempi della forza dell'istinto vitale, che prevale sempre e si afferma mediante il suo inesorabile riprodursi nelle forme viventi. Di contro a ogni cieca violenza, si erge così a tratti, vincente pur nella sconfitta, l'orgoglioso agire di quanti ancora credono nella vita e combattono per essa." -
L'Europa: Un cammino difficile. Schuman. Adenauer. De Gasperi
Sono trascorsi quasi settant'anni, da quando Schuman, Adenauer e De Gasperi decisero di realizzare l'Europa politica e federale. Quel cammino fu breve ma ricco di eventi straordinari, non sufficienti al raggiungimento di quella mèta, ma che gli eredi di quella stagione avrebbero il dovere politico e morale di proseguire con forza. Quando decisero di dare forza al progetto politico d'integrazione europea erano vive le ferite della guerra e l'Europa era divisa da una cortina di ferro; ma ebbero la forza di agire con atti concreti, ponendosi al servizio della comunità europea evitando il ripetersi di conflitti all'interno dell'Europa. L'eccezionalità di quella impresa era ispirata dalla comune fede cristiana e dalla responsabilità politica e morale verso le future generazioni. Per raggiungere la mèta dell'Europa politica, l'Autore ritiene che i leader europei di oggi debbano avere più coraggio, determinazione e rispetto per il futuro delle nuove generazioni, attuando la modifica dei Trattati e una Costituzione vera per l'Europa, ripudiando nazionalismi, sovranismi ed egoismi, agendo all'unisono verso l'unica mèta possibile per il bene dei popoli europei: l'Europa politica. -
Merope. Vol. 73: Letteratura-linguistica
Anna Enichetta Soccio Nel laboratorio di Emily Dickinson: linguaggio visivo, ipersegno, paradosso Mara Mattoscio Gendering Violence and Responsibility in Two Novels by J. M. Coetzee and their Filmic Adaptations Salvatore Asaro Metamorfosi urbane e familiari. La drammatica rottura degli equilibri in Arctic Summer di E. M. Forster LINGUISTICA Antonio Taglialatela ELF Awareness and Intercultural Communication in the English Language Classroom Franca Daniele The Loan Words of COVID-19 Pandemic Adriana D’Angelo La negoziazione dell’identità culturale e linguistica -
Le carte iniziatiche della Divina Commedia. 43 carte illustrate da Veronica Ferri. Con Carte
Ormai da qualche decennio si moltiplicano gli studi che inseriscono Dante nella tradizione esoterica della cultura occidentale precristiana e cristiana di almeno due millenni. Sono in molti ad essere persuasi che un'ottica iniziatica faccia emergere il senso più profondo ed essenziale del progetto dantesco, quel vital nutrimento destinato a rinnovare positivamente l'umanità futura. Nel quadro di un approfondimento in chiave di rinnovamento spirituale, Le carte iniziatiche della Divina Commedia si prefiggono di presentare personaggi e simboli significativi con un linguaggio chiaro e sintetico, facendo riferimento a quegli elementi di psicologia esoterica tesi a favorire la pratica interiore e l'evoluzione personale. Le quarantatré carte, mentre collocano guide, personaggi e guardiani della soglia nel loro contesto narrativo e vastamente simbolico, danno conto - di volta in volta - dell'importante legame che instaurano con le tradizioni dello Gnosticismo, della Kabala e dell'Alchimia. Il tutto confluisce nella parte finale più scopertamente oracolare. In essa vengono desunti per il lettore/consultante elementi di psicologia trasformativa con la finalità di dare spazio al sacro nella quotidianità della vita, lungo un percorso evolutivo segnato da passaggi di crescita progressiva fino alla completa realizzazione della nostra dimensione umana. -
L'uomo che vide il diavolo
