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Vent'anni con il duce
"Allora non immaginavo lontanamente di trovarmi accanto all'uomo che sarebbe diventato, da lì a poco, il Duce d'Italia"""". Al giorno d'oggi, dopo quasi un secolo, il personaggio di Benito Mussolini continua ad essere più controverso che mai. Gli Italiani si dividono ancora tra coloro che lo rimpiangono e coloro che vorrebbero cancellarlo dalle enciclopedie. I """"moderati"""" sono sempre stati pochissimi. Per coloro che, invece, desiderano semplicemente sapere qualcosa di più su tutto il contesto che ruotava attorno all'importante figura storica, questo libro può riservare molte sorprese. Rino Fossati ci propone l'esclusiva testimonianza del nonno materno, persona molto vicina a casa Mussolini. Anzi, più che vicina. Leopoldo Re, maggiordomo e, con il tempo, grande amico del Duce, ha raccontato la sua storia a orecchie che hanno saputo ascoltarla. E trascriverla..." -
La tela di Marco
Marco racconta in prima persona le vicende degli ultimi dieci anni della sua vita. Top manager di uno dei più grandi Gruppi assicurativi italiani, lascia il lavoro dopo il tentativo d'acquisizione di una banca d'interesse nazionale. Perde anche l'amore e si proietta, smarrito, in una nuova vita, piena di incognite e di interrogativi. Per esorcizzare le perdite dell'amore e del lavoro, inizia un viaggio alla ricerca di se stesso che lo porta nei luoghi in cui è nato, quelli della giovinezza, nella sua Sicilia. Tutto il percorso si sviluppa così intorno all'analisi e alla riflessione sui temi portanti dell'esistenza, in un intreccio costante di riferimenti politici e filosofici, corsi e ricorsi di vichiana memoria. Poi emerge la ricerca di una luce, di una speranza, che viene lasciata aperta alle giovani generazioni, se sapranno riappropriarsi della comunicazione e dell'amore, come residua, forse ultima, possibilità di salvezza. Un romanzo esistenziale, ispirato da fatti realmente accaduti, e ricondotto poi su scenari di fantasia, quasi onirici, di pregnante attualità. -
Lo specchio di Alfa Centauri
Un giorno nella Biblioteca Marciana di Venezia il giovane Ivan Kupfergold trova un volume intitolato ""Lo specchio di Alfa Centauri"""" di un certo Athanasius Socraticus, con una data piuttosto fantasiosa: 4023. Tra le pagine una serie infinita di formule e simboli che richiamano l'astronomia. Per Ivan, filosofo appassionato di misteri, la ricerca è il suo pane quotidiano, finché non giunge a una conclusione sconvolgente: quel libro parla di viaggi nel tempo. La sua vita da quel momento inizia a cambiare. Non sono solo i sogni di parti del libro a inquietarlo, ma strani accadimenti tra le vie della sua città. Finché un giorno si ritrova nella casa di un libraio che dice di essere il generale di un pianeta non lontano dalla stella Alfa Centauri. Non è un caso che Ivan sia lì, è lui il prescelto per delle missioni speciali. Il romanzo di Alessio Del Zotto, ricco di metafore e di suggestioni, accompagna il lettore in un viaggio verso un pianeta lontano nello spazio e nel tempo, dove le leggi terrestri sono superate da forme di saggezza e di coscienza superiori. Riuscirà Ivan con la sua intelligenza umana a imparare in fretta ciò che conta davvero in un mondo totalmente nuovo e a lui estraneo?"" -
Mondo inverso
«In questa raccolta di Antonio Medaglia le sfumature di questa forza sono vive, vibranti: quella - importantissima - di portare avanti un pensiero critico, perché solo ponendoci domande, in continuazione, forse troveremo le risposte giuste; quella che si riflette nell'amore per la propria famiglia, quella importantissima per i propri figli, anche quelli adottivi (come gli studenti), quelli per un'umanità ampissima, il mondo stesso, sempre più stritolato tra le maglie di una globalità che ha accantonato le sue potenzialità per ignobili certezze individuali. Ma c'è molto di più: è auto-affermazione, non egoismo, quel desiderio inconscio di mostrarsi sicuri delle proprie espressioni ma senza schiacciare l'altro, con la voglia e il desiderio di portare alla luce la bellezza nascosta nel fango, anzi, sommersa dal fango.» (dalla Prefazione) -
Le dive italiane del cinema muto
