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Seiobo è discesa quaggiù
Attraverso le storie di oggetti preziosi e monumenti visitati con occhi nuovi, passando dalla Kyoto contemporanea all'antica Persia, dalla Firenze del Perugino alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, Krasznahorkai si interroga sull'arte, la creazione, la ricerca del sacro in una raccolta di racconti finora inedita in Italia.«Come fa la grande, rara letteratura, ci pone davanti agli interrogativi più temibili» – Federica Manzon«""Seiobo è discesa quaggiù"""" ci permette di cogliere una visione di struggente bellezza, se solo ci conediamo il giusto tempo per assaporarla» – NPR Books«Il suo impegno per l'arte della finzione è indiscutibile... esilarante, persino euforico» – The GuardianPalpita l'esistenza follemente radiosa e abbagliante del sole.Nel giardino della dea Seiobo ci sono alberi di pesco che fioriscono una volta ogni tremila anni, ma chi riesce ad assaporarne i frutti riceve in dono l'immortalità. Un airone è colto come simbolo di fugace, eterna bellezza mentre, immobile, aspetta di afferrare la sua preda nelle acque di un fiume giapponese. Un uomo stanco si arrampica sull'Acropoli per l'appuntamento con il Partenone che ha rimandato per tutta la vita. E ancora maschere del teatro No, quadri famosi, quadri dimenticati, icone russe: attraverso le storie di oggetti preziosi e monumenti visitati con occhi nuovi, passando dalla Kyoto contemporanea all'antica Persia, dalla Firenze del Perugino alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, Krasznahorkai si interroga sull'arte, la creazione, la ricerca del sacro in una raccolta di racconti finora inedita in Italia. Luminoso e malinconico, Seiobo è discesa quaggiù è un invito a esplorare il nostro innato desiderio di bellezza e a fare tesoro del tempo che dedichiamo alla contemplazione del sublime nelle sue forme più sorprendenti."" -
La busta arancione
È il 1959 e Carlo Felice, piemontese di nascita trasferitosi in Australia, osserva due buste arancioni appoggiate sulla sua scrivania. In quel momento ritorna agli anni lontani della giovinezza altoborghese, dalla morte del padre al tenero rapporto con il fratello minore Costantino, fino al giogo di una madre devota e vampiresca a cui cercherà sempre di sfuggire. Il passato riecheggia anche nel ricordo dell'amico Alessandro, che vive la propria omosessualità clandestinamente e interpreta le difficoltà di Carlo con le donne come un'omosessualità latente e inconfessabile. Ma è nel complicatissimo rapporto del protagonista con le donne che si gioca l'intero romanzo, dalla madre all'esuberante Meris fino alla cinica Sandra. In una crescente, assillante tensione verso un amore e una felicità possibili. Pubblicato per la prima volta nel 1966 e ambientato tra Torino e il lago Maggiore, La busta arancione non è solo un romanzo psicologico teso sul filo del ricordo, ma anche un affresco della storia italiana del Novecento imperniato sui cruciali eventi del 25 luglio e dell'8 settembre 1943. -
Opere. Vol. 2: (2001-2010)
In questo secondo volume dell'opera omnia di Michel Houellebecq sono raccolti tre romanzi-chiave della sua produzione: ""Piattaforma"""", """"La possibilità di un'isola"""" e """"La carta e il territorio"""". Accanto alla narrativa una raccolta di interventi: lettere, interviste e articoli pubblicati su varie riviste, tra cui """"Paris Match"""" e """"Les Inrockuptibles"""", che trattano temi come il cinema, l'architettura, la filosofia, il femminismo e la letteratura, facendo emergere una volta di più la coerenza e il desiderio di ricerca dell'autore."" -
L'infanzia del mondo. Opere (1946-2012)
