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La giustizia vendicatoria
Fenomeno criminale, forma di giustizia primitiva e selvaggia, obbligo morale, meccanismo di composizione dei conflitti, sistema. Nel corso della storia, e da diverse angolazioni, la vendetta è stata definita e interpretata in molti modi. Il presente volume ""La giustizia vendicatoria"""" raccoglie tredici contributi sulla vendetta presentando, in una prospettiva interdisciplinare, studi di autori classici e ricerche contemporanee. L'antologia si articola in due sezioni. La prima, intitolata """"Vendetta, composizione, reciprocità"""", raccoglie sei studi, pubblicati tra il 1881 e il 1970, che affrontano i nodi teorici fondamentali nello studio della vendetta. La seconda, intitolata """"Vendetta in azione. Teorie e ricerche contemporanee"""", raccoglie sette contributi inediti di studiosi contemporanei che indagano il tema della vendetta nella prospettiva dell'antropologia culturale e giuridica, della filosofia del diritto, della criminologia, della storia dei diritti antichi."" -
HumanaMente (2015). Vol. 29: Causation and mental causation
Raffaella Campaner, Carlo Gabbani – Causation and Mental Causation: Standpoints and Intersections Peter Menzies – The Causal Closure Argument is No Threat to Non-Reductive Physicalism José Luis Bermúdez, Arnon Cahen – Mental Causation and Exclusion: Why the Difference-making Account of Causation is No Help Sophie C. Gibb – Physical Determinability Antonella Corradini – Mental Causation for Mind-Body Dualists Jennifer Hornsby – Causality and “the mental” Stuart Glennan – When is it Mental? Michele Di Francesco, Alfredo Tomasetta – The End of the World? Mental Causation, Explanation and Metaphysics Alberto Peruzzi – Explanation and Causality: a List of Issues David Robb – Mental Causation and Intelligibility Borysław Paulewicz, Michał Wierzchoń – Causal Considerations in Experimental Studies on Consciousness Ernesto Graziani – Report on the Conference “Emergence and Causation” (Macerata, 23-25 September 2015) -
Il postumanesimo filosofico e le sue alterità
Il Postumanesimo è la filosofia del nostro tempo, in grado di fronteggiare l’integrale ridefinizione della nozione di umano, determinata dagli sviluppi scientifici e bio-tecnologici, sociali e culturali del XXI secolo. Il paesaggio filosofico che si è andato delineando comprende diverse scuole di pensiero, quali il Postumanesimo, il Transumanesimo, l’Antiumanesimo e il Nuovo Materialismo. Questo libro spiega le somiglianze e le differenze tra le varie correnti e offre un contributo teoretico originale al Postumanesimo Filosofico, superando l’ambito accademico e raggiungendo la società in senso esteso. La forza del postumano è quella di appartenere sia all’individuo che alla specie. Nell’analizzare criticamente il passato e il presente dell’essere umano, nell’individuare futuri possibili per le postumanità in divenire, il Postumanesimo Filosofico si presenta come un percorso alla scoperta del sé, riconosciuto in quanto alterità. Il suo apporto alla storia e alla visione planetaria è critico, necessario, e al contempo, rigenerativo: un’onda anomala nel pensiero occidentale. Francesca Ferrando è filosofa del Postumanesimo. Insegna Filosofia nel Programma di Liberal Studies della New York University (NYU). Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane presso l’Università di Roma Tre e il Master in Studi di Genere presso l’Università di Utrecht (Olanda). Ha pubblicato numerosi articoli in riviste e antologie accademiche, ed è stata insignita del premio filosofico «Vittorio Sainati», con il riconoscimento del Presidente della Repubblica Italiana. Coinvolta sia nella ricerca scientifica che nella divulgazione mediatica, è stata la prima conferenziera TED a trattare il tema del postumano ed è stata annoverata dalla rivista americana «Origin Magazine» tra «le cento persone più creative che stanno trasformando il mondo». -