Quattro amici si smarriscono in una foresta durante un violento temporale e giunti presso un castello vengono ospitati dal padrone. Un uomo nobile d'animo, ma dal passato torbido e con un segreto inconfessato. Un pericoloso patto con il diavolo, a seguito del quale ha perso tutto e che ricorda quello tra Faust e Mefistofele, l'ha consegnato a un'esistenza triste e solitaria. L'arrivo inatteso dei quattro giovani, con i quali il gentiluomo dovrà confrontarsi, è il preludio per la finale resa dei conti. Sarà un'occasione per redimersi? Oppure sottende una rinascita interiore, cui fa seguito la ricerca prima e il recupero poi della propria identità e dell'amore perduto? In un mix di razionale e irrazionale, bene e male, realtà e fantasia, sino a toccare il limite del soprannaturale e dell'orrore, Gaston Leroux - autore di spicco della narrativa poliziesca francese (specie in area normanna) - consegna ai lettori una storia evocativa e piena di suspense. Il percorso delineato sonda le interiorità dell'essere umano, mette a nudo la sua solitudine e raggiunge quelle zone in cui albergano paure ataviche e angosce inespresse che per la ragione sono incomprensibili e irraggiungibili. -
Legate da un arcobaleno
Può l'amore, l'amore non corrisposto, gettare un ponte tre due vite distanti quarant'anni l'una dall'altra? E se ad unire queste esistenze fosse la campata multicolore di un arcobaleno? Con tratto leggero e mai didascalico, l'autrice tesse la trama di due storie distanti e parallele tenute insieme dal filo di un amore a senso unico, un amore che è solo dare senza mai ricevere. Un amore dal retrogusto amaro, acuito dalla consapevolezza della protagonista, delle protagoniste, di quanto questo perseverare possa fare solo male a chi lo vive e non avere davanti a sé alcun futuro. Sullo sfondo di una Napoli vera, vissuta, reale e dei paesaggi incantati dell'isola di Favignana, le storie passate e presenti di Ingrid e Giorgia si fondono, si mescolano, si sfiorano l'un l'altra, in un'alternanza di capitoli che non lasciano al lettore altra scelta se non quella di andare avanti e capire. Capire cosa lega queste due donne. L'unico legame tra loro sembra essere la parola scritta, quella vergata con l'inchiostro sulle pagine di alcune lettere, qualcuna messa in bella mostra nella vetrina di un negozio, qualche altra ben nascosta in una scatola decorata da un romantico arcobaleno, qualche altra ancora mai recapitata. In attesa che la medaglia dell'amore volteggi ancora una volta per aria e cada, alla fine, con la faccia giusta verso l'alto... -
Introduzione a una vita di Mercurio
Preziosa plaquette di appena quaranta pagine, Introduzione a una vita di Mercurio, opera ibrida fra il récit e l’essai, apparve in francese nel 1945, a cura di Henri Parisot, presso le edizioni Fontaine. Da allora non più ristampata, né in Francia né nel nostro Paese, ha oggi la rarità numerica (se non il valore venale) della Bibbia di Gutenberg e viene qui proposta in traduzione italiana a cura di Maurizio Grasso. Mercurio-Ermete non poteva non essere la figura centrale nella mitologia personale di Savinio, il corrispettivo celeste della sua terrena poligrafia. È il postino dell’Olimpo, il patrono dei commerci, dei ladri e delle strade, il cicerone delle anime e dei sogni, la meteora e l’icona del viaggio, l’inafferrabile, il transeunte, il marginale. È insomma per lo scrittore – genio mercuriale – il simbolo stesso della libertà interiore e il nume tutelare del suo universo poetico. Il libro, tanto breve quanto straordinario, anche in virtù del cumulo di riferimenti simbolici che vi si concentrano, risulta essere l’ultimo dei suoi testi narrativi, essendo gli anni dal 1945 alla morte dedicati soprattutto al teatro e alla regia musicale. Ritroviamo qui, nell’artefice della stagione protosurrealista degli anni Venti, l’intero capitolo di un immaginario testamento spirituale. Lo scrittore ha accarezzato a lungo il proposito di raccontare il desiderio segreto del «suo» Mercurio. Questo dio obbligato a volare un palmo sopra la humanitas, su cui non gli è concesso soltanto posarsi, questo dio che un cliché plurimillenario costringe nel ghetto di un’intelligenza aerea, lo rende «altro» rispetto alla categoria-uomo. E così, non pago del suo aureo isolamento, Savinio/Mercurio transita dallo stato di immortale a quello di eterno. E non cessa di stupirci. -