Tonino Guerra (1920-2012) è stato poeta, scrittore e sceneggiatore. “L'infanzia del mondo” ne svela le molteplici anime: dalle fiabe al teatro, dai racconti di viaggio ai romanzi fino alle raccolte poetiche che, insieme all'attività di sceneggiatore, lo hanno reso celebre. Una lingua che è anche musica, intrisa della forza del dialetto romagnolo, una raccolta preziosa che riporta in primo piano un autore che ha attraversato con le sue opere tutto il Novecento. -
Il giorno del diavolo
«Tutte le storie della valle devono cominciare con il Diavolo...»rnrn«Un ottimo scrittore, con mire che lo collocano un po' in disparte rispetto al mainstream letterario: uno scostamento che lo rende estremamente interessante» – John Boyne, The Irish Timesrnrn«Un narratore superbo. Ti porta nella brughiera, nell'occhio della tempesta, e lascia cadere piccoli indizi, accenni sinistri a possessioni demoniache. Poi cambia strada, cancella le orme, ti assale con nuove brutalità, ti abbandona di notte sulle colline» – The Timesrnrn«Come il suo esordio, un'opera inquietante, da pelle d'oca» – The SpectatorrnrnCent'anni fa, durante una bufera eccezionale, gli abitanti delle Endland sono rimasti confinati in casa per intere settimane. Quando finalmente sono usciti, il Diavolo aveva seminato il suo veleno ovunque. Nessun rito, sacro o profano, è mai riuscito a cacciarlo. Il Giorno del Diavolo oggi è un giorno di tradizioni che si rinnovano, un modo per ricordare, una messinscena intrisa di scongiuri. E se il Diavolo facesse veramente ritorno, per sconvolgere la vita già dura di chi si occupa delle greggi, e seminare discordia tra famiglie che da tempo immemorabile si guardano con diffidenza? È autunno quando John Pentecost torna a casa, al villaggio nella brughiera del Lancashire dove è cresciuto, insieme alla giovane moglie Kat, che aspetta un bambino. Il nonno, il patriarca, è appena morto, e oltre a congedarsi da lui bisogna dare una mano alla famiglia, per riportare le pecore agli ovili. John è attratto dall'idea di restare, lasciando una vita più agiata ma anche più banale, per dare continuità alla tradizione. Gli antichi rancori riemersi però rendono complicata la scelta, dividendo la famiglia di John, in cui sembra essersi insinuata la presenza del Diavolo. Una storia cupa, sinistra, inquietante in cui la battaglia quotidiana della vita rurale è aggravata dalle imprevedibili complicazioni del soprannaturale. -
Prima persona
Ispirato a un episodio della vita di Flanagan, un romanzo comico e raggelante che parla con lucidità del confine sempre più labile tra vero e falso nel nostro mondo.rnrn«Flanagan scrive con lacerante verità. Un libro comico e spaventoso insieme, punteggiato di osservazioni acute sulla natura limitata della vita» – Financial Timesrnrn«Un'aspra esplorazione di come il mondo contemporaneo è giunto a essere definito da menzogna, inganno e nebulosità» – Booklistrnrn«Una meditazione sulle sabbie mobili dell'identità e della realtà» – Kirkus Reviewrnrn""Ricordare magari è facile, ma scoprire quanta parte di verità si nasconde nei ricordi, anche in uno solo, può essere difficilissimo. E la schiettezza rende credibile una bugia necessaria, e le bugie ci permettono di vivere.""""rnrnSiegfried Heidl è il più celebre truffatore d'Australia. Alla vigilia del processo che segnerà il suo destino una grande casa editrice decide di pubblicare la sua autobiografia, commissionandola a un ''ghostwriter''. L'incarico viene affidato a Kiff Kehlman, giovane aspirante scrittore con famiglia a carico e ambizioni al momento frustrate dalla realtà. Kiff, che accetta a malincuore, spinto dalla necessità, ha sei settimane di tempo per comporre il ritratto di un uomo che forse non è mai esistito, che è per sua stessa natura un'illusione, un falso, un inganno. Dopo una settimana di domande imprecise e risposte evasive, Kiff decide che l'unico modo per raccontare Ziggy Heidl è riscriverlo, fino a smarrire il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è."" -
Breve cronaca di una lenta scomparsa