Lifelong learning devices for sustainable local development. The study circles experience in the crossborder area Italy-Slovenia
This publication addresses the issue of overall pedagogical sustainability by identifying the Participatory Action Research approach as the reference methodology for managing study circles (Paolo Orefice), but also by relating the “methodological sustainability” to the participatory techniques, tools and methods for managing study circles, with special reference to the use of social games as a moment of methodological innovation in the cross-border study circles (Patricija Rejec). This publication also deals with educational sustainability by identifying the cross-border area as an opportunity, resource and added value in a cross-cultural development perspective (Mateja Pelikan), but also with the educational sustainability of a training tool that encourages and supports local innovative processes (Giovanna Del Gobbo). -
Qualcosa del corpo. Nietzsche e la scena dell'anima
"L'anima è qualcosa del corpo"""", aveva detto Aristotele nel suo trattato sull'anima; """"anima è solo una parola per un qualcosa del corpo"""", replicherà Nietzsche nel suo Zarathustra. Il libro si propone, attraversando l'intero corpus testuale nicciano, di rendere visibile, nella rilettura che ne fa Nietzsche, la necessità della Seele, rivisitata-'restaurata' - contro lo scientismo dei petits faits, e resa di nuovo 'dicibile' e praticabile - in dissonante voce verso gli enfatici cantori della """"rinuncia al proprio io""""." -
Rosicca e Morano. Due intermezzi per «Siface». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1723
Il vasto catalogo delle composizioni di Feo comprende opere serie, oratori, drammi sacri, dialoghi, mottetti e arie, messe, passioni, antifone, salmi, cantici, inni, cantate sacre e profane, lezioni, lamentazioni e opere didattiche (solfeggi). Gli intermezzi Rosicca e Morano mantengono un certo legame con il dramma che li ospita, il Siface di Metastasio che chiuse la stagione del San Bartolomeo di Napoli nel 1723, e i loro protagonisti si muovono negli stessi scenari dell'opera seria: Morano, che grazie alla propria prestanza fisica ha come attività principale quella di cacciatore di dote, avrebbe potuto essere un verosimile membro della corte numida. -
Philinq. Philosophical inquiries (2016). Vol. 1
For further information, current issue abstract and subscription, please visit http://www.philinq.it Essays Luis Estrada González, Some clearer reactions: Gauker on the validity of universal instantiation , p. 9 Luis Rosa, In order to be rational you need to know how to reason , p. 25 Focus The Legacy of Bernard Williams Ethicsand the Limits of Philosophy Vanessa De Luca, Preface , p. 43 Christopher Grau, A sensible speciesism? , p. 49 Roberto Mordacci, From analysis to genealogy. Bernard Williams and the end of the Analytic-Continental Dicthotomy , p. 71 Catherine Wilson, Internal Reasons and the Limits of Philosophy , p. 85 Past Present Marco Piazza, Denise Vincenti The Self-Apperception and the Knower as Agent: an introduction to Maine de Birans Notes about Kant , p. 103 Maine de Biran , Notes on Kant , p. 115-134 -
Qualche volta si può. Superare le barriere e affrontare le emozioni con l'aiuto dei libri
Talvolta si pensa che per affrontare temi legati all'adozione occorra scegliere libri di storie adottive. È un atteggiamento ricorrente: libri sugli africani o sugli asiatici per educare alla convivenza tra i popoli, libri sui disabili per educare al rispetto delle diversità. Come se per ogni categoria di umanità ci fosse il relativo scaffale di libri. Perché, invece, non scegliere semplicemente buoni libri, dove ciascuno possa trovare un messaggio importante, una risposta, un'idea, un'occasione di ricchezza e di crescita? Ecco perché, in questo libro, che raccoglie pensieri sull'esperienza dell'adozione, non vengono proposti libri sull'adozione, ma libri emozionanti, libri scelti dalle due autrici, l'una mamma biologica e l'altra mamma adottiva, entrambe mamme che hanno cercato storie preziose da raccontare, oltre e al di là di categorie che spesso stanno strette. È la passione per i buoni libri che permette un incontro e un confronto sulle esperienze di genitorialità, tutte diverse, tutte importanti. -