Il cinema italiano degli anni Dieci al femminile mostra la storia materiale di una professione ancora in cerca di legittimità culturale ma di elevate ambizioni artistiche: intorno al magistero di Eleonora Duse si muovono le dive Francesca Bertini, Lyda Borelli, Pina Menichelli, Diana Karenne e Daisy Sylvan che in una breve stagione indicarono percorsi inesplorati di affermazione del sé. -
La commedia dell'arte
Il volume, grazie anche a una ricchissima documentazione iconografica, approfondisce la storia della commedia dell’arte italiana, tradizione teatrale che esercitò un’influenza fondamentale per le opere di grandi autori europei come Marivaux e Goldoni. Un affascinante viaggio nel passato delle più famose compagnie (i Gelosi, i Confidenti, i Fedeli), e una vasta rassegna di testimonianze dei contemporanei – dalle lodi degli ammiratori alle stroncature dei denigratori – in cui emergono i ritratti dei grandi mattatori e protagonisti di un’epoca che hanno segnato la storia del teatro europeo. -
Il teatro e la città. Saggi sulla scena italiana
Tre capitali dello spettacolo italiano tra il Quattro e il Settecento, Ferrara, Firenze e Venezia, sono analizzate in un'approfondita indagine capace di coniugare teatro, architettura e arte figurativa: dalla ricognizione dei «semi» teatrali presenti nel ciclo di affreschi ferraresi del Palazzo di Schifanoia, al rapporto con la complessità della cultura rinascimentale fiorentina che prende le mosse dalle esperienze prospettiche e meccaniche maturate nell'orbita del razionalismo brunelleschiano, fino all'esame dell'esperienza veneziana e la prepotente emersione del teatro di Goldoni, che anticipa nel proprio microcosmo la vasta crisi della coscienza europea, in bilico tra ancien régime e ideali democratici, il volume, un autentico classico degli studi teatrali, rappresenta, anche grazie a un ricco apparato iconografico, tra i più importanti contributi intorno alla nozione di luogo teatrale nella scena italiana. -
Pentateuco
Ecco, tutti insieme, i cinque testi del progetto internazionale Pentateuco, realizzato dalla Confraternita del Chianti. Il Pentateuco (in ebraico Torah) è l’insieme dei primi cinque libri della Bibbia, il testo base delle religioni monoteiste. In esso sono gettate le basi religiose e culturali dell’Occidente. Ma il Pentateuco è anche il racconto di un popolo e del suo continuo migrare fino all’arrivo nella tanto agognata Terra Promessa. Ne sono nati cinque monologhi, prodotti in altrettanti paesi europei: Romania, Croazia, Svezia, Spagna e Regno Unito. Ognuno legato al tema principale della migrazione, ma che ne affronta diversi aspetti o fatti storici fondamentali: la differenza linguistica (Genesi), l’esodo degli italiani dall’Istria (Esodo), la disciplina come modello di vita (Levitico), la clandestinità (Numeri), la legge nella società occidentale (Deuteronomio). Un progetto migrante sulla migrazione, nato grazie alla collaborazione con il Teatro Verdi di Milano, che è valso numerosi riconoscimenti. -
L'America e il cinema
Un libro su Hollywood. Hollywood creatrice di miti, fabbrica di parole rassicuranti e sogni consolatori: favole, figure e vicende offerte all'identificazione di pubblici sterminati. Hollywood come specchio riluttante della mutevole realtà americana, come recalcitrante eco di problemi e interrogativi posti a un'intera nazione, formidabile strumento che esorcizza i temi del dibattito nazionale e li riduce a storielle innocue. Un cinema, fatto con intenti squisitamente commerciali, prodotto da strutture industriali rigorose, realizzato con straordinaria perizia artigianale. Wood analizza i luoghi comuni, il sistema di riferimenti culturali di tutta una nazione, che, in quel cinema, trovano un'espressione tanto più significativa, quanto meno consapevole. In equilibrio tra la nostalgia per le favole che ci hanno incantati, e l'analisi curiosa di ciò che queste favole nascondevano. -
Teatro. Polvere, Masculu e fìammina, Saverio e Chadli vs Mario e Saleh
La raccolta vuole fornire una panoramica a tutto tondo del teatro di Saverio La Ruina: da ogni drammaturgia, ciascuna rivolta a un importante tema sociale (il razzismo, il sessismo, l’omofobia e, più in generale, «l’incomunicabilità tra diversi»), la cui rilevanza ha assunto, nel mondo contemporaneo, oramai un aspetto quasi emergenziale nella sua drammaticità, affiora la sensibilità di un artista che, dalla scrittura fino alla messa in scena, sa misurare parole e gesti, costruendo personaggi vivi, che nelle loro forze e debolezze, sanno – anche nella loro disumanità – essere umani: ciò rende le storie di La Ruina sempre attuali, in ossequio a quella funzione «catartica» che la tradizione ha assegnato all’arte teatrale. -