C'è Lina, che assiste alla prodigiosa trasformazione del marito Don in un albero. Il piccolo Eli, che mangia pietre e se nessuno lo sfama si fa strada a morsi tra le pareti di casa. Maia, che scava buche a mani nude e ama giocare a nascondino, finché un giorno misteriosamente nessuno la trova più. E Rita, che nel palazzo al numero 29 ci è nata, proprio il giorno del trasloco dei suoi genitori, e lì è rimasta sempre a osservare, ascoltare e giudicare gli inquilini che nel tempo si sono avvicendati, ma un giorno si ammala e la sua malattia sembra far presagire una fine inevitabile per tutti. Tra realismo magico e fiaba popolare, il debutto di Juliana Kálnay ritrae un microcosmo in cui l'umanità si rispecchia in tutta la sua caleidoscopica ricchezza. -
La mia Hollywood
Giornalista, festaiola, gran lettrice, artista, musa: Eve Babitz è stata tutto questo entro i trent’anni. E ha raccontato la Hollywood dell’arte e della bohème come nessuno. I suoi ritratti di rockstar e attori, musicisti e oziosi, surfisti e prostitute, i suoi bozzetti di ristorantini da due lire, case di lusso, alberghi da leggenda come il Chateau Marmont sono impagabili. Questo libro è il tributo a Los Angeles composto da una delle sue figlie più affascinanti. -
La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica
C’è un pregiudizio radicato nella cultura civile delle democrazie, ed è che l’educazione alla legalità consista nell’indicare una serie ordinata di norme e possibilmente avere una buona conoscenza della Costituzione del proprio paese. Decenni di insegnamento universitario, nelle scuole e nei movimenti civili hanno convinto invece Nando dalla Chiesa che l’educazione alla legalità è un processo mai uguale che si nutre di suggestioni, valori, letture, esempi, viaggi e sentimenti. È da tale processo che sgorgano le disposizioni mentali e d’animo che portano verso una legalità solida, diffusa, condivisa. Nasce così questo libro nel quale il lettore incontrerà figure sorprendenti, a volte apparentemente distanti tra loro e spesso “disobbedienti”: da Pasolini a Erri De Luca, da Calvino a Primo Levi, da Basaglia a don Milani, a Gramsci, a Danilo Dolci, e poi indietro fino a Leopardi e a Pericle. -
Un' orchestra di piccole voci
Vecchia saggezza, proverbi, ventate di buonsenso s’intrecciano in un racconto tragicomico, detto in una prosa limpida e vivida, in cui la passione dichiarata di Obioma per Omero s’innesta sugli amatissimi miti delle sue radici.rnrn«Scritto divinamente, con un tocco di realismo magico e una buona dose di triste realtà» - Washington Postrn«Una storia antica come l'epica» - New York Times Book Reviewrn«Un romanzo potente e sfaccettato che conferma lo status di Obioma come una delle voci più interessanti della letteratura africana moderna» - Financial TimesrnHo vissuto abbastanza tra gli uomini per sapere che la solitudine è come un cane rabbioso che abbaia senza sosta nella lunga notte del dolore.Nigeria, anni 2000. Nonso salva una giovane donna che sta per gettarsi da un ponte, e lo fa lanciando in acqua due dei suoi preziosissimi polli per dimostrarle il rischio che corre. Ndali non si getta, anzi, finisce per innamorarsi del suo improbabile salvatore. Ma lei è di famiglia ricca, e lui è un modesto allevatore, ignorante, per di più. Per poter ambire alla sua mano vende tutto quello che ha allo scopo di pagarsi gli studi a Cipro, affidando il denaro a un conoscente che si premura di fare da intermediario. Inutile dire che si tratta di una truffa: una volta a Cipro il buon Nonso trova ""l'Africa in Europa"""", vede svaporare la speranza di studiare, viene scambiato per Ronaldinho e si infila in una sequenza di altri guai che lo condurranno verso la violenza. La vicenda è narrata dal chi, lo spirito guardiano di Nonso, in conversazione con la coorte di divinità alte e basse che affollano l'Olimpo Igbo: vecchia saggezza, proverbi, ventate del buonsenso che Nonso evidentemente non possiede s'intrecciano in un racconto corale tragicomico, in cui la passione dichiarata di Obioma per l'epica occidentale s'intreccia con gli amatissimi miti delle sue radici."" -