La scuola rovesciata
"La scuola rovesciata"""" nasce da una preoccupazione profonda per ciò che sta succedendo - politicamente, pedagogicamente e culturalmente - alla scuola italiana. Il titolo vuole evocare sia le profonde trasformazioni operate da tutte le riforme succedutesi negli anni, sia l'intenzione dell'autore, che """"rovescia come un calzino"""" quei luoghi comuni, idee, teorie e pedagogie che hanno costituito il supporto per queste riforme e che sembrano travolgere il dibattito attorno a questa istituzione. La difesa della scuola è la difesa di un fondamentale """"patrimonio dell'umanità"""": nello stesso tempo, è premessa per il suo sviluppo, per il suo progresso e costituisce il principale baluardo per opporsi a inciviltà e barbarie. Per l'autore difendere davvero la scuola, e quella pubblica in particolare, è impossibile se non si torna alla radice dei suoi valori e dei suoi principi, primo fra tutti quello di istruire, concentrandosi sull'unica domanda che conta: le leggi e le pedagogie di oggi rispondono a quei principi o vanno frontalmente contro di essi, rovesciandoli? È su questa domanda che l'autore costruisce l'argomentazione alla base di questo libro." -
Le immagini raccontano. L'iconografia nella formazione dell'immaginario infantile
L'immagine ha un ruolo fondamentale nella formazione dell'immaginario di ogni età; ciò particolarmente oggi, quando gli studi pedagogici ed anche psicologici sull' età evolutiva hanno posto in luce la centralità dell'immagine nella formazione del soggetto. Nell'ambito dell'iconografia, diacronicamente intesa, un ruolo assai rilevante, a livello storico, ha ricoperto quella che si suole definire l'imagérie populaire, sacra ed anche profana, ossia quella vastissima produzione di ex voto e santini, giochi cartacei della tradizione, figurine, bestiari e immagini del mondo rovesciato che hanno nutrito l'immaginario popolare narrando e costruendo mondi fantastici, scenari alternativi, vere e proprie vie di fuga dal quotidiano in una dimensione altra e felicemente gratificante. Diffusa nella piazza al di fuori dell'ufficialità pittorica, l'iconografia popolare segue dunque un destino che è simile a quello della fiaba orale: narra credenze e proiezioni, inscena timori, desideri e aspettative e coinvolge sguardi adulti e bambini insieme per il fascino e la potente carica ludico-utopica che esperisce. Dalla testualità e dalla narratività delle immagini popolari - archetipi tematici e stilistici degli odierni albi illustrati, graphic novel e silent book - il volume intende ricostruire l'evoluzione e la continuità/contiguità soprattutto per gli obiettivi formativi dell'immaginario e del pensiero fantastico così come emerge nell'attuale produzione letteraria per l'infanzia. -
Dialoghi delle cortigiane
Medico umanista, Biagio Conte ha amato i classici latini e greci fin dagli anni liceali. Un sentimento forte. Non se ne è più separato, nonostante la sua professione lo portasse a investigare in ben altri campi della conoscenza: quelli della malattia e del dolore, a cui applicava tutto se stesso con intelligenza e dedizione. Trovando sempre, però, nei capolavori della letteratura greco-latina e nella musica - è stato, infatti, anche appassionato e competente musicofilo - più di un motivo di consolazione e gratificazione. Dotto traduttore della tragedia pseudosenechiana Ottavia aveva iniziato a cimentarsi con i vivaci squarci bozzettistici di Luciano di Samosata. I Dialoghi delle cortigiane rappresentano l'unico frammento compiuto di questa sua ultima fatica letteraria, rivolta a personaggi femminili relegati in fondo alla scala sociale e lontani dai valori"" positivi"""". Biagio Conte, medico umanista, accoglie le protagoniste dei Dialoghi di Luciano """"nel consesso di un'umanità debole"""" e guarda loro con più di un sorriso di simpatia."" -