Saggi politici. Vol. 3: 1833-1837
Celebre soprattutto per il pamphlet ""I piffari di montagna"""", il Principe di Canosa fu autore in realtà di una immensa mole di opere da cui deriva un pensiero organico e coerente che lo pone tra i massimi pensatori del pensiero controrivoluzionario. In questo volume: """"Vita politica del Cavaliere De' Medici"""" (1833); """"Lettere sulla Romagna (1833); """"Riflessioni critiche su Colletta (1834)""""; """"Lettere a un Ministro di Stato"""" (1837)."" -
Contraddizioni virali. Scienza, democrazia, cristianesimo
Un intenso e serrato confronto con le contraddizioni che nel nostro tempo strangolano il pensare, il decidere e l'agire umano. Attraverso una ricognizione, insieme storica e teoretica, le riflessioni di Amicantonio intorno ad alcuni dei nodi problematici principali della scienza, della democrazia e del cristianesimo, conducono il lettore sulle soglie delle domande fondamentali per la comprensione della radice, lontana nel tempo, di ogni contraddizione: il nichilismo. Ogni saggio prende avvio da questioni di attualità, legate soprattutto all'avvento della pandemia, invitando il lettore a porsi interrogativi radicali per comprendere cosa potrebbe nascondersi dietro le ovvietà del linguaggio, al fine di poter ""osservare"""" ciò che ci circonda - e a volte sembra schiacciarci - da una prospettiva nuova e, per certi versi, spiazzante. Le grandi voci della tradizione vengono incessantemente interrogate per comprendere, da ultimo, il fondamento della civiltà occidentale, sulla scia dell'opus severiniano."" -
Suggestioni fiorentine nella narrativa di Carlo Menzinger
Firenze attraverso un doppio sguardo: quello di Carlo Menzinger che immagina in ""Apocalissi fiorentine"""" momenti di crisi della città, passati o futuri, e quello di Chiara Sardelli che rilegge la sua opera alla ricerca delle """"suggestioni fiorentine"""", dei richiami storici e geografici alla città. L'antologia di Carlo Menzinger rivela appieno l'eclettismo e la sbrigliata fantasia dell'autore, ormai fattosi fiorentino per adozione. Il saggio di Chiara Sardelli evidenzia lo spessore dell'opera di Menzinger, andando a rintracciare e analizzare significati e simbolismi che si nascondono sotto la superficie del testo. Tale profondità e densità di rimandi, citazioni e suggestioni conferiscono alla scrittura dell'autore una ricchezza che caratterizza la sua produzione letteraria. Chiara Sardelli trova in ogni racconto di """"Apocalissi fiorentine"""" ampio materiale di commento. In taluni casi, evidenziando citazioni, in altri, illustrando degli interessanti approfondimenti storici. La vasta cultura dell'autrice consente di far godere sia dei momenti di analisi specifica del testo, sia delle piacevoli divagazioni che rendono varia e amena la lettura di questo saggio."" -
Napoli. Città del trono e dell'altare
Questo agile volumetto di Pucci Cipriani non si prefigge certo la velleità di voler (ri)scrivere la storia di Napoli, anche se il ruolo che si propone non è da meno: restituire a Napoli e alla napoletanità, attraverso i ricordi e le impressioni dell'autore, da sempre innamorato e profondo conoscitore del Sud, la sua essenza più profonda, e perciò più vera. La Napoli del popolino, indelebilmente legata alla Fede e alla Tradizione, nel quale ancora si odono gli echi dell'hispanidad (per dirla con Francisco Elias de Tejada), della fedeltà alla corona (o' re) e ai costumi degli avi. Vestigia di un tempo (neanche troppo antico) a testimonianza di una familiarità con il sacro. Echi di una civiltà pacifica, già capitale europea, nei secoli in bilico tra progresso e povertà. Brevi pennellate di esperienze vissute in prima persona, un'alternanza di toni scuri e luminosi, un continuo sovrapporsi di grigio scuro frutto dello scoramento nel vedere la città perdere la sua identità, oramai invasa da catene di negozi (uguali ovunque) o da suk improvvisati, e l'azzurro marino dei ricordi dei molti viaggi e degli anni vissuti a Napoli. Squarci di luminosità nel ricordo della Fede, diffusa e popolare (la Fede di ieri e di sempre, fatta di candele e incensi, Introibo ad altare Dei e genuflessioni). Una fede quotidiana, esibita, talvolta contraddittoria, ma sempre sincera e profonda. -