Commenti alla Genesi. Testo latino a fronte
In questo volume sono pubblicate le tre opere di Agostino di Ippona (354-430) dedicate interamente al commento dei racconti della creazione contenuti nel libro biblico della ""Genesi"""". La più importante di queste opere, cioè """"La Genesi alla lettera"""" in dodici libri, fu citata dallo stesso Galileo Galilei come modello del corretto rapporto tra esegesi biblica e ricerca scientifica. Il testo contiene molte dottrine rilevanti, a partire da quella delle ragioni causali, che permette di pensare alla creazione come articolata in un momento fondativo originario e in un governo provvidenziale tuttora in corso. Il confronto con le altre due opere qui pubblicate (""""La Genesi contro i manichei"""" e il """"Libro incompiuto sulla Genesi alla lettera"""") consente di cogliere e apprezzare l'evoluzione interna dell'esegesi agostiniana, passata dall'esplicitazione del senso allegorico all'indagine del senso letterale. Il testo latino a fronte riprende quello delle edizioni di riferimento, aggiornandolo in base alle numerose proposte filologiche avanzate successivamente e indicate in apparato. La traduzione è frutto di un lungo e minuzioso lavoro di analisi del testo e mira a coniugare il più possibile precisione e leggibilità."" -
Benedizioni
Sette storie fatte di intrecci casuali, come succede nella vita vera, che seguono sette persone in difficoltà, sette momenti di smarrimento, solitudine, impotenza, dolore. Ma è dall'altro, l'altro imprevisto, inconosciuto, provvidenzialmente vicino, che arrivano amicizia, comprensione, la luce piccola e decisa della speranza. Con una lingua sobria e nitida Caroline Albertine Minor, nuovo talento della letteratura danese, racconta l'importanza della condivisione, del saper chiedere aiuto, perché ci sono amicizie salvifiche ad attenderci dietro l'angolo quando più ne abbiamo bisogno: vere e proprie benedizioni. -
Lost & found. Sul perdere e trovare l'amore
Diciotto mesi prima della morte di suo padre Isaac, da tempo malato, Kathryn Schulz ha incontrato la donna che poi avrebbe sposato. Queste esperienze sono il motore dei movimenti di cui si compone il suo memoir: Lost, la perdita, Found, l’incontro, e And, l’unione. A queste tre parti corrispondono tre famiglie americane molto diverse: quella di Isaac, ebreo polacco immigrato negli Stati Uniti, avvocato dalla mente formidabile, tanto brillante quanto distratto; quella di C., futura moglie di Kathryn, figlia di contadini del Maryland, devoti cristiani; e la famiglia che nascerà dal matrimonio tra Kathryn e C. Schulz usa queste storie private come fili di un tessuto, le intreccia e le trasforma in qualcosa che le trascende, elaborando una lucida meditazione su come le nostre vite sono modellate dalla perdita e dalla scoperta: noi smarriamo cose di continuo (le chiavi, il portafoglio, il cellulare), affrontiamo perdite gravi e devastanti (dopo guerre, pandemie e disastri naturali), ma ogni giorno ci attende una scoperta, casuale o intenzionale, che si tratti di un pianeta sconosciuto, di un nuovo vaccino o di una persona che ci fa innamorare. Perdita e scoperta ci ricordano entrambe la discrepanza radicale tra le nostre vite e il resto dell’esistenza; ma mentre di fronte all’enormità dell’universo perdere qualcosa ci fa sentire piccoli e insignificanti, trovare qualcosa ci fa sentire piccoli ma anche stupiti e fortunati di essere al mondo: ci fa meravigliare invece di farci disperare. In Lost & Found Kathryn Schulz scrive con curiosità e tenerezza delle nostre vite finite ma infinitamente complicate, così come complicato è il mondo in cui viviamo, che chiama sempre sia la nostra gratitudine sia il nostro dolore. -