La donna visibile. Il cinema di Stefania Sandrelli
È in un senso duplice che Stefania Sandrelli può essere definita e considerata come ""la donna visibile"""": anzitutto per guardare alle qualità attoriali della sua interpretazione; al tempo stesso, l'espressione può essere usata per continuare a raccogliere la sfida di una """"visibilità"""" spesso anche così ostentata, con pose """"spregiudicate"""". Sandrelli ci ha fatto vedere il suo corpo, lo ha performato, riempito di ombre e contrasti, lo ha usato in senso drammaturgico, trasformandolo così in una sorta di Gran Teatro della storia della donna italiana del secondo Novecento. Il corpo esibito, magari attraverso la maschera della ragazza di provincia, della moglie ignara, o della madre distratta che viene fraintesa, allestisce anche un'illusione di fragilità, o di mancanza di volontà, oltre la quale potrebbe diventare visibile, invece, attraverso una mimica del distacco, la cifra simbolica di una diversa vita, o almeno di un'estraniazione dell'anima dal proprio destino."" -
A Plea for balance in philosophy. Essays in honour of Paolo Parrini. Vol. 2: Replies
A Paolo Parrini si devono alcune delle più accurate e incisive indagini degli ultimi decenni su temi di filosofia della conoscenza. I risultati di queste indagini, oltre a ridisegnare, retrospettivamente, l’immagine dell’empirismo logico, hanno condotto Parrini a prospettare una più ampia cornice teoretica che coniuga liberalità e rigore. Si viene così definendo un modo di intendere e di fare filosofia che, mediante un’attenta riflessione sugli sviluppi del pensiero scientifico, si apre alla dimensione assiologica. Questo secondo volume di A Plea for Balance comprende alcuni saggi sulla filosofia di Parrini, i quali si aggiungono a quelli già raccolti nel primo volume (ETS, 2013) e si conclude con un breve quanto denso intervento di Parrini che chiarisce il senso della “filosofia positiva”. Roberta Lanfredini (Sansepolcro, 1959) è professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università di Firenze. Si occupa di fenomenologia e delle sue relazioni con la filosofia della mente. Recentemente i suoi studi mirano a chiarire la nozione di materia in fenomenologia e, su un piano più generale, a elaborare una teoria del qualitativo. Tra i suoi testi più recenti: Architettura della conoscenza e ontologia (2014), Materia (2015), Matter, Representation and Motion in the Phenomenology of the Mind (2016). Alberto Peruzzi (Pistoia, 1950) è professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università di Firenze, ove tiene corsi di Teoria della conoscenza. La sua linea di ricerca, caratterizzata dall’impiego della teoria delle categorie nell’analisi del linguaggio, si è orientata verso la semantica cognitiva. In campo epistemologico ha introdotto nel 1993 la prospettiva del “naturalismo intrecciato”. Tra i suoi testi più recenti in italiano: Modelli della spiegazione scientifica (2009), Dialoghi della ragione impura (in tre volumi, 2009-2011) e La treccia di Putnam (2013). -
Il giardino di Varramista