La comunità nucleo vivo del sociale
Il libro si occupa del concetto di «comunità» come base, esistenziale e storica, del sociale, essenzialmente differenziato rispetto al significato in cui compare nella classica opera di Ferdinand Tönnies, ma anche, ovviamente, diverso dal senso ad esso attribuito dai nazisti con il loro tragico, razzistico motto «Blut und Boden». La comunità è il vissuto quotidiano dei conviventi in un determinato territorio ed esprime pertanto la vita collettiva nel suo specifico svolgersi quotidiano, al di là di ogni calcolo grettamente utilitario e delle «leggi» del mercato. Il vissuto alimenta il teoretico. -
Nella luce dei libri. Percorsi di lettura di un «cavaliere errante»
È questo un libro che certamente non dispiacerà né ai severi cultori degli studi esoterici e tradizionali né ai più disinvolti amanti delle ""scienze di confine"""". Si tratta di una raccolta selezionata di recensioni e di proposte di lettura apparse per lo più sulla rivista panunziana """"Metapolitica"""" di cui l'autore è stato per molti anni corsivista e capo-redattore. Sono pagine ricche di suggestioni e di connessioni teoretiche e sapienziali nelle quali l'Autore indaga con profondità di vedute prospettive metafisiche e metastoriche, mitiche e religiose, filosofiche e politiche, scontrandosi a volte con punti di vista lontani dal suo orientamento ideale. Non mancano escursioni su questioni affascinanti ma controverse, come quelle sugli Angeli, sui """"continenti scomparsi"""", sugli alieni o sugli Ufo, affrontati invariabilmente con serietà e rigore, ma senza chiusure mentali e preclusioni di alcun tipo. I libri, nella prospettiva alta dell'Autore, non sono semplici strumenti didattico-culturali o di evasione dalla realtà, ma guide preziose che possono aiutare a fare chiarezza con se stessi e a trovare il modo di venir fuori da quella oscura e intricata foresta che è la nostra mente. Purché ci si accosti ad essi con prudenza, evitando pericolose ubriacature e accumulazione sommaria di sapere. Una discriminazione che richiede il concorso nella loro selezione e scelta della luce e del """"ben dell'intelletto""""."" -
Sedici venti. Parole, uomini, svaghi, Efesie
Dai fumetti, roba seria, alla politica, materia per simulatori. Dalla città dove è nato alla pornostar più applaudita. Da Tolkien, che non ha mai amato, al mito Pasolini. Di quest'ultimo l'autore ha fatto proprio il motto: «Io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati un piacere e chi rifiuta il piacere di essere scandalizzato è un moralista.» Una raccolta di interviste e interventi giornalistici che precedono la pandemia. Quando morte e miseria morale erano ugualmente delle gran carognate. -
Architettura dell'ucronia. Invito alla lettura di Pierfrancesco Prosperi
Se la stesura di un romanzo ha in sé qualcosa di architettonico, perché si tratta di creare un mondo, quasi un grande edificio abitato da protagonisti e comprimari; se la creazione di un romanzo di fantascienza è ancora più architetturale, perché il mondo che viene inventato è diverso, poco o tanto, da quello che conosciamo; si può dire allora che la scrittura di un romanzo ucronico è architettura al cubo, perché il mondo da creare è diverso dal nostro anche nei fatti storici; siamo quindi in piena terra incognita ed è necessario dare al lettore le giuste coordinate perché riesca a seguire una vicenda impossibile fin nelle premesse come se leggesse un romanzo tradizionale. Occorre, dunque, una struttura più che solida. E non è affatto un caso che Pierfrancesco Prosperi, il decano degli scrittori ucronici italiani, eserciti da oltre mezzo secolo la professione di architetto. In queste pagine il lettore potrà conoscerlo sotto vari aspetti: attraverso le recensioni del curatore del volume, Massimo Acciai Baggiani, dei suoi romanzi più significativi; attraverso una lunga intervista; attraverso qualcuno dei suoi racconti meno noti; attraverso, infine, il ricordo di alcuni prestigiosi compagni di viaggio che lo hanno affiancato in questa lunga cavalcata letteraria. -