Epitaffi greci. La Spoon River ellenica di W. Peek. Testo greco a fronte
La civiltà greca, forse più di ogni altra cultura antica, sembra aver avuto una particolare predisposizione a iscrivere quasi qualunque oggetto, prodotto, spazio utili a contenere lettere, frasi, veri e propri testi articolati, finanche componimenti poetici di altissima fattura. Centinaia di migliaia sono le testimonianze di epigrafi che la Grecia antica ci ha lasciato. Fra queste, un posto di rilievo occupano le epigrafi di carattere sepolcrale, e, fra queste, le epigrafi in versi. Commissionate soprattutto dalle famiglie più colte e facoltose, queste testimonianze aprono un orizzonte tutto da scoprire sulla civiltà antica: greca, ma non solo, visto che in lingua ellenica, sentita come la lingua della cultura e della poesia, sono realizzati anche epitaffi per uomini e donne romani, italici, o di altre aree del mondo antico. Sfogliare le ""pagine di pietra"""" di questo affascinante repertorio mette di fronte il lettore a migliaia di individui: uomini e donne, bambini e anziani, che vissero e morirono nelle più diverse situazioni. Mette di fronte il lettore, in una parola, alla vita. I casi che ci rivelano colpiscono, a volte per la drammaticità degli eventi, altre volte per la serenità di chi ha saputo affrontarli, spesso per la disarmante attualità di tante sventure, di allora e di oggi. Testi reali, composti da poeti sconosciuti, per uomini e donne che hanno lasciato in tal modo il loro ricordo nei secoli: anziani che hanno concluso la vita con una vecchiaia serena e giovani morti prematuramente; naufraghi sfortunati e soldati gloriosi; fanciulle appena sposate che Ade ha strappato agli affetti e medici che, dopo aver curato altri, non hanno potuto curare se stessi. Il quadro che emerge dalle oltre duemila testimonianze è quello di una società multiforme e, per molti aspetti, simile alla nostra: una vera e propria Spoon River dell'antichità. Nel 1955 il grande epigrafista tedesco Werner Peek pubblicò la più importante raccolta, a tutt'oggi, di epigrammi sepolcrali greci, dall'età arcaica all'epoca cristiana. In oltre dieci anni di lavoro, Franco Mosino, grecista e linguista scomparso nel 2015, tradusse e commentò, per la prima volta al mondo, la raccolta del Peek. Emanuele Lelli, in collaborazione con un gruppo di studenti del Liceo Tasso di Roma, ne ha curato la revisione, l'aggiornamento e l'introduzione. La Prefazione di Giulio Guidorizzi poi apre orizzonti di lettura suggestivi, antropologici e letterari. Un'opera, dunque, che rende finalmente disponibile al pubblico italiano un materiale imponente per quantità, e particolarissimo per contenuti: un insostituibile strumento per ogni studioso di antichità classiche, ma anche un affascinante viaggio nel quotidiano dei greci, per il lettore curioso di oggi."" -
Dolce come un cetriolino, lindo come un maialino. Ediz. illustrata
Questa raccolta di poesie che parlano di stelle e porcellini, di dolcetti e scherzetti, di marinai e luminose fiere d’autunno, è stata pubblicata negli Stati Uniti nel 1964 con le illustrazioni di Rolf Gérard. Lo spirito di Carson McCullers è riuscito a catturare il cuore dell’essere bambini e del parlare ai bambini. Il gusto per i piccoli giochi di parole, i momenti di festa e quelli di malinconia, gli eventi minimi che diventano giganti: rime, assonanze e ritmi accendono piccoli lampi, parole familiari e sonore da mandare a memoria per creare il proprio repertorio poetico, quello che resta con noi per sempre. Età di lettura: da 6 anni. -
La compagnia dell'anello. Il Signore degli anelli. Vol. 1