Non vi sono che tre paesi nel mondo dove si possa vi-vere: Varramista, l'Inghilterra e Parigi», scriveva Gino Capponi nel 1820. Se per scoprire i secondi, l'esponente di spicco del moderatismo toscano si era dovuto incamminare verso terre lontane, per raggiungere invece il paese che nella terna aveva messo al primo posto, gli era bastato muoversi all'interno dei suoi averi. La tenuta di Varamista nel Pisano, adagiata sulle colline di Montopoli in Val d'Arno, era appunto patrimonio di famiglia dagli inizi del Quattrocento ed era divenuta, dal secolo successivo, dimora estiva dei Capponi. Villa elegante e austera con annesso giardino, Varramista era vissuta da Gino non soltanto come luogo per villeggiare o per ospitare amici cari e personaggi illustri, ma soprattutto come luogo dell'anima. E nel momento in cui, intorno al 1828, a lui viene il desiderio di una «villa rinnovata», non può pensarla, da anglofilo convinto, priva di un moderno parco 'all'inglese', da realizzarsi soprattutto a scapito di terreni già destinati alle produzioni agrarie, inserito in un'area ampia, ove sarebbero rimasti in essere elementi dell'antico verde ornamentale insieme a parte del preesistente giardino 'all'italiana'. Da quel tempo, le ben distinguibili componenti del parco sono giunte alla contemporaneità abbastanza integre pur nel loro ordinario evolversi; e questo patrimonio paesaggistico di Varramista, conservate le sue peculiarità, deve essere considerato oggi di rilevante valore culturale ed estetico. -
How to cope with death: mourning and funerary practices in the ancient Near Est. Proceedings of the international workshop (Firenze, 5th-6th December 2013)
Recent advancements in scholarly approaches to the topic of death in the Ancient Near East have been particularly remarkable. If much effort has been put into the reconstruction of the ritual activities behind the formation of burial remains, nonetheless many aspects of the full ritual cycle centered around death are still to be investigated. Mourning practices remain on the whole a very underrated topic in comparison with other areas, and the heuristic potential intrinsic to burials and graves in connection to them is totally unexplored. The Florence workshop provided the opportunity to discuss these issues in the face of new data, and of new interpretations of old data, aiming to give a contribution towards a deeper understanding of Syrian funerary practices. -
Il tempo non esiste
Orfeo è stato prigioniero di guerra. Affascinato dal cielo fin da piccolo, grazie a un incontro fortuito s'innamora di Nadia, la sposa e si trasferiscono a Pisa. Aldo, pisano da generazioni, per tutti in paese è “il maestro”. La sua storia d’amore con Maria inizia prima dell’ultima guerra, fra i campi di vite e il grano. Con le vicende del secolo scorso sullo sfondo, dalla quotidianità di quattro bambini nasceranno storie di adolescenti e scelte di adulti cresciuti forse troppo in fretta. Le stagioni e le età di allora sono oggi i ricordi di quattro novantenni raccontati da uno dei nipoti: crescite parallele, destini incrociati e una galleria di personaggi che accompagnano, se li sommiamo tutti, 373 anni di vita. -
Philinq. Philosophical inquiries (2016). Vol. 2
Pierluigi Barrotta, Humes law and the ideal of value‑free science, p. 9John Biro, Co-location and separability, p. 29Cristian Calude, Frederick Kroon, Nemanja Poznanovic ,Free Will Is Compatible With Randomness, p. 37Roberto Limonta, Riccardo Fedriga, Logic of belief: an Ockhamian point of view, p. 53Mojca Kuplen, Aesthetic Representation of Purposiveness and the Concept of Beauty in Kants Aesthetics. The Solution of the Everything is Beautiful Problem, p. 69Paul Raekstad, The Philosophical Pre-History of the Duplex Mind, p. 89Alexander Scavone, On Understanding Love, p. 105Past Present G.W. Leibniz, On the Reality of Accidental Properties [1688], p. 125 with an introduction by Massimo Mugnai -
Hard work. LGBTI persons in the workplace in Italy
Hard work. LGBTI persons in the workplace in Italy offers a fresh perspective on LGBTI employment conditions in Italy, presenting a case-law analysis of the topic and providing readers with basic background law, including constitutional and statutory law governing employment relationships. While still utilising a traditional employment discrimination approach, this text emphasises a number of relevant workplace cases and the social scenario which prevails in Italy. The book offers the final results of fieldwork on labour discrimination in Italy and includes a chapter on best practices which discusses the most effective ways to address and counteract workplace discrimination, from both a theoretical and a legal perspective. Anna Lorenzetti is Research Fellow in Constitutional Law and Temporary Lecturer in Gender Analysis and Anti-discrimination Law , University of Bergamo (Department of Law). Giacomo Viggiani is Lecturer in Philosophy of Law , University of Brescia (Department of Law). -