Pensieri del tempo
"Pensieri del Tempo"""" (1836) è una delle opere più complesse concepite da Monaldo Leopardi (1776-1847), padre del poeta Giacomo. Persuaso dell'esistenza di un legame tra il giansenismo e il materialismo, che rappresentano due fasi diverse del medesimo processo rivoluzionario, Monaldo, con l'obiettivo di confutare tali ideologie, immaginò un testo suddiviso in brevi riflessioni ordinate per punti, che avrebbe dovuto essere pubblicato per capitoli nella sua rivista """"La Voce della Ragione"""". A seguito della soppressione della testata, il nobiluomo decise di stampare il suo scritto in un unico volume: ne risulta comunque un testo organico, nonostante gli otto capitoli siano leggibili indipendentemente. L'opera, densa di riflessioni controrivoluzionarie, è basata sulla Fede e sul senso comune, ed ha un preciso obiettivo """"antifilosofico"""": vuole cioè attaccare le tesi astratte - ma non per questo meno pericolose - dei pensatori rivoluzionari. Questo testo si affianca alla raccolta completa dei """"Dialoghi"""" e alla riproposizione del """"Catechismo sulle rivoluzioni"""" e degli """"Otto giorni dedicati ai liberali illusi"""" (sorta di esercizi spirituali laici), già pubblicati in questa collana." -
Infelix Austria. Una critica del «mito asburgico», versione cattolica
Un conto è la giusta rivalutazione storica (contro i pregiudizi e gli odi politici del passato) dei non pochi meriti della plurisecolare e cattolica monarchia asburgica, fortezza insuperabile per l'invasore ottomano, nemico implacabile della nostra fede e civiltà; artefice e protettrice della civiltà mitteleuropea educatrice di popoli; altro conto, lasciarsi andare ad esaltazioni ed eulogie che sfociano nel mito, con il risultato di proporre modelli politici ""sacrali"""" e """"imperiali"""" del tutto irripetibili e illusori quanto alla fondazione di uno Stato ispirato agli autentici valori cristiani, unica speranza di rinascita per la nostra decadente società. Intendere il tragico, apocalittico susseguirsi del secolo che va dal 1918 al 2018 unicamente quale conseguenza della caduta, nel 1918, dell'impero asburgico, come se fosse stato ancora all'epoca il fulcro dell'equilibrio continentale (costituito invece dalla Germania guglielmina) e proprio per la sua qualità di intatto Stato cattolico, qualità invece compromessa dal generale processo di secolarizzazione, pervadente anche l'impero austro-ungherese - ciò significa interpretare i fatti secondo mezze verità che comportano, alla fine, la loro sostanziale deformazione."" -
Great pandaemonium
Incastrati tra la minaccia di un virus invisibile, da un lato, e quella di rigurgiti di mai sopita smania bellicista, dall'altro, viviamo ore di impaurito disorientamento, cercando risposte in improbabili soluzioni scientiste, foriere spesso di minacce ancora peggiori. Prima tra tutte la tentazione di rafforzare l'intelligenza umana con quella ""artificiale"""", in un rapporto uomo-macchina che può arrivare persino a compromettere la capacità di distinguere tra il """"bene"""" e il """"male"""", privilegiando l'utilitaristico rispetto all'etico, la scienza e la conoscenza rispetto alla sapienza. Di tutto questo e d'altro ci occuperemo con queste pagine, in buona compagnia. Qui una sola """"urgente"""" premura: «L'errore più radicale nell'epoca moderna è quello di ritenere l'esigenza religiosa dello spirito umano come espressione del sentimento e della fantasia, oppure prodotto di una contingenza storica, mentre in quella esigenza gli esseri umani si rivelano per quello che sono: esseri creati da Dio e per Dio.» (Giovanni XXIII, """"Mater et Magistra"""") Tanto più in un mondo in balìa di turbolenze epocali che ne mettono a rischio le possibilità stesse di sussistenza.""