Composto da tre romanzi pubblicati in Gran Bretagna fra il 1954 e il 1955, ""Il Signore degli Anelli"""" è uno dei più grandi cicli narrativi del XX secolo. J.R.R. Tolkien, studioso di letteratura inglese medievale e anglosassone, è riuscito a creare un mondo e un epos che da sempre affascinano e influenzano lettori e scrittori di tutto il mondo. La Compagnia dell'Anello si apre nella Contea, un idilliaco paese agricolo dove vivono gli hobbit, piccoli esseri lieti, saggi e longevi. La quiete è turbata dall'arrivo dello stregone Gandalf, che convince Frodo a partire per il paese delle tenebre, Mordor, dove dovrà gettare nelle fiamme del Monte Fato il terribile Anello del Potere, giunto nelle sue mani per una serie di incredibili circostanze. Un gruppo di altri hobbit lo accompagna e strada facendo si uniscono alla banda l'elfo, il nano e alcuni uomini, tutti uniti nella lotta contro il Male. La Compagnia affronta un cammino lungo e pericoloso, finché i suoi membri si disperdono, minacciati da forze oscure, mentre la meta sembra allontanarsi sempre di più."" -
Gennaio di sangue
Glasgow, 1973. Droga, sesso, morte per le strade. L'ispettore Harry McCoy indaga.rnrn«Un poliziesco vecchia scuola, scritto con spirito e senza fronzoli» – Ian Rankinrnrn«L'Ispettore Harry McCoy è così noir da far sembrare grigio chiaro tutti gli altri poliziotti scozzesi» – The Timesrnrn«Parks è l'erede naturale di William McIlvanney» – John Nivenrnrn«La Glasgow degli anni Settanta riscritta col sangue» – Peter MayrnrnGlasgow, primo gennaio 1973. Mentre i cittadini perbene si riprendono dagli eccessi di Capodanno e gli altri continuano a nuotare nell'alcol e nella miseria, l'ispettore Harry McCoy della polizia di Glasgow è nel carcere di Barlinnie: un detenuto gli rivela che una ragazza sta per essere uccisa. E forse lui può salvarla. Ma non arriva in tempo. In un'affollata stazione degli autobus Tommy Malone spara a Lorna Skirving e poi si toglie la vita. I giornali si scatenano, il Capo si aspetta una rapida soluzione del caso. Harry McCoy, trent'anni e una certa propensione a trasgredire ordini e passare limiti, si tuffa nell'indagine, tallonato dal novellino entusiasta Wattie. Ma è fin troppo simile alle persone a cui dovrebbe dare la caccia: tra bordelli, vicoli bui e droghe come unica via di fuga dalla realtà, l'indagine si cala nel mondo dell'intrattenimento sessuale, un mondo dove con i soldi si possono comprare l'anima e il corpo di chiunque. Il primo romanzo di Alan Parks è un viaggio nella vita di un uomo inseguito da demoni più che mai reali, nel cuore nerissimo di una città che non lascia scampo, dove ogni speranza di redenzione sembra destinata a sprofondare nelle acque gelide del Clyde. -
Mappa del Canada
Dalle metropoli del Nord America alle luci di Copenaghen ai vuoti silenziosi delle foreste: le donne e gli uomini descritti da Dorthe Nors sono persone in fuga da rapporti dissestati, in cerca di legami, ognuno con una solitudine da colmare e un altrove da raggiungere. Una scrittrice si rifugia in una baita e fa amicizia con la madre di un ex amante. Un uomo decide di andare a caccia per sfuggire qualche ora alla moglie ma non sa se riuscirà più a tornare indietro. Uno scapolo più che maturo mette tutto se stesso al servizio delle socie di un circolo per anziani. Nors proietta una luce negli angoli più nascosti e porta l’oscurità dove meno ce la aspettiamo. Queste pagine pulsano di amore, violenza, amicizia: pulsano di vita. -
Opere storiche. Testo francese a fronte
Nel vasto orizzonte degli interessi di Voltaire lo studio della storia ha sempre avuto un'importanza che è impossibile sopravvalutare. Fin dagli anni giovanili, in cui Voltaire si dedicava alla composizione del poema epico La Henriade, consacrato alla figura esemplare di Enrico IV, la storia fu sempre per lui materia di riflessione, tanto sul passato quanto sul presente. Se nel 1745 Voltaire ottenne la prestigiosa carica di ""storiografo di Francia"""", che lo costrinse per alcuni anni a svolgere la funzione di storico ufficiale di Luigi XV, è grazie alla sua opera di storico