Arcipelago Teatro Ragazzi. Un'inchiesta sul teatro in Toscana per/con i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze
Ogni arcipelago – ancor più se si tratta di un arcipelago 'teatrale' e 'culturale' – rappresenta un ecosistema complesso, composto da elementi diversi in rapporto fra loro. Il presente volume, a cura di Altre Velocità, gruppo di osservatori e critici teatrali, indaga il contesto toscano del teatro per l’infanzia e la gioventù proprio a partire da una tale eterogeneità e mettendo in campo differenti strumenti: un questionario sul senso artistico del teatro ragazzi, analisi quantitative su produzione e distribuzione, testimonianze dei protagonisti, con saggi di approfondimento e una breve cronistoria. Ne esce un’inchiesta sul teatro per/con i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze in Toscana, per riflettere su un’area teatrale di straordinaria importanza che oggi, più che mai, continua a interrogarci sul presente e sul futuro. -
Incroci. Esperienze di teatro per una comunità interculturale, un progetto di Teatro Magro, Asinitas, Progetto Amunì/Babel
Questo volume raccoglie materiali e testimonianze volti a dare conto del progetto Incroci, realizzato da Teatro Magro di Mantova, Asinitas di Roma e Progetto Amunì/Babel di Palermo, con il sostegno di Fondazione Alta Mane Italia. L’esperienza, proponendo laboratori di teatro integrato con migranti, ma anche l’incontro e lo scambio di pratiche tra i partner, ha attivato una rete nazionale per la valorizzazione delle arti performative come enzima interculturale. Il progetto ha coinvolto i festival di Santarcangelo e Romaeuropa, catalizzando una serie di riflessioni sul teatro sociale d’arte con migranti. Oltre ai curatori, tra gli autori dei contributi rientrano: Cecilia Bartoli, Flavio Cortellazzi, Fabiana Iacozzilli, Luca Lòtano, Paolo Masini, Giuseppe Provinzano, Diana Turdo, Marina Visentini, Lucia Medri e Viviana Raciti per «Teatro e critica». -
Bob Wilson in Italia
Gigi Giacobbe, tramite ricordi, recensioni agli spettacoli e interviste allo stesso Bob Wilson, ci porta alla scoperta di uno dei registi teatrali contemporanei più importanti del panorama mondiale. Le parole dei resoconti di oltre un trentennio di spettacoli di Bob Wilson realizzati in giro per l’Italia si intrecciano con quella di numerosi illustri 'ospiti' come Achille Bonito Oliva, Umberto Eco, Rita Cirio, Dario Tomasello e Roberto Andò. Voci in grado di creare un ritratto del grande regista americano assolutamente inedito, che va oltre alla mera esperienza del palcoscenico: dalle alte riflessioni sul carattere dell’arte e le messinscene beckettiane fino ai risvolti più curiosi, come la passione di Bob Wilson per i mobili e le sue abilità di designer in particolare di sedie dai tratti e dai nomi eccentrici. -
Romanzo teatrale
Perfida parodia del mondo teatrale russo, in particolare del Teatro d’Arte di Mosca, il romanzo, rimasto di fatto incompiuto per volere dello stesso autore, ha tra i protagonisti il grande regista e teorico di teatro Konstantin Stanislavskij – di cui lo stesso Bulgakov fu collaboratore – nelle inediti vesti di eroe comico. Tuttavia, Romanzo teatrale non va inteso come mera e scherzosa vendetta letteraria verso il vecchio maestro: al centro della narrazione vi è infatti il mondo teatrale, rappresentato, dal punto di vista del protagonista Maksudov alter ego dell’autore, non solo quale luogo fisico e creativo e galassia di eccentriche personalità, ma anche secondo una prospettiva più generale di satira sociale. Ne esce un esilarante ritratto della «teatralizzazione della vita moscovita» durante lo spietato regime staliniano. -
Memorie del sottoscala
Sospeso tra realtà autobiografica e finzione letteraria, ""Memorie del sottoscala"""" costituisce un mirabile pastiche narrativo, dove si alternano attraverso le gesta del protagonista Vincenzo – vero e proprio alter ego di Vittorio Gassman – romanzo, memoir, monologo, piccole scene drammaturgiche, dando vita a un testo grondante di umori e passioni. Come sottolineato dalle preziose pagine introduttive di Vittorino Andreoli, emerge, tra brani di cupa riflessione ma anche di irresistibile ironia, «l'inconscio teatrale» di Vittorio Gassman in una rappresentazione dell'«avventura umana, raccontata in teatro da un grande attore, da un uomo che crea e distrugge, che soffre e cerca il piacere»."" -