Making history di Brian Friel. Un palco per narratori
Making History è un’opera legata intimamente al momento storico che il Nord-Irlanda viveva negli anni ottanta del secolo scorso, quando cercava di immaginare il proprio futuro, interrogando criticamente il canone della storiografia precedente. Brian Friel svolge onestamente il suo compito, che è quello, da intellettuale, di svelare le mistificazioni del potere, o di più poteri in conflitto, e quello di drammaturgo, che è quello di creare una bella storia, che mente per dire la verità. Non svolge, né vuole svolgere, il ruolo dello storico, sebbene ne ripeta le strategie, sebbene moltiplichi gli specchi che riflettono la progettazione della scrittura storica, anche prima che la Storia sia fatta, proprio contraddicendo la frase, concisa ed efficace come un aforisma, pronunciata dal suo rappresentante sul palco, quel Lombard che non crede esista una sola verità dei fatti, vuole scrivere una storia che attiri l’attenzione dei suoi lettori irlandesi e, soprattutto, dia speranza ad un popolo che l’ha quasi completamente perduta. Maria Grazia Dongu è Professore Associato di Letteratura Inglese presso l’Università di Cagliari. I suoi ambiti di ricerca sono vari (teatro elisabettiano, traduzione, autobiografia e biografia, letteratura di viaggio), ma tutti uniti dal filo delle relazioni con l’alterità (sia essa lo straniero, il passato, la lingua e cultura di altro popolo), così come espresse in generi e canali diversi. Ha recentemente pubblicato un libro dedicato alle lettere di viaggio giovanili di Thomas Gray ( Thomas Gray Ludens: Frammenti dal Grand Tour, 2014). -
L'ermeneutica giuridica tedesca contemporanea
L’antologia è volta alla rivalutazione dell’Ermeneutica Giuridica Tedesca Contemporanea (EGTC), movimento di pensiero sorto in Germania tra la prima e la seconda metà del secolo scorso, in seguito penetrato nella filosofia e nella scienza del diritto di vari Paesi, tra cui l’Italia, a partire dagli anni ’70. Alla base vi è la convinzione che il pensiero ermeneutico-giuridico, se non ridotto a mera discussione sulla centralità dell’interpretazione nel diritto contemporaneo, potrà continuare a fornire un contributo determinante ai principali ambiti della cultura giuridica: alla filosofia del diritto, alla teoria e alla scienza giuridica, nonché alla stessa prassi giudiziaria. Necessaria a tal fine è la messa a fuoco dell’identità dell’EGTC, la quale passa per il recupero dei suoi testi fondativi, ancora poco conosciuti, perché mai tradotti oppure pubblicati in volumi ormai esauriti. La selezione qui proposta offre il quadro di un movimento caratterizzato da un’idea fondamentale e da alcune tesi e categorie originali ruotanti attorno ad essa. A tale articolazione logica si uniforma l’organizzazione dell’antologia, suddivisa in quattro parti, ciascuna preceduta da un’introduzione dei curatori. Così, l’idea fondamentale dell’EGTC è che l’esperienza giuridica, lungi dall’essere riducibile a un insieme di norme, si realizzi nella dialettica incessante tra norme e fatti. Ad essa si collegano tre tesi principali: della precomprensione della norma e della costruzione del fatto quali poli di questa dialettica; della conformazione tipologica delle fattispecie normative e del funzionamento analogico della loro applicazione; della decisione giuridica come agire pratico che sollecita richieste di correttezza, e dunque direttive adatte a tal fine.