che la storia ha cessato di essere opus rhetoricum o erudizione antiquaria, per diventare uno strumento funzionale alla lotta per la diffusione dei lumi della ragione. «Ciò che solitamente manca a coloro che compilano la storia è lo spirito filosofico: la maggior parte, invece di discutere di fatti con degli uomini, racconta favole a dei bambini», Voltaire lamentava nelle Osservazioni sulla storia. La sua immensa opera storica, che abbraccia le civiltà più remote nel tempo e nello spazio fino alla situazione politica e militare degli anni a lui contemporanei, che sono quelli della Guerra dei Sette Anni, ha provveduto a conferire un nuovo significato e una nuova forza critica al vecchio adagio della historia magistra vitae: alla storia, e in primo luogo a quella che egli studia ed espone nelle proprie opere, Voltaire chiede di essere """"utile"""", ovvero una storia che sia capace di farci «conoscere i nostri doveri e i nostri diritti, senza avere la pretesa di insegnarceli», come scrive, senza mezzi termini, nel Dizionario filosofico."" -
Saremo leggeri. Corrispondenza (1944-1959)
Queste lettere raccontano un amore tenace, lucido, consapevole, stretto «dai vincoli della terra, dell'intelligenza, del cuore e della carne».«Un'opera a due cuori e quattro mani, un'opera simbiotica» – Le Monde des livres«Il loro carteggio di 1500 pagine racconta tredici anni di amore e di scambi profondi, in un’inedita lingua passionale. È anche un documento prezioso sulla vita quotidiana tra la fine della guerra mondiale e il 1960: oltre la Resistenza, la Liberazione, le fiestas, la vita letteraria, i blocchi, l’Urss, i costumi. Grande attrice è Maria Casarès, bellezza ""tellurica"""" e lieve accento madrileno» - Daria Galateria, RobinsonAlbert Camus e Maria Casarès si incontrano il 19 marzo 1944 a casa di Michel e Zette Leiris, in occasione di una rappresentazione del Desiderio preso per la coda di Pablo Picasso. Lei, galiziana, figlia dell'ultimo primo ministro della Spagna repubblicana fuggito a Parigi nel 1936, ha ventun anni e ha iniziato la sua carriera di attrice nel 1942 al Théâtre des Mathurins, proprio quando Albert Camus pubblicava Lo straniero e Il mito di Sisifo. Camus, che di anni ne ha trenta e vive da solo a Parigi, lontano dalla moglie Francine rimasta in Algeria, resta incantato da Maria. Quel primo incontro è il preludio di una storia d'amore travolgente: i due si amano, poi si lasciano, poi si ritrovano, e nel frattempo si scrivono centinaia di lettere. Quelle di lei rivelano la vita di una grande attrice, le giornate frenetiche, le registrazioni, le prove, le rappresentazioni, le riprese, ma anche il coraggio, la vitalità sconcertante, le fragilità. Da quelle di lui emergono lo stesso amore per la vita, la passione per il teatro, e poi i temi che gli stanno a cuore, il mestiere di scrittore, i dubbi, il lavoro della scrittura nonostante la tubercolosi. Ma soprattutto le lettere raccontano un amore tenace, lucido, consapevole, stretto «dai vincoli della terra, dell'intelligenza, del cuore e della carne».«Sei entrata per caso in una vita di cui non andavo fiero, e da quel giorno qualcosa ha cominciato a cambiare. Prima di te, fuori di te, non aderivo a nulla. Quella forza per cui ogni tanto mi prendevi in giro è sempre stata solo una forza solitaria, una forza di rifiuto. Con te ho accettato più cose. Ho imparato a vivere, in un certo senso. Per questo forse il mio amore è sempre stato pervaso da una gratitudine immensa.»Albert Camus a Maria Casarès, 14 dicembre 1949«Nulla può separarci. Amiamoci nella fiducia e siamo sempre trasparenti uno per l'altra. Ci siamo incontrati, ci siamo riconosciuti, ci siamo abbandonati l'uno all'altra, siamo riusciti ad amarci di un amore ardente di cristallo puro, ti rendi conto della nostra felicità e di ciò che ci è stato dato?»Maria Casarès ad Albert Camus, 4 giugno 1950""