Quaderni di regia e testi riveduti. L'ultimo nastro di Krapp
Nel 1969, allo Schiller Theater Werkstatt di Berlino, Samuel Beckett assume per la prima volta la regia di L'ultimo nastro di Krapp, piéce che aveva scritto nel 1958 e che aveva debuttato lo stesso anno al Royal Court Theatre di Londra con la regia di Donald McWhinnie. La direzione in prima persona della messa in scena diviene per Beckett l'occasione di rinnovare e modificare il testo alla luce delle sue esigenze registiche: attraverso il suo quaderno di regia, qui tradotto e pubblicato per la prima volta in Italia, emerge infatti un minuzioso lavoro di cesellatura che restituisce agli occhi del lettore il processo creativo di Beckett e la sua visione della regia teatrale. Il volume comprende la versione 'finale' del testo di L'ultimo nastro di Krapp, riveduto e approvato da Beckett, e il quaderno di regia, integralmente riprodotto in copia anastatica. -
Firmato Lejárraga
María Lejárraga, oltre che di saggi, traduzioni e articoli, è autrice di drammi e libretti fra i più acclamati nella Spagna della prima metà del secolo scorso e il successo di questi lavori ha valicato fin da subito i confini nazionali. Piccolo dettaglio: benché sia oramai storicamente accertato che sia lei la sola autrice, a firmare queste opere fu il marito Gregorio Martínez Sierra, impresario e regista, tuttora ricordato nei libri di storia della letteratura, come autore, e per giunta unico, di tutte quelle opere. Attraverso un affascinante viaggio nel mondo artistico di quegli anni e rievocando personaggi del calibro di Lorca, De Falla, Jiménez, Vanessa Montfort decide di sottrarre all’oblio letterario un personaggio dalle mille sfaccettature, una donna dal talento indiscutibile che scelse, per oltre cinquant’anni, di vivere nell’ombra. -
La fine del mondo: una vita in serie
Brevi monologhi, dialoghi interrotti, frammenti 'apocalittici': al centro di questa raccolta di scritti teatrali e narrativi vi è la parola. Parola che non è, tuttavia, mezzo di comunicazione, ma, al contrario, nell’epoca dei social e dell'infodemia, diviene mera elucubrazione solipsistica, in cui le tante voci che animano simili schegge drammaturgiche si specchiano. Una galleria di personaggi di diversa età, estrazione sociale e culturale, tutti accomunati dal «mormorio dell’Ego», rumore di sottofondo che ne fagocita le esistenze, e che costituisce il filo conduttore di questa angosciosa satira del presente, un mondo giunto alla fine, la cui agonia è accompagnata da una prospettiva disperatamente narcisistica. -
Tennessee Williams. Modernismo in t-shirt e i rinnovamenti del teatro
Tennessee Williams, lungo la sua folgorante carriera, rivoluzionò il linguaggio del teatro e della messinscena del secondo Novecento, portando sul palcoscenico i tratti di inediti eroi e, soprattutto, antieroi, emersi nel nuovo contesto sociale americano del dopoguerra, dando vita a un'innovativa estetica drammaturgica. In questa preziosa monografia si intende costruire un ritratto a tutto tondo, sia dal punto di vista umano che artistico, dell'autore di autentici capolavori, prima del teatro e poi del grande schermo, come ""Un tram che si chiama desiderio"""" e """"La gatta sul tetto che scotta""""."" -
La locandiera nella messa in scena di Franco Enriquez
Nel 1965 Franco Enriquez firma una storica regia del capolavoro di Carlo Goldoni. Interessato in particolare al ruolo di Mirandolina, quale archetipo di donna emancipata in una visione del mondo femminile – come quella degli anni Sessanta – in piena trasformazione, Enriquez «lavora sullo spazio, puntando all'emblematicità del luogo, se non, addirittura, a un non-luogo» adattando un classico come La locandiera alla sua innovativa visione del teatro. Il presente studio viviseziona il lavoro del regista fiorentino e dei protagonisti dello spettacolo come Valeria Moriconi, Paolo Graziosi e Glauco Mauri, ricostruendo storia e fortuna di uno dei più importanti allestimenti del teatro italiano del secondo Novecento.